ITUB20159814A1

ITUB20159814A1 - Diffusore di sostanze attive, quali insetticidi, profumi, detergenti o disinfettanti, e procedimento per la sua fabbricazione

Info

Publication number: ITUB20159814A1
Application number: ITUB2015A009814A
Authority: IT
Inventors: Fabio Marchetti; Stefano Deflorian; Franco Zobele
Original assignee: Zobele Holding Spa
Priority date: 2015-12-31
Filing date: 2015-12-31
Publication date: 2017-07-01
Also published as: US11123755B2; ES2834017T3; WO2017115288A1; US20190001349A1; CA3010160A1; BR112018013377B1; JP2019501840A; MX2018008043A; CN108472400B; RU2018127749A3; JP6941104B2; RU2018127749A; EP3397291B1; PT3397291T; EP3397291A1; US11951490B2; CN108472400A; BR112018013377A2; US20210379606A1; RU2735732C2

Description

DIFFUSORE DI SOSTANZE ATTIVE, QUALI INSETTICIDI, PROFUMI, DETER-GENTI O DISINFETTANTI, E PROCEDIMENTO PER LA SUA FABBRICAZIONE

DESCRIZIONE

CAMPO DELL'INVENZIONE

La presente invenzione riguarda un dispositivo diffusore di sostanze attive liquide - quali ad esempio insetticidi, profumi, detergenti o disinfettanti - per il trattamento di un circostante ambiente fluido, gassoso o liquido, impregnate su un supporto solido o gel. Un tale diffusore è del tipo avente almeno una parete chiusa da una griglia di contenimento del supporto solido o gel della sostanza attiva e da una pellicola barriera rimovibile, impermeabile ai fluidi, che ricopre la sostanza attiva e la griglia durante le fasi di immagazzinamento e di trasporto del dispositivo diffusore. L'invenzione riguarda anche un procedimento di costruzione di tale dispositivo diffusore.

STATO DELLA TECNICA ANTERIORE

Dispositivi costituiti da un contenitore scatolare del tipo sopra indicato sono ben noti nella tecnica; essi vengono impiegati per costituire una capace riserva di sostanze attive che, come accade per molti prodotti di trattamento di un ambiente liquido o gassoso, sono sufficientemente solubili od evaporabili, nel fluido che costituisce detto ambiente, da determinare una lenta emissione della sostanza attiva verso l'ambiente, attraverso detta griglia. Detta emissione può essere eventualmente accelerata con l'ausilio di un riscaldamento supplementare del fluido che lambisce il dispositivo.

Nei diffusori noti, la griglia ha le seguenti funzioni:

- mantiene il supporto della sostanza attiva in posizione corretta e stabile nel diffusore;

- evita il contatto della sostanza attiva con le mani o altre parti del corpo dell'utilizzatore;

- consente l'emissione della sostanza attiva verso l'ambiente circostante, una volta che lo strato barriera esterno sia stato rimosso; ed è realizzata in un materiale solido, preferibilmente un materiale plastico stampato a iniezione.

Per evitare che la diffusione della sostanza attiva inizi prima del primo utilizzo del diffusore da parte dell'utilizzatore, come già detto, sopra la faccia esterna della griglia viene applicata una pellicola barriera impermeabile ai fluidi. Una stabile unione tra il materiale della griglia e la pellicola barriera viene ottenuta mediante un adesivo o per saldatura termica. La forza di adesione tra questi due elementi deve essere sufficientemente elevata da evitare che la sostanza attiva possa trafilare tra la griglia e la pellicola barriera o che la pellicola barriera possa distaccarsi accidentalmente durante le fasi di trasporto, immagazzinamento e vendita, e tuttavia ancora sufficientemente bassa da permettere all'utente di rimuovere la pellicola barriera senza sforzo eccessivo al momento dell'uso.

Normalmente, la restante superficie del corpo del diffusore è costituita da pareti continue in materiale plastico, attraverso le quali la sostanza attiva non può passare; è possibile prevedere una seconda griglia anche sulla faccia contrapposta del corpo del diffusore, in modo da avere un più alto tasso totale di emissione di sostanza attiva.

Tra gli inconvenienti delle soluzioni esistenti di questo tipo si citano i seguenti:

- come sopra detto, le griglie sono in genere fatte in materiale plastico stampato ad iniezione; ciò comporta la fabbricazione di un elemento separato dal contenitore, che ha un proprio costo di produzione e un costo aggiuntivo di montaggio sul corpo del diffusore, prima dell'operazione di rivestimento con la pellicola barriera;

- il processo di applicazione della pellicola barriera sulla griglia presenta una certa complessità (posizionamento dell'etichetta, nonplanarità del pezzo stampato ad iniezione, variazioni di posizionamento tra le parti, ecc.) e quindi può determinare problemi di qualità finale del manufatto;

- la sostanza attiva può interagire con lo strato di collante al momento della sua applicazione oppure ostacolare il processo di termosaldatura e determinare così una precoce separazione tra griglia e pellicola barriera.

DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'INVENZIONE

Scopo dell'invenzione è dunque quello di offrire una struttura di diffusore che:

- superi gli inconvenienti sopra menzionati nel processo di fabbricazione dei diffusori di tipo noto, riducendo il numero di pezzi da produrre e semplificando di conseguenza la fase di montaggio;

- offra prestazioni superiori con riferimento alla stabilità di adesione della pellicola barriera e quindi alla possibilità di perdite per trafilamento della sostanza attiva;

- consenta all'utilizzatore una più agevole operazione di avvio della funzione di attivazione del diffusore; e

- presenti infine un costo ridotto di fabbricazione rispetto ai diffusori della tecnica nota.

Questo molteplice scopo viene completamente raggiunto mediante un dispositivo diffusore di una sostanza attiva liquida, per il trattamento di un ambiente fluido, sia esso gassoso o liquido, del tipo comprendente un contenitore (1) della sostanza attiva, chiuso da mezzi a griglia atti a mantenere in posizione detta sostanza attiva e a consentire la emissione di fluidi della stessa, detti mezzi a griglia essendo ricoperti da una pellicola barriera, pelabile al momento del primo uso per rendere operativi detti mezzi a griglia, in cui detto contenitore (1) è chiuso da un'unica pellicola multistrato (2, 3a, 3b) comprendente almeno uno strato barriera esterno (3a) ed almeno un altro strato di tenuta interno (2) atto a mantenere in posizione detta sostanza attiva e a formare detti mezzi a griglia, al momento del primo uso del contenitore, a seguito della rimozione di detta pellicola barriera e di porzioni predefinite (4) di detto strato di tenuta (2).

Le rivendicazioni subordinate descrivono altre preferite caratteristiche dell'invenzione.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite della stessa, fornite a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrate nei disegni allegati, nei quali:

fig. 1 è una vista prospettica di un dispositivo diffusore secondo una prima forma di esecuzione dell'invenzione, nella configurazione chiusa prima dell'utilizzo;

fig. 2 è una vista simile alla fig. 1, in fase di asportazione per pelatura di parte della pellicola multistrato di chiusura del diffusore;

fig. 3 è una vista prospettica simile alla fig. 2, con parte di detta pellicola di chiusura completamente asportata;

fig. 4a e 4b sono viste in sezione trasversale, schematiche, fortemente ingrandite, della pellicola di chiusura integra (fig. 1) e, rispettivamente, della porzione di detta pellicola che rimane attaccata al contenitore dopo l'apertura del dispositivo diffusore (fig. 3);

fig. 5 è una vista in prospettiva esplosa di una seconda forma di esecuzione del diffusore della presente invenzione;

fig. 6 è una vista analoga a fig. 5, dopo la rimozione della pellicola di sigillatura;

fig. 7 è una vista in prospettiva esplosa di una terza forma di esecuzione del diffusore della presente invenzione; e

fig. 8 è una vista analoga a fig. 7, dopo la rimozione della pellicola di sigillatura.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI PREFERITE FORME DI ESECUZIONE DELL'INVENZIONE

Come schematizzato nelle figure 1 a 3, un dispositivo diffusore secondo la presente invenzione è costituito da un corpo 1 di contenitore per la sostanza attiva liquida, e da una pellicola multistrato di sigillatura 3, che è saldata al corpo 1. La sostanza attiva liquida può essere totalmente impregnata in un supporto solido o gel, oppure può essere contenuta in un serbatoio che è separato dalla pellicola multistrato di sigillatura da un supporto solido atto a impregnarsi della sostanza attiva liquida e che dunque svolge la funzione di stoppino. In ogni caso dunque la pellicola multistrato di sigillatura 3 è internamente a contatto con un solido ed esternamente a contatto con il fluido, gassoso o liquido, che costituisce l'ambiente.

Secondo la presente invenzione, la pellicola multistrato di sigillatura 3 viene applicata direttamente sul bordo del contenitore 1 ed è in grado di svolgere entrambe le funzioni di griglia e di strato barriera che, nei diffusori noti, erano svolte da due separati componenti. Per raggiungere questo innovativo e sorprendente risultato, la pellicola multistrato di chiusura è costituita dai seguenti strati accoppiati:

- uno strato interno di tenuta 2, atto a mantenere in posizione stabile il supporto solido o gel della sostanza attiva e che presenta una struttura interna di incisioni, che attraversano l'intero spessore di detto strato, secondo un disegno predefinito;

- uno strato esterno 3a di materiale di barriera, atto ad impedire il passaggio all'esterno della sostanza attiva;

- uno strato intermedio 3b di rilascio, atto a favorire il distacco per pelatura tra detto strato intermedio 3b e lo strato interno 2, quando viene esercitata una sufficiente trazione sullo strato esterno 3a di materiale di barriera tramite la sua linguetta aggettante 3'.

Opzionalmente, sullo strato esterno 3a di materiale di barriera può essere applicato un ulteriore strato (non rappresentato), per conferire allo stesso una protezione aggiuntiva, di tipo chimico e/o meccanico.

Lo strato interno 2 della pellicola multistrato di chiusura della presente invenzione è definibile come uno strato "dotato di struttura interna di intagli" o più brevemente "strutturato", perché questo strato viene intagliato per tutta la sua profondità secondo una o più linee chiuse di forma desiderata, che delimitano il perimetro di aree di intaglio 4 che non sono dunque più in collegamento laterale con la restante parte della pellicola 2. In questo modo quando, per l'azione di strappo sulla linguetta 3', viene rimossa la parte pelabile della pellicola multistrato di chiusura 3 - e cioè l'insieme degli strati 3a e 3b - le aree di intaglio 4 dello strato 2 rimangono attaccate allo strato sovrastante 3b e rimosse con esso, mentre sulla superficie libera del contenitore 1 rimane solo la parte 5 dello strato di tenuta 2, privata delle aree di intaglio 4 e che presenta dunque una pluralità di orifizi 6. Questa parte 5 dello strato di tenuta 2 è dunque così in grado di esplicare le stesse funzioni sopra viste per la griglia dei diffusori della tecnica nota e cioè di mantenere in posizione il supporto solido o gel della sostanza attiva pur consentendo l'emissione della stessa nell'ambiente fluido circostante, gassoso o liquido, rispettivamente sotto forma di vapori o di soluzione.

Per ottenere che le aree di intaglio 4 dello strato di tenuta 2 rimangano aderenti allo strato 3b mentre la parte 5 dello strato 2 rimane attaccata al bordo del contenitore, è sufficiente operare come segue: da un lato, si ha cura di fissare il contorno della pellicola multistrato di chiusura, e dunque del suo strato interno di tenuta 2, al bordo superiore a flangia del contenitore 1 in modo particolarmente accurato, per esempio per saldatura termica, così che questo fissaggio offra un'ottima resistenza meccanica rispetto al distacco dal contenitore 1. D'altro lato, si forma nello strato di tenuta 2 una struttura di aree di intaglio così conformate: le aree di intaglio sono delimitate da un perimetro chiuso; gli intagli attraversano l'intero spessore dello strato 2 di tenuta; le aree di intaglio preferibilmente non si intersecano; e, preferibilmente, le aree di intaglio non si estendono nella zona perimetrale dello strato 2, in modo che la parte 5 residua di questo strato, dopo la rimozione di dette aree intaglio 4, abbia ancora una sufficiente resistenza meccanica.

In questo modo, quando la parte di barriera 3a e 3b della pellicola multistrato di chiusura viene rimossa per pelatura, agendo a strappo sulla linguetta 3', il bordo perimetrale dello strato di tenuta 2 - che, come detto, è saldamente fissato al bordo a flangia del contenitore 1 - unitamente alla parte 5 residua dello stesso strato, rimane attaccata al contenitore 1; mentre le aree di intaglio 4 - che, per effetto di detti intagli, non sono più unite lateralmente alla restante parte della pellicola di tenuta 2 - saranno rimosse grazie all'aderenza con lo strato di rilascio 3b.

La profondità delle suddette linee di intaglio a perimetro chiuso non è necessario che sia strettamente limitata allo strato 2, ma può estendersi ulteriormente all'interno dello strato 3b di rilascio ed eventualmente interessare anche l'intero spessore di tale strato 3b di rilascio, rendendo in questo modo meno critica la regolazione della profondità di taglio durante il processo produttivo. Ovviamente è preferibile non raggiungere con l'azione di taglio lo strato barriera 3a, in genere di alluminio, in modo da non rischiare di danneggiare l'integrità di questo strato, ciò che potrebbe ridurre le proprietà barriera complessive della pellicola multistrato di chiusura della presente invenzione.

Un processo di taglio per la fabbricazione di tale pellicola multistrato di chiusura secondo l'invenzione è quello che prevede la utilizzazione di una macchina standard del tipo Form Fili Seal, comunemente usata nel settore dell'imballaggio flessibile, ed effettuare l'operazione di taglio dello strato di tenuta 2 in una fase che precede la chiusura a tenuta del contenitore 1. In questo modo si può ottenere più facilmente un buon posizionamento delle diverse aree 4 di intaglio rispetto all'interno della cavità del contenitore 1.

L'azione di intaglio può essere fatta meccanicamente, con lame progettate per raggiungere una certa profondità all'interno dello strato di tenuta 2, ed eventualmente dello strato 3b di rilascio. Alternativamente, il taglio può essere fatto utilizzando un coltello ad azione termica (thermocutter) che può sciogliere lo strato di materiale plastico 2. In modo preferibile, il taglio sarà piuttosto eseguito utilizzando la tecnologia del taglio laser, ove il controllo della potenza applicata può essere effettuato in modo molto preciso, così da raggiungere una determinata profondità di intaglio desiderata. Quest'ultimo processo è particolarmente preferito in quanto non comporta attrezzature meccaniche specifiche in funzione del disegno di taglio, cosicché possono essere ottenuti diversi disegni di aree di intaglio 4 con la medesima macchina di taglio, permettendo così di realizzare prodotti con caratteristiche e prestazioni diverse unicamente grazie ad un'adeguata programmazione di detta macchina di taglio. E' del tutto evidente che la distribuzione e la geometria delle aree di intaglio 4 saranno di volta in volta definite dalle esigenze della specifica applicazione.

Nel seguito il diffusore di sostanze attive della presente invenzione verrà descritto con riferimento ad alcuni specifici esempi di applicazione. Esempio 1 - contenitore di sostanze attive su supporto solido (figg. 1-3) Il contenitore 1 è costituito da un materiale plastico di PE, dello spessore di 1,5 mm, stampato ad iniezione in una forma di coppa circolare con un diametro di 50 mm.

All'interno di questo contenitore 1 viene collocato un tampone di cellulosa, impregnato con una sostanza attiva liquida (profumo, disinfettante, insetticida, ecc.) avente dimensioni simili al diametro interno della coppa circolare, in modo da trovare stabile collocazione all'interno del contenitore. Una pellicola multistrato di chiusura secondo l'invenzione viene posizionata sulla parte superiore del contenitore e sigillata termicamente sulla flangia di contorno della coppa del contenitore 1.

La pellicola multistrato di chiusura è costituita, dall'interno verso l'esterno, da uno strato di tenuta 2 di PE, da uno strato di rilascio 3b di PP, da una lamina di barriera in alluminio 3a, che funge da strato barriera, e da un ulteriore strato esterno di PET di protezione.

Lo strato di tenuta 2 di PE è intagliato secondo aree di intaglio multiple 4, aventi una forma geometrica circolare con diametro di circa 2 mm. La loro posizione è distribuita in modo regolare in corrispondenza della zona centrale del contenitore 1.

Quando lo strato barriera in alluminio 3a viene rimosso, unitamente allo strato di rilascio 3b di PP, il materiale di PE corrispondente alle suddette aree di intaglio 4 multiple, formate nello strato di tenuta 2, viene contestualmente rimosso, creando fori rotondi 6 in detto strato di tenuta 2 di PE. Attraverso tali fori 6 può dunque avvenire l'emanazione della sostanza attiva impregnata nel tampone - sotto forma di vapori o di soluzione, a seconda che il contenitore 1 sia posizionato in un ambiente gassoso o liquido - mentre il tampone stesso è mantenuto in posizione e inibito dal contatto con l'utilizzatore dalla parte residua 5 dello strato interno 2 di tenuta di PE.

Esempio 2 - contenitore di sostanze attive liquide con stoppino (figg. 5-6) Il contenitore 1 è in questo caso costituito da un foglio di PET/EVOH/PE, dello spessore di 450 micron, termoformato in modo da presentare una flangia perimetrale piana ed una cavità centrale che comprende due zone a diversa profondità; più precisamente, un'area con maggiore profondità di circa 20 mm, per contenere la sostanza liquida attiva 8, e un'area allungata verso l'alto avente una profondità molto più bassa di circa 2 mm.

Un elemento di cellulosa porosa 7 avente una forma a Y e spessore di circa 2 mm, che opera come stoppino, è disposto tra il contenitore 1 e la pellicola multistrato di chiusura 3, inibendo un contatto diretto tra detta pellicola multistrato 3 e la sostanza attiva liquida 8. La porzione allungata dello stoppino 7 è disposta nella cavità di minore profondità del contenitore 1 termoformato, mentre le due estremità divergenti della forma ad Y sono invece collocate in rispettive cavità a basso spessore formate nella flangia perimetrale.

La pellicola multistrato di chiusura è costituita, come nell'Esempio precedente, da uno strato interno di tenuta 2 di PE, uno strato di rilascio 3b di PP, un foglio di barriera in alluminio 3a ed uno strato esterno di PET di protezione.

Lo strato di tenuta 2 in PE viene intagliato secondo un'area di intaglio circolare, in modo da costituire nella stessa - ad avvenuta pelatura dello strato barriera 3a e dello strato di rilascio 3b, operando sulla linguetta 3' - un singolo orifizio circolare 6 del diametro di 10 mm in una zona affacciata sulla parte centrale dello stoppino. Preferibilmente, nel processo di applicazione della pellicola multistrato al contenitore 1 il bordo di tale orifizio circolare 6 viene saldato allo stoppino 7, così da evitare ogni possibile perdita di sostanza attiva liquida che sia permeata tra lo stoppino e la pellicola multistrato.

Il contenitore così formato può essere quindi direttamente associato ad un dispositivo di riscaldamento per ottenere l'emanazione della sostanza attiva ad una temperatura controllata superiore alla temperatura ambiente.

Esempio 3- contenitore di sostanze attive liquide con stoppino ffigg. 7-8Ί Un contenitore 1 è formato nello stesso modo descritto nell'Esempio 2 e un analogo stoppino 7 è disposto nello stesso. La pellicola multistrato di chiusura è costituita, come nell'Esempio precedente, da uno strato interno di tenuta 2 di PE, uno strato di rilascio 3b di PP, un foglio di barriera in alluminio 3a ed uno strato esterno di PET di protezione, intagliato come nell'Esempio 2 con un orifizio circolare 6.

A differenza del precedente esempio, lo strato di tenuta PE della pellicola multistrato è tuttavia permeabile ai soli vapori della sostanza attiva. In aggiunta un invito 9 ed una linea di incisione 10 sono formati sullo strato barriera 3a nel modo dettagliatamente descritto nella domanda di brevetto italiana n. 102015000022867 a nome della stessa Richiedente.

In questa soluzione combinata, quando l'utente attiva il dispositivo mediante la pelatura dello strato barriera 3a, lo strato barriera viene rimosso solo nella sua porzione superiore mentre rimane intatto nella parte inferiore che ricopre la porzione di serbatoio di sostanza attiva 8 avente maggiore profondità.

Grazie a questa costruzione è possibile dunque utilizzare il dispositivo diffusore dell'invenzione sia nello stesso modo descritto nel brevetto sopra citato, e cioè sfruttando soltanto la naturare evaporabilità della sostanza attiva, sia associando il diffusore ad un dispositivo di riscaldamento per ottenere un'emanazione incrementata di sostanza attiva, attraverso lo stoppino 7 e l'orifizio 6.

S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alle particolari disposizioni illustrate sopra, che costituiscono soltanto forme di esecuzione esemplificative di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione stessa, come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo diffusore di una sostanza attiva liquida, per il trattamento di un ambiente fluido, sia esso allo stato gassoso o liquido, del tipo comprendente un contenitore (1) della sostanza attiva, chiuso da mezzi a griglia atti a mantenere in posizione detta sostanza attiva e a consentire la emissione di fluidi della stessa, detti mezzi a griglia essendo ricoperti da una pellicola barriera, pelabile al momento del primo uso per rendere operativi detti mezzi a griglia, caratterizzato da ciò che detto contenitore (1) è chiuso da un'unica pellicola multistrato (3) comprendente almeno uno strato barriera esterno (3a) ed almeno un altro strato di tenuta interno (2) e da ciò che detto strato di tenuta interno (2) è atto a mantenere in posizione detta sostanza attiva e a formare detti mezzi a griglia, al momento del primo uso del contenitore, a seguito della rimozione contemporanea di detta pellicola barriera e di porzioni predefinite (4) di detto strato di tenuta (2).
2) Dispositivo diffusore come in 1, in cui detta pellicola multistrato (3) comprende inoltre uno strato intermedio di rilascio (3b) tra detto strato barriera (3a) e detto strato di tenuta (2).
3) Dispositivo diffusore come in 2, in cui detta pellicola multistrato (3) comprende: uno strato interno di tenuta (2), atto a mantenere in posizione stabile il supporto della sostanza attiva e strutturato internamente con incisioni, che attraversano l'intero spessore di detto strato, secondo un disegno predefinito; uno strato esterno barriera (3a), atto ad impedire il passaggio all'esterno della sostanza attiva; uno strato intermedio di rilascio (3b), atto a favorire il distacco per pelatura tra detto strato intermedio di rilascio (3b) e lo strato interno di tenuta (2), quando viene esercitata una sufficiente trazione sullo strato esterno barriera (3a).
4) Dispositivo diffusore come in 3, in cui detta pellicola multistrato (3) comprende uno strato interno di tenuta (2) in materiale plastico PE, uno strato intermedio di rilascio (3b) in materiale plastico PP ed uno strato esterno barriera (3a) di alluminio.
5) Dispositivo diffusore come in 3, in cui detta pellicola multistrato (3) comprende inoltre, all'esterno di detto strato esterno barriera (3a), un ulteriore strato di protezione aggiuntiva, di tipo chimico e/o meccanico, in materiale plastico PET.
6) Dispositivo diffusore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che il bordo periferico interno di detta pellicola multistrato in materiale di tenuta (2) è termosaldato sul bordo a flangia di detto contenitore (1).
7) Dispositivo diffusore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto strato interno di tenuta (2) presenta una struttura interna di incisioni che si estendono almeno per tutta la sua profondità, secondo una o più linee chiuse che delimitano il perimetro di aree asportabili (4), non più in collegamento laterale con la restante parte di detto strato interno di tenuta (2).
8) Dispositivo diffusore come in 7, in cui dette aree asportabili (4) dello strato interno di tenuta (2), alla rimozione di detto strato esterno barriera (3a) rimangono aderenti a detto strato esterno barriera (3a), lasciando corrispondenti cavità in detto strato di tenuta (2).
9) Dispositivo diffusore come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui detta sostanza attiva liquida è impregnata in un supporto solido o gel.
10) Dispositivo diffusore come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui detta sostanza attiva liquida è separata da detta pellicola multistrato (3) da un supporto solido poroso (7) avente la funzione di stoppino.
11) Dispositivo diffusore come in 10, in cui detto strato interno di tenuta (2) è permeabile ai vapori di detta sostanza attiva liquida.
12) Dispositivo diffusore come in 10 o 11, in cui detto strato interno di tenuta (2) viene saldato a detto supporto solido poroso (7) avente la funzione di stoppino, in corrispondenza dei bordi di detti orifizi 6 formati nello stesso.
13) Procedimento di fabbricazione di un dispositivo diffusore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che comprende le fasi di: - formare una pellicola multistrato, con almeno uno strato interno di tenuta (2) ed almeno uno strato esterno di barriera (3a), con interposto uno strato di rilascio (3b); - intagliare almeno detto strato di tenuta (2) secondo linee di intaglio a perimetro chiuso che attraversano l'intero spessore di detto strato, secondo un disegno predefinito che definisce aree asportabili (4) non più in collegamento laterale con la restante parte di detto strato interno di tenuta (2); - applicare e saldare in modo accurato il bordo interno di detta pellicola multistrato sul bordo a flangia di detto contenitore (1).
14) Procedimento come in 13, in cui dette linee di intaglio si estendono almeno in parte in detto strato di rilascio (3b) intermedio.
15) Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni 13 e 14, in cui dette linee di intaglio vengono eseguite meccanicamente, con lame di taglio a profondità di taglio controllata.
16) Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni 13 e 14, in cui dette linee di intaglio vengono eseguite termo-meccanicamente, con coltelli ad azione termica a profondità di taglio controllata.
17) Procedimento come in una qualsiasi delle rivendicazioni 13 e 14, in cui dette linee di intaglio vengono eseguite con un taglio laser, regolando la profondità di taglio mediante il controllo della potenza applicata.