ITFI20090127A1

ITFI20090127A1 - "materiale cellulosico plurivelo goffrato"

Info

Publication number: ITFI20090127A1
Application number: IT000127A
Authority: IT
Inventors: Emi Stefani
Original assignee: Delicarta Spa
Priority date: 2009-06-08
Filing date: 2009-06-08
Publication date: 2010-12-09
Also published as: EP2269820A1; PL2269820T3; EP2269820B1; ES2550971T3; IT1394506B1

Description

â€œMATERIALE CELLULOSICO PLURIVELO GOFFRATOâ€

DESCRIZIONE

Campo Tecnico

La presente invenzione riguarda perfezionamenti ai materiali cellulosici in piÃ¹ veli, di cui uno almeno goffrato, ad esempio per la produzione di rotoli di carta igienica, carta asciugatutto o simili.

Stato della Tecnica

Per la produzione di articoli assorbenti, come carta igienica, carta asciugatutto, fazzoletti di carta o simili viene utilizzato come materiale di base un materiale cellulosico, cioÃ ̈ in fibre di cellulosa, sotto forma di uno o piÃ¹ veli tra loro accoppiati e variamente decorati o lavorati per ottenere caratteristiche estetiche e tecnicofunzionali particolari. Il materiale cellulosico utilizzato per questo tipo di produzione Ã ̈ una carta con particolari caratteristiche di morbidezza e capacitÃ di assorbimento e viene denominata usualmente carta "tissue".

Una delle lavorazioni piÃ¹ frequentemente utilizzate nella trasformazione della carta tissue per ottenere prodotti del tipo sopra menzionato Ã ̈ costituito dalla goffratura. Questa operazione consiste nel far passare il materiale cellulosico in una gola fra due rulli corredati di protuberanze e/o di cavitÃ ed eventualmente uno dei due corredato di una superficie elasticamente cedevole, per imprimere una deformazione meccanica al materiale cellulosico di base. Questa deformazione meccanica permanente, che comporta uno spostamento, una deformazione o una rottura delle fibre del materiale di base, consente di aumentare lo spessore apparente del materiale cellulosico e di imprimere a quest'ultimo caratteristiche tecnico-funzionali particolari, come ad esempio, un maggiore spessore apparente, una maggiore capacitÃ di assorbimento, migliori caratteristiche tattili, una lavorazione superficiale atta ad aumentare le capacitÃ del materiale di asportare materiali solidi o liquidi da una superficie, ed altre caratteristiche note agli esperti del ramo.

La goffratura viene anche utilizzata per imprimere una particolare caratteristica estetica al prodotto, cioÃ ̈ per realizzare su di esso decori formati da cavitÃ nella superficie esterna del materiale cellulosico, corrispondente a protuberanze del materiale cellulosico rivolte verso l'interno del materiale stesso, quando questo Ã ̈ formato da almeno due o piÃ¹ veli tra loro accoppiati.

La goffratura viene eseguita in gruppi goffratori o gruppi goffratorilaminatori. Questi ultimi hanno anche la funzione di accoppiare reciprocamente due o piÃ¹ veli, di cui uno almeno Ã ̈ goffrato od in cui entrambi sono goffrati uno separatamente dall'altro. L'accoppiamento avviene applicando un collante su almeno alcune delle protuberanze generate per goffratura su almeno uno dei veli che formano il materiale pluristrato tramite un applicatore di collante disposto usualmente lungo lo sviluppo circonferenziale di un rullo goffratore, a monte di una gola di laminazione o di una gola di accoppiamento in corrispondenza della quale due o piÃ¹ veli vengono tra loro accoppiati. La laminazione dei veli, con compressione reciproca di un velo contro l'altro per facilitare e promuovere l'adesione, puÃ² avvenire nella gola di accoppiamento, usualmente definita tra due rulli goffratori, oppure a valle di questa tramite impiego di un rullo laminatore che coopera con uno dei rulli goffratori.

Sommario dellâ€™Invenzione

Secondo un aspetto, scopo dell'invenzione Ã ̈ la realizzazione di un materiale cellulosico plurivelo goffrato, tipicamente in carta tissue, che presenti caratteristiche da un punto di vista tecnico-funzionale ed estetico migliori rispetto a quanto conseguibile con i prodotti attualmente noti.

Sostanzialmente, in una forma di realizzazione l'invenzione prevede un materiale cellulosico plurivelo goffrato comprendente almeno un primo velo esterno ed almeno un secondo velo esterno, in cui almeno uno di detti veli esterni Ã ̈ decorato con una goffratura, ed in cui veli sono uniti per incollaggio. Vantaggiosamente, la goffratura definisce elementi decorativi a rilievo, sporgenti verso l'esterno rispetto ad una superficie di incollaggio, in corrispondenza della quale il velo decorato con detta goffratura Ã ̈ incollato ad un velo sottostante. Inoltre, preferibilmente gli elementi decorativi sono separati l'uno dall'altro da detta superficie di incollaggio. L'area incollata copre almeno il 15% della superficie complessiva del materiale cellulosico. Preferibilmente la superficie circondante gli elementi decorativi Ã ̈ completamente incollata al velo sottostante.

In alcune forme di realizzazione dell'invenzione l'area incollata copre almeno il 20%, preferibilmente almeno il 25% ed ancora piÃ¹ preferibilmente almeno il 30% della superficie complessiva del materiale cellulosico. In alcune forme di realizzazione preferita dell'invenzione la superficie incollata Ã ̈ pari o superiore al 33% della superficie complessiva del materiale cellulosico.

In alcune forme di realizzazione gli elementi decorativi presentano una sezione trasversale bombata e formano rispettivi rigonfiamenti sporgenti verso l'esterno del materiale nastriforme, in rilievo rispetto alla circostante superficie di incollaggio. Vantaggiosamente, si puÃ² prevedere che ciascun elemento decorativo sia formato da una pluralitÃ di sporgenze sporgenti verso l'esterno del materiale dalla superficie di incollaggio, le protuberanze di ogni singolo elemento decorativo essendo definite e separate le une dalle altre da aree incollate.

In alcune forme di realizzazione la superficie di incollaggio si sviluppa attorno agli elementi decorativi formando una distribuzione continua di collante circondante detti elementi decorativi, con un andamento irregolare, la superficie incollata presentando una dimensione trasversale variabile e bordi curvilinei che definiscono il contorno degli elementi decorativi.

Il collante puÃ² essere incolore. In altre forme di realizzazione il collante Ã ̈ colorato. Si possono anche usare collanti di piÃ¹ colori diversi, ad esempio applicati con rulli clichÃ©.

Ogni velo puÃ² essere singolo o a sua volta composto da piÃ¹ veli. Inoltre, in alcue forme di realizzazione puÃ² essere previsto almeno un terzo velo interposto fra detti primo e secondo velo. Il terzo velo potrebbe essere liscio, oppure goffrato o micro-goffrato, insieme o separatamente rispetto ai veli esterni.

In alcune forme di realizzazione il secondo velo esterno Ã ̈ micro-goffrato, con una distribuzione di protuberanze rivolto verso l'interno del materiale cellulosico, con una densitÃ pari o superiore a 15 protuberanze/cm<2>e preferibilmente pari o superiore a 20 protuberanze/cm<2>, ad esempio pari o superiore a 25-30 protuberanze/cm<2>. Queste protuberanze possono avere una forma geometrica semplice ad esempio tronco-conica o tronco-piramidale, preferibilmente con una superficie frontale, rivolta all'interno del materiale cellulosico, pari od inferiore a 1 mm<2>.

In altre forme di realizzazione il detto secondo velo esterno presenta una goffratura sostanzialmente speculare rispetto a quella del primo velo esterno.

Il materiale plurivelo secondo l'invenzione puÃ² presentare un peso per unitÃ di superficie compreso fra 25 e 100 g/cm<2>.

In alcune forme di realizzazione, la superficie di incollaggio Ã ̈ delimitata da bordi curvilinei che seguono e definiscono il contorno degli elementi decorativi, il velo con detti elementi decorativi presentando una superficie continua completamente incollata che riempie lo spazio tra elementi decorativi adiacenti, detta superficie continua incollata presentando una dimensione trasversale variabile con zone in cui detta dimensione trasversale Ã ̈ pari o superiore a 5 mm. La superficie continua incollata puÃ² ad esempio presentare zone con una dimensione trasversale superiore a 7 mm e preferibilmente superiore a 9 mm.

Breve Descrizione dei Disegni

L'invenzione verrÃ meglio compresa seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione non limitativa dell'invenzione. PiÃ¹ in particolare, nel disegno: la

Fig.1 mostra uno schema di un gruppo goffratore laminatore con cui puÃ² essere prodotto un materiale cellulosico secondo l'invenzione; la

Fig.2 mostra un ingrandimento del dettaglio indicato con II in Fig.1; la Fig.3 mostra una sezione trasversale schematica e fortemente ingrandita di un materiale cellulosico ottenuto con il gruppo goffratore-laminatore di Fig.1; la Fig.4 mostra uno schema di un ulteriore gruppo goffratore-laminatore impiegabile per la produzione di un materiale secondo l'invenzione; la

Fig.5 mostra una sezione schematica di un prodotto ottenuto con la macchina della Fig.4; e le

Figg.6, 7 ed 8 mostrano disegni di goffratura di varie forme di realizzazione di un prodotto secondo l'invenzione.

Descrizione Dettagliata di Forme di Attuazione dellâ€™Invenzione

Le Figg.1 e 2 mostrano schematicamente un gruppo goffratore-laminatore per la produzione di un materiale cellulosico goffrato secondo l'invenzione; la Fig.3 Ã ̈ una sezione schematica di un manufatto ottenuto con tale gruppo goffratorelaminatore.

Schematicamente, in questa forma di realizzazione il gruppo goffratorelaminatore, complessivamente indicato con 1, comprende un rullo goffratore 3 cooperante con un rullo di pressione 5 provvisto di un rivestimento 5A in materiale elasticamente cedevole, ad esempio gomma. Lungo lo sviluppo circonferenziale del rullo goffratore 3 Ã ̈ disposto un applicatore di collante 7. A valle di questo, nel verso di avanzamento del velo V1 che viene goffrato tramite il rullo goffratore 3 ed il rullo di pressione 5, Ã ̈ disposto un rullo laminatore 9. Nella gola formata tra il rullo goffratore 3 ed il rullo laminatore 9 sono alimentati il velo V1, precedentemente goffrato fra il rullo goffratore 3 ed il rullo di pressione 5, ed un secondo velo V2. Questi due veli vengono accoppiati tramite il collante applicato dal gruppo applicatore di collante 7 per formare un materiale cellulosico nastriforme plurivelo schematicamente indicato con N. Il collante viene applicato sulle zone goffrate del velo V1 come verrÃ appresso meglio chiarito.

Nell'esempio di realizzazione illustrato in Fig.1, il velo V2 viene precedentemente sottoposto ad una microgoffratura da un gruppo goffratore ausiliario 11, comprendente un rullo goffratore 13 cooperante con un rullo di pressione 15 rivestito in 15A con un materiale elasticamente cedevole. Il rullo goffratore 13 puÃ² essere corredato di protuberanze di forma geometrica semplice, ad esempio tronco-conico o tronco-piramidale, di elevata densitÃ , ad esempio con una densitÃ di protuberanze superiore a 15 protuberanze/cm<2>preferibilmente pari o superiore a 20 protuberanze/cm<2>. In questo modo si ottiene una goffratura fitta e di piccole dimensioni del velo V2, con protuberanze la cui superficie frontale ha preferibilmente un'area pari od inferiore ad 1 mm<2>.

Viceversa la goffratura realizzata sul velo V1 presenta un disegno molto piÃ¹ grosso ottenuto con una lavorazione particolare del rullo goffratore 3. Per meglio chiarire la conformazione del rullo goffratore 3 e quindi del velo V1 con esso lavorato, in Fig.2 Ã ̈ mostrata una porzione della sezione trasversale, cioÃ ̈ secondo un piano ortogonale all'asse 3A, del rullo goffratore 3, in cui sono visibili cavitÃ 3C realizzate sulla superficie 3S del rullo goffratore 3. Le cavitÃ 3C presentano un'ampia superficie e preferibilmente una sezione trasversale caratterizzata da raggi di curvatura di raccordo particolarmente ampi tra le pareti laterali 3L e la parete di fondo 3F.

Quando il velo V1 viene laminato tra il rullo di pressione 5 ed il rullo goffratore 3, esso subisce una deformazione meccanica per effetto del materiale elasticamente cedevole formante il rivestimento 5A del rullo di pressione 5 che spinge il velo di materiale cellulosico V1 all'interno delle cavitÃ 3C formando delle bombature, o rilievi, o cuscinetti di materiale, mentre le porzioni di velo che rimangono a contatto con la superficie 3S non scavata del rullo goffratore 3 vengono semplicemente schiacciate ma non deformate, cosicchÃ© in definitiva il velo V1 subisce in corrispondenza delle cavitÃ 3C dei rigonfiamenti che portano le rispettive porzioni di velo fuori dal piano o superficie di giacitura primitiva del velo stesso, cioÃ ̈ la superficie rappresentata dal velo cellulosico privo di deformazione.

Il collante applicato dall'applicatore 7 viene distribuito su almeno una parte delle porzioni di superficie del velo V1 corrispondenti alle zone non scavata della superficie 3S del rullo goffratore 3. Se il rullo distributore 7A dell'applicatore di collante 7 Ã ̈ un rullo a clichÃ©, cioÃ ̈ che distribuisce il collante secondo un certo disegno, l'incollaggio potrebbe non essere eseguito su tutta la superficie del velo V1 corrispondente alla superficie 3S non scavata del rullo 3.

All'uscita della gola di laminazione definita tra il rullo laminatore 9 ed il rullo goffratore 3 si ottiene un materiale nastriforme N schematicamente rappresentato nella sezione ingrandita di Fig.3. Il materiale nastriforme cellulosico N presenta su una prima faccia un disegno di goffratura costituito da protuberanze P di ampia superficie in forma di cuscinetti, bolle o rigonfiamenti sporgenti dal piano o superficie di base del materiale cellulosico. Questa superficie di base Ã ̈ indicata con SB in Fig.3 ed Ã ̈ costituita dalla superficie del materiale in velo V1 che non ha subito goffratura e rigonfiamento per effetto delle cavitÃ 3C, cioÃ ̈ tale superficie corrisponde a quella che nella gola formata tra i rulli di pressione 5 ed il rullo goffratore 3 si trova in corrispondenza delle porzioni di superficie 3S non scavate del rullo goffratore 3. In queste aree superficiali Ã ̈ stato distribuito il collante, preferibilmente a piena superficie, cioÃ ̈ su tutta la superficie di questa zona, ed il secondo velo V2 microgoffrato con una pluralitÃ di microprotuberanze PM viene schiacciato in corrispondenza della superficie SB dove le microprotuberanze PM vengono di conseguenza spianate per ottenere una superficie di incollaggio sostanzialmente continua.

Nella Fig.6 Ã ̈ mostrato schematicamente un esempio di disegno ottenibile con questo sistema di goffratura. In questo esempio il disegno di goffratura Ã ̈ formato da una pluralitÃ di rose tra loro accostate. Esemplificativamente le rose sono di due diverse dimensioni e forma sostanzialmente uguale e ripetitiva. Ciascuna rosa Ã ̈ formata da una serie di rilievi costituiti dalle protuberanze o cuscinetti P del velo V1. Ciascuna singola protuberanza P sporgente dal piano di base del materiale nastriforme N Ã ̈ delimitata da una linea curva, le linee delimitanti le varie protuberanze P essendo scelte in modo tale da ottenere visivamente l'effetto grafico di un fiore. Ciascuna protuberanza P Ã ̈ separata dalle altre protuberanze P dello stesso motivo decorativo, cioÃ ̈ della stessa rosa, da superfici (indicate in nero in Fig.6) rappresentanti la superficie di base SB, cioÃ ̈ la superficie completamente incollata del materiale. Questa superficie di base SB completamente incollata separa anche un motivo decorativo dai motivi decorativi adiacenti. Come si osserva in Fig.6, in pratica la superficie di base, cioÃ ̈ quella che non ha subito deformazione di goffratura per generare i rilievi P e su cui Ã ̈ stata distribuita la colla, ha un andamento continuo, cioÃ ̈ da ciascun punto della superficie incollata Ã ̈ possibile raggiungere un qualsiasi altro punto della superficie incollata senza attraversare le protuberanze P, cioÃ ̈ rimanendo nella zona incollata. I-noltre, come si osserva in Fig.6, lo spessore dell'area incollata Ã ̈ variabile per riempire tutti gli spazi vuoti tra protuberanze P il cui disegno, forma e dimensioni sono dettati dalle esigenze di realizzare i motivi decorativi. CosÃ¬ in particolare si nota come fra un motivo decorativo e l'altro vi siano zone incollate di larghezza molto estesa.

Le Figg.7 ed 8 mostrano varianti di questo concetto di goffratura, che presenta ancora le caratteristiche sopra descritte con riferimento alla Fig.6. Peraltro, in Fig.7 si osserva come la continuitÃ della superficie incollata si riscontra soltanto con riferimento a quell'area o superficie incollata che separa elementi o motivi decorativi fra loro adiacenti ancora rappresentati da disegni floreali ed indicati con MD. All'interno di questi motivi decorativi sono presenti superfici SB incollate, separate dalla superficie incollata esterna che circonda ciascun motivo od elemento decorativo MD. In questo caso ciascun motivo od elemento decorativo MD Ã ̈ formato da una singola protuberanza P di forma complessa e frastagliata, contenente al proprio interno zone non sporgenti dal piano di base del materiale nastriforme e nelle quali Ã ̈ stato applicato il collante, per trovarsi di conseguenza sullo stesso livello della superficie incollata SB che circonda ciascun motivo decorativo MD.

In generale, come si osserva nelle Figg.6, 7 ed 8 la caratteristica di questo sistema di goffratura Ã ̈ rappresentata in particolare dalla presenza di zone incollate di ampia superficie, sostanzialmente continue che si sviluppano per circondare motivi decorativi adiacenti, in cui la delimitazione delle superfici incollate Ã ̈ data da linee curve che definiscono una larghezza fortemente variabile dell'area incollata. Infatti, come si osserva nelle Figg. 6 a 8, riempiendo lo spazio tra motivi decorativi MD adiacenti, la superficie incollata ha un profilo delimitato da linee curve e conseguentemente con una larghezza non costante, bensÃ¬ variabile in modo corrispondente alla distanza dei punti dei profili di motivi decorativi affiancati.

Vantaggiosamente, l'area incollata puÃ² essere superiore al 15%, ed anche al 20% della superficie complessiva del prodotto. PiÃ¹ preferibilmente la superficie incollata puÃ² essere pari o superiore al 25%, ad esempio pari o superiore al 29% e addirittura pari o superiore al 30% della superficie totale. In forme di realizzazione preferite dell'invenzione, l'area incollata puÃ² essere pari o superiore al 33% della superficie totale del materiale nastriforme cellulosico N.

In particolare, nell'esempio illustrato in Fig.6 la superficie incollata Ã ̈ pari complessivamente al 34,43% della superficie totale del materiale nastriforme, nell'esempio della Fig.7 la superficie incollata Ã ̈ pari al 29,22% e nell'esempio della Fig.8 la superficie incollata Ã ̈ pari al 21,04% della superficie totale.

In sostanza, il materiale cellulosico goffrato secondo l'invenzione si caratterizza rispetto ai prodotti esistenti per un diverso effetto ed una diversa funzione che assume il collante applicato. Mentre nei prodotti tradizionali il collante viene applicato in aree di modeste dimensioni e normalmente di larghezza costante che costituiscono i motivi decorativi e che corrispondono a protuberanze sporgenti verso l'interno del materiale, mentre la superficie circostante del materiale rimane sostanzialmente inalterata, il materiale nastriforme cellulosico secondo l'invenzione Ã ̈ caratterizzato da motivi decorativi formati da protuberanze o rigonfiamenti che sporgono verso l'esterno del materiale, tra loro separati da superfici ad incollaggio completo, cioÃ ̈ superfici su cui si ha una distribuzione sostanzialmente uniforme di colla e che separano un motivo decorativo dall'altro, in corrispondenza delle quali il materiale nastriforme rimane sulla superficie originaria del materiale senza venire fatto sporgere per deformazione permanente di goffratura.

Per ottenere un vantaggio estetico ulteriore ed un migliore risalto dei motivi decorativi, secondo alcune forme di realizzazione il collante puÃ² essere colorato. In altre forme di realizzazione si puÃ² prevedere anche di applicare il collante con rulli clichÃ© in modo da avere collanti diversi in zone diverse del materiale nastriforme cellulosico, ciascun collante presentando un proprio colore, diverso da quello degli altri collanti, in sostanza ottenendo in questo modo una sorta di stampa policroma.

Un materiale cellulosico nastriforme secondo l'invenzione puÃ² anche essere ottenuto con tecniche di goffratura laminazione diverse rispetto a quelle illustrate con riferimento alle Figg.1 e 2.

In Fig.4 Ã ̈ mostrato un gruppo goffratore-laminatore 100 del tipo punta-punta, di per sÃ© noto agli esperti del ramo. Questo gruppo goffratore-laminatore presenta una coppia di rulli goffratori 103, 105 che definiscono una gola di laminazione 107. I rulli goffratori 103, 105 cooperano ciascuno con un rullo di pressione 109 e 111, rispettivamente. Il rullo 109 Ã ̈ corredato di un rivestimento elasticamente cedevole 109A ed il rullo di pressione 111 Ã ̈ corredato di un rivestimento elasticamente cedevole 111A.

Vengono cosÃ¬ definite due gole di goffratura fra i rulli 103 e 109 e fra i rulli 105 e 111 rispettivamente. In queste gole vengono separatamente goffrati due veli V1 e V2 di materiale nastriforme cellulosico, i quali vengono poi accoppiati nella gola di laminazione 107 per formare il materiale nastriforme cellulosico plurivelo N. La giunzione tra i veli Ã ̈ ottenuta tramite collante applicato con un applicatore di collante 113. In questo esempio di realizzazione i due rulli goffratori 103 e 105 possono avere superfici scavate come indicato schematicamente in Fig.2 e sono fra loro sostanzialmente speculari, cosicchÃ© i due veli V1 e V2 vengono goffrati con motivi decorativi formati da una o piÃ¹ protuberanze o rigonfiamenti che, nel materiale nastriforme cellulosico plurivelo N ottenuto dal loro accoppiamento, sono rivolte verso l'esterno del materiale. Le superfici integre, cioÃ ̈ non scavate, dei rulli 103 e 105 vanno a combaciare le une con le altre nella gola di laminazione 107 e la pressione reciproca provoca l'incollaggio dei veli.

CiÃ² che si ottiene Ã ̈ un materiale nastriforme cellulosico plurivelo N del tipo schematicamente rappresentato nella sezione della Fig.5, dove numeri uguali indicano parti uguali od equivalenti a quelle della Fig.3.

In altre forme di realizzazione, non mostrate, il gruppo goffratore-laminatore puÃ² essere costituito da un gruppo di goffratura cosiddetto annidato o nested. Non si esclude la possibilitÃ di produrre un manufatto nastriforme plurivelo cellulosico del tipo sopra descritto anche con gruppi goffratori o goffratore-laminatore di altro tipo.

E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica dell'invenzione, la quale puÃ² variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell'invenzione. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims

â€œMATERIALE CELLULOSICO PLURIVELO GOFFRATOâ€ Rivendicazioni 1. Un materiale cellulosico plurivelo goffrato comprendente almeno un primo velo esterno ed almeno un secondo velo esterno, in cui almeno uno di detti veli esterni Ã ̈ decorato con una goffratura, ed in cui veli sono uniti per incollaggio; caratterizzato dal fatto che - detta goffratura definisce elementi decorativi a rilievo, sporgenti verso l'esterno rispetto ad una superficie di incollaggio, in corrispondenza della quale il velo decorato con detta goffratura Ã ̈ incollato ad un velo sottostante; - detti elementi decorativi sono separati l'uno dall'altro da detta superficie di incollaggio; - l'area incollata copre almeno il 15% della superficie complessiva del materiale cellulosico.
2. Materiale cellulosico come da rivendicazione 1, in cui la superficie circondante detti elementi decorativi Ã ̈ completamente incollata al velo sottostante.
3. Materiale cellulosico come da rivendicazione 1 o 2, in cui l'area incollata copre almeno il 20%, preferibilmente almeno il 25% ed ancora piÃ¹ preferibilmente almeno il 30% della superficie complessiva del materiale cellulosico.
4. Materiale cellulosico come da rivendicazione 1 o 2, in cui l'area incollata copre almeno il 33% della superficie complessiva del materiale cellulosico.
5. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi decorativi presentano una sezione trasversale bombata e formano rispettivi rigonfiamenti sporgenti verso l'esterno del materiale nastriforme, in rilievo rispetto alla circostante superficie di incollaggio.
6. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun elemento decorativo Ã ̈ formato da una pluralitÃ di sporgenze sporgenti verso l'esterno del materiale dalla superficie di incollaggio, le protuberanze di ogni singolo elemento decorativo essendo definite e separate le une dalle altre da aree incollate.
7. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di incollaggio si sviluppa attorno agli elementi decorativi forman do una distribuzione continua di collante circondante detti elementi decorativi, con un andamento irregolare, la superficie incollata presentando una dimensione trasversale variabile e bordi curvilinei che definiscono il contorno degli elementi decorativi.
8. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui il collante Ã ̈ colorato.
9. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un terzo velo interposto fra detti primo e secondo velo.
10. Materiale cellulosico come da rivendicazione 9, in cui detto almeno un terzo velo Ã ̈ goffrato insieme a detto primo velo e presenta detti elementi decorativi.
11. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo velo esterno Ã ̈ micro-goffrato, con una distribuzione di protuberanze rivolto verso l'interno del materiale cellulosico, con una densitÃ pari o superiore a 15 protuberanze/cm<2>e preferibilmente pari o superiore a 20 protuberanze/cm<2>.
12. Materiale cellulosico come da rivendicazione 11, in cui dette protuberanze del secondo velo esterno sono di forma tronco-conica o tronco-piramidale, con una superficie frontale, rivolta all'interno del materiale cellulosico, pari od inferiore a 1 mm<2>.
13. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni 1 a 10, in cui detto secondo velo esterno presenta una goffratura sostanzialmente speculare rispetto a quella del primo velo esterno.
14. Materiale nastriforme come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, con un peso per unitÃ di superficie compreso fra 25 e 100 g/cm<2>.
15. Materiale cellulosico come da una o piÃ¹ delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di incollaggio Ã ̈ delimitata da bordi curvilinei che seguono e definiscono il contorno degli elementi decorativi, il velo con detti elementi decorativi presentando una superficie continua completamente incollata che riempie lo spazio tra elementi decorativi adiacenti, detta superficie continua incollata presentando una dimensione trasversale variabile con zone in cui detta dimensione trasversale Ã ̈ pari o superiore a 5 mm.
16. Materiale cellulosico come da rivendicazione 15, in cui la superficie continua incollata presenta zone con una dimensione trasversale superiore a 7 mm e preferibilmente superiore a 9 mm.