ITVI20110152A1 - Forcella per biciclette e bicicletta comprendente tale forcella - Google Patents

Forcella per biciclette e bicicletta comprendente tale forcella Download PDF

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ITVI20110152A1
ITVI20110152A1 IT000152A ITVI20110152A ITVI20110152A1 IT VI20110152 A1 ITVI20110152 A1 IT VI20110152A1 IT 000152 A IT000152 A IT 000152A IT VI20110152 A ITVI20110152 A IT VI20110152A IT VI20110152 A1 ITVI20110152 A1 IT VI20110152A1
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Marco Genovese
Claudio Salomoni
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Wilier Triestina S P A
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    • B62K21/00Steering devices
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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Steering Devices For Bicycles And Motorcycles (AREA)
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Description

FORCELLA PER BICICLETTE E BICICLETTA COMPRENDENTE TALE FORCELLA.
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne una forcella per biciclette, particolarmente adatta a venire impiegata in biciclette da corsa, soprattutto in quelle cosiddette "da cronometro".
Com'à ̈ noto, nelle biciclette da corsa e soprattutto in quelle da competizione, l'aspetto aerodinamico à ̈ determinante per l'ottenimento di elevate prestazioni.
Pertanto, in questo tipo di biciclette, il telaio e la forcella che supporta la ruota anteriore presentano forme tali da migliorarne la penetrazione aerodinamica.
Da questo punto di vista, una parte importante del telaio à ̈ il tubo di sterzo, che si presenta come un corpo tubolare cilindrico al cui interno à ̈ girevolmente associata una corrispondente porzione cilindrica della forcella, in modo da consentire la sterzata della bicicletta.
Com'à ̈ noto, la suddetta porzione cilindrica deve avere un'elevata rigidezza flessionale, soprattutto sul piano verticale definito dall'asse della ruota anteriore e dall'asse di rotazione della forcella, nel quale si trasmettono le sollecitazioni prodotte dagli sforzi esercitati dal ciclista sulle estremità del manubrio.
La rigidezza della forcella à ̈ particolarmente importante nelle biciclette da competizione, in quanto assicura al ciclista una maggiore sensibilità e, quindi, gli permette di avere una maggior padronanza della bicicletta.
Il suddetto requisito di rigidezza viene raggiunto conferendo alla porzione cilindrica ed al tubo di sterzo diametri sufficientemente elevati.
Evidentemente, una maggiore dimensione del tubo di sterzo causa l'inconveniente di peggiorare la resistenza aerodinamica della bicicletta.
Nel tentativo di limitare la suddetta resistenza aerodinamica senza ridurre la rigidezza della forcella, un'esecuzione nota prevede di dotare la forcella di un corpo rastremato che si estende esternamente e frontalmente al tubo di sterzo.
Il suddetto corpo rastremato ha l'effetto di guidare l'aria che lambisce la forcella all'altezza del tubo di sterzo, migliorandone la penetrazione aerodinamica.
Inoltre, poiché il suddetto corpo rastremato ruota assieme alla forcella, esso à ̈ sempre rivolto nella direzione di provenienza del flusso d'aria, garantendo lo stesso beneficio aerodinamico in qualsiasi angolo di sterzata.
Tuttavia, il corpo rastremato presenta l'inconveniente di non aumentare in modo sostanziale la rigidezza flessionale della forcella, poiché presenta una limitata estensione in direzione ortogonale al suddetto piano verticale di flessione.
Infatti, il corpo rastremato ha una larghezza sostanzialmente uguale a quella del tubo di sterzo, per evitare di aumentare l'ingombro frontale della forcella a danno delle prestazioni aerodinamiche.
Pertanto, l'esecuzione appena descritta non appare completamente soddisfacente dal punto di vista aerodinamico e della rigidezza ottenibile.
È scopo della presente invenzione superare gli inconvenienti sopra menzionati appartenenti all'arte nota.
In particolare, Ã ̈ un primo scopo dell'invenzione realizzare una forcella provvista di una rigidezza flessionale superiore rispetto alle forcelle di tipo noto, senza per questo peggiorarne la penetrazione aerodinamica.
È altresì scopo dell'invenzione che, a parità di rigidezza fissionale, la forcella presenti migliori prestazioni aerodinamiche rispetto alle forcelle di tipo noto.
I suddetti scopi vengono raggiunti da una forcella per bicicletta realizzata secondo la rivendicazione 1.
I suddetti scopi vengono altresì raggiunti da una bicicletta comprendente tale forcella, secondo la rivendicazione 13.
Ulteriori caratteristiche di dettaglio della forcella dell'invenzione vengono date nelle relative rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, il miglioramento della penetrazione aerodinamica consentito dalla forcella dell'invenzione permette di diminuire la fatica del ciclista oppure, a parità di fatica, di ottenere prestazioni migliori. Ancora vantaggiosamente, la maggior rigidezza della forcella migliora la sensibilità del ciclista, consentendogli una migliore padronanza della bicicletta e, quindi, una maggiore precisione di manovra.
I suddetti scopi e vantaggi, assieme ad altri che verranno menzionati in seguito, saranno evidenziati durante la seguente descrizione di una preferita forma esecutiva dell'invenzione che viene data, a titolo indicativo ma non limitativo, con riferimento alle seguenti tavole di disegno allegate, dove:
- la fig. 1 rappresenta una porzione di una bicicletta secondo l'invenzione, in vista assonometrica;
- la fig. 2 rappresenta la forcella della bicicletta di fig. 1 , in vista assonometrica;
- la fig. 3 rappresenta la forcella di fig. 2, in vista posteriore;
- la fig. 4 rappresenta una sezione della bicicletta di fig. 1 secondo il piano di traccia IV-IV di fig. 5;
- la fig. 5 rappresenta una sezione della bicicletta di fig. 1 secondo il piano di traccia V-V di fig. 4;
- la fig. 6 rappresenta una porzione della bicicletta di fig. 1 , in vista assonometrica esplosa.
La bicicletta secondo l'invenzione comprende un telaio 2 provvisto di un tubo di sterzo 2a di forma generalmente tubolare, al quale à ̈ girevolmente associata una forcella 1, come si osserva in fig. 1.
Come si osserva nelle figg. 2 e 3, la forcella 1 comprendente due bracci 3 reciprocamente affacciati, ciascuno dei quali à ̈ provvisto ad una estremità di una sede 3a per accogliere una corrispondenza estremità del mozzo di una ruota, non rappresentato ma di per sé noto.
La forcella 1 comprende inoltre un corpo di raccordo 4 che collega i suddetti bracci 3 in un punto intermedio della forcella 1 stessa ed un corpo di fissaggio 5 provvisto di mezzi per il fissaggio del manubrio 6. Il corpo di fissaggio 5 ed il corpo di raccordo 4 sono reciprocamente distanziati e collegati rigidamente tra loro mediante un corpo intermedio 7, in modo da risultare affacciati alle rispettive estremità del tubo di sterzo 2a.
Il corpo di fissaggio 5 ed il corpo di raccordo 4 sono girevolmente collegati al tubo di sterzo 2a tramite rispettivi mezzi di connessione 8, indicati in fig. 5, che definiscono, per la forcella 1 , un asse di rotazione X sostanzialmente allineato all'asse longitudinale del tubo di sterzo 2a.
Preferibilmente ma non necessariamente, i mezzi di connessione girevole 8 comprendono una prima sede 8a appartenente al corpo di raccordo 4 ed una seconda sede 8b appartenente al corpo di fissaggio 5 tra loro affacciate, come rappresentato schematicamente in fig. 3.
Come si osserva nelle figg. 5 e 6, ciascuna delle due sedi 8a, 8b à ̈ configurata per accogliere un primo corpo anulare 24a, 25a di un corrispondente cuscinetto, girevolmente associato ad un secondo corpo anulare 24b, 25b appartenente alla rispettiva estremità del tubo di sterzo 2a.
I due primi corpi anulari 24a, 24b vengono mantenuti a ridosso dei rispettivi secondi corpi anulari 25a, 25b mediante una vite di precarico 21 , il cui avvitamento consente di ottenere il corretto precarico dei cuscinetti.
Secondo l'invenzione, il corpo intermedio 7 comprende due elementi allungati 7a, 7b tra loro affacciati e sviluppati prevalentemente secondo una direzione parallela all'asse di rotazione X, come si osserva in particolare nelle figg. 2 e 3.
Gli elementi allungati 7a, 7b sono distanziati dall'asse di rotazione X così da risultare affacciati al tubo di sterzo 2a e sono separati tra loro da un canale intermedio 9 affacciato al tubo di sterzo 2a, come si osserva nella sezione trasversale di fig. 4.
La separazione del corpo intermedio 7 in due elementi allungati 7a, 7b tra loro distinti, disposti ad un'opportuna distanza reciproca, consente di aumentare la rigidezza del corpo intermedio 7 stesso e, quindi, della forcella 1 .
Allo stesso tempo, il canale intermedio 9 che separa gli elementi allungati 7a, 7b riduce la sezione trasversale del corpo intermedio 7, consentendo il passaggio di una certa quantità di aria attraverso quest'ultimo così da limitarne la resistenza aerodinamica.
E' pertanto raggiunto lo scopo di realizzare una forcella che, a parità di penetrazione aerodinamica rispetto a forcelle analoghe di tipo noto, presenti una rigidezza superiore.
Vantaggiosamente, la maggior rigidezza della forcella 1 derivante dalla disposizione distanziata degli elementi allungati 7a, 7b accresce la sensibilità al manubrio 6 ed il controllo della bicicletta da parte del ciclista rispetto a quanto ottenibile con le forcelle di tipo noto.
Analogamente, la scelta di un'opportuna distanza tra gli elementi allungati 7a e 7b consente di operare una riduzione di sezione del tubo di sterzo 2a senza ridurre la rigidezza della forcella 1, così da migliorare ulteriormente la sua efficienza aerodinamica raggiungendo un altro scopo dell'invenzione.
Preferibilmente, ciascun elemento allungato 7a, 7b à ̈ costituito dal prolungamento di un corrispondente braccio 3 oltre il corpo di raccordo 4 e fino al corpo di fissaggio 5.
Vantaggiosamente, la continuità tra i bracci 3 e gli elementi allungati 7a, 7b consente di trasmettere le sollecitazioni dal corpo di fissaggio 5, al quale à ̈ fissato il manubrio 6, direttamente alla ruota anteriore e viceversa, aumentando la sensibilità ed il controllo da parte del ciclista.
Allo stesso fine, ciascun elemento allungato 7a, 7b à ̈ preferibilmente allineato al corrispondente braccio 3 secondo un'unica direzione di sviluppo rettilinea.
In questo modo, vantaggiosamente, gli sforzi trasmessi dal manubrio 6 alla ruota anteriore sollecitano gli elementi allungati 7a, 7b ed i bracci 3 principalmente a trazione ed a compressione e, solo in misura limitata, a flessione, migliorando ulteriormente la sensibilità del ciclista.
Per quanto concerne il corpo di fissaggio 5, come si osserva in fig. 2 esso comprende preferibilmente due sedi anulari 22 atte ad accogliere il manubrio 6, disposte rispettivamente alle estremità di ciascun elemento allungato 7a, 7b.
Vantaggiosamente, il collegamento del manubrio 6 direttamente alle estremità degli elementi allungati 7a, 7b migliora ulteriormente la sensibilità al manubrio 6.
Inoltre, preferibilmente e come si osserva in fig. 4, il corpo di fissaggio 5 à ̈ amovibilmente associato al corpo di raccordo 4 tramite mezzi di collegamento 10 che, vantaggiosamente, favoriscono l'accoppiamento della forcella 1 alle due estremità del tubo di sterzo 2a.
Preferibilmente, i suddetti mezzi di collegamento 10 comprendono due elementi sagomati 11 , ciascuno associato ad un corrispondente elemento allungato 7a, 7b.
In particolare, ciascun elemento sagomato 11 Ã ̈ scorrevolmente associato ad un corrispondente elemento di riscontro 12 appartenente al corpo di fissaggio 5 secondo una direzione di inserimento Z sostanzialmente parallela all'asse di rotazione X.
Preferibilmente, l'elemento di riscontro 12 à ̈ un alloggiamento ricavato nel corpo di fissaggio 5, atto ad ospitare l'elemento sagomato 11. Inoltre, preferibilmente e come si osserva nell'esploso di fig. 6, il corpo di fissaggio 5 comprende una porzione di ciascun elemento allungato 7a, 7b, nella quale à ̈ ricavato il suddetto alloggiamento. La configurazione appena menzionata à ̈ particolarmente vantaggiosa quando gli elementi allungati 7a, 7b sono cavi, nel qual caso le loro cavità possono venire utilizzate come alloggiamenti per l'elemento sagomato 11.
Il collegamento tra il corpo di fissaggio 5 e ciascun elemento allungato 7a, 7b avviene preferibilmente tramite una vite di fissaggio 13, che viene inserita in un foro passante 5a appartenente al corpo di fissaggio 5 ed avvitata ad un foro filettato 11a ricavato in un corrispondente elemento sagomato 11 e coassiale al suddetto foro passante 5a.
Preferibilmente, l'elemento sagomato 11 à ̈ l'estremità di un corpo prismatico 23, il quale presenta una sezione trasversale coniugata alla sezione della cavità del rispettivo elemento allungato 7a, 7b.
L'estremità del corpo prismatico 23 contrapposta all'elemento sagomato 11 viene inserita scorrevolmente nella porzione dell'elemento allungato 7a, 7b appartenente al corpo di raccordo 4, al quale viene fissato rigidamente, ad esempio tramite una colla.
Il fatto che il corpo prismatico 23 ed il rispettivo elemento allungato 7a, 7b siano corpi distinti consente di realizzare le due parti in materiali tra loro diversi.
Questo à ̈ particolarmente vantaggioso se la forcella 1 viene realizzata prevalentemente in un materiale composito che, com'à ̈ noto, à ̈ un materiale poco adatto per ricavare filettature.
In questo caso, il corpo prismatico 23 può venire realizzato ad esempio in alluminio, che si presta alla realizzazione del foro filettato 11a per l'accoppiamento del corpo di fissaggio 5.
Preferibilmente, i mezzi di collegamento 10 comprendono anche un inserto 14 scorrevolmente associato ad una sede del corpo di fissaggio 5 secondo una direzione Z che interseca l'asse di un corrispondente foro passante 5a.
II suddetto inserto 14 à ̈ a sua volta provvisto di un foro passante 14a che può venire disposto coassiale all'asse del foro passante 5a del corpo di fissaggio 5.
L'inserto 14 funge da elemento di battuta per la testa della vite di fissaggio 13 e la sua presenza à ̈ vantaggiosa soprattutto se la battuta per la testa della vite di fissaggio 13 non può venire realizzata direttamente nel corpo di fissaggio 5, come accade ad esempio se il corpo di fissaggio 5 à ̈ cavo, fatto normale nelle biciclette da competizione.
Per quanto riguarda elementi allungati 7a, 7b, come si osserva in fig.
4 i rispettivi bordi anteriori 17a sono disposti preferibilmente in posizione avanzata rispetto al tubo di sterzo 2a, in modo da intercettare l'aria che incide sulla zona corrispondente per guidarla opportunamente attorno al tubo di sterzo stesso.
A tal fine, gli elementi allungati 7a, 7b presentano preferibilmente una sezione trasversale allungata nella direzione del flusso d'aria, in modo da migliorare la penetrazione aerodinamica della zona del tubo di sterzo.
Inoltre, le superfici 15 degli elementi allungati 7a, 7b che si affacciano al tubo di sterzo 2a sono preferibilmente concave, così da delimitare, assieme alla superficie del tubo di sterzo 2a, corrispondenti canali laterali 16 di forma curvilinea che comunicano con il canale intermedio 9 e si estendono sui due lati del tubo di sterzo 2a.
In tal modo, l'aria intercettata dal canale intermedio 9 si distribuisce nei suddetti canali laterali 16 e defluisce verso il lato opposto del tubo di sterzo 2a, limitando i relativi effetti di resistenza aerodinamica.
Inoltre, preferibilmente, il profilo trasversale di ciascun elemento allungato 7a, 7b à ̈ rastremato procedendo dal bordo 17a affacciato al canale intermedio 9 verso il bordo 17b opposto.
Vantaggiosamente, la suddetta rastrematura conferisce agli elementi allungati 7a, 7b un profilo trasversale particolarmente efficiente dal punto di vista aerodinamico.
Inoltre, preferibilmente, ciascun elemento allungato 7a, 7b presenta una superficie esterna convessa, in modo che il suo profilo trasversale sia assimilabile ad un profilo alare, a vantaggio dell'efficienza aerodinamica.
Come si osserva in fig. 5, il corpo di fissaggio 5 comprende preferibilmente canali passanti 18 nei quali sono inseribili rispettivi cavi 20, ad esempio i cavi dei freni e/o dei comandi per il cambio di rapporto.
Ciascun canale passante 18 si sviluppa tra un'apertura superiore sul corpo di fissaggio 5 per l'entrata del cavo 20 proveniente dal manubrio 6 ed un'apertura inferiore sul lato opposto del corpo di fissaggio 5, attraverso la quale il cavo 20 esce.
La suddetta apertura inferiore à ̈ in comunicazione con la prima sede 8a del rispettivo cuscinetto, in modo da risultare affacciata all'estremità del tubo di sterzo 2a.
Inoltre, il cuscinetto 24a, 24b associato al corpo di fissaggio 5 presenta uno o più fori passanti sviluppati secondo l'asse di rotazione X, attraverso i quali il cavo 20 può entrare nella cavità del tubo di sterzo 2a.
I rimanenti elementi del telaio 2 sono internamente cavi e le rispettive cavità sono in comunicazione tra loro e con la cavità del tubo di sterzo 2a.
In questo modo, i cavi 20 che escono dall'apertura inferiore del corpo di fissaggio 5 entrano nel tubo di sterzo 2a e passano direttamente all'interno dei rimanenti elementi tubolari del telaio 2.
In questo modo, vantaggiosamente, i cavi 20 rimangono esposti all'esterno per un tratto molto limitato, a vantaggio de aerodinamicità e dell'ergonomia della bicicletta.
Operativamente, durante l'avanzamento della bicicletta, l'area che lambisce la zona del tubo di sterzo 2a raggiunge i bordi anteriori 17a degli elementi allungati 7a, 7b e si divide in tre flussi, uno che lambisce la superficie esterna di ciascun elemento allungato la, 7b ed un terzo che penetra nel canale intermedio 9.
La forma aerodinamica degli elementi allungati la, 7b consente di guidare in modo ottimale i suddetti flussi, evitando la formazione di vortici così da migliorare la penetrazione aerodinamica della forcella 1.
Per quanto finora detto, si comprende che la forcella dell'invenzione raggiunge tutti gli scopi menzionati in precedenza.
In particolare, la posizione distanziata dei due elementi allungati consente di aumentare la rigidità della forcella e, quindi, migliorare la sensibilità del ciclista.
Al contempo, il canale intermedio tra gli elementi allungati assicura il deflusso di una parte de aria che incide sulla forcella, limitando la resistenza aerodinamica di quest'ultima.
Anche la disposizione dei cavi all'interno del telaio per la quasi totalità della loro lunghezza contribuisce a ridurre la resistenza aerodinamica della forcella dell'invenzione, oltre a migliorare l'ergonomia della bicicletta.
Inoltre, il fatto che il manubrio venga collegato direttamente alle estremità degli elementi allungati e che questi ultimi costituiscano il diretto prolungamento dei bracci della forcella consente di trasmettere direttamente le sollecitazioni tra il manubrio e la ruota, aumentando ulteriormente la sensibilità sopra menzionata.
Ulteriori caratteristiche di dettaglio della forcella, sebbene non descritte e non rappresentate nei disegni, qualora rientrassero nell'ambito delle allegate rivendicazioni dovranno ritenersi tutte protette dal presente brevetto.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Forcella (1 ) per bicicletta comprendente: - due bracci (3) reciprocamente affacciati, ciascuno provvisto ad un'estremità di una sede (3a) atta ad accogliere una corrispondente estremità del mozzo di una ruota; - un corpo di raccordo (4) che collega detti due bracci (3); - un corpo di fissaggio (5) di un manubrio (6), distanziato da detto corpo di raccordo (4) e rigidamente collegato ad esso tramite un corpo intermedio (7); - mezzi di connessione (8) per il collegamento girevole di detto corpo di raccordo (4) e di detto corpo di fissaggio (5) ad un tubo di sterzo (2a) di un telaio (2) attorno ad un asse di rotazione (X); caratterizzata dal fatto che detto corpo intermedio (7) comprende due elementi allungati (7a, 7b) tra loro affacciati, sviluppati prevalentemente in direzione parallela a detto asse di rotazione (X), distanziati da detto asse di rotazione (X) in modo da risultare affacciati a detto tubo di sterzo (2a) quando questo viene collegato a detta forcella (1 ) e tra loro separati tramite un canale intermedio (9) disposto in modo da risultare affacciato a detto tubo di sterzo (2a).
  2. 2) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi allungati (7a, 7b) comprende il prolungamento di un corrispondente di detti bracci (3) da detto corpo di raccordo (4) a detto corpo di fissaggio (5).
  3. 3) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 2) caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi allungati (7a, 7b) Ã ̈ allineato al corrispondente braccio (3) secondo un'unica direzione di sviluppo rettilinea corrispondente.
  4. 4) Forcella (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto corpo di fissaggio (5) comprende una sede anulare (22) disposta all'estremità di ciascuno di detti elementi allungati (7a, 7b), atta ad accogliere detto manubrio (6).
  5. 5) Forcella (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto corpo di fissaggio (5) Ã ̈ amovibilmente associato a detto corpo di raccordo (4) tramite mezzi di collegamento (10).
  6. 6) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 5) caratterizzata dal fatto che detti mezzi di collegamento (10) comprendono un elemento sagomato (1 1 ) appartenente a ciascuno di detti elementi allungati (7 a, 7b) ed un corrispondente elemento di riscontro (12) appartenente a detto corpo di fissaggio (5), scorrevolmente associabile a detto elemento sagomato (11 ) secondo una direzione sostanzialmente parallela a detto asse di rotazione (X).
  7. 7) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 6) caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi sagomati (11 ) comprende un foro filettato (1 1 a) e che detto corpo di fissaggio (5) comprende un foro passante (5a) atto ad accogliere una vite di fissaggio (13) avvitabile a detto foro filettato (1 1 a), detto foro filettato (11 a) e detto foro passante (5a) essendo disposti in modo da essere coassiali quando detto elemento sagomato (1 1 ) viene accoppiato al corrispondente elemento di riscontro (12).
  8. 8) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 7) caratterizzata dal fatto che detti mezzi di collegamento (10) comprendono un inserto (14) scorrevolmente associato a detto corpo di fissaggio (5) secondo una direzione (Z) che interseca l'asse di un corrispondente di detti fori passanti (5a), detto inserto (14) essendo provvisto di un corrispondente foro passante (14a) coassiale a detti fori passanti (5a) di detto corpo di fissaggio (5).
  9. 9) Forcella (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti elementi allungati (7a, 7b) presentano rispettive superfici concave (15) affacciate tra loro e contrapposte rispetto alla zona occupata da detto tubo di sterzo (2a) quando viene collegato a detta forcella (1 ), in modo tale da definire, tra dette superfici concave (15) e detto tubo di sterzo (2a), corrispondenti canali laterali (16) in comunicazione con detto canale intermedio (9).
  10. 10) Forcella (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi allungati (7a, 7b) presenta una sezione trasversale il cui profilo à ̈ rastremato procedendo dal bordo (17a) adiacente a detto canale intermedio (9) verso il bordo (17b) opposto.
  11. 11 ) Forcella (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti mezzi di connessione girevole (8) comprendono una prima sede (8a) appartenente a detto corpo di raccordo (4) ed una seconda sede (8b) appartenente a detto corpo di fissaggio (5), ciascuna di dette sedi (8a, 8b) essendo atte ad accogliere corrispondenti cuscinetti interposti tra detto corpo di raccordo (4), detto corpo di fissaggio (5) e le estremità di detto tubo di sterzo (2a).
  12. 12) Forcella (1 ) secondo la rivendicazione 11 caratterizzata dal fatto che detto corpo di fissaggio (5) comprende un canale passante (18) atto ad accogliere un corrispondente cavo (20), provvisto di un'apertura inferiore in comunicazione con detta prima sede (8a).
  13. 13) Bicicletta comprendente un telaio (2) provvisto di un tubo di sterzo (2a) e di una forcella (1 ) girevolmente associata a detto tubo di sterzo (2a), caratterizzato dal fatto che detta forcella (1 ) Ã ̈ realizzata secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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