ITVI20120156A1 - Cerniera per la movimentazione girevole di una porta, in particolare per porte blindate - Google Patents

Cerniera per la movimentazione girevole di una porta, in particolare per porte blindate Download PDF

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ITVI20120156A1
ITVI20120156A1 IT000156A ITVI20120156A ITVI20120156A1 IT VI20120156 A1 ITVI20120156 A1 IT VI20120156A1 IT 000156 A IT000156 A IT 000156A IT VI20120156 A ITVI20120156 A IT VI20120156A IT VI20120156 A1 ITVI20120156 A1 IT VI20120156A1
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IT
Italy
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axis
plate
hinge
fixing bracket
along
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IT000156A
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Inventor
Luciano Bacchetti
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In & Tec Srl
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Description

CERNIERA PER LA MOVIMENTAZIONE GIREVOLE DI UNA PORTA, IN PARTICOLARE PER PORTE BLINDATE
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore tecnico delle cerniere di chiusura o di ammortizzazione/controllo, ed ha particolarmente per oggetto una cerniera a scomparsa per la movimentazione girevole di una porta, in particolare una porta blindata, collegata a una struttura di supporto tubolare che include un controtelaio posteriore ancorato a una parete o supporto similare e un telaio anteriore ancorato al controtelaio.
Stato della Tecnica
Come noto, le cerniere di chiusura o di ammortizzazione comprendono, generalmente, un elemento mobile, solitamente fissato ad una porta, un’anta o similare, imperniato su un elemento fisso, solitamente fissato al telaio di supporto di queste, oppure ad una parete e/o al pavimento.
Più in particolare, l’elemento fisso delle cerniere a scomparsa per porte blindate o similari à ̈ inserito all’interno di una struttura di supporto tubolare che include un controtelaio posteriore ancorato a una parete o supporto similare e un telaio anteriore ancorato al controtelaio.
L’elemento mobile, poi, generalmente include un’ala di fissaggio ancorabile alla porta destinata a fuoriuscire da struttura di supporto tubolare nella posizione aperta e a rientrare completamente all’interno della struttura di supporto tubolare nella posizione chiusa.
Generalmente, tali cerniere sono puramente meccaniche, e non permettono alcun tipo di regolazione dell'angolo di apertura della porta o comunque alcun controllo del movimento della porta stessa.
L'assenza di controllo rende tali cerniere oltremodo pericolose, poiché a causa dell'ingente massa della porta blindata vi à ̈ il pericolo di scardinamento della porta stessa o di piegatura della struttura di supporto tubolare alla quale la cerniera à ̈ ancorata.
Sempre a causa dell’ingente massa della porta blindata, poi, la cerniera tende a perdere la posizione iniziale e/o a dissassarsi.
La regolazione della posizione della porta, inoltre, risulta faticosa e complicata. Per effettuare la stessa, inoltre, occorrono almeno due operatori.
Un altro riconosciuto inconveniente di tali cerniere sta negli elevati attriti che si sviluppano fra elemento fisso e mobile, cosa che porta ad usura prematura e rotture frequenti, con conseguente bisogno di formazione continua.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato à ̈ quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione una cerniera di elevata funzionalità, semplicità costruttiva e costo contenuto.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che consenta di controllare il movimento della porta in apertura e/o in chiusura.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera robusta ed affidabile.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera di ingombri estremamente contenuti.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che garantisca la chiusura automatica della porta dalla posizione di porta aperta.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera in grado di sorreggere porte e serramenti anche molto pesanti.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che presenti un minimo numero di parti costitutive.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera in grado di mantenere nel tempo l’esatta posizione di chiusura.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che sia sicura.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che risulti facile da installare.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che semplifichi le operazioni di manutenzione e/o sostituzione della stessa.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che consenta una semplice regolazione della porta alla quale à ̈ collegata.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una cerniera che sia reversibile, cioà ̈ impiegabile dritta oppure capovolta senza mutare il suo comportamento.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una cerniera avente una o più delle caratteristiche qui descritte e/o rivendicate e/o illustrate.
Essenzialmente, la cerniera a scomparsa secondo l’invenzione potrà includere un elemento fisso ed un elemento mobile, quest’ultimo essendo girevolmente accoppiato con l’elemento fisso per ruotare tra una posizione aperta ed una posizione chiusa attorno ad un primo asse longitudinale.
L’elemento fisso potrà includere un corpo cerniera scatolare inseribile a scomparsa all’interno di una struttura di supporto tubolare composta da un telaio e controtelaio.
L’elemento mobile potrà includere un’ala di fissaggio ancorabile alla porta destinata a fuoriuscire dalla struttura di supporto tubolare nella posizione aperta e a rientrare, preferibilmente completamente, all’interno della struttura di supporto tubolare nella posizione chiusa.
Opportunamente, il corpo cerniera scatolare potrà includere una coppia di sedi di estremità definenti il primo asse. L’ala di fissaggio potrà includere una prima porzione centrale suscettibile di essere operativamente collegata con la porta ed una coppia di seconde porzioni d’estremità fra loro reciprocamente affacciate ed operativamente collegate con le sedi di estremità del corpo scatolare.
Vantaggiosamente, la prima porzione centrale dell’ala di fissaggio potrà includere un primo elemento piastriforme definente un primo piano sostanzialmente parallelo al primo asse longitudinale. Le seconde porzioni d’estremità potranno includere una coppia di secondi elementi piastriformi definenti rispettivi secondi piani sostanzialmente paralleli fra loro e perpendicolari al primo piano.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, la prima porzione centrale e le seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio potranno essere realizzate monoliticamente, cioà ̈ in un sol pezzo.
Per minimizzare gli attriti fra elemento fisso e mobile, le seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio potranno includere rispettive superfici operative suscettibili di restare affacciate in uso alle sedi di estremità. Opportunamente, almeno una di queste ultime potrà includere un alloggiamento anulare suscettibile di accogliere un rispettivo elemento antiattrito, ad esempio un cuscinetto.
L’alloggiamento anulare e il rispettivo elemento antiattrito potranno essere reciprocamente configurati in modo che la corrispondente superficie operativa della seconda porzione d’estremità dell’ala di fissaggio collegata con la rispettiva sede di estremità vada in battuta contro l’elemento antiattrito e resti spaziata dal corpo scatolare.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, entrambe le sedi di estremità del corpo cerniera scatolare potranno includere un rispettivo alloggiamento anulare per un corrispondente cuscinetto antiattrito. In tal caso, gli alloggiamenti anulari e gli elementi antiattrito potranno essere reciprocamente configurati in modo che le superfici operative delle seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio vadano entrambe in battuta contro i rispettivi elementi antiattrito e restino entrambe spaziate dal corpo scatolare.
Per consentire alla cerniera di sorreggere porte e serramenti anche molto pesanti senza mutare il proprio comportamento, il corpo cerniera scatolare potrà includere un foro longitudinale passante definente le sedi d’estremità della stessa all’interno del quale potrà essere inserito con gioco minimo un albero avente le estremità opposte reciprocamente collegate con le seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio.
In una forma di realizzazione particolarmente preferita ma non esclusiva, l’altezza dell’albero potrà essere leggermente superiore alla distanza fra gli elementi antiattrito, così che quando una delle superfici operative delle seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio va in battuta contro il rispettivo elemento antiattrito l’altra superficie operativa resti spaziata dal rispettivo elemento attrito.
Al fine di consentire la regolazione dell’angolo di apertura dell’ala di fissaggio, almeno una delle seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio, e preferibilmente entrambe, potrà includere, rispettivamente potranno includere, una rispettiva sporgenza assialmente diretta verso l’interno dell’ala di fissaggio.
Il corpo cerniera potrà includere almeno una porzione d’estremità, rispettivamente una coppia di porzioni di estremità, comprendente un rispettivo grano di fermo regolabile, rispettivamente comprendenti una coppia di rispettivi grani di fermo regolabili.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, l’elemento mobile potrà includere inoltre una squadra di fissaggio avente una prima porzione piastriforme operativamente ancorabile alla porta ed una seconda porzione piastriforme operativamente collegabile alla prima porzione centrale dell’ala di fissaggio. Vantaggiosamente, la prima e la seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potranno essere fra loro sostanzialmente perpendicolari.
La seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potrà essere montata mobile sul primo elemento piastriforme dell’ala di fissaggio per scorrere lungo un secondo asse sostanzialmente parallelo al primo asse di rotazione degli elementi fisso e mobile e lungo un terzo asse sostanzialmente perpendicolare al primo asse.
Opportunamente, la cerniera potrà includere inoltre primi mezzi per la regolazione della posizione della squadra di fissaggio lungo il secondo asse e secondi mezzi per la regolazione della posizione della stessa lungo il terzo asse.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva del trovato, i primi e i secondi mezzi di regolazione potranno essere azionabili selettivamente da un utente per consentire la regolazione indipendente della posizione della porta quando ancorata alla squadra di fissaggio.
Opportunamente, la seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potrà essere operativamente collegabile al primo elemento piastriforme dell’ala di fissaggio mediante una contropiastra. La seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potrà restare interposta fra il primo elemento piastriforme dell’ala di fissaggio e la contropiastra. Quest’ultima potrà presentare un’altezza complessiva leggermente inferiore alla distanza fra i secondi elementi piastriformi dell’ala di fissaggio.
La seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potrà includere una coppia di terzi elementi piastriformi d’estremità fra loro distanziati da una distanza predeterminata, ognuno di essi presentando un’altezza ed uno spessore predeterminati.
La contropiastra potrà presentare una coppia di porzioni di estremità e una porzione centrale avente altezza sostanzialmente pari alla distanza predeterminata fra i terzi elementi piastriformi e spessore leggermente maggiore di quello dei terzi elementi piastriformi. La porzione centrale della contropiastra potrà essere sporgente rispetto alle porzioni di estremità in modo che in uso resti interposta fra i terzi elementi piastriformi d’estremità della squadra di fissaggio.
Opportunamente, questi ultimi potranno restare in uso interposti fra il primo elemento piastriforme dell’ala di fissaggio e le porzioni di estremità della contropiastra, in modo che la porzione centrale della contropiastra guidi lo scorrimento della squadra di fissaggio lungo il terzo asse.
Ognuna delle porzioni d’estremità della contropiastra potrà includere un’apertura passante avente altezza e lunghezza predeterminate.
Vantaggiosamente, per guidare lo scorrimento della squadra di fissaggio lungo il secondo asse potrà essere prevista una coppia di elementi di guida ognuno inserito in una rispettiva apertura passante delle porzioni d’estremità della contropiastra avente altezza inferiore a quella delle aperture passanti e lunghezza sostanzialmente pari a quella di queste ultime.
Preferibilmente, i primi mezzi di regolazione potranno includere una prima apertura passante realizzata in corrispondenza della porzione centrale sporgente della contropiastra e un elemento attuatore suscettibile di interagire con la prima apertura passante per regolare lo scorrimento della squadra di fissaggio lungo il secondo asse in risposta alla movimentazione di dell’elemento attuatore da parte di un utente.
In una prima forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, l’elemento attuatore potrà includere una pluralità di primi denti periferici sagomati, mentre l’apertura passante della porzione centrale sporgente della contropiastra potrà includere una coppia di pareti laterali sostanzialmente parallele al primo e/o al secondo asse comprendenti una pluralità di secondi denti controsagomati impegnati con i primi denti.
D’altra parte, alternativamente, l’elemento attuatore potrà includere un eccentrico impegnato con l’apertura passante della porzione centrale sporgente della contropiastra.
Preferibilmente, i secondi mezzi di regolazione potranno includere una coppia di asole allungate passanti sagomate realizzate in corrispondenza dei terzi elementi piastriformi d’estremità della squadra di fissaggio, le asole presentando lunghezza massima pari alla massima traslazione possibile della squadra di fissaggio lungo il terzo asse. I secondi mezzi di regolazione potranno inoltre includere una coppia di seconde viti di bloccaggio passanti attraverso il primo elemento piastriforme dell’ala di fissaggio e attraverso le asole allungate della squadra di fissaggio, le seconde viti di bloccaggio essendo impegnabili in rispettive sedi controfilettate realizzate in corrispondenza degli elementi di guida.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva del trovato, la prima porzione centrale e le seconde porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio potranno essere realizzate monoliticamente. Preferibilmente, inoltre, la prima e la seconda porzione piastriforme della squadra di fissaggio potranno anch’esse essere realizzate monoliticamente.
Preferibilmente, una delle seconde porzioni dell’ala di fissaggio della cerniera potrà includere un elemento a camma curvilineo rotante solidalmente con l’ala di fissaggio attorno al primo asse.
Opportunamente, inoltre, il corpo cerniera scatolare potrà includere inoltre almeno una camera di lavoro definente un quarto asse longitudinale spaziato dal primo asse e a questo sostanzialmente parallelo.
L’almeno una camera di lavoro potrà includere un elemento a pistone scorrevole lungo il quarto asse longitudinale e mezzi elastici operativamente collegati con l’elemento a pistone.
Quest’ultimo potrà includere una faccia frontale affacciata all’elemento a camma curvilineo e con questo interagente in modo che alla rotazione dell’elemento a camma attorno al primo asse corrisponda lo scorrimento dell’elemento a pistone lungo il quarto asse e viceversa.
Vantaggiosamente, l’elemento a pistone potrà essere scorrevole lungo il quarto asse longitudinale fra una posizione prossimale alla parete di fondo dell’almeno una camera di lavoro ed una posizione da questa distale, i mezzi elastici di contrasto agendo sull’elemento a pistone per riportalo dalla posizione prossimale a quella distale.
Opportunamente, l’elemento a camma curvilineo potrà presentare forma generalmente triangolare con una superficie operativa avente inclinazione predeterminata in modo che all'atto dell'apertura della porta l’elemento a pistone passi dalla posizione distale a quella prossimale, rispettivamente dalla posizione prossimale a quella distale.
Preferibilmente, la faccia frontale dell’elemento a pistone potrà presentare forma generalmente arrotondata per venire a contatto con la superficie operativa sostanzialmente piana dell’elemento a camma curvilineo.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, la faccia frontale dell’elemento a pistone potrà essere realizzata in un primo materiale metallico che presenta una durezza maggiore di quella del secondo materiale metallico in cui potrà essere realizzata la superficie operativa dell’elemento a camma, in modo che la faccia frontale dell’elemento a pistone sia suscettibile di realizzare nel tempo un canale di guida lungo la superficie operativa dell’elemento a camma.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, la camera di lavoro potrà includere inoltre un fluido di lavoro agente sull’elemento a pistone per contrastarne idraulicamente l’azione.
L’elemento a pistone potrà separare la camera di lavoro in almeno un primo ed un secondo vano a volume variabile fra loro fluidicamente comunicanti e preferibilmente adiacenti. I mezzi elastici di contrasto potranno essere posti nel primo vano in modo che l’almeno un primo e un secondo vano presentino rispettivamente massimo e minimo volume in corrispondenza della posizione distale dell’elemento a pistone e rispettivamente minimo e massimo volume in corrispondenza della posizione prossimale dello stesso.
Opportunamente, l’elemento a pistone potrà comprendere mezzi valvolari di tipo unidirezionale per il controllo del passaggio del fluido di lavoro tra l’almeno un primo e un secondo vano all’atto del passaggio della faccia frontale da una delle posizioni distale o prossimale all'altra delle posizioni distale o prossimale. Potrà inoltre essere previsto un circuito idraulico per il flusso del fluido di lavoro tra l’almeno un primo e un secondo vano a volume variabile all’atto del passaggio della faccia frontale dall'altra delle posizioni distale o prossimale all'una delle posizioni distale o prossimale.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, l’elemento a pistone potrà includere una sede per i mezzi valvolari fluidicamente collegata con entrambi il primo e il secondo vano. I mezzi valvolari potranno includere un elemento di controllo scorrevole nella sede lungo il quarto asse per aprire/chiudere selettivamente il collegamento fluidico fra il primo e il secondo vano. L’apertura selettiva dei mezzi valvolari potrà consentire la comunicazione fluidica fra il primo e il secondo vano. La chiusura selettiva dei mezzi valvolari potrà impedire la comunicazione fluidica fra il primo e il secondo vano e potrà forzare il passaggio del fluido di lavoro attraverso il circuito.
Vantaggiosamente, l’elemento a pistone potrà includere un elemento tubolare con una porzione anteriore posta nel secondo vano, una porzione posteriore posta nel primo vano e una parete laterale affacciata alla parete laterale della camera di lavoro. Le porzioni anteriore e posteriore potranno essere in comunicazione fluidica fra loro e con la sede dei mezzi valvolari.
L’elemento a pistone potrà includere inoltre uno stelo con una prima estremità solidalmente accoppiata con la porzione anteriore dell’elemento tubolare e una seconda estremità che potrà includere la faccia frontale affacciata all’elemento a camma curvilineo.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, indipendentemente dal fatto che la cerniera sia una cerniera a scomparsa o meno, il circuito idraulico potrà essere realizzato internamente al corpo cerniera scatolare esternamente alla camera di lavoro e potrà presentare almeno una prima apertura di ingresso/uscita nel secondo vano ed una seconda e una terza apertura di ingresso/uscita entrambe nel primo vano, la prima a monte della seconda.
In una prima forma di realizzazione, i mezzi valvolari potranno essere configurati per aprirsi all’atto del passaggio della faccia frontale dalla posizione prossimale a quella distale, in modo da consentire il passaggio del fluido di lavoro dal secondo al primo vano, e chiudersi all’atto del passaggio della faccia frontale dalla posizione distale a quella prossimale, in modo da forzare il fluido di lavoro a passare dal primo vano al secondo vano entrando nel circuito idraulico attraverso le seconda e terza apertura e uscendo dallo stesso attraverso la prima apertura.
In tal forma di realizzazione, la terza apertura potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale dell’elemento tubolare per tutta la corsa dell’elemento a pistone dalla posizione distale a quella prossimale, detta seconda apertura restando fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale dell’elemento tubolare per un primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone e restando fluidicamente accoppiata con la parete laterale dell’elemento tubolare per un secondo tratto finale della corsa dello stesso, in modo che la porta presenti una prima resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura per un primo tratto angolare di rotazione della stessa attorno al primo asse corrispondente al primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone ed una seconda resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura della porta per un secondo tratto angolare di rotazione della stessa attorno al primo asse corrispondente al secondo tratto finale della corsa.
Vantaggiosamente, la cerniera potrà includere primi e secondi mezzi per la regolazione della sezione di passaggio rispettivamente della seconda e della terza apertura, in modo da consentire ad un utente di regolare indipendentemente la prima e la seconda resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura della porta.
Opportunamente, i mezzi elastici potranno includere una molla di ammortizzazione, in modo che la cerniera sia una cerniera di ammortizzazione per il controllo del movimento girevole della porta. Si comprende che con la dizione “molla di ammortizzazione†si intende una molla le cui dimensioni e/o configurazione sono sufficienti per riportare l’elemento a pistone dalla posizione prossimale a quella distale ma non sono sufficienti a chiudere automaticamente la porta una volta aperta.
In una forma di realizzazione preferita, l’elemento a camma potrà essere configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta l’elemento a pistone passi dalla posizione distale a quella prossimale, i primi e i secondi mezzi di regolazione essendo atti a regolare la prima e la seconda resistenza alla movimentazione della porta lungo il primo e il secondo tratto angolare all’atto della sua apertura.
In un’altra configurazione alternativa, l’elemento a camma potrà essere configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta l’elemento a pistone passi dalla posizione prossimale a quella distale, i primi e i secondi mezzi di regolazione essendo atti a regolare la prima e la seconda resistenza alla movimentazione della porta lungo il primo e il secondo tratto angolare all’atto della sua chiusura.
D’altra parte, in una seconda forma di realizzazione, i mezzi valvolari sono configurati per aprirsi all’atto del passaggio di detta faccia frontale dalla posizione distale a quella prossimale, in modo da consentire il passaggio del fluido di lavoro dal primo al secondo vano, e chiudersi all’atto del passaggio di detta faccia frontale dalla posizione prossimale a quella distale, in modo da forzare il fluido di lavoro a passare dal secondo vano al primo vano entrando in detto circuito idraulico attraverso detta prima apertura e ad uscendo dallo stesso attraverso dette seconda e terza apertura. In tal forma di realizzazione la terza apertura potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale dell’elemento tubolare per tutta la corsa dell’elemento a pistone dalla posizione prossimale a quella distale, in modo che la porta presenti una terza velocità di chiusura/apertura predeterminata, la seconda apertura restando fluidicamente accoppiata con la parete laterale dell’elemento tubolare per un primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone e restando fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale dell’elemento tubolare per un secondo tratto finale della corsa dello stesso, in modo che la porta scatti verso la posizione chiusa/aperta.
Opportunamente, la cerniera potrà includere terzi mezzi per la regolazione della sezione di passaggio della seconda apertura, in modo da consentire a un utente di regolare la forza con la quale la porta scatta verso la posizione chiusa/aperta, essendo previsti inoltre quarti mezzi per la regolazione della sezione di passaggio della terza apertura, in modo da consentire a un utente di regolare la terza velocità di apertura/chiusura della porta.
Opportunamente, l’elemento a camma potrà essere configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta l’elemento a pistone passi dalla posizione distale a quella prossimale, i mezzi elastici includendo una molla di spinta in modo che la cerniera sia una cerniera di chiusura, i terzi e i quarti mezzi di regolazione essendo atti a regolare la forza dello scatto della porta e la terza velocità della stessa all’atto della sua chiusura.
Forme di realizzazione vantaggiose del trovato sono definite in accordo con le rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di una cerniera secondo il trovato, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIGG. 1a, 1b e 1c sono viste assonometriche rispettivamente esplose ed assemblata di un primo esempio di realizzazione di un sistema di fissaggio della cerniera 1 ad un telaio F;
la FIGG. 2a, 2b e 2c sono viste assonometriche rispettivamente esplose ed assemblata di un secondo esempio di realizzazione di un sistema di fissaggio della cerniera 1 ad un controtelaio CF; le FIGG. 3a e 4a sono viste assonometriche del funzionamento di una cerniera 1 collegata ad una porta blindata D, rispettivamente in posizione chiusa ed aperta;
le FIGG. 3b e 4b sono viste parzialmente sezionate del funzionamento della cerniera 1 delle FIGG.3a e 4a, rispettivamente in posizione chiusa ed aperta;
le FIGG. 5a, 5b, 5c e 5d sono viste rispettivamente esplosa, frontale e sezionate lungo rispettivi piani di traccia V c – V c e V d – V d di una prima forma di realizzazione dell’assieme ala di fissaggio 21 – squadra di fissaggio 30;
le FIGG. 6a, 6b e 6c sono viste rispettivamente esplosa e sezionate lungo rispettivi piani equivalenti a quelli V c – V c e V d – V d in FIG.5b di una seconda forma di realizzazione dell’assieme ala di fissaggio 21 – squadra di fissaggio 30;
le FIGG. 7a e 7b sono viste assonometriche rispettivamente esplosa ed assemblata parzialmente spaccata di un primo esempio di realizzazione della cerniera 1;
le FIGG. 8a e 8b sono viste rispettivamente dall’alto e assonometrica dell’esempio di realizzazione della cerniera 1 delle FIGG.7a e 7b in posizione chiusa;
le FIGG. 9a e 9b sono viste rispettivamente sezionata lungo un piano di traccia IX a – IX a e assonometrica dell’esempio di realizzazione della cerniera 1 delle FIGG.7a e 7b in posizione aperta;
la FIG. 10 Ã ̈ una vista assonometrica esplosa di un secondo esempio di realizzazione della cerniera 1;
la FIG. 11 à ̈ una vista assonometrica ingrandita dell’ala di fissaggio 21 e dell’elemento a camma 60 del secondo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.10;
le FIGG. 12a, 12b, 12c e 12d sono viste rispettivamente assonometrica parzialmente spaccata, sezionata lungo un piano di traccia XII b – XII b, in sezione assiale e di alcuni particolari ingranditi di FIG. 12c del secondo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG. 10 in posizione chiusa;
le FIGG. 13a e 13b sono viste rispettivamente in sezione assiale e sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG.12b del secondo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.10 in posizione parzialmente aperta;
le FIGG. 14a e 14b sono viste rispettivamente in sezione assiale e sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG.12c del secondo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.10 in posizione totalmente aperta;
la FIG. 15 Ã ̈ una vista assonometrica esplosa di un terzo esempio di realizzazione della cerniera 1;
la FIG. 16 à ̈ una vista assonometrica ingrandita dell’ala di fissaggio 21 e dell’elemento a camma 60 del terzo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.15;
le FIGG. 17a e 17b sono viste rispettivamente in sezione assiale e sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG.12c del terzo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.
15 in posizione parzialmente aperta;
le FIGG. 18a, 18b e 18c sono viste rispettivamente in sezione assiale, sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG. 12c e di alcuni particolari ingranditi di FIG. 18a del terzo esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.15 in posizione totalmente aperta;
la FIG. 19 Ã ̈ una vista assonometrica esplosa di un quarto esempio di realizzazione della cerniera 1;
la FIG. 20 à ̈ una vista assonometrica ingrandita dell’ala di fissaggio 21 e dell’elemento a camma 60 del quarto esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.19;
le FIGG. 21a e 21b sono viste rispettivamente in sezione assiale e sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG. 12c del quarto esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.19 in posizione parzialmente aperta;
le FIGG. 22a e 22b sono viste rispettivamente in sezione assiale e sezionata lungo un piano equivalente al piano XII b – XII b in FIG. 12c del quarto esempio di realizzazione della cerniera 1 di FIG.19 in posizione totalmente aperta;
la FIG.23 à ̈ una vista frontale ingrandita e spaccata della cerniera 1 che evidenzia la relazione spaziale fra la porzione operativa 27 della porzione d’estremità 23 dell’ala di fissaggio 21 e il corpo scatolare 11.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, la cerniera secondo il trovato, indicata generalmente con 1, sarà particolarmente utile per la movimentazione girevole possibilmente controllata in apertura e/o in chiusura di un elemento di chiusura D, quale ad esempio una porta blindata, il quale potrà essere ancorato ad una struttura di supporto stazionaria W, quale ad esempio una parete.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, come illustrato nelle FIGG. dalla 1a alla 4b, la cerniera 1 potrà essere inserita a scomparsa in una struttura di supporto tubolare, che potrà essere formata in modo in sé noto da un controtelaio posteriore CF, il quale potrà essere ancorato alla parete W o supporto similare, e da un telaio anteriore F ancorato al controtelaio CF.
In particolare, in una prima forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 1a alla 1c, la cerniera 1 potrà essere ancorata al telaio F mediante la piastra P1, mantenuta in posizione operativa dai mezzi a vite V1, V2.
D’altra parte, in una seconda forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 2a alla 2c, la cerniera 1 potrà essere ancorata al controtelaio CF mediante la piastra P2, mantenuta in posizione operativa dai mezzi a vite V2.
In entrambe le forme di realizzazione, la cerniera 1 à ̈ inseribile a scomparsa nella struttura di supporto tubolare formata dal controtelaio posteriore CF e dal telaio anteriore F attraverso un’apertura O praticata in quest’ultimo.
Opportunamente, la cerniera 1 potrà comprendere un elemento fisso 10, fissabile al telaio F o al controtelaio CF, sul quale à ̈ imperniato un elemento mobile 20 girevole attorno ad un asse longitudinale X, che potrà essere sostanzialmente verticale, tra una posizione aperta, illustrata ad esempio nelle FIGG.4a e 4b, ed una posizione chiusa, illustrata ad esempio nelle FIGG.3a e 3b.
Come particolarmente visibile nelle FIGG. dalla 3a alla 4b, l’elemento fisso 10 potrà includere un corpo cerniera scatolare 11 inseribile a scomparsa all’interno della struttura di supporto tubolare formata dal controtelaio posteriore CF e dal telaio anteriore F. D’altra parte, l’elemento mobile 20 potrà includere un’ala di fissaggio 21, ancorabile alla porta D, destinata a fuoriuscire dalla struttura di supporto tubolare nella posizione aperta, illustrata nelle FIGG.4a e 4b, e a rientrare all’interno della stessa nella posizione chiusa, illustrata nelle FIGG.3a e 3b.
L’ala di fissaggio 21 potrà presentare forma sostanzialmente a “C†, con una porzione centrale 22 atta ad essere collegata con la porta D mediante la squadra di fissaggio 30 ed una coppia di porzioni d’estremità 23, 23’ fra loro reciprocamente affacciate ed operativamente collegate con il corpo scatolare 11.
Preferibilmente, la porzione centrale 22 e le porzioni d’estremità 23, 23’ potranno essere realizzate monoliticamente, con la porzione centrale 22 che potrà essere costituita da un elemento piastriforme definente un primo piano π sostanzialmente parallelo all’asse X e le porzioni d’estremità 23, 23’ che potranno essere costituite da una coppia di elementi piastriformi definenti rispettivi secondi piani π’, π’’ sostanzialmente paralleli fra loro e perpendicolari al primo piano π.
Vantaggiosamente, la squadra di fissaggio 30 potrà presentare una prima porzione piastriforme 31 operativamente ancorabile alla porta D mediante opportune viti inseribili nei fori 32 monoliticamente accoppiata con una seconda porzione piastriforme 33, costituita dai due elementi piastriformi d’estremità 34, 34’.
Preferibilmente, gli elementi piastriformi d’estremità 34, 34’ potranno essere sostanzialmente perpendicolari alla prima porzione piastriforme 31, e potranno essere operativamente collegabili alla porzione centrale 22 dell’ala di fissaggio 21 mediante la contropiastra 40, la cui funzione verrà meglio spiegata più avanti.
Una volta operativamente collegati, gli elementi piastriformi d’estremità 34, 34’ si troveranno interposti fra l’interno della porzione centrale 22 dell’ala di fissaggio 21 e la contropiastra 40.
Al fine di consentire l’accoppiamento con l’ala di fissaggio 21, il corpo cerniera scatolare 11 potrà includere una coppia di sedi di estremità 12, 12’ definenti l’asse X. In una forma di realizzazione particolarmente preferita ma non esclusiva, il corpo cerniera scatolare 11 potrà includere un foro longitudinale passante 13 definente l'asse X atto ad unire fra loro le sedi d’estremità 12, 12’.
Come particolarmente visibile in FIG.7b, all’interno del foro passante 13 potrà essere inserito con gioco minimo un albero 24 avente le estremità opposte 25, 25’ reciprocamente collegate con le porzioni d’estremità 23, 23’ dell’ala di fissaggio 21 mediante opportuni mezzi a vite 26.In tal modo, l’albero 24 sarà solidalmente mobile con l’ala di fissaggio 21 fra le posizione di apertura e chiusura.
Grazie a tale caratteristica, la cerniera 1 potrà supportare porte D anche molto pesanti senza disassamenti o mutamenti del comportamento.
Opportunamente, le porzioni d’estremità 23, 23’ dell’ala di fissaggio 21 potranno includere rispettive superfici operative 27, 27’ suscettibili di restare affacciate in uso alle sedi di estremità 12, 12’ del corpo cerniera scatolare 11.
In corrispondenza di queste ultime potranno essere ricavate rispettivi alloggiamenti anulari 14, 14’ atti ad accogliere rispettivi elementi antiattrito 15, 15’, ad esempio cuscinetti.
Vantaggiosamente, gli alloggiamenti anulari 14, 14’ e i rispettivi cuscinetti 15, 15’ potranno essere reciprocamente configurati in modo che le superfici operative 27, 27’ dell’ala di fissaggio 21 vadano in battuta contro i cuscinetti antiattrito 15, 15’ e resti spaziata dal corpo scatolare 11, come visibile in FIG. 23. Ciò consentirà all’elemento mobile 20 di ruotare attorno all’asse X con il minimo attrito, così che la cerniera 1 sia in grado di movimentare porte D anche molto pesanti.
Più in particolare, mentre il diametro interno D1degli alloggiamenti anulari 14, 14’ potrà essere sostanzialmente pari al diametro esterno D2dei cuscinetti antiattrito 15, 15’, l’altezza h2di questi ultimi potrà essere leggermente superiore a quella h1dei primi, nell’ordine di qualche decimo di millimetro.
L’albero 24, poi, potrà presentare un’altezza h3leggermente superiore alla distanza d1fra le superfici superiori dei cuscinetti antiattrito 15, 15’, così che quando una delle superfici operative dell’ala di fissaggio 21, ad esempio quella superiore 27, va in battuta contro il rispettivo cuscinetto antiattrito 15, l’altra superficie operativa 27’ resti spaziata dal rispettivo cuscinetto antiattrito 15’.
Grazie a tale caratteristica, l’effetto antiattrito sarà massimizzato, e la cerniera 1 sarà reversibile, cioà ̈ potrà essere utilizzata in entrambi i sensi, cioà ̈ quello illustrato nelle figure o capovolta, senza mutare il suo comportamento.
Al fine di consentire il bloccaggio della cerniera nella posizione desiderata, almeno una delle porzioni d’estremità, ad esempio quella inferiore 23’, dell’ala di fissaggio 21 potrà includere una sporgenza 28 assialmente diretta verso l’interno dell’ala di fissaggio 21 stessa, mentre il corpo cerniera 11 potrà includere almeno una porzione d’estremità, ad esempio quella inferiore 16’, che potrà comprendere un rispettivo grano di fermo regolabile 17’.
In tal modo, sarà possibile per un utente regolare l’angolo di apertura dell’ala di fissaggio 21, e quindi quello della porta D ad essa fissata.
Opportunamente, in alcune forme di realizzazione, quale ad esempio quella illustrata nelle FIGG. dalla 7a alla 9b, potranno essere previsti due sporgenze di bloccaggio 28, 28’ poste in corrispondenza di entrambe le porzioni d’estremità 23, 23’ dell’ala di fissaggio 21 atte ad impattare contro corrispondenti grani di fermo 17, 17’ posti in corrispondenza di entrambe le porzioni d’estremità 16, 16’ del corpo cerniera 11.
In una forma di realizzazione particolarmente preferita ma non esclusiva, le porzioni di estremità 16, 16’ del corpo cerniera 11 potranno includere un'asola curvilinea 18, 18'.
Opportunamente, come ad esempio particolarmente illustrato in FIG. 9a, queste ultime potranno definire mezzi di guida e di centraggio delle sporgenze di bloccaggio 28, 28’ nella loro rotazione attorno all'asse X.
Come meglio spiegato più avanti, le stesse asole curvilinee 18, 18' potranno definire altresì mezzi di guida e di centraggio per l'elemento a camma curvilineo 60 nelle forme di realizzazione che includono tale caratteristica.
Preferibilmente, la porzione piastriforme 33 della squadra di fissaggio 30 potrà essere montata mobile sull’elemento piastriforme centrale 22 dell’ala di fissaggio 21 per scorrere lungo un asse sostanzialmente verticale X’ parallelo all’asse verticale X e lungo un asse sostanzialmente orizzontale Z sostanzialmente perpendicolare all’asse verticale X.
Allo scopo la contropiastra 40 potrà presentare un’altezza complessiva h4leggermente inferiore alla distanza d2fra le superfici operative 27, 27’ degli elementi piastriformi d’estremità 23, 23’ dell’ala di fissaggio 21, così che possa scorrere verticalmente internamente all’elemento piastriforme centrale 22 dell’ala di fissaggio 21.
La contropiastra 40 potrà presentare una coppia di porzioni di estremità 41, 41’ e una porzione centrale 42 sporgente rispetto alle prime due.
La porzione centrale 42 della contropiastra 40 potrà presentare un’altezza h5sostanzialmente pari alla distanza d3fra gli elementi piastriformi 34, 34’ della squadra di fissaggio 30 e spessore S1leggermente maggiore dello spessore S2, S3di questi ultimi, in modo che la squadra di fissaggio 30 presenti un minimo di gioco quando interposta a pacchetto fra la contropiastra 40 e l’interno dell’elemento piastriforme centrale 22 dell’ala di fissaggio 21.
In tal modo, la superficie superiore 43 della porzione centrale sporgente 42 della contropiastra 40 guiderà lo scorrimento della squadra di fissaggio lungo l’asse orizzontale Z.
D’altra parte, potrà essere prevista una coppia di elementi di guida 44, 44’ ognuno inserito in una rispettiva apertura 45, 45’ passante attraverso le porzioni d’estremità 41, 41’ della contropiastra 40.
Vantaggiosamente, l’altezza h6, h7degli elementi di guida 44, 44’ potrà essere inferiore all’altezza h8, h9delle aperture passanti 45, 45’ della contropiastra 40, mentre la loro lunghezza l1, l2potrà essere sostanzialmente pari a quella l3, l4di queste ultime.
In tal modo, le superfici laterali 46, 46’ degli elementi di guida 44, 44’ guideranno lo scorrimento della squadra di fissaggio 30 lungo l’asse verticale X’.
Vantaggiosamente, potranno essere previsti primi mezzi per la regolazione della posizione della squadra di fissaggio 30 lungo l’asse sostanzialmente verticale X’ e secondi mezzi per la regolazione della posizione della squadra di fissaggio 30 lungo l’asse sostanzialmente orizzontale Z, i quali potranno essere azionabili selettivamente da un utente per consentire la regolazione indipendente della posizione della porta D in verticale e/o in orizzontale quando ancorata alla squadra di fissaggio 30 stessa.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, i primi mezzi per la regolazione dello scorrimento della porta D lungo l’asse orizzontale Z potranno includere un’apertura 47 passante attraverso la porzione centrale sporgente 42 della contropiastra 40, un elemento attuatore 48 e una prima vite di bloccaggio 50 passante attraverso l’elemento piastriforme centrale 22 dell’ala di fissaggio 21 e attraverso la porzione centrale sporgente 42 della contropiastra 40 per andare ad impegnarsi con una sede controfilettata 50’ realizzata dell’elemento attuatore 48.
Allentando la prima vite di bloccaggio 50 un utente potrà lasciare libero l’elemento attuatore 48 di interagire con l’apertura passante 42 per regolare lo scorrimento della squadra di fissaggio 30 lungo l’asse verticale X, ad esempio ruotandolo attorno al proprio asse mediante un’apposita chiave. Una volta raggiunta la posizione desiderata, l’utente potrà riserrare la prima vite di bloccaggio 50.
In una prima forma di realizzazione, illustrata ad esempio nelle FIGG. dalla 5a alla 5d, l’elemento attuatore 48 potrà includere una pluralità di primi denti periferici sagomati 49 impegnati con secondi denti controsagomati 49’ realizzati in corrispondenza delle pareti laterali 47', 47'’ dell’apertura passante 47.
In una seconda forma di realizzazione alternativa, illustrata ad esempio nelle FIGG. dalla 6a alla 6c, l’elemento attuatore 48 potrà includere un eccentrico 48’ impegnato con l’apertura passante 47.
Opportunamente, i secondi mezzi per la regolazione dello scorrimento della porta D lungo l’asse verticale X’ potranno includere una coppia di asole allungate sagomate 35, 35’ passanti attraverso gli elementi piastriformi d’estremità 34, 34’ della squadra di fissaggio 30 e una coppia di seconde viti di bloccaggio 51, 52 passanti attraverso l’elemento piastriforme centrale 22 dell’ala di fissaggio 21 e attraverso le asole allungate 35, 35’ per andare ad impegnarsi con rispettive sedi controfilettate 51’, 52’ degli elementi di guida 44, 44’.
Allentando le seconde viti di bloccaggio 51, 52 un utente potrà lasciare liberi gli elementi piastriformi d’estremità 34, 34’ della squadra di fissaggio 30, e con essi le relative asole allungate sagomate 35, 35’ di traslare orizzontalmente lungo l’asse Z guidate dalla superficie superiore 43 della porzione centrale sporgente 42 della contropiastra 40. Una volta raggiunta la posizione desiderata, l’utente potrà riserrare le seconde viti di bloccaggio 51, 52.
Opportunamente, le asole allungate sagomate 35, 35’ potranno presentare lunghezza massima l5, l6pari alla massima traslazione possibile della squadra di fissaggio 30 lungo l’asse orizzontale Z.
La cerniera 1 secondo il trovato potrà assumere varie configurazioni. Ad esempio, essa potrà essere puramente meccanica, come ad esempio la forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 7a alla 9b, oppure potrà essere meccanica con meccanismo di chiusura della porta dalla posizione aperta, oppure potrà essere idraulica, come ad esempio le forme di realizzazione illustrate nelle FIGG. dalla 10 alla 22b.
La cerniera idraulica, a sua volta, potrà essere una cerniera di chiusura, come ad esempio la forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 10 alla 14b, oppure una cerniera di controllo della movimentazione girevole della porta, la quale potrà controllare la porta in apertura, come ad esempio la forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 15 alla 18b, oppure in chiusura, come ad esempio la forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 19 alla 22b.
Vantaggiosamente, pertanto, una delle porzioni d’estremità dell’ala di fissaggio 21, ad esempio quella superiore 23, potrà includere un elemento a camma curvilineo generalmente triangolare 60 rotante solidalmente con la stessa ala di fissaggio 21 attorno all’asse X. L’elemento a camma curvilineo 60 potrà essere fissato alla relativa porzione d’estremità 23 in maniera amovibile oppure inamovibile.
In tal caso, l'elemento a camma 60 potrà essere guidato e centrato nella sua rotazione attorno all'asse X dall'asola curvilinea 18.
Opportunamente, il corpo cerniera scatolare 11 potrà includere inoltre una camera di lavoro 70 con una parete di fondo 71. La camera di lavoro 70 potrà presentare forma allungata per definire un asse longitudinale Y spaziato dal primo asse X e a questo sostanzialmente parallelo.
All’interno della camera di lavoro 70 quale essere inserito un elemento a pistone 80 e mezzi elastici 90, ad esempio una molla a compressione, con esso interagenti per promuoverne lo scorrimento lungo l’asse Y fra una posizione prossimale alla parete di fondo 71 ed una posizione da questa distale.
Allo scopo, l’elemento a pistone 80 potrà includere una faccia frontale 81 di forma generalmente arrotondata destinata a venire a contatto con una superficie operativa sostanzialmente piana 61 dell’elemento a camma curvilineo 60 in modo che alla rotazione di quest’ultimo attorno all’asse X corrisponda lo scorrimento dell’elemento a pistone 80 lungo l’asse Y e viceversa.
Per consentire l’azione reciproca dell’elemento a pistone 80 sull’elemento a camma 60, i mezzi elastici 90 potranno agire sul primo per riportalo dalla posizione prossimale a quella distale. Allo scopo, essi potranno essere posti nella camera di lavoro 70 in modo che alla loro posizione di massima elongazione corrisponda la posizione distale dell’elemento a pistone 80, mentre a quella di minima elongazione corrisponda la posizione prossimale di quest’ultimo.
D'altra parte, in un'altra forma di realizzazione, i mezzi elastici potranno essere posti nella camera di lavoro 70 in modo che alla loro posizione di massima elongazione corrisponda la posizione prossimale dell’elemento a pistone 80, mentre a quella di minima elongazione corrisponda la posizione distale di quest’ultimo. In tal caso, l'elemento a pistone 80 e quello a camma 60 potranno essere fra loro meccanicamente collegati.
A seconda della configurazione e/o della dimensione dei mezzi elastici 90, in tal modo sarà possibile chiudere automaticamente la porta D dalla posizione aperta oppure semplicemente riportare l’elemento a pistone 80 in posizione distale perché interagisca con l’elemento a camma 60 all’atto dell’apertura o della chiusura della porta.
Quest’ultima azione dipende dalla configurazione dell’elemento a camma 60, e più in particolare dall’inclinazione della sua superficie operativa 61. A seconda di quest’ultima, infatti, all'atto dell'apertura della porta D l’elemento a pistone 80 potrà passare dalla posizione distale a quella prossimale, come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 10 alla 18b, oppure dalla posizione prossimale a quella distale, come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 19 alla 22b.
Vantaggiosamente, la faccia frontale 81 dell’elemento a pistone 80 potrà essere realizzata in un materiale metallico, ad esempio acciaio, che potrà essere più duro del materiale metallico in cui à ̈ realizzata la superficie operativa 61 dell’elemento a camma 60. In tal modo, con l’uso la faccia frontale 81 realizzerà un canale di guida lungo la superficie operativa 61.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, la camera di lavoro potrà inoltre includere un fluido di lavoro, ad esempio olio, agente sull’elemento a pistone 80 per contrastarne idraulicamente l’azione. In tal caso, l’elemento a pistone 80 potrà separare la camera di lavoro 70 in un primo ed un secondo vano a volume variabile 72, 73, fra loro fluidicamente comunicanti e adiacenti.
Potrà inoltre essere previsto un circuito idraulico 100 per il flusso del fluido di lavoro tra il primo e il secondo vano a volume variabile 72, 73 all’atto del passaggio della faccia frontale 81 dall'altra delle posizioni distale o prossimale a quella iniziale.
Vantaggiosamente, l’elemento a pistone 80 potrà comprendere mezzi valvolari di tipo unidirezionale per il controllo del passaggio del fluido di lavoro tra il primo e il secondo vano 72, 73 all’atto del passaggio della faccia frontale 81 da una delle posizioni distale o prossimale all'altra delle posizioni distale o prossimale.
Opportunamente, i mezzi valvolari potranno includere un elemento di controllo, ad esempio un otturatore 82, scorrevole in una sede 83 solidalmente mobile con l’elemento a pistone 80. L’otturatore 82 scorrerà lungo l’asse Y per otturare/liberare selettivamente una prima luce di ingresso/uscita 84 della sede 83, così da aprire/chiudere selettivamente il collegamento fluidico fra il primo e il secondo vano 72, 73.
In particolare, la sede 83 potrà includere, oltre alla prima luce di ingresso/uscita 84, una seconda luce di ingresso/uscita 85, che potrà avere una sezione di passaggio maggiore di quella della prima luce di ingresso/uscita 84. Opportunamente, la sede 83 potrà essere dimensionata per consentire lo scorrimento dell’otturatore 82 lungo l’asse Y.
L’otturatore 82, la prima luce di ingresso/uscita 84 e la seconda luce di ingresso/uscita 85 potranno poi essere dimensionati in modo che quando l’otturatore 82 libera la prima luce di ingresso/uscita 84 il fluido di lavoro trafila attraverso la seconda luce di ingresso/uscita 85 per porre in comunicazione fluidica il primo e il secondo vano 72, 73 e quando l’otturatore 82 ottura la prima luce di ingresso/uscita 84 il fluido di lavoro sia forzato a passare attraverso il circuito 100.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, l’elemento a pistone 80 potrà includere un elemento tubolare 86 con una porzione anteriore 87 posta nel secondo vano 73, una porzione posteriore 88 posta nel primo vano 72 e una parete laterale 89 affacciata alla parete laterale 74 della camera di lavoro 70.
Le porzioni anteriore e posteriore 87, 88 dell’elemento tubolare 86 potranno essere in comunicazione fluidica fra loro e con la sede 83 dei mezzi valvolari. Allo scopo, l’elemento tubolare 86 potrà includere un elemento discoidale 88’ interposto fra la porzione posteriore 88 dello stesso ed i mezzi elastici 90 che potrà includere la sede 83, l’otturatore 82, la prima luce di ingresso/uscita 84 e la seconda luce di ingresso/uscita 85.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, l’elemento a pistone 80 potrà includere inoltre uno stelo 110 con una prima estremità 111 solidalmente accoppiata con la porzione anteriore 87 dell’elemento tubolare 86 e una seconda estremità 112 che include la faccia frontale 81.
Più in particolare, lo stelo 110 potrà includere un foro longitudinale passante 113 con una prima apertura di ingresso/uscita 114 e una coppia di seconde aperture di ingresso/uscita 115, 115’.
Lo stelo 110 potrà essere inserito attraverso la porzione anteriore 87 dell’elemento tubolare 86 in modo che l’apertura 114 sia posta in comunicazione fluidica con la prima e la seconda luce di ingresso/uscita 84, 85 della sede 83 dei mezzi valvolari e le seconde aperture di ingresso/uscita 115, 115’ siano poste n comunicazione fluidica con il secondo vano 73.
In tal modo, il primo e il secondo vano 72, 73 sono posti in comunicazione fludica attraverso il foro passante 113 dello stelo 110, il quale potrà essere collegato con l’elemento tubolare 86 mediante la spina 116.
Vantaggiosamente, il circuito idraulico 100 potrà essere realizzato internamente al corpo cerniera scatolare 11 esternamente alla camera di lavoro 70 e potrà presentare una prima apertura 101 di ingresso/uscita nel secondo vano 73 ed una seconda e una terza apertura 102, 103 di ingresso/uscita nel primo vano 72.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, illustrata ad esempio nelle FIGG. dalla 15 alla 22b, i mezzi valvolari potranno essere configurati per chiudersi all’atto del passaggio della faccia frontale 81 dell’elemento a pistone 80 dalla posizione distale a quella prossimale, in modo da forzare il fluido di lavoro a passare dal primo vano 72 al secondo vano 73 entrando nel circuito idraulico 100 attraverso la seconda e la terza apertura 102, 103 e uscendo dallo stesso attraverso la prima apertura 101.
In tal caso, i mezzi valvolari potranno aprirsi all’atto del passaggio della faccia frontale 81 dalla posizione prossimale a quella distale, in modo da consentire il passaggio del fluido di lavoro dal secondo vano 73 al primo vano 72 attraverso gli stessi. Allo scopo, la seconda luce di ingresso/uscita 85 della sede 83 potrà essere affacciata al primo vano 72, mentre la prima luce di ingresso/uscita 84 potrà essere affacciata al secondo vano 73.
In tali forme di realizzazione, la terza apertura 103 potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale 89 dell’elemento tubolare 86 per tutta la corsa dell’elemento a pistone 80 dalla posizione distale a quella prossimale.
La seconda apertura 102, invece, potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale 89 dell’elemento tubolare 86 per un primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone 80, illustrato nelle FIGG.17a e 21a, e potrà restare fluidicamente accoppiata con la parete laterale 89 per un secondo tratto finale di detta corsa, illustrato nelle FIGG.18a e 22a.
In tal modo, la porta D presenterà una prima resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura per un primo tratto angolare α1di rotazione della stessa attorno all’asse X corrispondente al primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone 80 ed una seconda resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura della porta D per un secondo tratto angolare α2di rotazione della stessa attorno all’asse X corrispondente al secondo tratto finale della corsa dello stesso.
Opportunamente, potranno essere previsti primi e secondi mezzi 120, 121 per la regolazione della sezione di passaggio rispettivamente della seconda e della terza apertura 102, 103, ad esempio rispettive viti.
Grazie a tale caratteristica, sarà possibile per un utente regolare indipendentemente la prima e la seconda resistenza alla movimentazione in chiusura/apertura della porta D.
In tali forme di realizzazione, i mezzi elastici 90 potranno includere una molla di ammortizzazione, cioà ̈ una molla la cui dimensione e/o configurazione à ̈ sufficiente a portare l’elemento a pistone dalla posizione prossimale a quella distale ma non a garantire la chiusura automatica della porta D dalla posizione aperta.
La cerniera così configurata sarà una cerniera di controllo per il controllo del movimento girevole della porta D.
In particolare, nelle forme di realizzazione in cui l’elemento a camma 60 à ̈ configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta D l’elemento a pistone passi dalla posizione distale a quella prossimale, come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 15 alla 18b, la cerniera 1 sarà atta a controllare la movimentazione girevole della porta D all’atto della sua apertura.
Invece, nelle forme di realizzazione in cui l’elemento a camma 60 à ̈ configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta D l’elemento a pistone passi dalla posizione prossimale a quella distale, come ad esempio nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 19 alla 22b, la cerniera 1 sarà atta a controllare la movimentazione girevole della porta D all’atto della sua chiusura.
In una forma di realizzazione alternativa, illustrata ad esempio nelle FIGG. dalla 10 alla 14b, i detti mezzi valvolari potranno essere configurati per aprirsi all’atto del passaggio della faccia frontale 81 dell’elemento a pistone 80 dalla posizione distale a quella prossimale, in modo da consentire il passaggio del fluido di lavoro dal primo vano 72 al secondo 73, e chiudersi all’atto del passaggio della stessa dalla posizione prossimale a quella distale, in modo da forzare il fluido di lavoro a passare dal secondo vano 73 al primo vano 72 entrando nel circuito idraulico 100 attraverso la prima apertura 101 e ad uscendo dallo stesso attraverso la seconda e la terza apertura 102, 103.
Allo scopo, la seconda luce di ingresso/uscita 85 della sede 83 potrà essere affacciata al secondo vano 73, mentre la prima luce di ingresso/uscita 84 potrà essere affacciata al primo vano 72.
In tale forma di realizzazione, la terza apertura 103 del circuito 100 potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale 89 dell’elemento tubolare 86 per tutta la corsa dell’elemento a pistone 80 dalla posizione prossimale a quella distale, in modo che la porta D presenti una terza velocità di chiusura predeterminata.
D’altra parte, la seconda apertura 102 del circuito 100 potrà restare fluidicamente accoppiata con la parete laterale 89 dell’elemento tubolare 86 per un primo tratto iniziale della corsa dell’elemento a pistone 80, illustrata ad esempio in FIG.14a, così che la porta D presenti una velocità di chiusura predeterminata.
La seconda apertura 102, poi, potrà restare fluidicamente disaccoppiata dalla parete laterale 89 dell’elemento tubolare 86 per un secondo tratto finale della corsa dell’elemento a pistone 80, illustrata ad esempio in FIG.13a, in modo che la porta D scatti verso la posizione chiusa.
Vantaggiosamente, potranno essere previsti terzi mezzi 122 per la regolazione della sezione di passaggio della seconda apertura 102, ad esempio un’opportuna vite, in modo da consentire a un utente di regolare la forza con la quale la porta D scatta verso la posizione chiusa.
Potranno altresì essere previsti quarti mezzi 123 per la regolazione della sezione di passaggio di della terza apertura 103, in modo da consentire a un utente di regolare la velocità di chiusura della porta D.
In tale forma di realizzazione, l’elemento a camma 60 potrà essere configurato in modo tale che all'atto dell'apertura della porta D l’elemento a pistone 80 passi dalla posizione distale a quella prossimale.
Opportunamente, i mezzi elastici 90 potranno includere una molla di spinta, cioà ̈ una molla la cui dimensione e/o configurazione à ̈ sufficiente a garantire la chiusura automatica della porta D dalla posizione aperta. La cerniera così configurata sarà una cerniera di chiusura per la chiusura automatica della porta D dalla posizione aperta.
Da quanto sopra descritto, appare evidente che il trovato raggiunge gli scopi prefissatisi. Il trovato à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela del trovato definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una cerniera a scomparsa per la movimentazione girevole di una porta (D), in particolare una porta blindata, collegata a una struttura di supporto tubolare (F, CF) che include un controtelaio posteriore (CF) ancorato a una parete (W) o supporto similare e un telaio anteriore (F) ancorato al controtelaio (CF), la cerniera comprendendo un elemento fisso (10) ed un elemento mobile (20) girevolmente accoppiato con l’elemento fisso (10) per ruotare tra una posizione aperta ed una posizione chiusa attorno ad un primo asse longitudinale (X), in cui detto elemento fisso (10) include un corpo cerniera scatolare (11) inseribile a scomparsa all’interno della struttura di supporto tubolare (F, CF), detto elemento mobile (20) includendo un’ala di fissaggio (21) ancorabile alla porta (D) destinata a fuoriuscire dalla struttura di supporto tubolare (F, CF) in detta posizione aperta e a rientrare all’interno della struttura di supporto tubolare (F, CF) in detta posizione chiusa, in cui detto corpo cerniera scatolare (11) include una coppia di sedi di estremità (12, 12’) definenti detto primo asse (X), detta ala di fissaggio (21) includendo una prima porzione centrale (22) suscettibile di essere operativamente collegata con la porta (D) ed una coppia di seconde porzioni d’estremità (23, 23’) fra loro reciprocamente affacciate ed operativamente collegate con le sedi di estremità (12, 12’) di detto corpo scatolare (11), detta prima porzione centrale (22) di detta ala di fissaggio (21) includendo un primo elemento piastriforme (22) definente un primo piano (π) sostanzialmente parallelo a detto primo asse longitudinale (X), dette seconde porzioni d’estremità (23, 23’) di detta ala di fissaggio (21) includendo una coppia di secondi elementi piastriformi (23, 23’) definenti rispettivi secondi piani (π’, π’) sostanzialmente paralleli fra loro e perpendicolari a detto primo piano (π), in cui detto elemento mobile (20) include inoltre una squadra di fissaggio (30) avente una prima porzione piastriforme (31) operativamente ancorabile alla porta (D) ed una seconda porzione piastriforme (33) montata mobile su detto primo elemento piastriforme (22) di detta ala di fissaggio (21) per scorrere lungo un secondo asse (X’) sostanzialmente parallelo a detto primo asse (X) e lungo un terzo asse (Z) sostanzialmente perpendicolare a detto primo asse (X), in cui la cerniera include inoltre primi mezzi (47, 48, 50) per la regolazione della posizione di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X’) e secondi mezzi (35, 35’, 51, 52) per la regolazione della posizione di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto terzo asse (Z), detti primi e secondi mezzi di regolazione (47, 48, 50; 35, 35’, 51, 52) essendo azionabili selettivamente da un utente per consentire la regolazione indipendente della posizione della porta (D) lungo detto secondo asse (X’) e/o detto terzo asse (Z).
  2. 2. Cerniera secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda porzione piastriforme (33) di detta squadra di fissaggio (30) à ̈ operativamente collegabile a detto primo elemento piastriforme (22) di detta ala di fissaggio (21) mediante una contropiastra (40), detta seconda porzione piastriforme (33) di detta squadra di fissaggio (30) restando interposta fra detto primo elemento piastriforme (22) di detta ala di fissaggio (21) e detta contropiastra (40), quest’ultima presentando un’altezza complessiva (h4) leggermente inferiore alla distanza (d2) fra le superfici operative (27, 27’) di detti secondi elementi piastriformi (23, 23’) di detta ala di fissaggio (21) per consentire lo scorrimento della stessa lungo detto terzo asse (Z).
  3. 3. Cerniera secondo la rivendicazione 2, in cui detta seconda porzione piastriforme (33) di detta squadra di fissaggio (30) include una coppia di terzi elementi piastriformi d’estremità (34, 34’) fra loro distanziati da una distanza predeterminata (d3) ed aventi spessore (S2, S3) predeterminato, detta contropiastra (40) presentando una coppia di porzioni di estremità (41, 41’) e una porzione centrale (42) avente altezza (h5) sostanzialmente pari a detta distanza predeterminata (d3) fra detti terzi elementi piastriformi (34, 34’) di detta squadra di fissaggio (30) e spessore (S1) leggermente maggiore di quello (S2, S3) di questi ultimi (34, 34’), detta porzione centrale (42) di detta contropiastra (40) essendo sporgente rispetto alle porzioni di estremità (41, 41’) in modo che in uso resti interposta fra detti terzi elementi piastriformi d’estremità (34, 34’) di detta squadra di fissaggio (30), questi ultimi restando in uso interposti fra detto primo elemento piastriforme centrale (22) di detta ala di fissaggio (21) e dette porzioni di estremità (41, 41’) di detta contropiastra (40), in modo che la superficie superiore (43) della porzione centrale (42) di detta contropiastra (40) guidi lo scorrimento di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto terzo asse (Z).
  4. 4. Cerniera secondo la rivendicazione 3, in cui ognuna di dette porzioni d’estremità (41, 41’) di detta contropiastra (40) include un’apertura passante (45, 45’) avente altezza (h8, h9) e lunghezza (l3, l4) predeterminate, essendo prevista una coppia di elementi di guida (44, 44’) ognuno inserito in una rispettiva apertura passante (45, 45’) delle porzioni d’estremità (41, 41’) della contropiastra (40) avente altezza (h6, h7) inferiore a quella (h8, h9) di dette aperture passanti (45, 45’) e lunghezza (l1, l2) sostanzialmente pari a quella (l3, l4) di queste ultime (45, 45’) per guidare lo scorrimento di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X’).
  5. 5. Cerniera secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui detti primi mezzi di regolazione includono: - una prima apertura (47) passante attraverso detta porzione centrale sporgente (42) di detta contropiastra (40); - un elemento attuatore (48) azionabile da un utente per interagire con detta prima apertura passante (47) regolando lo scorrimento della squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X’); - una prima vite di bloccaggio (50) passante attraverso detto primo elemento piastriforme (22) di detta ala di fissaggio (21) e attraverso detta porzione centrale sporgente (42) di detta contropiastra (40), detta prima vite di bloccaggio (50) essendo impegnabile in una sede controfilettata (50') di detto elemento attuatore (48) per bloccare la squadra di fissaggio (30) nella posizione desiderata ed essendo disimpegnabile dalla stessa per consentire all'utente di azionare l' elemento attuatore (48).
  6. 6. Cerniera secondo la rivendicazione 5, in cui detto elemento attuatore (48) include una pluralità di primi denti periferici sagomati (49), detta apertura passante (47) includendo una coppia di pareti laterali sostanzialmente parallele a detto primo e/o secondo asse (X, X’) comprendenti una pluralità di secondi denti controsagomati (49') impegnati con detti primi denti (49) per promuovere lo scorrimento solidale di detta contropiastra (40) e di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X') in risposta all'azionamento dell'elemento attuatore (48) da parte dell'utente.
  7. 7. Cerniera secondo la rivendicazione 5, in cui detto elemento attuatore (48) include un eccentrico (48') impegnato con detta apertura passante (47) per promuovere lo scorrimento solidale di detta contropiastra (40) e di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X') in risposta all'azionamento dell'elemento attuatore (48) da parte dell'utente.
  8. 8. Cerniera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 3 alla 7, in cui detti secondi mezzi di regolazione includono: - una coppia di asole allungate (35, 35’) passanti attraverso detti terzi elementi piastriformi d’estremità (34, 34’) di detta squadra di fissaggio (30), dette asole (35, 35’) presentando lunghezza massima (l5, l6) sostanzialmente pari alla massima traslazione possibile della squadra di fissaggio (30) lungo detto terzo asse (Z); - una coppia di seconde viti di bloccaggio (51, 52) passanti attraverso detto primo elemento piastriforme (22) di detta ala di fissaggio (21) e attraverso dette asole allungate (35, 35’) di detta squadra di fissaggio (30), dette seconde viti di bloccaggio (51, 52) essendo impegnabili in rispettive sedi controfilettate (51', 52’) di detti elementi di guida (45, 45’) per bloccare la squadra di fissaggio (30) nella posizione desiderata ed essendo disimpegnabile dalle stesse (51', 52’) per consentire lo scorrimento di detta squadra di fissaggio (30) lungo detto terzo asse (Z) guidato dalla superficie superiore (43) della porzione centrale sporgente (42) della contropiastra (40).
  9. 9. Cerniera secondo le rivendicazioni 5 e 8 oppure le rivendicazioni 6 e 8 oppure le rivendicazioni 7 e 8, in cui detta prima vite di bloccaggio (50) à ̈ disimpegnabile dalla rispettiva sede controfilettata (50') quando dette seconde viti di bloccaggio (51, 52) sono impegnate nelle rispettive sedi controfilettate (51', 52’) per consentire lo scorrimento della squadra di fissaggio (30) lungo detto secondo asse (X') impedendone lo scorrimento lungo detto terzo asse (Z), rispettivamente dette seconde viti di bloccaggio (51, 52) sono disimpegnabili dalle rispettive sedi controfilettate (51', 52’) quando detta prima vite di bloccaggio (50) à ̈ impegnata nella rispettiva sede controfilettata (50') per consentire lo scorrimento della squadra di fissaggio (30) lungo detto terzo asse (Z) impedendone lo scorrimento lungo detto secondo asse (X').
  10. 10. Cerniera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una delle seconde porzioni d’estremità (23, 23'), rispettivamente entrambe le porzioni d’estremità (23, 23'), di detta ala di fissaggio (21) include, rispettivamente includono, una rispettiva sporgenza (28, 28') assialmente diretta verso l’interno dell’ala di fissaggio (21), detto corpo cerniera (11) includendo almeno una porzione d’estremità (16, 16'), rispettivamente una coppia di porzioni di estremità (16, 16'), comprendente un rispettivo grano di fermo regolabile (17, 17'), rispettivamente comprendenti una coppia di rispettivi grani di fermo regolabili (17, 17'), in modo da regolare l’angolo di apertura di detta ala di fissaggio (21).
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