IT201900010824A1 - Cerniera a ingombri ridotti - Google Patents

Description

CERNIERA A INGOMBRI RIDOTTI

DESCRIZIONE

Campo di applicazione

La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico delle cerniere per porte, ante o similari, ed ha particolarmente per oggetto una cerniera con ingombri ridotti.

Stato della Tecnica

Come noto, le cerniere comprendono, generalmente, un elemento mobile, solitamente fissato ad una porta, un’anta o similare, imperniato su un elemento fisso, solitamente fissato al telaio di supporto di queste.

In particolare, le cerniere solitamente impiegate nelle celle frigorifere o nelle ante in vetro sono ingombranti, antiestetiche e poco funzionali.

Inoltre, sono note in tale campo tecnico cerniere in cui il ritorno dell’anta in posizione chiusa è incontrastata. Di conseguenza, vi è il rischio che l’anta impatti fortemente contro il telaio di supporto, danneggiandosi. Inoltre, tali cerniere generalmente presentano mezzi di chiusura per garantire il ritorno dell’anta in posizione chiusa, aumentando quindi il rischio di danneggiamento dell’anta.

Allo scopo sono quindi noti chiudiporta che includono mezzi di smorzamento idraulico per contrastare l’azione dei mezzi di chiusura. Tali noti dispositivi presentano ingombri estremamente elevati e, di conseguenza, devono essere necessariamente montati a pavimento. E’ evidente che tali chiudiporta, quindi, non risultano adatti al montaggio nella struttura di supporto stazionaria o nell’anta di celle frigorifere.

Dal brevetto italiano 102015000015573 a nome della stessa Richiedente è nota una cerniera provvista di mezzi di chiusura e di mezzi di smorzamento idraulico degli stessi. In particolare, la cerniera comprende un cursore interagente con il perno di rotazione per scorrere all’atto della rotazione di quest’ultimo ed un albero di supporto fisso.

Tale cerniera, pur presentando uno spessore relativamente ridotto, presenta ingombri elevati, in particolare per quanto riguarda la lunghezza che compromette l’utilizzo della stessa in particolari ambiti in cui sono richieste ingombri minimi, quali appunto il settore della refrigerazione.

Presentazione dell’invenzione

Scopo della presente invenzione è quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione una cerniera avente caratteristiche di elevata funzionalità, semplicità costruttiva e costo contenuto.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera di ingombri estremamente contenuti.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera avente lunghezza particolarmente ridotta.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera che possa essere interposta fra l’anta e il telaio della struttura di supporto stazionaria di una cella frigorifera.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera che garantisca la chiusura automatica della porta dalla posizione di porta aperta.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera che garantisca il movimento controllato della porta a cui è vincolata, sia in fase di apertura che in quella di chiusura.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera che sia in grado di sorreggere porte e serramenti anche molto pesanti.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera che presenti un minimo numero di parti costitutive.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera estremamente sicura, che non opponga resistenza alla chiusura se strattonata.

Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione una cerniera estremamente facile da installare.

Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una cerniera in accordo con quanto qui descritto, illustrato e/o rivendicato.

Forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione sono definite in accordo con le rivendicazioni dipendenti.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di una cerniera 1, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:

le FIGG. 1A, 1B e 1C sono viste schematiche di una cerniera 1 accoppiata con una struttura di supporto S e un’anta A;

le FIGG. 2A e 3A sono viste assonometriche di una cerniera 1 rispettivamente in posizione di anta A chiusa e di anta A aperta a 90°, con in FIGG. 2B e 3B una vista laterale rispettivamente di FIGG.2A e 3A.

le FIGG. 4A e 4B sono viste esplose di una forma di realizzazione sinistra e destra della cerniera 1 comprendente i mezzi elastici 51;

la FIG.5 è una vista schematica in sezione di alcune parti della cerniera 1;

le FIGG.6 e 7 sono viste in sezione assiale della forma di realizzazione della cerniera 1 di FIG.4A rispettivamente in posizione di anta A chiusa e aperta a 90°.

la FIG. 8 è una vista esplosa di una differente forma di realizzazione della cerniera 1 comprendenti i mezzi di smorzamento 70;

le FIGG. 9A e 10A sono viste in sezione assiale della forma di realizzazione della cerniera 1 di FIG.8 rispettivamente in posizione di anta A chiusa e aperta a 90°, con in FIGG.

9B e 10B un ingrandimento di alcuni particolari delle FIGG.9A a 10A;

la FIG. 11 è una vista esplosa di una differente forma di realizzazione della cerniera 1 comprendenti i mezzi di smorzamento 60;

le FIGG. 12A e 13A sono viste in sezione assiale della forma di realizzazione della cerniera 1 di FIG. 11 rispettivamente in posizione di anta A chiusa e aperta a 90°, con in FIGG.12B e 13B un ingrandimento di alcuni particolari delle FIGG.12A a 13A;

la FIG. 14 è una vista esplosa di una differente forma di realizzazione della cerniera 1 comprendenti i mezzi di smorzamento 80;

le FIGG. 15A e 16A sono viste in sezione assiale della forma di realizzazione della cerniera 1 di FIG. 11 rispettivamente in posizione di anta A chiusa e aperta a 90°, con in FIGG.15B e 16B un ingrandimento di alcuni particolari delle FIGG.15A a 16A;

le FIGG. 17A, 18A, 19A e 17B, 18B, 19B sono differenti forme di realizzazione della cerniera 1 priva degli elementi elastici di contrasto 51 rispettivamente in posizione di anta A chiusa e aperta a 90°.

Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, la cerniera secondo l’invenzione, indicata globalmente con il numero 1, potrà presentare ingombri ridotti, e sarà pertanto vantaggiosamente impiegabile nelle applicazioni in cui lo spazio per inserire la cerniera è limitato oppure dove per ragioni estetiche è opportuno impiegare una cerniera con ingombri minimi. In particolare, la cerniera 1 potrà avere lunghezza LU particolarmente ridotta.

In generale, la cerniera 1 potrà essere atta ad accoppiare girevolmente una struttura di supporto stazionaria, ad esempio un telaio tubolare S, ed un elemento di chiusura, ad esempio un’anta A, girevolmente mobile fra una posizione di apertura ed una di chiusura attorno ad un asse di rotazione X.

Si comprende che anche se nel prosieguo ci si riferirà al telaio S e all'anta A, la cerniera 1 è applicabile a qualsivoglia struttura di supporto stazionaria e qualsivoglia elemento di chiusura senza per questo uscire dall'ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.

Ad esempio, la cerniera 1 potrà essere applicabile a celle frigorifero, oppure essere integrata nel telaio tubolare delle stesse. In un ulteriore esempio, la cerniera 1 potrà essere applicabile ad ante A in vetro, quali ad esempio quelle di una vetrina o vetrinetta di esposizione oppure per ante A in vetro o ante di celle frigorifero.

La cerniera 1 una volta assemblata si presenterà come un parallelepipedo che potrà eventualmente essere inserito nel telaio tubolare dell'anta A oppure nella struttura di supporto S.

Opportunamente, la cerniera 1 potrà includere un corpo cerniera 10 di forma allungata lungo un asse Y ed un perno 20 definente l’asse di rotazione X. Quest’ultimo potrà essere sostanzialmente perpendicolare all’asse Y.

Preferibilmente, ma non esclusivamente, il corpo cerniera 10 potrà avere uno spessore ridotto in modo da essere sostanzialmente piastriforme.

Il corpo cerniera 10 potrà essere ancorato all’anta A e il perno 20 al telaio S. In tal caso, l’elemento fisso includerà il perno 20, mentre l’elemento mobile potrà includere il corpo cerniera 10.

Viceversa, il corpo cerniera 10 potrà essere ancorato al telaio S, mentre il perno 20 potrà essere ancorato all’anta A, senza per questo uscire dall'ambito di tutela delle rivendicazioni allegate. In tal caso, l’elemento fisso includerà il corpo cerniera 10, mentre l’elemento mobile potrà includere il perno 20.

Vantaggiosamente, il corpo cerniera 10 e il perno 20 potranno essere fra loro reciprocamente accoppiati per ruotare attorno all’asse X tra le posizioni di apertura e di chiusura dell’anta A.

Nel proseguo si farà riferimento alla sola rotazione del perno 20, ed, in particolare, si farà riferimento ad una configurazione in cui l’anta A ruota tra una posizione chiusa in cui il perno 20 è allineato lungo l’asse Y e una posizione aperta in cui il perno 20 è ruotato rispetto lo stesso asse di 90°.

Si comprende che tale configurazione non è esclusiva. Infatti, in modo in sé noto, la stessa posizione del perno 20 potrà corrispondere ad una differente posizione dell’anta A. Ad esempio, quando il perno 20 è allineato lungo l’asse Y l’anta A potrà essere in posizione aperta mentre quando il perno 20 è ruotato rispetto lo stesso asse di 90° l’anta A potrà essere in posizione chiusa.

Potrà inoltre essere previsto un elemento cursore 30 scorrevole lungo l’asse Y tra almeno una posizione di inizio corsa e una posizione di fine corsa. Opportunamente, il perno 20 potrà includere un elemento a camma 21 ad esso solidale interagente con un corrispondente elemento seguicamma 31 dell’elemento cursore 30 in modo che la rotazione del primo corrisponda lo scorrimento del secondo e viceversa.

Preferibilmente, la posizione di anta A chiusa potrà corrispondere alla posizione di fine corsa dell’elemento cursore 30, mentre la posizione di anta A aperta potrà corrispondere alla posizione di inizio corsa dell’elemento cursore 30.

Tale forma di realizzazione non è esclusiva. Si comprende infatti che a seconda della configurazione reciproca degli elementi a camma 21 e seguicamma 31, la posizione di anta A chiusa potrà corrispondere alla posizione di inizio corsa dell’elemento cursore 30, mentre la posizione di anta A aperta potrà corrispondere alla posizione di fine corsa dell’elemento cursore 30. In altre parole, la rotazione del perno 20 tra le posizioni di anta chiusa e di anta aperta potrà corrispondere allo scorrimento dell’elemento cursore 30 tra le posizioni di inizio corsa e fine corsa.

Vantaggiosamente, gli elementi a camma 21 e seguicamma 31 potranno essere configurati in modo tale che l’elemento cursore 30 scorra dalla posizione di fine corsa, cioè di anta chiusa, alla posizione di inizio corsa, cioè di anta aperta, sia all’atto della rotazione in senso orario che anti orario del perno 20.

Inoltre, l’asse X del perno 20 potrà essere decentrato rispetto al corpo cerniera 10, come mostrato nelle figure allegate, oppure potrà essere in posizione centrale.

In questo modo la cerniera 1 potrà essere una cerniera ambidestra.

Il perno 20 potrà comprendere una superficie 22 definente i mezzi a camma 21, mentre l’elemento cursore 30 potrà comprendere una faccia operativa 32 definente i mezzi seguicamma 31.

Secondo una particolare forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, la faccia operativa 32 dell’elemento cursore 30 potrà essere sostanzialmente piana o leggermente curva, mentre la superficie 22 del perno potrà essere sostanzialmente tonda.

Preferibilmente, ma non esclusivamente, la superficie 22 potrà essere sostanzialmente simmetrica rispetto all’asse X in modo che la faccia operativa 32 scorra lungo l’asse Y sia all’atto della rotazione del perno 20 in verso orario che antiorario.

In ogni caso, si comprende che tale forma di realizzazione non è esclusiva. Infatti, i mezzi a camma 21 e seguicamma 31 potranno essere di qualsivoglia tipologia di tipo in sé noto.

Infatti a seconda della configurazione degli stessi si potrà determinare l’entità dello scorrimento dell’elemento cursore 30 in risposta alla rotazione del perno 20 e viceversa.

Eventualmente, secondo una differente forma di realizzazione non mostrata nelle figure allegate, il perno 20 e l’elemento cursore 30 potranno essere accoppiati in modo da essere sempre reciprocamente accoppiati durante lo scorrimento di quest’ultimo. Ad esempio, potrà essere previsto un sistema pignone-cremagliera di tipo in sé noto.

La cerniera 1 potrà quindi comprendere una camera operativa 11 che potrà presentare una coppia di pareti di fondo 112, 113 reciprocamente affacciate e una pluralità di pareti laterali 116.

Preferibilmente, i mezzi a camma 21 e seguicamma 31 potranno essere disposti internamente alla camera operativa 11.

Più in dettaglio, la camera operativa 11 potrà comprendere una sede 18 di rotazione per il perno 20 e una sede 19 affacciata alla sede 18 per lo scorrimento dell’elemento cursore 30, come meglio spiegato nel seguito.

In particolare, il corpo cerniera 10 potrà presentare una porzione longitudinale 14 e una coppia di porzioni 12, 13 affacciate e spaziate estendentesi dalla porzione longitudinale 14.

La porzione 13 potrà comprendere la sede 18 per il perno 20.

Il perno 20 potrà essere inserito nella sede 18 in modo in sé noto. Preferibilmente, ma non esclusivamente, il perno 20 potrà essere inserito lungo l’asse X e potranno essere previsti mezzi 25 per impedire la movimentazione dello stesso perno 20 perpendicolarmente a tale asse X una volta posizionato nella sede 18.

Opportunamente, ognuna delle porzioni 12, 13, 14 del corpo cerniera 10 potrà comprendere una rispettiva superficie 120, 130, 140. In altre parole, le superfici 120, 130, 140 potranno definire una superficie interna 10’’ del corpo cerniera 10.

Vantaggiosamente, il corpo cerniera 10 potrà comprendere almeno un’apertura 118 per consentire l’inserimento dell’elemento cursore 30 oppure di una parte dello stesso come meglio spiegato nel seguito.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, potrà quindi essere previsto almeno un elemento di copertura 100 che potrà cooperare con il corpo cerniera 10 per delimitare la camera operativa 11.

Vantaggiosamente, l’elemento di copertura 100 potrà essere configurato in modo da chiudere l’apertura 118. Ad esempio, l’elemento di copertura 100 potrà essere una parete, un elemento planare, oppure, preferibilmente, un guscio scatolare che potrà quindi racchiudere il corpo cerniera 10.

Il guscio scatolare 100 potrà presentare una pluralità di superfici interne 104, 105, 106, 107 destinate a restare affacciate oppure in contatto con il corpo cerniera 10.

Opportunamente una o più delle superfici interne 104, 105, 106, 107 del guscio scatolare 100 potranno essere a contatto con la superficie esterna 10’ del corpo cerniera 10 e/o potranno cooperare con quest’ultimo per chiudere l’apertura 118.

Come ad esempio mostrato nelle figure allegate, almeno una porzione di una o più delle superfici interne 105, 106, 107 del guscio scatolare 100 potranno chiudere l’apertura 118 definendo quindi le pareti laterali 116 della camera operativa 11. In questo caso, le pareti laterali della camera operativa 11 potranno essere definite dalla superficie 140 e dalle superfici interne 105, 106, 107 del guscio scatolare 100.

Si comprende che tale forma di realizzazione non è esclusiva. Ad esempio, la camera operativa 11 potrà avere forma sostanzialmente di parallelepipedo, e potrà comprendere una sola parete laterale 116 aperta chiudibile mediante un elemento planare, una coppia di pareti laterali opposte 116 aperte oppure, come mostrato nelle figure allegate, tre pareti laterali 116 aperte chiudibili mediante il guscio scatolare 100.

In particolare, in quest’ultimo caso, considerando le figure allegate la parete laterale 116 aperta potrà essere una qualsiasi e non necessariamente quella rappresentata nelle figure. Ad esempio, potrà essere la parete in corrispondenza del perno 20, cioè considerando le figure allegate la parete superiore, oppure quella opposta, cioè considerando le figure allegate la parete inferiore.

Grazie a tali caratteristiche, quando non è presente il guscio 100 le pareti 116 aperte della camera operativa 11 potranno quindi definire l’apertura 118, mentre una volta accoppiato il corpo cerniera 10 con il guscio scatolare 100 tale apertura 118 potrà essere chiusa in modo che la camera operativa 11 sia chiusa come sopra descritto.

Vantaggiosamente, per contenere i costi della cerniera 1 il corpo cerniera 10 potrà essere realizzato in materiale polimerico, mentre il guscio 100 potrà essere realizzato in materiale metallico.

In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, il guscio 100 potrà essere un corpo scatolare allungato in cui il corpo cerniera 10 potrà essere scorrevolmente inseribile.

Si comprende che anche il corpo cerniera 10 potrà avere forma sostanzialmente di parallelepipedo.

In ogni caso, potranno essere previsti mezzi di fissaggio per bloccare reciprocamente in posizione operativa il corpo cerniera 10 ed il guscio 100. Ad esempio, quest'ultimo potrà presentare una linguetta di bloccaggio oppure dei dentini che si inseriscono a scatto nel corpo cerniera 10.

Essenzialmente, l’elemento cursore 30 potrà comprendere una testa operativa 33 che potrà includere la faccia operativa 32, un albero 41 e mezzi di fissaggio 40’ degli stessi una volta inseriti nella sede 19 della camera operativa 11.

In particolare, il corpo cerniera 10 potrà quindi comprendere l’apertura 118 per consentire l’inserimento della testa operativa 33 nella sede 19 ed un’apertura 121 passante per consentire l’inserimento dell’albero 41 nella stessa sede 19.

Preferibilmente, l’albero 41 potrà essere inserito coassialmente all’asse Y, mentre la testa operativa 33 potrà essere inserita attraverso l’apertura 118 perpendicolarmente allo stesso asse Y.

Una volta inseriti l’albero 41 e la testa operativa 33 nella sede 19, questi ultimi potranno quindi essere accoppiati mediante i mezzi di fissaggio 40’.

Opportunamente, la testa operativa 33 e l’albero 41 potranno essere reciprocamente accoppiati in modo da scorrere solidalmente lungo l’asse Y. In particolare, tali mezzi di fissaggio 40’ potranno essere configurati in modo tale che la testa operativa 33 e l’albero 41 definiscano un assieme unitario solidalmente scorrevole lungo l’asse Y.

Tale accoppiamento potrà essere di differente tipologia a seconda delle esigenze. Ad esempio, l’albero 41 potrà presentare un’estremità 42 che potrà essere inserita in una sede 33’ della testa operativa 33. La sede 33’ potrà essere un foro cieco.

In particolare, la testa operativa 33 e l’estremità 42 potranno comprendere un rispettivo foro passante 33’’, 42’ mentre potrà essere prevista una spina o un grano 40 passante attraverso i fori passanti 33’, 42’ della testa operativa 33 e dell’albero 41 per accoppiare reciprocamente questi ultimi.

Eventualmente, la sede 33’ e l’estremità 42 potranno essere filettatati.

In ogni caso si potrà evitare lo scorrimento reciproco dell’albero 41 rispetto alla testa operativa 33.

L’albero 41 potrà essere realizzato in un primo materiale metallico, ad esempio alluminio, oppure polimerico, mentre la testa operativa 33 potrà essere realizzata in un secondo materiale metallico più duro del primo, ad esempio acciaio. In tal modo, sarà possibile realizzare solo la parte effettivamente a contatto con l’elemento a camma 21 in materiale “duro” e più costoso, mentre la restante parte dell’elemento cursore 30 potrà essere realizzata in materiale più economico.

L’elemento cursore 30 potrà quindi scorrere fra una posizione operativa di inizio corsa in cui la testa operativa 33 è prossimale alla parete di fondo 112 della camera di lavoro 11, illustrata ad esempio nelle FIGG. 7, 10A, 13A e 16A, ed una posizione operativa di fine corsa in cui la testa operativa 33 è da distale dalla parete di fondo 112, illustrata ad esempio nelle FIGG.6, 9A, 12A e 15A.

Opportunamente, tali posizioni di inizio e fine corsa potranno essere qualsivoglia, e non necessariamente corrispondere alla massima posizione distale e/o prossimale che la testa operativa 33 può assumere.

Inoltre, come sopra accennato, non necessariamente potranno corrispondere alla posizione di anta chiusa e di anta aperta. Infatti, quando il cursore 30 è in posizione di inizio corsa l’anta A potrà essere aperta o chiusa, preferibilmente aperta, mentre quando il cursore 30 è in posizione di fine corsa l’anta A potrà essere chiusa o aperta, preferibilmente chiusa.

La testa operativa 33 potrà quindi scorrere internamente alla camera operativa 11, mentre l’albero 41 potrà eventualmente fuoriuscire dalla stessa come meglio spiegato nel seguito.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, potranno essere previsti opportuni mezzi per guidare lo scorrimento dell’elemento cursore 30 lungo l’asse Y.

Ad esempio, le pareti laterali 116 della camera operativa 11 potranno guidare lo scorrimento dell’elemento cursore 30. In particolare, la testa operativa 33 potrà avere dimensioni sostanzialmente pari alla camera operativa 11 in modo che le pareti laterali 116 della stessa guidino lo scorrimento della testa operativa 33 tra le posizioni prossimali e distali alla/dalla parete di fondo 112.

Opportunamente, la testa operativa 33 potrà avere sezione sostanzialmente a “T” con una zona 37 includente la faccia operativa 32 affacciata alla parete anteriore 113 della camera di lavoro 11 e una zona 38 includente la faccia posteriore 34 affacciata alla parete di fondo 112 della camera 11.

In particolare, la zona 38 potrà avere forma sostanzialmente di parallelepipedo e potrà presentare una coppia di facce laterali 35 e una coppia di facce laterali 36 affacciate e preferibilmente a contatto con rispettive coppie di pareti laterali 116 della stessa camera 11.

In tal modo, le pareti laterali 116 potranno fare da guida di scorrimento per la zona 38 della testa operativa 33 e quindi per l’elemento cursore 30.

Si comprende che le facce 35 potranno essere tra loro parallele così come le facce 36, mentre le facce 35 e le facce 36 potranno essere tra loro perpendicolari.

Opportunamente, le facce 35, 36 ed eventualmente anche le pareti 116 potranno essere sostanzialmente piane.

Grazie alla configurazione di cui sopra, le pareti di guida 116 potranno guidare lo scorrimento della testa operativa 33 lungo l’asse Y e potranno inoltre evitare la rotazione della testa operativa 33 rispetto allo stesso asse Y e quindi anche la rotazione dell’albero 41 rispetto allo stesso asse Y.

D’altra parte, la zona 37 potrà interagire con la porzione 13 del corpo cerniera 10. In particolare, la zona 37 potrà presentare forma sostanzialmente piastriforme e sostanzialmente perpendicolare all’asse X, mentre la porzione 13 potrà presentare una sede 132 per tale zona 37.

Più in dettaglio, la zona 37 potrà scorrere nella sede 132 all’atto dello scorrimento dell’elemento cursore 30. Ad esempio, la porzione 13 potrà comprendere una coppia di pareti affacciate 133 destinate ad interagire, preferibilmente ad essere in contatto, con le facce esterne 37’ della zona 37.

Si comprende che le pareti 133 e le facce esterne 37’ potranno essere tutte sostanzialmente perpendicolari all’asse X.

Grazie a tale caratteristica, le pareti affacciate 133 potranno guidare lo scorrimento longitudinale lungo l’asse Y della zona 37 e quindi della testa 33 dell’elemento cursore 30.

Si comprende che la testa operativa 33 potrà avere differenti configurazioni e/o potrà essere realizzata in più pezzi.

Ad esempio, anche se non mostrato nelle figure allegate, la testa operativa 33 potrà presentare una zona anteriore 37 sostanzialmente planare disposta perpendicolarmente all’asse X, oppure, secondo una differente forma di realizzazione, la testa operativa 33 potrà presentare forma sostanzialmente di parallelepipedo.

La cerniera 1 potrà comprendere inoltre mezzi 50, 60, 70, 80 per controllare lo scorrimento dell’elemento cursore 30 lungo almeno un tratto dello scorrimento dello stesso tra la posizione operativa di inizio corsa e la posizione operativa di fine corsa ed eventualmente mezzi 90 regolare l’azione dei mezzi di controllo 50, 60, 70, 80.

Si comprende che la cerniera 1 potrà essere priva di mezzi di controllo 50, 60, 70, 80 oppure, preferibilmente, potrà comprendere uno o più dei mezzi di controllo 50, 60, 70, 80.

Eventualmente, quando presenti, i mezzi di controllo 50 potranno essere posti internamente alla camera operativa 11, mentre i mezzi di controllo 60, 70, 80 potranno preferibilmente ma non esclusivamente essere posti esternamente alla camera operativa 11.

I mezzi di controllo 50, 60, 70, 80 potranno essere di tipo meccanico oppure idraulico. In particolare, i mezzi di controllo 50, 60, 70 potranno essere meccanici mentre i mezzi di controllo 80 potranno essere di tipo idraulico.

Ad esempio, come illustrato nelle FIGG. da 8 a 13B, la cerniera 1 potrà essere di tipo meccanico e potrà comprendere mezzi di smorzamento meccanico 60, 70 agenti sull’elemento cursore 30 per smorzarne meccanicamente lo scorrimento lungo l’asse Y, mentre, come illustrato nelle FIGG. da 14 a 16B, la cerniera 1 potrà includere mezzi di smorzamento idraulico 80 agenti sull’elemento cursore 30 per smorzarne idraulicamente lo scorrimento lungo l’asse Y.

E' evidente che la cerniera meccanica è priva di mezzi di smorzamento idraulico, mentre la cerniera idraulica potrà includere mezzi ci controllo meccanici, ad esempio i mezzi di controllo 50.

Nel proseguo si descriveranno le differenti tipologie di mezzi di controllo 50, 60, 70, 80.

Preferibilmente, i mezzi di controllo 60, 70, 80, quando presenti, potranno essere alternativi tra loro, mentre i mezzi di controllo 50 potranno essere o non essere presenti indipendentemente dai mezzi di controllo.

In particolare, nelle forme di realizzazione illustrate nelle FIGG. da 4A a 16B, la cerniera 1 potrà includere mezzi elastici di contrasto 51 agenti sul cursore 30 posti internamente alla camera operativa 11 che potranno quindi definire i mezzi di controllo 50, mentre nella forme di realizzazione illustrate da FIGG. 17A a 19B la cerniera 1 potrà essere priva di mezzi elastici di contrasto 51 posti internamente alla camera operativa 11.

A seconda della configurazione, i mezzi elastici di contrasto 51 potranno essere di spinta o di ripristino.

Nel caso di mezzi elastici di contrasto di spinta, la forza degli stessi sarà tale da richiamare automaticamente l’anta A dalla posizione aperta o chiusa che raggiunge quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa verso l’altra delle posizione aperta o chiusa che raggiunge quando l’elemento cursore 30 è in posizione di fine corsa.

In tal caso, a seconda se la posizione raggiunta dall’anta A quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa è aperta o chiusa, la cerniera 1 potrà essere una cerniera di apertura oppure una cerniera di chiusura.

Nel caso di mezzi elastici di contrasto di ripristino, invece, la forza degli stessi potrà essere tale da non riuscire a spingere l’anta A dalla posizione aperta o chiusa che raggiunge quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa verso l’altra delle posizione aperta o chiusa che raggiunge quando l’elemento cursore 30 è in posizione di fine corsa . In tal caso, l’anta A dovrà essere movimentata manualmente o comunque con mezzi attuatori esterni alla cerniera 1, ad esempio un motore.

La forza dei mezzi elastici di ripristino, tuttavia, sarà tale da riportare l’elemento cursore 30 dalla posizione di inizio corsa a quella di fine corsa.

In ogni caso, i mezzi elastici di contrasto 51 potranno essere configurati per promuovere lo scorrimento del cursore 30 dalla posizione di inizio corsa alla posizione di fine corsa e per contrastare lo scorrimento dello stesso dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa.

I mezzi elastici di contrasto 51 potranno essere interposti tra la testa operativa 33 e la parete di fondo 120 della camera operativa 11.

Più in dettaglio, la testa operativa 33 potrà comprendere una superficie di battuta 34 affacciata alla parete di fondo 120. La zona 38 della testa operativa 33 potrà quindi comprendere le facce laterali 35, 36 e la superficie di battuta 34 sostanzialmente perpendicolare a queste ultime.

D’altra parte, i mezzi elastici di contrasto 51 potranno comprendere, rispettivamente essere costituiti da, una molla a spirale 52 calzata sull’albero 41 ed interposta tra la parete di fondo 120 e la superficie di battuta 34 in modo da promuovere il passaggio dalla posizione prossimale alla posizione distale della testa operativa 33 e contrastare il passaggio della stessa dalla posizione distale alla posizione prossimale.

In questo modo, l’albero 41 potrà fare da guida per la molla 52. Si comprende che la molla 52 potrà presentare un diametro interno sostanzialmente pari o leggermente superiore al diametro dell’albero 41 su cui è calzata.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, i mezzi elastici di contrasto 51 potranno comprendere oltre alla molla 52 una o più molle interposte tra la parete di fondo 120 e la superficie di battuta 34.

In particolare, le molle 52 potranno essere affiancate in modo che definiscano rispettivi assi coincidenti oppure paralleli all’asse Y. Ad esempio, potrà essere prevista la molla 52, e una coppia di molle disposte superiormente ed inferiormente alla stessa molla 52. Le molle 52 potranno essere tutte uguali tra loro.

Eventualmente, le pareti laterali 116 della camera operativa 11 potranno guidare le molle 52 durante lo scorrimento dell’elemento cursore 30 in modo che le stesse rimangano in posizione nella camera operativa 11.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, la porzione 12 potrà comprendere una sede per l’albero 41 in modo che quest’ultimo possa scorrere all’interno della stessa.

Preferibilmente, tale sede potrà essere la sede longitudinale 121 coassiale all’asse Y, e potrà essere, ad esempio, un foro passante attraverso la porzione 12.

Opportunamente, il foro passante 121 potrà avere sostanzialmente lo stesso diametro oppure leggermente maggiore del diametro dell’albero 41. In questo modo il foro passante 121 potrà guidare lo scorrimento dell’albero 41 stesso e quindi del cursore 30 lungo l’asse Y.

In altre parole, i mezzi di guida dell’elemento cursore 30 potranno comprendere le pareti laterali 116 della camera operativa 11 atte ad interagire con la testa operativa 33 per guidarla e il foro passante 121 atto ad interagire con l’albero 41 per guidarlo lungo l’asse Y.

Pertanto, l’elemento cursore 30 potrà essere guidato in corrispondenza di due posizioni reciprocamente spaziate lungo l’asse Y, cioè in corrispondenza della testa 33 e dell’albero 41, preferibilmente in corrispondenza dell’estremità 43 dell’albero 41 in modo che, vantaggiosamente, sia mantenuto l’allineamento dello stesso elemento cursore 30 lungo lo stesso asse Y.

Operativamente, si potrà quindi inserire attraverso l’apertura 118 la testa 33 mentre l’albero 41 potrà essere inserito attraverso il foro passante 121. Opportunamente, la testa 33 e l’albero 41 potranno essere reciprocamente accoppiati mediante la spina 40 come sopra descritto. Nel caso sia presente la molla 52, quest’ultima potrà essere inserita attraverso l’apertura 118 analogamente alla testa operativa 33.

In particolare, si potrà dapprima inserire la testa operativa 33 e la molla 52 tra la testa 33 e la superficie di fondo 120, e poi si potrà inserire l’albero 41 in modo che passi attraverso la molla 52 e che l’estremità 42 sia inserita nella sede 33’ della testa operativa 33.

In altre parole, anche le molle 52 potranno restare nella sede 19.

La cerniera 1 potrà presentare ingombri, verticali, orizzontali e, in particolare, longitudinali molto contenuti.

La molla 51 potrà avere un diametro esterno pari o leggermente inferiore rispetto all’altezza H del corpo cerniera 10. D’altra parte, la testa operativa 33 potrà avere una larghezza sostanzialmente pari all’altezza H del corpo cerniera 10.

Opportunamente, tale altezza H potrà essere sostanzialmente pari o leggermente superiore a quello del cursore 31. Indicativamente, tale altezza H potrà essere inferiore a 30 mm, e preferibilmente inferiore a 25 mm ed ancor più preferibilmente inferiore a 20 mm.

Inoltre, secondo una particolare forma di realizzazione, l’elemento cursore 30 potrà avere lunghezza tale che quando lo stesso è in posizione di inizio corsa, l’albero 41 sia sostanzialmente a filo con il corpo cerniera 10. In particolare, l’albero 41 potrà presentare un’estremità 43 opposta all’estremità 42 mentre la porzione 12 del corpo cerniera 10 potrà presentare una parete esterna 122 opposta alla superficie 120.

Opportunamente, quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa l’estremità 43 potrà essere sostanzialmente a filo con la parete esterna 122 (FIG.10A).

Inoltre, il foro passate 121 potrà avere una lunghezza sostanzialmente pari o maggiore della corsa dell’elemento cursore 30. In questo modo la cerniera 10 potrà avere la camera operativa 11 di lunghezza massima e la porzione 12 di lunghezza minima, pur mantenendo sempre guidato l’albero 41 in corrispondenza della sua estremità 43.

Grazie a tale caratteristica gli ingombri potranno essere particolarmente ridotti, ed in particolare la lunghezza LU del corpo cerniera 10 che potrà essere inferiore a 110 mm, preferibilmente inferiore a 80 mm.

Come sopra descritto, la cerniera 1 potrà presentare solamente i mezzi di controllo 50, come illustrato nelle FIGG. 4A e 4B, oppure potrà comprendere uno tra i mezzi di smorzamento 70 (FIG.17A), 60 (FIG.18A) e 80 (FIG.19A), oppure potrà comprendere i mezzi di controllo 50 e uno tra i mezzi di smorzamento 70 (FIG.8), 60 (FIG.11) e 80 (FIG.13), Secondo una particolare forma di realizzazione della cerniera 1 illustrata in FIG. 8 oppure in FIGG. 17A e 17B potranno essere previsti elementi a camma 71 e seguicamma 72 per smorzare lo scorrimento dell’elemento cursore 30 dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa definendo i mezzi meccanici di controllo 70 che potranno quindi essere mezzi meccanici di smorzamento 70.

In particolare, l’elemento cursore 30 potrà comprendere gli elementi a camma 72 mentre il corpo cerniera 10 potrà comprendere gli elementi seguicamma 73 i quali potranno essere configurati per scorrere lungo un asse Z sostanzialmente trasversale all’asse Y e preferibilmente perpendicolare allo stesso. Eventualmente, in modo analogo, come mostrato nelle figure allegate, potrà essere previsto un sistema di piani inclinati 72, 73 per promuovere lo scorrimento del piano 73 lungo l’asse Z.

Opportunamente, potranno essere previsti mezzi elastici di contrasto 71 agenti sull’elemento 73 per contrastarne lo scorrimento.

Più in dettaglio, l’albero 41 potrà comprendere una scanalatura longitudinale 44 che potrà presentare una porzione 44’ con una superficie 440 sostanzialmente coassiale all’asse Y e una porzione 44’’ con una superficie 441 sostanzialmente inclinata rispetto all’asse Y, cioè divergente dallo stesso definente l’elemento a camma 72.

D’altra parte, potrà essere previsto un elemento scorrevole 74 lungo l’asse Z, ad esempio un cilindro, avente un’estremità 74’ destinata ad interagire con la porzione 44’’ della scanalatura 44 per definire gli elementi 73.

In questo modo, lo scorrimento lungo l’asse Y della porzione 44’’ potrà corrispondere allo scorrimento lungo l’asse Z del cilindro 74.

Opportunamente, potranno essere previsti mezzi per guidare lo scorrimento del cilindro 74 lungo tale asse Z. Ad esempio, il corpo cerniera 10 potrà comprendere una sede circolare 17 atta ad alloggiare il cilindro 74.

Preferibilmente, tale sede 17 potrà essere posta in corrispondenza della porzione 12 del corpo cerniera 10.

D’altra parte, la scanalatura longitudinale 44 e il cilindro 74 potranno essere reciprocamente configurati in modo tale che per un tratto dello scorrimento dell’elemento cursore 30 l’estremità 74’ potrà interagire con la superficie 440 e per un tratto dello scorrimento dell’elemento cursore 30 l’estremità 74’ potrà interagire con la superficie 441.

Preferibilmente, quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa, l’estremità 74’ potrà essere in contatto con la superficie 440 e quando l’elemento cursore 30 è in posizione di fine corsa l’estremità 74’ potrà essere in contatto con la superficie 441.

Gli elementi elastici di contrasto 71 potranno essere una molla oppure, preferibilmente, un elemento elastomerico, ad esempio un cilindro elastomerico. All’atto dello scorrimento del cilindro 74, l’estremità opposta 74’’ all’estremità 74’ del cilindro 74 potrà promuovere la compressione del cilindro elastomerico 71 e quindi contrastare lo scorrimento dello stesso cilindro 74.

In altre parole, quando l’estremità 74’ è in contatto con la superficie 440 l’elemento cursore 30 potrà scorrere liberamente, mentre quando l’estremità 74’ è in contatto con la superficie 441 il cilindro elastomerico 71 potrà contrastare lo scorrimento del cilindro 74 e quindi smorzare lo scorrimento dell’elemento cursore 30.

Opportunamente, la sede circolare 17 potrà essere un foro passante avente un’apertura rivolta verso l’elemento cursore 30 e un’apertura rivolta verso l’esterno. In particolare, potrà quindi essere previsto un elemento di chiusura 75 destinato a chiudere l’apertura passante e avente una superficie 75’ destinata a fare da riscontro per il cilindro elastomerico 71.

In altre parole, il cilindro elastomerico 71 potrà restare interposto tra la superficie 75’ dell’elemento di chiusura 75 e la scanalatura 44 dell’albero 41 in modo che lo scorrimento del cilindro 74 corrisponda la compressione del cilindro elastomerico 71.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, l’elemento di chiusura 75 potrà essere un grano avvitabile nella sede 17 in modo da variare la distanza tra l’albero 41 e la superficie 75’. In questo modo, avvitando/svitando il grano 75 si potrà variare la compressione del cilindro elastomerico 71 quando l’elemento cursore 30 è nella posizione di inizio o fine corsa.

In altre parole, il grano 75 potrà consentire di regolare lo scorrimento del cilindro 74 e quindi lo smorzamento dello scorrimento dell’elemento cursore 30 agendo come mezzi di regolazione 90 dello scorrimento di quest’ultimo.

Preferibilmente, ma non esclusivamente, il cilindro elastomerico 71 potrà essere sempre in contatto con la superficie 75’ e con le superfici 440 e 441 dell’albero 41. D’altra parte, il cilindro elastomerico 71 potrà avere dimensioni ridotte in modo che il cilindro 74 sia libero di scorrere per un tratto e sia contrastato per un altro.

Si comprende inoltre che variando la configurazione delle porzioni 44’ e 44’’ e/o l’inclinazione della superficie 441, variando la configurazione del cilindro elastomerico 71 e/o la distanza tra l’albero 41 e la superficie 75’ si potrà ottenere una differente azione smorzante e/o un’azione smorzante solo per alcuni tratti della corsa dell’elemento cursore 30.

Anche se nel presente testo si è descritta la porzione 44’ inclinata in modo tale da promuovere la compressione del cilindro elastomerico 71 all’atto del passaggio dell’elemento cursore 30 dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa, in modo analogo la porzione 44’ potrà essere inclinata in verso opposto per promuovere la compressione del cilindro elastomerico 71 all’atto del passaggio dell’elemento cursore 30 dalla posizione di inizio corsa alla posizione di fine corsa.

Opportunamente, i gusci 100 potranno quindi avere dimensioni sostanzialmente pari o leggermente maggiori del corpo cerniera 10. In particolare, i gusci 100 potranno avere una lunghezza sostanzialmente pari alla lunghezza LU del corpo cerniera 10. Le superfici interne dei gusci 101 potranno quindi essere in contatto con la superficie esterna 10’ del corpo cerniera 10.

In tal caso, il foro passate 121 potrà avere una lunghezza sostanzialmente pari alla corsa dell’elemento cursore 30 così che quando quest’ultimo è in posizione di inizio corsa, l’estremità 43 potrà essere sostanzialmente a filo con la parete esterna 122.

In questo modo la cerniera 1 potrà avere ingombri particolarmente ridotti.

Secondo una differente forma di realizzazione illustrata in FIG. 11 oppure in FIGG.

18A e 18B, l’elemento cursore 30 potrà presentare almeno una porzione 30’ che potrà rimanere esterna alla camera operativa 11 durante lo scorrimento dello stesso elemento cursore 30.

In particolare, l’albero 41 potrà avere una lunghezza sensibilmente maggiore della camera operativa 11 in modo che una porzione dello stesso definisca la porzione esterna 30’.

Opportunamente, potrà essere previsto un albero 45 operativamente accoppiato con l’albero 41 per scorrere con lo stesso lungo l’asse Y. In questo caso, l’albero 45 potrà definire la porzione 30’ esterna dell’elemento cursore 30. Preferibilmente, l’albero 45 potrà essere definito da una vite.

Eventualmente, l’albero 41 potrà avere lunghezza tale per cui quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa, l’estremità 43 potrà essere comunque sostanzialmente a filo con la parete esterna 122, mentre l’albero o vite 45 potranno definire la porzione esterna 30’.

In ogni caso, la porzione esterna 30’ potrà comprendere un risalto anulare 62 e potranno essere previsti mezzi elastici di contrasto 61 interposti tra la parete esterna 122 della porzione 12 del corpo cerniera 10 e il risalto anulare 62. Ad esempio, tali mezzi elastici di contrasto potranno essere una molla 61. Preferibilmente, la molla 61 potrà essere calzata sulla porzione 30’.

In questo modo, il passaggio dell’elemento cursore 30 dalla posizione di inizio corsa alla posizione di fine corsa potrà corrispondere alla compressione della molla 61 mentre il passaggio dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa potrà corrispondere all’espansione della molla 61 definendo così i mezzi meccanici di controllo 60.

Nel caso siano presenti anche i mezzi elastici 51, le molle 52 e 61 potranno quindi essere contrapposte in modo che la compressione di una corrisponda l’espansione dell’altra e viceversa.

Si comprende quindi che i mezzi meccanici di controllo 50, 60 potranno essere di spinta, di ripristino o di smorzamento a seconda della configurazione reciproca degli elementi di contrasto 51, 61.

Preferibilmente, i mezzi meccanici 60 potranno essere mezzi di smorzamento, cioè configurati per contrastare l’elemento cursore 30 all’atto dello scorrimento dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa.

L’albero 45 potrà presentare un’estremità 46 avvitabile internamente l’estremità 43 dell’albero 41, mentre il risalto anulare 62 potrà essere posto in corrispondenza dell’estremità 47 dell’albero 45 opposta all’estremità 46.

Si comprende che quando l’albero 45 è una vite, l’estremità 47 potrà essere la testa della vite.

La molla 61 potrà quindi essere calzata sull’albero 45 per restare interposta tra ed in battuta con una superficie di battuta 63 del risalto anulare 62 e una superficie di battuta 123 della parete 122.

Si comprende che la testa 47 dell’albero 45 potrà definire il risalto anulare 62 oppure, come mostrato nelle figure allegate, potrà essere previsto un elemento anulare 64 sagomato comprendente la superficie di battuta 63.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, potranno inoltre essere previsti mezzi per variare la distanza d tra la superficie di battuta 63 e 123 quando l’elemento cursore 30 è nella posizione di inizio o fine corsa.

In altre parole, l’avvicinamento/l’allontanamento reciproco del risalto anulare 62 e della parete 122 potrà variare la precarica della molla 61 e quindi l’entità dello smorzamento.

Ad esempio, l’avvitamento/lo svitamento dell’albero 45 nell’albero 41 potrà diminuire/aumentare la distanza d e quindi aumentare/diminuire la precarica della molla 61 in modo da definire i mezzi 90 di regolazione dello smorzamento dell’elemento cursore 30.

Eventualmente, i mezzi di smorzamento 60 potranno agire sull’elemento cursore 30 durante tutta la corsa dello stesso, preferibilmente in modo progressivo, oppure solo lungo un tratto, ad esempio quando l’elemento cursore 30 è in prossimità della posizione di inizio corsa.

Ad esempio, la distanza d quando l’elemento cursore 30 è in posizione di inizio corsa potrà essere sostanzialmente maggiore della lunghezza della molla 61. In questo modo, per un tratto dello scorrimento dalla posizione di inizio corsa alla posizione di fine corsa l’elemento cursore 30 potrà scorrere liberamente, mentre potrà essere contrastato in prossimità della posizione di fine corsa.

Eventualmente, tali configurazioni potranno essere ottenute oppure evitate variando la molla 61 oppure semplicemente svitando/avvitando l’albero 45.

Opportunamente, l’estremità 47 dell’albero 45 potrà essere manovrabile da un operatore in modo che quest’ultimo possa variare al distanza d.

Il guscio 100 potrà avere una lunghezza leggermente maggiore del corpo cerniera 10 in modo da definire una camera operativa 65 destinata a contenere la porzione esterna 30’ dell’elemento cursore 30.

Anche in questo caso il montaggio della cerniera 1 potrà essere particolarmente semplice e veloce. Infatti, una volta montato l’albero 41, si potrà calzare la molla 61 sull’albero 45 e avvitare quest’ultimo all’albero 41.

Secondo un’ulteriore forma di realizzazione illustrata in FIG.14 oppure in FIGG.19A e 19B, potranno essere presenti i mezzi 80 per smorzare idraulicamente lo scorrimento dell’elemento cursore 30.

Tali mezzi idraulici di smorzamento 80 potranno essere di qualsivoglia tipologia e potranno comprendere una parte mobile 82 ed una parte fissa 81. Ad esempio, i mezzi idraulici 80 potranno comprendere una camera operativa 81 contenente un fluido di lavoro, ad esempio olio, e un elemento a pistone 82 inserito a tenuta nella camera operativa 81 per dividere quest’ultima in un primo e un secondo vano a volume variabile 83, 83’.

Opportunamente, il pistone 82 e la camera operativa 81 potranno essere reciprocamente configurati in modo che uno scorra rispetto all’altro. Ad esempio, il pistone 82 potrà scorrere tra una posizione in cui il vano 83 ha volume minimo e il vano 83’ ha volume massimo e una posizione in cui il vano 83 ha volume massimo e il vano 83’ ha volume minimo.

Al fine di consentire il passaggio del fluido di lavoro tra i vani 83, 83’ potrà essere previsto almeno un circuito idraulico per porre in comunicazione fluidica i vani 83, 83’. Tale circuito potrà essere di tipo in sé noto e potrà essere realizzato all’interno del pistone 82 e/o all’interno del corpo cerniera 10.

Preferibilmente, il corpo cerniera 10 potrà comprendere la camera operativa 81 disposta sostanzialmente parallelamente all’asse Y e spaziata da quest’ultimo. In altre parole, il pistone 82 potrà quindi scorrere parallelamente all’elemento cursore 30.

Grazie a tale caratteristica, gli ingombri della cerniera 1 potranno essere particolarmente ridotti

In ogni caso, il pistone 82 potrà essere operativamente collegato con l’elemento cursore 30 in modo che il movimento di quest’ultimo corrisponda il movimento del primo e viceversa.

Il circuito idraulico potrà inoltre comprendere mezzi di controllo del flusso quali ad esempio mezzi valvolari, passaggi calibrati o simili di tipo in sé noto.

Si comprende pertanto che a seconda della configurazione del circuito idraulico, dei vani 83, 83’, e in generale dei mezzi idraulici 80, questi ultimi potranno controllare e/o smorzare lo scorrimento del pistone 82 e quindi dell’elemento cursore 30 per almeno un tratto della sua corsa.

In particolare, a seconda della configurazione, i mezzi idraulici 80 potranno contrastare l’elemento cursore 30 all’atto del passaggio dell’elemento cursore 30 dalla posizione di fine corsa alla posizione di inizio corsa e/o all’atto del passaggio dell’elemento cursore 30 dalla posizione di inizio corsa alla posizione di fine corsa e/o solamente durante alcuni tratti della corsa dell’elemento cursore 30.

Inoltre, in modo altresì noto, potranno essere previsti grani o spine per regolare il flusso del liquido di lavoro passante attraverso il circuito idraulico definendo così i mezzi di regolazione 90.

Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, potrà essere previsto un elemento a vite 48 disposto esternamente alla camera operativa 11 avvitabile sull’estremità 43 dell’albero 41 la quale in posizione di inizio corsa dell’elemento cursore 30 potrà essere esterna alla camera operativa 11 in modo da definire la porzione esterna 30’ dell’elemento cursore 30.

Opportunamente, potrà essere prevista una piastra 49 di collegamento per collegare operativamente il pistone 82 e l’elemento cursore 30. Anche quest’ultima potrà quindi essere esterna alla camera operativa 11.

Più in dettaglio, la piastra di collegamento 49 potrà quindi essere collegata con l’albero 41 per scorrere con lo stesso, e quindi con l’elemento cursore 30 e potrà essere collegata con la parte mobile dei mezzi idraulici 80, ad esempio il pistone 82.

Nel presente testo sono stati descritti gli elementi elastici di contrasto 51 come elementi di ripristino, mentre i mezzi meccanici 60, 70 e idraulici 80 potranno agire in modo contrapposto, ad esempio esercitando un’azione di smorzamento, cioè di contrasto allo scorrimento dell’elemento cursore 30.

D’altra parte, si comprende che nel caso non siano presenti gli elementi di contrasto 51, i mezzi meccanici 60 potranno agire come elementi di ripristino o di contrasto a seconda della configurazione degli stessi. Ad esempio, nel caso siano presenti solo i mezzi meccanici 60, a seconda della configurazione della molla 62 e della distanza d, i mezzi meccanici 60 potranno avere funzione sostanzialmente analoga ai mezzi 50 agendo quindi come spinta o ripristino, oppure potrà avere funzione di smorzamento.

Da quanto sopra descritto, appare evidente che la cerniera secondo il trovato raggiunge gli scopi prefissatisi.

La cerniera secondo il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito dell’invenzione.

Anche se la cerniera è stata descritta con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza dell’invenzione e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Una cerniera con ingombri ridotti per la chiusura di un elemento di chiusura (A) ancorato ad una struttura di supporto stazionario (S), quale una parete, un telaio o un pavimento, la cerniera essendo mobile fra una posizione di apertura ed una posizione di chiusura, la cerniera comprendendo: - un corpo cerniera (10) ancorabile ad uno fra l’elemento di chiusura (A) e la struttura di supporto stazionario (S), detto corpo cerniera (10) comprendendo internamente una camera operativa (11) longitudinale definente un primo asse (Y); - un perno (20) ancorabile all'altro fra l’elemento di chiusura (A) e la struttura di supporto stazionaria (S) definente un secondo asse (X) sostanzialmente perpendicolare a detto primo asse (Y), detto perno (20) e detto corpo cerniera (10) essendo fra loro reciprocamente accoppiati per ruotare attorno a detto secondo asse (X) tra le posizioni di apertura e di chiusura dell’elemento di chiusura (A); - un cursore (30) scorrevole in detta camera operativa (11) lungo detto primo asse (Y), detto cursore (30) comprendendo almeno un primo albero (41) definente detto primo asse (Y) e almeno una testa operativa (33) interagente in modo reciproco con detto perno (20); in cui detto perno (20) include inoltre un elemento a camma (21) girevole solidalmente con lo stesso, detta testa operativa (33) di detto cursore (30) comprendendo una faccia operativa (32) interagente con detto elemento a camma (21) in modo che all’atto dell’apertura o della chiusura dell’elemento di chiusura (A) la rotazione del primo (20) attorno a detto secondo asse (X) corrisponda allo scorrimento del secondo (30) lungo detto primo asse (Y) tra almeno una posizione di inizio corsa e una posizione di fine corsa; in cui detta camera operativa (11) presenta una prima sede (18) di rotazione per detto perno (20) e una seconda sede (19) reciprocamente affacciata con detta prima sede (18) per lo scorrimento di detto cursore (30), detto corpo cerniera (10) presentando una prima apertura (118) per l’inserimento perpendicolarmente a detto primo asse (Y) di detta testa operativa (33) in detta seconda sede (19) e una seconda apertura (121) passante per l’inserimento coassialmente a detto primo asse (Y) di detto almeno un primo albero (41) in detta seconda sede (19); in cui la cerniera comprende inoltre mezzi (40’) di fissaggio reciproco di detto almeno un primo albero (41) e detta testa operativa (33) una volta inseriti in detta seconda sede (19) in modo tale da creare un assieme unitario solidalmente scorrevole lungo detto primo asse (Y) e almeno un elemento di copertura (100) accoppiabile con detto corpo cerniera (10) per coprire detta prima apertura (118).
2. 2. Cerniera in accordo con la rivendicazione 1, comprendente inoltre mezzi elastici di contrasto (51) posti internamente a detta camera operativa (11) in modo da promuovere lo scorrimento di detto cursore (30) da detta posizione di fine corsa a detta posizioni di inizio corsa ed in modo da contrastare lo scorrimento di detto cursore (30) da detta posizione di inizio corsa a detta posizioni di fine corsa.
3. 3. Cerniera in accordo con la rivendicazione 2, in cui detta camera operativa (11) comprende una parete di fondo (112), detti mezzi elastici di contrasto (51) essendo interposti tra detta testa operativa (33) di detto cursore (30) e detta parete di fondo (112).
4. 4. Cerniera in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detti primi mezzi elastici di contrasto (51) comprendono almeno una prima molla (52) calzata su detto almeno un primo albero (41) di detto cursore (30), detta testa operativa (33) di detto cursore (30) comprendendo una prima superficie di battuta (34), detta parete di fondo (112) di detta camera operativa (11) presentando una seconda superficie di battuta (120), detta almeno una prima molla (52) essendo in battuta con dette prima e seconda superficie (34, 120) di battuta.
5. 5. Cerniera in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente primi mezzi (80) per smorzare idraulicamente lo scorrimento di detto cursore (30) tra detta posizione di inizio corsa e fine corsa e/o viceversa.
6. 6. Cerniera in accordo con la rivendicazione precedente, comprendente inoltre mezzi di regolazione (90) agenti su detti mezzi di smorzamento idraulico (80) per regolare lo smorzamento del cursore (30), detti mezzi di regolazione (90) essendo manovrabili da un operatore.
7. 7. Cerniera in accordo con la rivendicazione 5 o 6, in cui detto corpo cerniera (10) comprende una camera di lavoro (81) contenente un fluido di lavoro e un elemento a pistone (82) inserito a tenuta in detta camera di lavoro (81) per dividere quest’ultima in almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (83, 83’), detto elemento a pistone (82) essendo operativamente collegato con detto cursore (30) in modo da scorrere con lo stesso tra una prima posizione in cui detto primo vano (83) ha volume minimo e detto secondo vano (83’) ha volume massimo e una seconda posizione in cui detto primo vano (83) ha volume massimo e detto secondo vano (83’) ha volume minimo, essendo inoltre previsti almeno un circuito idraulico per consentire il passaggio del fluido di lavoro da detto primo a detto secondo vano a volume variabile (83, 83’) o viceversa.
8. 8. Cerniera in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detta camera di lavoro (81) è sostanzialmente parallela a e spaziata da detto primo asse (Y).
9. 9. Cerniera in accordo con la rivendicazione 7 o 8, in cui detto cursore (30) si estende attraverso detta seconda apertura (121) passante in modo che almeno una porzione (30’) dello stesso sia esterna a detta prima camera operativa (11), detta almeno una porzione esterna (30’) di detto cursore (30) essendo operativamente collegata con detto elemento a pistone (82) in modo che quest’ultimo scorra con la prima.
10. 10. Cerniera in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un primo albero (41) comprende un’estremità (43) filettata definente detta porzione esterna (30’) di detto cursore (30), essendo prevista una vite (48) avvitabile in detta estremità filettata (43) ed una piastra di collegamento (49) interposta tra detta vite (48) e detto almeno un primo albero (41) per scorrere solidalmente con lo stesso, detta piastra di collegamento (49) essendo accoppiata con detto elemento a pistone (82) in modo che quest’ultimo scorra solidalmente con detto almeno un primo albero (41).