ITUB20159754A1 - Apparecchiatura per lo sfalsamento o separazione di fette - Google Patents

Apparecchiatura per lo sfalsamento o separazione di fette Download PDF

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Giorgio Grasselli
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Description

“Apparecchiatura per lo sfalsamento o separazione di fette”
La presente invenzione ha per oggetto un’apparecchiatura per lo sfalsamento o separazione di fette, in particolare ottenute tramite il taglio di un prodotto costituito da carne, pollame, pesce, verdure, sia fresco che cotto, preferibilmente privo di ossa o cartilagine.
Ancora più in dettaglio, l’invenzione ha per oggetto un’apparecchiatura automatizzata adatta allo sfalsamento o separazione di fette ottenute tramite l’impiego di affettatrici industriali.
Sono note affettatrici industriali utilizzate per lavorare prodotti alimentari destinati ad esempio alla grande distribuzione organizzata (GDO), alle mense scolastiche o aziendali, oppure alla ristorazione.
Un tipo di affettatrice nota, chiamato in gergo “tagliafettine a lama multipla”, comprende una stazione di taglio disposta a valle di una sezione di trasporto che comprende un nastro trasportatore per portare il prodotto alla stazione di taglio.
La stazione di taglio comprende una pluralità di lame, poste in movimento simultaneamente, sotto le quali lame prolunga il nastro trasportatore, in modo che il prodotto sia spinto a contatto con le lame e venga quindi tagliato automaticamente in fette.
Questo tipo di macchina è presente sul mercato in diversi modelli, in base ai quali le lame possono essere montate in posizione orizzontale o verticale ed il caricamento del prodotto può avvenire manualmente oppure tramite nastro di alimentazione.
Il prodotto, dopo essere passato attraverso le lame, si presenta come un gruppo compatto di fettine tagliate.
Le fettine così ottenute sono indirizzate alle postazioni di confezionamento.
In queste postazioni sono presenti operatori specializzati che hanno il compito di prelevare il gruppo compatto di fettine e di dividerlo, disponendo le singole fettine in vassoi di varie pezzature che verranno poi confezionati.
Senza la fase di separazione, non sarebbe possibile, innanzitutto, rilevare eventuali difetti interni del prodotto, in particolare difformità di colore o grumi di sangue che risultano invece ben evidenti sulle singole fette.
Inoltre, se non si operasse tale separazione, non sarebbe possibile scartare fettine che risultino danneggiate dalla lavorazione o, in generale, non conformi allo standard di qualità richiesto.
In particolare, può succedere che, a causa della forma anatomica del prodotto, il processo di taglio generi fettine “divise” in più parti che non sarebbero accettate dal mercato odierno.
Può succedere inoltre che, a causa del processo meccanico di taglio, alcune parti del prodotto risultino danneggiate.
Anche in questo caso si deve procedere alla valutazione ed eventuale rimozione della fetta non conforme.
Inoltre, se le fettine non fossero disposte separate o sfalsate nel contenitore, per il consumatore non sarebbe possibile verificare la dimensione effettiva delle fettine che acquista.
In pratica, dato lo spessore minimo delle lame di taglio, generalmente 0.5mm, e per l’effetto elastico della carne che dopo il taglio tende a “richiudersi”, il gruppo compatto di fette appena tagliate risulta troppo simile al prodotto non tagliato.
Pertanto, senza la fase di separazione, sarebbe molto difficile riuscire a valutare lo spessore delle singole fettine e sarebbe pressoché impossibile valutarne l’effettiva dimensione, soprattutto da parte di un consumatore generico non esperto.
Attualmente, le tagliafettine a lama multipla richiedono l’impiego di manodopera specializzata per l’esecuzione di questa importantissima fase di separazione delle fettine tagliate.
Tale soluzione nota presenta però alcuni inconvenienti.
Infatti, innanzitutto i volumi di produzione realizzati con una tagliafettine a lama multipla sono tali che, generalmente, per la manipolazione finale delle fettine sono necessarie dalle cinque alle quindici persone, a seconda del tipo e del modello di tagliafettine utilizzato.
Un tale numero di operatori comporta, innanzitutto, un rischio di contaminazione non trascurabile.
Infatti, è noto che gli operatori costituiscono di per sé una significativa fonte di contaminazione.
Inoltre, visto il numero di operatori richiesti, la linea di manipolazione sarà piuttosto lunga il che comporta che le fettine restino esposte aH’aria per un tempo sufficiente ad incidere significativamente sul rischio di contaminazione.
Ulteriormente, va considerato che l’attività di manipolazione costituisce un rischio sanitario per l’operatore, in quanto egli deve operare su prodotti che presentano una temperatura che non supera i 4°Q il che è ritenuto essere estremamente logorante dalla medicina del lavoro.
Infine, il fatto stesso di dover impiegare una manodopera numerosa incide significativamente sui costi di produzione.
Il compito tecnico alla base della presente invenzione è quindi proporre un’apparecchiatura predisposta per realizzare automaticamente lo sfalsamento o la separazione di fette, specialmente ma non esclusivamente ottenute a partire da un prodotto costituito da carne, pesce o verdura, in grado di superare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
Il compito tecnico è raggiunto dall’apparecchiatura realizzata in accordo con la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un’apparecchiatura, come illustrata negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 è una vista assonometrica dell’apparecchiatura dell’invenzione;
la figura 2 è una vista ingrandita di un particolare della figura 1 ; la figura 3 è una vista laterale in sezione longitudinale dell’apparecchiatura;
la figura 4 è una vista ingrandita di un particolare della figura 3; e le figure 5 e 6 sono viste laterali dell’apparecchiatura in due configurazioni operative diverse.
Con riferimento alle figure citate, si è indicata con 1 un’apparecchiatura di sfalsamento secondo l’invenzione.
L’apparecchiatura 1 proposta è stata escogitata per realizzare lo sfalsamento o la separazione delle fette in cui è stato tagliato un prodotto P costituito da carne, pollame pesce, verdure o simili.
Nella presente descrizione, per “sfalsamento” s’intende l’operazione secondo la quale le fette del prodotto P tagliato, inizialmente disposte allineate lungo una direzione, ad esempio sovrapposte ed impilate oppure affiancate, vengono disalienate in modo da essere solo parzialmente sovrapposte.
In altre parole, i prodotti tagliati che giungono all’apparecchiatura 1 dell’invenzione sono stati suddivisi in fette senza che questo abbia inciso in modo sostanziale sulla forma del prodotto P, a causa delle proprietà di elasticità e di adesione naturali del materiale, in particolare della carne.
In dettaglio, se si pensa al caso di un prodotto P tagliato in fette orizzontali impilate l’una sull'altra, l’ultima fetta superiore copre del tutto la penultima fetta sottostante, a meno del bordo perimetrale esterno e, a sua volta, la penultima fetta copre la terzultima e così via.
L’invenzione è in grado di disporre le fette in modo da scoprire in parte o del tutto la superficie superiore di ciascuna fetta, in modo ordinato, così da rendere già pronte per essere inserite nel vassoio di destinazione.
Nella presente descrizione, per “separazione” s’intende l’operazione secondo la quale le fette del prodotto P tagliato sono disgiunte e non sono neppure più intersecanti; in pratica, si può considerare la separazione come un caso limite dello sfalsamento.
In dettaglio, l’invenzione è stata escogitata per ottenere sia lo sfalsamento che la separazione delle fette; tali utilizzi dell’apparecchiatura 1 proposta ed altri ancora, saranno approfonditi in seguito in sede di spiegazione del funzionamento dell'invenzione.
Nel prosieguo, per comodità espositiva ci si riferirà, senza perdita di generalità, al caso in cui il prodotto P affettato sia carne.
Ulteriormente, per le medesime ragioni, ci si riferirà al caso esemplificativo in cui il prodotto P sia stato tagliato in fette parallele impilate l’una sull’altra, specialmente da una affettatrice industriale a lame orizzontali. L’apparecchiatura 1 dell’Invenzione è stata congegnata in modo da poter essere impiegata sia a sé stante (in modalità “stand alone”, come rappresentata nelle figura allegate), disposta a valle della macchina affettatrice, sia integrata in una affettatrice, a definire con essa un’unica macchina.
L’apparecchiatura 1 proposta comprende innanzitutto un convogliatore 2, preferibilmente un nastro trasportatore, previsto per trasportare il prodotto P affettato lungo una direzione di avanzamento, con una prima velocità V1.
Il nastro trasportatore 2 può essere del tipo avvolto ad anello attorno ad un rullo folle ed un rullo motorizzato.
Nel caso di apparecchiatura 1 “stand alone”, il convogliatore 2 può definire le dimensioni longitudinali dell’intera apparecchiatura 1; nel caso di apparecchiatura 1 integrata nella macchina di taglio, il convogliatore 2 può essere il medesimo trasportatore che porta il prodotto intero attraverso una stazione di taglio, collocata a monte dell’apparecchiatura 1, ove esso viene suddiviso nelle fette da sfalsare o separare.
L’apparecchiatura 1 include anche un bancale 5 di sostegno, o telaio inferiore, che supporta il convogliatore 2 ed altri componenti dell’invenzione, oltre ad ulteriori supporti ed intelaiature che saranno dettagliati in seguito.
Nel caso di convogliatore 2 a nastro, quest’ultimo definisce una superficie superiore 20 di trasporto sulla quale è posto in appoggio il prodotto P che viene trascinato lungo l’apparecchiatura 1.
L’inclinazione e la velocità di avanzamento del nastro di trasporto 2 sono raccordate alla linea di taglio disposta a monte; in pratica, la superficie di trasporto 20 del nastro può essere orizzontale come nelle figure allegate o inclinata e la velocità di avanzamento V1 è di preferenza uguale o vicina a quella della linea di taglio.
L’apparecchiatura 1 include poi una stazione di sfalsamento S (o separazione), rappresentata in particolare in figura 4, in cui le fette del prodotto P tagliato vengono sfalsate.
Preferibilmente, il convogliatore 2 attraversa la stazione di sfalsamento S; in dettaglio, il convogliatore 2 trasporta il prodotto P tagliato da sfalsare per un tratto a monte della stazione di sfalsamento S, lo conduce lungo la stazione S, in cui le fette sono sfalsate, e poi trasporta le fette sfalsate F per un tratto a valle della stazione stessa.
L’invenzione prevede poi un dispositivo di sfalsamento 3, incluso nella stazione di sfalsamento S che può comprendere un nastro di sfalsamento 3 mobile, previsto per entrare in contatto col prodotto P affettato, mentre viene trasportato dal convogliatore 2.
Più in generale, il dispositivo di sfalsamento 3 comprendente una superficie di contatto 30 mobile, atta a contattare il prodotto P affettato e convogliato, e predisposta inoltre per muoversi ad una seconda velocità V2.
Il rapporto tra la prima e la seconda velocità V1, V2 è scelta in modo tale da ottenere lo sfalsamento o la separazione delle fette del prodotto P. In particolare, lo sfalsamento si ottiene quando le due velocità V1, V2 non coincidono e, quindi, il loro rapporto è diverso dall’unità.
Come sarà spiegato più dettagliatamente in seguito, il rapporto tra le due velocità V1, V2 determina anche il grado di sfalsamento delle fette, fino alla loro possibile separazione.
Nel caso preferito e raffigurato in cui dispositivo di sfalsamento 3 include il citato nastro di sfalsamento 3, questo è anche provvisto della superficie di contatto 30 e può avere una lunghezza che definisce l’estensione della stazione di sfalsamento S.
Il nastro di sfalsamento 3 può essere un nastro trasportatore, più corto di quello del convogliatore 2, anch’esso chiuso ad anello attorno a relativi rinvìi, uno dei quali essendo motorizzato.
Il dispositivo di sfalsamento 3 può essere supportato da un apposito “castello” superiore, cioè un telaio di supporto 4 superiore connesso al telaio inferiore 5 succitato.
Di preferenza, il convogliatore 2 avanza il prodotto P in una direzione parallela alla direzione lungo la quale si muove la superficie di contatto 30 del dispositivo di sfalsamento 3.
Il dispositivo di sfalsamento 3 può essere collocato sopra il convogliatore 2 ed in questo caso la superficie di contatto 30 è definita inferiormente al dispositivo stesso.
Nel prosieguo, per comodità espositiva, si farà riferimento al caso in cui il convogliatore 2 sia dotato del nastro di trasporto ed il dispositivo di sfalsamento 3 sia dotato del nastro di sfalsamento.
Come mostrato nelle figure allegate, il ramo superiore del nastro di trasporto 2 è contraffacciato al ramo inferiore del nastro di sfalsamento 3, a definire tra la superficie di trasporto 20 e la superficie di contatto 30 un passaggio per l’attraversamento del prodotto P affettato.
In pratica, il prodotto P entra nel passaggio con la sua forma originaria e le fettine ancora ordinatamente impilate e sovrapposte ed ne esce sotto forma di fette sfalsate F (o separate), come mostrato schematicamente nella figura 1.
L’invenzione include di preferenza mezzi di posizione 6, 7, 8, 9, 11, 90, 91 per regolare la posizione reciproca tra il nastro di sfalsamento 3 ed il nastro di trasporto 2.
I mezzi di posizione possono essere atti a regolare la distanza reciproca tra nastro di sfalsamento 3 e nastro di trasporto 2.
Inoltre, i mezzi di posizione possono essere atti a regolare l’inclinazione reciproca tra nastro di sfalsamento 3 e nastro di trasporto 2.
All’inclinazione reciproca tra i due nastri 2, 3 corrisponde l’inclinazione dei piani ideali su cui giacciono le suddette superfici di trasporto e di sfalsamento 20, 30.
Pertanto, il succitato passaggio può avere un’altezza costante oppure variabile lungo il suo sviluppo longitudinale, in base al fatto che i nastri 2, 3 siano paralleli o inclinati.
In dettaglio, il passaggio avrà un’altezza di ingresso H1 del prodotto ed un’altezza di uscita H3, prese rispettivamente in corrispondenza delle estremità a monte ed a valle del nastro di sfalsamento 3, le quali altezze H1 e H2 possono o meno coincidere.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure allegate, i citati mezzi di posizione agiscono sul dispositivo di sfalsamento 3 così da muoverlo rispetto al convogliatore 2.
In questo caso, il nastro di sfalsamento 3 può essere sollevato o abbassato così come può essere atto ad oscillare attorno ad un asse di oscillazione O trasversale alla direzione di avanzamento del nastro di trasporto 2.
Prima di illustrare gli aspetti strutturali e costruttivi dei mezzi di posizione, si spiega di seguito il funzionamento dell’invenzione.
In uso, il nastro di sfalsamento 3 è disposto rispetto al nastro di trasporto 2 in modo che il passaggio tra essi definito presenti un’altezza massima inferiore all’altezza H3 del prodotto P affettato; in questo modo, il prodotto P che entra nella stazione di sfalsamento S viene in contatto con il nastro di sfalsamento 3, vale a dire con la più volte citata superficie di contatto 30 che si muove ad una seconda velocità V2 diversa alla prima velocità V1 della superficie di trasporto 20.
Di preferenza, la seconda velocità V2 è scelta in modo che sia inferiore alla prima velocità V1 e, nel prosieguo, ci si riferirà esemplificativamente a questo caso; tuttavia, lo sfalsamento può essere ottenuto anche con una seconda velocità V2 maggiore della prima velocità V1, secondo modalità “speculari” a quelle di seguito descritte.
Per effetto della differenza di velocità tra i due nastri 2, 3, la fettina superiore, in contatto con il nastro di sfalsamento 3, inizia a muoversi alla seconda velocità V2, così che essa percorre, nell’unità di tempo, una distanza minore rispetto al resto del prodotto P, scoprendo un’area della fetta sottostante (o penultima fetta) e facendo assumere al gruppo di fette un nuova altezza totale H4 che sarà minore di quella iniziale H3.
A seconda della regolazione in altezza e dell’inclinazione del nastro di sfalsamento 3, anche la penultima fettina andrà in contatto con la superficie di contatto 30 e quindi scoprirà la fettina sottostante facendo assumere al gruppo di fette una nuova altezza totale inferiore a quella precedente H4.
Lo spostamento delle fettine proseguirà dall’alto verso il basso fino a quando l’altezza totale raggiunta dal gruppo di fette sarà uguale, o minore, all’altezza minima del passaggio definito tra i due nastri.
Preferibilmente, il nastro di sfalsamento 3 è inclinato “in avanti”, cioè in modo che, rispetto la direzione di avanzamento del prodotto P, il citato passaggio presenti una prima altezza di ingresso H1 che è maggiore dell’altezza di uscita H2, così da poter sfalsare diverse fettine.
In generale, il grado di sfalsamento delle fettine, corrispondente alla superficie che ne viene scoperta, sarà funzione della differenza di velocità dei due nastri.
Inoltre, le modalità di sfalsamento sono anche funzione delle differenze tra l’altezza iniziale del prodotto P affettato e le suddette altezze H1, H2 che presenta il passaggio.
All’uscita della stazione di sfalsamento S, cioè quando il convogliatore 2 ha trasportato le fettine oltre il nastro di sfalsamento 3, queste si presentano nella configurazione sfalsata F rappresentata nelle figure allegate o in una configurazione in cui sono separate l’una dall’altra.
Di descrive di seguito una possibile forma di realizzazione dei mezzi di posizione e del telaio di sostegno superiore 4 o “castello”, sopra citati. Come si può vedere dalle figure, l'oscillazione del nastro di sfalsamento 3 può essere ottenuta incernierandolo al telaio superiore 4, ad esempio tramite una prima traversa 6, avente il proprio asse coincidente col suddetto asse ideale di oscillazione S, solidale al nastro medesimo (si veda in particolare la figura 2).
In dettaglio, il nastro di sfalsamento 3 può essere fissato alle estremità della prima traversa 6 tramite due opposte staffe 31 , 32.
La prima traversa 6 è girevolmente accoppiata al telaio superiore 4, ad esempio collegandola alle opposte estremità a due sponde laterali parallele 41, 42.
In questo modo, come detto, il nastro di sfalsamento 3 è incernierato al telaio superiore 4 e può quindi oscillare rispetto al nastro di trasporto 2. Al fine di poter variare e mantenere l'inclinazione del nastro di sfalsamento 3, i mezzi di regolazione comprendono mezzi di inclinazione 7, 8, 9, 90, 91 per la regolazione dell’escursione angolare dell’oscillazione del nastro 3 attorno al suddetto asse O.
I mezzi di inclinazione possono ad esempio includere due ulteriori traverse 7, 8 solidali la nastro di sfalsamento 3 stesso e parallele alla prima traversa 6, ad esempio fissate anch’esse alle staffe 31 , 32 sopra citate. In dettaglio, la prima trasversa 6 giace su un piano ideale trasversale al nastro (ed in particolare alla superficie di contatto 30) che è interposto ai piani trasversali su cui giacciono le ulteriori due traverse 7, 8; in questo modo, regolando le escursioni delle due ulteriori traverse 7, 8 rispetto alla prima traversa 6, si ottiene una regolazione ed eventuale fissaggio dell'inclinazione del nastro superiore 3 di sfalsamento rispetto al nastro inferiore 2 di trasporto.
Per ottenere ciò, l’invenzione può prevedere un elemento di riscontro 9, nello specifico una morsa, che unisce le due ulteriori traverse, e due viti 90, 91 girevolmente fissate ad una delle sponde 41, 42 suddette, atte ad andare a battuta in due punti distinti dell’elemento di riscontro 9, posti su lati opposti al succitato piano ideale per il quale passa l’asse di oscillazione O.
In pratica, in base all’allungamento delle viti 90, 91 si varia il finecorsa dell’oscillazione nei due sensi, colloquialmente “orario” ed “antiorario”, del nastro di sfalsamento 3 rispetto all’asse di oscillazione O.
Quindi, in base alla regolazione delle viti 90, 91 sì può stabilire l’inclinazione del nastro di sfalsamento 3 rispetto al nastro di trasporto 2. Se una sola delle viti 90, 91 è rimossa o comunque è molto discosta dalla morsa, o altro elemento di riscontro che unisca le due ulteriori traverse 7, 8, si avrà la possibilità di eseguire una escursione angolare del nastro superiore 3 solo in un senso e non nell’altro.
Per ottenere la variazione della distanza tra i due nastri 2, 3, i mezzi di regolazione possono prevedere gli accorgimenti di seguito descritti con l’ausilio delle figure 2, 5 e 6.
Innanzitutto, il telaio superiore 4 che sostiene il nastro di sfasamento 3 può essere incernierato, rispetto ad un asse orizzontale A, al telaio inferiore 5 che sostiene l'intera struttura dell’apparecchiatura 1 (si vedano le figure 5 e 6).
In dettaglio, può essere prevista una leva 10, solidale al telaio superiore 4, montata girevole attorno al citato asse orizzontale A, che passa per il telaio inferiore 5, ed azionabile da un cilindro idraulico 11 o altro attuatore. In questa maniera, si può ottenere il sollevamento del telaio superiore 4 e, di conseguenza, del nastro di sfalsamento 3, come mostrato in figura 6. Al fine di ottenere una regolazione della distanza cui porre il nastro di sfalsamento 3 rispetto al nastro di trasporto 2, può essere previsto (almeno) un dispositivo distanziatore 12, mostrato in dettaglio nella figura 2.
Tale dispositivo distanziatore 12 è montato sul telaio superiore 4, ad esempio è connesso ad una delle sponde suddette 41, 42, ed è atto a riscontrare il telaio inferiore 5, a definire la distanza angolare tra i due telai 4, 5.
In particolare, il dispositivo distanziatore 12 può comprendere una pluralità di elementi distanziali di lunghezza diversa 121, 122, 123, ..., ed essere mobile in una pluralità di posizioni in cui riscontra il telaio inferiore 5 con un diverso elemento distanziale, a definire una diversa distanza tra i due telai 4, 5.
Nella versione raffigurata, il dispositivo distanziatore include una piastra 12, montata girevole, attorno ad un asse orizzontale, su una delle sponde, la quale piastra conforma una pluralità di propaggini, o “dita”, che costituiscono i citati elementi distanziali, le quali propaggini sono angolarmente discoste ed hanno lunghezze incrementali.
In questo caso, la relativa sponda può essere dotata di un foro filettato per accogliere una vite di fissaggio 13; al contempo, la piastra 12 comprende una pluralità di sedi interne, ad esempio ricavate in un’asola sagomata, per consentire di bloccare / sbloccare la piastra 12 in posizioni angolari diverse.
In pratica, quando l’operatore vuole cambiare la distanza tra i due nastri 2, 3, egli innanzitutto aziona l’attuatore 11 che agisce sulla suddetta leva 10 per alzare il telaio superiore 4.
A tale fine, può essere previsto un comando di tipo elettronico, cioè definito da un’interfaccia utente che è stata rappresentata nelle tavole di disegno da un display di comando 14.
L’interfaccia può essere collegata ad un’unità di elaborazione che aziona o disattiva l’attuatore 11.
Dopo che il telaio superiore 4 è stato alzato, l’operatore agisce sul dispositivo distanziatore 12 disponendolo nella posizione in cui presenta nella sua estremità inferiore l’elemento distanziale la cui lunghezza è associata alla distanza desiderata tra i due telai 4, 5 e, quindi, tra i due nastri 2, 3.
Dopodiché, l'operatore comanda l’abbassamento del telaio superiore 4 tramite l’attuatore 11, in modo che il dispositivo distanziatore 12 vada a riscontro il telaio inferiore 5 tramite l’elemento distanziale scelto.
È anche possibile una forma di realizzazione dell’invenzione, non rappresentata, in cui il posizionamento reciproco tra i due nastri 2, 3 sia determinato in via automatica.
In questo caso, l’invenzione prevede mezzi di regolazione non manuali ma ad azionamento elettronico e la citata l’unità di elaborazione comprende un modulo di posizione configurato per comandare i mezzi di regolazione in modo da variare la disposizione reciproca tra nastro di sfalsamento 3 e nastro di trasporto 2, in accordo con l'altezza iniziale del prodotto P affettato, il numero di fette dello stesso e/o l’altezza delle fette stesse. Anche a prescindere da questa soluzione alternativa, l’unità di elaborazione comprende di preferenza un modulo di velocità configurato per regolare la velocità di movimento del nastro di sfalsamento 3, vale a dire la suddetta seconda velocità V2 a cui si muove la superficie di contatto 30.
In questo caso, impiegando la citata interfaccia utente, è possibile regolare il grado di sfalsamento tra le fette, cioè l’estensione della porzione delle fette che scoperta tramite l’impiego dell’apparecchiatura 1 proposta.
Più precisamente, il modulo di velocità può essere configurato per regolare la seconda velocità V2 in base ad un parametro di sfalsamento impostato da un utilizzatore tramite l’interfaccia, ad ottenere un rispettivo grado di sfalsamento tra le fette del prodotto P.
In pratica, l’unità di elaborazione può essere collegata al motore che aziona il nastro di sfalsamento 3 ed essere atta a regolarne il funzionamento in modo da variare la velocità V2.
L’unità di elaborazione determina quindi quanto deve essere il rapporto tra la prima e la seconda velocità V1, V2 così da ottenere uno sfalsamento maggiore o minore in funzione delle impostazioni scelte dal utilizzatore, il quale quindi è esentato da eseguire delle stime individuali.
Come sopra anticipato, la prima velocità V1 è preferibilmente scelta in base alla velocità della linea di taglio posta a monte dell’apparecchiatura 1 proposta, tuttavia è anche possibile un forma di realizzazione dell’invenzione in cui anche la prima velocità V1 è regolata dal modulo di velocità.
In questo caso particolare, l’unità di elaborazione è collegata ai mezzi motorizzati di entrambi i nastri 2, 3.
Si noti che l’apparecchiatura 1 dell’invenzione può essere utilizzata anche come cosiddetta “schiacciatrice” di fettine.
Le schiacciatrici sono macchine utilizzate per ridurre l’altezza di una fetta in ingresso, allargandone l’area totale.
Come si può comprendere dalla descrizione sopra esposta, l’apparecchiatura 1 automatica dell’invenzione permette di ottenere lo sfalsamento o la separazione delle fette eliminando o riducendo fortemente le operazioni manuali necessarie alla composizione del vassoio.
In questa maniera, si ottiene una notevole riduzione del rischio di contaminazione, poiché è necessario un solo operatore per un monitoraggio, tra l’altro occasionale, del funzionamento dell’apparecchiatura 1 o dell’intera linea di taglio e sfalsamento in generale.
La linea stessa si accorcia notevolmente perché non è necessario prevedere uno spazio di lavoro apposito per gli operatori.
Inoltre, si riducono sensibilmente sia i costi di produzione, in quanto si limita enormemente la manodopera, sia i rischi per la salute degli operatori che non debbono più manipolare direttamente il prodotto P.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (1) per lo sfalsamento o la separazione di fette, in particolare ottenute tramite il taglio di un prodotto (P) costituito da carne, pollame, pesce, verdure o simili, comprendente un convogliatore (2) per il trasporto di detto prodotto (P) tagliato, predisposto per far avanzare il prodotto (P) con una prima velocità (V1) e caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di sfalsamento (3), comprendente una superficie di contatto (30) mobile, atta a contattare il prodotto (P) affettato e predisposta per muoversi ad una seconda velocità (V2), il rapporto tra la prima velocità (V1) e la seconda velocità (V2) essendo tale da ottenere lo sfalsamento o la separazione delle fette del prodotto (P).
  2. 2. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui la seconda velocità (V2) è diversa dalla prima velocità (V1).
  3. 3. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti in cui detta superficie di contatto (30) del dispositivo di sfalsamento (3) è contraffacciata a detto convogliatore (2).
  4. 4. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui il convogliatore (2) avanza il prodotto (P) in una direzione parallela alla direzione lungo la quale si muove la superficie di contatto (30) del dispositivo di sfalsamento (3).
  5. 5. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto convogliatore comprende un nastro trasportatore (2), atto a trascinare il prodotto (P).
  6. 6. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di sfalsamento comprende un nastro di sfalsamento (3) mobile, provvisto della superficie di contatto (30).
  7. 7. Apparecchiatura (1) secondo le rivendicazioni 5 e 6, in cui il nastro di sfalsamento (3) è collocato sopra il nastro trasportatore (2) del convogliatore.
  8. 8. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di posizione (6, 7, 8, 9, 11) per regolare la posizione reciproca tra il dispositivo di sfalsamento (3) ed il convogliatore (2).
  9. 9. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di posizione (6, 7, 8, 9, 11) sono atti a regolare la distanza reciproca tra il dispositivo di sfalsamento (3) ed il convogliatore (2).
  10. 10. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 8 o la rivendicazione 9, in cui detti mezzi di posizione sono atti a regolare l’inclinazione reciproca tra il dispositivo di sfalsamento (3) ed il convogliatore (2).
  11. 11. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 9 o la rivendicazione 10, in cui il dispositivo di sfalsamento (3) è atto ad essere sollevato o abbassato.
  12. 12. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 10 o la rivendicazione 11, in cui il dispositivo di sfalsamento (3) è atto ad oscillare attorno ad un asse di oscillazione (O) trasversale alla direzione di avanzamento del convogliatore (2).
  13. 13. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni 8 -12, in cui i mezzi di posizione sono atti a disporre il dispositivo di sfalsamento (3) rispetto al convogliatore (2) in modo da lasciare tra loro un passaggio che presenta un’altezza massima inferiore all’altezza del prodotto (P) affettato e ad una inclinazione in cui, rispetto la direzione di avanzamento del prodotto (P), presenti una prima altezza a monte che è maggiore di una seconda altezza a valle.
  14. 14. Apparecchiatura (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un’unità di elaborazione a sua volta comprendente un modulo di velocità configurato per regolare perlomeno la seconda velocità (V2) di movimento di detta superficie di contatto (30).
  15. 15. Apparecchiatura secondo la rivendicazione precedente, in cui detta unità di elaborazione comprende un’interfaccia utente ed in cui detto modulo di velocità è configurato per regolare detta seconda velocità (V2) in base ad un parametro di sfalsamento impostato da un utilizzatore tramite detta interfaccia, ad ottenere un rispettivo grado di sfalsamento tra le fette del prodotto (P).
  16. 16. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione 8 e la rivendicazione 14 o la rivendicazione 15, in cui detta unità di elaborazione comprende un modulo di posizione configurato per azionare detti mezzi di regolazione in modo da variare la disposizione reciproca tra dispositivo di sfalsamento (3) e convogliatore (2) in accordo con l’altezza del prodotto (P) affettato, il numero di fette dello stesso e/o l’altezza delle fette stesse.
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