IT201600126688A1 - Camera di contenimento e metodo connesso. - Google Patents

Camera di contenimento e metodo connesso.

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IT201600126688A1
IT201600126688A1 IT102016000126688A IT201600126688A IT201600126688A1 IT 201600126688 A1 IT201600126688 A1 IT 201600126688A1 IT 102016000126688 A IT102016000126688 A IT 102016000126688A IT 201600126688 A IT201600126688 A IT 201600126688A IT 201600126688 A1 IT201600126688 A1 IT 201600126688A1
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IT
Italy
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depression
chamber
devices
protected chamber
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Application number
IT102016000126688A
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English (en)
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Carlo Giovannini
Mirco Marabini
Original Assignee
Ima Spa
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • F24F11/00Control or safety arrangements
    • F24F11/0001Control or safety arrangements for ventilation
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B08B15/00Preventing escape of dirt or fumes from the area where they are produced; Collecting or removing dirt or fumes from that area
    • B08B15/02Preventing escape of dirt or fumes from the area where they are produced; Collecting or removing dirt or fumes from that area using chambers or hoods covering the area
    • B08B15/026Boxes for removal of dirt, e.g. for cleaning brakes, glove- boxes
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B25J21/00Chambers provided with manipulation devices
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    • G21F7/00Shielded cells or rooms
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Description

Classe Internazionale: B65B 000/0000
Descrizione del trovato avente per titolo:
"CAMERA DI CONTENIMENTO E METODO CONNESSO"
a nome I.M.A. INDUSTRIA MACCHINE AUTOMATICHE S.P.A. di 5 nazionalità italiana con sede legale in Via Emilia, 428/442 – 40064 OZZANO DELL’EMILIA (BO)
dep. il al n.
* * * * *
CAMPO DI APPLICAZIONE
10 Il presente trovato si riferisce ad una camera protetta di contenimento e ad un connesso metodo di controllo della stessa. In particolare, ma non esclusivamente, possibili applicazioni del trovato si riferiscono ad una camera protetta all’interno della quale vengono lavorati, o sono presenti, prodotti tossici, nocivi, cancerogeni, e più in generale prodotti comunque 15 pericolosi per l’uomo, per gli animali o per l’ambiente.
Il trovato si riferisce inoltre al metodo di controllo della protezione della camera protetta mediante una depressione controllata.
STATO DELLA TECNICA
Sono note camere di contenimento, o “camere containment”, del tipo a 20 camera protetta, all’interno delle quali sono lavorati, o sono presenti, prodotti tossici e/o nocivi per gli operatori, per gli animali o per l’ambiente.
Le camere protette, ad esempio, possono essere utilizzate in campo farmaceutico, in particolare nel campo della produzione, e/o del 25 confezionamento, di compresse, o pastiglie. di farmaci. Le compresse, o pastiglie, vengono movimentate all’interno della camera per svolgere svariate operazioni sulle stesse, per cui durante la movimentazione e/o lavorazione si possono generare polveri e/o residui di farmaci all’interno della camera protetta.
5 La camera protetta normalmente comprende mezzi di ricambio dell’aria, adatti ad erogare all’interno della camera stessa aria pulita dalla quale sono state rimosse possibili impurità mediante organi filtranti idonei. Detti mezzi di ricambio, eventualmente, possono anche rimuovere l’aria in eccesso.
10 La camera protetta è generalmente a tenuta per impedire che eventuali polveri e/o residui di prodotti tossici e/o nocivi trattati al suo interno fuoriescano attraverso percorsi non controllati e gestiti.
Nel caso in cui i prodotti trattati siano, ad esempio, compresse, o pastiglie di farmaci antitumorali, poiché i loro componenti possono 15 essere molto pericolosi per gli operatori, è necessario fornire un’ulteriore garanzia di sicurezza, nel caso in cui la camera protetta non sia, o temporalmente non sia, a tenuta controllata. La camera protetta, in particolare, è quindi normalmente provvista di dispositivi che generano al suo interno una voluta depressione, i quali dispositivi sono associati ad 20 un idoneo sistema di controllo e regolazione. Detti dispositivi sono adatti a mantenere la depressione nella camera protetta in continuità nell’intorno tollerato di un valore predefinito, ad esempio -20Pa, e al di sotto di un valore di soglia di sicurezza predefinito.
La camera protetta è, inoltre, normalmente provvista di mezzi di 25 manipolazione e/o di introduzione strutturati in modo tale da impedire il collegamento diretto tra l’interno e l’esterno della camera protetta, ma tali da eventualmente permettere, ad esempio ad un operatore, di interagire con i prodotti e/o con le attrezzature poste all’interno di essa.
I mezzi di manipolazione, esemplificativamente, possono comprendere 5 guanti mediante i quali un operatore può introdurre le mani nella camera protetta. Detti guanti cooperano normalmente con un apposito foro che essi stessi sigillano. Quando non in uso, i guanti si trovano all’esterno della camera protetta, mentre in uso sono calzati dall’operatore che li introduce nella camera sì da poter operare all’interno di essa senza 10 pericolo di contaminazione e di fuoriuscita di aria non filtrata dall’interno della camera.
I mezzi di introduzione possono inoltre comprendere aperture protette mediante le quali all’interno della camera protetta possono essere introdotti oggetti e/o componenti e/o prodotti da manipolare. Le aperture 15 protette possono essere di vario tipo quali, ad esempio, pre-camere con atmosfera controllata, cassetti va e vieni, cassetti di transito, ovvero controllate con sacchetti multipli definiti “liner”, o “bag-in-bag”.
La depressione all’interno della camera protetta può essere quindi influenzata da una pluralità di elementi di disturbo, come ad esempio 20 l’introduzione dei guanti contenenti le mani all’interno della camera, l’apertura di una porta di introduzione e/o di uscita, ecc. ovvero perdite di ermeticità controllata del sistema.
Tali elementi di disturbo influenzano direttamente il volume dell’atmosfera presente nella camera protetta stessa, per cui, quando detto 25 volume diminuisce, o aumenta, in modo corrispondente varia anche il valore della depressione. Se la depressione varia in termini di riduzione del suo valore, tale variazione può anche superare il valore di depressione di sicurezza previsto, avvicinandosi troppo alla pressione dell’ambiente esterno.
5 Le camere protette di tipo noto sono quindi necessariamente provviste di dispositivi di controllo della depressione adatti a monitorare la depressione all’interno della camera protetta. Il dispositivo di controllo della depressione comunica, in continuo o ad intermittenza, con opportuni dispositivi di controllo e comando che sono normalmente 10 collegati in retroazione ai mezzi che condizionano la depressione. In funzione delle variazioni del valore di depressione la potenza dei mezzi di depressione viene variata per mantenere la depressione nell’intorno del valore predefinito.
Un inconveniente dei dispositivi di controllo noti è dato dal fatto che il 15 controllo in retroazione richiede un tempo tecnico di attivazione. Ciò fa si che i mezzi di depressione vengano azionati in ritardo rispetto all’intervento del fattore perturbante la depressione; ciò può tradursi in una variazione di depressione tale da superare il valore di riferimento o di sicurezza previsto.
20 Qualora, per garantire che le variazioni di depressione generate dai fattori di disturbo non superino il valore di soglia di sicurezza, venga applicata con continuità una depressione di valore molto elevato, ad esempio nell’intorno di -40 Pa, si possono generare fenomeni di disturbo nelle apparecchiature, o nei mezzi operativi, ovvero nei prodotti presenti 25 nella camera protetta.
Uno scopo del presente trovato è quello di fornire una camera protetta di contenimento, ed un connesso metodo per il controllo della protezione mediante depressione della camera protetta, idonei a garantire che la depressione in essa rimanga sempre al di sotto del valore di soglia di 5 sicurezza.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un metodo che ammetta l’automaticità del controllo e della gestione della depressione.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare una 10 camera protetta di contenimento, ed il connesso metodo di controllo, che siano l’una di semplice realizzazione e l’altro di facile utilizzo, e che allo stesso tempo siano altamente affidabili.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e 15 realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
20 In accordo con i suddetti scopi, è prevista una camera protetta di contenimento, o “camera containment”, ad esempio, ma non limitativamente, per l’esecuzione di operazioni su prodotti contenenti materiali tossici e/o nocivi. Tali prodotti da trattare possono essere, ad esempio, compresse, o pastiglie, che, per la loro natura e quando 25 manipolate, possono rilasciare polveri, residui, e/o scaglie.
La camera protetta, per quanto in essa viene eseguito, può cooperare con mezzi per alimentare al suo interno i prodotti da trattare, e/o le eventuali confezioni, ovvero con mezzi per eseguire le operazioni, contenitori generali o specializzati, ecc., e mezzi per estrarre i prodotti 5 dopo l’eventuale lavorazione, o confezionamento.
In accordo con forme di realizzazione, la camera protetta è collegata a mezzi di ricambio dell’aria, adatti ad erogare all’interno aria pulita e controllata. Detti mezzi di ricambio dell’aria possono essere eventualmente idonei, o anche idonei, a rimuovere l’aria in eccesso.
10 La camera protetta, inoltre, coopera con dispositivi di depressione idonei a creare all’interno di essa una voluta depressione, ed a mantenerla in un intorno tollerato di un valore di riferimento predefinito. Preferibilmente, detta depressione è tale da garantire che le eventuali polveri, residui, o altro, dei prodotti tossici e/o nocivi presenti nella 15 camera protetta non possano fuoriuscire all’esterno, se non attraverso percorsi controllati e gestiti.
In accordo con forme realizzative, la camera protetta può comprendere una o più aperture di accesso funzionali attraverso le quali utensili, contenitori, parti di macchina a formato da sostituire e lavare al cambio 20 del prodotto, gli stessi prodotti da trattare, o altro, possono essere introdotti all’interno della camera protetta, oppure estratti da essa, in modo protetto. Tali aperture di accesso funzionali possono essere associate a dispositivi di introduzione/estrazione strutturati in modo tale da impedire il collegamento diretto tra l’interno e l’esterno della camera 25 protetta, ma tali da permettere, ad esempio ad un operatore, di interagire con i prodotti e/o con le attrezzature posti all’interno di essa.
Sono eventualmente presenti anche aperture funzionali attraverso le quali un operatore può operare in modo protetto all’interno della camera protetta. Le aperture di accesso funzionali per l’operatore, infatti, 5 possono essere associate a dispositivi di manipolazione, come ad esempio guanti.
In accordo con forme di realizzazione, le aperture di accesso funzionali sono anche provviste di elementi di chiusura, ad esempio sportelli, adatti a chiudere almeno parzialmente le suddette aperture di 10 accesso funzionali.
In accordo con forme realizzative, la camera protetta è associata a mezzi di controllo e comando configurati per controllare e regolare la depressione all’interno della camera protetta. I mezzi di controllo e comando comprendono, ad esempio, mezzi di misura configurati per 15 rilevare, in continuo o periodicamente, la depressione all’interno della camera protetta.
Secondo il trovato, i mezzi di misura sono collegati in retroazione ai dispositivi generatori di depressione mediante un’unità di controllo e comando che opera sulla base di un valore di riferimento dato.
20 In funzione dell’esito del confronto tra valore rilevato e valore di riferimento dato, l’unità di controllo e comando comanda i dispositivi generatori di depressione adeguandone la capacità di aspirazione, e rendendoli idonei a riportare la depressione nell’intorno del valore di riferimento predefinito.
25 È noto che la camera protetta è assoggettata, per l’attività funzionale in essa svolta, a variazioni di pressione generate da fattori direttamente collegati o in essere nel momento in cui l’attività funzionale è svolta. Secondo il trovato, sono quindi previsti mezzi che rilevano e controllano una o più funzioni che possono incidere direttamente o 5 indirettamente sul valore della depressione.
Secondo il trovato, detti mezzi sono quindi configurati per determinare una voluta variazione della depressione in funzione ed in prossimità temporale di un’azione che comporta una variazione della stessa. Detta variazione può essere progressiva o pre-impostata, ed inoltre può essere 10 correlata o meno alla funzione e all’azione controllata.
La camera protetta comprende, in particolare, almeno un dispositivo di rilevamento di un potenziale fattore perturbativo della depressione interna alla camera protetta, ovvero di un fattore che coinvolge una o più delle aperture di accesso funzionali. Il dispositivo di rilevamento è inoltre 15 associato a mezzi configurati per determinare una variazione almeno temporanea della depressione nella camera protetta in voluta correlazione con il rilevamento del potenziale fattore perturbativo.
In particolare, il dispositivo di rilevamento di un potenziale fattore perturbativo della depressione può essere associato agli elementi di 20 chiusura delle aperture funzionali e può essere configurato anche per rilevare e/o abilitare uno stato di apertura delle aperture funzionali.
In forme di realizzazione, il dispositivo di rilevamento di un potenziale fattore perturbativo della depressione può comprendere elementi direttamente collegati a ciascun elemento di chiusura e configurati per 25 rilevare quando detto elemento di chiusura viene portato, o sta per essere portato, da uno stato di chiusura ad uno stato di apertura.
Forma oggetto del presente trovato anche un metodo di controllo della depressione all’interno di una camera protetta, o “camera containment”. Il metodo prevede di:
5 - generare e mantenere una voluta depressione all’interno della camera protetta in un intorno tollerato di un valore di riferimento predefinito e, - determinare una voluta variazione della depressione in detta camera protetta in funzione ed in prossimità temporale di un’azione che comporta una variazione della stessa.
10 In particolare, il metodo prevede di aumentare la depressione prima di, o tutt’al più contemporaneamente a, una qualsiasi attività o operazione che implichi un’interazione con una o più delle aperture di accesso funzionali, e quindi una possibile introduzione di qualcosa nella, o estrazione dalla, camera protetta.
15 In forme di realizzazione, il metodo prevede di rilevare una condizione di apertura degli elementi di chiusura associati alle aperture funzionali e di comandare di conseguenza i mezzi generatori di depressione per variare di conseguenza la depressione nella camera protetta.
In varianti realizzative il metodo prevede di abilitare l’apertura e/o la 20 rimozione degli elementi di chiusura associati alle aperture funzionali e di comandare di conseguenza i mezzi generatori di depressione per variare la depressione nella camera protetta.
Secondo varianti realizzative, la variazione della depressione è ottenuta impostando un nuovo valore di riferimento attivabile mediante 25 un controllo in retroazione.
Detta variazione può essere personalizzata in ragione dell’evento che porta alla variazione della depressione nella camera protetta.
Secondo ulteriori varianti, la variazione della depressione può essere ottenuta agendo direttamente sui mezzi generatori di depressione.
5 ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista schematica di una camera di contenimento in 10 accordo con una forma di realizzazione;
- la fig. 2 è una vista schematica di una camera di contenimento in accordo con una prima variante di realizzazione;
- la fig. 3 è una vista schematica di una camera di contenimento in accordo con una seconda variante di realizzazione.
15 Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
20 DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad una camera protetta 10, definita anche “camera containment”, all’interno della quale, ad esempio, sono eseguite operazioni su prodotti contenenti materiali nocivi, e/o tossici, quali sostanze pericolose per l’uomo, gli animali e/o 25 l’ambiente.
Tali prodotti possono essere manipolati, ad esempio ma non necessariamente, per introdurli in confezioni, barattoli, blister, o per sottoporli ad altre lavorazioni.
La camera protetta 10 può cooperare con dispositivi di alimentazione 5 prodotti 12 per alimentare al suo interno i prodotti da trattare, e/o dispositivi di alimentazione delle eventuali confezioni 13, e dispositivi di estrazione 14 configurati per rimuovere i prodotti trattati dopo l’eventuale lavorazione, o confezionamento. I dispositivi di alimentazione 12, 13 e i dispositivi di estrazione 14 possono essere 10 posizionati in posizioni a piacere.
I dispositivi di alimentazione 12, 13 e i dispositivi di estrazione 14 possono essere collegati, con gli opportuni accorgimenti, ed in modo noto, con l’esterno.
Ad esempio, in corrispondenza di ingressi ed uscite della camera 15 protetta 10 associati ai dispositivi di alimentazione 12, 13 e ai dispositivi di estrazione 14, possono essere presenti pre-camere e post-camere, non illustrate, provviste di mezzi di erogazione di aria filtrata, idonei a creare una “barriera” di aria tra ambiente interno ed ambiente esterno alla camera protetta 10.
20 All’interno della camera protetta 10 possono essere disposti dispositivi ed attrezzature di varia tipologia idonei ad eseguire lavorazioni e/o manipolazioni dei prodotti da trattare, non illustrati nei disegni.
A solo titolo esemplificativo, la camera protetta 10 può essere quella di una macchina blisteratrice. Secondo tali forme di realizzazione, i 25 dispositivi di alimentazione prodotti 12 alimentano compresse, o pastiglie nella camera protetta 10, nella quale vengono inserite, mediante i dispositivi di lavorazione e/o manipolazione, negli alveoli di un nastro alimentato dai dispositivi di alimentazione confezioni 13, mentre i dispositivi di estrazione 14 portano all’esterno i blister contenenti le 5 compresse o pastiglie.
In accordo con forme di realizzazione, la camera protetta 10 è collegata a mezzi di ricambio dell’aria 16, detti mezzi essendo idonei ad erogare, all’interno della camera protetta 10, aria pulita dalla quale sono state rimosse eventuali impurità.
10 Secondo possibili soluzioni realizzative, i mezzi di ricambio dell’aria 16 possono essere eventualmente idonei, o anche idonei, a rimuovere l’aria in eccesso.
La camera protetta 10 è collegata a, e coopera con, dispositivi di depressione 18 adatti a creare una depressione all’interno della camera 15 protetta 10, e mantenerla in un intorno tollerato, o al di sotto, di un valore di riferimento predefinito VR.
In possibili forme realizzative, i dispositivi generatori di depressione 18 sono generalmente di tipo noto. Ad esempio, possono comprendere un organo di aspirazione 19, ed un organo motore 20 collegato all’organo di 20 aspirazione 19 e configurato per azionarlo in funzione della depressione che si vuole ottenere.
Detti dispositivi generatori di depressione 18 sono associati a mezzi di rilevazione, controllo e comando 28 in modo noto.
In accordo con forme realizzative, la camera protetta 10 può 25 comprendere una o più aperture di accesso funzionali 22, 23 che permettono di introdurre e/o estrarre e/o di eseguire operazioni con e su i prodotti e/o le attrezzature posti all’interno della camera protetta 10 in modo protetto.
Alle aperture di accesso funzionali 22, 23 possono essere collegati e 5 associati rispettivi dispositivi di manipolazione 24, e/o dispositivi di introduzione/estrazione 25, che permettono di interagire con l’interno ma allo stesso tempo impediscono un collegamento diretto tra l’esterno e l’interno della camera protetta 10.
In accordo con forme di realizzazione, i dispositivi di manipolazione 10 possono comprendere guanti 24 mediante i quali un operatore può introdurre le mani nella camera protetta 10.
I guanti 24 sono disposti in modo tale da sigillare una rispettiva apertura di accesso funzionale 22 e, quando non in uso, ovvero quando sono in una condizione non operativa, possono essere rivolti verso 15 l’esterno della camera protetta 10. In uso, ovvero in una condizione operativa, i guanti 24 vengono calzati da un operatore che li introduce nella camera protetta 10 sì da poter operare all’interno di essa senza pericolo di contaminazione.
In accordo con forme realizzative, i dispositivi di 20 introduzione/estrazione 25 possono comprendere pre-camere con atmosfera controllata, cassetti va e vieni, cassetti di transito, ovvero sistemi con sacchetti multipli definiti “liner”, o “bag-in-bag”, ad esempio del tipo illustrato nelle figg. 1-3.
Mediante i dispositivi di introduzione/estrazione 25 è possibile, ad 25 esempio, introdurre nella camera protetta 10 piccoli lotti di prodotti da trattare, invece di alimentarli attraverso i dispositivi di alimentazione prodotti 12. Inoltre, è possibile estrarre componenti, o parti, dei dispositivi o dalle attrezzature posti all’interno, richiusi in sacchetti, per sostituirli, ad esempio quando si esegue un cambio di lotto, e/o per 5 sottoporli a trattamenti di pulizia e lavaggio o ad eventuale manutenzione.
In accordo con forme di realizzazione, le aperture di accesso funzionali 22, 23 sono provviste di rispettivi elementi di chiusura 26, 27 adatti a chiudere almeno parzialmente una rispettiva apertura di accesso 10 funzionale 22, 23.
In particolare, gli elementi di chiusura 26, 27 possono passare da una condizione non operativa, in cui chiudono le rispettive aperture di accesso funzionali 22, 23, ad una condizione operativa nella quale permettono di accedere ad esse.
15 Secondo possibili soluzioni realizzative, gli elementi di chiusura 26, 27 possono essere di qualsiasi tipo, ad esempio porte, sportelli, coperchi, o simili.
L’interazione con la camera protetta 10 attraverso le aperture di accesso funzionali 22, 23, per l’introduzione dei guanti 24 contenenti le 20 mani dell’operatore, prodotti o altri oggetti all’interno della camera protetta 10, influenza direttamente il volume libero della camera protetta 10 stessa.
In particolare, con l’introduzione di qualunque cosa, il volume libero della camera protetta 10 diminuisce e di conseguenza la depressione 25 diminuisce in modo corrispondente.
Questi eventi possono risultare pericolosi per la sicurezza degli operatori, in quanto, nel caso in cui la differenza di pressione tra ambiente esterno ed ambiente interno della camera protetta 10 si avvicini, o superi, il valore di 0 Pa, eventuali polveri e residui dei prodotti tossici 5 e/o nocivi presenti nella camera protetta 10 potrebbero fuoriuscire all’esterno di essa.
Nel caso in cui vengano anche solo messi in comunicazione un ambiente ad esempio a pressione atmosferica con un ambiente in depressione, l’aria che entra nell’ambiente in depressione può creare 10 mulinelli che portano fuori polveri presenti nella camera protetta 10 in depressione.
Per mantenere controllato il valore di depressione, la camera protetta 10 è associata ad un dispositivo di controllo e comando 28, configurato per controllare e regolare la depressione all’interno della camera protetta 15 10.
Il dispositivo di controllo e comando 28 è collegato agli organi di depressione 18 ed è configurato per comandarne il funzionamento in modo tale da mantenere la depressione nella camera protetta 10 in un intorno voluto di un valore di riferimento VR. Detto intorno può essere 20 assunto come costante, o può essere impostato in relazione allo specifico evento di disturbo.
Il dispositivo di controllo e comando 28 comprende uno o più sensori di misura 30 configurati per misurare e rilevare, in continuo o periodicamente, la depressione all’interno della camera protetta 10.
25 In forme di realizzazione, il sensore di misura 30 può essere collegato in retroazione ai dispositivi di depressione 18 mediante un’unità di controllo e comando 32 che esegue il confronto tra valore di depressione rilevato e valore di riferimento VR impostato.
In funzione dell’esito del confronto, l’unità di controllo e comando 32 5 può quindi comandare i dispositivi di depressione 18 per ripristinale la depressione nell’intorno del valore di riferimento VR.
In accordo con forme di realizzazione, l’unità di controllo 32 può comprendere, o essere collegata, ad un’unità di memorizzazione 34, configurata per memorizzare almeno il valore di riferimento VR da 10 utilizzare per il confronto con i dati rilevati dal sensore di misura 30.
In accordo forme di realizzazione, in condizioni di funzionamento normale, a regime, della camera protetta 10, il valore di riferimento VR può essere impostato ad un valore nominale VN compreso, ad esempio, tra circa -15 Pa e circa -25 Pa, ovvero tale da garantire che le polveri e i 15 residui dei prodotti tossici e/o nocivi presenti all’interno della camera protetta 10 rimangano all’interno di essa, ma allo stesso tempo correlato alle operazioni di lavorazione dei prodotti da trattare.
In accordo con forme realizzative, nell’unità di memorizzazione 34 può essere memorizzato anche almeno un valore di soglia temporaneo 20 VT, diverso dal valore nominale VN.
In particolare, il valore di soglia temporaneo VT può essere impostato ad un valore definente una differenza di pressione appositamente correlata tra ambiente interno ed ambiente esterno alla camera protetta 10 rispetto al valore nominale VN.
25 A titolo esemplificativo, il valore di soglia temporaneo VT può essere un valore compreso tra circa -40 Pa e circa -50 Pa, ovvero tale da garantire che, anche se i guanti 24 contenenti le mani di un operatore, e/o eventuali ulteriori oggetti vengono introdotti nella camera protetta 10, la depressione al suo interno rimanga con continuità al di sotto di un valore 5 di depressione di sicurezza, e comunque sempre a valori negativi e distanti dallo zero.
In accordo con il trovato, la camera protetta 10 comprende mezzi che rilevano e controllano una o più funzioni che possono incidere sul valore della depressione. In particolare, la camera protetta 10 può comprendere 10 almeno un dispositivo di rilevamento 40 atto a rilevare un potenziale fattore perturbativo della depressione nella camera protetta 10 che interessa una più delle aperture di accesso funzionali 22, 23. Il dispositivo di rilevamento 40 può essere inoltre configurato per determinare una variazione almeno temporanea della depressione nella 15 camera protetta 10 in correlazione con il rilevamento del potenziale fattore perturbativo.
In particolare, il dispositivo di rilevamento 40 può essere collegato ad almeno uno tra i dispositivi generatori di depressione 18 e il dispositivo di controllo e comando 28, in modo tale da comunicare con essi e/o 20 azionarli in modo tale da variare la depressione nella camera protetta 10 in correlazione con il rilevamento di detto potenziale fattore perturbativo. In accordo con forme di realizzazione, il dispositivo di rilevamento 40 del potenziale fattore perturbativo è configurato per determinare una variazione della depressione nella camera protetta 10 sostanzialmente in 25 contemporaneità al rilevamento del potenziale fattore perturbativo. In tal modo, la variazione della depressione nella camera protetta 10 viene attivata prima di, o tutt’al più in contemporanea con, il verificarsi di una qualunque azione che richiede un’interazione con una o più delle aperture di accesso funzionali 22, 23.
5 In tal modo è possibile prevenire, o quantomeno fortemente ridurre, il rischio che, introducendo qualcosa attraverso le aperture di accesso funzionali 22, 23, nella camera protetta 10, la depressione si avvicini a, o superi, un valore di soglia di sicurezza.
In accordo con forme realizzative, il dispositivo di rilevamento 40 può 10 essere configurato per inviare un comando all’unità di controllo e comando 32 per impostare come valore di soglia di riferimento VR il valore temporaneo VT.
In funzione del nuovo valore di soglia di riferimento VR da seguire, l’unità di controllo e comando 32 regola di conseguenza l’azione dei 15 dispositivi generatori di depressione 18 per portare la depressione nella camera protetta 10 nell’intorno del nuovo valore di riferimento VR.
In questo modo la pressione nella camera protetta 10 viene sempre regolata mediante il controllo di retroazione, ma la variazione della depressione viene comandata, e inizia, prima di, o contemporaneamente 20 a, un eventuale interazione con le aperture di accesso funzionali 22, 23.
Secondo una possibile variante, il dispositivo di rilevamento 40 può essere configurato per inviare un comando direttamente ai dispositivi generatori di depressione 18. In queste soluzioni realizzative, il dispositivo di rilevamento 40 può regolare direttamente la potenza dei 25 dispositivi di depressione 18, ad esempio facendoli lavorare al 90-95% della loro potenza massima disponibile.
Secondo possibili soluzioni realizzative, illustrate ad esempio nelle figg. 1 e 2, il dispositivo di rilevamento 40 può essere associato agli elementi di chiusura 26, 27 di dette aperture di accesso funzionali 22, 23 5 e può essere configurato per rilevare e/o abilitare una condizione di apertura, od operativa degli elementi di chiusura 26, 27.
In accordo con forme di realizzazione descritte con riferimento alla fig. 1, il dispositivo di rilevamento 40 può comprendere organi sensori, o microcontrollori 42, associati a ciascun elemento di chiusura 26, 27 delle 10 aperture di accesso funzionali 22, 23 che implicano l’interazione con l’interno della camera protetta 10.
L’organo sensore, o microcontrollore 42 può essere configurato per rilevare una condizione operativa che interessi un elemento di chiusura 22, 23 e determinare una variazione della depressione all’interno della 15 camera protetta 10 prima che qualcosa intervenga o sia introdotto in essa.
Secondo possibili varianti di realizzazione, descritte ad esempio con riferimento alla fig. 2, il dispositivo di rilevamento 40 può comprendere un organo di bloccaggio 44 associato a ciascun elemento di chiusura 26, 27, e configurato per inibirne l’apertura e/o la rimozione, cosi da 20 impedire l’accesso alla rispettiva apertura di accesso funzionale 22, 23. Il dispositivo di rilevamento 40 può essere associato, inoltre, ad almeno un organo di comando 46 azionabile da un operatore per disattivare l’organo di bloccaggio 44 e abilitare una condizione operativa del rispettivo elemento di chiusura 26, 27.
25 Secondo forme di realizzazione, può essere previsto un unico organo di comando 46 atto a disattivare gli organi di bloccaggio 44 di tutti gli elementi di copertura 26, 27, o può essere previsto un organo di comando 46 specifico per ciascun organo di bloccaggio 44.
In accordo con forme di realizzazione, l’organo di comando 46 può 5 essere configurato per disattivare l’organo di bloccaggio 44 e al contempo inviare un comando per variare la depressione all’interno della camera protetta 10 prima di un’eventuale interazione con le aperture di accesso funzionali 22, 23.
In accordo con forme di realizzazione, l’organo di comando 46 può 10 comprendere uno qualsiasi tra un pulsante, una leva, uno schermo tattosensibile, una tastiera, un pedale, o altri mezzi di interfaccia azionabili da un operatore.
Secondo possibili varianti di realizzazione, descritte ad esempio con riferimento alla fig. 3, e combinabili con le forme di realizzazione 15 descritte in precedenza, il dispositivo di rilevamento 40 può comprendere un organo di rilevamento 48 associato a ciascun guanto 24, e adatto a rilevare quando un operatore sta introducendo una mano al suo interno. L’organo di rilevamento 48, quando rileva che un operatore sta inserendo la mano nel guanto 24 a cui è associato, può inviare un segnale, o un 20 comando all’unità di controllo e comando 32, o direttamente ai dispositivi di depressione 18 per variare la depressione nella camera protetta 10,
Secondo ulteriori varianti, non illustrate, il dispositivo di rilevamento 40 è associato ad almeno un dispositivo di introduzione/estrazione 25, ed 25 è configurato per rilevare una condizione operativa del dispositivo di introduzione/estrazione 25, e al contempo comandare i dispositivi generatori di depressione 18 e/o i dispositivi di controllo e comando 28, 32 per variare la depressione nella camera protetta 10. Ad esempio, il dispositivo di rilevamento 40 può comprendere organi di rilevamento 5 configurati per rilevare la movimentazione in avanti, o all’indietro del sacchetto di un dispositivo di introduzione/estrazione 25 di tipo “liner”. Secondo possibili forme realizzative, il dispositivo di rilevamento 40 può essere configurato per determinare un aumento della depressione nella camera protetta 10.
10 In questo modo, la depressione nella camera protetta 10 viene portata automaticamente ad un valore maggiore rispetto al valore nominale VN prima che qualcosa sia introdotto al suo interno. In questo modo, anche se il volume libero interno si riduce, si ha la garanzia che la depressione rimanga al di sotto del valore di sicurezza predefinito e comunque a 15 valori negativi e lontani dallo zero.
Il prevedere che il dispositivo di rilevamento 40 riconosca automaticamente quando si verificano condizioni di accesso alla camera protetta 10 attraverso le aperture di accesso funzionali 22, 23, garantisce sempre una corretta variazione della depressione nella camera protetta 20 10, senza necessità che un operatore debba modificare autonomamente la depressione, rischiando di dimenticarsene.
In accordo con ulteriori forme di realizzazione, il dispositivo di rilevamento 40 può anche essere configurato per determinare anche l’arresto dei dispositivi e delle attrezzature presenti nella camera protetta 25 10 in correlazione con il rilevamento del potenziale fattore perturbativo, in modo tale che un operatore possa interagire con le attrezzature e/o i prodotti presenti in essa in sicurezza, senza rischiare di entrare in contatto con dispositivi ed organi in movimento.
Secondo ulteriori varianti realizzative, può essere previsto che il 5 dispositivo di rilevamento 40 sia configurato per rilevare quando gli elementi di chiusura 26, 27, o i guanti 24 passano dalla condizione operativa alla condizione non operativa, e di comandare di conseguenza gli organi generatori di depressione 18 e/o l’unità di controllo e comando 32 per ripristinare le condizioni di funzionamento normale a regime. 10 Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche ad un metodo che, in una camera protetta 10 in cui è stata creata e mantenuta una voluta depressione in un intorno tollerato di un valore di riferimento predefinito, venga determinata una variazione della depressione nella camera protetta 10 in funzione di ed in prossimità temporale di un’azione che comporta 15 una variazione della stessa.
In forme di realizzazione il metodo può prevedere che, in anticipazione, o tutt’al più in contemporaneità con lo svolgere di un’operazione che implichi l’introduzione di qualcosa nel volume libero interno della camera protetta 10 attraverso una o più aperture di accesso 20 funzionali 22, 23, venga aumentata la depressione nella camera protetta 10.
In forme di realizzazione, il metodo prevede di rilevare una condizione di apertura e/o di abilitare una condizione operativa di apertura degli elementi di chiusura 26, 27 associati alle rispettive aperture funzionali 25 22, 23 e di comandare di conseguenza i dispositivi generatori di depressione 18, o l’unità di controllo e comando 32, per variare la depressione nella camera protetta 10.
In accordo con possibili varianti realizzative, il metodo prevede di rilevare una condizione operativa di ciascun guanto 24 associato ad una 5 rispettiva apertura di accesso funzionale 22, ovvero di rilevare quando un operatore sta introducendo una mano al suo interno, e di comandare di conseguenza i dispositivi di depressione 18 o l’unità di controllo e comando 32 per variare la depressione nella camera protetta 10.
Secondo possibili soluzioni realizzative, il metodo prevede di variare 10 la depressione impostando un nuovo valore di riferimento mediante un controllo in retroazione.
Secondo possibili varianti, il metodo prevede di variare la depressione agendo direttamente sui dispositivi di depressione 18.
È chiaro che alla camera protetta 10 e al metodo connesso fin qui 15 descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di camera protetta 10 e 20 metodo connesso, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Camera protetta di contenimento, ad esempio per la lavorazione e/o il confezionamento di prodotti contenenti materiali tossici e/o nocivi, detta camera protetta comprendendo: 5 - ingressi e uscite associati a dispositivi di alimentazione (12, 13) per alimentare i prodotti da trattare, e/o le eventuali confezioni all’interno della camera protetta, e dispositivi di estrazione (14) per rimuovere i prodotti trattati dopo l’eventuale lavorazione, o confezionamento; - una o più aperture di accesso funzionali (22, 23) mediante le quali un 10 operatore può interagire in modo protetto con i prodotti e/o le attrezzature posti all’interno della camera protetta; - dispositivi generatori di depressione (18) atti a generare un voluto valore di depressione nella camera protetta, e associati a dispositivi di controllo e comando (28, 32) adatti a mantenere detta depressione in 15 continuità in un intorno tollerato di detto valore, caratterizzata dal fatto che - detta camera protetta comprende un dispositivo di rilevamento (40) di un potenziale fattore perturbativo della detta depressione, fattore che coinvolge una o più di dette aperture di accesso funzionali (22, 23), detto 20 dispositivo di rilevamento (40) essendo associato a mezzi (18, 32) configurati per determinare una variazione almeno temporanea della depressione nella camera protetta in voluta correlazione con il rilevamento di detto potenziale fattore perturbativo.
  2. 2. Camera protetta come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto 25 che detta camera protetta comprende elementi di chiusura (26, 27) configurati per chiudere almeno parzialmente dette aperture di accesso funzionali (22, 23) e che detto dispositivo di rilevamento (40) di un potenziale fattore perturbativo della depressione è associato a detti elementi di chiusura (26, 27) ed è configurato per rilevare e/o abilitare 5 una condizione di apertura, od operativa di detti elementi di chiusura (26, 27).
  3. 3. Camera protetta come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (40) di un potenziale fattore perturbativo della depressione comprende sensori, o microcontrollori 10 (42), associati a ciascuno di detti elementi di chiusura (26, 27) delle aperture di accesso funzionali (22, 23), detti sensori, o microcontrollori (42) essendo configurati per rilevare quando detti elementi di chiusura (26, 27) vengono portati in condizione di apertura e per comandare, in accordo con tempistiche definite, i dispositivi generatori di depressione 15 (18) e/o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la depressione nella camera protetta.
  4. 4. Camera protetta come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (40) di un potenziale fattore perturbativo della depressione comprende un organo di bloccaggio (44) 20 associato a ciascun elemento di chiusura (26, 27), e configurato per inibirne l’apertura e/o la rimozione, e almeno un organo di comando (46), azionabile da un operatore per disattivare detto organo di bloccaggio (44), e configurato per abilitare una condizione operativa di apertura del rispettivo elemento di chiusura (26, 27) e al contempo comandare i 25 dispositivi di depressione (18) e/o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la depressione nella camera protetta.
  5. 5. Camera protetta come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (40) di un potenziale fattore perturbativo della depressione comprende un organo di 5 rilevamento (48) associato ad almeno un dispositivo di manipolazione (24) cooperante con una rispettiva apertura funzionale (22), detto organo di rilevamento (48) essendo adatto a rilevare quando un operatore sta introducendo una mano al suo interno, e al contempo comandare i dispositivi generatori di depressione (18) e/o i dispositivi di controllo e 10 comando (28, 32) per variare la depressione nella camera protetta.
  6. 6. Camera protetta come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (40) comprende organi di rilevamento associati ad almeno un dispositivo di introduzione/estrazione (25) cooperante con una rispettiva apertura funzionale (23), detti organi 15 di rilevamento essendo adatti a rilevare una condizione operativa di detto dispositivo di introduzione/estrazione (25), e al contempo comandare i dispositivi generatori di depressione (18) e/o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la depressione nella camera protetta.
  7. 7. Metodo per controllare la depressione in una camera protetta (10), ad 20 esempio per la lavorazione e/o il confezionamento di prodotti contenenti materiali tossici e/o nocivi, detta camera protetta (10) comprendendo ingressi e uscite associati a rispettivi dispositivi di alimentazione (12, 13) dei prodotti da trattare e di eventuali confezioni, e dispositivi di estrazione (14) per rimuovere i prodotti trattati dopo l’eventuale 25 lavorazione e/o confezionamento, e una o più aperture di accesso funzionali (22, 23) mediante le quali un operatore può interagire in modo protetto con i prodotti e/o le attrezzature posti all’interno della camera protetta, in cui in detta camera protetta (10) viene generata e mantenuta una voluta 5 depressione in un intorno tollerato di un valore di depressione voluto mediante dispositivi di depressione (18) associati a dispositivi di controllo e comando (28, 32), caratterizzato dal fatto che detto metodo prevede di rilevare, mediante un dispositivo di rilevamento (40), un potenziale fattore perturbativo 10 della depressione che coinvolge una o più di dette aperture di accesso funzionali (22, 23) e di determinare una variazione almeno temporanea della depressione in detta camera protetta (10) in voluta correlazione con il rilevamento di detto potenziale fattore perturbativo.
  8. 8. Metodo come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che 15 detto metodo prevede di rilevare una condizione di apertura e/o di abilitare una condizione operativa di apertura di elementi di chiusura (26, 27) associati alle rispettive aperture funzionali (22, 23) e di comandare, in accordo con tempistiche definite, i dispositivi generatori di depressione (18) o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la 20 depressione in detta camera protetta (10).
  9. 9. Metodo come nella rivendicazione 7 o 8, caratterizzato dal fatto che prevede di rilevare una condizione operativa di almeno un dispositivo di manipolazione (24) associato ad una rispettiva apertura di accesso funzionale (22), e di comandare di conseguenza i dispositivi generatori di 25 depressione (18) o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la depressione in detta camera protetta (10).
  10. 10. Metodo come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che prevede di rilevare una condizione operativa di almeno un dispositivo di introduzione/estrazione (25) associato ad una rispettiva apertura di 5 accesso funzionale (23), e di comandare di conseguenza i dispositivi generatori di depressione (18) o i dispositivi di controllo e comando (28, 32) per variare la depressione in detta camera protetta (10).
  11. 11. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che prevede di variare la depressione nella 10 camera protetta (10) con un controllo in retroazione, impostando un nuovo valore di riferimento mediante i dispositivi di controllo e comando (28, 32).
  12. 12. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che prevede di variare la depressione nella 15 camera protetta (10) agendo direttamente sui dispositivi generatori di depressione (18).
  13. 13. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 12, caratterizzato dal fatto che prevede di variare la depressione all’interno di detta camera protetta (10) prima di, o tutt’al più in contemporaneità 20 con, un’azione di interazione con dette aperture di accesso funzionali (22, 23).
  14. 14. Macchina blisteratrice per confezionare compresse, o pastiglie, in blister, caratterizzata dal fatto che comprende una camera protetta (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6.
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