ITBG970019A1 - Procedimento relaizzativo in continuo di fogli per rivestimenti murali con base di ancoraggio in tessuto-non-tessuto di fibra di vetro e - Google Patents

Procedimento relaizzativo in continuo di fogli per rivestimenti murali con base di ancoraggio in tessuto-non-tessuto di fibra di vetro e Download PDF

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Description

Descrizione di un brevetto d’invenzione a nome:
DESCRIZIONE
Questa invenzione si riferisce ad un procedimento realizzativo in continuo di fogli per rivestimento murale con base di ancoraggio in tessuto-non-tessuto di fibra di vetro, e pure ai fogli ottenuti con detto procedimento. Come è noto, i muri delle pareti domestiche sono soggetti ad essere abbelliti mediante intonaci rasati o mediante tinteggiature, o mediante carte da parati. Tale abbellimento delle pareti verticali presenta numerose problematiche, connesse ai vari modi con cui è realizzato. Dette problematiche possono essere raggruppate in due categorie fondamentali:
- la categoria delle problematiche ecologiche;
- la categoria delle problematiche funzionali.
Per quanto riguarda le problematiche ecologiche connesse agli attuali modi di abbellire le pareti, le più gravi sono quelle connesse all'adozione delle tradizionali carte da parati; queste infatti hanno una struttura in materiali plastici a base di cloruro di polivinile. Questo materiale è notoriamente legato alla sua fama di potenziale fattore cancerogeno, cosicché pone problemi sia in ambito produttivo, sia in un ambito di smaltimento a seguito di sua rimozione per sostituzione. Tale, genere di rivestimento plastico, come àltri particolarmente diffusi a struttura poliuretanica, ha poi l’inconveniente di essere molto impermeabile, cosicché, trattenendo su di sé l'umidità dell’ambiente domestico, impedisce al muro di svolgere una naturale e sana traspirazione. Tale impermeabilità, peraltro, è alla base dei distacchi lungo le linee di giunzione dei fogli, giacché l’umidità dei muri ricerca una via di sfogo e la realizza dove ciò è più facile. Sono pure molto diffusi dei tessuti in fibra di vetro adottati per essere incollati alle pareti. Il problema dell’adozione di tale tessuti in vetro sta nella pericolosità degli ambienti di tessitura del vetro, in ragione delle microscopiche fibre che vengono diffuse nell’aria. Nella tessitura, infatti, le fibre di vetro sono soggette a forti sollecitazioni e strisciamenti che creano, appunto, la formazione di microfibre sospese nell’aria. Il tessuto in fibra di vetro, inoltre, ha lo svantaggio di non poter essere "strippato”, ovvero rimosso dalla parete in modo agevole: sia per la grande tenacità del tessuto, sia per il forte ancoraggio ai collanti offerto dai fori quadri di tessitura. Per quanto riguarda le problematiche tecniche, va considerata l’attuale tendenza a sostituire la tipica rasatura delle pareti con un incollaggio su di esse di un rivestimento preposto ad essere verniciato, come se fosse esso stesso un muro. Gli usuali rivestimenti di tale tipo presentano tuttavia, oltre ai vantaggi che ne hanno giustificato l’adozione, anche notevoli inconvenienti, tra i quali sono citabili i seguenti. Nel caso che tali rivestimenti siano del diffusissimo tipo a tessuto dì fibre di vetro, si ha l'inconveniente che la rugosità superficiale impone due successivi strati di verniciatura. Tali strati di verniciatura, inoltre, possono essere applicati solo dopo che la colla con cui il tessuto è stato applicato alle pareti è diventata perfettamente asciutta; infatti, la porosità derivante dal loro intreccio trama-ordito consente alla colla di risalire anche sulla superficie in vista. I rivestimenti in tessuto di vetro sono esteticamente poco pregevoli, giacché possono conferire alle tinteggiature applicate su di essi un aspetto semplicemente monocromatico, data la uniformità della superficie di tale tessuto. Anche i disegni ornamentali consentiti sono molto limitati, essendo la tessitura del vetro molto più problematica di quella con gli usuali filati. Tutti i fogli di rivestimento 'murale oggi noti sono particolarmente delicati, lacerabili, usurabili per strisciamento, giacché la loro superficie ha la esigua consistenza delle materie plastiche gommose, quali le viniliche o le poliuretaniche. La generalità dei rivestimenti, inoltre, ha spessori esigui, per poter contenere i costi ai valori di concorrenzialità di mercato; questo fatto si traduce negli inconvenienti di non riuscire a nascondere anomalie delle superfici dei muri sui quali essi rivestimenti vengono incollati; inoltre: si traduce nel Id creazione di rigonfiamenti, che possono essere conseguenti sia ad un'imperizia dell’imbianchino, sia alla intrinseca umidità dei muri. Scopo della presente invenzione è quello di definire un procedimento realizzativo in continuo di fogli per rivestimento murale che consenta una lavorazione di materiali idonei a conferire ad essi fogli qualità peculiari non possedute dai fogli attualmente noti. Altro scopo è quello di definire un procedimento, come sopra, che consenta la creazione di fogli per rivestimenti adottando materiali di superficie particolarmente duri. Altro scopo è quello di definire un procedimento, come sopra, che consenta di definire una aggregazione di detti materiali duri con leganti dotati di una elasticità sufficiente a consentire l'avvolgimento dei fogli in bobine. Altro scopo è quello di definire un procedimento, come sopra, che consenta la produzione di fogli con la loro superficie in vista decorata con disegni di qualsiasi forma. Altro scopo è quello di definire un procedimento che consenta la produzione di fogli colorati. Altro scopo è quello di definire un procedimento che consenta la produzione di fogli per rivestimento murale che possano avere decorazioni in rilievo. Altro scopo è quello di definire un procedimento che consenta la produzione di fogli per rivestimento murale dotati di strutture in vista differenti, e tali da esprimere una capacità assorbente di tinteggiatura differenziata e creatrice di effetti cromatici bitonali derivanti da una stessa colorazione. Questi ed altri scopi appariranno come raggiunti dalla lettura della descrizione dettagliata seguente illustrante quanto sinteticamente espresso dalle rivendicazioni allegate. L’invenzione è illustrata, a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, nelle allegate tavole di disegno in cui:
- la fig. 1 mostra in vista fortemente ingrandita una sezione di una zona di un foglio di rivestimento murale prodotto con il procedimento descritto;
- la fig. 2 mostra in modo fortemente ingrandito un esempio di deposizione schiacciata di collante effettuata sul tessuto non tessuto mediante stampa serigrafica rotativa;
- la fig. 3 mostra in modo schematico i percorsi seguiti da un tappeto di tessuto-non-tessuto in fibra di vetro per ricevere serigraficamente la stampa del collante e per far aderire su di questo i granuli di materiale duro. Con riferimento alla sopra citata fig. 3, un tappeto continuo di tessuto-non-tessuto in fibra di vetro 1 , seguendo opportuni usuali rulli di rinvio 2,3,4, giunge al di sotto di un cilindro di stampa serigrafica 6. Tale tappeto è preferibilmente del tipo MICROLITH-FF-1 25/2-B6 commerciato dalla società SCHULLER ed ha uno spessore di circa 0,7 mm. Tuttavia dei risultati altrettanto importanti ed idonei a specifiche richieste potrebbero essere ottenuti anche con tappeti aventi densità comprese tra i 100 ed i 150 g/m . Per consentire al citato tappeto di svolgere un ruolo di copertura particolarmente efficace esso viene “barrierato", secondo tecnica nota, prima della sua stampa. Con il termine di gergo settoriale “barrierato” si intende un trattamento di imbiancamento ottico ottenuto per spalmatura sul tappeto di una usuale miscela di resina acrilica e biossido di titanio. Con tale fondo di opacizzante il rivestimento è in grado di nascondere anche notevoli differenze di tonalità cromatica, al punto che risulta sufficiente applicare per la finitura della parete rivestita anche una sola “mano di colore”. All’interno del citato cilindro di stampa 6, secondo tecnica nota, è posto un tubo 7 di alimentazione di collante da stampare; detto collante fuoriesce uniformemente per l’intera lunghezza del tubo 7, onde offrire ad una racla fissa 8 un quantitativo idoneo ad essere spremuto sulla superficie interna fittamente forata del cilindro di stampa 6 a seguito di una rotazione 9 del cilindro. Da tali fori, particolarmente minuscoli, vengono estrusi tanti brevi cilindretti 10A (fig.
2) di collante 25 che vanno in tal modo ad adagiarsi sulla superficie del tappeto in tessuto non tessuto. Detto tappeto è in scorrimento secondo un verso 11 con velocità uguale a quella periferica di un tamburo di reazione 5, a contatto della superficie del cilindro di stampa 6 tramite interposizione dello stesso tappeto 1. I citati cilindretti 10A, a seguito di uno schiacciamento subito, tendono ad espandersi successivamente a saldarsi lungo le loro corte generatrici di contatto. Tale saldatura è tanto più completa quanto più il collante 25 di cui sono costituiti è liquido; tuttavia, più tale saldatura è completa, più il collante stampato realizza una pellicola continua ed impermeabile che priverebbe il foglio cosi stampato della, invece, ricercata porosità o capacità traspirante. Per evitare ciò, il collante deve possedere una viscosità tale da rendere la citata saldatura microscopicamente incompleta, onde lasciare aperti degli alveoli 28 attraverso i quali possa transitare la tipica umidità a cui sono assoggettati i muri. Ciò, anche a seguito degli schiacciamenti che esso collante avente inizialmente la forma dei cilindretti 10A, riceverà nelle successive fasi produttive da vari rulli di rinvio 12, 13. A titolo indicativo, il collante 25 ha una viscosità dinamica rilevata con apparecchiatura Mettler RM180 RHEOMAT compresa tra 0,93 e 1 ,80 Pa . s alla temperatura di 25,5° C e con gradiente di taglio di 200 1/s con sistema di misura “33”. Dopo aver ricevuto le forme di collante espressive di un disegno di stampa 14 voluto e comprensivo di zone 24 del tappeto in tessutonon-tessuto che sono in vista, il tappeto di tessuto-nontessuto giunge ad un rullo di rinvio 15 che lo devia verso il basso, dove si avvolge sul rullo 12 per un arco di circa 180°, onde risalire verso un ulteriore rullo di rinvio 16 dal quale va verso un altro rullo 17 che lo guida verso un usuale forno di asciugatura (non disegnato) dopo che una usuale soffiante 26 ha provveduto a rimuovere eventuali particelle residue non ancorate al collante. Con il tragitto citato, il tappeto 1 espone una sua superficie stampata di fresco 1A ad una caduta di particelle dure 18, passanti attraverso una fessura di fondo 19 di una loro tramoggia 20 di contenimento. Detta fessura ha una sua larghezza regolabile in modo automatico o manuale per adeguarsi alla velocità di scorrimento del tessuto; ovvero per rilasciare una quantità di particelle ottimale. In modo preponderante, tuttavia, tali particelle cadono sul rullo 12 che, ruotando con un verso 21 , le trasferisce contro la citata superficie stampata 1A, dove si incuneano premute dallo stesso rullo .12 per un arco di circa 180°. Tale passaggio sul rullo 12 consente, vantaggiosamente, di adottare collanti poco liquidi che consentano la creazione dei citati micro-fori 1 1 e riducano la possibilità di attraversamento dello spessore del tappeto 1 in ’tessutonon-tessuto. Tale attraversamento costituirebbe infatti un grave problema produttivo, giacché il collante giungerebbe a contatto dei rulli di rinvio 22, 15, 12, 16, 17 e, imbrattandoli, ne comprometterebbe in breve tempo il corretto funzionamento. La citata soluzione del “conficcamento" forzato delle particelle dure 18 nel collante 25 relativamente viscoso, evita la pericolosa necessità alternativa di affidare l'aderenza di tali particelle alla liquidità del collante 25. Tra spessore del collante riportato per stampa serigrafica sul tappeto 1 e diametro sostanziale dei granuli o particelle dure esiste un rapporto che è di circa 0,85 : 1. Ovvero, ogni particella 18 sporge rispetto alla superficie del collante di circa il 15%. Ciò consente vantaggiosamente una superficie in vista di un foglio 23 (di cui all'invenzione) che è sostanzialmente costituita da materiale duro, ed idoneo pertanto ad offrire una enorme resistenza allo sfregamento; tanto più, che le citate particelle sono annegate con quasi tutto il loro volume in un collante 25 che, ad essiccazione avvenuta, è molto tenace. Il fatto che la superficie del foglio 23 si presenti sostanzialmente costituita da materiale duro, deriva, ovviamente, anche dalla uniformità e dalla densità con cui le particelle 18 sono disposte sul tappeto 1. In effetti, tali particelle sono affiancate una a contatto dell’altra, occupando in modo massimo la superficie su cui sono incollate. Tale perfezione di densità massima, e di uniformità che ne consegue, è tratta da una caduta di particelle 18 in quantità leggermente abbondante; ovvero superiore alla stessa capacità del collante di trattenerle su di sé. Gli inconvenienti di tale abbondanza sono infatti eliminati dal procedimento in argomento adottando nella zona di fondo una bacinella 27 ai cui lati operano dei potenti aspiratori, che recuperano tutte le particelle non ancorate al collante reimmettendole nella tramoggia 20 secondo tecnica nota. Le particelle 18 ideali per tale invenzione sono quelle costituite da granuli di sabbia, ovvero di quarzo aventi diametro di circa 0,2 mm.; ciò tuttavia non esclude l'impiego di particelle di altro materiale che sia dotato di una durezza soddisfacente allo scopo. Il tessuto-non-tessuto suggerito come preferito nel citato procedimento è del tipo a fibre di vetro corte e disposte a strati perpendicolari. La natura del tessuto-nontessuto, se per certi aspetti legati alle caratteristiche del prodotto finito offre indiscutibili vantaggi, per altri aspetti legali alla sua struttura semplice offrirebbe l'inconveniente di aver fibre scarsamente legate tra esse e pertanto soggette a disperdersi; ovvero, ad essere "estratte” dagli stessi cilindri di stampa che, a seguito di ciò, non potrebbero più correttamente operare. Prima che il tessuto-non-tessuto di fibre di vetro venga impiegato, esso subisce una preventiva ’ impregnazione con una resina acrilica modificata secondo tecnica notoria. Ciò, per consentire al tessuto-non-tessuto una compattezza che lo renda idoneo a resistere alla compressione lacerante esercitata dalle particelle superficiali dure, per evitare dispersioni nell'aria di microfibre, per aumentare la sua stessa resistenza a trazione, per favorire la sua strippabilità. Nel procedimento in argomento, gioca un ruolo fondamentale l’interdipendenza dì vari parametri, giacché l'importanza di uno di essi coinvolge le caratteristiche di altri. Un esempio di ciò è costituito dalla scelta della “camicia” del cilindro di stampa, ovvero del tipico cilindro fittamente forato e realizzato in sottile lamiera di acciaio al nichel-cromo che viene utilizzato per creare la matrice di stampa. Tale camicia viene usualmente trattata con gelatine fotosensibili spalmate mediante scorrimento assiale di un apposito anello, e trattate secondo tecnica notoria per lasciare aperte certe zone forate, entro cui spremere con la racla il collante 25 di stampa, e per tappare altre zone attraverso le quali non deve passare il collante; dalla forma di tale zone deriva la forma 14 depositata o stampata sul tappeto. La quantità di collante che viene depositato costituisce un punto di equilibrio tra molteplici fattori, legati alle proprietà intrinseche del collante di stampa, alla resistenza meccanica della racla, alla resistenza meccanica della lamiera traforata, allo spessore di tale lamiera (giacché più i fori attraversano spessori maggiori, più collante contengono e possono cedere), nonché allo spessore del rivestimento esterno alla camicia e creato dalle gelatine consolidate poi in resina durissima. Tale spessore del rivestimento esterno coinvolge infatti la distanza tra camicia e superficie su cui si deve adagiare il collante 25 spremuto dalla racla 8 e variamente assorbito per aderenza dalla superficie in stampa del tappeto 1 in ragione dell’azione esercitata dal tamburo di reazione 5. Un esempio realizzativo, espressivo di un equilibrio tra i citati fattori e che consente una soddisfacente attuazione del procedimento, prevede l’impiego di camicie al nichelcromo aventi spessore di 210 micron e foratura da 100 “meches". Prevede inoltre che venga adottato un doppio strato di gelatina di occlusione (per la realizzazione del disegno 14 da stampare) onde avere spessori “non inchiostranti” esterni alle camicie che siano particolarmente elevati e compatibili con la relativa elevata densità del collante 25. Detto collante è preferibilmente di tipo acrilico (per esempio quello noto con il marchio commerciale ACRONAL 290 D della BASF), ma il procedimento è attuabile anche con altri collanti, per esempio, collanti di tipo vinilico. La particolare viscosità del collante di stampa, necessaria per l'attuazione del procedimento, crea il problema operativo di un graduale accumulo del collante ai lati aperti della camicia (ovvero del cilindro di stampa 6); tale accumulo crea infatti degli “anelli" di collante che, uscendo lateralmente, possono poi essere trascinati dai movimenti stessi delle parti sulla zona esterna della camicia. Ciò creerebbe infatti un loro appiattimento sul tappeto 1 , che ne risulterebbe pertanto imbrattato; ovvero, rovinato in modo continuo, con danni ingentissimi. Il procedimento contempla l'eliminazione di tale potenziale evento mediante l’adozione di due apposite pompe aspiranti, preferibilmente del tipo a membrana; tali pompe sono poste ai due lati aperti della camicia ed in posizione vicina alle due estremità della racla 8 tale da asportare il collante che tendesse ad uscire dal citato cilindro di stampa o camicia. Il prodotto così ottenuto risulta vantaggiosamente spesso, semi-rigido, e costituito in modo preponderante da sostanze minerali. Esso si presta inoltre ad una posa in opera definitiva, nonostante consenta pure una sua agevole rimozione (strippabilità) qualora ciò sia richiesto. La sua superficie realizzata con materiali e porosità differenti (1 -24, 25-18) consente vantaggiosamente di ottenere effetti cromatici bitonali da una stessa tinteggiatura.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Procedimento realizzativo in continuo di fogli (23) per rivestimenti murali caratterizzato dal fatto di utilizzare un tappeto (1) in tessuto-non-tessuto di fibra di vetro preferibilmente associato ad un fondo opacizzante stampato secondo disegni ornamentali qualsiasi (14) mediante serigrafia rotativa con un collante (25), preferibilmente di natura acrilica, idoneo ad inglobare particelle dure (18), indicativamente sabbia, fatte cadere su di esso in modo uniforme e dosabile (19) quando la zona di tappeto su cui è stato applicato sta per avvolgersi su di un inferiore rullo (12) di rinvio a 180°, in tal modo realizzandosi un incavo favorente la raccolta delle particelle dure in caduta ed il loro inglobamento forzato determinato dalla pressione di avvolgimento del tappeto in tessuto-nòn-tessuto sulla superficie semi-cilindrica del rullo (12) di rinvio, le particelle dure (18) a ridosso delle zone di tessuto-non-tessuto non ricoperte dal collante (25) di stampa venendo asportate mediante aspirazione e successivo soffiaggio (26) prima che il foglio così trattato (23) penetri in un forno di asciugatura del citato collante.
  2. 2) Procedimento come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di adottare una camicia o cilindro di stampa (6) al nichel-cromo avente indicativamente spessore di 210 micron e foratura di 100 meches, detta camicia essendo trattata con un doppio strato di gelatina, il secondo strato di gelatina, indicativamente epossidica, venendo steso sul primo strato già indurito con un verso di scorrimento assiale opposto a quello con cui è stato riportato il primo strato, onde rendere più uniforme lo spessore.
  3. 3) Procedimento come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una vasca (27) a forma di lungo rettangolo per la raccolta delle particelle (18) in esubero cadenti sul rullo di pressatura (12) posta al di sotto di tale rullo ed estesa oltre le estremità di questo, onde raccogliere le particelle che non sono rimaste attaccate al collante (25) e consentire a due bocche aspiranti, ubicate alle estremità di tale vasca, di prelevarle (18) e riconvogliarle all’interno di una tramoggia (20) per consentire una loro riutilizzazione.
  4. 4) Procedimento come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal’investire la superficie del foglio (23), già dotata delle particelle dure (18), con un flusso d'aria soffiata (26) idoneo a rimuovere le particelle scarsamente ancorate prima del suo ingresso nel forno di essiccazione del collante.
  5. 5) Procedimento come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da un rullo di stampa o camicia (6) dotato ai suoi lati aperti, in una idonea posizione di fondo ai lati delle estremità della racla (8), di prese aspiranti di una pompa volumetrica, preferibilmente a membrana, preposta all'asportazione del collante (25) che man mano si raccoglie alle due estremità della racla, onde impedire ad esso di fuoriuscire lateralmente e giungere dannosamente alla superficie anteriore a contatto del tappeto (1) di tessuto-non-tessuto in stampa.
  6. 6) Procedimento come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una stampa serigrafica effettuata in un equilibrio tra viscosità del collante (25) pressione di contatto di stampa (5-6), aggrappaggio al tappeto (1), grandezza dei fori della camicia, spessore della camicia, spessore della gelatina di occlusione, tale, da consentire una deposizione del collante (25) che realizzi alveoli (28) fra i cilindretti (10A) di collante estrusi anche dopo la deposizione (19) e lo schiacciamento (12) delle particelle (18), onde conferire al foglio (23) in produzione una congrua permeabilità o capacità traspirante.
  7. 7) Procedimento come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da uno strato di collante (25) di spessore tale da consentire, dopo la pressatura delle particelle (18), una sporgenza della sommità di esse per circa il 15% del loro sostanziale diametro (fig. 1).
  8. 8) Fogli per rivestimenti murali prodotti con il procedimento di cui alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di avere come struttura di base un tappeto (1) in tessuto-non-tessuto in fibra di vetro stampato a fini ornamentali (14) con tecnica serigrafica rotativa utilizzando un collante (25) soggetto ad indurimento finalizzato al conglobamento di fissaggio di particelle dure (18), indicativamente sabbia silicea, sporgenti dal livello del collante di ancoraggio al tessutonon-tessuto (1), detta stampa ornamentale comportando ampie zone (24) prive del collante e capaci pertanto di esprimere enorme permeabilità o traspirabilità.
  9. 9) Fogli come alla rivendicazione 8, caratterizzati da una struttura di tessuto-non-tessuto in fibra di vetro preimpregnata con un fondo di opacizzante, detto fondo consistendo preferibilmente in un composto a base di resina acrilica e biossido di tatanio.
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