ITVR20080037A1 - Dispositivo di raccordo per un condotto di fluido - Google Patents

Dispositivo di raccordo per un condotto di fluido Download PDF

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IT000037A
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Ulrich Kees
Harald Rohrig
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Festo Ag & Co
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Description

“DISPOSITIVO DI RACCORDO PER UN CONDOTTO DI FLUIDO”
L’invenzione ha per oggetto un dispositivo di raccordo per un condotto di fluido, con una pinza a bussola che si appoggia assialmente su un corpo di base, in cui il condotto di fluido da allacciare può essere innestato coassialmente e presenta una pluralità di bracci portanti che si estendono assialmente e sono distribuiti nel senso della sua circonferenza, che supportano rispettivamente almeno un dente di presa che si erge radialmente verso l’interno, in cui a più denti di presa sono abbinati settori di azionamento differenti, previsti sulla pinza, che attraverso lo spostamento assiale di una bussola di battuta disposta attorno alla pinza possono essere attivati da superfici di battuta disposte su detta bussola al fine di premere i denti verso l’interno, in senso radiale, per l’esecuzione di un processo di serraggio e per serrarli contro la superficie esterna del condotto di fluido innestato.
Un dispositivo di raccordo di questo tipo, noto da EP 1 038 138 B1, comprende una pinza a bussola, strutturata a greca, con denti di presa ripartiti in due zone di serraggio distanziate assialmente. I denti di presa sono disposti su bracci portanti della bussola di serraggio, che si estendono assialmente e che fungono da settori di azionamento sui quali può agire rispettivamente una superficie di battuta disposta sulla circonferenza interna di una bussola di battuta che racchiude la pinza, quando la bussola di battuta viene spostata assialmente a partire da una posizione inattiva. Qui, le superfici di battuta sono settori di una superficie anulare ottenuta sulla circonferenza interna della bussola di battuta. Dal momento che in questo dispositivo di raccordo deve essere azionato un numero relativamente alto di denti di presa, si ottiene una forza di azionamento relativamente grande per la bussola di battuta.
Una situazione analoga si presenta nel dispositivo di raccordo descritto in DE 10058967 A1 che si distingue da quello sopra descritto sostanzialmente solo per il fatto che la pinza viene realizzata da due elementi che si innestano l’uno nell’altro.
In un dispositivo di raccordo descritto in EP 0811801 A1 è presente un anello di spinta fessurato assialmente da lati contrapposti che viene serrato tra un corpo di base ed una bussola di battuta. Con l’azionamento della bussola di battuta, i denti di presa formati dai settori terminali dell’anello di spinta vengono piegati contemporaneamente verso l’interno, in senso radiale, e vengono serrati con il condotto di fluido innestato. Anche qui, la forza di azionamento è relativamente grande per la bussola di battuta cosicché si raccomanda l’utilizzo di un utensile per il suo azionamento.
In un’armatura di innesto descritta in DE 4002057 A1 è presente una pinza mobile assialmente che dispone di più bracci portanti che si estendono assialmente sui quali è supportata rispettivamente una parte di testa con possibilità di movimento rotatorio, la quale supporta due denti di presa distanziati assialmente. Con lo spostamento della pinza, una bussola di battuta fissa preme sui pezzi della testa cosicché i denti di presa disposti sopra vengono premuti contemporaneamente verso l’interno in senso radiale. Affinché i denti di presa interagiscano in modo sufficiente solidalmente con il condotto di fluido, la pinza qui deve essere spostata con una forza relativamente grande, il che pregiudica la maneggevolezza.
Infine, DE 10 2005 017 692 B3 divulga un dispositivo di raccordo in cui più denti di presa elastici costituiscono parte integrante di un elemento a gabbia. La forza di fissaggio necessaria viene fornita qui dalla forza di ripristino che si realizza quando i denti di presa vengono allargati l’uno dall’altro dal condotto per il fluido innestato. Per disinnestare il collegamento, i denti di presa possono essere attivati per mezzo di una bussola di sblocco che si sposta assialmente cosicché essi si sollevino dalla circonferenza esterna del condotto del fluido. In questo processo di sblocco, tutti i denti di presa vengono sollevati contemporaneamente dal condotto di fluido. Uno svantaggio di questo dispositivo di raccordo è costituito tra l’altro anche dal fatto che in mancanza di un’attivazione dei denti di presa non può essere sempre garantita una tenuta sicura del condotto di fluido innestato quando le sue dimensioni esterne sono sottoposte a tolleranze maggiori. Qui, un dispositivo di raccordo con bussola di battuta agente attivamente su una pinza offre una sicurezza di funzionamento sostanzialmente più elevata in cui non si presenta neppure alcun problema di rilassamento con i denti di presa per lo più sospesi elasticamente.
Uno scopo del presente trovato è quello di concepire un dispositivo di raccordo che possa essere azionato in modo relativamente facile anche con un numero relativamente grande di denti di presa.
Per conseguire tale scopo si prevede che i settori di azionamento previsti sulla pinza e le superfici di battuta abbinate ad essi della bussola di battuta siano distanziati gli uni dagli altri per tratti differenti nella posizione inattiva della bussola di battuta almeno parzialmente nella direzione di spostamento della bussola di battuta in modo che azionando la bussola di battuta vengano attivati in successione uno dopo l’altro più settori di azionamento della pinza.
Nello spostamento della bussola di battuta, che viene effettuato al fine di determinare i processi di serraggio non vengono dunque azionati contemporaneamente tutti i denti di presa. Invece si verifica una battuta spostata nel tempo dei settori di azionamento cosicché il fabbisogno di forza necessario si ripartisce ai fini dell’azionamento. In particolare è possibile una sintonia adeguata nel senso che uno o più denti di presa vengono azionati con la forza massima necessaria solo dopo che la forza massima necessaria per l’azionamento di uno o più degli altri denti di presa è stata già applicata. In linea di principio, una adeguata coordinazione potrebbe essere realizzata per il fatto che tutti i settori di azionamento nella regolazione della bussola di battuta vengono attivati uno dopo l’altro nel tempo. Soprattutto anche in vista di una realizzazione più semplice è tuttavia opportuno riunire i denti di presa da azionare in momenti differenziati in gruppi di denti cosicché i denti di presa appartenenti allo stesso gruppo di denti vengono azionati contemporaneamente. Si comprende che i processi di azionamento riguardo a denti di presa differenti possono assolutamente sovrapporsi, dovendo comunque essere trovata una sintonia che impedisca un contemporaneo verificarsi della forza massima necessaria. In ogni caso, grazie al coordinamento secondo l’invenzione dei settori di azionamento e delle superfici di battuta indipendentemente dal numero di denti di presa presenti può essere garantito un azionamento relativamente semplice con una contemporanea realizzazione di forze di serraggio elevate con i singoli denti di presa.
Ulteriori perfezionamenti vantaggiosi del trovato emergono dalle rivendicazioni secondarie.
Come già indicato, è particolarmente opportuno se sulla pinza sono presenti almeno due gruppi distanziati assialmente di denti laddove ad entrambi i gruppi di denti sono abbinati propri settori di azionamento che a regime inattivo della bussola di battuta sono distanziati rispetto alle superfici di battuta previste su detta bussola in modo che i denti di presa dei due gruppi di denti vengono azionati uno dopo l’altro regolando la bussola di battuta, laddove i denti di presa appartenenti allo stesso gruppo di denti sono soggetti ad un azionamento contemporaneo.
È vantaggioso limitare i denti di presa presenti esattamente a due gruppi di denti distanziati assialmente.
A ciascun dente di presa può essere abbinato individualmente sulla pinza un proprio settore di azionamento. Questo consente un’attivazione dei denti di presa indipendente l’una dall’altra ed impedisce reciproci influssi negativi. È opportuno se a ciascun settore di azionamento è abbinata individualmente una propria superficie di battuta sulla bussola di battuta. Ad esempio può essere presente per ciascun settore di azionamento una scanalatura di guida che si estende assialmente sulla circonferenza interna della superficie di battuta, il fondo della scanalatura costituendo la superficie di battuta. La superficie di battuta può essere ad esempio in questo caso un settore superficiale inclinato del fondo della scanalatura. Grazie ai settori di azionamento che si prolungano nelle scanalature di guida si può anche ottenere una sicurezza antitorsione della bussola di battuta.
Una mobilità ottimale dei denti di presa si ottiene se essi vengono sospesi elasticamente in senso radiale sul rispettivo braccio portante abbinato tramite settori di sospensione abbinati individualmente. I settori di sospensione fungono qui opportunamente contemporaneamente da settori di azionamento. A tal riguardo è vantaggioso che la mobilità dei denti di presa non dipenda in pratica dalla cedevolezza dei bracci portanti cosicché per essi non si ha alcuna particolare esigenza riguardo alla cedevolezza radiale. Comunque è naturalmente vantaggioso se anche i bracci portanti dispongono nel complesso di proprietà elastiche in direzione radiale.
Al fine di consentire un trattenimento sicuro di un condotto di fluido innestato anche in caso di eventuali scuotimenti o altre sollecitazioni, si consiglia la realizzazione di mezzi di arresto che attuino un bloccaggio amovibile tra la pinza e la bussola di battuta azionata.
Come mezzi di arresto sulla pinza possono ad esempio essere previsti uno o più settori di azionamento. I settori di azionamento in questione possono sporgere in senso radiale all’esterno attraverso i bracci portanti in modo che essi possano innestarsi in incavi di arresto previsti sulla circonferenza interna della bussola di azionamento.
Per realizzare denti di presa distanziati assialmente, opportunamente su almeno alcuni e preferibilmente su tutti i bracci portanti sono disposti due denti di presa distanziati in modo adeguato. A tal riguardo è vantaggioso se i denti di presa disposti sullo stesso braccio portante sono sfalsati l’uno rispetto all’altro nel senso della circonferenza della pinza. In questo modo si consente una distribuzione uniforme dei punti di presa tra i denti di presa ed il condotto di fluido lungo la circonferenza esterna della pinza.
Una forma costruttiva particolarmente opportuna della pinza prevede un settore di base anulare da cui si allontanano tutti i bracci portanti senza reciproco collegamento nella stessa direzione assiale laddove i denti di presa sono supportati a distanza, in senso assiale, davanti al settore di base. Se un braccio portante è dotato di più denti di presa, un dente di presa anteriore si trova opportunamente nel prolungamento assiale del braccio portante nell’ambito della sua estremità libera mentre almeno un ulteriore dente di presa è disposto tra il dente di presa anteriore ed il settore di base lateralmente al braccio portante. L’ulteriore dente di presa può essere trattenuto in particolare sul braccio portante abbinato tramite un traversino di collegamento che si estende nel senso della circonferenza della pinza.
In ogni caso è vantaggioso se la pinza è disposta sul corpo di base in modo che i bracci portanti con le loro estremità libere sporgano verso l’esterno, in senso assiale, in direzione contrapposta alla direzione di innesto del condotto di fluido.
È anche opportuno fissare la pinza assialmente al corpo di base. A tal riguardo, il settore di base viene disposto in modo che la mobilità dei bracci portanti non sia compromessa.
Nonostante la pinza possa essere prodotta in linea di massima anche in un materiale plastico, si raccomanda soprattutto una realizzazione in metallo ed anche, in particolare, come parte piegata punzonata in pezzo unico. Per quanto riguarda il corpo di base si può trattare ad esempio della parete di un’apparecchiatura appartenente alla tecnica dei fluidi, ad esempio una valvola oppure un comando azionato a fluido. Un corpo di base separato per l’alloggiamento della pinza è pertanto superfluo. Tuttavia sussiste anche la possibilità di realizzare il corpo di base quale parte costruttiva individuale che viene fornita di mezzi di fissaggio, ad esempio una filettatura di raccordo, i quali mezzi di fissaggio consentono il fissaggio con un’interfaccia, prevista per questo scopo, di un’apparecchiatura della tecnica dei fluidi. Il corpo di base può essere inoltre realizzato senz’altro in più parti, ad esempio per consentire l’orientamento.
Di seguito, l’invenzione viene meglio illustrata sulla base delle tavole di disegno accompagnatorie in cui:
la Figura 1 mostra una forma di realizzazione preferita del dispositivo di raccordo secondo l’invenzione in sezione longitudinale con un piano di sezione secondo la linea di intersezione I-I delle Figure 4 e 8, in cui un condotto di fluido innestato per consentire l’allacciamento viene accennato con la linea tratteggiata-punteggiata e la bussola di battuta è mostrata nella posizione inattiva,
la Figura 2 mostra una rappresentazione singola prospettica della pinza presente nel dispositivo di raccordo di Figura 1, vista dal lato posteriore, la Figura 3 mostra la pinza di Figura 2 in una vista prospettica, vista dal lato anteriore,
la Figura 4 mostra una vista anteriore della pinza con direzione di osservazione secondo la freccia IV di Figura 3,
la Figura 5 mostra una sezione longitudinale attraverso la pinza secondo la linea di intersezione V-V di Figura 4,
la Figura 6 mostra una vista dall’alto sul pezzo punzonato che sta alla base della pinza prima del processo di piegatura,
la Figura 7 mostra una rappresentazione singola prospettica della bussola di battuta osservando all’interno dal lato della pinza,
la Figura 8 mostra una vista frontale della bussola di battuta dal lato della pinza, con direzione di osservazione secondo la freccia VIII di Figura 7, e la Figura 9 mostra una sezione longitudinale attraverso la bussola di battuta secondo la linea di intersezione IX-IX di Figura 8.
Il dispositivo di raccordo indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 10 comprende un corpo di base 1 in cui è ricavata una sede 2, preferibilmente a sezione circolare, che sbocca in una superficie esterna, a cui si allaccia, preferibilmente in modo coassiale, un canale 3 di fluido che si prolunga nel corpo di base 1. Nella sede 2 è alloggiata una pinza 4 concepita a bussola presentante almeno per una parte della sua lunghezza un allineamento coassiale. Una bussola di battuta 5 coassiale alla pinza 4 racchiude la pinza 4 stessa e può essere regolata rispetto ad essa nonché rispetto al corpo di base 1 attuando un movimento di regolazione 6 indicato da una doppia freccia. La direzione di regolazione si sviluppa in senso assiale, nella direzione dell’asse longitudinale comune 7 della sede 2, della pinza 4 e della bussola di battuta 5.
Nella sede 2 può essere innestato un condotto 12 di fluido attraverso la bussola di battuta 5 e la pinza 4, il quale condotto può essere mantenuto nella sua posizione di innesto dalla pinza 4. Il canale 13 ricavato nel condotto di fluido comunica, una volta innestato, con il canale 3 di fluido del corpo di base 1 cosicché si realizza un collegamento fluido.
Come raffigurato, il dispositivo di raccordo 10 può essere un’unità costruttiva autonoma il cui corpo di base 1 può essere fissato, per mezzo di un settore di fissaggio 14 disposto su di esso, ad un’apparecchiatura 15 della tecnica dei fluidi, di cui è rappresentato solo un dettaglio, ad esempio un comando azionato a fluido oppure una valvola. Il settore di fissaggio 14 è ad esempio un tronchetto filettato che può essere avvitato in un’apertura di raccordo 16 provvista di filettatura dell’apparecchiatura 15 della tecnica dei fluidi al fine di realizzare un collegamento del canale 3 di fluido con il canale dell’apparecchiatura facente parte dell’apertura 16 di raccordo. In alternativa, il settore di fissaggio 14 potrebbe ad esempio anche essere realizzato per il montaggio ad innesto o per il montaggio forzato. Anche se esso si trova ad esempio sul lato posteriore del corpo di base 1, detto lato essendo contrapposto alla sede 2, potrebbe essere anche formato direttamente dal settore contenente la sede 2 in modo che il corpo di base 1 possa calarsi, almeno per la gran parte, a mo’ di riporto in un’apertura di raccordo 16 ricavata appositamente.
Per il resto, il corpo di base può essere realizzato in più parti, ad esempio per la formazione di un collegamento a vite di rotazione. Il settore di fissaggio 14 si troverebbe qui su una prima parte del corpo di base 1 in cui viene supportata con possibilità di orientamento una seconda parte del corpo di base presentante la sede 2.
In una ulteriore forma di realizzazione, accennata in Figura 1 con la linea tratteggiata-punteggiata, il corpo di base 1 è formato direttamente dalla parete di un’apparecchiatura della tecnica dei fluidi in modo che si può omettere un corpo di base autonomo aggiuntivo.
Per quanto riguarda il condotto 12 di fluido da allacciare può trattarsi sia di un tubo flessibile che di una tubatura rigida realizzata ad esempio in materiale plastico o metallo.
La sede 2 presenta un settore esterno 2a in senso assiale in cui viene fissata la pinza 4, preferibilmente senza possibilità di movimento in senso assiale. Ad essa si allaccia procedendo in senso assiale verso l’interno un ulteriore settore 2b di diametro ridotto che alloggia una guarnizione anulare 17, preferibilmente un cosiddetto anello scanalato. La guarnizione 17 si trova a tenuta sulla circonferenza esterna del condotto 12 di fluido innestato, opportunamente con un labbro di tenuta 18 cedevole in senso radiale in grado di bilanciare anche tolleranze di diametro maggiori del condotto 12 di fluido. Altrimenti, la guarnizione 17 si trova in collegamento di tenuta anche con il corpo di base 1 escludendo così una perdita di fluido. A questo punto si deve dire che al dispositivo di raccordo 10 possono essere allacciati sia dei condotti 12 di fluido per mezzi liquidi che dei condotti per mezzi gassosi, in particolare aria compressa.
All’ulteriore settore 2b della sede si allaccia assialmente verso l’interno anche un settore interno 2c ulteriormente ridotto di diametro che può fungere contemporaneamente da settore di centraggio per il fatto che alloggia il settore terminale anteriore del condotto 12 innestato di fluido centrandolo. Il suo diametro può corrispondere in particolare al diametro esterno del condotto 12 di fluido.
La pinza 4 dispone opportunamente ad una estremità di un settore di base 22 di forma anulare, realizzato preferibilmente in modo piatto a disco, da cui dipartono nella stessa direzione assiale più bracci 23 distribuiti lungo la circonferenza della pinza 4 a reciproca distanza. Procedendo oltre, attraverso il settore di base 22, i bracci portanti 23 non sono collegati l’un con l’altro ed in particolare non si puntellano l’uno contro l’altro. Questo consente di ottenere una flessibilità indipendente gli uni dagli altri in direzione radiale rispetto all’asse longitudinale 7.
I bracci portanti 23 supportano, a distanza assiale rispetto al settore di base 22, denti di presa 24, 25 che sporgono in senso radiale verso l’interno. Essi sono configurati per essere serrati con la circonferenza esterna 26 del condotto 12 di fluido innestato impedendo uno sfilamento indesiderato del condotto stesso.
La pinza 4 viene inserita con il suo settore di base 22 in avanti nella sede 2 e si puntella con detto settore di base 22 in direzione assiale di fronte al corpo di base 1. Opportunamente, la pinza 4 è fissata rispetto al corpo di base 1 senza possibilità di movimento assiale per cui sul settore di base 22 si attua il corrispondente fissaggio. Detto settore di base si puntella ad esempio sulla superficie di fondo anulare 27 del settore esterno 2a della sede, la quale superficie circoscrive l’ulteriore settore 2b della sede e viene mantenuto qui da diverse sporgenze di fissaggio 28 del corpo di base 1, flangiate in senso radiale verso l’interno, le quali sporgenze sporgono in senso assiale esternamente davanti al settore di base 22. Sarebbero tuttavia concepibili anche altri accorgimenti per il fissaggio.
Il diametro interno del settore di base 22 è minore del diametro dell’ulteriore settore 2b della sede cosicché esso ricopre quest’ultimo per un certo tratto. Pertanto, esso sporge in senso assiale esternamente davanti alla guarnizione anulare 17 e la sostiene contro deformazioni indesiderate. In questo modo si garantisce che con una pressione interna elevata, la guarnizione 17 non possa essere deformata al punto da sollevarsi dalla circonferenza esterna 26 del condotto 12 di fluido.
I bracci portanti 23 assumono la forma di un collare partendo dal settore di base 22 in senso contrario alla direzione di innesto del condotto 12 di fluido, indicata dalla freccia 32, ossia seguono un andamento assiale verso l’esterno per cui i bracci portanti possono sporgere in senso assiale attraverso la sede 2.
È vantaggioso se i bracci portanti 23 si estendono almeno sostanzialmente, parallelamente all’asse longitudinale 7.
Preferibilmente, i denti di presa 24, 25 sono riuniti in due gruppi 24’, 25’ distanziati l’uno dall’altro in direzione dell’asse longitudinale 7. I primi denti di presa 24 appartenenti al primo gruppo 24’ sono ulteriormente allontanati assialmente dal settore di base 22 rispetto ai secondi denti di presa 25 appartenenti al secondo gruppo 25’.
In ogni caso è vantaggioso se i denti di presa 24 o 25 appartenenti allo stesso gruppo 24’ o 25’ vengono a trovarsi alla medesima altezza assiale. Questo è il caso dell’esempio di realizzazione. Tuttavia, in linea di massima all’interno dei singoli gruppi 24’, 25’ potrebbe anche essere previsto uno spostamento aggiuntivo assiale tra i singoli denti di presa.
Ciascun dente di presa 24, 25 è opportunamente sospeso elasticamente in senso radiale sul rispettivo braccio portante 23 tramite un settore di sospensione elastico 33. Pertanto, i denti di presa 24, 25 sono mobili, ciascuno, in senso radiale relativamente al braccio portante 23 che lo supporta, secondo le doppie frecce 34. Il movimento radiale può avvenire nell’ambito di un lieve movimento rotatorio.
A ciascun dente di presa 24, 25 è abbinato un proprio settore di azionamento 24a, 25a appartenente alla pinza 4. Detto settore è realizzato in modo che il dente 24 o 25 abbinato venga premuto in senso radiale verso l’interno in direzione della circonferenza esterna 26 del condotto 12 di fluido quando su di esso agisce una forza di battuta orientata in modo corrispondente. Ciascun dente di presa 24, 25 è accoppiato dinamicamente, in modo corrispondente, con un settore di azionamento 24a, 25a coordinato ad esso specificamente e in particolare è unito solidalmente.
Preferibilmente, i settori di azionamento 24a, 25a sono formati direttamente dai già menzionati settori di sospensione 33. questo semplifica la costruzione della pinza 4.
I settori di azionamento 24a, 25a sono realizzati in particolare in modo da sporgere in senso radiale all’esterno attraverso i bracci portanti 23. Ad esempio, essi presentano un andamento ad angolo, in particolare essi presentano una struttura a V, da cui risulta di volta in volta un settore convesso orientato in senso radiale all’esterno, ossia un settore a camma 35. Da questo risulta una posizione dei settori di azionamento 24a, 25a esposta in senso radiale verso l’esterno rispetto ai bracci portanti 23 cosicché essi sono facilmente accessibili per essere attivati dalla bussola di battuta 5.
La bussola di battuta 5 viene supportata con possibilità di spostamento assiale sul corpo di base 1 per consentire il movimento di regolazione 6. Rispetto ad un sistema di montaggio ad avvitamento, eventualmente possibile, o rispetto ad un sistema di montaggio a baionetta, questa soluzione comporta una maneggevolezza ed una fabbricazione più semplici. Al fine di serrare saldamente un condotto 12 di fluido inserito, la bussola di battuta 5 deve essere sospinta semplicemente, in senso assiale, dalla posizione inattiva visibile in Figura 1 in direzione della parte interna della sede 2 fino ad assumere una posizione attiva in cui preme in senso radiale verso l’interno i denti di presa presenti 24, 25 per effetto della battuta di tutti i settori di azionamento 24a, 25a serrandoli contro la circonferenza esterna 26 del condotto 12 di fluido.
Nel processo di serraggio che ha luogo a questo punto, i denti di presa 24, 25, che opportunamente sono realizzati in un materiale più duro del condotto 12 di fluido, possono penetrare opportunamente, almeno di poco, nella parete del condotto 12 di fluido mordendolo. In questo modo, il condotto 12 di fluido viene fissato non solo grazie all’accoppiamento dinamico ma anche grazie all’accoppiamento geometrico.
È opportuno se i denti di presa 24, 25 hanno un andamento inclinato sul loro lato anteriore che coopera direttamente con il condotto 12 di fluido, e precisamente inclinato in senso radiale verso l’interno e nello stesso tempo in senso assiale verso l’interno. Questo fa sì che con una sollecitazione di trazione del condotto 12 di fluido, che avviene in senso contrario alla direzione di innesto 32, i denti di presa 24, 25 si rafforzano grazie alla presellatura con il condotto 12 di fluido perché esso si puntella sulla bussola di battuta 5 attraverso i suoi settori di azionamento 24a, 25a.
Se il condotto 12 di fluido inserito deve essere di nuovo tolto, basta far tornare la bussola di battuta 5 alla posizione inattiva. Grazie alla sua sospensione elastica, i denti di presa 24, 25 si spostano poi automaticamente in senso radiale verso l’esterno liberando il condotto 12 di fluido.
Per assicurare la posizione attiva della bussola di battuta 5 possono essere presenti mezzi di arresto 36a, 36b. Nell’esempio di realizzazione, detti mezzi di arresto 36a, 36b provvedono ad un bloccaggio amovibile tra la bussola di battuta 5 e la pinza 4. Preferibilmente, i primi mezzi di arresto 36a previsti sulla pinza 4 sono costituiti dai settori a camma 35 dei secondi settori di azionamento 25a appartenenti ai secondi denti di presa 25 mentre come secondi mezzi di arresto 36b sono presenti incavi di arresto 37 ricavati sulla circonferenza interna della bussola di battuta 5, nei quali incavi i settori a camma 35 possono innestarsi nella posizione attiva della bussola di battuta 5.
La posizione attiva della bussola di battuta 5 può anche essere designata come posizione di battuta perché qui essa agisce sui settori di azionamento 24a, 25a in battuta.
Il montaggio con possibilità di spostamento assiale della bussola di battuta 5 ha luogo opportunamente tra la bussola stessa ed il corpo di base 1. Ad esempio, la bussola di battuta 5 ingrana coassialmente nella sede 2 e viene guidata scorrevolmente sulla relativa circonferenza interna.
Un collare 38a del corpo di base 1, sporgente in senso radiale verso l’interno nel settore esterno di sbocco della sede 2, viene afferrato posteriormente, in senso radiale, da un collare 38b della bussola di battuta 5 il quale si erge in senso radiale verso l’esterno cosicché la bussola di battuta 5 non può essere completamente sfilata dalla sede 2. La posizione inattiva viene definita dal fatto che i due collari 38a, 38b vengono a trovarsi l’uno sull’altro in senso assiale. Affinché la bussola di battuta 5 possa essere comunque montata senza problemi, il suo settore longitudinale che si erge all’interno della sede 2 è provvisto di molteplici fessure longitudinali 42 in svariati punti ripartiti lungo la circonferenza, le quali consentono una deformazione radiale elastica esigua.
Per attivare i settori di azionamento 24a, 25a, sulla circonferenza interna della bussola di battuta 5 sono previste delle adeguate superfici di battuta 24b, 25b. Nell’esempio di realizzazione, esse comprendono ciascuna un settore superficiale 43 inclinato rispetto alla direzione di regolazione 6, il quale è supportato assialmente all’esterno davanti al settore di azionamento 24a, 25a coordinato, nella posizione inattiva della bussola di battuta, come pure un settore superficiale 44 rettilineo, parallelo all’asse longitudinale 7 e che si allaccia ad essa procedendo in senso assiale verso l’esterno.
I settori superficiali inclinati 43 hanno un andamento obliquo verso l’interno, in senso assiale, e la loro distanza rispetto all’asse longitudinale 7 decresce procedendo in senso assiale verso l’esterno. La distanza radiale dei settori superficiali rettilinei 44 dall’asse longitudinale 7 corrisponde sostanzialmente a quella tra detto asse longitudinale 7 e i bracci portanti 23. I primi e i secondi settori di azionamento 24a, 25a sono disposti sfalsati gli uni rispetto agli altri nella direzione dell’asse longitudinale 7 in modo corrispondente ai primi e secondi denti di presa 24, 25. In modo corrispondente, le prime superfici di battuta 24b disposte sulla bussola di battuta 5 e previste per la cooperazione con i primi settori di azionamento 24a sono anch’esse distanziate in senso assiale rispetto alle seconde superfici di battuta 25b che interagiscono con i secondi settori di azionamento 25a.
Dopo che i settori di azionamento 24a e/o 25a appartenenti ad un rispettivo gruppo 24’, 25’ di denti vengono a trovarsi alla medesima altezza in senso assiale, le superfici di battuta coordinate 24b, 25b potrebbero in linea di principio essere costituite da settori superficiali di una superficie anulare ricavata sulla circonferenza interna della bussola di battuta 4 e concentrica all’asse longitudinale 7. Tuttavia si ritiene più vantaggioso, secondo l’esempio di realizzazione abbinare individualmente a ciascun settore di azionamento 24a, 25a una propria superficie di battuta 24b, 25b.
Ad esempio questo accade per il fatto che per ciascun settore di azionamento 24a, 25a sulla superficie interna della bussola di battuta 5 è presente una scanalatura di guida 45 che si estende assialmente nella quale il rispettivo settore di azionamento 24a, 25a scorre per il lungo con lo spostamento assiale della bussola di battuta 5, il fondo di detta scanalatura costituendo la rispettiva superficie di battuta 24b, 25b. Grazie all’ingranamento dei settori di azionamento 24a, 25a nelle scanalature di guida 45 viene inoltre raggiunta una sicurezza antitorsione della bussola di battuta 5 rispetto alla pinza 4, il che comporta anche una sicurezza antitorsione rispetto al corpo di base 1 se la pinza 4 viene fissata al corpo di base 1 con possibilità di resistenza alla torsione.
Vantaggiosamente, quando la bussola di battuta 5 assume la posizione inattiva, le prime superfici di battuta 24b sono disposte ad una distanza assiale maggiore “x” dai primi settori di azionamento 24a abbinati ad esse rispetto alla distanza assiale “y” tra le seconde superfici di battuta 25b ed i secondi settori di azionamento 25a abbinati ad esse. Questo comporta che azionando la bussola di battuta 5 non si verifichi un azionamento contemporaneo di tutti i denti di presa 24, 25 ma che si verifichi una battuta spostata nel tempo. Ad esempio, grazie alla minore distanza assiale “y”, la bussola di battuta 5 agisce dapprima sui secondi settori di azionamento 25a e solo poco dopo agisce anche sui primi settori di azionamento 24a. In questo modo, la forza di battuta massima necessaria per l’azionamento dei primi denti di presa 24 riuniti nel primo gruppo 24’ di denti deve essere applicata solo dopo che i secondi denti di presa 25 riuniti nel secondo gruppo 25’ di denti sono stati deformati al massimo. Questo comporta nell’insieme che per l’azionamento di tutti i denti di presa 24, 25 deve essere introdotta una forza di azionamento minore nella bussola di battuta 5 rispetto a quando vengono azionati contemporaneamente tutti i denti di presa 24, 25. Malgrado un grosso numero di denti di presa 24, 25, il dispositivo di raccordo 10 può funzionare pertanto con un minimo dispendio di forza.
Si deve notare che il suddetto distanziamento assiale differenziato non è limitato obbligatoriamente a due gruppi di denti. In linea di massima sarebbe possibile concepire in tal senso che i denti di presa presenti 24, 25 vengano attivati uno dopo l’altro in modo che il carico di forze necessario si distribuisca al meglio.
Nell’esempio di realizzazione, una forza di azionamento adeguata deve essere applicata costantemente solo fintanto che le superfici di battuta 24b, 25b con i loro settori superficiali inclinati 43 vengono spostate oltre i rispettivi settori di azionamento 24a, 25a. Se un settore di azionamento 24a, 25a si trova solo una volta in senso radiale all’interno di un settore superficiale rettilineo 44, non deve essere più applicata alcuna forza di regolazione assiale. Si concepisce in particolare che almeno alcuni settori di azionamento 24a o 25a siano allontananti ancora per un certo tratto dai settori superficiali rettilinei 44 abbinati ad essi, quando altri settori di azionamento 24a, 25a hanno già raggiunto l’ambito dei settori superficiali rettilinei 44 abbinati ad essi.
Opportunamente, almeno alcuni ma preferibilmente tutti i bracci portanti 23 supportano contemporaneamente, ciascuno, almeno due denti di presa 24, 25 distanziati assialmente. Una dotazione esattamente di due denti di presa 24, 25 per braccio portante 23 si è dimostrata ottimale riguardo al costo di fabbricazione ed alla funzionalità. Secondo l’esempio di realizzazione, su ciascun braccio portante 23 può essere disposto a tal proposito un primo dente di presa 24 appartenente al primo gruppo 24’ di denti con il primo settore di azionamento 24a abbinato ed inoltre anche un secondo dente di presa 25 appartenente al secondo gruppo 25’ di denti compreso il settore di azionamento 25a abbinato.
Opportunamente, i primi denti di presa 24 nel prolungamento assiale del braccio portante 23 che rispettivamente li supporta sono disposti sulla relativa estremità libera, in particolare intercalando il settore di azionamento 24a abbinato. Il secondo dente di presa 25 si trova assialmente tra il primo dente di presa 24 ed il settore di base 22 tuttavia è disposto preferibilmente lateralmente al braccio portante 23 cosicché nel senso della circonferenza della pinza 4, indicata in 46 da una doppia freccia, si registra un certo sfalsamento dei primi e secondi denti di presa 24, 25 disposti sullo stesso medesimo braccio portante 23.
Il secondo dente di presa 25 disposto lateralmente viene inoltre fissato, in particolare per mezzo di un traversino di collegamento 47 che si estende nel senso suindicato 46 della circonferenza, lateralmente al braccio portante. Il traversino di collegamento 47 consente di mantenere una distanza trasversale relativamente grande tra il secondo dente di presa 25 ed il braccio portante 23 cosicché – se si osserva nella direzione assiale secondo la Figura 4 – si registra solo una copertura laterale minima o, in talune circostanze non si registra addirittura nessuna copertura laterale dei primi e secondi denti di presa 24, 25 disposti sullo stesso braccio portante 23.
Grazie al traversino di collegamento 47 può essere prevista in particolare una distanza trasversale passante dal secondo dente di presa 25 in modo che esso venga a trovarsi, nel senso della circonferenza 46, esattamente al centro tra i due primi denti di presa 24 disposti davanti ad esso, dei quali uno appartiene allo stesso braccio portante 23 mentre l’altro appartiene al braccio portante 23 adiacente.
Dalla Figura 4 emerge chiaramente che in questo modo senza un impedimento reciproco dei denti di presa 24, 25 può essere realizzata una battuta tutt’intorno al condotto 12 di fluido innestato.
In particolare, il secondo dente di presa 25 viene trattenuto intercalando il settore di azionamento 25a abbinato sul rispettivo traversino di collegamento 47.
Opportunamente, la pinza 4 è realizzata quale pezzo piegato punzonato costituito di metallo, in particolare in pezzo unico. La Figura 6 mostra il pezzo punzonato che sta alla base della pinza 4 secondo l’esempio e che è stato tranciato da un materiale piatto prima del processo di piegatura successivo. Qui si riconosce tra l’altro anche il settore di base anulare 22 che opportunamente è chiuso tutt’intorno per garantire un sostegno ottimale riguardo alla guarnizione 17. La funzione di serraggio illustrata della pinza 4 sarebbe certamente realizzabile anche con un settore di base 22 fessurato in modo passante in un punto della sua circonferenza.
Dalla Figura 2 emerge che il settore di base 22 di forma discoidale presenta nell’ambito dei settori di base 48 che partono da questo punto, dei bracci portanti 23 ripiegati, una rispettiva rientranza 52. Se i denti di presa 24, 25 disposti assialmente sfalsati l’uno rispetto all’altro sono disposti rispettivamente su un medesimo braccio portante 23, con un numero relativamente basso di bracci portanti 23 si può avere un numero relativamente alto di denti di presa 24, 25 cosicché resti basso anche il numero delle rientranze 52. Questo migliora il sostegno della guarnizione 17.
Si deve ancora menzionare che i primi e secondi settori di azionamento 24a, 25a disposti sullo stesso medesimo braccio portante 23 si ergono opportunamente in direzioni contrapposte. I primi settori di azionamento 24a si estendono dal braccio portante 23 al lato contrapposto al settore di base 22 mentre i secondi settori di azionamento 25a si estendono dal traversino di collegamento 47 che li supporta in direzione del settore di base 22.
Il corpo di base 1 è costituito opportunamente di metallo, preferibilmente materiale di alluminio. La bussola di battuta 5 è concepita in particolare come pezzo in plastica o pezzo da microfusione in acciaio nobile.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di raccordo per un condotto di fluido, con una pinza (4) a bussola che si appoggia assialmente su un corpo di base (1), in cui il condotto (12) di fluido da allacciare può essere innestato coassialmente e presenta una pluralità di bracci portanti (23) che si estendono assialmente e sono distribuiti nel senso della sua circonferenza (46), che supportano rispettivamente almeno un dente di presa (24, 25) che si erge radialmente verso l’interno, in cui a più denti di presa (24, 25) sono abbinati settori di azionamento (24a, 25a) differenti, previsti sulla pinza (4), che attraverso lo spostamento assiale di una bussola di battuta (5) disposta attorno alla pinza (4) possono essere attivati da superfici di battuta (24b, 25b) disposte su detta bussola al fine di premere i denti (24, 25) verso l’interno, in senso radiale, per l’esecuzione di un processo di serraggio e per serrarli contro la superficie esterna (26) del condotto (12) di fluido innestato, caratterizzato dal fatto che i settori di azionamento (24a, 25a) previsti sulla pinza (4) e le superfici di battuta (24b, 25b) abbinate ad essi della bussola di battuta (5) siano distanziati gli uni dagli altri per tratti differenti nella posizione inattiva della bussola di battuta (5) almeno parzialmente nella direzione di regolazione (6) della bussola di battuta (5) in modo che azionando la bussola di battuta (5) vengano attivati in successione uno dopo l’altro più settori di azionamento (24a, 25a) della pinza.
  2. 2. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sulla pinza (4) sono presenti almeno due gruppi (24’, 25’) di denti rispettivamente con più denti di presa (24, 25) disposti alla stessa altezza assiale, in cui ad entrambi i gruppi (24’, 25’) di denti sono abbinati propri settori di azionamento (24a, 25a) la cui distanza assiale rispetto alle superfici di battuta (24b, 25b) della bussola di battuta (5) viene selezionata in modo che i denti di presa (24, 25) dei due gruppi (24’, 25’) di denti vengano azionati uno dopo l’altro in tempi diversi regolando la bussola di battuta (5), in cui i denti di presa (24 o 25) appartenenti allo stesso gruppo (24’ o 25’) di denti sono sottoposti ad un azionamento contemporaneo.
  3. 3. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che a ciascun dente di presa (24, 25) sulla pinza (4) è abbinato individualmente un proprio settore di azionamento (24a, 25a).
  4. 4. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che a ciascun settore di azionamento (24a, 25a) è abbinata individualmente una propria superficie di battuta (24b, 25b) disposta sulla bussola di battuta (5).
  5. 5. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che per ogni settore di azionamento (24a, 25a) sulla circonferenza interna della bussola di battuta (5) è presente una scanalatura di guida (45) che si estende assialmente lungo la quale scorre il settore di azionamento (24a, 25a) abbinato con lo spostamento assiale della bussola di battuta (5) e il fondo della scanalatura forma la superficie di battuta (24b, 25b).
  6. 6. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che le superfici di battuta (24b, 25b) presentano un settore superficiale (43) inclinato rispetto alla direzione di regolazione (6) della bussola di battuta (5).
  7. 7. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che ad ogni settore superficiale inclinato (43) si raccorda un settore superficiale rettilineo (44) della superficie di battuta abbinata (24b, 25b), parallelo alla direzione di regolazione della bussola di battuta (5).
  8. 8. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che ciascun dente di presa (24, 25) è sospeso elasticamente, in senso radiale, sul rispettivo braccio portante (23) tramite un settore di sospensione (33) abbinato individualmente.
  9. 9. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che i settori di azionamento (24a, 25a) sono formati dai settori di sospensione (33).
  10. 10. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che i settori di azionamento (24a, 25a) sporgono verso l’esterno, in senso radiale, attraverso i bracci portanti (23).
  11. 11. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto che i settori di azionamento (24a, 25a) presentano un andamento angolato con un settore a camma (35) orientato in senso radiale verso l’esterno.
  12. 12. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che la bussola di battuta (5) può essere spostata assialmente rispetto alla pinza (4) in cui sulla pinza (4) e sulla bussola di battuta (5) sono presenti mezzi d’arresto (36a, 36b) che attuano un bloccaggio mobile tra la pinza (4) e la bussola di battuta (5) quando quest’ultima è stata spinta in una posizione attiva che conclude il processo di serraggio.
  13. 13. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 12 in collegamento con la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i mezzi di arresto (36a, 36b) presentano incavi d’arresto (37) disposti sulla circonferenza interna della bussola di battuta (5), i quali incavi interagiscono con sporgenze d’arresto formate dai settori a camma (35) dei settori di azionamento (24a, 25a).
  14. 14. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzato dal fatto che sulla pinza (4) sono presenti denti di presa (24, 25) disposti a distanza assiale l’uno dall’altro, in cui sulla bussola di battuta (5) sono presenti per l’attivazione dei settori di azionamento (24a, 25a) denti di presa (24, 25) distanziati assialmente con superfici di battuta (24b, 25b) disposte a distanza assiale l’una dall’altra.
  15. 15. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che su almeno alcuni bracci portanti (23) sono disposti almeno due denti di presa (24, 25) distanziati assialmente.
  16. 16. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che ciascun braccio portante (23) supporta almeno due denti di presa (24, 25) distanziati nella direzione longitudinale della pinza (4).
  17. 17. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 15 o 16, caratterizzato dal fatto che i denti di presa (24, 25) disposti sullo stesso braccio portante (23) sono sfalsati l’uno rispetto all’altro nel senso della circonferenza (46) della pinza (4).
  18. 18. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 17, caratterizzato dal fatto che la pinza (4) presenta un settore di base anulare (22) da cui tutti i bracci portanti (23) si allontanano nella stessa direzione assiale, in cui tutti i denti di presa (24, 25) sono disposti assialmente a distanza davanti al settore di base (22).
  19. 19. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che in più bracci portanti (23) è disposto un dente di presa anteriore (24) nel prolungamento assiale del braccio portante (23) sulla sua estremità libera mentre almeno un ulteriore dente di presa (25) è disposto tra il dente di presa anteriore (24) ed il settore di base (22) lateralmente al braccio portante (23).
  20. 20. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che l’ulteriore dente di presa (25) è disposto sul braccio portante (23) tramite un traversino di collegamento (47) che si estende nel senso della circonferenza (46) della pinza (4).
  21. 21. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 18 a 20, caratterizzato dal fatto che la pinza (4) è disposta sul corpo di base (1) in modo che i bracci portanti (23) si ergano verso l’esterno, in senso assiale, a partire dal settore di base (22) in senso opposto alla direzione di innesto (32) del condotto (12) di fluido.
  22. 22. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 18 a 21, caratterizzato dal fatto che la pinza (4) è disposta almeno con il suo settore di base (22) in una sede (2) del corpo di base (1) la quale comunica con il canale (3) del fluido.
  23. 23. Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che il settore di base (22) supporta assialmente una guarnizione ad anello (17) coassiale a detto settore, il quale anello è disposto nel corpo di base (1) sul lato del settore di base (22), il quale lato è assialmente contrapposto ai bracci portanti (23).
  24. 24. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 18 a 23, caratterizzato dal fatto che la pinza (4) è ancorata solidalmente, in senso assiale, con il suo settore di base (22) al corpo di base (1).
  25. 25. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 24, caratterizzato dal fatto che la bussola di battuta (5) è supportata sul corpo di base (1) con possibilità di spostamento assiale.
  26. 26. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 25, caratterizzato dal fatto che la pinza (4) è realizzata come pezzo piegato punzonato in metallo.
  27. 27. Dispositivo di raccordo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 26, caratterizzato dal fatto che il corpo di base (1) è formato da una parte costruttiva individuale provvista di mezzi di fissaggio (14) o dalla parete di un’apparecchiatura (15) azionata a fluido.
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