ITTV20130191A1 - Dispositivo per la limitazione della rotazione della forcella e del manubrio di una bicicletta - Google Patents

Description

TITOLO: DISPOSITIVO PER LA LIMITAZIONE DELLA ROTAZIONE DELLA FORCELLA E DEL MANUBRIO DI UNA BICICLETTA

DESCRIZIONE

Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo per la limitazione della rotazione della forcella e del manubrio di una bicicletta.

Le biciclette di tipo noto, in particolare quelle per la pratica del mountain bike, sono usualmente costituite da un telaio principale e da una forcella anteriore girevolmente fissata al telaio principale, il quale comprende usualmente un tubo orizzontale, un tubo obliquo ed uno verticale, un cannotto sostanzialmente verticale, un supporto per una sella, un movimento centrale per la trasmissione del moto tramite catena e mezzi per l'aggancio di una ruota anteriore e di una posteriore a dei forcellini posteriori ed alla forcella anteriore.

Durante l'utilizzo della bicicletta, in particolare quando si effettuano delle brusche curve od in caso di caduta, si ha che la forcella sbatte sul telaio potendosi così non solo rovinare la vernice ma, soprattutto nel caso il telaio sia realizzato in materiale composito quale il carbonio, anche arrivare alla incrinatura e quindi alla rottura del telaio stesso.

Si può anche riscontrare, in caso di extrarotazione del manubrio, il verificarsi di un impatto delle leve del freno o dei comandi del cambio, associati al manubrio, o addirittura del manubrio stesso direttamente sul telaio, con conseguenti danni sulla vernice o sui componenti.

A parziale soluzione di tale inconveniente, è nota la domanda di brevetto US2013/0221633A1 pubblicata in data 29/08/2013 in cui è illustrata una soluzione per una bicicletta che prevede l'impiego di una forcella frontale 35, supportata in modo girevole su un tubo verticale 30 fissato al telaio; la bicicletta prevede la presenza, sul tubo obliquo 65 in una zona attigua la forcella, di un elemento di protezione 135 costituito da un blocchetto rigido 140, di forma parallelepipeda e vincolabile inferiormente al tubo obliquo 65 secondo un asse longitudinale al medesimo.

A tale blocchetto risultano associabili, mediante una vite 160, un basamento 145, in materiale abbastanza rigido e su cui è ricavata una apposita sede controsagomata al basamento 145, ed un coperchio 150 realizzato in materiale resiliente, più soffice di quello con cui è realizzato il basamento 145, che risulta atto ad assorbire un eventuale impatto della forcella 35.

Tale soluzione presenta però degli inconvenienti: infatti essendo il blocchetto rigido associato longitudinalmente e direttamente al tubo obliquo, si può avere, a causa di un forte impatto, o una sua parziale rotazione o la rottura del gambo della vite.

Inoltre l'uso di una vite non si presta nel caso il telaio sia realizzato in materiale composito, quale il carbonio, dato che si vengono a creare zone di indebolimento del telaio a causa delle forze che si scaricano in una zona ristretta e limitata.

Infine, l'elemento di protezione risulta nel suo complesso ingombrante e peggiora così l'estetica della bicicletta, essendo un elemento sporgente in maniera vistosa.

E' anche nota una bicicletta, commercializzata con il marchio TIMEMACHINE dalla società svizzera BMC, in cui a lato del cannotto anteriore per il collegamento della forcella è associato, mediante viti oppure è incollato, un tassello in materia plastica che interagisce con i bordi di un musetto^ sporgente anteriormente alla forcella stessa.

Anche tale soluzione presenta però degli inconvenienti, quali l'uso di viti e, soprattutto, il fatto che la zona di impatto tra il tassello e il musetto risulta localizzata in una area molto ristretta, questo causando ancora zone di possibile rottura.

Inoltre il tassello è posto in una zona prossima all'estremità superiore del cannotto e quindi si viene a definire, rispetto al sottostante punto di fulcraggio della forcella, un braccio lungo che incrementa così la forza che si viene a scaricare sul tassello in caso di impatto .

L'incollaggio non garantisce infine una stabile adesione del tassello al telaio.

Compito del presente trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati,

realizzando un dispositivo che permetta di limitare la rotazione della forcella e del manubrio di una bicicletta, particolarmente in caso di caduta, preservando al contempo la integrità del telaio e dei componenti ad esso associati .

Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di ottenere un dispositivo la cui applicazione possa essere effettuata anche su telai in materiale composito, quale il carbonio, mantenendo la integrità strutturale del telaio stesso.

Ancora uno scopo è quello di realizzare un dispositivo che alle caratteristiche precedenti accomuni quella di permettere di non alterare la conformazione estetica del tubo obliquo evitando elementi sporgenti lateralmente dal medesimo.

Un altro scopo è quello di ottenere un dispositivo che risulti strutturalmente semplice, che presenti costi contenuti e che sia realizzabile con gli usuali e noti macchinari ed impianti .

Il compito, nonché gli altri scopi enunciati ed altri che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo (1) per la limitazione della rotazione di una forcella (2) e di un manubrio (3) girevolmente associati ad un cannotto (4) solidale ad un tubo obliquo (5) costituente il telaio di una bicicletta, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da almeno un corpo rigido (6) con sezione trasversale a C la cui base (7) è associata od è associabile a detto tubo obliquo (5) in una zona posta a ridosso ed antistante la zona di raccordo girevole della estremità superiore (13) di detta forcella (2) a detto cannotto (4), detto almeno un corpo rigido (6) presentando delle ali laterali (8a,8b) le cui estremità terminali (17a,17b) sono selettivamente interagenti con le superfici laterali (16a,16b) di detta estremità superiore (13) di detta forcella (2) qualora questa venga ruotata oltre un predefinito angolo.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno dalla descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli allegati disegni, in cui:

la figura 1 illustra un manubrio con associato il dispositivo in una vista laterale nella condizione di manubrio non ruotato;

la figura 2 è una vista analoga a quella di figura 1 in una vista di tre quarti dal basso; la figura 3 è una vista analoga a quella di figura 1 in una prima vista di tre quarti dall' alto;

la figura 4 illustra il particolare del tubo obliquo della forcella ed il dispositivo da esso disaccoppiato;

la figura 5 illustra un manubrio con associato il dispositivo in una vista laterale nella condizione di manubrio parzialmente ruotato;

la figura 6 è una vista analoga a quella di figura 5 in una prima vista di tre quarti laterale ;

la figura 7 è una vista analoga a quella di figura 5 in una seconda vista di tre quarti dall' alto;

la figura 8 è una vista analoga a quella di figura 5 in una terza vista di tre quarti dal basso;

la figura 9 è una vista operata secondo il piano di sezione IX-IX di figura 1 in cui, per una semplificazione grafica, si è disegnato il solo contorno esterno dei vari componenti;

la figura 10 è una vista analoga alla precedente operata secondo il piano di sezione X-X di figura 1;

la figura 11 è una vista analoga alla precedente operata secondo il piano di sezione XI-XI di figura 6;

la figura 12 è una vista analoga alla precedente operata secondo il piano di sezione XII-XII di figura 6.

Con riferimento alle figure precedentemente citate si è indicato con il numero (1) un dispositivo per conseguire la limitazione della rotazione di una forcella (2) e di un manubrio (3) girevolmente associati ad un cannotto (4) solidale ad un tubo obliquo (5) costituente il telaio di una bicicletta.

Il dispositivo è costituito da almeno un corpo rigido (6) presentante una forma parallelepipeda e leggermente conica lungo l'asse longitudinale con, in pianta, una sezione trasversale sostanzialmente a C a definire una base (7) e due ali laterali (8a,8b) raccordate trasversalmente secondo una prima superficie (9) e longitudinalmente secondo una seconda superficie (10), entrambe curvate secondo un voluto raggio.

La base (7) è associata od è associabile in corrispondenza di una controsagomata superficie frontale (11) di detto tubo obliquo (5); tale superficie frontale (11) è attigua e sottostante la estremità inferiore (12) di detto cannotto (4) ed è inoltre posta a ridosso ed antistante alla zona di raccordo girevole della estremità superiore (13) di detta forcella (2) a detto cannotto (4) .

La interconnessione può avvenire per incollaggio o per incastro o mediante predisposte viti il cui gambo è alloggiato entro una opportuna e predisposta controfilettata sede ricavata sul tubo obliquo (4).

In corrispondenza di detta estremità superiore (13) di detta forcella (2) è associato o è ricavato un raccordo scatolare (14) per l'alloggiamento della parte terminale della forcella (2) che si innesta nel cannotto (4).

Tale raccordo scatolare (14) presenta in pianta una conformazione ed un ingombro tali da definire una superficie posteriore (15) che si affaccia, con il manubrio dritto, di fronte alla prima superficie (9) ed alla seconda superficie (10) di detto corpo rigido (6); la superficie posteriore (15) non tocca alcuna parte di detto corpo rigido (6) né nella condizione di manubrio dritto, né nel caso detto manubrio fosse ruotato, a destra o a sinistra, di un determinato e voluto angolo, ad esempio sino ad un angolo di 60° come imposto attualmente dalla normativa in vigore.

Quando invece la rotazione di detto manubrio (3), e quindi di detta forcella (2), supera un predeterminato e voluto angolo, allora si ha, come illustrato nelle figure 11 e 12, che le superfici laterali (16a,16b) di detto raccordo scatolare (14) vanno a toccare le estremità terminali (17a,17b) delle ali laterali (8a,8b) di detto almeno un corpo rigido (6).

In questa condizione si ha un impedimento alla ulteriore rotazione del manubrio e della forcella, la zona di contatto essendo costituita quindi dalla, ampia, zona di contatto di dette estremità terminali (17a,17b) su dette superfici laterali (16a,16b), ciò permettendo una buona ed ottimale trasmissione delle forze.

Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi indicati , essendosi ottenuto un dispositivo che permette di limitare, in modo ottimale, la rotazione della forcella e del manubrio di una bicicletta, preservando al contempo la integrità del telaio e dei freni e del cambio associati al manubrio grazie al fatto che il blocco della rotazione avviene per interazione tra le superfici di componenti guali il corpo rigido (6) che è posizionato posteriormente al raccordo scatolare (14) e quindi alla forcella (2).

Dal tubo obliquo sono quindi assenti parti sporgenti lateralmente dallo stesso, mantenendosi così un aspetto pulito e lineare che accresce la qualità estetica della bicicletta.

Il dispositivo inoltre può essere applicato anche a biciclette con telaio in carbonio mantenendo la integrità strutturale del telaio stesso .

Il dispositivo, infine, risulta strutturalmente semplice e presenta costi realizzativi contenuti.

Il dispositivo così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.

Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .

In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica .

Così, ad esempio, la conformazione del corpo rigido (6) e del raccordo scatolare (14) e quindi delle estremità terminali (17a,17b) delle ali laterali (8a,8b) potranno essere le più pertinenti in funzione di specifiche esigenze.

Claims (7)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per la limitazione della rotazione di una forcella (2) e di un manubrio (3) girevolmente associati ad un cannotto (4) solidale ad un tubo obliquo (5) costituente il telaio di una bicicletta, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da almeno un corpo rigido (6) con sezione trasversale a C la cui base (7) è associata od è associabile a detto tubo obliquo (5) in una zona posta a ridosso ed antistante la zona di raccordo girevole della estremità superiore (13) di detta forcella (2) a detto cannotto (4), detto almeno un corpo rigido (6) presentando delle ali laterali (8a,8b) le cui estremità terminali (17a,17b) sono selettivamente interagenti con le superfici laterali (16a,16b) di detta estremità superiore (13) di detta forcella (2) qualora questa venga ruotata oltre un predefinito angolo.
2. 2. Dispositivo’ come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto detto almeno un corpo rigido (6) presenta una forma parallelepipeda e leggermente conica lungo l'asse longitudinale con, in pianta, una sezione trasversale sostanzialmente a C a definire una base (7) e due ali laterali (8a,8b) raccordate trasversalmente secondo una prima superficie (9) e longitudinalmente secondo una seconda superficie (10), entrambe curvate secondo un voluto raggio.
3. 3, Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 2 che si caratterizza per il fatto che detta base (7) è associata od è associabile in corrispondenza di una controsagomata superficie frontale (11) di detto tubo obliquo (5).
4. 4. Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto che detta superficie frontale (11) è attigua e sottostante la estremità inferiore (12) di detto cannotto (4) ed è inoltre posta a ridosso ed antistante alla zona di raccordo girevole di detta estremità superiore (13) di detta forcella (2) a detto cannotto (4) .
5. 5. Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 4 che si caratterizza per il fatto che in corrispondenza di detta estremità superiore (13) di detta forcella (2) è associato o è ricavato un raccordo scatolare (14) per l'alloggiamento della parte terminale della forcella (2) che si innesta in detto cannotto (4).
6. 6, Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che detto raccordo scatolare (14) presenta in pianta una conformazione ed un ingombro tali da definire una superficie posteriore (15) che si affaccia, con detto manubrio diritto, di fronte a detta prima superficie (9) e a detta seconda superficie (10) di detto corpo rigido (6), detta superficie posteriore (15) non toccando alcuna parte di detto corpo rigido (6) né nella condizione di manubrio dritto, né nel caso detto manubrio fosse ruotato, a destra o a sinistra, di un determinato e voluto angolo .
7. 7. Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 6 che si caratterizza per il fatto che quando la rotazione di detto manubrio (3), e quindi di detta forcella (2), supera un predeterminato e voluto angolo, allora le superfici laterali (16a,16b) di detto raccordo scatolare (14) vanno a toccare le estremità terminali (17a,17b) delle ali laterali (8a,8b) di detto almeno un corpo rigido (6), in questa condizione avendosi un impedimento alla ulteriore rotazione di detti manubrio (3) e forcella (2), la zona di contatto essendo costituita dalla zona di contatto di dette estremità terminali (17a, 17b) su dette superiici laterali (16a,16b) .