ITUD20130150A1 - Procedimento di trattamento di materiale tessile e relativo apparato di trattamento - Google Patents

Procedimento di trattamento di materiale tessile e relativo apparato di trattamento

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ITUD20130150A1
ITUD20130150A1 IT000150A ITUD20130150A ITUD20130150A1 IT UD20130150 A1 ITUD20130150 A1 IT UD20130150A1 IT 000150 A IT000150 A IT 000150A IT UD20130150 A ITUD20130150 A IT UD20130150A IT UD20130150 A1 ITUD20130150 A1 IT UD20130150A1
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belt
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Roberto Franchetti
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Roberto Franchetti
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Description

Descrizione
"PROCEDIMENTO DI TRATTAMENTO DI MATERIALE TESSILE E RELATIVO APPARATO DI TRATTAMENTO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un procedimento di trattamento di materiale tessile, quale un tessuto, maglieria od un tessuto non tessuto, per il fissaggio di coloranti, quali coloranti sintetici oppure naturali, o l’applicazione di candeggianti al materiale tessile.
Il trovato si riferisce anche al relativo apparato di trattamento.
STATO DELLA TECNICA
La stampa tessile è una tintura localizzata, ad uno o più colori, di materiali tessili, quali tessuti, maglieria oppure tessuti non tessuti, che permette di realizzare scritte, disegni, rappresentazioni artistiche o simile.
Le fibre tessili stampate possono essere, ad esempio, fibre cellulosiche, animali, artificiali, sintetiche e relative miste.
I coloranti utilizzati possono essere di tipo sintetico o naturale.
I coloranti sintetici impiegati possono essere reattivi, diretti, vat, acidi, acidi metalizzati, basici, dispersi, coloranti corrodibili oppure pigmenti.
I coloranti naturali possono essere di origine vegetale, animale oppure minerale. La stampa tessile prevede di applicare al materiale tessile una pasta da stampa di coloranti o di pigmenti ed eventuali ausiliari chimici.
La pasta da stampa può contenere oltre ai coloranti, anche sostanze addensanti, sostanze igroscopiche, sostanze idrotropiche, quali ad esempio l’urea, reagenti, quali, ad esempio acidi, alcali, riducenti, sequestranti ed eventuali ausiliari vari.
L’applicazione di pasta da stampa può essere effettuata utilizzando telai quadrati oppure cilindri cavi incisi.
È nota anche una stampa tessile di tipo digitale in cui un inchiostro colorato viene applicato al materiale tessile impregnato, in una fase precedente, con la pasta da stampa.
In seguito all’applicazione della pasta da stampa, mescolata con i coloranti ed i relativi ausiliari chimici, il tessuto viene asciugato in condizioni controllate per non alterare i prodotti applicati.
Successivamente viene eseguita una fase di vaporizzaggio a pressione atmosferica al supporto stampato asciutto per fissare stabilmente i coloranti alla fibra.
Durante il vaporizzaggio il colorante si diffonde nella fibra e vi si fissa, con l’ausilio dei relativi ausiliari chimici.
Il colorante si diffonde, in particolare, o con l’azione della percentuale di acqua condensata sulla fibra combinata a quella del calore ambiente, se si opera con vapore saturo ad una temperatura di circa 100°C - 102°C, o semplicemente per l’intervento del calore, se si opera con vapore surriscaldato.
La ridotta percentuale di acqua che condensa sulla fibra dipende dalla temperatura del materiale in entrata, dal tipo di fibra e dalla presenza di sostanze idrotropiche quali l’urea.
Il vaporizzaggio con vapore surriscaldato alla temperatura di 150°C - 200°C, viene applicato allo scopo di fissare le stampe costituite da coloranti dispersi applicati alle fibre sintetiche, alle fibre artificiali ed eventualmente alle fibre cellulosiche oppure per la stampa a pigmento.
Gli apparecchi per il vaporizzaggio, detti comunemente vaporizzatori, più diffusi sono del tipo continuo con percorso del materiale tessile a falda sospesa.
Alcuni inconvenienti dell 'utilizzo degli attuali vaporizzatori operanti a pressione atmosferica sono una scarsa resa tintoriale dei coloranti, un lungo tempo per fissare i coloranti, ad esempio 10 - 15 minuti nel caso di coloranti reattivi applicati al cotone, un elevato consumo di pasta da stampa e di ausiliari chimici, un elevato consumo di urea, la quale è un agente fortemente inquinante, un elevato consumo di acqua nella fase di lavaggio post vaporizzaggio.
Ulteriori inconvenienti degli attuali vaporizzatori sono un elevato consumo di vapore, la formazione di gocce, con conseguente sbavatura della stampa, una delicata e difficile gestione dell’apparecchio.
Per aumentare nettamente la resa tintoriale su tutti i tipi di fibre, grazie alla maggiore quantità di acqua condensata sul materiale tessile ed alla elevata temperatura, il vaporizzaggio può essere eseguito in regime di alta pressione, ad esempio, regolabile fino a 5 atm e con temperatura massima di circa 150°C.
Sono noti, a tal riguardo, vaporizzatori HP (high pressure, ovvero ad alta pressione), detti a stella, che lavorano in modo discontinuo e macchine HP che lavorano in continuo.
Un inconveniente dei vaporizzatori HP a stella è la loro scarsa produttività, nonché l’elevato costo di manodopera per il loro funzionamento.
Nel caso di una macchina HP continua la resa tintoriale è ottima ma si verificano problemi legati ai trafilamenti del vapore dalle tenute meccaniche montate in entrata/uscita dalla macchina, il che risulta rischioso per gli utenti, all’usura delle tenute stesse, ai relativi problemi di sicurezza, al costo ed alla complessità della macchina.
E scopo del presente trovato realizzare un procedimento di trattamento di materiale tessile veloce ed economico, ed un relativo apparato di trattamento, per fissare i coloranti su ogni tipo di fibra in regime di pressione regolabile superiore a quella atmosferica, che sia sicuro per gli utenti.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, il Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
Formano oggetto del presente trovato un procedimento di trattamento di materiale tessile per il fissaggio di coloranti, quali coloranti sintetici oppure naturali, o l’applicazione di candeggianti a detto materiale tessile ed un relativo apparato di trattamento.
Il procedimento di trattamento prevede:
- una prima fase di pre-impregnazione del materiale tessile con un liquido di impregnazione;
- una seconda fase di riscaldamento del liquido di impregnazione e degli eventuali coloranti o candeggianti, per contatto di detto materiale tessile con almeno un tamburo riscaldato, e successiva vaporizzazione del suddetto liquido di impregnazione, essendo detto materiale tessile mobile selettivamente su detto tamburo riscaldato, sottoposto ad una pressione regolabile superiore a quella atmosferica essendo presente un nastro esercitante su detto materiale tessile una pressione regolabile contro detto tamburo riscaldato.
Il nastro impermeabile ha la funzione di mantenere, con una pressione regolabile, il materiale tessile a contatto con superficie del tamburo riscaldato.
La pre-impregnazione del tessile, prima del suo contatto con il tamburo riscaldato, ed il successivo riscaldamento tramite il tamburo riscaldato consentono una riduzione dei costi rispetto ai vaporizzatori noti, in quanto il riscaldamento e la conseguente vaporizzazione del liquido di impregnazione avvengono grazie al contatto del tessile con una superficie riscaldata, essendo il materiale tessile sottoposto ad una pressione regolata, evitando l’utilizzo di altri generatori di vapore.
Il procedimento di trattamento secondo il presente trovato porta, inoltre, ai seguenti vantaggi:
- elevato grado di fissaggio del colorante ad ogni tipo di fibra, anche nel caso di materiali di difficile trattamento quale poliestere o fibre sintetiche;
- elevata resa tintoriale;
- aumento della brillantezza del colore;
- fissaggio del colorante al tessile in tempi ridotti;
- fissaggio regolare del colorante;
- riduzione dell’ingiallimento delle fibre;
- nessuna sbavatura di stampa;
- basso consumo di ausiliari chimici e di addensanti da stampa;
- totale o quasi totale eliminazione dell’urea;
- ridotto consumo di vapore;
- ridotto consumo di acqua nel successivo lavaggio dopo stampa;
- facilità di gestione.
Tale procedimento di fissaggio dei coloranti alle fibre consente di ottenere un’elevata resa tintoriale grazie a due punti fondamentali quali la quantità regolabile del liquido di impregnazione applicata al tessile e la successiva elevata temperatura di vaporizzaggio del suddetto liquido.
Tra il nastro, che è impermeabile al vapore, e la superficie calda del tamburo riscaldato, ad esempio, con temperatura autoregolata si crea un ambiente di vapore il quale può essere mantenuto ad una pressione superiore a quella atmosferica grazie alla contro pressione regolabile esercitata dal nastro stesso.
L’azione di compressione del nastro impermeabile contro il tessile impregnato, cui si aggiunge il marcato effetto termico, favoriscono:
- la rottura dei ponti di idrogeno tra le macromolecole delle fibre;
- la dissoluzione dei coloranti e relativi ausiliari nella parte liquida;
- il trasporto e la diffusione del colorante, e sviluppo delle sue reazioni con le fibre; - il fissaggio del colorante alle fibre nell’arco di alcuni secondi;
- una elevata resa tintoriale;
- lo sviluppo dei disegni senza allargamento dei contorni della stampa.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una forma di realizzazione di un’apparecchiatura di trattamento di un materiale tessile in accordo con il presente trovato;
- la fig. 2 è un dettaglio ingrandito visto in sezione lungo la linea II - II;
- la fig. 3 è un’altra forma di realizzazione di un apparato di trattamento di un materiale tessile in accordo con il presente trovato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Le figg. 1 - 3 sono utilizzate per descrivere un apparato di trattamento di un materiale tessile 13 per il fissaggio di coloranti, quali coloranti sintetici oppure naturali, o l’applicazione di candeggianti a detto materiale tessile 13.
Il materiale tessile 13 può essere composto, ad esempio, di fibre cellulosiche, animali, artificiali, sintetiche e relative miste.
Il materiale tessile 13, durante il trattamento nell’apparato di trattamento 10, può presentare forma allungata scelta, ad esempio, tra un tessuto, della maglieria, un non tessuto, dei filati, dei tops oppure ancora del tow.
L’apparato di trattenimento 10 comprende un organo di pre-impregnazione 11 del materiale tessile 13 con un liquido di impregnazione, un gruppo di movimentazione 14 di tale materiale tessile 13 ed un organo di pressurizzazione 31 configurato per stabilire una pressione maggiore di quella atmosferica.
Nella forma di realizzazione di figg. 1 - 3, in particolare, l’apparato di trattamento 10 è utilizzato come vaporizzatore, per portare suddetto liquido di impregnazione a temperatura di vaporizzazione, alzando anche la temperatura di fibre, coloranti, candeggianti, o eventuali ausiliari chimici per consentire il fissaggio dei coloranti o il trattamento con i candeggianti. In tal caso il materiale tessile 13 in arrivo all’organo di pre-impregnazione 11 può essere ricoperto di pasta da stampa, depositata ed asciugata in fasi precedenti di lavorazione, non illustrate.
Il liquido di impregnazione può essere, ad esempio, acqua oppure una soluzione acquosa contenente ausiliari chimici, quali ad esempio alcali, acidi, riducenti oppure ancora solventi.
Il liquido di impregnazione del tessile 13 portato ad elevata temperatura ed alla successiva vaporizzazione consente di fissare in tal caso i coloranti presenti nella pasta da stampa.
In forme di realizzazione descritte con riferimento a fig. 1, l’organo di preimpregnazione 11 comprende spruzzatori 16 per l’erogazione del liquido di impregnazione sul materiale tessile 13.
In altre forme realizzative, l’organo di pre-impregnazione 11 può comprendere foulard 30 (fig. 3), pennelli, dispositivi a getto continuo, cilindri spalmatori nastri in feltro mantenuti umidificati, una barra di aspirazione od altri sistemi simili.
L’organo di pre-impregnazione 11 può comprendere inoltre, tubazioni, scambiatore termico, controllo della temperatura del liquido, raccordi e condotte di trasporto del liquido di impregnazione, non illustrati nelle figure.
Nel caso di una pasta da stampa contenente coloranti e relativi ausiliari chimici, il materiale tessile 13 può venire, ad esempio, umidificato dagli spruzzatori 16, con liquido di impregnazione composto da sola acqua mentre nel caso di una pasta da stampa contenente solamente, o principalmente, coloranti, il materiale tessile 13 potrà essere umidificato con una soluzione acquosa contenente i relativi ausiliari chimici, necessari per fissare i coloranti alle fibre.
L’apparato di trattamento 10 può comprendere, ad esempio, mezzi di monitoraggio 15 per la rilevazione di parametri riguardanti almeno l’impregnazione da parte dell’organo di pre-impregnazione 11 od il riscaldamento da parte dell’organo di riscaldamento 12.
I mezzi di monitoraggio 15 comprendono, nella forma di realizzazione di fig. 1, un rilevatore 17 per rilavare la quantità di liquido di impregnazione depositato sul materiale tessile 13.
In forme di realizzazione, il rilevatore 17 permette di regolare, ad esempio con un meccanismo a contro reazione, la quantità di liquido di impregnazione erogato dagli spruzzatori 16 per ottenere una determinata quantità di liquido di impregnazione in relazione al peso del materiale tessile 13.
II rapporto tra il peso di liquido di impregnazione e peso del tessuto 13 è detto quantità di umidificazione, ad esempio quantificabile su base percentuale.
La percentuale di umidificazione può essere scelta, ad esempio, in relazione al tipo di fibra, al peso del materiale tessile 13, alla classe dei coloranti, al fissaggio in superficie oppure in profondità dei coloranti nel materiale tessile 13 o all’intensità dei colori di stampa.
La percentuale di liquido di impregnazione aggiunta al materiale tessile 13 con l’innalzamento della sua temperatura è determinante per sciogliere i coloranti e poi, con l’ausilio dei relativi ausiliari chimici, fissarli alle fibre.
A titolo d’esempio, nel caso di un articolo leggero di cotone con intensità di stampa molto chiara sarà sufficiente una quantità di umidificazione di circa il 10% - 20%. Nel caso di un articolo pesante sempre in cotone e con intensità di stampa molto scura tale percentuale di umidificazione salirà anche al 50 - 80%. Nel caso di un articolo pesante in poliestere può essere conveniente avere una elevata quantità di umidificazione, anche del 50 - 100%, per rammollire le fibre, ad esempio, ad una temperatura di circa 150°C in regime di alta pressione cosi da permettere la penetrazione dei coloranti dispersi nel cuore stesso delle fibre del materiale tessile 13.
In particolare l’organo di riscaldamento 12 comprende, almeno un tamburo riscaldato 20 di forma cilindrica configurato per essere portato ad una determinata temperatura riscaldando e/o vaporizzando il liquido di impregnazione presente nel materiale tessile 13, entrando in contatto con il materiale tessile 13 stesso.
Il tamburo riscaldato 20 comprende, nel caso di specie, una superficie esterna 32 che può essere, a titolo d’esempio, liscia in acciaio, sabbiata in acciaio, teflonata, gommata oppure provvista di altra copertura.
Il tamburo riscaldato 20 può essere, ad esempio, mantenuto ad una temperatura uniforme e regolabile.
L’apparato di trattamento 10 comprende nella forma di realizzazione di figg. 1 - 3, un gruppo di movimentazione 14 del materiale tessile 13 il quale comprende rulli motori 27 per la movimentare il materiale tessile 13 in entrata ed uscita dalla macchina 10 e rulli di tensionamento 19 per mantenere il nastro 18 in tensione.
L’apparato di trattamento 10 comprende, inoltre, un organo di pressurizzazione 31 che realizza una pressione regolabile superiore alla pressione atmosferica e comprende almeno un nastro 18.
L’organo di pressurizzazione 31 può consentire di variare la temperatura di vaporizzazione del liquido di impregnazione.
Nelle forme di realizzazione rappresentate in figg. 1 - 3, l’organo di pressurizzazione 31 comprende un nastro 18 impermeabile per Io scorrimento del materiale tessile 13 ed una camera 23 configurata per portare in pressione il nastro 18 contro il tamburo riscaldato 20.
Il nastro 18 presenta tipicamente una larghezza superiore alla larghezza del materiale tessile 13, come rappresentato dalla fig. 2, garantendo cosi la sigillatura tra il materiale tessile 13 e Γ ambiente 22.
L’interno della camera 23 è un ambiente 22 pressurizzato di gas inerte, ad esempio aria oppure azoto oppure elio oppure ancora una mistura di gas inerti, il quale esercita una pressione regolabile ed omogenea contro tutto il nastro 18 in transito all’interno della suddetta camera 23.
Gli eventuali trafilamenti di gas inerte non sono pericolosi per l’ambiente di lavoro e questo risulta vantaggioso data la difficoltà nel garantire l’ermeticità totale della camera 23.
La perdita di gas in uscita dalle tenute 26 viene reintegrata da una uguale quantità di nuovo gas compresso innocuo per la salute entrante tramite una tubazione di rabbocco 21 in modo da mantenere sempre costante la pressione preimpostata dell’ambiente 22.
In forme di realizzazione alternative la pressione del nastro 18 esercitata contro il materiale tessile 13 è garantita dal tensionamento meccanico del suddetto nastro 18 avvolto contro il tamburo riscaldato 20. Questa soluzione risulta preferibilmente applicabile nel caso sia richiesta una limitata pressione esercitata contro il materiale tessile 13, infatti il nastro 18 in caso di forte tensionamento meccanico è soggetto a deformazioni ed al rischio rottura.
Il nastro 18 può essere, a titolo d’esempio, realizzato in metallo, quale acciaio, oppure in materiale polimerico oppure un tessuto oppure ancora un feltro.
Il nastro 18 può presentare, in accordo con la forma di realizzazione illustrata in fig. 2, una superficie di rivestimento 32, ad esempio, di gomma, di teflon oppure di silicone.
La superficie di rivestimento 32 nel caso di specie entra in contatto con il materiale tessile 13 e può essere preferibilmente configurata per resistere ad una temperatura fino a 180 °C.
Nella forma di realizzazione di fig. 1, il nastro 18 è ad anello chiuso e guidato dai rulli di tensionamento 19, come rappresentato nella fig. 1.
In altre forme di realizzazione il nastro 18 può presentare mezzi di movimentazione dedicati.
In forme di realizzazione alternative non rappresentate il nastro 18 può essere progressivamente avvolto su appositi rulli; il nastro 18 arrotolato dopo il transito all’interno della camera 23, può essere successivamente riutilizzato in entrata della stessa camera 23, eventualmente compiendo il percorso nella direzione opposta. In tal caso il nastro 18 può essere lungo fino a migliaia di metri.
La camera 23 in entrata/uscita può comprendere una pluralità di tenute 26, realizzate in modo noto, le quali possono essere rotanti oppure possono essere gonfiabili e strisciare direttamente contro il nastro 18 oppure, in un’altra soluzione alternativa, in parte contro il nastro 18 e in parte contro il tamburo riscaldato 20.
II procedimento di trattamento del materiale tessile 13 realizzato tramite l’apparato di trattamento 10 figg. 1 - 3, prevede una prima fase di pre-impregnazione del materiale tessile 13 con un liquido di impregnazione ed una seconda fase di riscaldamento del liquido di impregnazione presente nel materiale tessile 13 per contatto con almeno un tamburo riscaldato 20, essendo detto materiale tessile 13 mobile selettivamente su detto tamburo riscaldato 20, sottoposto ad una pressione regolabile superiore a quella atmosferica essendo presente un nastro 18 esercitante su detto materiale tessile 13 una pressione regolabile contro detto tamburo riscaldato 20. Il materiale tessile 13 viene veicolato dal gruppo di movimentazione 14 con velocità selettivamente regolabile, attraverso l’organo di pre-impregnazione 11 e successivamente nell’organo di riscaldamento, preferibilmente con il lato stampato contro la superficie di rivestimento 32 impermeabile del nastro 18 ed il tamburo riscaldato 20 oppure in una soluzione alternativa con il lato stampato del materiale tessile 13 a contatto contro la superficie di riscaldamento 33 del tamburo riscaldato 20, mantenuto, ad esempio, ad una temperatura uniforme e regolabile fino ad un massimo di 180 °C.
In forme di realizzazione, la fase di pre-impregnazione fornisce al materiale tessile 13 una percentuale di umidificazione percentuale del liquido di impregnazione compresa tra 10% e 100%.
In forme di realizzazione la pressione regolabile del nastro impermeabile 18 contro il materiale tessile 13 è omogenea e compresa tra 0,1 kg/cm<2>e 10 kg/cm<2>.
Il tamburo riscaldato 20 presenta, nel caso di specie, sulla sua superficie di riscaldamento 33 una temperatura predeterminata mantenuta omogenea ed il nastro 18 è mantenuto in adesione contro il materiale tessile 13 da una pressione regolabile ed omogenea esercitata, sul lato opposto dello stesso nastro 18, in particolare dall’ambiente pressurizzato 22.
In forme di realizzazione, la temperatura del tamburo 22 è omogenea e regolabile da 100° e 180°.
Il calore ceduto al materiale tessile 13, dal contatto con la superficie di riscaldamento 33 del tamburo riscaldato 20, riscalda velocemente il liquido di impregnazione contenuto all’interno del materiale tessile 13, tutte le fibre ed i coloranti con i relativi ausiliari chimici e genera un ambiente di vapore saturo a pressione e temperatura regolabili.
Il gruppo di movimentazione 14 consente il movimento del materiale tessile 13 lungo una direzione X.
Nel caso di specie, i rulli motori 27 azionano la movimentazione sia del materiale tessile 13 che del nastro 18, agevolati dall’azione dei rulli di tensionamento 19.
Inoltre, il tamburo riscaldato 20 viene messo in rotazione attorno al suo perno 35 nella direzione di rotazione Y.
Il materiale tessile 13 già coperto di pasta da stampa contenente i coloranti è umidificato con una percentuale di umidità regolata in relazione alle fibre, al peso del materiale tessile 13, all’intensità della stampa ed alla classe di coloranti, di acqua oppure di una soluzione acquosa di ausiliari chimici.
Ad esempio, la superficie di riscaldamento 33 mantenuta ad una temperatura di 102 °C genera all’interno delle fibre del materiale tessile 13 una pressione assoluta del vapore saturo di approssimativamente 1,1 atm, la superficie di riscaldamento 33 mantenuta ad una temperatura di 120 °C genera delle fibre una pressione del vapore saturo di approssimativamente 2 atm, la superficie di riscaldamento 33 mantenuta ad una temperatura di 150 °C genera all’interno delle fibre una pressione di vapore saturo di approssimativamente 4,9 atm.
In particolare, in corrispondenza ad ogni determinata pressione, il liquido di impregnazione presente nelle fibre ed il vapore generato hanno la stessa temperatura corrispondente alla relativa pressione, come da legge fisica.
Per regolare la pressione del vapore saturo, e la sua corrispettiva temperatura, generata all’interno delle fibre è necessario regolare la pressione dell’ambiente 22 la quale, per mantenere il nastro 18 sigillato contro la superficie 33 del tamburo riscaldato 20, può essere uguale ma vantaggiosamente superiore di circa 0,1 - 1 atm alla corrispettiva pressione del vapore generato all’interno del materiale tessile 13. In pratica regolando la temperatura della superficie di riscaldamento 33 del tamburo riscaldato 20 e la pressione dell’ambiente 22, possiamo regolare la temperatura del liquido di impregnazione contenuto nel materiale tessile 13 con sua relativa pressione di vaporizzazione ma anche la temperatura delle fibre stesse, dei coloranti e degli ausiliari chimici.
La temperatura del vapore generabile a partire dal liquido di impregnazione presente all’interno delle fibre del materiale tessile 13 può essere regolabile da 100°C a 170°C, più preferibilmente intorno ai 120°C - 150°C.
La pressione dell’ambiente 22 all’interno della camera 23 può essere regolata da 1 atm fino ad un valore massimo indicativo di 8 - 10 atm.
Il riscaldamento veloce e la sua vaporizzazione, ad una pressione regolabile vantaggiosamente superiore a quella atmosferica del liquido di impregnazione, quale, ad esempio una soluzione acquosa contenente ausiliari chimici, il riscaldamento della pasta dal stampa contenente i coloranti ed il riscaldamento del materiale tessile 13 stesso favorisce la diffusione ed il fissaggio dei suddetti coloranti alle fibre del materiale tessile 13 nell’arco di alcuni secondi, anche nel caso di fibre in poliestere, il cui trattamento dovrà preferibilmente prevedere che la pressione del vapore sviluppato a interno delle fibre sia di circa 5 atm.
Nel caso esemplificativo di un materiale tessile 13 realizzato in cotone la pressione sviluppata sarà di circa 2 atm. Nel caso di un materiale tessile 13 particolarmente delicato quale la seta oppure la lana si utilizzerà una pressione leggermente superiore a quella atmosferica, ad esempio 1,01 atm.
La pressione di vaporizzazione del liquido di impregnazione contenuto nel materiale tessile 13 e la corrispettiva temperatura verranno scelte in base al tipo di fibra del materiale tessile 13 ed alla classe dei coloranti.
Essendo, nel caso di specie il materiale tessile 13 mantenuto tra il tamburo riscaldato 20 ed il nastro 18, il rischio di sbavatura della stampa viene ridotto.
Se il lato del materiale tessile 13 stampato è disposto a contatto con la superficie di rivestimento 32, il nastro 18 ad ogni sua uscita dalla camera 23 viene lavato da mezzi di lavaggio 24 in modo da eliminare eventuali depositi di pasta da stampa oppure di coloranti, al fine di presentarsi pulito, asciutto oppure umido, al suo nuovo transito all’interno della camera 23.
Se il lato stampato del materiale tessile 13 è disposto a contatto contro il tamburo riscaldato 20 possono essere previsti mezzi di pulizia del tamburo riscaldato 20, quali spruzzatori, che verranno convenientemente montati tra le tenute 26 in entrata nella camera 23.
In forme di realizzazione possono essere previsti sia i mezzi di pulizia del tamburo riscaldato 20 sia i mezzi di lavaggio 24 del nastro 18, ad esempio nel caso di stampe di colori molto intensi.
Con riferimento alla forma di realizzazione di fig. 3, l’organo di pre-impregnazione 1 1 fornisce un liquido di impregnazione comprendente acqua, ausiliari chimici e coloranti che vengono fissati alle fibre del materiale tessile 13 con la tecnica del sopra descritto procedimento.
I suddetti coloranti possono essere di svariate tipologie, colorante indigo incluso, ad esempio, presenti in una soluzione acquosa che andrà ad impregnare il materiale tessile 13 (tessuti, non tessuti, maglieria, filati, tops oppure ancora tow).
L’organo di pre-impregnazione 11 comprende in tal caso un foulard 30 che consente un pick-up regolabile che può raggiungere il 50% - 100%.
In forme realizzative combinabili con le precedenti, l’organo di pre-impregnazione 11 può erogare una soluzione acquosa contenente dei prodotti candeggianti.
In tal caso il materiale tessile 13 (tessuti, non tessuti, maglieria, filati, tops o tow), può essere impregnato con pick up del 50% - 100% garantito dal foulard 30, in modo da garantire la sbianca con la tecnica del procedimento sopra descritto.
L’apparato di trattamento 10 può prevedere il trattamento e la movimentazione a sandwich di uno o vari tessili 13 o articoli.
In forme di realizzazione possono essere previsti una pluralità di tamburi riscaldati 20, ad esempio, posizionati successivamente l’uno all’altro per garantire un’elevata velocità di produzione.
Secondo una variante realizzativa può essere previsto un rotolo di carta già stampata, non illustrato, per il trasferimento dei coloranti da fissare.
In parallelo il rotolo di carta con coloranti è veicolato assieme al materiale tessile 13 all’interno della camera 23 con il lato stampato della carta rivolto contro il materiale tessile 13. Il materiale tessile 13 e la carta stampata vengono sostanzialmente mantenuti pressati contro il tamburo riscaldato 20 dal nastro 18.
Il liquido di impregnazione, contenente eventuali ausiliari chimici, presente nel materiale tessile 13 viene riscaldato e vaporizzato alla temperatura ed alla pressione preimpostate cosi da garantire un rapido transfer del colorante dalla carta stampata con il suo successivo fissaggio al materiale tessile 13 stesso. Questa soluzione tecnica garantisce un ottimo effetto di stampa con una drastica riduzione del consumo di acqua nella successiva fase di lavaggio dopo la stampa.
Nel caso di carta stampata con coloranti sublimatici, il loro tranfer al materiale può essere eseguito in presenza della sola umidità relativa del tessile 13 stesso, la quale nel caso del cotone è di circa il 10% - 11%.
È chiaro che all’apparato di trattamento di materiale tessile e relativo apparato di trattamento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparato di trattamento di materiale tessile e relativo apparato di trattamento, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di trattamento di materiale tessile (13) per il fissaggio di coloranti, quali coloranti sintetici oppure naturali, o l’applicazione di candeggianti a detto materiale tessile (13), caratterizzato dal fatto che prevede: - una prima fase di pre-impregnazione del materiale tessile (13) con un liquido di impregnazione; - una seconda fase di riscaldamento del liquido di impregnazione e degli eventuali coloranti o candeggianti, per contatto di detto materiale tessile (13) con almeno un tamburo riscaldato (20), e successiva vaporizzazione di detto liquido di impregnazione, essendo detto materiale tessile (13), mobile selettivamente su detto tamburo riscaldato (20), sottoposto ad una pressione regolabile superiore a quella atmosferica ed essendo presente un nastro (18) esercitante su detto materiale tessile (13) una pressione regolabile contro detto tamburo riscaldato (20).
  2. 2. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la fase di pre-impregnazione fornisce al materiale tessile (13) una percentuale di umidificazione del liquido di impregnazione regolabile compresa tra 10% e 100% rispetto al peso di detto materiale tessile (13).
  3. 3. Procedimento come alla rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la zona a pressione regolabile realizzata tra il tamburo riscaldato (20) ed il nastro (18) viene realizzata comprimendo il nastro (18) contro il materiale tessile (13) con l’azione di una pressione omogenea regolabile di un ambiente (22), interno ad una camera (23).
  4. 4. Procedimento come alla rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che l’ambiente (22) contiene un gas inerte innocuo per la salute.
  5. 5. Procedimento come alla rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che la pressione omogenea esercitata dall’ambiente (22) all’interno della camera (23) contro il nastro (18) è uguale o maggiore della pressione del vapore generato tra il nastro (18) e il tamburo riscaldato (20) di un valore da 0,1 atm a 1 atm.
  6. 6. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il liquido di impregnazione comprende almeno uno tra: - coloranti - candeggianti; - acqua; - ausiliari chimici - solventi.
  7. 7. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la pressione regolabile del nastro impermeabile (18) contro il materiale tessile (13) è omogenea e compresa tra 0,1 kg/cm<2>e 10 kg/cm<2>.
  8. 8. Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la temperatura del tamburo riscaldato (20) è omogenea e regolabile da 100°C a 180°C.
  9. 9. Procedimento come ad una o l’altra delle rivendicazioni antecedenti, caratterizzato dal fatto che il materiale tessile (13) impregnato con il liquido di impregnazione viene veicolato tra il tamburo riscaldato (20) ed il nastro (18) assieme ad una carta stampata con coloranti la quale cede detti coloranti al materiale tessile (13) i quali vengono successivamente fissati a detto materiale tessile (13).
  10. 10. Apparato di trattamento di un materiale tessile (13) per il fissaggio di coloranti, secondo il procedimento di una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, quali coloranti sintetici oppure naturali, o l’applicazione di candeggianti a detto materiale tessile (13) comprendente almeno un organo di pre-impregnazione (11) del materiale tessile (13) con un liquido di impregnazione, un organo di riscaldamento (12) del liquido di impregnazione, comprendente almeno un tamburo riscaldato (20), ed un organo di pressurizzazione (31), comprendente almeno un nastro (18), configurato per esercitare su detto materiale tessile (13) una pressione regolabile, superiore a quella atmosferica, contro detto tamburo riscaldato (20).
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