ITBO20070096A1 - Sistema di scambio termico, modulare, componibile e ad ingombro limitato, particolarmente adatto per la climatizzazione degli ambienti. - Google Patents

Sistema di scambio termico, modulare, componibile e ad ingombro limitato, particolarmente adatto per la climatizzazione degli ambienti. Download PDF

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ITBO20070096A1 IT000096A ITBO20070096A ITBO20070096A1 IT BO20070096 A1 ITBO20070096 A1 IT BO20070096A1 IT 000096 A IT000096 A IT 000096A IT BO20070096 A ITBO20070096 A IT BO20070096A IT BO20070096 A1 ITBO20070096 A1 IT BO20070096A1
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Description

DESCRIZIONE dell’ Invenzione industriale dal titoto:
“Sistema di scambio termico, modulare, componibile e ad ingombro limitato, particolarmente adatto per la climatizzazione degli ambienti”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne un sistema di scambio termico di tipo modulare, componibile e ad ingombro limitato, particolarmente adatto per la climatizzazione degli ambienti.
Sono noti sistemi di riscaldamento a tappeto radiante, formati da moduli piatti e termicamente isolati con la faccia rivolta verso il pavimento, dotati di mezzi per il collegamento reciproco rapido ed amovibile, per formare un rivestimento con le dimensioni e con la forma di volta in volta necessarie e caratterizzati dall'avere la faccia superiore con un materiale buon conduttore del calore, usualmente metallico e tale da poter essere rivestita con un materiale con buone capacità di dissipazione del calore e che forma una superficie calpesta con le caratteristiche di resistenza meccanica ed estetiche di volta in volta necessarie. Il tappeto così realizzato ha i moduli predisposti per produrre calore sfruttando resistenze elettriche incorporate, alimentate a bassa tensione per ovvie ragioni di sicurezza, oppure per incorporare in canali previsti su di un rivestimento metallico superiore e poi coperti dal rivestimento calpestabile, dei tubi del tipo di quelli usati per il a pavimento degli ambienti, nei quali fatta circolare dell'acqua glicolata a bassa pressione e ad una temperatura non superiore ai 40° C, tramite qualsiasi mezzi adatti allo scopo, ad esempio per mezzo di uno scambiatore termico e di una pompa di calore che nei periodi estivi può essere impiegata anche per il raffrescamento dell’ambiente attraverso sistemi a ventilconvettori deumidificatori. Questi due sistemi di riscaldamento a tappeto radiante, sono ad esempio destinati attualmente a saloni per conferenze, stand fieristici o per spettacoli all'aperto o per luoghi di particolare pregio artistico, culturale e monumentale, quali ad esempio chiese, musei, edifici storici, pinacoteche ed altri, dove gli spazi da climatizzare sono spesso elevati sui piano orizzontale e su quello verticale e nei quali si vuole limitare a pochi metri l'altezza di moti termoconvettivi che potrebbero trascinare verso l'alto degli inquinanti aerei.
I sistemi a tappeto radiante del p tipo, richiedono un elevato consumo di energia elettrica, in quanto il calore viene prodotto per effetto joule e richiede la presenza di trasformatori elettrici destinati a produrre una bassa tensione ma correnti elettriche molto alte per poter erogare la potenza necessaria ad alimentare una superficie molto estesa e per questo molto ingombranti. Con questa stessa soluzione è poi difficile conciliare la resistenza alla calpesta del pavimento con lina buona conducibilità termica e viene inevitabilmente prodotto un inquinamento elettromagnetico dovuto all’alimentazione in corrente alternata. Il sistema richiede poi l’uso scrupoloso di costosi materiali ignifughi, per evitare principi, d’incendio da parte delle resistenze elettriche di riscaldamento, che in corrispondenza di danneggiamenti localizzati potrebbero dar origine a surriscaldamenti e ad archi elettrici. I sistemi a tappeto radiante del secondo tipo non presentano i problemi di quelli del primo tipo ed a differenza di questi possono essere usati anche per il raffrescamento degli ambienti.
Entrambi i sistemi a tappeto radiante di tipo noto, non si prestano però per una collocazione diversa da quella a pavimento, ad esempio su pareti verticali o su soffitti e quelli a circolazione di liquido non si prestano per essere alimentati anche da caldaie a gas del tipo normalmente installate negli ambienti, anche prive di uno stadio a bassa pressione.
Il trovato propone un sistema di scambio termico a circolazione di liquido, modulare e componibile , come dalla rivendicazione 1 ) e successive rivendicazioni dipendenti, caratterizzato da una elevata affidabilità tecnologica, che può essere disposto indifferentemente a pavimento, a parete od a soffitto, che può essere rivestito in modo affidabile con dei qualsiasi rivestimenti tradizionali ad esempio con pannelli di cartongesso o di qualsiasi altro adatto materiale, con piastrelle ceramiche o di altro tipo, che può essere alimentato con qualsiasi mezzi attualmente disponibili e di volta in volta adattabili alle diverse esigenze e che si propone come valida alternativa agli attuali sistemi di riscaldamento a termosifone o radiatore, attualmente impiegati per il condizionamento termico degli ambienti.
Le caratteristiche del sistema di cui trattasi ed i vantaggi che ne derivano, appariranno evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle quattro tavole allegate di disegno, in cui:
- La fig. 1 illustra schematicamente una possibile disposizione dei moduli di scambio termico di cui trattasi sulla parete di un edificio o d’altra struttura di supporto;
- La fig, 2 illustra in prospettiva, ripreso dall’alto e lateralmente, uno dei moduli scambiatori;
- Le figg. 3 e 4 illustrano dei dettagli del modulo di figura 2, rilevati secondo le linee di sezione e IV -IV di figura 2;
- La fig, 5 è una vista in pianta del fronte dei modulo rivolto verso la superficie dell'edificio sulla quale viene posizionato il modulo stesso che è qui illustrato con uno solo dei propri canali chiusi dal relativo coperchio;
- La fig. 6 illustra dei dettagli del modulo di figura 5, rilevati secondo la linea di sezione VI-VI;
- La fig. 7 illustra in prospettiva un lato del modulo con la zona sulla quale sono attestali dei canali di circolazione del fluido di condizionamento ed illustra scomposti i mezzi coi quali è possibile fissare e collegare circuitalmente tra loro due moduli consecutivi;
- La fig. 8 è una vista in pianta e con parti in sezione, della faccia esterna di due moduli consecutivi uniti e collegati reciprocamente coi mezzi di Figura 7;
La fig. 9 illustra ingrandito ed in prospettiva dal basso, il barilotto con piste eccentriche posteriori, che opera il collegamento meccanico di due moduli consecutivi e che è illustrato in prospettiva dall’alto nella figura 7;
- le figg. 10 ed 11 illustrano degli ulteriori dettagli della zona di congiunzione tra due pannelli consecutivi come dalla figura 8, essendo tali dettagli rilevati rispettivamente secondo le linee di sezione X-X ed XI-XI;
- Sa fig. 12 illustra altri possibili dettagli del modulo rilevati secondo la stessa linea di sezione III-III di figura 2.
Nella figura 1 è illustrato, a puro titolo d’esempio non limitativo, una possibile catena o mosaico realizzato con moduli scambiatori 1 secondo l'invenzione, che può essere posizionato sulla parete S più fredda, ad esempio quella rivolta verso l’esterno di un edificio, per condizionarlo termicamente, tenendo presente il volume dello stesso edificio e la sua destinazione d’uso, anche in riferimento alla presenza di porte, finestre e dell’eventuale mobilio che potrà essere disposto contro la stessa parete S, La componi -bilità dei moduli scambiatori 1 potrà consentire di formare una qualsiasi catena o mosaico di scambio termico che sia di volta in volta personalizzato ed adeguato alle esigenze dell'ambiente da condizionare. Resta inteso che anche se nella presente esposizione si fa riferimento a super S di pareti, pavimenti a soffitti di un edificio, il sistema di scambio termico secondo l’invenzione deve ritenersi protetto in associazione a qualsiasi superficie di supporto destinata alla collocazione in un qualsiasi ambiente da condizionare termicamente. I moduli 1 sono predisposti singolarmente per il fissaggio alla parete S, oppure al soffitto od al pavimento dell'edificio o di parti prefabbricate dello stesso edificio, nel modo più avanti detto. I moduli 1 possono ad esempio avere una forma quadrata o rettangolare od altra forma adatta per la composizione a catena od a mosaico e sono dotati internamente di canali per la circolazione del fluido di condizionamento termico, attestati ad esempio su lati opposti e/o consecutivi degli stessi moduli e sono previsti dei mezzi per fissare i medesimi moduli tra loro e per collegare reciprocamente a tenuta le estremità dei detti canali, in modo da formare un qualsiasi adatto circuito indicato schematicamente ed in forma semplificata con C' per la circolazione del fluido di condizionamento proveniente da una qualsiasi adatta sorgente (vedi oltre), essendo tale circuito collegato ad esempio ad appositi collettori D previsti di pezzo o riportati su uno o più dei moduli 1, in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo ed a loro volta predisposti per il collegamento ai mezzi di circolazione ad esempio di un liquido di riscaldamento, non illustrati. A seconda della destinazione nella catena o nel mosaico da formare, i moduli I potranno avere dei canali rettilinei, aperti su due lati ad esempio opposti dello stesso modulo, oppure potranno avere canati a croce, aperti su quattro lati del modulo, oppure potranno avere canali a T, aperti su tre lati ad esempio consecutivi del modulo o canali ad L aperti su due lati ad esempio consecutivi dello stesso modulo. Con riferimento alle figure da 2 a 6 viene ora illustrato a titolo d'esempio, un modulo l a canali rettilinei, le cui caratteristiche costruttive valgono anche per gli altri tipi di moduli detti in precedenza. Il modulo 1 si compone di una piastra 101 preferibilmente metallica, ad esempio in adatta lega d’alluminio, di adatto spessore, realizzata ad esempio con procedimento di pressofusione in apposito stampo, dotata di un bordo perimetrale, sporgente e ad esempio continuo 201, di altezza adeguata, che conferisce alla faccia posteriore del modulo una forma scatolare, alta a contenere uno strato 2 di un qualsiasi adatto materiale di coibentazione termica e con buona resistenza alla compressione, che sposa intimamente tutte le parti in rilievo più avanti dette previste sulla faccia posteriore del modulo 1 e che sporge dal detto bordo 201 per un giusto tratto, ad esempio sovrastandolo. Con lo strato d’isolamento 2, il modulo 1 viene posto a contatto con la superficie S dell'edificio, in modo che la piastra radiante 101 risulti rivolta verso l' interno dello stesso edificio e che la temperatura di condizionamento da questa prodotta non venga ceduta alla detta superficie S del medesimo edificio e viceversa,
Durante la fabbricazione del modulo 1, sulla sua faccia posteriore vengono ricavate di pezzo le pareti longitudinali 3 dei canali C di circolazione del fluido di condizionamento, i quali potranno essere ad esempio in numero di almeno due o più, quindi non necessariamente in numero di quattro come illustrato nelle figure 2 e 5. I canali C sono attestati con le estremità a corrispondenti bocche B aperte sui bordi 201 del modulo, come illustrato nelle figure da 2 ad 8 e gli stessi canali sono predisposti in modo da poter essere chiusi verso la parte inferiore dello stesso modulo 1 e quindi definiti nella loro forma tubolare, con l'applicazione a tenuta mediante un apposito collante od adesivo, di fondelli 4 di qualsiasi adatto materiale, anche non metallico, dotati longitudinalmente di bordi a profilo scanalato 104 che si accoppiano sui bordi delle dette pareti 3 dei canali C (fig. 6) e dotati alle estremità di parti piane 204 che appoggiano e vengono fissati su gradini 5 previsti inferiormente sulla zona perimetrale del modulo che porta le dette bocche B degli stessi canali C.
Dalle figure 5 e 6 appare come i fondelli 4 siano irrigiditi meccanicamente da nervature esterne 6 ad esempio a forma di traliccio o di altra adatta forma e come analoghe nervature 106, di qualsiasi adatta forma anche diversa da quella illustrata, siano previste sulla faccia, inferiore della piastra 101 del modulo 1. Queste nervature 106 toccano il bordo perimetrale 201 e toccano anche le pareti 3 dei canali C, con la interposizione di piccoli rilievi troncoconici 7, visibili anche nei dettagli delle figure 3 e 4, che formano sulla faccia della piastra UH rivolta verso l' interno dell’edificio, delle piccole sedi o cavità 8 ad esempio a sezione tonda o d’altra adatta forma, le quali sono preferibilmente aperte sul fondo come indicato con 108 ed il cui uso prevalente è illustrato nelle figure 2 e 3. Nelle sedi 8 possono essere applicate delle piccole dosi di colla 9, ad esempio a base siliconica, che si ancorano al foro di fondo 108 e che fissano sul mosaico delle piastre 101 dei moduli 1, ad esempio delle piastrelle P od altro adatto materiale di rivestimento. Alcune delle sedi 8 possono essere diversamente impiegate come illustrato nella figura 4, per fissare ι moduli sulla superficie muraria S dell’edificio per mezzo di appositi tasselli ad espansione 10, che presentano una prima parte 110 a forma di fungo e di adatta materia plastica rigida, che alloggia nella sede 8, che giunge fino alla superficie S e che è attraversata da una vite di fissaggio 210 e gli stessi tasselli presentano una parte sporgente 310, deformabile ad espansione dalla detta vite 210 e che impegna un foro 11 praticato sulla superficie S con una punta da trapano inserita attraverso il foro di fondo 108 della detta sede 8. Il fungo 1 10 funge da distanziale in quanto è predisposto per non entrare nel detto foro i l e limitare io schiacciamento esercitato sull 'isolamento termico 2 dal tiro assiale seguito dalla vite di fissaggio 210. Quando poi i moduli 1 sono destinati alla collocazione su di un pavimento, per evitare che il carico esercitato sugli stessi dal calpestio e dagli oggetti abbia a sottoporre il rivestimento isolante 2 a pressioni eccessive e non distribuite, che potrebbero sottoporre il mosaico formato dai moduli 1 a sollecitazioni squilibrate, soprattutto sui mezzi di giunzione più avanti detti, il foro di fondo 108 delle dette sedi S può essere usato come dalla figura 12, per applicare ad esempio a scatto sul fondo dei risalti 7 che formano le dette sedi 8, dei distanziali 12 ad esempio di una adatta materia plastica rigida, che appoggiano sulla superficie S dell’edificio, senza per altro formare dei ponti termici verso l esterno. I distanziali 12 possono essere assialmente cavi come indicato con 112 in modo da poter essere efficacemente impegnati dalla colla di fissaggio 9 di cui alla figura 3. Occorrendo, i distanziali 12 possono essere realizzati con soluzione assialmente registrabile dall’ interno delledificio, ad esempio con mezzi a vite e madrevite, per poter essere portati a toccare in modo selettivo la superficie S anche quando questa non è sufficientemente piana, ad esempio in presenza di superiìci S grezze.
Con riferimento alle figure 2, 5, 7 e 10 si rileva che le bocche B di estremità dei canati C attraversati dal fluido di condizionamento, sono attestate sulle pareti laterali 1 13 di sedi rettilinee 13 previste in recesso sui lati di ogni modulo, aperte verso l’alto, aperte sul lato opposto a quello della detta parete 113 e chiuse inferiormente da una sottile parete 213 e quando due moduli 1 sono disposti uno vicino all’altro e sono correttamente allineati per il fissaggio reciproco, la sede 13 di un modulo si contrappone alla sede 13' del'altro modulo, come illustrato nella figura 8, in modo da formare un’unica sede aperta da una sola parte, perpendicolarmente ai moduli, nella quale può essere inserito un inserto di congiunzione 14 che appoggia sulla parete 213 dei due moduli e che è dotato alte estremità di aperture passanti 15 aventi la forma e le dimensioni delie bocche B dei canali C, che si dispongono a ponte tra le stesse bocche B e che portano frontalmente delle guarnizioni di tenuta 16 per assicurare il loro collegamento a tenuta con le medesime bocche B, come illustrato nella figura 10. L'inserto 14 è dotato nella parte intermedia di un recesso 17 con una forma superiormente allargata 117 e sulla cui parete di fondo è previsto in posizione centrale un risalto 18 di forma sostanzialmente circolare, nel quale può alloggiare e ruotare il mozzo cilindrico ed inferiore 1 19 di un barilotto 19 a pianta circolare, che col proprio corpo impegna girevolmente il recesso 17 del detto inserto 14, che con la propria aia superiore 219 impegna complanarmente la pa allargata e superiore 117 di tale recesso e che porta sporgenti lateralmente dalla parte inferiore del proprio corpo, delle appendici uguali 319, 3191 tra loro contrapposte a 180° e dotate di un rispettivo foro 20 passante. Quando l’inserto 14 viene inserito nelle sedi contrapposte 13, 13’ di due moduli 1 tra loro attestati, le dette appendici 319, 319’ del barilotto 19 sono alloggiate in feritoie laterali 21, 21 ’ dello stesso inserto 14, aperte sui fianchi opposti di tale inserto, come appaiono dalla figura 7 e dal dettaglio in sezione di figura 8, in modo che in queste condizioni, come illustrato con parti a trattini nella stessa figura 8, il barilotto 19 e l’inserto 14 possono essere manovrati in modo semplificato nella fase di applicazione ai moduli attigui 1, come se fossero un unico pezzo. Le due porzioni del barilotto 19 che sporgono lateralmente dall’inserto 14, impegnano girevolmente dei corrispondenti recessi laterali e centrali. 22, 22’ delle sedi 13, 13’, aventi una pianta a settore di cerchio, che col recesso 17 formano nell’insieme una impronta circolare e che sono dotati anch'essi di un allargamento superiore 122, 122’ allinealo a quello 117, per ospitare l’ala superiore 219 del detto barilotto 19, essendo gli stessi allargamenti 122, 122’ dotati di una estensione intermedia 222, 222’ con LUÌ foro 23 verticalmente passante. La parete laterale dei recessi 22, 22" è dotata di feritoie simmetriche 24, 24’ (vedi figure 7, 8, 1 1) che si attestano alle dette feritoie 21, 21 dell’inserto 14, il tutto in modo che ad inserimento avvenuto di tale inserto nelle sedi contrapposte 13, 13’ di due moduli 1 attigui, è possibile ruotare di 90° il barilotto 19 nel senso che vede te sue appendici laterali 319, 319’ uscire dalle feritoie 21, 21 dell'inserto ed inserirsi nelle feritoie 24, 24' dei recessi 22, 22’ dei moduli, fino ad una posizione di fine corsa che vede i fori 20 delle stesse appendici 319, 319', allinearsi ai fori 23 dei moduli. In queste condizioni il barilotto 19 risulta vincolato ai moduli con le proprie appendici 319, 319’ e trattiene l’inserto 14 nelle sedi 13, 13’ degli stessi moduli.
vincolando tra loro saldamente i moduli stessi che permangono uniti su di un unico piano. Volendo, è possibile bloccare il barilotto 19 nella posizione di chiusura, inserendo dei rivetti o delle viti 27 nei detti fori allineati 20 e 23, come indicato schematicamente con linee a tratto e punto nella figura 11.
Dalla figura 9 si rileva che il barilotto 19 è dotato inferiormente di cavità simmetricamente uguali 25, 25’. la cui parete esterna 125, 125' ha una forma eccentrica. Quando l' inserto 14 col barilotto 19 vengono inseriti nelle sedi contrapposte 13, 13’ di due moduli 1 attigui, le cavità inferiori 25, 25’ dello stesso barilotto 19 vengono impegnate da risalti 26, 26’ aventi funzione di chiavistello, solidali al fondo dei recessi 22. 22' dei moduli. Quando il barilotto 19 viene ruotato di novanta gradi per il fissaggio complanare dell’ inserto 14 coi due moduli attigui, i detti chiavistelli 26, 26’ cooperano con le pareti eccentriche 125, 125’ del barilotto 19 flig. 11) e per reazione ne deriva che gli stessi moduli 1 vengono spinti l’uno in direzione dell’altro con una forza e con una corsa tale da assicurare un collegamento intimo ed a tenuta tra le bocche B dei canali C e le canalizzazioni 15 dell’inserto 14, con un appropriato schiacciamento delle guarnizioni di tenuta interposte 16 (fìg. 10). Il collegamento descritto sì è dimostrato estremamente affidabile e capace di resistere anche a pressioni molto alte di circolazione del fluido di condizionamento nel circuito C' del sistema di figura 1.
Dalle figure 7, 8 ed 1 1 si rileva che il barilotto 19 è dotato assialmente, in contrapposizione al mozzo inferiore 119, di una sede esagonale 28 nella quale può essere inserita una corrispondente chiave esagonale per la rotazione dello stesso barilotto.
Dalla figura 7 appare infine che per facilitare l'inserimento e la eventuale rimozione dell'inserto 14 nelle e dalle sedi contrapposte 13, 13’ di due moduli 1 attigui, le pareti d’estremità 114 dello stesso inserto possono essere leggermente svasate, analogamente alle pareti d’estremità 313 delle stesse sedi 13, 13 ' .
Resta inteso che il sistema descritto può essere alimentato da qualsiasi adatti mezzi per la circolazione forzata o naturale nello stesso di un fluido di riscaldamento o di raffrescamento degli ambienti. Resta altresì inteso che allo stesso sistema come descritto. possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, utili ad esempio anche per destinare tale sistema ad un uso diverso da quello del riscaldamento o del raffrescamento qui considerato, ad esempio come termosifone o radiatore, con collocazione in vista, oppure come pannello solare, per la produzione di acqua calda per mezzo dell' irraggiamento solare. Tutte le varianti e le modifiche che sono per altro intuibili dai tecnici del ramo, non esulano dall’ambito del trovato come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell' ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Sistema di scambio termico caratterizzato dall’essere formato da almeno una piastra ( 101) preferibilmente metallica, ad esempio in adatta lega d’alluminio, di adatto spessore, dotata di un bordo perimetrale, in rilievo (201), di altezza adeguata, che conferisce alla faccia inferiore del modulo una forma scatolare, alta a contenere un qualsiasi adatto materiale di isolamento termico e con buona resistenza alla compressione (2), che di preferenza sporge dal detto bordo (201) per un giusto tratto, eventualmente sovrastandolo. essendo previsto ohe con tale rivestimento isolante (2) il modulo venga posto a contatto con la superficie (S) di supporto sulla quale deve essere montato, in modo che la sua piastra radiante ( 101 ) risulti rivolta verso l’intemo dell’ambiente, essendo gli stessi moduli (1 ) predisposti per il fissaggio ad una parete, oppure al soffitto od al pavimento di un ambiente od a superfici di strutture da collocare in un ambiente, essendo caratterizzati da una forma in pianta quadrata o rettangolare o da qualsiasi altra forma adatta per la composizione a catena od a mosaico ed essendo dotati internamente di canali (C) per la circolazione del fluido di condizionamento termico, attestati su lati opposti e/o consecutivi degli stessi moduli e sono previsti dei mezzi per fissare i medesimi moduli tra di loro e per collegare tra loro a tenuta le estremità dei detti canali, in modo da formare un qualsiasi adatto circuito (C’) per la circolazione del fluido di condizionamento proveniente da una qualsiasi adatta sorgente e da qualsiasi adatti mezzi di controllo.
  2. 2) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che a seconda della destinazione nella catena o nel mosaico da formare, i moduli (1 ) potranno avere dei canali con andamento diverso, ad esempio rettilinei, aperti su due lati opposti dello stesso modulo, oppine canali a croce, aperti su quattro lati del modulo, oppure canali a T, aperti su tre lati ad esempio consecutivi del modulo o canali ad L aperti ad esempio su due lati consecutivi dello stesso modulo.
  3. 3) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i canali (C) di circolazione del fluido nei moduli sono dotati di pareti longitudinali (3) ricavate in rilievo sulla faccia posteriore della piastra metallica (101) del modulo stesso durante la sua produzione, essendo tali pareti attestate con le estremità a corrispondenti bocche (B) aperte sui bordi (201 ) della detta piastra del modulo e sulle stesse pareti (3) essendo fissati con apposito adesivo o collante, dei fondelli (4) di qualsiasi adatto materiale, che completano i canali (C) nella loro forma tubolare, che sono dotati di bordi longitudinali (104) preferibilmente a profilo scanalato per l'accoppiamento sui bordi delle delle pareti longitudinali (3) degli stessi canali (C) e che sono dotati alle estremità di parti piane (204) che appoggiano e vengono fissate su appositi gradini (5) previsti inferiormente sulla zona perimetrale ed inferiore del modulo che porta le dette bocche (B) dei medesimi canali.
  4. 4) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i de fondelli (4) sono irrigiditi meccanicamente da nervature esterne (6) ad esempio a forma di traliccio o d’altra adatta forma .
  5. 5) Sistema dì scambio termico secondo una o piu delle rivendicazioni precedenti, in cui sulla faccia inferiore della piastra (101 ) del modulo (1) sono previste di pezzo delle nervature (106) ad esempio a forma di traliccio o d’altra adatta forma, che toccano il bordo perimetrale (201) della stessa piastra (101) con la interposizione di piccoli rilievi troncoconici (7) che formano sulla faccia della medesima piastra (101 ) rivolta verso l' ambiente, delle piccole sedi o cavità (8) ad esempio a sezione tonda o d'altra adatta forma, le quali sono preferibilmente dotate di un fondo aperto (108).
  6. 6) Sistema di scambio formico secondo la rivendicazione 5), in cui nelle dette sedi (8) possono essere immesse delle piccole dosi di colla (9), ad esempio a base siliconica, che si aggrappano meccanicamente nel foro di fondo (108) delle stesse sedi (8) e che sono utili per fissare intimamente sulle lastre (101) della catena o del mosaico formato da più moduli (1), delle piastrelle (P),deì pannelli od altro adatto materiale di rivestimento .
  7. 7) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 5), in cui alcune delle dette sedi (8) possono essere impiegate per fissare i moduli sulla superficie (S) dei muri, del soffitto o del pavimento dell’edificio, per mezzo di appositi tasselli ad espansione ( 10), dotati di una parte ( 1 10) a forma di fungo e di adatta materia plastica rigida, che alloggia nella sede (8), che giunge a toccare la detta superficie (S) e che è attraversata da una vite di fissaggio (210), essendo gli stessi tasselli dotati di una parte sporgente (310) e deformabile ad espansione dalla detta vite, che impegna un foro (11) praticato sulla superficie dell'edificio (S) con una punta da trapano inserita attraverso il foro di fondo (108) della detta sede (8). essendo previsto che il detto fungo rigido ( ) non entri nel detto foro ( 1 1), in modo da fungere da distanziale, 8) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 5), caratterizzato dal fatto che quando i moduli (1) sono destinati alla collocazione su di un pavimento, per evitare che il carico esercitato sugli stessi dal calpestio delle persone c dalle cose, abbia a sottoporre il rivestimento isolante (2) dei moduli a pressioni eccessive e non distribuite, che potrebbero sottoporre la catena od 11 mosaico formato dagli stessi moduli (1) a sollecitazioni squilibrate e pregiudizievoli, i risalti che formano le dette sedi (8) possono essere usati per alloggiarvi dall'esterno, ad esempio a scatto, dei distanziali (12) di adatta materia plastica rigida, che giungono a contatto con la superficie d’appoggio (S) delledificio, evitando la formazione di ponti termici. 9) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 8), in cui i detti distanziali (12) possono essere assialmente cavi in modo che la loro cavità (1 12) possa essere impegnata con accoppiamento assiale e/o radiale dalla colla (9) di fissaggio del rivestimento ( P) esterno dei moduli (1). 10) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 8), in cui i detti distanziali (12) possono essere realizzati con soluzione assialmente registrabile dall’ esterno, attraverso l' apertura di fondo (108) del risalto (7) con la sede (8) sul quale vengono montati, in modo da poter essere portati selettivamente a toccare la superficie d’appoggio (S) dell’edificio anche quando questa non è sufficientemente piana, ad esempio in presenza di super grezze. 11) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui le bocche (B ) d’estremità dei canali (C) di ogni modulo (1 ), attraversati dat fluido di condizionamento, sono attestate in coppia sulle pareti laterali (113) di sedi rettilinee (13) previste in recesso sui lati dello stesso modulo, aperte verso l’alto, aperte sul lato opposto a quello della detta parete laterale (113) e chiuse inferiormente da una sottile parete (213), essendo previsto che quando due moduli (1 ) sono disposti uno vicino all'altro e sono correttamente allineati per il fissaggio reciproco, la sede (13) di un modulo si contrappone alla sede ( 13') dell’altro modulo, in modo da formare un’unica sede aperta in un sol senso e perpendicolarmente ai moduli, nella quale può essere inserito un inserto complementare di congiunzione (14), di qualsiasi adatto materiale, che appoggia sulla parete (213) della sede composita (13, 13') e che è dotato alle estremità di aperture trasversalmente passanti (15) aventi preferibilmente la forma e le dimensioni delle bocche (B) dei canali (C), che si dispongono a poe tra le stesse bocche (B) e che portano con lieve sporgenza delle guarnizioni perimetrali di tenuta (16) per assicurare il collegamento a tenuta delle dette aperture (15) con te medesime bocche (B) e quindi il collegamento a tenuta tra i canali dei moduli consecutivi. 12) Apparato secondo la rivendicazione 11), in cui il detto inserto (14) è dotato nella, parte intermedia di un recesso (17) con una forma superiormente allargata (117) e sulla cui parete di fondo è previsto in posizione centrale un risalto ( 18) di forma sostanzialme circolare, nel quale può alloggiare e ruotare il mozzo cilindrico ed inferiore ( 1 19) di un barilotto (19) a pianta circolare, di qualsiasi adatto materiale, che col proprio corpo impegna girevolmente il detto recesso (17) del detto inserto (14), che con la propria ala superiore (219) impegna complanarmente la parte allargata e superiore (117) di tale recesso e che porta sporgenti lateralmente dalla parte inferiore del proprio corpo, delle appendici uguali (319, 319'), tra loro contrapposte a 180° e dotate di un rispettivo foro (20) verticalmente passante, essendo previsto che quando il detto inserto (14) viene inserito nelle sedi contrapposte (13, 13’) di due moduli (1) tra loro attestati, le dette appendici (319, 319’) del barilotto (19) siano alloggiate in feritoie laterali (21, 21 ’) dello stesso inserto (14), aperte sui fianchi opposti di tale inserto, in modo che in queste condizioni, il barilotto (19) e l 'inserto (14) possono essere manovrati congiuntamente nella fase di montaggio sui moduli attigui (1). 13) Sistema di scambio termico secondo la rivendicazione 12), caratterizzato dal fatto che nella fase di montaggio dell'inserto dì congiunzione (14) col barilotto (19) nelle sedi contrapposte (13. 13'1) di due moduli attigui (1), le due porzioni del barilotto (19) che sporgono lateralmente dal detto inserto (14), impegnano girevolmente dei corrispondenti recessi (22, 22’) con pianta a settore, di cerchio, che col detto recesso (17) formano nell’insieme una impronta circolare e che sono dotati anch’essi di un allargamento superiore (122, 122’) allineato a quello (1 17), per ospitare l’ala superiore (219) del detto barilotto (19), essendo gli stessi allargamenti (122, 122') dotati di una estensione intermedia (222, 222’) con un foro (23) verticalmente passante, essendo previsto che la parete laterale dei detti recessi (22, 22’) sìa dotata di feritoie simmetriche (24, 24') che si attestano nei confronti delle dette feritoie (21, 21' ) dell' inserto (14), il tutto in modo che ad in senni en io avvenuto di lai e inserto nelle sedi contrapposte {13, 13”) di due moduli attigui, sia possibile ruotare ad esempio di 90° il barilotto (19) nel senso che vede le sue appendici laterali {319, 319’) uscire dalle dette feritoie (21, 21' ) dell’ inserto ed inserirsi nelle feritoie (24, 24’) dei detti recessi (22, 22’) dei moduli, fino ad una posizione di fine corsa che vede i fori (20) delle stesse appendici (319, 319'), allinearsi ai fori (23) dei moduli, con la conseguenza che il barilotto (19) risulta vincolato ai moduli con le proprie appendici (319, 319') per trattenere l’inserto (14) nelle sedi (1.3, 13') degli stessi moduli, vincolando tra loro saldamente i moduli stessi che permangono uniti su di un piano. 14) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti , in cui è prevista la possibilità di bloccare il barilotto (19) nella posizione di chiusura, applicando dei rivetti o delle viti od altri mezzi di fissaggio (27) nei detti fori allineati (20, 23). 15) Sistema di scambio termico secondo una o piu delle rivendicazioni precedenti, in cui il barilotto (19) è dotato inferiormente di cavità simmetricamente uguali (25, 25') e con pareti esterne (125, 125”) di forma eccentrica, le quali cavità vengono impegnate da risalti di chiavistello (26, 26') solidali al fondo dei detti recessi (22, 22’) dei moduli (1) da fissare reciprocamente, cosi che quando poi lo stesso barilotto (19) viene ruotato di novanta gradi per il fissaggio dell' inserto (14) ai due moduli attigui, i detti chiavistelli (26, 26') cooperano con le pareti eccentriche ( 125, 125’) del barilotto (19) che spingono i moduli l’uno in direzione dell' altro, di una entità necessaria ad assicurare un collegamento intimo ed a tenuta tra le bocche (B) dei canali (C) e le canalizzazioni (15) dell'inserto (14), con un appropriato schiacciamento delle guarnizioni dì tenuta interposte ( 16). 16) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il barilotto (19) è dotato assialmente, in contrapposizione al mozzo inferiore (119), di una sede esagonale (28) nella quale può essere inserita una corrispondente chiave esagonale per la rotazione dello stesso barilotto. 17) Sistema di scambio termico secondo una o piùi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che per facilitare linserimento e la eventuale rimozione del detto inserto ( 14) nelle e dalle sedi contrapposte (13, 13") di due moduli (1) attigui, le pareti d’estremità (114) dello stesso inserto possono essere leggermente svasate, analogamente alle pareti d’estremità (313) delle stesse sedi ( 13). 18) Sistema di scambio termico secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal poter essere usato per scopi diversi da quello del riscaldamento o del raffrescamento degli ambienti, coi moduli (1) occultati da un rivestimento (P) od in vista con la piastra radiante (101) realizzata con la superficie esterna con una qualsiasi adatta forma utile allo scambio termico ed esteticamente gradevole, ad esempio anche come pannello solare, per la produzione di acqua calda. 19) Sistema di scambio termico, modulare, componibile e ad ingombro limitato, particolarmee adatto per la climatizzazione degli ambienti, realizzato in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato nelle figure delle quattro tavole allegate di disegni e per gli scopi sopra esposti.
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