ITUA201696736U1 - Macchina decoratrice - Google Patents

Macchina decoratrice

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ITUA201696736U1
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IT
Italy
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decorating machine
machine according
glazes
compartment
crosspieces
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Application number
ITUA2016U096736U
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English (en)
Inventor
Paolo Sighinolfi
Original Assignee
Paolo Sighinolfi
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  • Processing And Handling Of Plastics And Other Materials For Molding In General (AREA)

Description

Campo di applicazione
Il Modello di Utilità riguarda una macchina decoratrice, generalmente utilizzabile per decorare in modo dinamico piastrelle e lastre ceramiche trasportate su linee di trasporto, erogando sulle superfici a vista di queste veli di smalti fluidi.
Stato della Tecnica
Sono note macchine decoratrici che, in un convenzionale impianto di produzione, sono posizionate a ponte su linee di trasporto di manufatti, nel caso specifico manufatti ceramici come piastrelle e lastre, le quali lasciano cadere su queste durante il loro transito un velo di smalto adatto per decorare o rivestire le superfici rivolte verso l'alto e destinate a diventare le superfici a vista.
Tipicamente, queste macchine decoratrici, note nel settore con il termine tecnico "velatrici", sono costituite da un telaio a ponte che supporta un serbatoio di forma allungata e nel quale sono accumulati gli smalti da erogare.
Il serbatoio è generalmente formato da due valve concave speculari che definiscono tra loro un vano interno nel quale sono accumulati gli smalti.
Le valve hanno i rispettivi bordi inferiori sagomati in modo tale da formare una sottile feritoia attraverso la quale gli smalti sono erogati per caduta libera.
Almeno una delle due valve è montata sul telaio in modo da poter essere spostabile rispetto all'altra, e questo permette di regolare secondo necessità la ampiezza della feritoia e, di conseguenza, lo spessore del velo degli smalti erogati.
Tra le valve, oppure in una sola di queste, è anche ricavata una luce di alimentazione degli smalti che è controllata da una valvola di non-ritorno oppure da un rubinetto, e che collega un gruppo di alimentazione esterno con il vano interno di contenimento.
La erogazione degli smalti avviene per gravità ed è importante che nulla possa interferire con il velo di smalti erogati per evitare di comprometterne la continuità anche solo leggermente e, quindi, la perfezione della copertura delle superfici delle piastrelle o delle lastre.
Questo stato della tecnica ha alcuni inconvenienti. Un primo inconveniente consiste nel fatto che, poiché gli smalti sono fluidi, ma sensibilmente densi, hanno la tendenza di disporsi all'interno del vano interno con il pelo libero superiore non lineare, avendo la tendenza ad accumularsi verso il centro di quest'ultimo e lasciandone conseguentemente libere le zone laterali superiori.
In queste zone laterali libere, si verifica un accumulo di aria che tende a seccare in parte lo smalto contenuto, rendendolo disomogeneo.
Questo, al momento della erogazione, causa delle rigature nel velo che è erogato attraverso la fenditura che lo rendono disuniforme e che, di conseguenza, rendono le piastrelle e le lastre decorate in modo imperfetto e non accettabile per la commercializzazione, creando un sensibile danno economico.
Un secondo inconveniente consiste nel fatto che la erogazione a caduta degli smalti, cioè per sola forza di gravità, ne determina uno spreco nelle quantità erogate nonostante sia prevista la possibilità di regolare la ampiezza delle feritoia di erogazione.
Questo accade perché gli operatori, per prevenire ogni possibile disomogeneità del velo, tendono a mantenerne lo spessore maggiore di quanto sia effettivamente necessario e, poiché gli smalti sono sensibilmente costosi, questa circostanza influisce sensibilmente sui costi globali di produzione dei manufatti rendendoli limitatamente competitivi.
Presentazione dell'invenzione
Uno scopo del Modello di Utilità è quello di migliorare la tecnica nota.
Un altro scopo del Modello di Utilità è di mettere a punto una macchina decoratrice che permetta di mantenere sostanzialmente costante all'interno del proprio vano di contenimento sia il livello degli smalti, sia la loro consistenza .
Un ulteriore scopo del Modello di Utilità è realizzare una macchina decoratrice che permetta di realizzare un sensibile risparmio dei quantitativi degli smalti erogati.
Secondo un aspetto del Modello di Utilità è previsto una macchina decoratrice , in accordo con le caratteristiche della rivendicazione 1.
Ulteriori aspetti del Modello di Utilità sono indicati nelle rivendicazioni dipendenti.
Il Modello di Utilità permette di ottenere i seguenti vantaggi :
- mantenere distribuiti in modo uniforme gli smalti all'interno del vano di contenimento;
- mantenere sostanzialmente costante la consistenza e la densità degli smalti da erogare;
- realizzare un sensibile risparmio dei quantitativi di smalti erogati e, pertanto, rendere più competitivi i manufatti decorati con la macchina decoratrice secondo 1'invenzione .
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma d± realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una macchina decoratrice, illustrata a titolo di esempio non limitativo nelle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 è una vista di una macchina decoratrice secondo l'invenzione, posizionata in fase di lavoro a cavallo di una linea di trasporto di piastrelle ceramiche;
la FIG. 2 è una vista in sezione trasversale ed in scala ingrandita di una parte della macchina decoratrice di Figura 1, presa secondo un piano verticale di traccia 11-11;
la FIG. 3 è una vista interrotta ed ingrandita di un dettaglio di Figura 2.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito .
Con riferimento alle figure citate, con 1 è indicata una macchina decoratrice, la quale comprende un telaio 2 di supporto che è conformato a ponte, in modo tale da poter essere posizionato a cavallo di una linea di trasporto 3 di manufatti, nel caso specifico piastrelle ceramiche 4, da decorare o colorare.
Il telaio 2 comprende montanti 5 e traversi 6 e nella parte superiore, supporta un corpo contenitore 7 di smalti da erogare.
Il corpo contenitore 7 è composto da due valve speculari ed affacciate 7A e 7B che sono sostenute tra due piastre verticali 8 di estremità.
Tra le due valve 7A, 7B è ricavato un vano di contenimento 9 degli smalti che sono alimentati a quest'ultimo attraverso una apertura di alimentazione 10 che è prevista, ad esempio, ma non solo, in una delle valve 7A oppure 7B, precisamente in una zona superiore di queste, e che è controllata da una valvola 11 di nonritorno o monodirezionale.
La persona esperta comprende che la valvola 11 può essere sostituita anche con un rubinetto a simile dispositivo equivalente, atto a controllare l'accesso monodirezionale degli smalti verso il vano di contenimento 9.
Nella zona inferiore di questo vano di contenimento 9 è ricavata una fenditura 12 di erogazione degli smalti, in forma di un velo verticale continuo.
È importante segnalare che almeno una delle valve, nel caso illustrato nelle Figura la valva 7A, è supportata al telaio 2 in modo spostabile rispetto all'altra, questo per poter regolare a piacere la ampiezza trasversale della fenditura 12 e, di conseguenza, lo spessore del velo di smalti erogati.
In dettaglio, la valva 7A è supportata ad un albero 13 che è a sua volta supportato orizzontale e girevole tra le piastre 8 per mezzo di rispettive staffe 16 fissate a queste ultime, cosicché la valva 7A è mobile a pendolo, secondo le direzioni indicate con la freccia "B".
La rotazione dell'albero 13 avviene per mezzo di un volantino 14 che è azionabile manualmente dall'esterno e che imprime la rotazione attraverso un rinvio meccanico 15.
In dettaglio, ciascuna valva 7A, 7B è realizzata in forma di un rispettivo traverso scatolare 17A, 17B in materiale rigido, preferibilmente metallico.
Entrambi sono dotati, su facce contrapposte verticali 18A e 18B di rispettivi riporti 19A, 19B realizzati in materiale elastico, ad esempio la gomma, che ricoprono le intere facce contrapposte.
Come si vede nei disegni, con particolare riferimento alla Figura 2, il vano 9 di contenimento è definito tra i suddetti riporti 19A, 19B.
In ogni caso, la persona esperta comprende che è anche possibile prevedere di sagomare direttamente i due traversi 17A, 17B in modo tale che formino direttamente i profili dei due riporti 19A, 19B, senza che sia indispensabile la loro applicazione sulle facce contrapposte 18A, 18B, ossia realizzando i traversi 17A, 17B in modo che formino ciascuno in un singolo pezzo i profili dei rispettivi riporti 19A, 19B,
Anche la fenditura 12 descritta in precedenza è ottenuta, secondo la forma preferita di realizzazione della macchina decoratrice 1, tra due blocchi elastici 20A, 20B che sono vincolati in modo regolabile alle rispettive facce inferiori dei traversi 17A, 17B per mezzo di viti di regolazione 21 e 22.
Inoltre, i due blocchi 20A e 2QB sagomano nelle loro rispettive facce inferiori, rispettive gole 23 che agevolano il distacco degli smalti durante la loro erogazione in forma di velo verticale, e vitando la formazione per coesione di gocce.
Ancora con riferimento alla Figura 2, si nota che nella zona superiore di almeno uno dei due traversi 17A, 17B è ricavato un canale 24 che ha una estremità che sfocia all'interno del vano 9 di contenimento e l'estremità opposta che è rivolta verso l'esterno e che è collegata con una convenzionale unità aspirante 25, in grado di realizzare una depressione all'interno del vano 9 di contenimento, fino a raggiungere una condizione di vuoto .
Con riferimento alla Figura 3, si nota che la estremità del canale 24 che sfocia all'interno del vano 9 di contenimento può essere dotata opzionalmente di un elemento terminale 26 in forma di un segmento di tubo piegato a gomito e rivolto verso l'alto.
Il funzionamento della macchina decoratrice è il seguente: essa viene posizionata a cavallo di una linea di trasporto 3 di piastrelle ceramiche 4 da decorare (ovvero di qualsiasi altro prodotto da decorare trasportato sulla linea 3 di trasporto).
Attraverso la apertura 10 di alimentazione vengono introdotti gli smalti allo stato fluido nel vano 9 di contenimento e la valvola 11 di non ritorno impedisce indesiderati riflussi di questi smalti.
Preventivamente, un operatore provvede a regolare la apertura della fenditura 12 adeguandola allo spessore desiderato che il velo di smalto in caduta deve mantenere per decorare le piastrelle 4 in modo completo e senza difetti .
Per regolare la apertura della fenditura 12 l'operatore agisce sul volantino 14 il quale, attraverso il rinvio meccanico 15, causa la rotazione dell'albero 13, e quindi della valva 7A rispetto alla 7B, in un verso oppure in quello opposto, secondo le direzioni possibili "B".
Quando l'operatore raggiunge la posizione desiderata della valva 7A, e quindi la apertura desiderata della fenditura 12, la posizione viene bloccata per mezzo di un dispositivo di bloccaggio 27, non descritto in dettaglio perché noto alla persona esperta.
Per ottenere una distribuzione uniforme degli smalti all'interno del vano 9 di contenimento, l'operatore attiva la unità aspirante 25 che, attraverso il canale 24, genera una depressione all'interno del vano 9 di contenimento.
La aspirazione della unità di aspirazione 25 realizza un duplice effetto, precisamente da un lato permette di eliminare l'aria residua che tende a ristagnare nella zona superiore del vano 9 di contenimento, evitando il rischio di essiccamento degli smalti e consentendone una distribuzione omogenea con il pelo libero sostanzialmente piano ed orizzontale, e dall'altro lato crea una depressione all'interno del vano 9 di contenimento che tende ad opporsi per coesione alla discesa degli smalti verso la fenditura 12 durante la loro erogazione, limitandone i quantitativi erogati, senza tuttavia interrompere al continuità del velo che è destinato a ricoprire le piastrelle 4 in transito sotto la macchina decoratrice 1.
Si è in pratica constatato come l'invenzione raggiunga gli scopi prefissati.
L'invenzione come concepita è suscettibile di modifiche e varianti, tutte rientranti nel concetto inventivo .
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili con altri elementi tecnicamente equivalenti.
Nella attuazione pratica, i materiali impiegati nonché le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

1. Una macchina decoratrice (1) che comprende: - Un telaio (2) di supporto; - Un corpo contenitore (7) che è supportato al detto telaio (2) ed all'interno del quale è definito un vano (9) a tenuta stagna e di contenimento di smalti; - Una apertura (10) di alimentazione di smalti da erogare che connette detto vano (9) con l'esterno; - Una fenditura (12) di erogazione degli smalti regolabile in ampiezza con mezzi di regolazione (7A, 27); caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di depressurizzazione (24, 25) di detto vano (9).
2. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di depressurizzazione comprendono mezzi di aspirazione (25) che sono collegati con detto vano (9) con mezzi di collegamento (24, 26).
3. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di aspirazione comprendono una pompa di vuoto (25).
4. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 1, in cui detto telaio (2) di supporto comprende un telaio a ponte che include montanti (6) e traversi (6).
5. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 4, in cui detta fenditura (12) di erogazione è disposta parallela a detti traversi (6).
6. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 4, in cui in cui detta fenditura (12) di erogazione è disposta diagonalmente rispetto a detti traversi (6).
7. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 6, in cui detta fenditura (12) ha una zona inferiore comprendente una rastremazione.
8. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 1, in cui detta fenditura (12) di erogazione è ottenuta in una zona di fondo di detto vano (9)■
9. Una macchina decoratrice secondo la rivendicazione 1, in cui in corrispondenza di detta fenditura sono disposti mezzi anti-gocciolamento (23).
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