ITBO20130261A1 - Casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell'industria del tabacco - Google Patents

Casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell'industria del tabacco

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ITBO20130261A1
ITBO20130261A1 IT000261A ITBO20130261A ITBO20130261A1 IT BO20130261 A1 ITBO20130261 A1 IT BO20130261A1 IT 000261 A IT000261 A IT 000261A IT BO20130261 A ITBO20130261 A IT BO20130261A IT BO20130261 A1 ITBO20130261 A1 IT BO20130261A1
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IT
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chamber
casserino
module
wall
products
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IT000261A
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Marco Esposti
Ivan Eusepi
Massimo Sartoni
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Gd Spa
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    • A24C5/358Boat constructions

Description

D E S C R I Z I O N E
"Casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell’industria del tabacco"
La presente invenzione à ̈ relativa ad un casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell’industria del tabacco.
A solo titolo di esempio, con il termine prodotti di ridotte dimensioni longitudinali si intendono indicare degli spezzoni di materiale filtrante quali ad esempio cilindretti di carbone attivo, di acetato di cellulosa, di carta e simili e addirittura spezzoni di tubetti in materiale plastico o plasticizzato, fino a comprendere anche piccoli prodotti sferici, ad esempio delle perline che possono costituire, in particolare, degli additivi aromatizzanti per il tabacco delle sigarette o per i filtri stessi.
I prodotti sopra elencati, detti altresì prodotti di base, vengono alimentati a macchine per il confezionamento delle sigarette e, più specificatamente, a macchine per il confezionamento di filtri composti, cioà ̈ ottenuti dall’accostamento di due o più spezzoni di filtro dalle differenti caratteristiche filtranti i quali, una volta finiti, risulteranno di dimensioni longitudinali relativamente molto più lunghe di quelle dei singoli prodotti di base stessi.
Nelle macchine del settore del tabacco, che oggi hanno raggiunto elevate velocità operative, à ̈ noto realizzare i citati prodotti di base di ridotte dimensioni longitudinali a partire da elementi o bacchette allungate che vengono tagliate durante il processo di lavorazione in macchina fino ad ottenere i prodotti di base di ridotte dimensioni longitudinali.
Al solo scopo di rendere più evidente di quali dimensioni stiamo parlando, si consideri, a titolo di esempio e senza perdere in generalità, che questi prodotti di base presentano dimensioni trasversali che vanno dai 5 agli 8 mm e dimensioni longitudinali che vanno dai 6 ai 9 mm, mentre per gli elementi o bacchette allungate le dimensioni longitudinali sono da 6 a 15 volte quelle dei questi prodotti di base.
E’ evidente che la relativa elevata dimensione longitudinale delle citate bacchette ne consente un’agevole manipolazione, particolarmente precisa e stabile e, inoltre, consente di far avanzare le citate bacchette a velocità non eccessivamente elevate.
Avendo la necessità di alimentare alle macchine sopra indicate i citati prodotti di base di ridotte dimensioni longitudinali forniti già nelle loro dimensioni longitudinali ridotte, che dai tecnici del settore vengono indicati come prodotti “non tagliabili†in macchina, nascono dei grossi problemi di manipolazione e stabilità durante il loro avanzamento verso le macchine confezionatrici.
Questi problemi si sommano alla necessità di conseguire velocità di alimentazione non disponibili con i dispositivi fino ad oggi noti per prodotti di tali dimensioni ridotte.
E’ altresì noto alimentare alle macchine confezionatrici gli elementi o bacchette allungate, destinate ad essere tagliate durante il processo di lavorazione direttamente in macchina fino ad ottenere i citati prodotti di base di ridotte dimensioni longitudinali, mediante l’uso di contenitori denominati casserini all’interno dei quali le bacchette vengono immagazzinate a lotti secondo un orientamento ordinato e vengono successivamente svuotate in corrispondenza delle stazioni di alimentazione delle citate macchine confezionatrici.
I casserini attualmente noti sono costituiti sostanzialmente da una parete posteriore, due pareti laterali sostanzialmente parallele e distanziate fra loro ed una parete di base, in modo da formare una camera di accumulo di un lotto di dette bacchette e successivamente di svuotamento delle stesse.
I casserini di tipo noto non sono adattabili alle esigenze di accumulo e svuotamento dei citati prodotti di ridotte dimensioni longitudinali forniti già nelle loro dimensioni ridotte, ne tantomeno nel mantenere gli stessi, soprattutto durante la fase di svuotamento, nel loro originale orientamento, ordinato e prestabilito.
Scopo della presente invenzione à ̈ risolvere i problemi sopra evidenziati proponendo un casserino in grado di accumulare e contenere i citati prodotti di ridotte dimensioni longitudinali, forniti già nelle loro dimensioni ridotte, assicurando il mantenimento stabile della loro originale posizione e del loro originale orientamento con i quali vengono accumulati all’interno del casserino stesso.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell’industria del tabacco secondo la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell’industria del tabacco come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 illustra in maniera schematica un casserino di contenimento di prodotti di ridotte dimensioni longitudinali dell’industria del tabacco nella sua configurazione chiusa a pacco;
- la figura 2 illustra il casserino di figura 1 in una vista esplosa schematica;
- la figura 2a illustra in vista prospettica schematica un particolare in scala ingrandita del casserino di figura 2;
- le figure 3 e 4 illustrano rispettivamente una camera e/o un modulo di composizione del casserino di figura 1;
- le figure 5 e 6 illustrano in forma schematica la vista frontale di un casserino di figura 1 con la parete frontale asportata e, rispettivamente, due sezioni A-A e B-B del casserino di figura 5; - la figura 7 illustra una vista laterale schematica del casserino di figura 1 in una prima posizione operativa di svuotamento con una parte asportata per evidenziare i prodotti di ridotte dimensioni longitudinali accumulati nelle rispettive camere e/o moduli ;
- le figure da 8 a 10 illustrano altrettante viste laterali schematiche del casserino di figura 1 in ulteriori diverse posizioni operative di svuotamento dei prodotti di ridotte dimensioni longitudinali.
Con riferimento alle figure 1 e 7, con il numero 1 Ã ̈ indicato un casserino realizzato secondo la presente invenzione per il contenimento di prodotti 2 di ridotte dimensioni longitudinali.
I cosiddetti prodotti 2 di ridotte dimensioni longitudinali, che come abbiamo già evidenziato nella parte introduttiva della descrizione, sono indicati dai tecnici del settore come prodotti “non tagliabili†(“not cuttable†) dovranno essere intesi per semplicità, senza per questo perdere in generalità, come piccoli spezzoni cilindrici di filtri in carta, acetato di cellulosa o in carbone attivo, che vengono utilizzati dalle macchine confezionatrici come prodotti di base per realizzare filtri composti o sigarette con filtri composti.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2, 7, 3 e 4, il casserino 1 comprendente una pluralità di camere di accumulo 3 dei citati prodotti 2.
Ciascuna camera 3 à ̈ perimetralmente delimitata da una parete posteriore 4, una parete di base 5 e due pareti laterali 6 previste in corrispondenza dei due bordi più corti di estremità della parete posteriore 4.
Le due pareti laterali 6 risultano fra loro parallele e sostanzialemnre perpendicolari alla parete posteriore 4 e alla parete di base 5.
Pertanto, secondo la forma di realizzazione illustrata, ciascuna camera 3 definisce con la propria parete posteriore e le proprie pareti perimetrali (laterali 6 e di base 4) un modulo 7 di contenimento di uno strato 8 (figura 7) di una pluralità di prodotti 2 di ridotte dimensioni longitudinali.
Ne consegue che il casserino 1 risulta un casserino multistrato di prodotti 2.
In particolare, ciascun modulo 7 presenta una bocca 9 di svuotamento prevista in corrispondenza del bordo più lungo libero della parete posteriore 4.
E’ evidente che in una ulteriore forma di realizzazione, non illustrata, ma comunque tutelata dalle rivendicazioni allegate alla presente descrizione, il casserino 1 potrebbe essere costituito da un corpo unico e non da moduli 7 fra loro componibili.
In questa ulteriore forma di realizzazione la pluralità di pareti laterali 6 e di base 5 che si individuano nel casserino 1 sarebbero sostituite da rispettive pareti uniche che andrebbero a definire le pareti laterali dal casserino 1 medesimo, il quale, comunque, presenterebbe al suo interno una pluralità di pareti cosiddette posteriori in modo da definire le singole camere di accumulo ed una pluralità di bocche di svuotamento, una per ciascuna camera di accumulo.
Si tenga inoltre presente che l’aver rappresentato nelle figure allegate ciascun modulo 7 con la propria parete di base 5 disposta in posizione superiore, non deve indurre in errore il lettore, in quanto i moduli 7 e il casserino 1 vengono sempre rappresentati in posizione di svuotamento, cioà ̈ con le bocche 9 di svuotamento delle singole camere 3 disposte verso il basso. Infatti, si deve tenere presente che le singole camere 3 vengono riempite con i rispettivi prodotti disponendole in posizione ruotata di almeno 90 gradi fino a circa 180 gradi rispetto alla posizione illustrata nelle figure allegate. In questo modo il caricamento à ̈ più semplice e si evitano perdite e cadute dei prodotti 2 stessi attraverso la bocca 9 di svuotamento. Dunque, ciascuna camera 3 à ̈ destinata a contenere uno strato 8 di una pluralità di prodotti 2 di ridotte dimensioni longitudinali, i quali vengono immagazzinati secondo un orientamento ordinato e su tutta la superficie della parete posteriore 4.
Secondo quanto illustrato in figura 7, una volta che il casserino 1 à ̈ stato composto e i moduli 7 sono tutti addossati e chiusi a pacco, le camere 3 di accumulo presentano le rispettive pareti posteriori 4 fra loro parallele e la distanza "D" che intercorre fra la faccia interna 4a della parete posteriore 4 di una prima camera 3 generica (scelta casualmente fra le tante che costituiscono il casserino 1) e la faccia esterna 4b della parete posteriore 4 di una seconda camera 3 adiacente alla prima e disposta a chiusura della prima camera 3, risulta sostanzialmente uguale alle ridotte dimensioni longitudinali “l†di ciascun prodotto 2.
Tutti i prodotti 2 risultano, quindi, con le proprie estremità 2a longitudinali sostanzialmente a contatto con la detta faccia esterna 4b e la faccia interna 4a di due moduli consecutivi ed adiacenti. E’ evidente che l’aver utilizzato il termine “sostanzialmente†per indicare il contatto delle estremità 2a longitudinali di ciascun prodotto 2 con le facce 4a e 4b delle pareti posteriori di ciascuna camera 3 à ̈ indicativo del fatto che in realtà fra le due estremità 2a di ciascun prodotto 2 le facce 4a e 4b si viene creare un piccolo meato in modo tale che, durante la fase di svuotamento della camera 3, i prodotti 2 possano scorrere facilmente verso la bocca 9 di svuotamento ma siano impossibilitati a cambiare orientamento rispetto ad esse.
Al fine di consentire che ciascun casserino 1 possa risultare multistrato e possa essere facilmente e velocemente componibile e scomponibile impilando la pluralità di moduli 7 fra loro che definiscono lo spessore del casserino 1 stesso, fra ciascun modulo 7 sono previsti dei mezzi di collegamento e scollegamento 10 in modo che ciascun casserino 1 possa essere assemblato con un numero di moduli 7 che può variare a seconda delle esigenze della macchina che devono alimentare.
In particolare, il casserino 1 presenta una parete frontale 11 che presenta le dimensioni superficiali uguali alla parete posteriore 4 di ciascuna camera 3 e/o modulo 7. La citata parete frontale 11 à ̈ collegabile alla parte aperta dell’ultima camera 3 e/o modulo 7 a chiusura del casserino 1 per il quale costituisce una specie di coperchio.
Con riferimento a ciascun modulo 7, e con riferimento alle figure 3, 4 e 6 i citati mezzi di collegamento e scollegamento 10 comprendono un primo incastro 12 a profilo 12a e canale 12b definito fra il bordo interno 13 della parete di base 5 di un modulo 7 e il bordo esterno 14 di un modulo 7 adiacente.
Il detto profilo 12a, che definisce il tenone, presenta la sua sezione trasversale a dente di sega ed à ̈ destinato ad accoppiarsi con il canale 12b, che definisce la mortasa.
Il canale 12b presenta la sua sezione trasversale conformata ad equivalente vuoto del detto dente di sega del profilo 12a
In altre parole il detto incastro a profilo e canale 12 definisce il tenone del collegamento-scollegamento e presenta la sua sezione trasversale a dente di sega. Esso à ̈ destinato ad accoppiarsi con il bordo esterno 14 a canale del modulo 7 adiacente che definisce la mortasa e che presenta la sua sezione trasversale conformata ad equivalente vuoto del detto dente di sega.
I citati mezzi di collegamento e scollegamento 10 comprendono altresì una coppia di secondi incastri 15 previsti in corrispondenza delle estremità libere delle due pareti laterali 6.
Ciascun secondo incastro 15 comprende un dente 16 a V che definisce il tenone ed à ̈ destinato ad inserirsi all’interno di una sede 17 definente la mortasa.
La sede 17 à ̈ conformata ad equivalente vuoto del dente a V e presenta vero il basso una dimensione del dente 16 calcolata in modo che i due piani inclinati durante il loro reciproco scorrimento producano anche una forza di serraggio fra gli adiacenti moduli 7. Infine, i detti mezzi di collegamento e scollegamento 10 comprendono altresì, uno o più magneti permanenti 18 inseriti all’interno delle pareti laterali 6 di ciascun modulo 7.
Durante il collegamento fra due moduli 7 adiacenti i primi e secondi incastri 12, 15 scorrono fra di loro fino a raggiungere una posizione stabile di connessione reciproca. Durante lo scorrimento relativo dei due moduli 7 lungo un piano sostanzialmente parallelo alle pareti posteriori 4 i magneti raggiungono una posizione di reciproco contatto contraffacciati l’uno all’altro in modo da generare una forza di attrazione reciproca che consente un buon contatto fra i moduli 7 adiacenti.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2, 3, 4 e 5 le pareti posteriori 4 presentano una o più nervature 19 di irrigidimento sostanzialmente parallele alle due pareti laterali 6.
Secondo quanto già ampiamente descritto precedentemente, ciascuna camera 3 e/o modulo 7 presenta, in posizione opposta alla parete di base 5 una bocca 9 di svuotamento dei citati prodotti 2. In particolare con riferimento alle figure 2, 2a e 6, in corrispondenza di ciascuna bocca 9 di svuotamento à ̈ prevista un’asta 20 scorrevole all’interno di fori 21 praticati alle estremità libere delle due pareti laterali 6 e fissabile in maniera risolvibile in modo da trattenere i prodotti 2 durante la movimentazione del casserino 1 dalla sua posizione di accumulo dei prodotti 2 alla sua posizione di svuotamento.
Si osservi che i fori 21 di passaggio delle aste 20 possono essere praticati anche alle estremità inferiori libere di ciascuna nervatura 19.
In corrispondenza delle bocche 9 di svuotamento delle camere 3 e/o moduli 7 il casserino 1 presenta una parete di chiusura 22 inferiore. Si osservi che, secondo la forma di realizzazione illustrata, la citata parete di chiusura 22 inferiore à ̈ realizzata in corpo unico con uno dei moduli 7, in particolare, secondo quanto illustrato in figura 2, la parete di chiusura 22 fa parte del primo modulo 7, quello disposto a destra per chi osserva la figura 2, e si sviluppa sostanzialmente parallela alla detta parete di base 5 ed opposta ad essa.
In altre parole la parete di chiusura 22 inferiore fa parte della prima di una serie di camere 3 e/o moduli 7 sulla quale si compattano una dopo l’altra tutte le camere 3 e/o i moduli 7 ancorandosi l’uno all’altro attraverso i detti mezzi di collegamento e scollegamento 10. La parete 22 di chiusura inferiore presenta una dimensione in lunghezza “L†tale da chiudere le bocche 9 di svuotamento di tutte le camere 3 e/o i moduli 7 i quali, una volta collegati l’uno all’altro compongono il casserino 1 chiuso a pacco.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2a, 7, 8, 9 e 10 la parete di chiusura 22 inferiore comprende mezzi di apertura e chiusura 23 per ciascuna delle bocche 9 di svuotamento di ciascuna camera e/o modulo.
Ciascun mezzo di apertura e chiusura 23 à ̈ mobile indipendentemente dall’altro ad opera di mezzi di movimentazione 24 che operano in corrispondenza di una stazione di svuotamento di detti prodotti 2 ad una macchina confezionatrice dell’industria del tabacco.
Si osservi che la stazione di svuotamento à ̈ stata schematicamente indicata con un blocco 25 al di sotto del casserino 1 illustrato in figura 7.
I mezzi di apertura e chiusura 23 comprendono delle paratoie 26 a ghigliottina, una per ciascuna bocca 9 di svuotamento di ciascuna camera 3.
Ciascuna paratoia 26 comprende in corrispondenza di ciascuna delle due proprie estremità un perno 27 che fuoriesce dal rispettivo fianco della parete di chiusura inferiore 22 in corrispondenza di rispettive asole 28.
Ciascun perno 27, secondo una forma di realizzazione non illustrata, può presentare ad esso calettato un rullo segui camma.
Si osservi che la camma che coopera con il perno 27 o l'eventuale rullo à ̈ definita da un profilo inclinato 31 di almeno una coppia di aste piane 30. In particolare le coppie di aste piane sono due.
Ciascuna coppia di aste piane 30 si sviluppa lungo una direzione parallela alle pareti laterali 6 del casserino 1 ed à ̈ mobile fra due posizioni, una di apertura ed una di chiusura, delle dette paratoie 26. In uso, durante il funzionamento, il casserino 1 viene fatto avanzare a passi secondo la direzione indicata dalla freccia F in figura 7 in modo da portarsi di volta in volta con la bocca di svuotamento 9 di una camera 3 in posizione corretta di svuotamento sulla stazione di svuotamento 25.
Le aste piane 30 si spostano verso l’alto in modo da contattare con il loro profilo inclinato 31 il corrispondente perno 27 o l'eventuale rullo seguicamma della paratia 26 giusta da aprire. Una volta spostato il corrispondente perno 27 o l'eventuale rullo lungo la rispettiva asola 28, il bordo laterale dell’asta piana 30 consente il mantenimento della paratia 26 nella sua posizione aperta. Il ciclo si ripete per ciascuna paratia 26. Si osservi che per due moduli consecutivi ed adiacenti le paratie sono disposte su piani sovrapposti in modo da consentire che all’apertura di una delle due bocche corrisponda la chiusura dell’altra.
Il ciclo di apertura e chiusura delle paratie 26 à ̈ altresì facilmente intuibile dalle figure da 7 a 10 allegate, che illustrano le diverse fasi di funzionamento.

Claims (13)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Casserino di contenimento di prodotti (2) di ridotte dimensioni longitudinali (“l†) dell’industria del tabacco comprendente una pluralità di camere (3) di accumulo, ciascuna delle quali à ̈ delimitata almeno da una parete posteriore (4) ed una parete di base (5), ciascuna camera (3) essendo destinata a contenere uno strato (8) di una pluralità di prodotti (2) immagazzinati secondo un orientamento ordinato e su tutta la superficie della parete posteriore (4); le camere (3) di accumulo presentano le rispettive pareti posteriori (4) fra loro parallele e la distanza (D) che intercorre fra la faccia interna (4a) della parete posteriore (4) di una prima camera (3) generica di detta pluralità di camere (3) e la faccia esterna (4b) della parete posteriore (4) di una seconda camera (3) adiacente alla prima, disposta a chiusura di essa, à ̈ sostanzialmente uguale alle ridotte dimensioni longitudinali (“l†) dei detti prodotti (2) i quali risultano con le proprie estremità (2a) sostanzialmente a contatto con la detta faccia esterna (4b) e la detta faccia interna (4a).
  2. 2) Casserino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascuna camera (3) definisce con le proprie pareti un modulo (7) di contenimento di uno strato (8) di una pluralità di prodotti (2); il casserino (1) comprendendo una pluralità di moduli (7) fra loro impilabili e componibili definenti lo spessore del casserino (1) stesso; fra ciascun modulo (7) essendo previsti dei mezzi di collegamento e scollegamento (10) in modo che il casserino (1) possa essere costituito da un numero di moduli (7) variabile a piacere.
  3. 3) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascuna detta camera (3) e/o detto modulo (7) comprendendo, inoltre, due pareti laterali (6) previste in corrispondenza dei due lati di estremità della parete posteriore (4), le due pareti laterali (6) essendo fra loro parallele e sostanzialmente perpendicolari alla parete posteriore (4) e alla parete di base (5).
  4. 4) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto di comprendere una parete frontale (11) presentante le dimensioni superficiali uguali alla parete posteriore (4) di ciascuna camera (3) e/o modulo (7), detta parete frontale (11) essendo collegabile alla parte aperta dell’ultima camera (3) e/o modulo (7) a chiusura del casserino (1).
  5. 5) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di collegamento e scollegamento (10) comprendono almeno un primo incastro (12) a profilo (12a) e canale (12b) definito fra il bordo interno (13) della parete di base (5) di una generica camera (3) e/o modulo (7) e il bordo esterno (14) della camera (3) e/o modulo (7) ad essa adiacente; detto profilo (12a) che definisce il tenone presenta la sua sezione trasversale a dente di sega ed à ̈ destinato ad accoppiarsi con il canale (12b) che definisce la mortasa, il canale presentando la sua sezione trasversale conformata ad equivalente vuoto del detto dente di sega del profilo (12a).
  6. 6) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di collegamento e scollegamento (10) comprendono altresi una coppia di secondi incastri (15) previsti in corrispondenza delle estremità libere delle due pareti laterali (6); ciascun secondo incastro (15) comprende un dente (16) a “V†definente il tenone e destinato ad inserirsi all’interno di una sede (17) definente la mortasa e conformata ad equivalente vuoto del dente (16) a “V†.
  7. 7) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di collegamento e scollegamento (10) comprendono altresì, almeno uno o più magneti permanenti (18) inseriti all’interno delle pareti laterali (6) di ciascuna camera (3) e/o modulo (7) e destinati a trovarsi a contatto con i magneti permanenti (18) della camera (3) e/o modulo (7) adiacente.
  8. 8) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che le pareti posteriori (4) presentano una o più nervature (19) di irrigidimento sostanzialmnete paralle alle due pareti laterali (6).
  9. 9) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzato dal fatto che ciascuna camera e/o modulo presenta in posizione opposta alla parete di base (5) una bocca (9) di svuotamento dei detti prodotti (2); in corrispondenza di detta bocca (9) di svuotamente essendo prevista almeno un’asta (20) scorrevole all’interno di fori (21) praticati alle estremità libere delle due pareti laterali (6) e fissabile in maniera risolvibile in modo da trattenere i prodotti (2) durante la movimentazione del casserino (1).
  10. 10) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto di comprendere in corrispondenza delle bocche (9) di svuotamento delle camere e/o moduli, che compongono il casserino, una parete (22) di chiusura inferiore, detta parete (22) di chiusura inferiore comprendendo mezzi di apertura e chiusura (23) per ciascuna delle bocche (9) di svuotamento di ciascuna camera e/o modulo.
  11. 11) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto di comprendere in corrispondenza delle bocche (9) di svuotamento delle camere e/o moduli che compongono il casserino, una parete (22) di chiusura inferiore, detta parete (22) di chiusura inferiore comprendendo mezzi di apertura e chiusura (23) per ciascuna delle bocche (9) di svuotamento di ciascuna camera e/o modulo, ciascun mezzo di apertura e chiusura (23) essendo mobile indipendentemente dall’altro ad opera di mezzi di movimentazione (24) che operano in corrispondenza di una stazione di svuotamento (25) di detti prodotti (2) ad una macchina confezionatrice dell’industria del tabacco.
  12. 12) Casserino secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di apertura e chiusura (23) per ciascuna delle bocche (9) di svuotamento di ciascuna camera e/o modulo comprendono delle paratoie a ghigliottina (26), una per ciascuna bocca di svuotamento di ciascuna camera e/o modulo, ciascuna paratoia (26) comprende in corrispondenza di ciascuna delle due proprie estremità un perno (27) che fuoriesce dal rispettivo fianco della parete (22) di chiusura inferiore in corrispondenza di rispettive asole (28); ciascun perno (27) presentando preferibilmente un rullo segui camma; la camma essendo definita da un profilo inclinato (31) di almeno una coppia di aste (30) piane, ciascuna coppia di aste (30) piane sviluppandosi lungo una direzione parallela alle pareti laterali del casserino ed essendo mobili fra due posizioni, una di apertura ed una di chiusura delle dette paratoie (26).
  13. 13) Casserino secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 12, caratterizzato dal fatto di comprendere in corrispondenza delle bocche (9) di svuotamento delle camere e/o moduli che compongono il casserino una parete (22) di chiusura inferiore, detta parete (22) di chiusura inferiore essendo realizzata in corpo unico con una di dette camere e/o moduli, e si sviluppa sostanzialmente parallela alla detta parete di base; in particolare la parete di chiusura inferiore fa parte della prima di una serie di camere e/o moduli sulla quale si compattano uno dopo l’altro tutte le camere e/o moduli attraverso i detti mezzi di collegamento e scollegamento e presenta una dimensione in lunghezza tale da chiudere le bocche di svuotamento di tutte le camere e/o moduli che, una volta collegati l’uno all’altro, compongono il casserino chiuso a pacco.
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