ITTV970039A1 - Procedimento di presso-piegatura della lamiera metallica con sistema di misurazione diretta comprendente una funzione di compensazione e - Google Patents
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Description
Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
PROCEDIMENTO DI PRESSO-PIEGATURA DELLA LAMIERA METALLICA CON SISTEMA DI MISURAZIONE DIRETTA, COMPRENDENTE UNA FUNZIONE DI COMPENSAZIONE E CONTROLLO DELLA DEFORMAZIONE DELLE TRAVERSE E MACCHINA PRESSA-PIEGATRICE COSI OTTENUTA.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un procedimento di presso-piegatura della lamiera metallica con sistema di misurazione diretta, comprendente una funzione di compensazione e di controllo della deformazione della traversa inferiore e superiore, e macchina pressa-piegatrice così ottenuta.
L'innovazione trova particolare se pur non esclusiva applicazione nei processi di lavorazione del metallo ed in generale nel settore della carpenteria pesante.
Stato dell'arte·
Sono note le presse piegatrici. Esse, trovano impiego nell'industria metalmeccanica, ed in particolare nella lavorazione dei fogli di metallo, per ottenere ad esempio, dei profili longitudinali diversamente sagomati, talvolta con la possibilità di essere ripresi ed, ognuno, nuovamente sottoposto ad un ciclo di presso-piegatura.
In linea di massima, è possibile osservare che un cosiddetto ciclo di piegatura, consiste essenzialmente nella discesa verticale di un utensile sino ad insistere sul sottostante foglio di lamiera appoggiato sul banco, nell'eseguire la piegatura, e quindi al termine, nella risalita, sino ad una posizione originaria. Per compiere le precedenti fasi, la macchina si compone di due parti, rispettivamente una prima dinamica, generalmente interessante la parte superiore, ed una parte statica, costituente la parte inferiore della macchina posta sulla perpendicolare della parte dinamica. Per quanto attiene la pane dinamica, nell'esecuzione di un ciclo di piegatura, l'utensile, costituito da una lama diversamente sagomata anche del tipo intercambiabile, compie esclusivamente un movimento verticale di va e vieni, assicurato da almeno due cilindri oleodinamici, i quali determinano la discesa, l'eventuale sosta, e la risalita di una traversa superiore la quale supporta longitudinalmente l'utensile.
Nelle soluzioni descritte sono riscontrabili alcuni inconvenienti, i quali riguardano, in genere, l'imprecisione dell’angolo di piega e sono comunque legati ad una oggettiva difficoltà di predeterminazione e rilevamento dello stesso. Attualmente, infatti, il sistema tradizionale prevede, che, dando una altezza totale conosciuta della matrice o profondità della cava di piega, e lo spessore del materiale, il punzone si abbassa ed insiste sulla lamiera imprimendovi l'angolo richiesto. Nelle macchine fornite di controllo numerico, la discesa del punzone viene calcolata matematicamente, e di conseguenza, essa stessa provvede ad impostare la macchina in funzione dell'angolo desiderato. Tuttavia il risultato non sempre è ottimale, poiché tale tecnica porta molte volte ad ottenere degli angoli con degli errori se pur di carattere lieve. Ciò, accade per la concorrenza di diversi fattori, quale ad esempio, la non costanza dello spessore dei materiali, dove anche l'incidenza di pochi centesimi influisce negativamente sulla lavorazione. Per altri versi, inoltre, poiché trattasi di un calcolo teorico predeterminato, tale sistema non offre la possibilità di verificare realmente il risultato, all'atto della piegatura, con il rischio di compromettere il processo produttivo. Un secondo fattore di carattere rilevante, riguarda il naturale ritorno elastico del materiale, il quale viene calcolato ipoteticamente e quindi per quanto possa essere attendibile esso potrà avvicinarsi al risultato desiderato, ma mai contemplato come un dato reale.
Con lo scopo di risolvere le problematiche evidenziate, sono note delle presse complesse le quali impiegano una matrice che dispone di un fondo regolabile, consentendo di ottenere un angolo di piega più preciso dei sistemi tradizionali. Dal lato pratico, detta matrice, prevede due superfici complanari e mobili su piano orizzontale definendo in una posizione intermedia una
scanalatura longitudinale il cui fondo può essere eventualmente modificato in altezza. Tale scanalatura determina l'angolo di piega momentaneo mediante la posizione relativa di entrambe le superfici di appoggio a lato della scanalatura, che ne delimitano l'apertura, ed il fondo della scanalatura stessa. Anche in questa ipotesi, tuttavia, persiste il fenomeno del ritorno elastico della lamiera, una condizione questa che si verifica nel momento successivo allo scarico del pezzo, alterando l'angolo di piega originariamente determinato e calcolato teoricamente. Di conseguenza, è necessario procedere dapprima con alcune prove di lavorazione, e, prima di avviare il ciclo di produzione definitivo effettuare le dovute registrazioni del caso, intervenendo sulla correzione dell'azione di spinta del punzone ed eventualmente sulla posizione del fondo della matrice. Tutto ciò, oltre a richiedere l'intervento di personale specializzato, comporta la sosta della macchina ed in definitiva una notevole perdita di tempo utile incidendo inevitabilmente sui relativi costi di produzione.
Nella soluzione di cui al brevetto europeo 340 167 (Hammerle), si propone un procedimento di piega secondo un dato angolo nominale con l'aiuto di un equipaggiamento di piega costituito da un punzone e da una matrice, la quale dispone di un fondo regolabile a seconda dell'angolo da formare. Nel testo si evidenzia che il procedimento consiste nel fatto di prevedere:
in una prima fase, la regolazione in altezza del fondo della matrice avviene in base al primo angolo da ottenere, il quale è un po' più grande rispetto all'angolo nominale dato, dove la lamiera viene piegata in base a questo primo angolo mediante l'abbassamento del punzone fino al fondo della matrice; - in una seconda fase il profilo viene scaricato, cosicché avviene un ritorno dello stesso in posizione distesa ;
- in una terza fase l'angolo misurato derivante dal profilo ritornato e disteso, viene comparato al primo angolo e la posizione del fondo della matrice viene regolata con un valore che corrisponde all’angolo nominale meno la differenza tra l'angolo misurato sul profilo rilasciato ed il primo angolo;
- in una quarta fase la lamiera piegata viene pressata con il punzone nuovamente caricato completamente contro il fondo della matrice, il quale prenderà una posizione corretta in altezza.
Tuttavia anche questa soluzione non è esente da inconvenienti. In primo luogo, appare una macchina estremamente complessa e piuttosto sovradimensionata, la quale necessita di una costante e particolare manutenzione. Ne conseguono, per il mercato di riferimento, costi elevati, soprattutto in relazione all'acquisto, i quali partecipano ad appesantire eccessivamente i bilanci delle società del settore.
Un secondo aspetto negativo e più o meno comune nelle soluzioni preesistenti, riguarda la deformazione a cui è sottoposto il telaio della macchina in condizione di lavoro. L'inconveniente, più in dettaglio, consiste nel rilevare trasversalmente una certa convessità o concavità nel prodotto sottoposto al ciclo di lavorazione, un fatto questo, il quale è attribuibile prevalentemente alla disuniforme distribuzione della forza sul punzone-Alcuni di questi difetti, possono essere corretti mediante appropriati dispositivi di bombatura o di recupero delle flessioni, i quali tuttavia non paiono sufficientemente modulabili ed agevoli. Ciò pare essere dovuto al fatto che tali correzioni di processo, non sono ripetibili, a causa delle diversità strutturali del materiale impiegato. Essi, in definitiva necessitano di continue e particolari regolazioni, interventi che debbono essere eseguiti da personale qualificato, comportando un certo numero di tempi morti nel ciclo di lavorazione.
Uno scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un procedimento di presso-piegatura della lamiera metallica con sistema di misurazione diretta, comprendente una funzione di compensazione e controllo della deformazione della traversa inferiore e della macchina pressa-piegatrice così ottenuta, in cui comprendendo la predisposizione lungo la linea di alimentazione che precede l'ingresso nella macchina, di almeno un foglio di lamiera, prevede:
- la predisposizione sul banco di lavoro di almeno un foglio di lamiera, sino ad intersecare l'asse verticale di discesa della traversa superiore di sostegno di un punzone, verso la matrice sottostante sostenuta da una traversa inferiore; ed in cui sull'intradosso del foglio di lamiera appoggiato sulla matrice, insistono permanentemente mezzi tastatori connessi ognuno ad un rispettivo
elaborazione dei dati che gestisce la detta macchina pressa-piegatrice;
- quindi, nell'effettuare una prima fase di discesa della traversa superiore di sostegno del punzone, verso la matrice sottostante sostenuta da una traversa inferiore, presso-piegando il foglio di lamiera e determinando un corrispondente spostamento lungo l'asse verticale dei detti mezzi tastatori, i quali, essendo cooperanti con mezzi di lettura di un corrispondente gruppo di rilevamento, comunicano all'unità di elaborazione i dati relativi alla corsa dagli stessi effettuata;
- al termine, nel proseguire con la risalita della traversa superiore e del relativo punzone, effettuando contestualmente il ripristino dei mezzi tastatori in una condizione d’origine;
- ed ancora in cui, rilevando nella prima fase attraverso detti mezzi tastatori permanentemente a contatto con il foglio di lamiera, un angolo di piega diverso rispetto a quello nominale preimpostato, la detta unità di elaborazione assicura il consenso alla macchina pressa-piegatrice, non scaricando il prodotto così ottenuto, di compiere almeno una seconda fase di discesa della traversa superiore di sostegno del punzone, verso la matrice sottostante sino ad insistere nuovamente sul medesimo angolo di piega, per poi procedere all'evacuazione del prodotto.
Infine, si rileva la presenza di almeno un terzo mezzo tastatore, il quale predisposto in una posizione intermedia rispetto ai tastatori d'estremità di misurazione dell'angolo di piega, consente, durante il ciclo di piegatura, di correggere l'eventuale flessione delle traverse, dappoiché rilevando il non allineamento tra gli stessi, ed essendo colloquiarne con l'unità di elaborazione dati della macchina, attiva un dispositivo di bombatura, previsto nella traversa inferiore, ed essenzialmente costituito da martinetti idraulici, che essendo coordinati nel funzionamento, agiscono dinamicamente sulla parte superiore della medesima traversa.
Attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi vantaggi. Innanzitutto, è possibile ridurre ulteriormente i tempi di lavorazione della lamiera, accelerando l'intero processo produttivo con evidenti benefici non raggiungibili altrimenti, dal punto di vista economico. Tale aspetto è dovuto perloppiù al rapido e razionale sistema di misurazione dell'angolo di piega, consentendo di intervenire in maniera risolutiva per la correzione del'errore, riuscendo ad ottenere con la massima precisione l’angolo di piega nominale.
In tal modo, la lettura durante la piegatura, avviene dallo stesso lato della lamiera evitando così errori di piegatura al cambiamento dello spessore della stessa, ottenendo un perfetto angolo di piegatura. Partecipa all'esecuzione corretta della lavorazione, un dispositivo di bombatura rinnovato, il quale è in grado di intervenire rapidamente durante il ciclo di piegatura, con la massima efficacia nei confronti dell’eventuale recupero delle flessioni delle traverse.
Ulteriormente, l'adozione di tali mezzi tastatori, consente una radicale semplificazione della macchina pressa-piegatrice, con, da un lato una consistente riduzione dei costi di realizzazione e dall'altro un discreto contenimento degli ingombri. Come conseguenza di ciò, essa richiede una minima manutenzione, attuabile piuttosto agevolmente dal personale addetto e con brevi arresti del ciclo produttivo.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista in particolare di una delle fasi del procedimento di lavorazione del foglio di lamiera, presa in corrispondenza del punzone che insiste sulla matrice.
La Figura 2., rappresenta una vista, sempre in particolare, di una successiva fase di lavorazione, in cui il punzone è rappresentato in condizione attiva, giungendo a deformare un foglio di lamiera.
La Figura 3., è un prospetto dell 'assieme macchina pressa-piegatrice, con evidenziata una parte del punzone e della sottostante matrice, quest'ultima essendo rappresentata da uno spaccato.
La Figura 4., rappresenta una vista ingrandita dello spaccato della matrice di una traversa inferiore.
La Figura 5-, è una vista laterale della macchina pressa-piegatrice di cui in Figura 2., con una porzione della matrice, evidenziata in sezione.
La Figura 6., rappresenta una vista schematica di un gruppo di rilevazione dei dati, in particolare di almeno un trasduttore lineare.
La Figura 7., è una illustrazione schematica del dispositivo di bombatura presente nella traversa inferiore.
Infine, la Figura 8., è una vista ingrandita ed in spaccato della porzione di traversa inferiore, interessata dal dispositivo di bombatura di cui alla Figura precedente.
Facendo riferimento anche alle figure, si rileva che una macchina pressa-piegatrice (A), si compone di una parte superiore ed una parte inferiore, la prima essenzialmente dinamica rispetto alla seconda, statica. Della prima, è parte una traversa superiore (1), mobile verticalmente lungo l'asse (Y-Y”) rispetto al telaio della pressa-piegatrice, sulla cui estremità inferiore si prevede associato, longitudinalmente, un utensile del tipo intercambiabile; costituendo il punzone (2).
Il corpo della macchina (A), prevede alle estremità, un gruppo cilindro (3) per lato, il quale determina il movimento di discesa e viceversa lungo l’asse (Y-Y"), della traversa superiore (1) verso la sottostante traversa inferiore (4), la quale sostiene una matrice (5) anch’essa del tipo intercambiabile. La detta matrice (5) realizza longitudinalmente, almeno una cava (5’) che determina l’angolo di piega "Ъ" di un foglio di lamiera (B) sottoposto ad un ciclo di lavorazione. Nella fattispecie, lungo la cava (5’) di una matrice (5), sono previste almeno due aree di rilevazione, poste ad esempio alle estremità della stessa, o prossime alle estremità della lamiera (B), rispettivamente destra e sinistra (r'-r"), alle quali si unisce una terza area intermedia, (c), che nella fattispecie ha lo scopo di interagire con un dispositivo (C) di recupero delle flessioni delle traverse. Sulla sommità della detta cava (5'), le pareti ottengono due spigoli opposti (6, 7), sui quali lavora l'intradosso della lamiera (B) in fase di piegatura. Sempre la cava (5'), prevede sul fondo, logicamente corrispondendo ad ognuna delle tre aree (r'-r", c), una serie di fori (8), all'interno dei quali è mobile verticalmente, seguendo una corsa (y1), un corrispondente tastatore a chiodo (9). Detto tastatore (9), in corrispondenza dell'estremità superiore, è provvisto di una testa arrotondata e di diametro maggiore (9') atta ad insistere permanentemente sull'intradosso della lamiera (B), mentre dall'altro lato sempre il detto tastatore (9) è connesso ad un relativo gruppo di rilevazione il quale trasmette i dati ad una unità logica di elaborazione delle informazioni.
Più in particolare, il sistema di misurazione dell'angolo di piega "Ъ che interessa almeno le due aree d'estremità (r'-r") sfrutta sostanzialmente tre punti di rilevazione per ognuna, rispettivamente, due, dati dagli spigoli (6, 7) ed un terzo punto intermedio, (9'), quale punto di intersezione dell'intradosso o lato inferiore della lamiera (B) con l'asse di piegatura (Y'-Y"). L'esatta posizione di questo punto (9'), viene rilevata dal detto tastatore a chiodo (9), che si mantiene premuto contro l'intradosso della lamiera (B). Lo stesso tastatore a chiodo (9), è collegato meccanicamente, ad un relativo trasduttore lineare (14, 14a), del tipo ad alta precisione, che ne controlla costantemente la posizione. In un ciclo di lavoro, quando la lamiera (B) viene posta sopra la matrice (5), i tre punti di rilevazione (6, 7 e 9') di ogni area (r'-r", c), si trovano perfettamente allineati e complanari. In questa condizione, tramite il trasduttore lineare (14, 14a), l'unità di elaborazione rileva la posizione del tastatore a chiodo (9), e la considera come quota allo "0" (Index). Effettuando la piegatura, la lamiera (B), si curva penetrando verso la cava (5') e sospingendo di conseguenza verso il basso anche il tastatore a chiodo (9), la cui estremità (9’) permane a contatto del’estradosso della lamiera (B). Pertanto, il programma dell'unità di elaborazione, dovrà calcolare matematicamente, in rapporto al raggio di piegatura, la corsa (y) della discesa del punzone (2), in funzione delle distanze fisse (x2), rilevabili tra il punto (9') di contatto del tastatore (9) con la lamiera (B), ed i relativi spigoli (6, 7), stabilendo così l'angolo di piega richiesto. In questo modo, si ottiene che la corsa (y) della discesa del punzone (2), è la stessa corsa (yl) rilevata dal tastatore (9), la quale, viene letta dal corrispondente trasduttore lineare (14, 14a).
E' già stato osservato che il sistema di misurazione dell’angolo di piega ”Ъ" in una lamiera (B), intere ;ssa almeno le due aree (r'-r") posizionate in maniera prossima alle estremità del pezzo di lamiera (B) da sottoporre al ciclo di lavorazione. Abbiamo anche visto, che ognuna delle dette due aree (r'-r”), inoltre, comprende un rispettivo tastatore (9), del tipo a chiodo, il quale inferiormente è connesso mediante dei levismi ad un corrispondente trasduttore lineare (14-14a). Più in particolare detti levismi, consistono in una coppia di braccetti (11, 15) del tipo a bilanciere e contrapposti, fulcrati al corpo macchina, mobili in maniera sincrona ed impegnati rispetto ad una comune estremità (11' 15'), alla base (9") del tastatore (9). L'estremità opposta (11") di un primo braccetto (11) è vincolata longitudinalmente, mediante un morsetto di collegamento (12), ad una astina longitudinale (13), la quale attiva il rispettivo trasduttore lineare, destro o sinistro (14, 14a). Il secondo braccetto (15), superiore al detto primo, presenta l'estremità opposta (15"), impegnata ad una molla elicoidale (10), ciò che consente di contrastare debitamente l'azione di discesa del tastatore (9), ed in fase di rilascio, di ripristinarlo nella posizione originale.
Per quanto riguarda l'aspetto elettronico, per mantenere veloce il ciclo di lavoro della macchina (A), si prevede un' ulteriore coppia di trasduttori lineari, due superiori (23) che vengono letti esclusivamente per la discesa veloce e la risalita, mentre gli altri tre, come è stato rilevato, sono collegati ai tastatori a chiodo (9), e vengono letti duranta la fase di piegatura vera e propria.
In un ciclo di lavoro, si prevede una prima fase di predisposizione ed attrezzatura della macchina. Sul banco autocentrante (16), della traversa inferiore (4), viene montata la canalina sottomatrice (17), la quale funge da alloggiamento per i gruppi di rilevamento (r1, r" e c). Due di questi, come già osservato, vanno posizionati in corrispondenza delle estremità del pezzo da piegare (B), mentre il gruppo (c), va piazzato al centro tra i detti due (r', r"). Tra di essi, inoltre, possono essere sistemate delle tavolette (18) allo scopo di uniformare la parte superiore della canalina (17), sulla quale viene montata la matrice (5). Si è osservato, che per quanto riguarda la parte centrale (c) dei detti gruppi di rilevamento essa è pane di un dispositivo (C) di recupero delle flessioni delle traverse o dispositivo di bombatura. Detta parte centrale (c), si compone analogamente di un tastatore (9), del tipo a chiodo, sulla cui base (9") sono calettate le estremità di analoghi levismi a bilanciere (11, 15). Uno di questi (11), è vincolato all'estremità opposta (11") ad una astina centrale (19), provvista all'estremità di un mezzo (20), segnalatore di posizione dell'astina di controllo del dispositivo di bombatura. Il detto mezzo segnalatore di posizione (20), essendo impegnato lungo l'astina centrale (19), interagisce con un sensore (21) vincolato all'asta (13) di almeno uno dei due trasduttori lineari (14, 14a).
Nella fattispecie, è il non allineamento del segnalatore di riferimento (20), che essendo impegnato lungo l'astina centrale (19), con un sensore (21), determina l'attivazione del dispositivo di bombatura (C). Esso, prevede che lungo una traversa inferiore (4), in posizione centrale, vi sia uno spacco (4a), nel quale sono alloggiati dei martinetti idraulici (22). Questi martinetti (22), presentano sostanzialmente, la base del cilindro che si appoggia sia sulla traversa centrale che su quelle laterali di rinforzo, mentre per quanto riguarda gli steli dei martinetti, essi insistono unicamente sulla traversa centrale.
Inizialmente, in un ciclo di piegatura, la traversa superiore (1) della pressa (A), scende a grande velocità portando il punzone (2) verso la matrice (5). Tale spostamento è controllato elettronicamente, grazie a due trasduttori lineari (23), collocati ai lati della pressa (A). A qualche millimetro dalla lamiera (B), il punzone (2), rallenta e passa alla bassa velocità sino a toccare la superficie della lamiera stessa (B). E1 in questo momento infatti che la lettura relativa alla corsa del punzone (2), viene affidata ai trasduttori lineari (14, 14a) posti sul banco (16). Infatti la lamiera (B) pressata dal punzone (2), sospinge i tastatori (9), che innescano i meccanismi di lettura sulle astine (13, 19). Rilevato un eventuale errore tra l'angolo di piega "Ъ" e l'angolo nominale, la macchina si predispone per un successivo e definitivo ciclo di piegatura, il quale senza evacuare il prodotto (B), sarà eseguito con dei parametri di correzione comparati e ricavati dalla lettura ed elaborazione dei dati raccolti nella fase precedente.
Per il recupero delle flessioni alle traverse, accertata un'eventuale sfasatura tra il gruppo di rilevamento (r1, r") che comprende almeno un sensore (21), impegnato lungo una astina (13), con un gruppo di rilevamento intermedio (c) che comprende almeno un segnalatore di riferimento (20), impegnato lungo l’astina centrale (19), si attiva il dispositivo di bombatura (C). In pratica, fornendo la pressione idraulica, i martinetti (22) spingono sulla traversa centrale imponendo una flessione sulla parte superiore della stessa. In tal modo il banco (16) si curva deformandosi in maniera pressoché speculare alla deformazione che interessa la traversa superiore (1) durante la fase di piegatura della lamiera (B), mantenendo entrambe parallele.
Per la messa a punto del dispositivo di bombatura (C), è necessario intervenire sulla macchina (A) in condizione scarica, allineando il sensore (21') con il mezzo di riferimento (20), in modo che durante la piega, l'eventuale sfasatura tra i detti due possa essere immediatamente rilevata e corretta: Infine, per quanto riguarda la pressione fornita ai martinetti (22), si segnala che essa viene controllata elettronicamente in proporzione alla forza necessaria alla macchina (A) per il processo di piegatura.
Claims (14)
- RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di presso-piegatura della lamiera metallica con sistema di misurazione diretta, comprendente una funzione di compensazione e controllo della deformazione della traversa inferiore e macchina pressa-piegatrice così ottenuta, caratterizzato dal fatto di prevedere: - la predisposizione sul banco di lavoro (16) di almeno un foglio di lamiera (B), sino ad intersecare l'asse verticale (Y'-Y ") di discesa della traversa superiore (1) di sostegno di un punzone (2), verso la matrice (5) sottostante sostenuta da una traversa inferiore (4); ed in cui sull'intradosso del foglio di lamiera (B) appoggiato sulla matrice (5), insistono permanentemente dei mezzi tastatori (9) ognuno, quale parte di un rispettivo gruppo di misurazione, comunicante con un'unità logica di elaborazione dei dati che coordina l’attività della detta macchina pressa-piegatrice (A); - quindi, nell'effettuare una prima fase di discesa della traversa superiore (1) di sostegno del punzone (2), verso la matrice sottostante (5) sostenuta da una traversa inferiore (4), presso-piegando il foglio di lamiera (B) e determinando un corrispondente spostamento (y1) lungo l'asse verticale dei detti mezzi tastatori (9), i quali, essendo cooperanti con mezzi di lettura di un corrispondente gruppo di misurazione, comunicano all'unità di elaborazione i dati relativi alla corsa dagli stessi effettuata; - al termine, nel proseguire con la risalita della traversa superiore (1) e del relativo punzone (2), effettuando contestualmente il ripristino dei mezzi tastatori (9) in una condizione d'origine.
- 2. Procedimento di presso-piegatura secondo la rivendicazione 1., caratterizzato dal fatto che rilevando nella prima fase di un ciclo di lavorazione, attraverso detti mezzi tastatori (9) permanentemente a contatto con il foglio di lamiera (B), un angolo di piega diverso rispetto a quello nominale preimpostato, un'unità di elaborazione con dei valori di correzione assicura il consenso alla macchina pressa-piegatrice (A), non evacuando il prodotto così ottenuto, di compiere almeno una seconda fase di discesa della traversa superiore (1) di sostegno del punzone (2), verso la matrice sottostante (5) sino ad insistere sul medesimo angolo di piega.
- 3. Procedimento di presso-piegatura secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzato dal fatto che il sistema di misurazione dell'angolo di piega "Ъ", che interessa almeno le due aree d’estremità (r'-r") sfrutta sostanzialmente tre punti di rilevazione per ognuna, rispettivamente, due, dati dagli spigoli (6, 7) ed un terzo punto intermedio, (9‘), quale punto di intersezione dell'intradosso o lato inferiore della lamiera (B) con l'asse di piegatura (Y'-Y").
- 4. Procedimento di presso-piegatura secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i gruppi di misurazione comprendono tre aree di rilevazione rispettivamente due (r', r") laterali rispetto al foglio di lamiera (B), ed una centrale (c) che interagisce con un dispositivo (C) di recupero delle flessioni delle traverse.
- 5. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la cava (5') di una matrice (5), prevede sul fondo, logicamente corrispondendo ad ognuna delle tre aree (r'-r", c), una serie di fori (8), all'interno dei quali è mobile verticalmente, seguendo una corsa (y1), un corrispondente tastatore a chiodo (9), detto tastatore (9), presentando estremità superiore, atta ad insistere permanentemente sull'intradosso della lamiera (B), mentre dall'altro lato sempre il detto tastatore (9) è connesso ad un relativo gruppo di rilevazione il quale trasmette i dati ad una unità logica di elaborazione delle informazioni.
- 6. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ogni tastatore (9), è collegato meccanicamente, ad un relativo trasduttore lineare (14, 14a), del tipo ad alta precisione, che ne controlla costantemente la posizione.
- 7. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in un ciclo di lavoro, quando la lamiera (B) viene posta sopra la matrice (5), i tre punti di rilevazione (6, 7 e 9') di ogni area (r’-r", c), si trovano perfettamente allineati e complanari.
- 8. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il programma dell'unità di elaborazione, calcola matematicamente, in rapporto al raggio di piegatura, la corsa (y) della discesa del punzone (2), in funzione delle distanze (x2), rilevabili tra il punto (9')di contatto del tastatore (9) con la lamiera (B), ed i relativi spigoli (6, 7), stabilendo così l'angolo di piega richiesto.
- 9. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ognuna delle dette due aree (r'-r"), comprende un rispettivo tastatore (9), del tipo a chiodo, il quale essendo inferiormente connesso mediante dei levismi ad un corrispondente trasduttore lineare destro e sinistro (14-14a), prevede una coppia di braccetti (11, 15) del tipo a bilanciere e contrapposti, fulcrati al corpo macchina, mobili in maniera sincrona ed impegnati rispetto ad una comune estremità (11' 15'), alla base (9") del tastatore (9); ed in cui restremità opposta (11") di un primo braccetto (11) è vincolata longitudinalmente, mediante un morsetto di collegamento (12), ad una astina longitudinale (13), la quale attiva il rispettivo trasduttore lineare, destro o sinistro (14, 14a); ed ancora in cui il secondo braccetto (15), superiore al detto primo, presenta l'estremità opposta (15"), impegnata ad una molla elicoidale (10), di contrasto all'azione di discesa del tastatore (9).
- 10. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che si prevede un'ulteriore coppia di trasduttori lineari superiori (23) che vengono letti esclusivamente per la discesa veloce e la risalita, mentre altri tre, sono collegati ai tastatori a chiodo (9), e vengono letti duranta la fase di piegatura vera e propria.
- 11. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la parte centrale (c) dei detti gruppi di misurazione è parte di un dispositivo (C) di recupero delle flessioni delle traverse o dispositivo di bombatura e si compone analogamente di un tastatore (9), del tipo a chiodo, sulla cui base (9") sono calettate le estremità di analoghi levismi a bilanciere (11, 15), di cui uno (11), è vincolato all'estremità opposta (11") ad una astina centrale (19), provvista all'estremità di un mezzo (20) segnalatore di posizione dell'astina di controllo del dispositivo di bombatura.
- 12. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto mezzo segnalatore di posizione (20), essendo impegnato lungo l'astina centrale (19), interagisce con un sensore (21) vincolato all'asta (13) di almeno uno dei due trasduttori lineari (14, 14a).
- 13. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un dispositivo di bombatura (C) o di recupero delle flessioni delle traverse, comprende lungo una traversa inferiore (4), in posizione centrale, uno spacco (4a), nel quale sono alloggiati dei martinetti idraulici (22), dei quali la base del cilindro si appoggia sia sulla traversa centrale che su quelle laterali di rinforzo, mentre per quanto riguarda gli steli dei martinetti, essi insistono sulla traversa centrale.
- 14. Macchina pressa-piegatrice secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la pressione fornita ai martinetti (22), viene controllata elettronicamente in proporzione alla forza necessaria alla macchina (A) per il processo di piegatura.
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