ITVI20060216A1 - Dispositivo chiudiporta con chiusura automatica controllata, in particolare per porte a vetro - Google Patents

Dispositivo chiudiporta con chiusura automatica controllata, in particolare per porte a vetro Download PDF

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ITVI20060216A1
ITVI20060216A1 ITVI20060216A ITVI20060216A1 IT VI20060216 A1 ITVI20060216 A1 IT VI20060216A1 IT VI20060216 A ITVI20060216 A IT VI20060216A IT VI20060216 A1 ITVI20060216 A1 IT VI20060216A1
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piston
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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
ti presente trovato è applicabile nel campo tecnico delle cerniere ed accessori di sospensione per porte o similari, ed ha particolarmente per oggetto un dispositivo chiudiporta con chiusura automatica controllata, in particolare per porte a vetro.
Stato della Tecnica
E' noto che al fine di chiudere e mantenere in tale posizione porte, finestre o sìmitari sono impiegati dispostivi chiudiporta aventi un primo elemento fisso, anco radile al pavimento, ed un elemento mobile, ancora bile alla porta mediante bracci articolati o similari.
Tali noti dispositivi presentano alcuni riconosciuti inconvenienti, principalmente . Innanzitutto, essi sono molto ingombranti e difficili da porre in opera, poiché hanno bisogno di uno scasso nel pavimento di dimensioni sufficienti a contenere l'elemento fisso.
Inoltre, essi presentano una meccanica complicata e costosa, così da richiedere ingenti investimenti iniziali e larghi costi di manutenzione.
I noti dispositivi chiudiporta, inoltre, non garantiscono un ritorno uniforme delia porta in posizione di porta chiusa, specialmente se strattonati in chiusura da un utilizzatore o dal vento.
Presentazione de ΙΓ invenzione
Scopo del presente trovato è di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, realizzando un dispositivo chiudiporta che presenti caratteristiche dì spiccata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare è quello di mettere a disposizione un dispositivo chiudiporta dì ingombri contenuti e facile da porre in opera, che non richieda
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MAROSCI A & ASSOCIATI S.r.l. fng, Antonio MAROSCIA - No. 466 scassi ed opere murarie.
Un ulteriore scopo è metere a disposizione un dispositivo chiudiporta che conserta un ritorno controllato della porta nella posizione di porta chiusa.
Un ulteriore scopo del trovato è mettere a disposizione un dispositivo chiudiporta robusto e che minimizzi gli interventi di manutenzione.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiari in seguito, sono raggiunti da un dispositivo chiudiporta in accordo con la rivendicazione 1.
Grazie a questa particolare configurazione, è possibile porre in opera il dispositivo secondo il trovato senza particolari opere murarie o scassi ne! pavimento. Il dispositivo secondo il trovato, infatti, sarà fissato al supporto fisso all'interno dello sviluppo verticale della porta, superiormente al livello del pavimento o del muro alla quale il corpo fisso è fissato.
Forme di realizzazione vantaggiose del trovato sono definite in accordo alle ri vend icazlon i indipend enti .
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo chiudiporta secondo il trovato, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cut:
la FIG. 1 è una vista assonometrica di un dispositivo chiudiporta secondo il trovato;
la FIG. 2 è una vista in sezione di una porta su cui è montato il dispositivo di FIG. 1;
la FIG. 3 è una vista in sezione del dispositivo di FIG. 1 presa secondo un piano dì traccia A - A\
MAROSC1A & ASSOCIATI S.r.l.
Ing. Antonio MAROSCIA - No, 466 la FIG. 4 è una vista in sezione del dispositivo di FIG. 1 presa secondo un piano dì traccia B - B;
la FIG. 5 è una vista esplosa del dispositivo di FIG. 1;
la FIG. 6 è una vista esplosa delle camere a volume variabile 12 e 13;
la FIG. 7 è una vista in sezione di una prima forma di realizzazione preferita ma non esclusiva del perno 7;
la FIG. 8 è una vista In sezione del perno di FIG. 7 presa secondo un piano dì traccia E - E]
la FIG. 9 è una vista esplosa di alcuni particolari di FIG. 5 in cui il corpo fisso 2 è illustrato con lìnea tratteggiata;
le FIGG. 10 e 11 sono viste in sezione del dispositivo di FIG. 1 rispettivamente prese secondo piani di traccia C - C e D- D in posizione di porta chiusa;
le FIGG. 12 e 13 sono viste in sezione del dispositivo di FIG. 1 rispettivamente prese secondo piani dì traccia C - C e D - D in una posizione di porta aperta;
la FIG. 14 è una vista in sezione di una seconda forma di realizzazione preferita ma non esclusiva del perno 7.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, il dispositivo secondo il trovato, indicato globalmente con il numero 1 , comprenderà, essenzialmente, un corpo scatolare 2 fisso ed un elemento mobile 3 ancorabile ad una porta P mediante i due semiguscì 4, 4'. Il corpo scatolare 2 è ancorabile ad un supporto fisso 5, quale un muro od un pavimento, ad esempio mediante lo zoccolo 33.
L'elemento mobile 3 ed il corpo scatoiare 2 sono reciprocamente imperniati attorno ad un primo asse longitudinale X per consentire la reciproca rotazione
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MAROSO I A S. ASSOCIA†! S.M. Ing, Antonio MAROSO I A - No. 406 degli stessi da una posizione di porta aperta ad una posizione di porta chiusa. Sono altresì previsti mezzi di controllo, indicati globalmente con 5, agenti sull'elemento mobile 3 per richiamarlo automaticamente verso la posizione dì porta chiusa all'atto dell'apertura delia porta, e mezzi di smorzamento Idraulico, indicati globalmente con 6, per ritardare il movimento rotatorio dell’elemento mobile 3 rispetto al corpo quando quest'ultimo è richiamato automaticamente verso la posizione di porta chiusa.
Secondo i! trovato, ì mezzi di controllo 5 ed i mezzi di smorzamento 6 sono interamente contenuti nel corpo 2. Quest'ultimo, inoltre, è predisposto per essere fissato al supporto S all'Interno dello sviluppo verticale h superiormente al livello I del pavimento o del muro, come visibile in FIG. 2.
Vantaggiosamente, s mezzi di controllo 5 potranno comprendere un perno 7 definente tasse X ed avente almeno due porzioni di contrasto 8 e 9 definenti primi mezzi a camma 10 e secondi mezzi a camma 11 agenti in direzioni d, d’ sostanzialmente ortogonale rispetto alla direzione definita dall’asse X.
li perno 7 potrà essere montato nel corpo 2 in una sua sede cilindrica 36, unitamente ad una coppia di reggispinta 37, 37', portareggispinta 38, 38', guarnizioni 39, 39* e paraolìo 40, 40’.
I mezzi di smorzamento idraulico, inoltre, potranno comprendere una prima camera di lavoro a volume variabile 12 contenente un fluido di lavoro, ad esempio olio, ed una seconda camera di lavoro a volume variabile 13 fìuidicamente co Negata alia prima mediante un canale di collegamento 14. Opportunamente, quest'ultimo potrà presentare mezzi di strozzatura 15, ad esempio una vite regolabile dall’esterno, per regolare la velocità di efflusso e di deflusso de! fluido di lavoro attraverso lo stesso.
Nella prima camera 12 potrà essere previsto un primo pistone 16 mobile
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MAROSO I A & ASSOCi ATI S.r.l.
[ng. Antonio MAROSCIA - No. 406 all'interno della stessa ed interagente con i primi mezzi a camma 10, mentre nella seconda camera 13 potrà essere previsto un secondo pistone 17 mobile nella stessa interagente con i secondi mezzi a camma 11.
In una configurazione preferita ma non esclusiva del trovato, il primo ed il secondo pistone 16 e 17 potranno essere configurati per agire in opposizione di fase, così da muoversi in versi V, V’ contrapposti.
A tate scopo, i primi mezzi a camma 10 potranno essere configurati per interagire con il primo pistone 16 lungo ta prima direzione d sostanzialmente ortogonale a quella definita dall'asse X e con un primo verso V, mentre i secondi mezzi a camma 11 potranno interagire con il secondo pistone 17 lungo ia seconda direzione d", che sarà sostanzialmente parallela alla direzione d, e con un secondo verso V’ opposto al primo.
Opportunamente, il primo pistone 16 potrà comprendere un primo elemento elastico 18 alloggiato nella prima camera 12 ed interagente con Ja prima porzione di contrasto 8 del perno 7, mentre il secondo pistone 17 potrà comprendere un secondo elemento elastico 19 alloggiato neila seconda camera 13 ed interagente con la seconda porzione 9.
Gii elementi elastici 18 e 19, che potrà essere costituito da molle elicoidali di carico predeterminato, saranno interposti tra le pareti dì fondo 23, 24 e 25, 26 delie camere 12 e 13. Le camere 12 e 13 potranno essere costituite da rispettivi primi e secondi involucri cilindrici inseribili l'uno dentro l'altro per scorrimento 27, 28 e 29, 30, e potranno essere inserite in apposite sedi cilindriche 31, 32 realizzate nel corpo 2. Preferibilmente, il carico della molla 18 sarà maggiore del carico della molla 19.
La prima porzione 8 del perno 7 potrà comprendere, come visibile in FIG, 7, una prima superficie 20 sostanzialmente piana e parallela all'asse X, posta in
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MAROSCIA & ASSOCIATI S.r.F.
Ing. Antonio MAROSCIA - No. 455 battuta durante l'uso contro il primo pistone 16.
La seconda porzione 9 del perno 7, inoltre, potrà comprendere due seconde superfici piane 21, 21’ sostanzialmente parallele fra loro e sostanzialmente ortogonali alla superficie piana 20. Ognuna delle superfici 21, 21<*>è atta ad essere posta in battuta contro il secondo pistone 17 nella posizione di porta aperta, come illustrato in FIG. 12. Nella posizione di porta chiusa, invece, il pistone 17 è operativamente posto in battuta contro un setto di separazione 22 delle superfici 21, 21’, come illustrato nella FIG. 11.
Vantaggiosamente, le camere 12 e 13 potranno presentare le pareti di fondo 24 e 26 affacciata alle porzioni 8 e 9 de! perno 7 che comprendono valvole di non ritorno dei fluido di lavoro 34 e 35, rispettivamente dei tipo normalmente aperta e normalmente chiusa.
Come visibile in FIG. 3, infatti, la prima valvola di non ritorno 34 è configurata per chiudersi all'atto dei deflusso del fluido di lavoro dalla seconda camera 13 alla prima 12, mentre la seconda valvola di non ritorno 35 è configurata per aprirsi all'atto dell'efflusso del fluido di lavoro dalla prima camera 12 alla seconda 13.
Il funzionamento del dispositivo 1 è particolarmente illustrato nelle figure dalla 10 alla 13.
Nelle figure 10 ed 11 è illustrata la posizione relativa dei mezzi di controllo 5 e dei mezzi di smorzamento idraulico 6 in una prima posizione di porta chiusa, in tale posizione, la testa del pistone 16, definita dalla superfìcie esterna 41 della parete di fondo 23, interagirà con la superfìcie piana 20 della porzione 8 del perno 7 per mantenere la porta chiusa.
La testa del pistone 17, a sua volta, definita dalla superficie esterna 42 della parete di fondo 25, interagirà con il setto 22, come visibile in FIG. 11. In tale
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MAROSCIA & ASSOCIATI S.r.l. Ing, Antonia MAROSCIA - No. 466 posizione, inoltre, il fluido di lavoro sarà in quiete. La molla 18 è caricata al minimo, mentre la molla 19 è caricata ai massimo, La camera 12 avrà volume massimo, mentre la camera 13 presenterà volume minimo.
Non appena la porta P viene aperta, e quindi l'elemento mobile 3 co m incera a ruotare attorno all’asse X rispetto al corpo fisso 2, il perno 7 si muoverà nella direzione della freccia F. e solidalmente ad esso co m Incera n no a ruotare le su pedici 20 e 21, 21’. Per effetto di tale rotazione, e della conseguente spinta delia superficie 20 sulla testa del pistone 16, la camera 12 convincerà a diminuire di volume, mentre man mano la molla 18 convincerà a caricarsi. Per effetto della diminuzione di volume della camera 12, inoltre, il fluido di favore presente nella stessa convincerà a fuoriuscire dairapertura 43 delia valvola 34.
Contemporaneamente, per effetto delia rotazione delle superfici 21’, 21, e della conseguente spinta della testa dei pistone 17 su quesfultlmaTla camera 13 convincerà ad aumentare di volume, mentre man mano la molla 19 convincerà a scaricami. Il fluido di lavoro fuoriuscito dalia camera 12, quindi, passando attraverso il canale 14 e l'apertura 44 delia valvola 35 si verserà nelia camera 13, riempiendola*
Nelle figure 12 e 13 è illustrata la situazione di porta aperta a 90° rispetto alla posizione di porta chiusa*Si comprende che il dispositivo secondo il trovato consente l'apertura della porta a 90° anche nell’altro verso. In tale posizione il volume della camera 13 sarà massimo, mentre il volume della camera 12 sarà minimo. La molla 18 sarà caricata al massimo, mentre la molla 19 sarà caricata ai minimo,
Allorché un utente rilascia la porta, o la muove dalla posizione illustrata nelle figure 12 e 13 per chiuderla, la molla 18 comincerà a scarcarsi, ed il pistone 16 comincerà a spingere sulla superficie 20 del perno 7 ruotandolo nei senso della
MARQSCIA & ASSOCIATI S.r.l. Ing. Antonio MAROSCIA - No, 466 freccia F per riportarlo nella posizione di porta chiusa. Contemporaneamente, la superficie 21 deila porzione 9 del perno 7 comprimerà fa molla 19, così che la camera 13 comincerà a diminuire di volume e scansarsi di fluido di lavoro.
La valvola 35, dei tipo normalmente chiusa, non lascerà passare il fluido dì lavoro attraverso l’apertura 44, ed il fluido sì troverà costretto a fuoriuscire in corrispondenza dell'intercapedine 45 definita dalie pareti laterali 46. 47 degii involucri cilindrici 29, 30. il fluido dì lavoro, così fuoriuscito, passerà attraverso il canale 14 per giungere nella camera 12.
La valvola 34, del tipo normalmente aperta, non lascerà passare il fluido di lavoro attraverso l’apertura 43, per cui lo stesso entrerà nella camera 12 attraverso Tinte rea pedi ne 48 definita dalle pareti 49 e 50 degli involucri 27 e 28.
In definitiva, nella forma di realizzazione preferita ma non esclusiva illustrata nelle figure, il fluido di lavoro compirà un percorso obbligato in senso antiorario all'interno del corpo 2, cosi da ritardare idraulicamente il movimento rotatorio dell'elemento mobile 3 rispetto allo stesso corpo 2 quando quest’ultimo è richiamato automaticamente verso la posizione di porta chiusa.
in una forma di realizzazione alternativa del trovato, illustrata in FIG. 14, la prima porzione S del perno 7 potrà presentare una superfìcie periferica 51 arrotondata, realizzata ad esempio per tornitura, ai fine di consentire il ritorno delia porta P in posizione di porta chiusa da qualsiasi posizione di porta aperta. Questa forma di realizzazione è particolarmente vantaggiosa per le porte dei tipo tagliafuoco.
Vantaggiosamente, la quantità di fluido di lavoro a IT interno circolante all'interno de! corpo 2 potrà essere variata mediante il canale di rabbocco 52 chiuso dal tappo 53.
Da quanto sopra descritto, appare evidente che il dispositivo secondo il
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MAROSCIA & ASSOCIATI S.r.L Ing. Antonio MAROSO A - No.466 trovato raggiunge gli scopi prefissati, ed in particolare quello dì mettere a disposizione un dispositivo chiudiporta di ingombri contenuti e facile da porre in opera, che non richieda scassi ed opere murarie.
Grazie ai fatto che i mezzi di controllo 5 ed i mezzi di smorzamento idraulico 6 sono interamente contenuti nel corpo 2, e che quest’ultimo è predisposto per essere fissato al supporto S all'interno dello sviluppo verticale h della porta P superiormente al livello I dei pavimento o del muro, infatti, sarà possibile porre in opera facilmente e senza scassi nel pavimento il dispositivo 1,
Il dispositivo secondo il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dafl'ambito dei trovato.
Anche se il dispositivo è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, « numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l’intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione airambito di tutela rivendicato.
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MAROSO I A & ASSOCIATI S,r.l.
Ing. Antonio MAROSCIA - No. 466

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un dispositivo chiudiporta, in particolare per porte a vetro o similare, comprendente un corpo scatolare (2) ancora bile ad un supporto fisso (S) quale un muro od un pavimento, un elemento mobile {3) ancorarle ad una porta (P) avente uno sviluppo verticale predeterminato (h), detto elemento mobile (3) e detto corpo (2) essendo reciprocamente imperniati attorno ad un asse longitudinale (X) per consentire la reciproca rotazione tra una posizione dì porta aperta ed una posizione di porta chiusa, mezzi di controllo (5) agenti su detto elemento mobile (3) per richiamarlo automaticamente verso detta posizione di porta chiusa all'atto dell'apertura della porta, mezzi di smorzamento idraulico (6) per ritardare il movimento rotatorio di detto elemento mobile (3) rispetto a detto corpo fisso (2) quando quest<’>ultimo è richiamato automaticamente verso detta posizione di porta chiusa, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (5) e detti mezzi di smorzamento idraulico (6) sono interamente contenuti in detto corpo (2), detto corpo (2) essendo predisposto per essere fissato a detto supporto (S) all'interno di detto sviluppo verticale predeterminato (h) superiormente a! livello (I) del pavimento o esternamente al muro, 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di controllo (5) comprendono un perno (7) definente detto primo asse longitudinale (X) ed avente almeno due porzioni (8, 9) definenti primi mezzi a camma (10) e secondi mezzi a camma (11) agenti rispettivamente lungo un primo (d) ed un secondo (d<f>) asse trasversale, entrambi sostanzialmente ortogonali rispetto a detto asse longitudinale (X). 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di smorzamento idraulico (6) comprendono una prima camera di lavoro a volume 11 MARGSC1A & ASSOCIATI S,r.l. Ing. Antonio MAROSCiA - No, 466 variabile (12) contenente un fluido di lavoro ed una seconda camera di lavoro a volume variabile (13) fluid Ica mente collegata a detta prima camera di lavoro (12). 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, comprendente un primo pistone (16) mobile in detta prima camera di lavoro (12) interagente con detti primi mezzi a camma (10) ed un secondo pistone (17) mobile in detta seconda camera di lavoro (13) interagente con detti secondi mezzi a camma (11). 5. Dispositivo secondo ia rivendicazione 4, in cui detti primo pistone (16) e secondo pistone (17) sono configurati per agire costantemente In sensi opposti (V, V’} . 6. Dispositivo secondo ia rivendicazione 5, in cui detti primi mezzi a camma (10) sono configurati per interagire con detto primo pistone (16) lungo detto primo asse trasversale (d). 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui detti secondi mezzi a camma (11) sono configurati per interagire con detto secondo pistone (17) lungo detto secondo asse(cT). 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7. in cui detto primo pistone (X) comprende un primo elemento elastico (18) alloggiato in detta prima camera di lavoro (12) ed interagente con detta prima porzione (8) di detto perno (7). 9. Dispositivo secondo ia rivendicazione 8, in cui detto secondo pistone (17) comprende un secondo elemento elastico (19) alloggiato in detta seconda camera (13) ed interagente con detta seconda porzione (9) di detto perno (7). 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detta prima porzione (8) di detto perno (7) comprende una prima superfìcie (20) sostanzialmente piana e parallela a detto asse longitudinale (X) posto a contatto con detto primo pistone (16). 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui detta seconda porzione MAR<Q>SCIA & ASSOCIATI S.r.L Ing, Antonio MAROSCIA - No. 466 (9) comprende due seconde superficì sostanzialmente piane (21, 21’) sostanzialmente parallele fra loro e sostanzialmente ortogonali a detta prima superficie piana (20), ognuna di dette seconde superficì piane (21, 21') essendo poste a contatto contro detto secondo pistone (17) in detta posizione di porta aperta. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, in cui dette seconde superficì piane (21, 21’) comprendono un setto di separazione (22) operativamente posto in battuta contro detto secondo elemento elastico (19) in detta posizione di porta chiusa. 13. Dispositivo secondo ia rivendicazione 12, in cui ognuna di dette prima camera (12) e seconda camera (13) comprende una valvola di non ritorno (34, 35) di detto fluido di lavoro. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, in cui detta prima camera a volume variabile (12) presenta una prima valvola di non ritorno (34) del tipo normalmente aperta, detta prima valvola dì non ritorno (34) essendo configurata per chiudersi all’atto del deflusso di detto fluido di lavoro da detta seconda camera (13) a detta prima camera (12). 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, in cui detta seconda camera a voiume variabile (13) presenta una seconda valvola di non ritorno (35) del tipo normalmente chiusa, detta seconda valvola di non ritorno (35) essendo configurata per aprirsi all'atto dell’efflusso di detto fluido di lavoro da detta prima camera (12) a detta seconda camera (13). 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detto corpo fisso (2) comprende un canale di collegamento (14) tra detta prima camera (12) e detta seconda camera (13). 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, in cui detto canale di 13 MAROSCIA & ASSOCIATI S.r.l. Ing. Antonio MAROSCIA - No, 466 collegamento (14) presenta mezzi di strozzatura (15) per regolare la velocità di efflusso e dì deflusso di detto fluido di lavoro attraverso lo stesso, 18. Dispositivo secondo Sa rivendicazione 2, in cui detta prima porzione (8) di detto perno (7) definente detti primi mezzi a camma (10) presenta una superficie periferica arrotondata (51) per consentire il ritorno della porta in posizione di porta chiusa da qualsiasi posizione di porta
    14 MAROSCIA & ASSOCIATI S.r.f. Ing. Antonio MAROSCIA - No.466
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