ITVR20090059A1 - Indumento atto ad essere associato ad un dispositivo per la protezione personale di un utilizzatore. - Google Patents

Indumento atto ad essere associato ad un dispositivo per la protezione personale di un utilizzatore. Download PDF

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ITVR20090059A1
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Description

INDUMENTO ATTO AD ESSERE ASSOCIATO AD UN DISPOSITIVO PER LA
PROTEZIONE PERSONALE DI UN UTILIZZATORE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un indumento atto ad essere associato ad un dispositivo di protezione per una protezione personale, il quale dispositivo à ̈ atto a proteggere da impatti e/o da cadute un passeggero, un pilota di motoveicolo o un simile utilizzatore, durante un'attività sportiva e/o lavorativa.
Negli ultimi anni, a seguito di una costante ricerca nella sicurezza durante tutte le attività sportive, ma più in generale di tutte quelle attività pericolose praticate in condizioni estreme o a velocità elevate, sono stati ideati indumenti adatti per essere associati ad un dispositivo di protezione personale per un utilizzatore.
In particolare, il settore motociclistico à ̈ assai attento a tali problematiche e, negli ultimi anni, si à ̈ intensificata la proposta di indumenti includenti un tale dispositivo di protezione che consentono di realizzare una protezione efficace e, allo stesso tempo, comoda del motociclista o pilota.
Una soluzione comoda à ̈ ad esempio quella di associare un elemento gonfiabile, come un sacco in materiale a tenuta d'aria, ad una porzione di indumento in corrispondenza di parti del corpo potenzialmente interessate da impatti. In pratica, l’elemento gonfiabile à ̈ disposto sgonfiato e ripiegato al di sotto di tale porzione di indumento in modo che quest’ultima funga da superficie di copertura per l’elemento gonfiabile.
L’elemento gonfiabile à ̈ inoltre posto in comunicazione di fluido, al momento di un impatto, di una scivolata o in generale di una caduta, con una sorgente di gas compresso, come una bomboletta. Generalmente la sorgente di gas à ̈ atta ad introdurre nell'elemento gonfiabile una prefissata quantità di gas compresso tale da porre in condizione gonfiata, quindi in tensione, l’elemento gonfiabile, a formare un involucro gonfiato, di forma tondeggiante, ad esempio simile ad un pallone.
In particolare, l’elemento gonfiabile in condizione gonfiata fuoriesce dalla porzione di indumento e dalla superficie di copertura, attraverso una apertura opportunamente predisposta o un lembo apribile.
Gli indumenti secondo tecnica nota non si sono però rivelati sufficientemente efficaci e pratici nell'uso e nella protezione del pilota, in particolare durante l’uso nelle competizioni sportive motociclistiche.
Infatti si à ̈ riscontrato che la presenza di elementi gonfiabili spesso irrigidisce un indumento nella zona in cui l’elemento gonfiabile à ̈ applicato ed impedisce, o quanto meno ostacola, i movimenti di un pilota in posizione di guida.
Inoltre, nelle competizioni motociclistiche frequentemente i piloti, anche dopo rovinose cadute, riescono a rialzarsi e riprendere la corsa.
Ne consegue che gli elementi gonfiabili devono non solo gonfiarsi in tempi sufficientemente rapidi in caso di caduta o simile e proteggere le parti del corpo potenzialmente interessate agli impatti, ma anche essere facilmente sgonfiabili dopo una caduta o un gonfiaggio fortuito.
In buona sostanza, si à ̈ venuta a creare l’esigenza di avere a disposizione indumenti in cui gli elementi gonfiabili siano di minimo ingombro per il pilota, anche quando il pilota riprende la corsa a seguito della caduta, così da ridurre al minimo un impedimento ai movimenti, non pregiudicare l’aerodinamicità durante la guida. Nonché si à ̈ creata l’esigenza di poter riposizionare, in posizione di minimo ingombro, l’elemento gonfiabile anche una volta sgonfiato, perché esso non costituisca intralcio per il pilota.
Il problema tecnico che à ̈ alla base della presente divulgazione à ̈ quello di fornire un indumento che consenta di superare i suddetti inconvenienti, di soddisfare l’una e/o l’altra di dette esigenze sopra menzionate, e/o di conseguire ulteriori vantaggi. Tale problema viene risolto da un indumento, come definito nella rivendicazione indipendente 1.
Caratteristiche secondarie dell’oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
In pratica, la porzione di indumento secondo la presente divulgazione forma copertura per l’elemento gonfiabile. Tale copertura include un inserto in materiale elastico. L’inserto à ̈ fissato, per esempio cucito, ad una rimanente porzione dell’indumento.
L'oggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Il principale vantaggio dell’indumento secondo la presente divulgazione risiede nel fatto che la superficie di copertura destinata a coprire l’elemento gonfiabile include un inserto elastico, vale a dire l’inserto elastico copre l’elemento gonfiabile, e nel fatto che l’inserto, grazie alle proprietà tipiche del materiale elastico il quale, una volta deformato sotto un’azione deformatrice (nel presente caso determinata dal gonfiaggio dell’elemento gonfiabile), riprende la configurazione normale o iniziale al cessare dell’azione deformatrice, consente alla porzione di indumento di adattarsi al gonfiaggio dell’elemento gonfiabile, nonché à ̈ in grado di favorire il ritorno in condizione sgonfiata dell’elemento gonfiabile.
Infatti, nell’indumento secondo la presente divulgazione, quando l’elemento gonfiabile à ̈ gonfiato, l’inserto à ̈ in una condizione completamente deformata aumentando di fatto l'estensione complessiva della superficie di copertura, mentre quando l’elemento gonfiabile à ̈ in condizione sgonfiata, l’inserto elastico torna in una condizione indeformata o solo parzialmente deformata riportando l’intera superficie di copertura all'estensione iniziale.
In questo modo, al momento dello sgonfiaggio dell’elemento gonfiabile, l’inserto torna nella sua condizione indeformata o parzialmente deformata originaria, trascinando con sé la parte di indumento a cui à ̈ fissato.
Pertanto, l’inserto elastico permette l’adattamento della porzione di indumento al cambio di volume dell’elemento gonfiabile, e contribuisce allo sgonfiaggio, e quindi al ritorno in posizione sgonfiata dell’elemento gonfiabile.
In altre parole, secondo la presente divulgazione, la superficie di copertura copre costantemente l’elemento gonfiabile sia quando esso à ̈ in condizione gonfiata (non vi sono quindi aperture nella porzione di indumento o nella superficie di copertura per la fuoriuscita dell’elemento gonfiabile in condizione gonfiata) sia quando esso à ̈ in condizione sgonfiata, e la porzione di indumento à ̈ trascinata dall’inserto elastico durante il gonfiaggio/sgonfiaggio dell’elemento gonfiabile. Durante il gonfiaggio l'elemento gonfiabile si espande di volume sotto la pressione di un gas in pressione e quindi impone la deformazione dell'inserto elastico; quando l’elemento gonfiabile viene sgonfiato l'inserto elastico, grazie alle sue proprietà elastiche, recupera la forma iniziale e così trascina la superficie di copertura, mantenendo l’elemento gonfiabile premuto e compresso contro il corpo dell’utilizzatore e spremendo il gas fuori dall'elemento gonfiabile.
Si favorisce pertanto l’aderenza dell'indumento al corpo del motociclista durante la guida, aumentandone l’aerodinamicità, anche dopo un ciclo di gonfiaggio/sgonfiaggio dell’elemento gonfiabile.
Preferibilmente, l’elemento gonfiabile rimane pertanto completamente nascosto al di sotto della porzione di indumento, in particolare al di sotto della superficie di copertura, sia nella condizione sgonfiata sia nella condizione gonfiata.
In una forma di realizzazione, la superficie di copertura include uno strato aggiuntivo di protezione da abrasione, per esempio realizzato in materiale prevalentemente inestensibile o in un materiale di elasticità ridotta rispetto all’inserto elastico, per esempio pelle. Lo strato aggiuntivo copre almeno parzialmente l’inserto elastico, ed à ̈ sovrapposto ad esso. Preferibilmente, l’inserto elastico ha un’estensione superficiale maggiore dello strato aggiuntivo e lo strato aggiuntivo à ̈ sovrapposto all’inserto elastico in modo che un bordo o lembo periferico dell’inserto elastico circondi lo strato aggiuntivo. Il lembo periferico dell’inserto elastico à ̈ fissato alla rimanente parte della porzione di indumento. Questa forma di realizzazione ha il vantaggio che, nel caso di una giacca e/o una tuta per motociclista realizzata prevalentemente in pelle o in materiale simile alla pelle, lo strato aggiuntivo garantisce un’elevata protezione da abrasione per un motociclista come quella offerta dalla pelle anche in corrispondenza dell’inserto elastico. In pratica, il lembo periferico dell’inserto in materiale elastico occupa una minima parte della porzione di indumento e consente all’indumento di preservare le caratteristiche di protezione offerte dalla pelle o materiale simile alla pelle.
In una forma di realizzazione alternativa, l’intero inserto in materiale elastico à ̈ visibile dall’esterno, vale a dire la superficie di copertura à ̈ costituita solamente da detto inserto elastico. Preferibilmente, l’inserto in materiale elastico à ̈ realizzato in un materiale di opportuna e soddisfacente resistenza, anche allo strappo, come per esempio in kevlar elastico.
Oltre a tutti questi vantaggi, l’indumento secondo la presente divulgazione ha il vantaggio che l'inserto elastico, essendo disposto in corrispondenza della regione del collo e della regione delle spalle, favorisce i movimenti di un utilizzatore, in particolare di un motociclista, in tali regioni.
Infatti, un motociclista nella tipica posizione di guida agonistica, ossia in sella alla propria moto con il tronco ricurvo ed inclinato in avanti, ha le braccia piegate in avanti, le quali determinano una tensione dell’indumento in corrispondenza della regione posteriore delle spalle. In pratica, la presenza di un inserto elastico in corrispondenza della regione del collo e della regione delle spalle migliora il comfort e la vestibilità di tale porzione di indumento, consentendo un adattamento della porzione di indumento ai movimenti del pilota.
Un ulteriore vantaggio della presenza dell’inserto elastico risiede in generale in una maggiore comodità, e vestibilità dell’indumento per l’utilizzatore.
In particolare, secondo la presente divulgazione, la presenza di un inserto elastico compensa una eventuale rigidità determinata dalla presenza dell’elemento gonfiabile, riposto al di sotto della porzione di indumento e della superficie di copertura.
Preferibilmente, qualora si tratti, come detto, di una tuta o giacca per motociclista, l’indumento include un’appendice aerodinamica posta sulla schiena, e una corrispondente parte dell’elemento gonfiabile à ̈ preferibilmente coperta dall’appendice aerodinamica. In pratica, l’appendice aerodinamica forma superficie di copertura per una parte dell’elemento gonfiabile disposta in corrispondenza della spina dorsale dell'utilizzatore.
In una forma di realizzazione l’indumento comprende un ulteriore inserto in materiale elastico formato da una fascia elasticizzata la quale si estende in corrispondenza di una regione della schiena dell’utilizzatore da una zona ascellare all’altra zona ascellare. Tale fascia elasticizzata consente ulteriormente l’adattamento dell’indumento all’espansione dell’elemento gonfiabile, ed il ritorno in condizione sgonfiata.
Preferibilmente, la fascia elasticizzata comprende due tratti obliqui che si estendono sostanzialmente da una rispettiva zona ascellare verso una regione del collo di un utilizzatore, ed un tratto sostanzialmente orizzontale che collega tali tratti obliqui.
Qualora si tratti di una tuta o una giacca da motociclista, il tratto sostanzialmente orizzontale si estende al di sopra della suddetta appendice aerodinamica.
Ancor più preferibilmente, la fascia elasticizzata include un primo strato corrugato in pelle o in materiale inestensibile ed un secondo strato in tessuto elastico, il primo strato includendo una serie alternata di dossi e gole, ed essendo fissato al secondo strato mediante cuciture in corrispondenza delle gole. Questa struttura multistrato corrugata assicura, al tempo stesso, elevata protezione offerta dalla pelle, e soddisfacente deformabilità offerta dal tessuto elastico.
In una forma di realizzazione, per controllare in modo ottimale l’espansione dell’elemento gonfiabile e consentire un contenimento dell’elemento gonfiabile all’interno dell’indumento, sono previsti mezzi per controllare la forma dell’elemento gonfiabile. In particolare, l’elemento gonfiabile include una pluralità di elementi tiranti, preferibilmente filiformi, posti all’interno di detto elemento gonfiabile e stabilmente associati a porzioni superficiali di detto elemento gonfiabile.
Gli elementi tiranti sono dimensionati in modo che, quando detto elemento gonfiabile à ̈ nella condizione sgonfiata di riposo, detti elementi tiranti sono in una condizione non tensionata, e collassati nell’elemento gonfiabile, mentre quando detto elemento gonfiabile à ̈ nella condizione gonfiata, detti elementi tiranti sono sottoposti a trazione.
Calibrando opportunamente la lunghezza massima degli elementi tiranti in condizione tesa o tensionata à ̈ possibile controllare a priori la forma dell’elemento gonfiabile in condizione gonfiata.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalità di impiego dell’oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non à ̈ comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una vista parziale anteriore di un indumento secondo la presente divulgazione in una prima condizione operativa;
- la figura 2 mostra una vista parziale anteriore dell'indumento di figura 1 in una seconda condizione operativa;
- la figura 3 mostra una vista parziale anteriore dell’indumento di figura 1 parzialmente sezionato;
- la figura 2A mostra una vista di un particolare IIA di figura 2, parzialmente sezionato ed in scala ingrandita;
- la figura 4 mostra una vista parziale laterale dell’indumento di figura 1 in detta prima condizione operativa;
- la figura 5 mostra una vista parziale laterale dell’indumento di figura 1 in detta seconda condizione operativa;
- la figura 6 mostra una vista parziale posteriore dell’indumento di figura 1;
- la figura 7 mostra una vista di un particolare in scala ingrandita dell'indumento di figura 6;
- la figura 8 mostra un particolare in scala ingrandita dell'indumento di figura 1; - la figura 9 mostra una vista in sezione lungo la linea IX-IX dell'indumento di figura 8;
- la figura 10 mostra una vista parziale posteriore dell’indumento di figura 6 parzialmente sezionato;
- la figura 11 mostra una vista in sezione lungo la linea XI-XI dell'indumento di figura 7;
- la figura 12 mostra una vista parziale anteriore dell’indumento di figura 1, a parti staccate;
- la figura 13 mostra una vista parziale anteriore di un indumento secondo la presente divulgazione, ed in accordo ad una variante di realizzazione, in una prima condizione operativa;
- la figura 14 mostra una vista parziale anteriore dell’indumento di figura 13, in una seconda condizione operativa;
- la figura 15 mostra una vista parziale laterale dell’indumento di figura 13 in detta prima condizione operativa;
- la figura 16 mostra una vista parziale laterale dell’indumento di figura 13 in detta seconda condizione operativa;
- la figura 17 mostra un particolare in scala ingrandita dell'indumento di figura 13; - la figura 18 mostra una vista in sezione lungo la linea XVIII-XVIII dell'indumento di figura 17.
Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 10 à ̈ indicato un indumento, nell’esempio una tuta per motociclista della quale à ̈ visibile solamente la parte superiore del busto e delle braccia.
L’indumento 10 à ̈ associato ad un elemento gonfiabile 12 per la protezione di un utilizzatore, detto elemento gonfiabile 12 comprendendo nell’esempio un sacco morbido in materiale a tenuta d’aria come ad esempio in poliammide, ed atto ad assumere sostanzialmente una prima condizione operativa di riposo o condizione sgonfiata, ed una seconda condizione operativa attiva o condizione gonfiata. Le modalità di gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12 saranno descritte nel seguito della descrizione.
Come à ̈ possibile osservare da figure 3 e 10, e come verrà meglio spiegato in seguito, l’elemento gonfiabile 12 à ̈ posto in corrispondenza di una porzione 16 di indumento 10, nell’esempio in corrispondenza di una porzione che copre parte del busto (regione del collo 41, regione del petto 42, regione dell’articolazione delle spalle 40), parte della schiena 45 e parte delle braccia (regione dell’omero 43) della porzione 16 di indumento 10.
Ancor più in particolare, l’elemento gonfiabile 12 à ̈ posto nascosto alla vista, a contatto di una faccia interna 14 della porzione 16 di indumento 10. Pertanto, detta porzione di indumento 16 forma, in corrispondenza dell’elemento gonfiabile 12, una superficie di copertura 18 per l’elemento gonfiabile 12. Vale a dire, la porzione 16 dell’indumento 10 include una superficie di copertura 18 posta in corrispondenza dell’elemento gonfiabile 12 a copertura/chiusura totale di quest’ultimo.
Ne consegue che la superficie di copertura 18 ha forma tale da coprire l’elemento gonfiabile 12 da coprire.
In particolare, l’elemento gonfiabile 12 à ̈ visibile in condizione gonfiata in figura 2A, la quale mostra il particolare IIA di figura 2 sezionato, in figura 3 ed in figura 10 in condizione sgonfiata. In particolare, in figura 3 ed in figura 10, parte della superficie di copertura 18 à ̈ stata rimossa dalla porzione 16 di indumento 10.
Preferibilmente nell’esempio illustrato l’indumento 10 comprende altresì un lembo interno 19 (visibile in figura 3 e figura 9) il quale forma, con la superficie di copertura 18, un alloggiamento 23 stabile o tasca per l’elemento gonfiabile 12. In pratica, l’elemento gonfiabile 12 à ̈ inserito stabilmente tra il lembo interno 19 e la superficie di copertura 18 (in particolare la sua faccia interna 14).
Alternativamente, per trattenere stabilmente l’elemento gonfiabile 12 al di sotto della superficie di copertura 18, l’indumento 10 comprende cuciture, agganci, o altri sistemi adatti per un fissaggio dell’elemento gonfiabile 12 alla superficie di copertura 18.
In pratica, come sopra anticipato, l’elemento gonfiabile 12 à ̈ posto stabilmente al di sotto della porzione 16 di indumento 10, in modo tale che detta porzione 16 formi, dall’esterno, copertura o chiusura dell’elemento gonfiabile 12 tramite la superficie di copertura 18. L'elemento gonfiabile 12 quindi non à ̈ visibile dall’esterno, ed à ̈ stabilmente associato all’interno dell'alloggiamento 23 o alla porzione 16 di indumento 10, ad esempio sul lembo interno 19.
L’indumento 10 comprende inoltre un inserto 20 in materiale elastico il quale fa parte di detta superficie di copertura 18, ed à ̈ destinato a coprire l'elemento gonfiabile 12. Nell’esempio, l’inserto 20 à ̈ in tessuto elastico, ancor più in particolare in un materiale elastico avente elevata resistenza allo strappo, come per esempio in kevlar elastico.
L’inserto elastico 20 include una prima parte indicata con i numeri di riferimento 201, 203 avente forma sostanzialmente di “C†e occupante una regione di collo 41 e parzialmente una regione di petto 42 dell’indumento 10 e una seconda parte indicata con i numeri di riferimento 202, 204 avente forma allungata e occupante una zona che si estende da una regione di articolazione di una spalla 40 alla regione di articolazione dell'altra spalla 40, attraversando una regione di schiena 45.
Più in particolare, come visibile dalle figure, la prima parte ha un tratto curvo 201 e due estremità 203 che si estendono fino alla regione di petto 42.
Ancor più in particolare, la seconda parte 202, 204 di inserto elastico 20 ha un tratto 202 in una regione di omero 43, un tratto posteriore 204 in corrispondenza di una regione di nuca 44, e ancora un tratto 202 in corrispondenza dell'altra regione di omero 43. In pratica, la seconda parte 202, 204 di inserto elastico 20 si estende da una regione di omero 43 attraversando una zona posteriore in corrispondenza di una regione di nuca 44 fino a raggiungere l'altra regione di omero 43.
Come visibile da figure 4, 5 e 12, la prima parte 201, 203 e la seconda parte 202, 204 di inserto elastico 20 sono collegate in continuità a formare un unico pezzo. La superficie di copertura 18 comprende altresì uno strato 181 aggiuntivo, nell’esempio due strati 181a, 181b (figura 12) in materiale di elevata resistenza all’abrasione, per esempio in pelle, ciascuno sovrapposto all’inserto 20 in materiale elastico. Ciascuno strato aggiuntivo 181 copre in sostanza almeno parzialmente una corrispondente porzione dell’inserto elastico 20 ed ha una funzione di protezione.
Ancor più in particolare, come visibile da figure 4, 5 e 12, l’inserto 20 in materiale elastico ha una estensione superficiale maggiore dell’estensione superficiale dei due strati aggiuntivi 181. Ciascuno dei due strati 181 à ̈ posto sull’inserto elastico 20 in modo che un lembo periferico 208 dell'inserto elastico 20 circondi una zona perimetrale di ciascuno strato 181. In questo modo sostanzialmente l’intero indumento 10 à ̈ realizzato in pelle o simile materiale avente elevata resistenza all’abrasione, mentre solo una striscia di materiale elastico coincidente con detto lembo o bordo periferico 208 à ̈ esposta all’esterno, cioà ̈ sulla faccia 15, vale a dire visibile dall’esterno dell’indumento 10.
L’inserto 20 in materiale elastico à ̈ pertanto inserito e fissato (vedere figure 8 e 9), mediante cuciture 22 da una parte ad un tratto adiacente 116 della porzione 16 di indumento 10, e dall’altra parte al corrispondente strato aggiuntivo 181 in materiale di elevata resistenza all’abrasione, che lo ricopre parzialmente.
Come sopra anticipato, l’inserto elastico 20 à ̈ destinato a coprire l’elemento gonfiabile 12, il quale ha pertanto una forma analoga o coerente con quella dell’inserto elastico 20 stesso.
Come visibile dalla figura 10, l’elemento gonfiabile 12 include una prima parte 121 avente forma sostanzialmente di “C†e destinata ad essere posta in corrispondenza della regione di collo 41 e di parte della regione di petto 42.
L’elemento gonfiabile 12 include inoltre una seconda parte 122 avente forma allungata e destinata ad essere posta lungo una regione che si estende in corrispondenza di una spalla 40 dell'utilizzatore. Nell’esempio, l’elemento gonfiabile 12 include due seconde parti 122 ciascuna estendentesi in corrispondenza di una rispettiva spalla 40 e di una rispettiva regione di omero 43 dell'utilizzatore.
Ne deriva che l’elemento gonfiabile 12 à ̈ simmetrico rispetto ad un piano anatomico mediano-sagittale M (indicato schematicamente in figura 1 con linea tratteggiata) del corpo dell’utilizzatore passante per gli assi anatomici longitudinale e sagittale. Ne consegue che anche l’inserto elastico 20 à ̈ simmetrico rispetto al piano mediano-sagittale M.
Si osserva inoltre che ciascuna seconda parte 122 dell’elemento gonfiabile 12 tra la regione del petto 42 e la regione di omero 43, in corrispondenza sostanzialmente dell’ascella dell’utilizzatore, presenta un restringimento R.
Conseguentemente anche la seconda parte 202 dell’inserto elastico 20 forma, in tale regione di restringimento R, una curva C, con concavità rivolta verso il basso. Tale restringimento R e tale curva C favoriscono la vestibilità dell’indumento 10, e agevolano i movimenti del corpo dell’utilizzatore.
Si osserva inoltre che l’elemento gonfiabile 12 include inoltre una terza parte 123 (figura 10) avente forma allungata e destinata ad essere posta lungo una regione che si estende in corrispondenza della spina dorsale sulla schiena 45 dell'utilizzatore. Nell’esempio, la terza parte 123 à ̈ collegata alla prima parte 121, e costituisce sostanzialmente una appendice della prima parte 121 in corrispondenza della spina dorsale.
Si osserva altresì che l’indumento 10 include una protezione aggiuntiva di tipo convenzionale per la spina dorsale indicata con il numero di riferimento 50, avente anche funzione di appendice aerodinamica. Al di sotto della appendice aerodinamica 50 à ̈ inserita la terza parte 123 dell’elemento gonfiabile 12. La appendice aerodinamica 50 à ̈ munita di una chiusura lampo o zip, indicata con il numero di riferimento 55, la quale consente di accedere alla terza parte 123 dell’elemento gonfiabile 12.
Ne consegue che la appendice aerodinamica 50 forma superficie di copertura/alloggiamento per la terza parte 123 dell’elemento gonfiabile 12.
Si osserva inoltre che la seconda parte 202 dell’inserto elastico 20 (figura 7) si estende nella zona posteriore dell’indumento 10 in prossimità della regione della nuca 44, e si unisce alla prima parte 201 nella zona 204 al di sopra di detta appendice aerodinamica 50.
Nella regione della schiena 45, ulteriormente all’inserto elastico 20, l’indumento 10 comprende inoltre una fascia elasticizzata 80, la quale si estende sulla schiena da una zona ascellare posteriore dell’indumento 10 all’altra zona ascellare posteriore dell’indumento passando sopra alla appendice aerodinamica 50.
In pratica, la fascia elasticizzata 80 comprende due tratti obliqui 802, 803 che si estendono sostanzialmente da una rispettiva zona ascellare verso il collo, ed un tratto sostanzialmente orizzontale 801 il quale à ̈ interposto tra la protezione aggiuntiva 50 e la zona di giunzione 204 dell’inserto 20, e che collega i due tratti obliqui 802, 803.
Ancor più in particolare, con riferimento a figura 11, si osserva che la fascia elasticizzata 80 include una struttura corrugata multistrato, in particolare includente un primo strato 82 corrugato in pelle o simile materiale inestensibile, ed un secondo strato 83 in tessuto elastico. Il primo strato include una serie alternata di dossi 821 e gole 822, ed à ̈ fissato al secondo strato 83 mediante cuciture 84 in corrispondenza delle gole 822.
Al di sotto della fascia elasticizzata 80 si trova parte dell’elemento gonfiabile 12, in particolare una porzione della terza parte 123 dell’elemento gonfiabile 12.
La suddetta struttura corrugata multistrato consente alla fascia elasticizzata 80 di essere deformata sotto un’azione deformatrice imposta dall’elemento gonfiabile 12. Infatti il tessuto elastico del secondo strato 83 si deforma e trascina con sé il primo strato 82, determinando un appianamento e tenditura dei dossi 821 del primo strato 82.
Nell'esempio, durante tale appianamento e tenditura, la fascia elasticizzata 80 raddoppia la sua larghezza.
La presenza della fascia elasticizzata 80 ha il vantaggio di consentire ulteriormente, come l’inserto elastico 20, grazie alle proprietà tipiche della struttura elastica, alla porzione di indumento 10 in corrispondenza della schiena 45 di adattarsi al gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12, nonché à ̈ in grado di favorire il ritorno in condizione sgonfiata dell’elemento gonfiabile 12.
Osservando figura 5 Ã ̈ possibile riconoscere che, grazie alla fascia elasticizzata 80, al di sopra della protezione aggiuntiva 50 si crea una ciambella di protezione che si estende fino alla regione del collo 41 e della nuca 44.
Si osserva inoltre che per aumentare la protezione offerta, l’indumento 10 include altresì in corrispondenza di ciascuna regione di articolazione della spalla 40 una placca 52 rigida, nell’esempio in titanio, la quale à ̈ applicata al di sopra della porzione di indumento 16 e della superficie di copertura 18, vale a dire su una faccia esterna 15 opposta alla faccia interna 14.
Con riferimento alle figure da 13 a 18 Ã ̈ illustrata una forma di realizzazione alternativa rispetto alla precedente forma di realizzazione.
Per questo altro esempio di realizzazione, indicato con il numero di riferimento 110, elementi aventi la medesima funzione e struttura conservano il medesimo numero di riferimento della forma di realizzazione precedentemente descritta, e pertanto non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
Più precisamente e come mostrato nelle figure da 13 a 18, in questa forma di realizzazione, l’indumento 110 comprende una superficie di copertura 182 includente l’inserto 20 in materiale elastico, in cui detto inserto elastico 20 à ̈ esposto alla vista dall’esterno, quindi à ̈ visibile in tutta la sua estensione e non à ̈ coperto da alcuno strato aggiuntivo in materiale inestensibile. In pratica la presente forma di realizzazione alternativa si distingue dalla precedente solamente per l’assenza dello strato aggiuntivo in pelle.
Anche in questa forma di realizzazione, l’inserto elastico 20 à ̈ realizzato in un materiale avente elevata resistenza allo strappo, per esempio in kevlar elastico. Le rimanenti caratteristiche dell’indumento 110 coincidono con quelle già descritte per l’indumento 10 della precedente forma di realizzazione.
Per entrambe le forme di realizzazione, nell’ambito della presente divulgazione, ciò che à ̈ importante à ̈ che quando l’elemento gonfiabile 12 viene gonfiato l’inserto elastico 20 viene elasticamente deformato (come visibile in figure 2, 5, 14 e 16) dalla forza di espansione dell'elemento gonfiabile 12, e ciò consente all’indumento 10, 110 di adattarsi ad una variazione di volume dell’elemento gonfiabile 12.
La scelta di un inserto elastico 20 in un materiale avente elevata resistenza allo strappo contribuisce a garantire l’integrità dell’indumento anche in condizione gonfiata, in particolare in caso di urto o di impatto o di strisciamento con l'asfalto a seguito di una caduta dell'utilizzatore.
Quando l’elemento gonfiabile 12 viene sgonfiato, l’inserto elastico 20 torna in condizione indeformata grazie alle sue proprietà elastiche, e trascina con sé la porzione 16 di indumento (e la superficie di copertura 18, 182) ad esso associato così da favorire un compattamento e un ulteriore sgonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12.
Un ulteriore vantaggio della presenza dell’inserto 20 in materiale elastico risiede nel fatto di conferire una maggiore vestibilità della porzione 16 di indumento 10 ed una maggiore mobilità all'utilizzatore in corrispondenza del busto e delle spalle. Per realizzare il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12, in caso di caduta e/o scivolata e/o impatto da parte di un utilizzatore o di un veicolo su cui esso procede, in entrambe le forme di realizzazione l’indumento 10, 110 comprende appositi mezzi di attivazione e gonfiaggio, dei quali à ̈ illustrata in figure solo a titolo illustrativo una bomboletta 60 di gas compresso, nell'esempio disposta all’interno della terza parte 123 dell’elemento gonfiabile 12, a sua volta inclusa, come detto, al di sotto della appendice aerodinamica 50.
Alternativamente, tali mezzi di attivazione e gonfiaggio possono comprendere generatori di gas di tipo pirotecnico o di tipo ibrido o di altre tipologie note allo stato della tecnica.
Detti mezzi di gonfiaggio sono comandati da una centralina di controllo sulla base della rilevazione dello stato del sistema veicolo/pilota; ad esempio detta centralina di controllo può implementare un sistema di predizione della caduta che consenta un'identificazione tempestiva dell'evento caduta ed un'affidabile predizione di questa per mezzo di sensori accelerometrici solidali al veicolo (o al pilota) ed un'unità di elaborazione dei segnali prodotti dai sensori stessi.
In alternativa, il dispositivo secondo la presente divulgazione trova anche applicazione utilizzando un cavo di attivazione connesso ad un veicolo guidato da un utilizzatore, il quale cavo comanda il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile a seguito dell’allontanamento dell’utilizzatore dal veicolo, ad esempio, a seguito di una caduta o di un impatto.
In ogni caso i suddetti mezzi di attivazione e gonfiaggio possono essere integrati nell’indumento secondo la presente divulgazione oppure collocati esternamente allo stesso.
Si noti anche che le modalità di attivazione, pur essendo un aspetto di particolare rilevanza per un efficace funzionamento del gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12, non saranno ulteriormente descritte con maggiore dettaglio essendo metodi essenzialmente già noti ad un tecnico del settore.
Preferibilmente, l’indumento 10, 110 comprende inoltre una valvola di sgonfiaggio (non illustrata e di tipo convenzionale, comunicante da un lato con l’elemento gonfiabile 12, e dall'altro con l'ambiente esterno, al fine di consentire lo sgonfiaggio dell’elemento gonfiabile 12 a seguito dell'attivazione, e quando non à ̈ più richiesta un'azione di protezione da parte di quest'ultimo.
Tale valvola di sgonfiaggio, che à ̈ normalmente in posizione chiusa, viene ad esempio aperta manualmente dall'utilizzatore, in particolare un pilota durante una competizione, quando, per un’attivazione fortuita o a seguito di una caduta che abbia comportato l'attivazione della bomboletta 60, il pilota voglia riprendere la competizione, senza essere impedito nei movimenti e nell'aerodinamica dall’elemento 12 in condizione gonfiata. L'apertura della valvola di sgonfiaggio fa infatti sì che, a causa della differenza di pressione tra l’elemento 12 gonfiato e l'ambiente esterno, il gas fuoriesca attraverso la valvola e l’elemento 12 si afflosci, favorito dal ritorno in condizione indeformata dell’inserto elastico 20 e/o dalla fascia elasticizzata 80.
Si osserva inoltre che per favorire il contenimento dell’elemento gonfiabile 12 all’interno della porzione 16 dell’indumento 10 o dell’indumento 110, l’elemento gonfiabile 12 ha un volume di espansione ridotto e controllato in modo predeterminato.
In particolare, l’elemento gonfiabile 12 comprende una pluralità di elementi tiranti 90, nell’esempio fili, indicati in modo schematico in figura 2A e distribuiti nell’elemento gonfiabile 12, detti elementi tiranti 90 essendo stabilmente collegati a porzioni superficiali opposte dell’elemento gonfiabile 12.
Detti elementi tiranti 90 sono in particolare dimensionati in lunghezza in modo che, quando detto elemento gonfiabile 12 à ̈ nella condizione sgonfiata di riposo, detti elementi tiranti 90 sono in una condizione non tensionata e collassati nell’elemento gonfiabile 12, mentre quando detto elemento gonfiabile 12 à ̈ nella condizione gonfiata, detti elementi tiranti 90 sono sottoposti a trazione.
L’impiego di una pluralità di detti elementi tiranti 90 presenta il vantaggio di garantire un’espansione limitata dell’elemento gonfiabile 12 in una condizione gonfiata in modo da controllare la forma sostanzialmente appiattita dell’elemento gonfiabile 12 al di sotto della superficie di copertura 18, 182, ed in particolare uno spessore limitato, ed al tempo stesso assicurando una adeguata protezione per un utilizzatore.
La forma appiattita di spessore limitato ha inoltre il vantaggio di limitare un disagio per l’utilizzatore dovuto ad un eccessivo ingombro, ad esempio qualora l’elemento gonfiabile 12 si gonfiasse inavvertitamente, vale a dire in caso di attivazione fortuita di un dispositivo di gonfiaggio. Infatti, in questo caso l’elemento gonfiabile 12 in condizione gonfiata non pregiudica il controllo di un veicolo da parte dell’utilizzatore, e pertanto non costituisce rischio di incidente.
Inoltre, la presenza di una pluralità di tiranti 90 consente di ottenere un elemento gonfiabile 12 avente una struttura provvista di una certa rigidità in condizione gonfiata. Infatti, calibrando opportunamente la lunghezza dei tiranti in relazione alle dimensioni complessive dell’elemento gonfiabile 12, à ̈ possibile ottenere un elemento gonfiabile 12 che in condizione gonfiata ha una certa rigidità, soggetta solo limitatamente a flessione, ciò contribuendo ad una maggiore protezione per un utilizzatore.
L'oggetto della presente divulgazione à ̈ stato fin qui descritto con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Indumento (10, 110) comprendente una porzione (16) atta ad essere associata ad un elemento gonfiabile (12) per la protezione di un utilizzatore, in cui detta porzione (16) di indumento (10, 110) include una superficie di copertura (18, 181, 182, 20) atta a formare copertura per detto elemento gonfiabile (12), detta superficie di copertura (18, 181, 182, 20) comprendendo almeno un inserto (20) in materiale elastico, in cui detto inserto (20) include una prima parte (201, 203) occupante una regione di collo (41) e parzialmente una regione di petto (42) dell’indumento (10, 110) e una seconda parte (202, 204) avente forma allungata e occupante almeno una zona (202) che si estende da una regione di articolazione di una spalla (40) alla regione di articolazione dell’altra spalla (40) attraversando una regione di schiena (204, 45).
  2. 2. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda parte (202, 204) di inserto (20) si estende da una regione di omero (43) attraversando una zona posteriore in corrispondenza di una regione di nuca (44) fino a raggiungere l'altra regione di omero (43).
  3. 3. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta prima parte (201, 203) e detta seconda parte (202, 204) di inserto (20) sono collegate in continuità a formare un unico pezzo.
  4. 4. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui detta porzione (16) include un alloggiamento (18, 19, 23) per detto elemento gonfiabile (12), detto alloggiamento (18, 19, 23) essendo formato almeno in parte da detta superficie di copertura (18, 181, 182, 20).
  5. 5. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie di copertura (18, 181, 182, 20) Ã ̈ atta a coprire completamente detto elemento gonfiabile (12).
  6. 6. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto inserto (20) Ã ̈ almeno parzialmente visibile dall'esterno di detto indumento (10, 110).
  7. 7. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie di copertura (18, 181, 182, 20) include almeno uno strato (181, 181a, 181b) aggiuntivo di protezione sovrapposto a detto inserto (20) in materiale elastico, detto strato aggiuntivo (181, 181a, 181b) coprendo almeno parzialmente detto inserto (20).
  8. 8. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 7, in cui detto inserto (20) in materiale elastico ha una estensione superficiale maggiore di detto strato aggiuntivo (181, 181a, 181b) e detto strato aggiuntivo (181, 181a, 181b) Ã ̈ sovrapposto a detto inserto (20) in modo che un lembo periferico (208) di detto inserto (20) circondi una zona perimetrale di detto strato aggiuntivo (181, 181a, 181b).
  9. 9. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto inserto (20) in materiale elastico essendo in tessuto elastico.
  10. 10. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto inserto (20) Ã ̈ in kevlar elastico.
  11. 11. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un’appendice aerodinamica (50) posta in corrispondenza della spina dorsale dell’utilizzatore, in cui detta appendice aerodinamica (50) forma ulteriormente copertura per una parte (123) dell’elemento gonfiabile (12).
  12. 12. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fascia elasticizzata (80) la quale si estende in corrispondenza di una regione della schiena (45) dell’utilizzatore da una zona ascellare all’altra zona ascellare.
  13. 13. Indumento (10, 110) secondo le rivendicazioni 11 e 12, in cui la fascia elasticizzata (80) comprende due tratti obliqui (802, 803) che si estendono sostanzialmente da una rispettiva zona ascellare verso una regione del collo (41) di un utilizzatore, ed un tratto sostanzialmente orizzontale (801) il quale si estende al di sopra dell’appendice aerodinamica (50).
  14. 14. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui la fascia elasticizzata (80) include un primo strato (82) corrugato in pelle o in materiale inestensibile ed un secondo strato (83) in tessuto elastico, il primo strato (82) includendo una serie alternata di dossi (821) e gole (822), ed essendo fissato al secondo strato (83) mediante cuciture (84) in corrispondenza delle gole (822).
  15. 15. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto indumento essendo una tuta (10, 110) o una giacca da motociclista.
  16. 16. Indumento (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, includente detto elemento gonfiabile (12), detto elemento gonfiabile (12) essendo posto nascosto alla vista dalla parte di una faccia interna (14) di detta superficie di copertura (18, 181, 182, 20).
  17. 17. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 16, in cui l’elemento gonfiabile (12) ha una prima parte (122) posta in corrispondenza di una regione di collo (41), due seconde parti (122) poste in corrispondenza delle due rispettive regioni di spalle (40), ed una terza parte (123) posta in corrispondenza della spina dorsale dell’utilizzatore.
  18. 18. Indumento (10, 110) secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui detto elemento gonfiabile (12) include una pluralità di elementi tiranti (90) posti all’interno di detto elemento gonfiabile (12) e stabilmente associati a porzioni superficiali opposte di detto elemento gonfiabile (12), in cui detti elementi tiranti (90) sono dimensionati in modo che, quando detto elemento gonfiabile (12) à ̈ in una condizione sgonfiata di riposo, detti elementi tiranti (90) sono in una condizione non tensionata, e collassati nell’elemento gonfiabile (12), mentre quando detto elemento gonfiabile (12) à ̈ in una condizione gonfiata, detti elementi tiranti (90) sono sottoposti a trazione.
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