IT201600096953A1 - Apparato e metodo per ottenere miscele di caffe' personalizzate - Google Patents

Apparato e metodo per ottenere miscele di caffe' personalizzate

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IT201600096953A1
IT201600096953A1 IT102016000096953A IT201600096953A IT201600096953A1 IT 201600096953 A1 IT201600096953 A1 IT 201600096953A1 IT 102016000096953 A IT102016000096953 A IT 102016000096953A IT 201600096953 A IT201600096953 A IT 201600096953A IT 201600096953 A1 IT201600096953 A1 IT 201600096953A1
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IT
Italy
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coffee
coffee beans
supply
collection container
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IT102016000096953A
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English (en)
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Hoek Elias Van
Der Wulp Henk Van
Marcel Weijers
Ma Voogsgerd
Riccardo Piras
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Illycaffe Spa
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J42/00Coffee mills; Spice mills
    • A47J42/38Parts or details
    • A47J42/50Supplying devices, e.g. funnels; Supply containers
    • GPHYSICS
    • G01MEASURING; TESTING
    • G01GWEIGHING
    • G01G19/00Weighing apparatus or methods adapted for special purposes not provided for in the preceding groups
    • G01G19/22Weighing apparatus or methods adapted for special purposes not provided for in the preceding groups for apportioning materials by weighing prior to mixing them
    • GPHYSICS
    • G07CHECKING-DEVICES
    • G07FCOIN-FREED OR LIKE APPARATUS
    • G07F13/00Coin-freed apparatus for controlling dispensing or fluids, semiliquids or granular material from reservoirs
    • G07F13/02Coin-freed apparatus for controlling dispensing or fluids, semiliquids or granular material from reservoirs by volume
    • G07F13/025Coin-freed apparatus for controlling dispensing or fluids, semiliquids or granular material from reservoirs by volume wherein the volume is determined during delivery

Description

"APPARATO E METODO PER OTTENERE MISCELE DI CAFFÈ PERSONALIZZATE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme realizzative qui descritte si riferiscono ad un apparato per ottenere miscele, o “blend”, di caffè personalizzate, impiegate per la successiva preparazione della bevanda caffè. La miscela di caffè è ottenuta dalla combinazione di una pluralità di tipologie, anche dette “origini”, di caffè e può essere fornita sia in forma di grani di caffè sia in polvere derivante dalla macinazione dei grani di caffè.
STATO DELLA TECNICA
E noto preparare la bevanda caffè utilizzando caffè in polvere ottenuto da macinazione di grani di caffè. La bevanda caffè, nel seguito denominata anche semplicemente caffè, viene ottenuta generalmente mediante estrazione, cioè percolazione con acqua bollente ed in pressione. A tale fine, sono note le macchine per la produzione di caffè espresso, le quali sono provviste di un serbatoio per l’acqua, dal quale, mediante una pompa, l’acqua stessa è erogata ad alta pressione ad un gruppo di riscaldamento. Da quest’ultimo si ottiene acqua calda e/o vapor acqueo, che viene utilizzata in un’unità d^ estrazione del caffè, dove viene percolata attraverso il caffè in polvere per produrre il caffè espresso.
È possibile utilizzare polvere di caffè ottenuta da macinazione di grani di caffè di una stessa tipologia o varietà (origine), oppure utilizzare una miscela di polvere di caffè ottenuta dalla macinazione di grani di caffè di differente tipologia o varietà. Esempi di macchine che permettono l’ottenimento di miscele personalizzate di caffè sono ad esempio descritte nei documenti WO-A-201 6/026770 e WO-A-2016/1 13258 a nome della Richiedente e nel documento US-A-5. 632.449.
Differenti proporzioni di differenti tipologie o varietà di caffè nella miscela in polvere influenzano le proprietà organolettiche del caffè con esse preparato, quali il gusto, l’aroma, l’acidità, il corpo.
Nei cultori od appassionati della bevanda del caffè, variazioni delle proprietà organolettiche anche minime vengono rilevate e possono influenzare il giudizio verso la bevanda e la scelta o preferenza di una miscela di caffè in polvere ottenuta macinando una certa selezione di grani di differenti tipologie di caffè in relazione ad un’altra.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare un apparato per ottenere miscele di caffè che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per ottenere miscele di caffè personalizzate che possa soddisfare le esigenze di produrre con adeguata ripetibilità, affidabilità e precisione, miscele di caffè ottenute da selezioni di grani di differenti tipologie od origini di caffè, in particolare in accordo con ricette personalizzate o personalizzabili da un utente od operatore specifico.
È anche uno scopo del presente trovato realizzare un apparato per ottenere miscele di caffè che permetta di dosare in modo preciso e puntuale le varie tipologie che compongono una miscela.
E anche uno scopo del presente trovato realizzare un apparato per ottenere miscele di caffè che permetta di ottenere rapidamente e con elevata precisione la voluta miscela.
E anche uno scopo del presente trovato realizzare un apparato per ottenere miscele di caffè che sia estremamente compatto e semplice da utilizzare.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per ottenere miscele di caffè che, una volta che l’utente ha individuato una o più specifiche miscele di caffè in polvere, possa riprodurre con ripetibilità ed affidabilità le specifiche miscele soddisfacendo quindi i gusti dei consumatori.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
II presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, forme realizzative si riferiscono ad un apparato per ottenere miscele di caffè personalizzate. L’apparato comprende una pluralità di gruppi di fornitura, ciascuno configurato per fornire una specifica tipologia di grani di caffè ad un contenitore di raccolta e ciascun provvisto di almeno un dispositivo di contenimento nel quale i grani di caffè della specifica tipologia di caffè sono contenuti e di un primo dispositivo di alimentazione volumetrica, configurato per alimentare volumetricamente una quantità dosata di grani di caffè della specifica tipologia di grani di caffè dal dispositivo di contenimento al contenitore di raccolta.
In accordo con la presente descrizione, ciascun gruppo di fornitura comprende un secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata configurato per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè dal dispositivo di contenimento al contenitore di raccolta.
Inoltre, in accordo con la presente descrizione, è previsto un gruppo di pesatura associato al summenzionato contenitore di raccolta per pesare i grani di caffè presenti nel contenitore di raccolta.
Inoltre, forme di realizzazione si riferiscono ad un gruppo di fornitura configurato per fornire una specifica tipologia di grani di caffè. Il suddetto gruppo di fornitura è provvisto di almeno un dispositivo di contenimento nel quale la specifica tipologia di caffè è contenuta e di un primo dispositivo di alimentazione volumetrica configurato per alimentare una quantità dosata di specifica tipologia di grani di caffè da detto dispositivo di contenimento. Secondo una forma di realizzazione, il suddetto gruppo di fornitura comprende, inoltre, un secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata configurato per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè dal suddetto dispositivo di contenimento.
Forme realizzative si riferiscono anche ad un metodo per ottenere miscele di caffè personalizzate. Il suddetto metodo prevede di mettere a disposizione una pluralità di tipologie di grani di caffè in rispettivi dispositivi di contenimento di gruppi di fornitura. In accordo con una forma di realizzazione, il metodo comprende:
- una prima fase di dosaggio volumetrico per alimentare una prima quantità volumetricamente dosata di grani di caffè da uno o più dei summenzionati dispositivi di contenimento ad un contenitore di raccolta con un rispettivo primo dispositivo di alimentazione volumetrica dell’uno o più dei gruppi di fornitura interessati,
- una seconda fase di dosaggio singolarizzato, dopo la prima fase di dosaggio volumetrico, per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè dall’uno o più dispositivo di contenimento utilizzati nella prima fase di dosaggio volumetrico, al suddetto contenitore di raccolta con un rispettivo secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata dell’uno o più dei gruppi di fornitura interessati,
- una fase di pesatura dei grani di caffè contenuti in detto contenitore di raccolta.
In possibili implementazioni, la prima fase di dosaggio volumetrico può essere effettuata in contemporanea oppure sequenzialmente da parte dell’uno o più dei gruppi di fornitura interessati.
In ulteriori possibili implementazioni, la seconda fase di dosaggio singolarizzato può essere effettuata in contemporanea oppure sequenzialmente da parte dell’uno o più dei gruppi di fornitura interessati.
Nel caso in cui la prima fase di dosaggio volumetrico sia effettuata sequenzialmente da parte dell’uno o più dei gruppi di fornitura interessati, è possibile che dopo la prima fase di dosaggio volumetrico di uno specifico gruppo di fornitura, venga effettuata anche la relativa seconda fase di dosaggio singolarizzato del gruppo di fornitura interessato. Oppure, alternativamente, si può prevedere di effettuare in sequenza tutte le fasi di dosaggio volumetrico dei gruppi di fornitura interessati, dopodiché effettuare tutte le fasi di dosaggio singolarizzato necessarie. Ancora, come ulteriore possibile alternativa, è possibile combinare le modalità di esecuzione delle summenzionate prima fase di dosaggio volumetrico e seconda fase di dosaggio singolarizzato, con la previsione che, per ciascun gruppo di fornitura, la rispettiva e specifica prima fase di dosaggio volumetrico sia effettuata prima della rispettiva seconda fase di dosaggio singolarizzato effettuata dallo stesso gruppo di fornitura.
In possibili implementazioni, la fase di pesatura può essere eseguita sia dopo la prima fase di dosaggio volumetrico, effettuata in contemporanea e/o in sequenza da tutti i gruppi di fornitura interessati, e prima della seconda fase di dosaggio singolarizzato, per pesare la quantità presente nel contenitore di raccolta al termine della la prima fase di dosaggio volumetrico, sia durante e/o dopo la seconda fase di dosaggio singolarizzato, per controllare il peso dei grani di caffè progressivamente immessi uno alla volta.
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione.
I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in sezione schematica di un apparato per attere miscele di caffè in accordo con realizzazioni del presente trovato;
- la fig. 2 è una vista frontale di un componente dell’apparato di fig. 1 ; - la fig. 3 è una vista in sezione lungo la linea di sezione III-III di fig. 2; - la fig. 4 è una vista in sezione lungo la linea di sezifine IV-IV di fig. 2; - la fig. 5 è una vista in esploso dell’apparato di fig. 1;
- la fig. 6 è una vista in esploso del componente di fig. 2;
- la fig. 7 è una vista prospettica, sezionata lungo la linea VII-VII di fig.
2;
- le figg. 8 - 14 illustrano una sequenza operativa di funzionamento dell’apparato in accordo con forme realizzative del trovato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La predente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.
Forme realizzati ve del presente trovato sono relative ad un apparato per ottenere miscele di caffè che viene indicato nel suo complesso nelle figure allegate con il numero di riferimento 10.
Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni, con il termine miscela (“blend”) si intende l’insieme di due o più tipologie, cioè varietà od “origini”, di caffè mescolate fra loro la cui composizione è variabile entro un intervallo più o meno ampio.
L’apparato 10 in accordo con la presente descrizione può essere configurato per fornire miscele di caffè personalizzate in polvere o miscele di caffè in grani da sottoporre a successiva macinazione, o entrambe.
Forme realizzative prevedono che l’apparato 10 comprenda una pluralità di gruppi di fornitura 11 ciascuno configurato per fornire una predefinita tipologia, o varietà, di grani di caffè ad un contenitore di raccolta 12. Il contenitore di raccolta 12 è comune ai gruppi di fornitura 11 ed è previsto per ricevere i grani di caffè che vengono erogati dai suddetti gruppi di fornitura 11.
Come descritto in dettaglio nel prosieguo, ciascuno dei gruppi di fornitura 11 è configurato per fornire una prima quantità di grani di caffè, definita volumetricamente, e successivamente una seconda quantità di grani di caffè, uno alla volta, cioè singolarizzati. La/prima e seconda quantità fomite possono essere ricevute e contenute nel contenitore di raccolta 12, definendo, complessivamente, la quantità desiderata finale di grani di caffè, oppure la propria quota della quantità desiderata finale di grani di caffè di tale miscela che deve fornire ciascuno dei gmppi di fornitura 11 interessati e selezionati ai fini della specifica miscela personalizzata selezionata.
In particolare, prima dell’erogazione della seconda quantità, è possibile controllare il peso della prima quantità.
Inoltre, la seconda quantità può essere controllata in termini di peso, in particolare in modo differenziale riferendosi al peso della prima quantità già erogata e già presente nel contenitore di raccolta 12, sia effettuando una pesatura di ciascuno dei grani di caffè di volta in volta immessi nel contenitore di raccolta 12, sia effettuando una misurazione del peso della quantità totale presente nel contenitore di raccolta 12 al termine dell’erogazione della seconda quantità.
In questo modo, la quantità desiderata finale da erogare per ciascuno dei gmppi di fornitura 11 viene raggiunta sommando la prima quantità, definita volumetricamente, con la seconda quantità, che viene mano a mano fornita in modo incrementale, un grano di caffè alla volta, in modo da potere pesare un grano di caffè alla volta e quindi assegnare un contributo di peso specifico a cadaun grano di caffè. In sostanza, viene valutato il contributo in peso di ciascun singolo grano di caffè che viene fornito secondo la modalità singolarizzata e la somma dei grani fomiti secondo la modalità singolarizzata va a definire la summenzionata seconda quantità.
In sostanza, la prima quantità di grani di caffè definisce una prima frazione volumetrica della quantità desiderata finale da erogare per ciascuno dei gruppi di fornitura 11. Questa prima frazione volumetrica può avere un peso stimato a priori sulla base del volume noto che viene erogato, ad esempio il peso può essere stimato in funzione di una densità nota dei grani di caffè, in particolare una densità statistica e/o stimata. In questo contesto, è noto che i grani di caffè possono avere una variabilità di peso l’uno dall’altro che può essere significativa, soprattutto considerando l’accuratezza richiesta nel contesto di cui si discute. Il peso della prima frazione volumetrica può essere controllato, mediante pesatura, prima che venga erogata la seconda quantità di grani di caffè. La seconda quantità è, quindi, una seconda frazione della quantità desiderata finale da erogare per ciascuno dei gruppi di fornitura 11 che, aggiuntivamente alla prima quantità già presente, viene incrementalmente fornita nel suddetto contenitore di raccolta 12, secondo la modalità singolarizzata, un grano di caffè alla volta, ciascun grano di caffè essendo pesato di volta in volta fino a raggiungere la quantità in peso desiderata, peso che viene controllato mediante pesatura del contenuto del contenitore di raccolta 12, sia incrementalmente sia come controllo del peso finale. In sostanza, in questo modo è possibile contare i singoli grani di caffè ed i singoli contributi di peso di ciascun grano di caffè fornito secondo la modalità singolarizzata.
Quanto sopra descritto vale per ciascuno dei gruppi di fornitura 11 ed è chiaro che, avendo ad esempio necessità di fornire grani di caffè provenienti da differenti gruppi di fornitura 11 , /per soddisfare la necessità di specifiche miscele personalizzate, ciascuno dei gruppi di fornitura 1 1 viene fatto operare nel modo sopra descritto.
Il fornire la quantità complessiva di grani di caffè per la specifica miscela personalizzata da ciascuno dei gruppi di fornitura 11 interessati mediante una prima quantità definita volumetricamente ed una seconda quantità secondo la modalità singolarizzata consente un ottimale compromesso tra accuratezza del peso finale voluto della miscela di grani di caffè e rapidità di esecuzione e completamento della miscela di grani di caffè stessa.
In questo contesto, secondo le possibili forme e varianti di realizzazione, i gruppi di fornitura 11 interessati a fornire i grani di caffè che andranno a comporre la specifica miscela personalizzata selezionata possono essere contemporaneamente attivati in parallelo per fornire cadauno una quota della quantità complessiva di grani di caffè della specifica miscela personalizzata selezionata, quota che, come sopra spiegato, consta, per ciascun gruppo di fornitura 11, di una prima quantità fornita in modo volumetrico ed una seconda quantità fornita in modo singolarizzato, di fatto pesando uno ad uno o grani di caffè. Tale possibile variante di esecuzione, cioè l’erogazione, o lancio, in contemporanea, cioè in parallelo, dai gruppi di fornitura 11 interessati, può risultare in un incremento della velocità, e quindi riduzione dei tempi, necessari a concretizzare la miscela voluta.
Alternativamente, secondo altre forme di realizzazione, i gruppi di fornitura 1 1 interessati a fornire i grani di caffè che andranno a comporre la specifica miscela personalizzata selezionata posson o essere attivati in sequenza, per effettuare erogazioni, o lanci, in serie cioè fornire una alla volta, in serie, una quota della quantità complessiva di grani di caffè della specifica miscela personalizzata selezionata.
Ad esempio, è possibile che prima vengano attivati in sequenza i gruppi di fornitura 11 interessati, per fornire cadauno la prima quantità volumetricamente definita, al termine di questa sequenza di erogazione volumetrica, attivare in sequenza i gruppi di fornitura 11 per l’erogazione in sequenza, da ciascuno dei gruppi di fornitura 11, della seconda quantità grani di caffè nella modalità singolarizzata.
Oppure, è anche possibile che vengano attivati in sequenza i gruppi di fornitura 11 interessati in modo cha ciascuno di essi completi l’erogazione, cioè effettui il lancio della quantità prevista, prima dell’attivazione di un successivo gruppo di fornitura 11, sia della propria prima quantità definita volumetricamente, sia della propria seconda quantità, definita secondo la modalità singolarizzata, per fornire cadauno la propria parte della quantità complessiva richiesta.
In queste possibili varianti realizzative che prevedono l’attivazione sequenziale, è possibile, quindi, controllare il peso in sequenza non solo della seconda quantità fornita secondo la modalità singolarizzata da ciascuno dei gruppi di fornitura 11, ma anche della prima quantità definita volumetricamente e fornita in serie da ciascuno dei gruppi di fornitura 11 interessati. Tale approccio di erogazione sequenziale, quindi, permette di aumentare l’accuratezza del peso finale della miscela di grani di caffè ottenuta. Ciascun gruppo di fornitura 11 è provvisto di almeno un dispositivo di contenimento, o recipiente, 13 n^l quale la specifica tipologia di caffè è contenuta.
Inoltre, ciascun gruppo di fornitura 1 1 comprende un primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 configurato per alimentare una quantità volumetricamente dosata di grani di caffè della specifica tipologia di grani di caffè dal dispositivo di contenimento 13 al contenitore di raccolta 12. In accordo con la presente descrizione, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 viene utilizzato per fornire la prima quantità di grani di caffè, definita volumetricamente come sopra descritto.
Ulteriormente, ciascun gruppo di fornitura 11 comprende un secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 configurato per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè dal dispositivo di contenimento 13 al contenitore di raccolta 12. In accordo con la presente descrizione, il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 viene utilizzato per fornire la seconda quantità di grani di caffè, uno alla volta, cioè singolarizzati, come sopra descritto.
Inoltre, l’apparato 10 comprende un gruppo di pesatura 18 associato al summenzionato contenitore di raccolta 12 per pesare i grani di caffè presenti nel contenitore di raccolta 12. In particolare, il gruppo di pesatura 18 è configurato per pesare i grani di caffè fomiti dai gruppi di fornitura 11 e ricevuti nel contenitore di raccolta 12, come sopra descritto. In forme realizzative, si può prevedere che il contenitore di raccolta 12 sia associato al, oppure compreso nel, gruppo di pesatura 18. In possibili implementazioni, si può prevedere che il gruppo di pesatura 18 possa pesare, di volta in volta, in modo incrementale, sia la prima quantità di grani di caffè, erogata volumetricamente, sia la seconda quantità erogata in modo singolarizzata, che vengono fomite da uno o più dei singoli gmppi di fornitura 11 , secondo le specifiche modalità operative selezionate.
Secondo possibili forme realizzative, combinabili con tute le forme di realizzazione qui descrite, il gruppo di pesatura 18 può comprendere una o più celle di carico, uno o più sensori di pressione, o uno o più altri sensori, i quali utilizzano un estensimetro, un elemento piezoeletrico, un elemento piezoresistivo, un elemento ad effeto-Hall, o simili.
In forme realizzative, il dispositivo di contenimento 13 comprende almeno un vano 22 nel quale è contenuta la predefmita tipologia di grani di caffè. In accordo con forme realizzative, il dispositivo di contenimento 13 può comprendere almeno una tramoggia di carico 16 nella quale una predefinita quantità di grani di caffè è contenuta, ed un corpo di contenimento 17 associato alla tramoggia di carico 16 e configurato per ricevere da quest’ultima una predefinita quantità di grani di caffè.
La tramoggia di carico 16 può, ad esempio, essere seletivamente accoppiabile/disaccoppiabile dal corpo di contenimento 17 ad esempio per permetere operazioni di manutenzione.
La tramoggia di carico 16 può essere provvista di una prima apertura 19 prevista per permetere il rifornimento dei grani di caffè ed alla quale può essere associato un coperchio 20 per chiudere seletivamente la tramoggia di carico 16, in questo modo evitando ad esempio di esporre all’atmosfera esterna alla tramoggia di carico 16 i grani di caffè in essa contenuti, vantaggiosamente proprn
La tramoggia di carico 16 è provvista, inoltre, di una seconda apertura 21, posizionata nel caso di specie contrapposta alla prima apertura 19, ed in comunicazione con il suddetto corpo di contenimento 17.
Il corpo di contenimento 17 definisce il suddetto vano 22 nel quale è contenuta una predeterminata quantità di grani di caffè che vengono scaricati dalla tramoggia di carico 16.
Il corpo di contenimento 17 è provvisto di un elemento tubolare 23 avente una prima estremità collegata alla seconda apertura 21 della tramoggia di carico 16 ed una seconda estremità, contrapposta alla prima e posta internamente al vano 22.
Il livello di posizionamento della seconda estremità dell’elemento tubolare 23 nel vano 22 definisce il livello di riempimento di grani di caffè nel vano 22 stesso.
A solo titolo esemplificativo, si può prevedere che la seconda estremità dell’elemento tubolare 23 sia posizionata rispetto al fondo del corpo di contenimento 17 a circa 0,3 - 0,7 volte l’altezza complessiva di quest’ultimo.
In questo modo, solo parte del vano 22 dell’elemento tubolare 23 è riempito con grani di caffè mentre la rimanente parte, posta superiormente, è libera dai grani.
Secondo possibili soluzioni realizzative del trovato, il corpo di contenimento 17 può essere definito da una parete di fondo 24, da pareti laterali 25 e da una parete superiore 26.
Nel vano 22 sono disposti, almeno parzialmente, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 ed il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15.
In forme realizzative il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 è distinto e separato dal secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15.
In particolare, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 può essere scelto in un gruppo comprendente un organo di trasporto volumetrico, un organo di trasporto pneumatico, un organo di trasporto a nastro, un organo di trasporto a vibrazione, un organo di trasporto a coclea, un organo di trasporto a tazze.
In accordo con forma realizzative descritte utilizzando le figg. 1-3, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 può comprendere un organo di trasporto di tipo volumetrico configurato per prelevare, di volta in volta, una predefinita quantità volumetrica di grani di caffè dal vano 22 e consegnarla al contenitore di raccolta 12.
In accordo con le forme realizzative illustrate nelle figure, ciascun gruppo di fornitura 11 può essere provvisto di due primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14, anche se non si esclude un numero diverso, ad esempio uno solo primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 o più di due, ad esempio, tre, quattro o più primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14.
Secondo una possibile soluzione realizzativa descritta utilizzando le figg. 2 e 3, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 può comprendere almeno un elemento di contenimento 27, mobile nel vano 22 del corpo di contenimento 17, per permettere il suo riempimento con grani di caffè, ed un elemento espulsore 28 associato all’elemento di contenimento 27 e configurato per scaricare i grani di caffè contenuti nell’elemento di contenimento 27.
In forme realizzative del presente trovato, l’elemento di contenimento 27 ha una conformazione tubolare ed al suo interno è posizionato mobile l’elemento espulsore 28.
In particolare, si prevede che l’elemento di contenimento 27 sia provvisto di un’estremità di introduzione 29 aperta verso l’esterno ed attraverso la quale i grani di caffè vengono introdotti, e di un’estremità di fissaggio 30 nella quale è posizionato mobile, verso l’interno dell’elemento di contenimento 27, l’elemento espulsore 28.
Secondo possibili forme realizzative, l’elemento di contenimento 27 presenta una forma della sezione trasversale tubolare circolare, cioè può essere un cilindro cavo, anche se non si esclude che tale forma possa essere diversa, ad esempio rettangolare, poligonale, o misto curvapoligonale. In modo coniugato, l’elemento espulsore 28 può essere ad esempio un cilindro pieno, scorrevole linearmente all’ interno dell’elemento di contenimento 27 a cilindro.
In accordo con una possibile soluzione realizzativa, l’elemento di contenimento 27 e l’elemento espulsore 28 possono avere una conformazione analoga a quella di un attuatore lineare alternato, ovvero in cui la camicia esterna dell’ attuatore lineare definisce il suddetto elemento di contenimento 27 mentre il pistone mobile in modo alternato lungo la camicia definisce il suddetto elemento espulsore 28. La camera a volume alternativamente variabile definita fra la camicia ed il pistone in essa scorrevole linearmente definisce, quindi volume contenimento dei grani di caffè, e lo scorrimento alternato del pistone rispetto alla camicia determina, di volta in volta, il riempimento e l’espulsione dei grani di caffè dalla camera.
In possibili soluzioni realizzative, l’elemento di contenimento 27 è collegato ad un dispositivo di attuazione 34 configurato per movimentare l’elemento di contenimento 27 nel vano 22 del corpo di contenimento 17. Nelle soluzioni realizzative illustrate nella fig. 3, il dispositivo di contenimento 13, nel caso di specie il corpo di contenimento 17, è provvisto di almeno un’apertura passante 35 ricavata nella parete di fondo 24 e di almeno un’apertura di scarico 36 ricavata nella parete superiore 26 ed allineata verticalmente con l’apertura passante 35.
L’elemento di contenimento 27 è installato mobile nell’apertura passante 35, ed i dispositivi di attuazione 34 sono configurati per movimentare l’elemento di contenimento 27 in una posizione di carico in cui l’elemento di contenimento 27 è disposto con la sua estremità di introduzione 29 nel vano 22, vantaggiosamente in una posizione prossima alla parete di fondo 24, per ricevere i grani di caffè, ed in una posizione di scarico in cui l’elemento di contenimento 27 è posizionato sporgente, con la sua estremità di introduzione 29, dall’apertura di scarico 36 per permettere il successivo scarico dei grani di caffè.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, il dispositivo di attuazione 34 è configurato per movimentare assieme sia l’elemento di contenimento 27 sia l’elemento espulsore 28.
Secondo possibili soluzioni realizzative, all’apertura passante 35, o alle aperture passanti 35, se presenti più di essere un elemento di chiusura 56 previsto per chiudere/aprire selettivamente le aperture passanti 35 e permettere l’inserimento, nel vano 22, degli elementi di contenimento 27.
L’elemento di chiusura 56 permette di rimuovere e riposizionare il dispositivo di contenimento 13 evitando possibili fuoriuscite di grani di caffè.
In accordo con una possibile soluzione realizzativa, l’elemento di chiusura 56 può essere definito da una valvola a ghigliottina.
In accordo con possibili forme realizzative, nel caso in cui i gruppi di fornitura 11 siano provvisti di una pluralità di primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14, si può prevedere che il dispositivo di attuazione 34 sia configurato per movimentare assieme tutti gli elementi di contenimento 27 dello stesso gruppo di fornitura 11 ad esempio installando i rispettivi elementi di contenimento 27 su uno stesso corpo di supporto.
In forme realizzative descritte utilizzando le figg. 2 - 4, gli elementi di contenimento 27 di tutti i gruppi di fornitura 11 sono installati su un comune corpo di supporto 37, ed il dispositivo di attuazione 34, comune per tutti i primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14, è configurato per movimentare il corpo di supporto 37, e pertanto tutti gli elementi di contenimento 27 nei rispettivi corpi di contenimento 17 portandoli alternativamente nella loro posizione di carico e nella posizione di scarico.
In accordo con forme realizzative, il dispositivo di attuazione 34 può essere scelto in un gruppo comprendente almeno un o ffra un meccanismo a vite senza fine, un martinetto, un attuatore lineare, un sistema a cremagliera, o meccanismi simili ed assimilabili.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando le figg. 2-5, il dispositivo di attuazione 34 comprende una madrevite 39 fissata al corpo di supporto 37, una vite senza fine 38 avvitata nella madrevite 39 ed un motore elettrico 40 configurato per portare in rotazione la vite senza fine 38 e determinare una movimentazione del corpo di supporto 37 e pertanto di tutti gli elementi di contenimento 27 ad esso associati.
La vite senza fine 38 ed il motore elettrico 40 possono essere installati su una piattaforma di supporto 41 configurata per supportare sia la vite senza fine 38 sia il corpo di supporto 37 che è mobile con la vite senza fine 38.
Secondo possibili forme realizzative, tutti i corpi di contenimento 17 dei gruppi di fornitura 11 sono installati su una comune piastra di supporto 42.
La piastra di supporto 42 è supportata, a sua volta, dalla piattaforma di supporto 41 per mezzo di elementi distanziali 43, o montati verticali, aventi la funzione anche di mantenere distanziate fra loro la piastra di supporto 42 dalla piattaforma di supporto 41 .
Fra la piastra di supporto 42 e la piattaforma di supporto 41 è installato mobile, mediante il dispositivo di attuazione 34, il corpo di supporto 37.
Sul corpo di supporto 37 sono installati, con le rispettive estremità di fissaggio 30, gli elementi di contenimento 27.
In accordo con possibili forme di io dispositivo di alimentazione volumetrica 14 è provvisto di almeno un organo di movimentazione 31 configurato per movimentare l’elemento espulsore 28 nell’elemento di contenimento 27 e determinare l’evacuazione dei grani di caffè contenuti in quest’ultimo.
L’organo di movimentazione 31 può essere scelto in un gruppo comprendente un meccanismo a vite senza fine, un attuatore lineare, ad esempio di tipo pneumatico, o idraulico, meccanismi simili ed assimilabili.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando la fig. 3, l’organo di movimentazione 31 comprende un meccanismo a vite senza fine 32 (fig. 3) associato all’elemento di contenimento 27 ed all’elemento espulsore 28, ed un motore 33 configurato per portare in rotazione il meccanismo a vite senza fine 32 e determinare la movimentazione dell’elemento espulsore 28 nell’elemento di contenimento 27.
Portando in rotazione il meccanismo a vite senza fine 32 viene determinata una contestuale movimentazione dell’elemento espulsore 28 nell’elemento di contenimento 27 che lo porta da una posizione prossima all’estremità di fissaggio 30, in cui si definisce una camera di carico per i grani di caffè, di volume idoneo a contenere una voluta quantità di grani di caffè, ad una posizione prossima all’estremità di introduzione 29, in cui il volume della camera è via via ridotto, fino eventualmente ad azzerarsi nel caso in cui sia necessario espellere tutti i grani di caffè contenuti, determinando così l’espulsione della voluta quantità volumetrica di grandi di caffè. È chiaro infatti che, volendo fornire una frazione limitata della quantità volumetrica di i caffè contenuta nell’elemento di contenimento 27, la corsa dell’elemento espulsore 28 viene calibrata secondo le esigenze.
In particolare, gestendo opportunamente il posizionamento dell’elemento espulsore 28 nell’elemento di contenimento 27 si determina anche il volume di carico dei grani di caffè e, pertanto, è possibile ottenere una voluta regolazione della quantità volumetrica di volta in volta scaricata poi nel contenitore di raccolta 12.
In accordo con possibili forme realizzative, il motore 33 può essere fissato al corpo di supporto 37 e mobile con esso.
Come sopra descritto, il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 può essere installato nel vano 22 del corpo di contenimento 17 ed è configurato per fornire i grani di caffè, in modo singolarizzato, ovvero un grano di caffè alla volta al contenitore di raccolta 12.
Secondo possibili soluzioni realizzative, il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 può comprendere almeno uno fra un organo di singolarizzazione a tamburo rotante, un organo di singolarizzazione a canale vibrante, un organo di singolarizzazione ad aspirazione, un organo di singolarizzazione per effetto centrifugo, un organo di singolarizzazione a vite senza fine.
In accordo con possibili realizzazioni del trovato, il dispositivo di contenimento 13, nel caso di specie il corpo di contenimento 17, è provvisto di un’apertura di consegna 44, ricavata nel caso di specie nella parete superiore 26, ed il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 è configurato per prelevare dal yàno 22, di volta in volta, un grano di caffè e scaricarlo attraverso l’apertura di consegna 44. Secondo possibili soluzioni realizzative, il secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 comprende almeno un elemento di presa e consegna 45 mobile fra una posizione interna al vano 22 per prelevare un grano di caffè, ed una posizione di consegna del grano di caffè attraverso l’apertura di consegna 44.
In accordo con possibili forme realizzative, possono essere previsti più elementi di presa e consegna 45 ciascuno dei quali configurato per prelevare e consegnare un grano di caffè.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando la fig. 4, gli elementi di presa e consegna 45 sono installati su un nastro ad anello chiuso 46 installato, in posizione verticale, o sub verticale, nel vano 22 del corpo di contenimento 17.
Secondo una possibile forma realizzativa, l’elemento di presa e consegna 45 può avere una conformazione almeno parzialmente concava, ad esempio a cucchiaio, ed idonea ad accogliere unicamente un grano di caffè. La porzione concava dell’elemento di presa e consegna 45, durante la presa del singolo grano di caffè e la movimentazione di quest’ultimo verso l’apertura di consegna 44, è rivolta, in uso, verso
In particolare, il nastro ad anello chiuso 46 è avvolto fra una prima puleggia 47 (fig. 4) ed una seconda puleggia di rinvio 48 (figg. 4 e 7), posizionate rispettivamente una in corrispondenza della parete di fondo 24 del corpo di contenimento 17 ed una in corrispondenza dell’apertura di consegna 44.
La prima puleggia 47 è immersa, in uso, nei grani di caffè presenti nel vano 22 mentre la seconda puleggia 48 è installata sopra il livello di riempimento del vano 22, ovvero, sopra il livello in cui si posiziona la seconda estremità dell’elemento tubolare 23.
Ad almeno una fra la prima puleggia 47 e la seconda puleggia 48, nel caso illustrato alla prima puleggia 47, è associato un dispositivo di azionamento 49 configurato per portare in rotazione il nastro ad anello chiuso 46 e movimentare gli elementi di presa e consegna 45 fra la posizione di prelievo e quella di consegna, e fra la posizione di consegna e quella di prelievo.
Il dispositivo di azionamento 49 può comprendere un organo motore 50 e organi di trasmissione 51 del moto previsti per trasferire il moto dal dispositivo di azionamento 49 all’organo motore 50.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando la fig. 4, gli organi di trasmissione 51 possono comprendere ingranaggi di trasmissione del moto ad esempio interposti fra una ruota dentata motrice associata all’organo motore 50 ed una ruota dentata condotta associata alla prima puleggia 47.
Secondo possibili soluzioni realizzative (si veda ad esempio fig. 7), al secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 può essere associato un dispositivo di rilevazione 52 configurato per rilevare la consegna di ciascun singolo grano di caffè verso il contenitore di raccolta 12. Vantaggiosamente, quindi, mediante il dispositivo di rilevazione 52 si possono contare uno ad uno i grani di caffè fomiti in modo singolarizzato dal secondo dispositivo di aliment ata 15.
Il dispositivo di rilevazione 52 può essere installato in corrispondenza dell’apertura di consegna 44 per rilevare di volta in volta i grani di caffè che vengono consegnati.
Il dispositivo di rilevazione 52 può comprendere sensori 53 posti da posizioni opposte dell’apertura di consegna 44 e ciascuno dei quali configurato per rilevare la presenza di un grano di caffè contenuto nell’elemento di presa e consegna 45 prima o durante lo scarico da quest’ultimo.
Il dispositivo di rilevazione 52 può comprendere almeno uno fra un sensore ottico, un sensore induttivo, un sensore capacitivo.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, ciascun dispositivo di contenimento 13 è installabile sulla suddetta piastra di supporto 42.
In accordo con possibili forme realizzative, ciascun dispositivo di contenimento 13 è installato, in modo selettivamente removibile, sulla piastra di supporto 42 mediante un corpo di posizionamento 54 fissato a quest’ultima. Il corpo di posizionamento 54 permette di definire un posizionamento preciso di ciascun dispositivo di contenimento 13 rispetto alla piastra di supporto 42, ogni qualvolta il dispositivo di contenimento 13 viene rimosso e riposizionato su quest’ultima, ad esempio per il riempimento del dispositivo di contenimento 13 con grani di caffè.
Secondo possibili soluzioni realizzative, fra il corpo di posizionamento 54 ed il dispositivo di contenimento 13 sono previsti organi di accoppiamento rapido 55 (si veda ad esempio figg. 6 e 7) previsti per fissare il dispositivo di contenimento 13 al corpo di posizionamento 54.
Gli organi di accoppiamento rapido 55 possono includere almeno uno fra elementi di accoppiamento a scatto, elementi di accoppiamento a baionetta, elementi di accoppiamento per interferenza.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, gli organi di accoppiamento rapido 55 possono essere associati all’elemento di chiusura 56 e al corpo di posizionamento 54 e sono configurati per definire il fissaggio del dispositivo di contenimento 13 al corpo di posizionamento 54 quando l’elemento di chiusura 56 è nella condizione di apertura delle aperture passanti 35, mentre sono configurati per permettere il rilascio del dispositivo di contenimento 13 dal corpo di posizionamento 54 quando l’elemento di chiusura 56 è nella sua condizione di chiusura delle aperture passanti 35.
In particolare, si può prevedere che gli organi di accoppiamento rapido 55 comprendano un piolo di posizionamento 57 associato al corpo di posizionamento 54 e provvisto di una scanalatura di bloccaggio 58 mentre l’elemento di chiusura 56 comprenda un recesso 59 attraverso il quale è inseribile in parte il piolo di posizionamento 57.
In particolare, nella posizione chiusa dell’elemento di chiusura 56, il dispositivo di contenimento 13 viene alloggiato nel corpo di posizionamento 54 inserendo il recesso 59 attraverso il piolo di posizionamento 57.
Una volta posizionato il dispositivo di contenimento 13 nel corpo di posizionamento 54, l’elemento di chiusura 56 viene portato nella condizione aperta.
In questa condizione l’elemento di chiusura 56 si accoppia con la scanalatura di bloccaggio 58 del piolo di posizionamento 57 determinando il vincolo solidale del dispositivo di contenimento 13 con il piolo di posizionamento 57. Ciò evita di procedere alla rimozione del dispositivo di contenimento 13 dal corpo di posizionamento 54 lasciando le aperture passanti 35 aperte e causando una non voluta perdita di grani di caffè.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando la fig. 6, l’organo motore 50 ed almeno parte degli organi di trasmissione 51 sono installati sulla piastra di supporto 42, e quando i dispositivi di contenimento 13 vengono associati alla piastra di supporto 42, gli organi di trasmissione 51 si accoppiano, di volta in volta, con l’altra parte degli organi di trasmissione 5 1 associata alle rispettive prime pulegge 47 (fig.
4) di movimentazione dei nastri ad anello chiuso 46.
In accordo con possibili forme realizzative descritte utilizzando le figg. 1 e 5, i dispositivi di contenimento 13 dei gruppi di fornitura 11 sono installati secondo uno schema sul perimetro di una circonferenza a definire una struttura a giostra dell’apparato 10.
In accordo con forme realizzative, si può prevedere che i gruppi di fornitura 11 siano installati sulla piattaforma di supporto 41 e che a quest’ultima siano associati organi di rotazione 60 configurati per portare in rotazione la piattaforma di supporto 41 attorno ad un asse di rotazione passante per il centro della circonferenza secondo cui sono disposti i gruppi di fornitura 11.
Gli organi di rotazione 60 permettono di di volta in volta, un gruppo di fornitura 11 in una posizione predefinita, ad esempio per permettere le operazioni di sostituzione dei dispositivi di contenimento 13 o per agevolare le operazioni di manutenzione dell’apparato 10.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando le figg. 1 e 5, gli organi di rotazione 60 comprendono una corona dentata 61 associata alla piattaforma di supporto 41 ed almeno una ruota dentata motrice 62 ingranata sulla corona dentata 61. Alla ruota dentata motrice 62 è associato un motore 63 configurato per portare in rotazione la ruota dentata motrice 62 e di conseguenza la piattaforma di supporto 41.
Secondo possibili varianti non illustrate nei disegni, i dispositivi di contenimento 13 dei gruppi di fornitura 11 possono essere disposti uno in serie all’altro, ad esempio allineati lungo un asse rettilineo o curvilineo. In accordo con possibili soluzioni realizzative, l’apparato 10 comprende un corpo di convogliamento 64 associato ai gruppi di fornitura I l e configurato per ricevere da questi ultimi i grani di caffè e per convogliarli verso il contenitore di raccolta 12.
In accordo con forme realizzative descritte utilizzando le figg. 1 e 5, il corpo di convogliamento 64 presenta una conformazione sostanzialmente ad imbuto con la porzione ampia rivolta verso le aperture di scarico 36 dei gruppi di fornitura 11 e la porzione stretta rivolta verso il contenitore di raccolta 12.
In accordo con una possibile soluzione realizzativa (si veda ad esempio fig. 1), il contenitore di raccolta 12 è associato ad un organo di scarico 65 previsto per scaricare dal contenitore di raccolta 12 i grani di caffè ricevuti.
Secondo possibili soluzioni realizzative, l’organo di scarico 65 può comprendere un motore 66 collegato al contenitore di raccolta 12 e previsto per ruotare il contenitore di raccolta 12 e determinare lo scarico per gravità dei grani di caffè.
In accordo con possibili forme realizzative, a valle del contenitore di raccolta 12 è previsto un dispositivo di macinazione 67 configurato per macinare i grani di caffè scaricati dal contenitore di raccolta 12.
Secondo forme realizzative descritte utilizzando la fig. 1, fra il contenitore di raccolta 12 ed il dispositivo di macinazione 67 è installato un canale di convogliamento 68 per convogliare i grani di caffè dal contenitore di raccolta 12 al dispositivo di macinazione 67.
In possibili forme di realizzazione non illustrate, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, si può prevedere che a valle del dispositivo di macinazione 67 sia installata una stazione per la preparazione del caffè atta a produrre la bevanda caffè, in particolare caffè espresso, dalla miscela di polvere di caffè ottenuta.
In accordo con una possibile variante realizzativa, non illustrata, si può prevedere che l’apparato 10 comprenda, a valle del contenitore di raccolta 12, e/o eventualmente a valle del dispositivo di macinazione 67, un dispositivo di confezionamento sottovuoto configurato per confezionare sottovuoto in un’apposita confezione, busta o sacchetto, i grani di caffè dosati o la polvere di caffè prodotta dal dispositivo di macinazione 67, nel caso non vengano utilizzati subito ma vengano fomiti per uso successivo.
In accordo con un’ulteriore soluzione realizzativa, Γ 10 può comprendere anche un involucro di protezione 69 configurato per contenere al suo interno almeno i gruppi di fornitura 11, ed il corpo di raccolta 12. Tale involucro di protezione 69 permette di generare un ambiente chiuso con condizioni controllate idonee a preservare le proprietà organolettiche dei grani di caffè.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, all’involucro di protezione 69 possono essere associati dispositivi idonei ad alimentare gas inerte all’ interno dell’involucro di protezione 69 per garantire la conservazione dei grani di caffè.
A solo titolo esemplificativo, si può prevedere l’introduzione di azoto all’ interno dell’involucro di protezione 69.
Secondo possibili soluzioni realizzative, l’involucro di protezione 69 comprende almeno un coperchio 70, nel caso di specie associato alla parte superiore dei dispositivi di contenimento 13, ed un corpo di rivestimento 71, selettivamente associabile al coperchio 70 per definire un vano chiuso 72 di contenimento dei suddetti gruppi di fornitura 1 1 e del contenitore di raccolta 12.
Ad almeno uno fra il coperchio 70 ed il corpo di rivestimento 71 sono associati organi di movimentazione 73 previsti per distanziare reciprocamente fra loro il coperchio 70 dal corpo di rivestimento 71 e permettere l’accesso al vano chiuso 72, ad esempio per la sostituzione o il riempimento dei dispositivi di contenimento 13.
Gli organi di movimentazione 73 comprendono, in forme di realizzazione descritte utilizzando la fig. 1, una vite senza fine 74 fissata al corpo di rivestimento 71 e selettivamente ruotata le con un motore 75 per determinare la movimentazione del corpo di rivestimento 7 1.
Il motore 75 è installato in posizione fissa rispetto ad un basamento di supporto 76 dell’apparato 10.
L’apparato 10 può includere inoltre, in forme di realizzazione, un’unità di gestione e controllo 77, prevista e configurata per gestire il funzionamento dei singoli gruppi di fornitura 1 1 , nonché di tutti gli altri eventuali componenti di azionamento presenti.
In accordo con forme di realizzazione, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, l’unità di gestione e controllo 77 può essere configurata per ricevere un segnale di peso dal gruppo di pesatura 18, per calcolare il peso dei grani di caffè dosati nel contenitore di raccolta 12. In particolare, l’unità di gestione e controllo 77 è configurata per gestire almeno il funzionamento del primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 e del secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15 di ciascun gruppo di fornitura 1 1 , gestendo in modo opportuno i tempi e la sequenza di azionamento di ciascun dispositivo di alimentazione. In particolare, azionando i primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14 è possibile generare in tempi rapidissimi un apporto volumetrico di grani di caffè molto prossimo a quello desiderato, in generale sempre inferiore ma prossimo a quello voluto, mentre con i secondi dispositivi di alimentazione singolarizzata 15 viene generato un apporto singolarizzato di grani di caffè che permette di gestire con cura e precisione l’apporto complessivo dei grani di caffè.
A solo titolo esemplificativo, si può prevedere che con i primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14 di ciascun gruppo di fornitura 11 venga fornita una quantità in peso compresa fra l’80% e il 98% di quella complessiva voluta per la specifica tipologia di caffè, mentre con i secondi dispositivi di alimentazione singolarizzata 15 viene generata una fornitura in peso compresa fra il 2% ed il 20% di quella specifica tipologia di caffè.
L’attuazione dei primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14 e dei secondi dispositivi di alimentazione singolarizzata 15 può essere gestita dall’unità di gestione e controllo 77 in funzione dei dati di peso di volta in volta rilevati dal gruppo di pesatura 18.
Gestendo opportunamente i dati rilevati dal gruppo di pesatura 18, infatti, è possibile controllare e regolare il peso finale sia della specifica tipologia di caffè sia della miscela definitiva ottenuta. Infatti, il gruppo di pesatura 18 può pesare la quantità di grani di caffè erogata da ciascun gruppo di fornitura 11 , ovvero dal rispettivo primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 e dal rispettivo secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata 15, e tale peso rilevato può essere monitorato e controllato dall’unità di gestione e controllo 77.
In questo modo, l’apparato 10 ed il metodo in accordo con la presente descrizione possono essere configurati per erogare la quantità di grani di caffè in due tempi, o fasi successive, in cui in una prima fase viene erogata, con i primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14, una quantità di peso sempre inferiore al peso obiettivo finale, ed in una seconda fase viene erogata la quantità differenziale, in modo preciso, ad esempio regolando il secondo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 per fornire un flusso singolarizzato di grani di caffè più lento, fino a raggiungere incrementalmente la quantità finale voluta. Tale soluzione è molto precisa in termini di peso finale raggiunto in quanto, essendo il flusso di grani di caffè singolarizzato, è possibile identificare e quantificare il contributo in peso di ciascun grano di caffè che viene erogato, ed agire in regolazione di conseguenza mediante l’unità di gestione e controllo 77. In questo modo, è possibile ovviare al problema della possibile grande variabilità di peso dei grani di caffè di cui sopra discusso, ottenendo quantità in peso di grani di caffè molto precise, affidabili e ripetibili.
Di conseguenza, l’apparato 10 consente di produrre con adeguata ripetibilità ed affidabilità miscele di caffè in polvere ottenute macinando selezioni di grani di differenti tipologie di caffè, in particolare in accordo con ricette personalizzate o personalizzabili da un utente od operatore specifico. Grazie all’apparato 10, inoltre, una volta che l’utente ha individuato una o più specifiche miscele di caffè in polvere, può riprodurre con ripetibilità ed affidabilità le specifiche miscele di caffè in polvere, soddisfacendo quindi i gusti dei consumatori.
L’azionamento dei primi dispositivi di alimentazione volumetrica 14 o dei secondi dispositivi di alimentazione singolarizzata 15 può avvenire in contemporanea per tutti i gruppi di fornitura 11 , oppure uno in sequenza all’altro per ciascun gruppo di fornitura 1 1, come sopra descritto.
In accordo con forme di realizzazione descritte ad esempio utilizzando la fig. 8, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, l’unità di gestione e controllo 77 può includere un’unità di elaborazione centrale (CPU) 78, un’eventuale memoria
una banca dati elettronica 80, un modulo di alimentazione 81 e circuiti ausiliari (o I/O) (non illustrati). Ad esempio, la CPU 78 può essere una qualsiasi forma di controllore, microcontrollore, processore o microprocessore utilizzabile in ambito di controllo, automazione, gestione ciclo di lavorazione od informatico.
La memoria elettronica 79 può essere connessa alla CPU 78 e può essere una o più fra quelle commercialmente disponibili, come una memoria ad accesso casuale (RAM), una memoria a sola lettura (ROM), una memoria ROM programmabile cancellabile (EPROM), una memoria ROM programmabile cancellabile elettricamente (EEPROM), floppy disc, disco rigido, dischi ottici, CD-ROM, e dischi magneto-ottici, schede ottiche o magnetiche, memoria di massa, schede o microschede di memoria a stato solido, o qualsiasi altra forma di archiviazione digitale, locale o remota. Ad esempio, dati relativi al peso attuale misurato, al peso obiettivo da raggiungere dei grani di caffè, e/o alle proporzioni da una tipologia o varietà di caffè, e l’altra, cioè le ricette di una o più specifiche miscele di caffè, nonché eventuali dati di archivio storico o di errori, possono essere memorizzati nella memoria elettronica 79. Eventualmente, il peso obiettivo da raggiungere dei grani di caffè, e/o le proporzioni da una tipologia o varietà di caffè, e l’altra, cioè le ricette di una o più specifiche miscele di caffè, possono essere memorizzati, in aggiunta od alternativa, nell’eventuale banca dati elettronica 80 quando presente. Le istruzioni software e i dati possono essere ad esempio codificati e memorizzati nella memoria elettronica 79 per comandare la CPU 78. Anche i circuiti ausiliari possono essere c coonnessii alla CPU 78 per aiutare il processore in maniera convenzionale. I circuiti ausiliari possono includere ad esempio almeno uno tra: circuiti cache, circuiti di alimentazione, circuiti di clock, circuiteria di ingresso/uscita, sottosistemi, e similari.
Un programma (o istruzioni computer) leggibile dall’unità di gestione e controllo 77 può determinare quali compiti siano realizzabili in accordo con il metodo secondo la presente descrizione. In alcune forme di realizzazione, il programma è un software leggibile dall’unità di gestione e controllo 77 oppure da un sistema di computer, locale o remoto. L’unità di gestione e controllo 77 oppure il sistema di computer, locale o remoto, può includere un codice per generare e memorizzare informazioni e dati introdotti o generati nel corso del metodo in accordo con la presente descrizione.
Forme di realizzazione possono prevedere l’esecuzione di varie fasi, passaggi ed operazioni, come sopra descritto. Tali fasi, passaggi ed operazioni possono essere realizzate con istruzioni eseguite da una macchina o scheda di controllo di un apparato in accordo con la presente descrizione che provocano l’esecuzione di certe fasi da parte di un processore general-purpose oppure special-purpose. Alternativamente, tali fasi, passaggi ed operazioni possono essere eseguite da specifici componenti hardware che contengono logica hardware per effettuare le fasi, o da qualsiasi combinazione di componenti per computer programmati e componenti hardware personalizzati.
Forme di realizzazione del metodo per l’alimentazione dosata di grani di caffè o per la preparazione di una bevanda caffè in accordo con la presente descrizione possono essere incluse in un programma per computer memorizzabile in un mezzo leggibile da un computer che contiene le istruzioni che, una volta eseguite dall’apparato per Γ alimentazione dosata di grani di caffè o in una stazione per la preparazione del caffè in accordo con presente descrizione, determinano l’esecuzione di un metodo per l’alimentazione dosata di grani di caffè o per la preparazione di una bevanda caffè come qui descritti.
In particolare, elementi secondo il presente trovato possono essere fomiti come mezzi leggibili da una macchina per memorizzare le istruzioni eseguibili dalla macchina. I mezzi leggibili da una macchina possono includere, senza essere limitati a, floppy disk, dischi ottici, CD-ROM, e dischi magneto-ottici, ROM, RAM, EPROM, EEPROM, schede ottiche o magnetiche, mezzi di propagazione oppure altri tipi di mezzi leggibili da una macchina adatti a memorizzare informazioni elettroniche. Ad esempio, il presente trovato può essere scaricato come programma per computer che può essere trasferito da un computer remoto (ad esempio un server) ad un computer che fa una richiesta (ad esempio client), mediante segnali dati realizzati con portatori d’onda od altri mezzi di propagazione, via un collegamento di comunicazione (ad esempio un modem od una connessione di rete).
In accordo con forme di realizzazione, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, l’apparato 10 può includere un’interfaccia utente/operatore 82. L’interfaccia utente/operatore 82 può essere locale, o remota. L’interfaccia utente/operatore 82 può essere configurata per interagire con l’unità di gestione e
l’interfaccia utente/operatore 82 può essere provvista di un dispositivo di inserimento 83 e di un dispositivo di visualizzazione 84 associati all’unità di gestione e controllo 77.
In possibili implementazioni, il dispositivo di inserimento 83 dell’interfaccia utente/operatore 82 può essere una tastiera alfanumerica, una pulsantiera, tasti o pulsanti a pressione, tasti o pulsanti a sfioramento, tasti/pulsanti fisici o virtuali.
In possibili implementazioni, il dispositivo di visualizzazione 84 dell’interfaccia utente/operatore 82 può essere un display digitale, un display a cristalli liquidi, un display tatosensibile (“touchscreen”). In quest’ultimo caso, il display tatosensibile può integrare le funzioni sia del dispositivo di inserimento 83, sia del dispositivo di visualizzazione 84.
In accordo con forme di realizzazione, combinabili con tute le forme di realizzazione qui descrite, l’apparato 10 può includere un modulo di comunicazione 85 (si veda ad esempio fig. 1). Il modulo di comunicazione 85 può essere utilizzato per la comunicazione con la citata interfaccia utente/operatore 85. Il modulo di comunicazione 85 può fare parte dell’unità di gestione e controllo 77, o essere esterno ad essa. In possibili implementazioni, il modulo di comunicazione 85 può essere un modulo di comunicazione via cavo, oppure un modulo di comunicazione senza fili.
Ad esempio, nel caso di modulo di comunicazione 85 via cavo, può essere previsto un modulo di comunicazione che implementa una connessione seriale, tipo RS232, oppure via LAN (locai Area Network).
Ad esempio, nel caso di modulo di comunicazione 85 senza fili, può essere previsto un modulo per la comunicazione via radio, a breve, medio o lungo raggio, ad esempio mediante protocollo Wi-Fi. Altri possibili esempi possono essere mediante protocollo Bluetooth®, oppure Zigbee, oppure protocollo NFC (Near Field Communication), oppure protocollo di comunicazione via infrarosso (ad esempio Infrared Data Association, IrDA).
Con riferimento alle figg. 8-14 vengono ora descritte possibili modalità di funzionamento dell’apparato 10 in accordo con la presente descrizione.
In particolare, le figg. 8-14 sono utilizzate per descrivere il funzionamento di un unico gruppo di fornitura 11 dell’apparato 10, intendendo che un’analoga od uguale descrizione funzionamento può essere applicata anche agli altri gruppi di fornitura 11 ed al funzionamento dell’apparato 10, ad esempio quando sono interessati più gruppi di fornitura 11, ognuno responsabile di fornire una specifica quantità della tipologia o varietà di grani di caffè in esso contenuto e fornire, quindi, il proprio contributo alla quantità finale richiesta per realizzare la miscela personalizzata selezionata.
Nella condizione illustrata nelle figg. 8-14, il dispositivo di contenimento 13 è riempito con i grani di caffè e nel vano 22 sono presenti grani di caffè fino ad un determinato livello.
Come illustrato in fig. 8, il primo dispositivo di alimentazione volumetrica 14 è posizionato in una condizione di carico dei grani di caffè. I grani di caffè presenti nel vano 22 riempiono l’elemento di contenimento 27 di grani di caffè. In particolare, l’elemento di contenimento 27 è nella sua posizione di carico, cioè è posizionato in corrispondenza dell’apertura passante 35 con la sua estremità di introduzione 29 rivolta verso il vano 22.
Da questa condizione, l’elemento di contenimento 27 viene sollevato, passando attraverso la massa di grani di caffè (fig. 9). In particolare, viene azionato il dispositivo di azionamento 34 che porta l’elemento di contenimento 27 in una posizione interna al vano 22 e, con la sua estremità di introduzione 29, ad un livello sopra il livello di riempimento del vano 22 con i grani di caffè. I grani di caffè riempiono il volume interno dell’elemento di contenimento 27.
Successivamente come mostrato nelle figg. 10 e 11, può essere azionato l’elemento espulsore 28 verticalmente, su è giù, per effettuare una voluta corsa alternata all’intemo dell’elemento di contenimento 27. Tale movimento alternato su e giù dell’elemento espulsore 28, effettuato almeno una volta, oppure più di una volta secondo necessità, favorisce l’assestamento dei grani di caffè nell’elemento di contenimento 27 compattandoli e rendendoli quanto possibile distribuiti omogeneamente. Dopodiché, può essere effettuato, mediante il dispositivo di azionamento 34, un abbassamento ed ulteriore sollevamento dell’elemento di contenimento 27, ripetendo di fatto le condizioni delle figg. 8 e 9. In sostanza, viene nuovamente azionato l’elemento di contenimento 27, abbassandolo, al fine di immergerlo nei grani di caffè presenti nel vano 22, e successivamente innalzarlo oltre il livello dei grani di caffè contenuti, affinché sia riempito a filo. Contestual te in questa fase di calibrazione, l’elemento espulsore 28 viene movimentato in modo alternato (figg. 10 e 11) come sopra descritto, effettuando una o più altre corse di assestamento ed omogeneizzazione da parte dell’elemento espulsore 28 come nelle figg. 10 e 11.
Tale duplice movimento dell’elemento di contenimento 27, abbinato alla corsa dell’elemento espulsore 28, favorisce l’accuratezza della calibrazione del volume di grani di caffè contenuti nell’elemento di contenimento 27.
In questo modo, infatti, con il movimento di sollevamento dell’elemento di contenimento 27 e l’assestamento ed omogeneizzazione dei grani di caffè, si ottiene di riempire completamente ed in modo accurato il volume della camera interna delimitata dalle pareti dell’elemento di contenimento 27 e dall’elemento espulsore 28.
L’elemento di contenimento 27 nella posizione sollevata, con l’elemento espulsore 28 nella posizione abbassata a passante 35, come si vede in fig. 12, è pronto, con la voluta quantità volumetrica di grani di caffè in esso contenuti, per l’espulsione di tutti o parte dei grani di caffè, mediante la corsa verso l’alto dell’elemento espulsore 28. Il volume di grani di caffè contenuto nell’elemento di contenimento 27 può essere calcolato per ottenere in modo stimato, ad esempio sulla base di una densità statistica dei grani di caffè, un voluto peso di grani di caffè che si vuole dosare verso l’apertura di consegna 44.
Vantaggiosamente, la corsa di azionamento dell’elemento di contenimento 27 ai fini della calibrazione può essere doppia, cioè, sempre mantenendo fermo l’elemento
abbassata, l’elemento di contenimento 27 può essere movimentato due volte in modo alternato verso il basso e verso l’alto, così da ottenere in modo preciso un voluto livello di grani di caffè.
L’elemento di contenimento 27 è a questo punto in posizione sollevata (fig. 12), nella sua condizione di scarico ovvero è posizionato con l’estremità di introduzione 29 sporgente dall’apertura di scarico 36.
Si prevede poi l’azionamento dell’organo di movimentazione 31 (fig.
13) per determinare la successiva espulsione dei grani di caffè contenuti nell’elemento di contenimento 27 mediante azione dell’elemento espulsore 28. I grani di caffè, fuoriuscendo dall’elemento di contenimento 27, vengono convogliati per gravità lungo il corpo di convogliamento 64 e raccolti nell’apertura di consegna 44.
L’elemento di contenimento 27 viene successivamente ritratto aH’intemo del vano 22 con il dispositivo di attuazione 34 (fig. 14).
Il secondo dispositivo di azionamento singolarizzata 15 viene azionato per prelevare e consegnare di volta in volta un grano di caffè singolarizzato dal vano 22 al contenitore di raccolta 12 ed effettuare pertanto un dosaggio preciso della predefinita tipologia o varietà di grani di caffè, secondo le modalità sopra descritte.
E chiaro che all’apparato 10 ed al metodo per ottenere una miscela di caffè fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti e/o fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato. È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparato e di metodo per ottenere una miscela di caffè, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti neH’ambito di protezione da esse definito.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per ottenere miscele di caffè personalizzate, detto apparato comprendendo una pluralità di gruppi di fornitura (11) ciascuno configurato per fornire una specifica tipologia di grani di caffè ad un contenitore di raccolta (12) e ciascuno provvisto di almeno un dispositivo di contenimento (13) nel quale i grani di caffè della specifica tipologia di caffè sono contenuti e di un primo dispositivo di alimentazione volumetrica (14) configurato per alimentare una quantità volumetricamente dosata di grani di caffè della specifica tipologia di grani di caffè da detto dispositivo di contenimento (13) a detto contenitore di raccolta (12), caratterizzato dal fatto che ciascun gruppo di fornitura (11) comprende, inoltre, un secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata (15) configurato per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè da detto dispositivo di contenimento (13) a detto contenitore di raccolta (12), un gruppo di pesatura (18) essendo associato a detto contenitore di raccolta (12) per pesare i grani di caffè presenti in detto contenitore di raccolta (12).
  2. 2. Apparato come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di contenimento (13) comprende un vano (22) di contenimento di detta tipologia di grani di caffè, e che detto secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata (15) è installato in detto vano (22).
  3. 3. Apparato come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di contenimento (13) è provvisto di un’apertura di consegna (44), e che detto secondo dispositivi! Hi alimentazione singolarizzata (15) comprende almeno un elemento di presa e consegna (45) mobile fra una posizione interna a detto vano (22) per prelevare un grano di caffè, ed una posizione di consegna del grano di caffè attraverso detto apertura di consegna (44).
  4. 4. Apparato come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che a detto secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata (15) è associato un dispositivo di rilevazione (52) configurato per rilevare la consegna di ciascun grano di caffè verso detto contenitore di raccolta (12).
  5. 5. Apparato come nella rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detto primo dispositivo di alimentazione volumetrica (14) comprende almeno un elemento di contenimento (27), mobile in detto vano (22) per permettere il suo riempimento con grani di caffè, ed un elemento espulsore (28) associato a detto elemento di contenimento (27) e configurato per scaricare i grani di caffè contenuti in detto elemento di contenimento (27).
  6. 6. Apparato come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di contenimento (13) è provvisto di almeno un’apertura passante (35) ricavata in una parete di fondo (24) di detto dispositivo di contenimento (13) e di almeno un’apertura di scarico (36) ricavata allineata verticalmente con l’apertura passante (35) in una parete superiore (26) di detto dispositivo di contenimento (13), e che detto elemento di contenimento (27) è installato mobile in detta apertura passante (35), e dispositivi di attuazione (34) associati a detto elemento di contenimento (27) sono configurati per movimentare detto elemento di contenimento (27) in una posizione di cariico m in//v’ccuii l’elemento di contenimento (27) è disposto internamente al vano (22) per ricevere i grani di caffè, ed in una posizione di scarico in cui l’elemento di contenimento (27) è posizionato sporgente, dall’apertura di scarico (36) per lo scarico dei grani di caffè.
  7. 7. Apparato come nella rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che gli elementi di contenimento (27) di detti gruppi di fornitura (11) sono installati su un comune corpo di supporto (37), e che detto dispositivo di attuazione (34), comune per tutti i primi dispositivi di alimentazione volumetrica (14), è configurato per movimentare detto corpo di supporto (37) alternativamente nella loro posizione di carico e nella posizione di scarico.
  8. 8. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i dispositivi di contenimento (13) di detti gruppi di fornitura sono installati, in modo selettivamente removibile, su una comune piastra di supporto (42) mediante rispettivi corpi di posizionamento (54).
  9. 9. Apparato come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che fra detto corpo di posizionamento (54) e detto dispositivo di contenimento (13) sono previsti organi di accoppiamento rapido (55) previsti per fissare detto dispositivo di contenimento (13) a detto corpo di posizionamento (54).
  10. 10. Apparato come nella rivendicazione 6, o 7, e 9 caratterizzato dal fatto che a detta apertura passante (35) è associato un elemento di chiusura (56) previsto per chiudere/aprire selettivamente detta apertura passante (35), e che detti organi di associati a detto elemento di chiusura (56) e a detto corpo di posizionamento (54) e sono configurati per definire il fissaggio di detto dispositivo di contenimento (13) a detto corpo di posizionamento (54) quando detto elemento di chiusura (56) è in condizione di apertura di dette aperture passanti (35), e per permettere il rilascio di detto dispositivo di contenimento (13) da detto corpo di posizionamento (54) quando detto elemento di chiusura (56) è nella condizione di chiusura di dette aperture passanti (35).
  11. 11. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10 caratterizzato dal fatto che detti dispositivi di contenimento (13) di detti gruppi di fornitura (11) sono installati su detta piastra di supporto (42) secondo uno schema sul perimetro di una circonferenza.
  12. 12. Apparato come nella rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che a detta piastra di supporto (42) sono associati organi di rotazione (60) configurati per portare in rotazione detta piattaforma di supporto (41) attorno ad un asse di rotazione passante per il centro di detta circonferenza secondo cui sono disposti detti gruppi di fornitura (11).
  13. 13. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a valle di detto contenitore di raccolta (12) è previsto un dispositivo di macinazione (67) configurato per macinare i grani di caffè scaricati da detto contenitore di raccolta (12).
  14. 14. Apparato come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un involucro di protezione (69) configurato per contenere al suo interno almeno detti gruppi di fornitura (11), e detto corpo di raccolta (12), e che detto hivolucro di protezione (69) è configurato per generare un ambiente chiuso con condizioni controllate per detti grani di caffè.
  15. 15. Gruppo di fornitura configurato per fornire una specifica tipologia di grani di caffè, detto gruppo di fornitura essendo provvisto di almeno un dispositivo di contenimento (13) nel quale la specifica tipologia di caffè è contenuta e di un primo dispositivo di alimentazione volumetrica (14) configurato per alimentare una quantità dosata di specifica tipologia di grani di caffè da detto dispositivo di contenimento (13), caratterizzato dal fatto che detto gruppo di fornitura comprende, inoltre, un secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata (15) configurato per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè da detto dispositivo di contenimento (13).
  16. 16. Metodo per ottenere miscele di caffè personalizzate, detto metodo prevedendo di mettere a disposizione una pluralità di tipologie di grani di caffè in rispettivi dispositivi di contenimento (13) di gruppi di fornitura (11), caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende: - una prima fase di dosaggio volumetrico per alimentare una prima quantità volumetricamente dosata di grani di caffè da uno o più di detti dispositivi di contenimento (13) ad un contenitore di raccolta (12) con un rispettivo primo dispositivo di alimentazione volumetrica (14) dell’uno o più dei gruppi di fornitura (11) interessati, - una seconda fase di dosaggio singolarizzato, dopo la prima fase di dosaggio volumetrico, per alimentare uno alla volta, in modo singolarizzato, grani di caffè dall’uno o più dispositivo di contenimento (13) utilizzati nella prima fase di dosaggio volumetrico, a detto contenitore di raccolta (12) utilizzando un rispettivo secondo dispositivo di alimentazione singolarizzata (15) dell’uno o più dei gruppi di fornitura (11) interessati, e - una fase di pesatura dei grani di caffè contenuti in detto contenitore di raccolta (12).
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