ITMO20110301A1 - Diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, e relativo procedimento di produzione. - Google Patents

Diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, e relativo procedimento di produzione. Download PDF

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ITMO20110301A1
ITMO20110301A1 IT000301A ITMO20110301A ITMO20110301A1 IT MO20110301 A1 ITMO20110301 A1 IT MO20110301A1 IT 000301 A IT000301 A IT 000301A IT MO20110301 A ITMO20110301 A IT MO20110301A IT MO20110301 A1 ITMO20110301 A1 IT MO20110301A1
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containment chamber
expansion seat
membrane
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separating film
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Emanuele Dallasta
Antonio Freddi
Diego Freddi
Primo Tabarelli
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Description

"DIFFUSORE DI PROFUMI, PARTICOLARMENTE PER PICCOLI AMBIENTI, E RELATIVO PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE"
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto un diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, e relativo procedimento di produzione Sono noti diffusori di profumi o essenze per la profumazione di piccoli ambienti quali ad esempio auto, armadi, camere, vani interni di elettrodomestici o aree di dimensioni ridotte. Tali diffusori possono emanare nell'ambiente circostante l'essenza al loro interno in modo diretto, come ad esempio bombolette spray.
Tali diffusori di tipo noto non sono scevri di inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto di utilizzare contenitori in metallo ospitanti al loro interno gas ad elevata pressione che, se esposto a fonti di calore, può portare all'esplosione del contenitore stesso, risultando pericoloso per le persone vicine. Oltre a ciò, i gas espulsi possono essere nocivi per l'ambiente, nonché alterare la fragranza al loro interno, espellendo essenze differenti rispetto al profumo inizialmente inserito.
Un altro inconveniente di tali diffusori di profumo di tipo noto consiste nel fatto di essere potenzialmente pericoloso in quanto la nebulizzazione della fragranza liquida nell'ambiente, effettuata da diffusori automatici o involontariamente dall'utente, potrebbe imbrattare cibi, alterandone la commestibilità, o parti sensibili del corpo, come occhi, provocando bruciore e parziale annebbiamento della vista.
Oltre a tali diffusori di tipo noto, sono noti diffusori di profumi che indirettamente, tramite l'utilizzo di elementi assorbenti imbevuti nell'essenza, emanano quest 'ultima verso l'ambiente circostante.
Tali diffusori si compongono di un contenitore, sigillato ermeticamente, ospitante al proprio interno una camera di contenimento dell'essenza ed una membrana, o altro dispositivo assorbente, almeno in parte a bagno nell'essenza stessa. L'apertura del contenitore permette di diffondere, tramite la membrana, il profumo nell'ambiente. Ulteriormente, può essere presente una sede di espansione, in comunicazione con la camera di contenimento, ed ospitante parte della membrana. La diffusione dell'essenza verso l'ambiente à ̈ inoltre correlata alla sezione di apertura del contenitore, apertura che deve essere eseguita tramite dispositivi appositi o sedi alloggiamento dedicate in cui sono presenti elementi di foratura che praticano una sufficiente apertura nel contenitore al fine di diffondere omogeneamente, per un determinato periodo di tempo, la fragranza.
Ulteriori diffusori di profumi di tipo noto utilizzano un elemento aggiuntivo che aiuta la volatilizzazione dell'essenza, quali ad esempio resistenze elettriche, piccoli ventilatori o altri dispositivi richiedenti un'alimentazione esterna al fine di erogare correttamente la fragranza nell 'ambiente .
Tali diffusori di tipo noto non sono scevri di inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che la membrana, prelevante per capillarità l'essenza dalla camera di contenimento, permette il passaggio di molecole di dimensioni ridotte, impedendo la diffusione di fragranze composte da molecole di dimensioni maggiori rispetto alle precedenti .
Un altro inconveniente di tali diffusori di profumi di tipo noto consiste nel fatto di richiedere una sede di alloggiamento per la diffusione della fragranza, in quanto l'apertura manuale del contenitore potrebbe generare un'apertura maggiore di quella di progetto, alterando l'omogeneità della diffusione della fragranza, nonché la possibilità di fuoriuscita del profumo in fase liquida. Inoltre la sede di alloggiamento, oltre ad essere un costo aggiuntivo, permette l'alloggiamento di un numero limitato di diffusori, riducendo sensibilmente la varietà di diffusori di profumi utilizzabili.
Un ulteriore inconveniente di tali diffusori di profumo di tipo noto consiste nel fatto di causare una possibile fuoriuscita della fragranza in fase liquida al momento dell'apertura del contenitore. Infatti, diffusori di profumo comprendenti una membrana interposta tra la camera di contenimento della fragranza e la pellicola di apertura consentono il passaggio del liquido dalla camera di contenimento all'intercapedine definita tra la pellicola di apertura e la membrana, liquido che durante l'apertura del dispositivo, ossia durante l'eliminazione della pellicola di apertura, fuoriesce in fase liquida.
Compito precipuo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, che ovvi agli inconvenienti e superi i limiti della tecnica nota consentendo l'erogazione del profumo senza l'utilizzo di contenitori ad elevata pressione interna .
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un diffusore di profumi che permetta la diffusione di fragranze composte da molecole di dimensioni maggiori rispetto alla molecole delle fragranze utilizzate per membrane osmotiche e traspiranti.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi che consenta di diffondere la fragranza senza nebulizzare il liquido direttamente nell'ambiente circostante .
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi che consenta l'erogazione del profumo senza richiedere sedi di alloggiamento dedicate per l'attivazione dell 'emanazione .
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi che diffonda l'essenza senza richiede alimentazioni esterne .
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi che eviti la fuoriuscita della fragranza in fase liquida.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un diffusore di profumi che sia facile da realizzare ed economicamente competitivo se paragonato alla tecnica nota.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, comprendente un corpo principale definente una camera di contenimento ed una sede di espansione, detta camera di contenimento essendo opportunamente segregata rispetto alla rimanente parte di detto corpo principale per il contenimento di un fluido, caratterizzato dal fatto di comprendere una membrana affacciata verso l'ambiente esterno prossima, almeno in parte, a detta sede di espansione ed almeno un canale di passaggio, interposto tra detta camera di contenimento e detta sede di espansione, presentante al suo interno almeno un setto di sbarramento, detto diffusore di profumi presentando una configurazione di chiusura ed una configurazione di utilizzo, in detta configurazione di chiusura detto setto essendo attivo per l'arresto del passaggio di detto fluido da detta camera di contenimento a detta sede di espansione, in detta configurazione di utilizzo detto setto essendo disattivo per il passaggio di detto fluido da detta camera di contenimento a detta membrana, passando per detta sede di espansione, detto corpo principale presentando pareti perimetrali realizzate in un materiale deformabile .
Ulteriormente questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un procedimento per la produzione di diffusori di profumi comprendente un corpo principale deformabile, una pellicola separatrice ed una membrana, caratterizzato dal fatto di comprendere:
-una prima fase di deformazione di detto corpo principale per la definizione di una camera di contenimento ed una sede di espansione rispettivamente aperte su una faccia posteriore di detto corpo principale;
-una seconda fase di foratura di detta pellicola separatrice per l'ottenimento di almeno un'apertura passante;
-una terza fase di riempimento di detta camera di contenimento con un fluido;
-una quarta fase di giustapposizione di una prima faccia di detta pellicola separatrice su detta faccia posteriore in modo da far combaciare detta almeno un'apertura in corrispondenza della porzione aperta di detta sede di espansione;
-una quinta fase di adesione di detta pellicola separatrice su detta faccia posteriore lungo almeno una prima pista chiusa ed una seconda pista chiusa per la separazione ermetica rispettivamente di detta camera di contenimento da detta sede di espansione ;
-una sesta fase di giustapposizione di detta membrana su una seconda faccia, opposta a detta prima faccia, di detta pellicola separatrice a contatto con detta almeno un'apertura;
-una settima fase di adesione di detta membrana su detta pellicola separatrice.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di tre forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, illustrate a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli allegati disegni in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica in esploso di una prima forma di realizzazione di un diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, secondo il trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica del diffusore di profumi illustrato in figura 1;
la figura 3 Ã ̈ una vista in alzato laterale del diffusore di profumi illustrato in figura 1;
la figura 4 Ã ̈ una vista in sezione del diffusore di profumi illustrato in figura 3 effettuata secondo l'asse IV - IV;
la figura 5 e 6 sono un particolare ingrandito del diffusore di profumi di figura 4 rispettivamente in configurazione di chiusura ed in configurazione di utilizzo;
la figura 7 Ã ̈ una vista prospettica di una seconda forma di realizzazione del diffusore di profumi, secondo il trovato;
la figura 8 Ã ̈ una vista in alzato laterale del diffusore di profumi illustrato in figura 7;
la figura 9 Ã ̈ una vista prospettica di una terza forma di realizzazione del diffusore di profumi, secondo il trovato;
la figura 10 Ã ̈ una vista in alzato laterale del diffusore di profumi illustrato in figura 9.
Con riferimento alle figure citate, il diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un corpo principale 8 definente una camera di contenimento 3 ed una sede di espansione 4. La camera di contenimento 3 Ã ̈ opportunamente segregata rispetto alla rimanente parte del corpo principale 8 per il contenimento, al suo interno, di un fluido 100.
Secondo il trovato, il diffusore di profumi 1 comprende una membrana 2 affacciata verso l'ambiente esterno e prossima, almeno in parte, alla sede di espansione 4. Oltre a ciò, il diffusore di profumi 1 presenta una configurazione di chiusura ed una configurazione di utilizzo, nella configurazione di chiusura il fluido 100 à ̈ circoscritto all'interno della camera di contenimento 3, lasciando la sede di espansione 4 vuota e la membrana 2 asciutta, mentre nella configurazione di utilizzo il fluido 100, passando per la sede di espansione 4, defluisce dalla camera di contenimento 3 verso la membrana 2, impregnando quest 'ultima e, conseguentemente, evaporando nell'ambiente circostante.
Opportunamente, la camera di contenimento 3 e la sede di espansione 4 presentano vani aperti formati da apposite sagomature ottenute da processi di deformazione del corpo principale 8. Particolarmente, il corpo principale 8, inizialmente lastriforme, presenta una faccia anteriore 9 ed una faccia posteriore 10 opposte tra loro, e, a seguito di deformazione ottenibile tramite processi di produzione di tipo noto, come ad esempio processi di termoformatura o processi di imbutitura, definisce la camere di contenimento 3 e la sede di espansione 4 completamente chiuse sulla faccia anteriore 9, lasciando rispettive porzioni aperte sulla faccia posteriore 10. Il corpo principale 8 e le sue pareti sono realizzate in un materiale deformabile, elasticamente o plasticamente, semplicemente con la pressione esercitabile con le dita e può comprendere un polimero termoplastico adatto a stampaggio e termoformatura, alluminio, fibre di polietilene o altri materiali a seconda delle specifiche esigenze applicative.
A contatto con parte della faccia posteriore 10 à ̈ presente una prima faccia 11 dì una pellicola separatrice 6, lastriforme, la guale presenta almeno un'apertura 7 in corrispondenza della porzione aperta della sede di espansione 4 . Tale apertura 7 può comprendere una pluralità di fori, una pluralità di tagli o altre fenditure comunicanti tra le due facce opposte della pellicola separatrice 6.
Opportunamente, la pellicola separatrice 6 aderisce, in maniera stagna, sul corpo principale 8 lungo almeno una prima pista chiusa 13 ed una seconda pista chiusa 14. Vantaggiosamente, tale adesione permette di definire la completa chiusura della camera di contenimento 3 e della sede di espansione 4, evitando connessioni tra le stesse. Nello specifico, la camera di contenimento 3 presenta un vano isolato chiuso formato dalla prima sagomatura del corpo principale 8 e da una porzione della pellicola separatrice 6 connessa alla precedente tramite la prima pista chiusa 13, mentre la sede di espansione 4 presenta un vano isolato aperto formato dalla seconda sagomatura del corpo principale 8 e da un'altra porzione della pellicola separatrice 6 connessa alla precedente tramite la seconda pista chiusa 14, vano aperto grazie alla presenza dell'apertura 7.
Preferibilmente, le dimensioni della sede di espansione 4 e della camera di contenimento 3 sono fra loro correlate in un rapporto volumetrico compreso tra il 20% ed il 150%. Inoltre il quantitativo ideale di fluido 100 all'interno della camera di contenimento 3 per un diffusore di profumi 1 monodose varia tra 1 e 20 millilitri.
La prima pista chiusa 13, prossima alla sede di espansione 4, e la seconda pista chiusa 14 sono tecnicamente definite "cordoni di chiusura" e possono essere ottenute tramite processo di saldatura o incollaggio della pellicola separatrice 6 sul corpo principale 8 . Opportunamente, la prima pista chiusa 13 presenta, su una sua porzione 16 limitata, almeno un canale di passaggio 5 che, una volta aperto mette in comunicazione la camera di contenimento 3 con la sede di espansione 4. Infatti, il canale di passaggio 5 presenta, al suo interno, almeno un setto 20 di sbarramento che, nella configurazione di chiusura à ̈ attivo chiudendo il canale di passaggio 5 ed impedendo il passaggio del fluido 100 dalla camera di contenimento 3 alla sede di espansione 4, mentre nella configurazione di utilizzo à ̈ disattivato aprendo il canale di passaggio 5 e permettendo il passaggio del fluido 100.
In particolare, il setto 20 presenta linee di indebolimento preposte a definire aree di rottura per l'apertura del canale di passaggio 5 ed il conseguente attraversamento del fluido 100. Tali linee di indebolimento possono comprendere una saldatura di entità minore, una saldatura con particolare forma geometrica differente rispetto alla saldatura presente sulla restante porzione della prima pista chiusa 13 o una quantità di collante minore rispetto alla restante porzione della prima pista chiusa 13, in modo da poter essere divaricata a seguito dall'aumento di pressione all'interno di almeno una tra la camera di contenimento 3 o la sede di espansione 4.
Infine, sulla seconda faccia 12 della membrana separatrice 6, à ̈ presente la membrana 2 composta da una membrana porosa 15. In particolare, la membrana porosa 15 à ̈ realizzata in materiale microposo con porosità media di passaggio variabile 0,015 e 5 micrometri, preferibilmente scelta tra 0,025 ed 1 micrometro; i materiali che la compongono possono essere di origine naturale o sintetica, a base di poliolefine o polietilene come ad esempio Teslin ®, Solupor ® o simili. Tale membrana porosa 15, siffatta, permette il passaggio di molecole di fragranze di dimensioni maggiori rispetto alle molecole di profumo normalmente utilizzate nelle membrane traspiranti e osmotiche.
In una prima forma realizzativa illustrata nelle figure dalla 1 alla 6, la sede di espansione 4 Ã ̈ disposta perimetralmente sul corpo principale 8, mentre la camera di contenimento 3 Ã ̈ situata al centro del corpo stesso.
In una seconda forma realizzativa illustrata nelle figure 7 e 8, la camera di contenimento 3 e la sede di espansione 4 sono poste rispettivamente su una porzione superiore e sua una porzione inferiore del corpo principale 8.
In una terza forma di realizzazione illustrata nelle figure 9 e 10, la camera di contenimento 3 e la sede di espansione 4 sono simili alla forma realizzativa precedente, differenziandosi da quest' ultima per un piccolo prolungamento della camera di contenimento 3 in prossimità del canale di passaggio 5.
In un'altra forma di realizzazione, non rappresentata nelle figure allegate, la pellicola separatrice 6 à ̈ delimitata dalla prima pista di chiusura 13, lasciando la sede di espansione 4 a diretto contatto con la membrana 2. In questa forma di realizzazione sono dunque assentì le aperture 7 in quanto la fragranza, fuoriuscendo dalla camera di contenimento 3, à ̈ diretto contatto con la membrana 2.
Il diffusore di profumi 1, particolarmente per piccoli ambienti, che comprende un corpo principale 8 deformabile, una pellicola separatrice 6 ed una membrana 3, Ã ̈ realizzabile con un procedimento comprendente una prima fase di deformazione del corpo principale 8 per la definizione di una camera di contenimento 3 ed una sede di espansione 4 rispettivamente aperte su una faccia posteriore 10 del corpo principale 8 ed una seconda fase di foratura, o taglio,della pellicola separatrice 6 per l'ottenimento di almeno un'apertura 7 passante.
Si esegue una terza fase di riempimento della camera di contenimento 3 con un fluido 100, normalmente in forma liquida, in quantità variabile tra 1 e 20 millilitri, a seconda della capienza della camera di contenimento 3. La terza fase può avvenire prima della seconda fase e viceversa, a seconda della tipologia di produzione dedicata .
Opportunamente, segue una quarta fase di giustapposizione di una prima faccia 11 della pellicola separatrice 6 sulla faccia posteriore 10 in modo da far combaciare l'apertura 7 in corrispondenza della porzione aperta della sede di espansione 4, quindi una quinta fase di adesione della pellicola separatrice 6 sulla faccia posteriore 10 lungo almeno una prima pista chiusa 13 ed una seconda pista chiusa 14, prossime fra loro, per la separazione ermetica rispettivamente della camera di contenimento 3 dalla sede di espansione 4. Infine, viene eseguita una sesta fase di giustapposizione della membrana 2 su una seconda faccia 12, opposta alla prima faccia 11, della pellicola separatrice 6 a contatto con almeno un'apertura 7 ed una successiva settima fase di adesione della membrana 3 sulla pellicola separatrice 6 per vincolare i due elementi fra loro .
Vantaggiosamente, la quarta e la sesta fase di giustapposizione e le rispettive fasi di adesione possono essere eseguite tutte contemporaneamente a seguito della stratificazione dei vari elementi uno sull'altro o possono essere eseguite contemporaneamente a due a due, ossia la quarta contemporanea alla quinta fase e la sesta contemporanea alla settima fase. Sì evidenza che le due fasi di adesione possono essere eseguite da fasi di saldatura, incollaggio o altre fasi equivalenti che permettano l'adesione reciproca di almeno due elementi. Inoltre la prima fase di deformazione del corpo principale 8 avviene tramite processo di termoformatura o di imbutitura, a seconda del materiale di cui à ̈ formato il corpo stesso.
Opportunamente, nella quinta fase di saldatura durante l'esecuzione della prima pista chiusa 13, si definisce lungo una porzione 16 di quest 'ultima, in prossimità della camera di espansione 4, un setto 20 con linee di indebolimento preposte a definire aree di rottura deformabili sotto l'azione di forze esterne.
Il funzionamento del diffusore di profumi 1, particolarmente per piccoli ambienti, Ã ̈ di seguito descritto .
Inizialmente il diffusore di profumi 1 Ã ̈ in configurazione di chiusura in cui il fluido 100 Ã ̈ circoscritto all'interno della camera di contenimento 3 ed il setto 20 risulta attivo. A seguito di una leggera pressione applicata sulla superficie esterna di una tra la camera di contenimento 3 e la sede di espansione 4 e, particolarmente sulla faccia anteriore 9, si crea un aumento di pressione all'interno delle stesse.
L'aumento di pressione deforma le linee di indebolimento del setto 20, portando al distaccamento puntuale del corpo principale 8 dalla pellicola separatrice 6 disattivando, conseguentemente, il setto 20 e facendo passare il diffusore di profumi 1 dalla configurazione di chiusura alla configurazione di utilizzo. Il fluido 100, presente nella camera di contenimento 3, defluisce per gravità o per differenza di pressione tra i due vani 3 e 4, verso la sede di contenimento 4. Il fluido 100 all'interno della sede di espansione 4 viene assorbito dalla membrana porosa 15 attraverso l'apertura 7 e, successivamente, si volatilizza nell'ambiente circostante .
Al fine di agevolare l'attivazione del setto 20 ed il passaggio del fluido 100 sopra descritto, si prevede la possibilità di inserire, all'interno della camera di contenimento 3, un gas inerte a bassa pressione, come ad esempio azoto, al fine di permettere con una minima pressione esterna l'attivazione del canale ed un deflusso maggiore verso la sede di espansione 4.
In una forma realizzativa non rappresentata nelle figure allegate, il setto 20, a seguito della sua disattivazione, può essere riattivato impedendo il passaggio del fluido 100 tra i vani 3 e 4. Il setto 20 può essere disattivato nuovamente e seguito di una successiva pressione esterna sulla camera di contenimento 3, riportando il diffusore di profumi 1 in configurazione di utilizzo .
Si à ̈ in pratica constatato come il diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, secondo il presente trovato, assolva il compito nonché gli scopi prefissati in quanto consente l'erogazione del profumo nell'ambiente senza l'utilizzo di contenitori ad elevata pressione.
Un altro vantaggio del diffusore di profumi, secondo il trovato, consiste nel fatto di poter diffondere profumi composti da molecole di dimensioni maggiori rispetto alla fragranze di tipo noto, grazie alla presenza della membrana in materiale microporoso.
Un ulteriore vantaggio del diffusore di profumi, secondo il trovato, consiste nel fatto di poter diffondere la fragranza senza nebulizzarla direttamente nell'ambiente circostante, in quanto l'emanazione della stessa avviene attraverso la vaporizzazione del liquido sulla membrana.
Un altro vantaggio del diffusore di profumi, secondo il trovato, consiste nel fatto di poter erogare l'essenza senza l'ausilio di dispositivi supplementari o sedi di alloggiamento dedicate, riducendo sensibilmente il costo di acquisto.
Un ulteriore vantaggio del diffusore di profumi, secondo il trovato, consiste nel fatto di poter erogare l'essenza senza richiedere alimentazioni esterne, come ad esempio alimentazioni elettriche o termiche, consentendo un'erogazione omogenea della fragranza anche in ambienti sprovvisti di tali alimentazioni. Non si esclude la possibilità di utilizzare dispositivi elettrici che aumentino l'intensità di profumazione nell'ambiente a seconda delle esigenze dell'utente.
Un altro vantaggio del diffusore di profumi, secondo il trovato, consiste nel fatto di evitare la fuoriuscita della fragranza in fase liquida, in quanto quest 'ultima, segregata ermeticamente nella camera di contenimento, viene a contatto con la membrana a seguito dell'apertura da parte dell'utente del canale di passaggio e successivamente a contatto con l'aria dell'ambiente circostante.
Il diffusore di profumi, particolarmente per piccoli ambienti, così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1.Diffusore di profumi (1), particolarmente per piccoli ambienti, comprendente un corpo principale (8) definente una camera di contenimento (3) ed una sede di espansione (4), detta camera di contenimento (3) essendo opportunamente segregata rispetto alla rimanente parte di detto corpo principale (8) per il contenimento di un fluido (100), caratterizzato dal fatto di comprendere una membrana (2) affacciata verso l'ambiente esterno prossima, almeno in parte, a detta sede di espansione (4) ed almeno un canale di passaggio (5), interposto tra detta camera di contenimento (3) e detta sede di espansione (4), presentante al suo interno almeno un setto (20) di sbarramento, detto diffusore di profumi (1) presentando una configurazione di chiusura ed una configurazione di utilizzo, in detta configurazione di chiusura detto setto (20) essendo attivo per l'arresto del passaggio di detto fluido (100) da detta camera di contenimento (3) a detta sede di espansione (4), in detta configurazione di utilizzo detto setto (20) essendo disattivo per il passaggio di detto fluido (100) da detta camera di contenimento (3) a detta membrana (2), passando per detta sede di espansione (4), detto corpo principale (8) presentando pareti perimetrali realizzate in un materiale deformabile.
  2. 2. Diffusore di profumi (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto dì comprendere una pellicola separatrice (6) interposta tra detto corpo principale (8) e detta membrana (2), detta pellicola separatrice (6) essendo prossima almeno a detta camera di contenimento (3).
  3. 3. Diffusore di profumi (1) secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal che detta pellicola separatrice (6), prossima a detta camera di contenimento (3) ed a detta sede di espansione (4), presenta almeno un'apertura (7) per il passaggio di detto fluido (100) da detta sede di espansione (4) a detta membrana (2) in detta configurazione di utilizzo .
  4. 4. Diffusore di profumi (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta camera di contenimento (3) e detta sede di espansione (4) presentano rispettivi vani chiusi formati da apposite sagomature di detto corpo principale (8) in congiunzione con detta pellicola separatrice (6), detta pellicola separatrice (6) aderendo su parte di una faccia posteriore (10) di detto corpo principale (8) lungo almeno una prima pista chiusa (13) ed una seconda pista chiusa (14) per la separazione ermetica rispettivamente di detta camera di contenimento (3) da detta sede di espansione (4), detta faccia posteriore (10) essendo opposta ad una faccia anteriore (9) presentante dette sagomature convesse.
  5. 5. Diffusore di profumi (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto detta pellicola separatrice (6) aderisce su detta membrana (2) con una propria seconda faccia (12), opposta ad una prima faccia (11) a contatto con detto corpo principale (8).
  6. 6.Diffusore di profumi (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti , caratterizzato dal fatto che detta prima pista chiusa (13) presenta, su una sua porzione (16) in prossimità di detta sede di espansione (4), detto canale di passaggio (5).
  7. 7. Diffusore di profumi (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (20) presenta linee di indebolimento preposte a definire aree di rottura, detto setto (20) essendo attivabile tramite variazione di pressione interna di almeno una tra detta camera di contenimento (3) e detta sede di espansione (4).
  8. 8. Diffusore di profumi (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta membrana (2) à ̈ una membrana porosa (15) realizzata con almeno un materiale microporoso con porosità media di passaggio sostanzialmente variabile nell'intervallo di 0,015-5 micrometri.
  9. 9.Procedimento per la produzione di diffusori di profumi (1) comprendente un corpo principale (8) deformabile, una pellicola separatrice (6) ed una membrana (2), caratterizzato dal fatto di comprendere: -una prima fase di deformazione di detto corpo principale (8) per la definizione di una camera di contenimento (3) ed una sede di espansione (4) rispettivamente aperte su una faccia posteriore (10) di detto corpo principale (8); -una seconda fase di foratura di detta pellicola separatrice (6) per l'ottenimento di almeno un'apertura (7) passante; -una terza fase di riempimento di detta camera di contenimento (3) con un fluido (100); -una quarta fase di giustapposizione di una prima faccia (11) di detta pellicola separatrice (6) su detta faccia posteriore (10) in modo da far combaciare detta almeno un'apertura (7) in corrispondenza della porzione aperta di detta sede di espansione (4) ; -una quinta fase di adesione di detta pellicola separatrice (6) su detta faccia posteriore (10) lungo almeno una prima pista chiusa (13) ed una seconda pista chiusa (14) per la separazione ermetica rispettivamente di detta camera di contenimento (3) da detta sede di espansione (4); -una sesta fase di giustapposizione di detta membrana (2) su una seconda faccia (12), opposta a detta prima faccia (11), di detta pellicola separatrice (6) a contatto con detta almeno un'apertura (7); -una settima fase di adesione di detta membrana (2) su detta pellicola separatrice (6).
  10. 10.Procedimento secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che almeno due tra detta quarta fase di adesione, detta quinta fase di saldatura, detta sesta fase di adesione, detta settima fase di saldatura sono contemporanee.
  11. 11.Procedimento secondo la rivendicazioni 9, caratterizzato dal fatto che detta prima pista chiusa (13) di saldatura comprende in una sua porzione (16), in prossimità di detta sede di espansione (4), un setto (20) comprendente linee di indebolimento preposte a definire aree di rottura, deformabili sotto l'azione di forze esterne, per l'attivazione di detto setto (20) e conseguente passaggio di detto liquido da detta camera di contenimento (3) a detta sede di espansione (4) attraverso un canale di passaggio (5).
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