ITRM20080655A1 - Dispositivo indossabile di protezione. - Google Patents

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ITRM20080655A1
ITRM20080655A1 IT000655A ITRM20080655A ITRM20080655A1 IT RM20080655 A1 ITRM20080655 A1 IT RM20080655A1 IT 000655 A IT000655 A IT 000655A IT RM20080655 A ITRM20080655 A IT RM20080655A IT RM20080655 A1 ITRM20080655 A1 IT RM20080655A1
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IT
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inflatable bag
wearable protective
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IT000655A
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Lino Dainese
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Dainese Spa
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Description

DISPOSITIVO INDOSSABILE DI PROTEZIONE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore dell’abbigliamento, preferibilmente abbigliamento sportivo per sport o attività di tipo dinamico. Più in particolare, la presente divulgazione riguarda un dispositivo di protezione, in particolare un dispositivo indossabile di protezione personale per proteggere da un impatto il corpo di un utilizzatore durante la pratica di detto sport dinamico o di simile attività. Ad esempio, detto dispositivo trova applicazione per proteggere un passeggero o un pilota di un motoveicolo, o un ciclista, o uno sciatore, o una persona che stia svolgendo una attività lavorativa con pericolo di impatti.
Sono noti dispositivi di protezione indossabili, come ad esempio un paraschiena per uso motociclistico, che comprendono una placca o scudo sostanzialmente rigida indossata a stretto contatto del corpo dell'utilizzatore, in modo da proteggerlo in caso di impatto. L'efficacia di protezione di questi dispositivi dipende, oltre che dal materiale impiegato, anche dallo spessore di detta placca, che deve essere il più elevato possibile per massimizzare la capacità di protezione.
Per vero, va osservato che la rigidità della placca, pur vantaggiosa dal punto di vista della resistenza alla penetrazione in caso di un urto concentrato, va a discapito di una capacità del dispositivo di smorzare ed assorbire l'energia di un impatto, soprattutto un impatto concentrato in un punto o una zona della placca. Anche per questo motivo è solitamente necessario fornire la placca di uno strato di conveniente spessore realizzato in materiale ad assorbimento energetico, ad esempio uno strato in "honeycomb", ed inoltre uno strato di imbottitura. In questo modo, le forze dovute ad un impatto concentrato, sono in parte dissipate, ed in parte distribuite su una superficie più ampia. Lo smorzamento di impatto è tanto più elevato quanto più sono spessi gli strati in materiale ad assorbimento energetico e di imbottitura.
Tuttavia, tali placche, pur vantaggiose sotto molti punti di vista, non si sono rilevate soddisfacenti in termini di ergonomia, vestibilità e comfort per un utilizzatore.
Sono inoltre noti dispositivi di protezione indossabili costituiti da un sacco gonfiabile, cosiddetto air-bag. Tali dispositivi, pur avendo accettabili capacità di smorzamento in caso di urto distribuito, vale a dire un impatto omogeneamente distribuito sul dispositivo di protezione, mostrano tuttavia una limitata o assente capacità di protezione in caso di urto concentrato in una zona limitata del dispositivo di protezione, o addirittura in un punto, poiché a causa della loro elevata ed incontrollabile deformabilità essi non sono in grado di distribuire efficacemente una forza di impatto concentrata. Infatti tale sacco gonfiabile tende a comprimersi completamente nella zona o punto di impatto e quindi trasmette quasi integralmente la forza di impatto all'utilizzatore. Inoltre il sacco gonfiabile potrebbe forarsi in caso di urto contro un oggetto acuminato.
Lo stato della tecnica mostra dunque la necessità di migliorare le caratteristiche di protezione dei dispositivi indossabili di tecnica nota, in modo da fornire un dispositivo indossabile in grado di fornire una protezione efficace ad un utilizzatore, in numerose e diverse tipologie di impatto, e con una migliorata vestibilità.
La presente divulgazione parte quindi dalla posizione del problema tecnico di fornire un dispositivo indossabile per la protezione del corpo di un utilizzatore da impatti che consenta di andare incontro ad almeno la necessità sopra menzionata con riferimento alla tecnica nota, e fornire ulteriori vantaggi.
Ciò è ottenuto fornendo un dispositivo indossabile di protezione, per proteggere da impatti il corpo di un utilizzatore, comprendente almeno uno scudo avente una prima faccia destinata ad essere rivolta verso il corpo dell'utilizzatore ed una seconda faccia ad essa opposta, ed almeno un sacco gonfiabile associato a detta prima faccia di detto almeno uno scudo, in modo tale che detto almeno un sacco gonfiabile ricopre almeno una porzione di detta prima faccia.
Caratteristiche secondarie del suddetto dispositivo di protezione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
La forma di realizzazione sopra descritta consente di ottenere un dispositivo avente una capacità di protezione incrementata rispetto alla tecnica nota. Infatti, nel dispositivo sopra descritto si ha una sovrapposizione almeno parziale tra una faccia dello scudo rivolta verso l’utilizzatore, ed il sacco gonfiabile, in altre parole si ha una struttura a due strati di scudo rigido e sacco gonfiabile, e di conseguenza il sacco gonfiabile (o i sacchi gonfiabili) nelle condizioni di utilizzo è interposto tra il corpo dell'utilizzatore e lo scudo rigido (o gli scudi rigidi).
Il dispositivo indossabile può essere ad esempio un paraschiena, una protezione per un'articolazione (gomito, ginocchio, spalla...), una protezione per il petto, o una combinazione di dette protezioni.
Nel seguito della descrizione, con l’espressione “prima faccia” si intende la faccia dello scudo destinata ad essere rivolta verso l’utilizzatore, e pertanto una faccia sagomata in modo coniugato ad una parte del corpo dell’utilizzatore, quale la schiena, il petto, un gomito, un ginocchio o simili parti. Normalmente, ma non esclusivamente, lo scudo ha forma curvata, in cui tale prima faccia ha una forma concava, mentre la seconda faccia ha forma convessa.
L'impatto avviene pertanto sullo scudo, che è preferibilmente completamente rigido o parzialmente rigido (o con una faccia rigida, preferibilmente detta seconda faccia), il quale trasmette la forza al sacco gonfiabile (che si gonfia solo quando necessario oltre un predefinito valore di soglia di impatto), e di qui al corpo dell'utilizzatore.
Il sacco gonfiabile funge in sostanza da elemento distanziatore definente una prefissata distanza tra lo scudo ed il corpo dell'utilizzatore, ed in particolare tale distanza varia tra un valore minimo in condizione di riposo, quando in assenza di impatto, o sotto il suddetto valore di soglia, esso è almeno parzialmente sgonfiato, ed un valore massimo in condizione operativa in caso di impatto oltre la soglia, quando esso è gonfiato.
Grazie alla sovrapposizione almeno parziale tra scudo e sacco gonfiabile il dispositivo presenta l’ulteriore vantaggio che, in caso di urti concentrati in un punto o in una zona, lo scudo resiste efficacemente alle forze dovute ad urti, mentre il sacco in configurazione gonfiata consente di distribuire tale forza concentrata su una maggiore superficie del corpo dell'utilizzatore e di realizzare nel contempo uno smorzamento dell'energia di impatto.
Nel caso di urto omogeneamente distribuito, il sacco gonfiabile svolge efficacemente la sua consueta funzione di smorzamento, nella quale viene ulteriormente coadiuvato dallo scudo rigido. Lo scudo rigido svolge l'aggiuntiva funzione di proteggere il sacco gonfiabile da eventuali danneggiamenti che potrebbero renderlo inefficace, ad esempio dovuti a corpi acuminati o allo sfregamento contro l'asfalto a seguito della caduta a terra dell'utilizzatore. Inoltre, la protezione aggiuntiva offerta dallo scudo rigido consente di ridurre le dimensioni dei sacchi gonfiabili rispetto a quelli di tecnica nota, o di farli lavorare a pressioni inferiori. Ciò permette tra l'altro di limitare i volumi di gas richiesti per il gonfiaggio e di impiegare generatori di gas più piccoli e più leggeri. Inoltre, questa forma di realizzazione consente di realizzare un dispositivo di protezione con uno spessore assai più contenuto rispetto alla tecnica nota. Infatti, in una forma di realizzazione, lo strato di materiale ad assorbimento energetico e di imbottitura possono essere sostanzialmente eliminati (o comunque ridotti nei loro spessori), in quanto la loro funzione viene in buona sostanza svolta dal sacco gonfiato. Pertanto, in tale forma di realizzazione lo scudo è in sostanza una placca rigida.
D'altra parte, il sacco in configurazione sgonfiata presenta uno spessore estremamente contenuto, dell'ordine di qualche millimetro: ciò permette di conseguire una riduzione dello spessore complessivo del dispositivo in condizione sgonfiata che può essere anche di qualche centimetro. Inoltre, il sacco gonfiato può assumere uno spessore ben superiore a quello massimo ammissibile per lo strato ad assorbimento energetico e di imbottitura dei dispositivi di tecnica nota, offrendo quindi prestazioni più elevate in caso di impatto sia dal punto di vista della distribuzione delle forze sul corpo dell'utilizzatore, sia dal punto di vista dell'assorbimento dell'energia di impatto. In altre parole, il sacco gonfiabile è in configurazione sgonfiata, e quindi con spessore assai limitato, nelle condizioni di utilizzo normale, mentre esso assume la configurazione gonfiata, dunque con spessore rilevante, nel momento in cui il dispositivo deve svolgere la sua funzione protettiva.
In un'altra forma di realizzazione, lo scudo comprende più strati, ed in particolare comprende una placca rigida ed uno strato di materiale ad assorbimento energetico (ad esempio a nido d'ape o "honeycomb"), in cui tale strato ad assorbimento energetico è interposto tra la placca e il sacco gonfiabile. Questa soluzione, pur avendo uno spessore complessivo maggiore rispetto alla forma di realizzazione sopra descritta, offre una capacità di protezione ancora maggiore, in quanto una parte dell'energia di impatto viene assorbita dallo strato ad assorbimento energetico e pertanto al sacco gonfiabile viene trasmessa una porzione minore di energia.
Tuttavia, non è strettamente richiesto che lo strato di materiale ad assorbimento energetico, se presente, sia interposto tra una placca ed un sacco gonfiabile. In una variante di realizzazione, lo strato ad assorbimento energetico è disposto in corrispondenza della seconda faccia dello scudo e pertanto la placca è interposta tra lo strato ad assorbimento energetico ed il sacco gonfiabile; in un'altra variante di realizzazione, lo strato di materiale ad assorbimento energetico è disposto in corrispondenza di una prima faccia del sacco gonfiabile, in modo che il sacco gonfiabile sia interposto tra la placca e lo strato ad assorbimento energetico.
In una forma di realizzazione, il dispositivo comprende mezzi di gonfiaggio del sacco gonfiabile, per consentire al sacco di assumere la configurazione gonfiata quando necessario. In una forma di realizzazione preferita, i mezzi di gonfiaggio sono attivabili tramite un sistema di rilevazione di impatto e/o tramite un sistema di predizione di caduta. Ciò offre il vantaggio di attivare il gonfiaggio del sacco in modo completamente automatico e solo quando è effettivamente necessario per la protezione dell'utilizzatore.
Preferibilmente, i mezzi di gonfiaggio (ad esempio una bomboletta di aria compressa o un generatore pirotecnico di gas) sono supportati da detto scudo. In una realizzazione alternativa, i mezzi di gonfiaggio sono separati dallo scudo, in relazione distanziata da esso, e sono collegati al sacco gonfiabile per mezzo di tubazioni.
In una forma di realizzazione, il sacco gonfiabile include almeno due pareti contrapposte in materiale flessibile, così da assumere in una configurazione gonfiata una forma sostanzialmente a cuscino. Un vantaggio di questa soluzione è che il sacco gonfiato si modella sulla forma della prima faccia dello scudo ed in questo modo si ottiene una distribuzione omogenea delle forze in caso di impatto.
In una particolare forma di realizzazione, il sacco gonfiabile copre interamente la prima faccia dello scudo, per avere la massima omogeneità di comportamento del sacco stesso. Preferibilmente, il sacco è sovradimensionato rispetto alla prima faccia in modo da avere una porzione aggettante dai bordi della faccia stessa, esso consente anche di proteggere l'utilizzatore da eventuali colpi sul corpo dovuti ai bordi dello scudo.
In un'altra forma di realizzazione, il sacco gonfiabile ha una forma sostanzialmente tubolare, e copre solo una porzione limitata dello scudo. Questa soluzione può essere in particolare adatta per scudi di grande superficie, poiché consente di limitare il volume di gas richiesto per il gonfiaggio rispetto alla precedentemente descritta realizzazione a cuscino.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di protezione comprende almeno due scudi strutturalmente indipendenti e tra loro affiancati, in cui il sacco gonfiabile è associato a prime facce di entrambi gli scudi, così da fungere da cerniera di collegamento tra gli scudi. Ciò risulta vantaggioso nel caso di un dispositivo che debba proteggere una articolazione, in quanto coniuga una semplicità costruttiva con una flessibilità del dispositivo, nonché comfort per l'utilizzatore.
In un'altra forma di realizzazione, il dispositivo di protezione comprende un primo scudo ed un secondo scudo ad esso contrapposto in relazione distanziata, in cui il primo scudo è atto a proteggere la schiena dell'utilizzatore e il secondo scudo è atto a proteggere il petto dell'utilizzatore; il sacco gonfiabile è interposto tra gli scudi, tale che in caso di impatto oltre la suddetta soglia i due scudi contrapposti sono allontanati l’uno rispetto all’altro dal sacco in condizione gonfiata. Questa forma di realizzazione consente di fornire una sorta di corpetto indossabile che protegge simultaneamente la parte anteriore (petto) e la parte posteriore (schiena) del tronco dell'utilizzatore.
Preferibilmente in quest’ultima forma di realizzazione, il sacco gonfiabile ha forma tubolare e ha una prima porzione che è associata aderente alla prima faccia del primo scudo ed una seconda porzione che è associata aderente alla prima faccia del secondo scudo. L'impiego di un sacco tubolare connesso ad entrambi gli scudi permette di limitare i volumi di gas richiesti per il gonfiaggio; inoltre il sacco tubolare funge da bretella per trattenere il dispositivo sul corpo dell'utilizzatore.
In un'altra particolare forma di realizzazione, il sacco gonfiabile include due tratti a forma di "U" con ali equiorientate, in cui ciascun tratto a forma di "U" ha una prima ala che è associata alla prima faccia del primo scudo ed una seconda ala che è associata alla prima faccia del secondo scudo. Tali tratti a forma di “U” sono destinati ad essere posti a cavaliere ciascuno su una rispettiva spalla di un utilizzatore.
Alternativamente il sacco gonfiabile include almeno due tratti a forma di anello, in cui ciascun tratto a forma di anello ha una prima porzione che è associata alla prima faccia del primo scudo ed una seconda porzione che è associata alla prima faccia del secondo scudo. Tali tratti a forma di anello sono destinati ad accogliere ciascuno un braccio dell’utilizzatore.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di protezione è vincolato al corpo dell'utilizzatore grazie a mezzi di fissaggio dello scudo, come ad esempio un cinturino o una bretella. In questo caso il dispositivo è un'armatura indipendente che può essere indossata secondo necessità, ad esempio sopra o sotto un indumento, o direttamente sul corpo dell'utilizzatore, e che può essere rimossa quando non necessaria.
In un'altra forma di realizzazione, il dispositivo di protezione (o una pluralità di dispositivi) è compreso in un indumento, nel quale è sostanzialmente integrato. Ciò ha un vantaggio dal punto di vista della funzionalità, poiché esso può essere realizzato in modo da combinare in modo ottimale le proprie caratteristiche di protezione a quelle già possedute dall'indumento; inoltre è più comodo per l'utilizzatore, che così indossa un unico capo di abbigliamento.
In una particolare forma di realizzazione, l'indumento comprende almeno un alloggiamento per il dispositivo di protezione e detto alloggiamento è realizzato in modo tale da consentire un gonfiaggio del sacco gonfiabile. Ad esempio, l'alloggiamento può essere realizzato a soffietto, per permettere l'espansione del volume racchiuso dall'alloggiamento medesimo; oppure l’alloggiamento può essere realizzato con un lembo strappabile che è mantenuto normalmente chiuso da una cucitura con fili a tensione di rottura calibrata, in modo da consentire lo strappo del lembo e la fuoriuscita di parte della protezione dall'alloggiamento durante il gonfiaggio. Ciò può avere un vantaggio estetico, in quanto il dispositivo di protezione è normalmente all'interno dell'indumento e quindi non appare visibile dall'esterno: l'estetica dell'indumento non è perciò condizionata da dispositivi applicati sulla sua superficie esterna e quindi visibili.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego di quanto descritto risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione descritta nella presente invenzione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 rappresenta una vista prospettica di un indumento comprendente una pluralità di dispositivi indossabili di protezione secondo la presente divulgazione; - la Figura 2A rappresenta una vista frontale di una prima forma di realizzazione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione, in una configurazione sgonfiata;
- la Figura 2B rappresenta una vista frontale del dispositivo di Figura 2A in una configurazione gonfiata;
- la Figura 3 rappresenta una sezione del dispositivo di Figura 2A secondo una linea di sezione III-III;
- la Figura 4 rappresenta una sezione del dispositivo di Figura 2B secondo una linea di sezione IV-IV;
- la Figura 5 rappresenta una vista del dispositivo di Figura 4 a parti staccate;
- la Figura 6 rappresenta una vista ingrandita di un particolare VI di Figura 3;
- la Figura 7 rappresenta una vista ingrandita di un particolare VII di Figura 4;
- la Figura 8 rappresenta una vista prospettica di una seconda forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione secondo la presente divulgazione;
- la Figura 9A rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 8, in una configurazione sgonfiata;
- la Figura 9B rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 8 in una configurazione gonfiata;
- la Figura 10 rappresenta una vista prospettica di una terza forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione secondo la presente divulgazione; - la Figura 11A rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 10, in una configurazione sgonfiata, secondo una linea di sezione XI-XI;
- la Figura 11B rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 10, in una configurazione gonfiata, secondo una linea di sezione XI-XI;
- la Figura 12A rappresenta una vista frontale di una quarta forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione, in una configurazione sgonfiata;
- la Figura 12B rappresenta una vista frontale del dispositivo di Figura 12A, in una configurazione gonfiata;
- la Figura 13 rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 12B secondo una linea di sezione XIII;
- la Figura 14 rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 12B secondo una linea di sezione XIV;
- la Figura 15 rappresenta una vista prospettica di una quinta forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione secondo la presente divulgazione;
- la Figura 15A rappresenta una vista prospettica di un elemento del dispositivo di Figura 15;
- la Figura 16 rappresenta una vista prospettica di una sesta forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione secondo la presente divulgazione; - la Figura 16A rappresenta una vista prospettica di un elemento del dispositivo di Figura 16;
- la Figura 17 rappresenta una vista prospettica del dispositivo di Figura 16, indossato da un utilizzatore;
- la Figura 18 rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 17 secondo una linea di sezione XVIII-XVIII;
- la Figura 19 rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 18 secondo una linea di sezione XIX-XIX.
- la Figura 20 rappresenta un dettaglio di un’altro indumento comprendente un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione;
- la Figura 21A rappresenta una vista in sezione dell'indumento di Figura 20 secondo una linea di sezione XXI, in cui detto dispositivo è in una configurazione sgonfiata;
- la Figura 21B rappresenta una vista in sezione dell'indumento di Figura 20 secondo una linea di sezione XXI, in cui detto dispositivo è in una configurazione gonfiata;
- la Figura 22 rappresenta un'ulteriore forma di realizzazione di un dispositivo di protezione secondo la presente invenzione, in una configurazione gonfiata; - la Figura 23A rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 22 secondo una linea di sezione XXIII-XXIII, a parti staccate;
- la Figura 23B rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 22 secondo una linea di sezione XXIII-XXIII, a parti parzialmente staccate; e
- la Figura 23C rappresenta una vista in sezione del dispositivo di Figura 22 secondo una linea di sezione XXIII-XXIII.
Con riferimento inizialmente alle Figure da 1 a 7, con il numero di riferimento 1 è indicata una prima forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione secondo la presente divulgazione. Il dispositivo di protezione è finalizzato a proteggere da impatti il corpo di un utilizzatore 100, ad esempio un motociclista, uno sciatore, un ciclista, o più in generale una persona che sta praticando uno sport dinamico o sta svolgendo una attività lavorativa che comporti il rischio di urti o impatti sul corpo. Come mostrato nelle figure, detto dispositivo indossabile di protezione può essere impiegato per proteggere il petto, la schiena, una spalla, un ginocchio, una tibia, un gomito, un avambraccio, o altre parti del corpo dell'utilizzatore 100.
Il dispositivo 1, che nell'esempio mostrato nelle Figure da 2A a 7 è una protezione per il torace, comprende almeno uno scudo 2 di protezione, il quale nell’esempio è una placca sostanzialmente rigida, preferibilmente in materiale plastico, quale per esempio polipropilene, eventualmente accoppiato con rinforzi metallici, non visibili nei disegni. Lo scudo 2 presenta una prima faccia 21 che è destinata ad essere rivolta verso il corpo 101 dell'utilizzatore 100, ed una seconda faccia 22 opposta alla prima faccia 21. La forma e le dimensioni dello scudo 2 dipendono dalla regione del corpo dell'utilizzatore 100 che è destinata a proteggere. Normalmente tale scudo 2 ha una forma arcuata modellata sul corpo dell’utilizzatore 100, in cui detta prima faccia 21 è concava, mentre detta seconda faccia 22 è convessa.
Il dispositivo 1 comprende inoltre almeno un sacco gonfiabile 3, tipo air-bag, nell'esempio realizzato in poliammide o nylon, che è associato, aderente, alla prima faccia 21 dello scudo 2. Il sacco gonfiabile 3 è ad esempio incollato allo scudo 2, oppure è ad esso fissato per mezzo di cuciture o di rivetti. Secondo una prima forma di realizzazione, il sacco gonfiabile 3 è realizzato e disposto in modo da coprire interamente la prima faccia 21 dello scudo 2, quindi con completa sovrapposizione. Il sacco gonfiabile 3 comprende almeno due pareti contrapposte 31 e 32, realizzate in materiale flessibile e tra loro unite lungo l'intero perimetro delle pareti 31, 32. All'interno del sacco 3 è disposta una pluralità di elementi filiformi flessibili 33 presentanti una prima estremità fissata alla faccia interna della prima parete 31 ed una seconda estremità fissata alla faccia interna della seconda parete 32. Detti elementi filiformi flessibili 33 sono distribuiti sostanzialmente sull'intera faccia interna delle pareti 31, 32 ed hanno lunghezze prefissate, coerentemente con la dilatazione del sacco gonfiabile 3.
In particolare, in una fase di gonfiaggio del sacco gonfiabile 3, le pareti 31 e 32 si allontanano reciprocamente e detti elementi filiformi 33 passano da una configurazione ripiegata (Figura 6) ad una configurazione tesa (Figura 7), nella quale impediscono ulteriori allontanamenti delle pareti 31 e 32. In questo modo gli elementi filiformi 33 pongono un limite alla distanza che le pareti 31 e 32 possono localmente assumere.
Grazie a ciò, in una configurazione gonfiata il sacco 3 assume una forma sostanzialmente a cuscino ed in particolare può essere progettato in modo che in tale configurazione una parete 31 destinata ad essere rivolta verso il corpo 101 dell'utilizzatore 100 si modelli con curvature analoghe a quelle della prima faccia 21 dello scudo 2. In buona sostanza, il sacco gonfiabile 3 ha un minimo spessore in condizione sgonfiata, ed uno spessore maggiore in condizione gonfiata.
Si noti che, per esigenze di rappresentazione, nelle figure il sacco gonfiabile 3 in configurazione sgonfiata, per esempio Figura 3, è stato rappresentato con un spessore maggiore rispetto a quello effettivo.
Il dispositivo 1 comprende inoltre mezzi di gonfiaggio 41 del sacco gonfiabile 3, i quali ad esempio comprendono una bombola di aria compressa o un generatore pirotecnico di gas.
Preferibilmente, i mezzi di gonfiaggio 41 sono supportati dallo scudo 2 e sono ad esempio disposti in corrispondenza della seconda faccia 22 dello stesso, come illustrato nelle Figure 17 e 18.
In un'altra forma di realizzazione, i mezzi di gonfiaggio 41 sono posti a distanza dallo scudo 2 e sono collegati al sacco 3 per mezzo di un condotto 42, come illustrato nelle Figure 9a e 9b.
La scelta dell'una o dell'altra soluzione dipende ad esempio dalla forma e dalle dimensioni dello scudo 2, ovvero dalla regione che si intende proteggere. Ad esempio, nel caso di un dispositivo per la protezione del petto o della schiena, che comprendono solitamente scudi 2 aventi un'ampia superficie, i mezzi di gonfiaggio 41 possono essere convenientemente supportati dallo scudo 2 stesso. Nel caso di un dispositivo per la protezione di un'articolazione, in cui lo scudo ha dimensioni relativamente ridotte, si può utilizzare un piccolo generatore pirotecnico supportato dallo scudo 2 oppure ricorrere un condotto collegato ad una bombola posizionata in una differente regione del corpo 101 dell'utilizzatore 100.
Ancor più preferibilmente, i mezzi di gonfiaggio 41 sono attivabili tramite un sistema di rilevazione di impatto e/o tramite un sistema di predizione di caduta, non rappresentato dai disegni, collegato ad un sistema di controllo. In questo modo il gonfiaggio del sacco 3 avviene solamente quando un sistema di controllo riconosce che sta per avvenire un impatto potenzialmente dannoso, oltre un determinato valore di soglia, per l'utilizzatore 100.
Nelle Figure da 8 a 9B è mostrata una seconda forma di realizzazione di un dispositivo di protezione, indicato con il numero di riferimento 11, per la protezione di una articolazione, nell'esempio una spalla. In questa seconda forma di realizzazione, elementi aventi la medesima funzione e struttura conservano il medesimo numero di riferimento della forma di realizzazione precedentemente descritta, e pertanto non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
Lo scudo 2 ha una prima faccia 21, destinata ad essere rivolta verso il corpo dell'utilizzatore 100, alla quale è associato aderente un sacco gonfiabile 3 realizzato in modo analogo a quello già descritto, il quale durante l'utilizzo è interposto tra lo scudo 2 e l'utilizzatore 100. Lo scudo 2 ha una forma curva adeguata per ricoprire la spalla dell'utilizzatore e consentire la mobilità della stessa; in particolare la placca facente parte dello scudo 2 è realizzata in un materiale, come per esempio polipropilene, tale da garantire un prefissato grado di deformabilità e di flessibilità per consentire i movimenti dell'articolazione.
Come già anticipato, il dispositivo 11 comprende un condotto 42 collegato ad una bomboletta 41a posizionata in una differente regione del corpo 101 dell'utilizzatore 100, che collega il sacco gonfiabile 3 a mezzi di gonfiaggio.
In alternativa, per ottenere detta deformabilità, il dispositivo di protezione comprende due o più scudi 2 tra loro incernierati. Ad esempio, le Figure da 10 a 11B mostrano un'altra forma di realizzazione di un dispositivo di protezione, in particolare una protezione 12 per un gomito e un avambraccio; con opportuni dimensionamenti e adattamenti, il medesimo dispositivo di protezione può essere impiegato anche per proteggere un ginocchio e una tibia.
Il dispositivo di protezione 12 comprende almeno due scudi 2a, 2b strutturalmente indipendenti tra loro affiancati lungo un rispettivo bordo laterale, con facce equiorientate, in cui il sacco gonfiabile 3 è associato alle prime facce 21a, 21b di entrambi gli scudi 2a, 2b, così da fungere da cerniera di collegamento tra gli scudi 2a, 2b. Agli scudi 2a, 2b è quindi permesso uno spostamento angolare rispetto ad un asse 25, consentendo quindi all'utilizzatore di muovere l'articolazione senza venirne eccessivamente impedito dalla presenza degli scudi 2a, 2b.
Un'ulteriore forma di realizzazione di un dispositivo di protezione è mostrata nelle Figure da 12A a 14, ed indicata con il numero di riferimento 13. Anche in questa forma di realizzazione gli elementi aventi la medesima funzione e struttura delle forme precedentemente descritte conservano il medesimo numero di riferimento, e pertanto non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
Lo scudo 2 ha, come nelle forme precedenti, una prima faccia 21 destinata ad essere rivolta verso il corpo dell'utilizzatore ed una seconda faccia 22 ad essa opposta. Almeno un sacco gonfiabile 35 è associato alla prima faccia 21. In particolare, il sacco gonfiabile 35 ha una forma sostanzialmente tubolare e ricopre solo una porzione della prima faccia 21 dello scudo 2. Quando in uso, esso rimane interposto tra lo scudo 2 ed il corpo 101 dell'utilizzatore. Il sacco 35 in configurazione gonfiata funge da distanziatore tra scudo 2 e corpo 101 come nelle forme precedentemente descritte, con la differenza che, estendendosi su una sola porzione della faccia 21, richiede minori volumi di aria per il gonfiaggio.
Le Figure 15 e 15A mostrano un'altra forma di realizzazione di un dispositivo indossabile di protezione, indicato con il numero di riferimento 14. Anche in questa forma di realizzazione, elementi aventi la medesima funzione e struttura conservano il medesimo numero di riferimento delle forme di realizzazione precedentemente descritte, e pertanto non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
Il dispositivo 14 ha struttura di corpetto indossabile, e comprende un primo scudo 26 atto a proteggere la schiena dell'utilizzatore, ed un secondo scudo 27 atto a proteggere il petto dell'utilizzatore. Il primo scudo 26 e il secondo scudo 27 sono contrapposti in relazione distanziata e tra loro è interposto almeno un sacco gonfiabile 36.
Preferibilmente, il sacco gonfiabile 36 ha una forma sostanzialmente tubolare e presenta una prima porzione che è associata alla prima faccia 21a del primo scudo 26 ed una seconda porzione che è associata alla prima faccia 21b del secondo scudo 27. In questo modo, come detto, il dispositivo 14 si presenta come una sorta di corpetto indossabile, atto a proteggere da impatti l'intero tronco dell'utilizzatore 100. Il sacco gonfiabile 36 include due tratti 51 a forma di "U", aventi ali equiorientate. Ciascun tratto 51 a forma di "U" ha una prima ala 52 che è associata aderente alla prima faccia 21a dela primo scudo 26 e una seconda ala 53 che è associata aderente alla prima faccia 21b del secondo scudo 27. Ciascun tratto 51 a forma di “U” è destinato ad essere posto a cavaliere su una corrispondente spalla di un utilizzatore 100.
In una forma di realizzazione alternativa, mostrata nelle Figure da 16 a 19, un dispositivo indossabile di protezione 15, avente la suddetta struttura a corpetto con un primo scudo 26, ed un secondo scudo 27 contrapposto ed in relazione distanziata dal primo, comprende un sacco gonfiabile 37 a forma sostanzialmente tubolare che include almeno due tratti 55 a forma di anello. Ciascun tratto 55 a forma di anello ha una prima porzione 56 che è associata aderente alla prima faccia 21a del primo scudo 26 ed una seconda porzione 57 che è associata aderente alla prima faccia 21b del secondo scudo 27. I due tratti 55 sono collegati tra loro da un ponticello 55a estendentesi tra le due porzioni 57. Nella cavità centrale di ciascun tratto 55 ad anello è inserito il braccio di un utilizzatore 100.
Lo scudo 26 atto a proteggere la schiena dell'utilizzatore può ad esempio supportare, in corrispondenza della sua seconda faccia 22, una bombola 41 di aria compressa per il gonfiaggio del sacco gonfiabile 37. La bombola 41 può essere disposta in modo da avere una direzione di sviluppo parallela ad un asse longitudinale dello scudo 26, ovvero sostanzialmente parallela alla spina dorsale dell'utilizzatore, come mostrato in Figura 17. Alternativamente, la bombola 41 può essere disposta ortogonalmente a detto asse longitudinale, così da poter essere sfruttata anche per la struttura portante dello scudo 26.
In tutte le suddette forme di realizzazione, il dispositivo di protezione comprende preferibilmente mezzi per il fissaggio dello scudo 2, 26, 27 al corpo dell'utilizzatore. Tali mezzi di fissaggio includono per esempio un cinturino 28, una bretella, un cinghiolo, fasce elastiche 29.
In alternativa, il dispositivo di protezione comprende un involucro o una tasca in cui sono accolti lo scudo 2 e l’elemento gonfiabile 3, in cui detto involucro è fissato, ad esempio per cucitura, su un indumento 6, come nell'esempio una tuta da motociclista 61.
In una forma di realizzazione, illustrata nelle Figure 20, 21a, e 21b, l'indumento 6 comprende almeno un alloggiamento 65, formato da detto involucro, nel quale è accolto un dispositivo di protezione, ad esempio una protezione 12 per un ginocchio; con opportuni dimensionamenti e adattamenti, il medesimo dispositivo di protezione può essere impiegato anche per proteggere un gomito.
L'alloggiamento 65 è dimensionato e conformato opportunamente per consentire il gonfiaggio del sacco gonfiabile 3. Ad esempio, l'alloggiamento 65 comprende pareti a soffietto 66 che consentono un aumento del volume dell'alloggiamento 65.
Alternativamente, in una soluzione non illustrata, l’involucro comprende un lembo strappabile chiuso da fili a tensione di rottura calibrata, e destinato ad essere strappato in caso di gonfiaggio oltre un determinato valore di soglia.
Durante l'uso di un dispositivo di protezione come quelli sopra descritti, in condizioni di utilizzo normale (ovvero quando non vi è un impatto imminente) il sacco gonfiabile è in una configurazione sgonfiata e pertanto il dispositivo stesso occupa un volume ridotto al minimo, di irrilevante valore rispetto alle dimensioni dello scudo rigido. Quando un sistema di attivazione rileva che sta per avvenire un impatto, esso attiva i mezzi di attivazione i quali gonfiano il sacco.
Nella configurazione gonfiata, lo scudo rigido è distanziato dal corpo dell'utilizzatore per mezzo del sacco gonfiato interposto. In questa configurazione il dispositivo offre la massima protezione all'utilizzatore contro le lesioni da impatto, grazie alla protezione sinergicamente combinata offerta dallo scudo e dal sacco gonfiato. Infatti, come già precedentemente descritto in maggiore dettaglio, lo scudo rigido consente la protezione da impatti con oggetti aventi forme acuminate e il sacco gonfiato assorbe una grande quantità di energia di impatto.
In un'altra variante di realizzazione, mostrata a titolo di esempio nelle Figure da 22 a 23C per una protezione per il torace ma applicabile analogamente anche a protezioni per altre parti del corpo, un dispositivo di protezione 16 comprende uno scudo 200 di protezione, il quale a sua volta comprende una placca 201 sostanzialmente rigida, preferibilmente in materiale plastico (ad esempio polipropilene), associata ad uno strato 202 di materiale ad assorbimento energetico (ad esempio "honeycomb" o altra struttura rigida o semi-rigida ma plasticamente deformabile); allo scudo 200 è associato almeno un sacco gonfiabile 3. Nell'esempio, la disposizione è tale per cui lo strato 202 è interposto tra la placca 201 ed il sacco gonfiabile 3.
In altre parole, lo strato 202 ha una prima faccia 21 destinata ad essere rivolta verso il corpo 101 dell'utilizzatore 100 ed una seconda faccia 210 ad essa opposta; la placca 201 ha una prima faccia 220 destinata ad essere rivolta verso detta seconda faccia 210 dello strato 202 ed una seconda faccia 22 ad essa opposta. Le concavità e le convessità della seconda faccia 210 dello strato 202 sono sostanzialmente complementari alla prima faccia 220 della placca 201, in modo che la placca 201 e lo strato 202 possano aderire uniformemente l'una all'altro ed essere tra loro uniti ad esempio per mezzo di colla o di rivetti.
Pertanto, la prima faccia 21 dello strato 202 corrisponde alla precedentemente descritta prima faccia dello scudo 200 associata al sacco gonfiabile 3 e destinata ad essere rivolta verso l'utilizzatore.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione, per proteggere da impatti il corpo (101) di un utilizzatore (100), comprendente almeno uno scudo (2, 26, 27, 200) avente una prima faccia (21) destinata ad essere rivolta verso il corpo (101) dell'utilizzatore (100) ed una seconda faccia (22) ad essa opposta, ed almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) associato a detta prima faccia (21) di detto almeno uno scudo (2, 26, 27, 200), in modo tale che detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) ricopre almeno una porzione di detta prima faccia (21).
  2. 2. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 1, in cui detto scudo ha una forma curva, in cui detta prima faccia (21) ha profilo concavo, mentre detta seconda faccia (22) ha profilo convesso.
  3. 3. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) include almeno due pareti contrapposte (31, 32) in materiale flessibile, così da assumere in una configurazione gonfiata una forma sostanzialmente a cuscino (3).
  4. 4. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 3, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) copre interamente detta prima faccia (21) di detto almeno uno scudo (2, 26, 27).
  5. 5. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) ha una forma sostanzialmente tubolare (35, 36, 37).
  6. 6. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno due scudi (2a, 2b) strutturalmente indipendenti e tra loro affiancati, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) è associato a prime facce (21) di entrambi gli scudi (2a, 2b), così da fungere da cerniera di collegamento tra gli scudi (2a, 2b).
  7. 7. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un primo scudo (26) ed un secondo scudo (27) ad esso contrapposto in relazione distanziata, detto primo scudo (26) essendo atto a proteggere la schiena dell'utilizzatore (100) e detto secondo scudo (27) essendo atto a proteggere il petto dell'utilizzatore (100), in cui detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37) è interposto tra detti scudi (26, 27).
  8. 8. Dispositivo (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) indossabile di protezione secondo le rivendicazioni 5 e 7, in cui detto almeno un sacco gonfiabile con forma sostanzialmente tubolare (35, 36, 37) ha una prima porzione (52, 56) che è associata aderente alla prima faccia (21a) di detto primo scudo (26) ed una seconda porzione (53, 57) che è associata aderente alla prima faccia (21b) di detto secondo scudo (27).
  9. 9. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 8, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (35, 36, 37) include due tratti (51) a forma di "U" con ali equiorientate (52, 53), in cui ciascun tratto (51) a forma di "U" ha una prima ala (52) che è associata alla prima faccia (21a) di detto primo scudo (26) ed una seconda ala (53) che è associata alla prima faccia (21b) di detto secondo scudo (27).
  10. 10. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 8, in cui detto almeno un sacco gonfiabile (35, 36, 37) include almeno due tratti (55) a forma di anello, in cui ciascun tratto (55) a forma di anello ha una prima porzione (56) che è associata alla prima faccia (21a) di detto primo scudo (26) ed una seconda porzione (57) che è associata alla prima faccia (21b) di detto secondo scudo (27).
  11. 11. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi di gonfiaggio (41) di detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37).
  12. 12. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi di gonfiaggio (41) sono attivabili tramite un sistema di rilevazione di impatto e/o tramite un sistema di predizione di caduta.
  13. 13. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui detti mezzi di gonfiaggio (41) sono supportati da detto almeno uno scudo (2, 26, 27, 200).
  14. 14. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi di fissaggio (28, 29) di detto almeno uno scudo (2, 26, 27, 200) al corpo (101) dell'utilizzatore (100).
  15. 15. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno uno scudo (2, 26, 27, 200) comprende una placca (201) ed uno strato (202) di materiale ad assorbimento energetico.
  16. 16. Dispositivo indossabile (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) di protezione secondo la rivendicazione 15, in cui detto strato (202) è interposto tra detta placca (201) e detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37).
  17. 17. Indumento (6, 61) comprendente almeno un dispositivo indossabile di protezione (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16) realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  18. 18. Indumento (6, 61) secondo la rivendicazione 17, comprendente almeno un alloggiamento (65) per detto almeno un dispositivo indossabile di protezione (1, 11, 12, 13, 14, 15, 16), detto alloggiamento (65) essendo atto a consentire un gonfiaggio di detto almeno un sacco gonfiabile (3, 35, 36, 37).
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