ITTO20100209A1 - Pinza freno perfezionata - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

“PINZA FRENO PERFEZIONATAâ€

La presente invenzione à ̈ relativa ad una pinza freno perfezionata.

Un freno per una bicicletta può presentare elevate prestazioni, come un freno a disco, oppure rappresentare un compromesso fra prestazione, costo e peso come un freno a leva. In particolare, il freno a disco presenta un peso maggiore rispetto ad un freno a leva.

Un freno a leva comprende un braccio di leva o pinza incernierato al telaio della bicicletta, un pattino fissato al braccio e cooperante selettivamente un cerchio della ruota e un cavo di azionamento che porta in contatto il pattino sul cerchio per esercitare l’azione frenante. Un freno a leva comprende inoltre un elemento elastico collegato alla pinza per mantenere il pattino in una posizione distanziata dal cerchio in modo che il cavo di azionamento, quando tensionato da un utente, contrasti l’azione dell’elemento elastico stesso.

I freni a leva, in particolare, presentano le prestazioni migliori su citybike e biciclette da corsa che sono normalmente impiegate su terreni asciutti o che non contaminano in modo sostanziale i cerchi.

Lo scopo della presente invenzione à ̈ di realizzare una pinza freno perfezionata per ridurre il numero di componenti senza compromettere le prestazioni frenanti e le caratteristiche tipiche di un freno a leva, cioà ̈ il peso ridotto e i costi contenuti.

Lo scopo della presente invenzione viene raggiunto tramite una pinza freno secondo la rivendicazione 1.

Per una migliore comprensione della presente invenzione viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati in cui:

- la figura 1 Ã ̈ una vista frontale di una pinza freno secondo la presente invenzione;

- la figura 2 Ã ̈ una vista laterale di figura 1;

- la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica di figura 1; e

- la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica della pinza di figura 1 e di un pattino frenante montato sulla detta pinza.

In figura 1 Ã ̈ rappresentata con 1 una pinza per un freno a leva di una bicicletta. La pinza 1 comprende in un unico corpo una porzione di vincolo 2 atta ad essere collegata a un telaio di una bicicletta ad esempio tramite una vite, una porzione strutturale 3 sostanzialmente piana uscente radialmente dalla porzione di vincolo 2 e una forcella 4 disposta da parte opposta della porzione di vincolo 2 rispetto alla porzione strutturale 3.

La porzione di vincolo 2 comprende preferibilmente un corpo a tamburo 5 definente una cavità interna 6, una spirale elastica 7 alloggiata nella cavità interna 6 e una porzione di estremità 8. In particolare, la porzione di estremità 8 definisce un foro passante di asse A e viene portata dalla spirale elastica 7 da parte opposta rispetto a una porzione di supporto 10 uscente dal corpo a tamburo 5 per sostenere la spirale elastica 7 stessa.

Vantaggiosamente, la porzione strutturale 3 presenta una dimensione minore rispetto a quella del corpo a tamburo 5 lungo una direzione parallela all’asse A e una pluralità di cavità passanti. Ad esempio, un’asola 11 viene prevista per montare un pattino del freno P sulla pinza 1 e una finestra 12 à ̈ prevista da parte opposta della porzione di vincolo 2 rispetto all’asola 11. Le cavità passanti sono chiuse, cioà ̈ interamente circondate dal materiale che costituisce la pinza 1, in modo da definire una struttura a telaio.

La forcella 4 Ã ̈ disposta superiormente alla finestra 12 e definisce un vincolo per un cavo di attuazione della pinza (non illustrato) che collega la pinza 1 a una leva del freno disposta su un manubrio della bicicletta.

Preferibilmente, la pinza 1 à ̈ configurata per essere realizzata di un materiale plastico, preferibilmente una resina acetalica (poliossimetilene), tramite stampaggio per iniezione. Allo scopo, almeno i fianchi del tamburo 5, quelli della spirale elastica 7 e della porzione di estremità 8 sono rettilinei o non presentano sottosquadri per semplificare l’operazione di apertura dei semistampi e/o la sformatura del pezzo finito. Allo scopo di localizzare in direzione radiale la pinza 1, sono presenti dei distanziali interposti fra le spire della spirale elastica 7. In particolare, tali distanziali sono disposti in modo tale da trasferire un carico radiale applicato al tamburo 5, ad esempio durante una frenata, direttamente alla porzione di estremità 8.

Inoltre, allo scopo di aumentare il braccio di leva à ̈ necessario che la pinza 1 presenti una lunghezza e una resistenza alla flessione elevate. Opportunamente, pertanto, la sezione trasversale della porzione strutturale 3 presenta un momento d’inerzia elevato rispetto alla flessione generata dai carichi concentrati applicati rispettivamente alla forcella 4 tramite il cavo del freno, all’asola 11 tramite il pattino P e alla porzione di estremità 8 dalla reazione vincolare con la vite di fissaggio al telaio. In particolare, la sollecitazione maggiore à ̈ prevista fra l’asola 11 e la porzione di estremità 8 e pertanto la finestra 12 à ̈ disposta fra l’asola 11 e la forcella 4. Inoltre, allo scopo di alleggerire ulteriormente la pinza 1, la porzione strutturale 3 presenta una larghezza costante e preferibilmente uguale al diametro massimo del corpo a tamburo 5 e una larghezza decrescente lungo le sezioni trasversali comprese fra l’asola 11 e la forcella 4. Preferibilmente la finestra 12 à ̈ sostanzialmente triangolare e viene realizzata nella porzione avente una larghezza decrescente.

In figura 4 sono illustrate schematicamente le forze agenti sul gruppo pinza 1 e pattino P quando quest’ultimo viene compresso sul cerchio di una ruota tramite l’azione del cavo del freno. L’azione del cerchio sul pattino P genera una reazione contrapposta applicata alla porzione di estremità 8 lungo una direzione perpendicolare al piano della porzione strutturale 3.

Allo scopo di evitare un carico anomalo sulla spirale elastica 7, la pinza 1 viene montata sul telaio della bicicletta tramite una rondella 13 avente un diametro tale da contattare la periferia del corpo a tamburo 5. In questo modo, la forza F viene applicata a quest’ultimo e la spirale elastica 7 viene caricata prevalentemente a torsione. Inoltre, allo scopo di evitare attriti eccessivi dovuti al serraggio della rondella sul corpo a tamburo 5 tramite la vite di fissaggio della pinza 1 sul telaio, la porzione di estremità 8 sporge in direzione parallela all’asse A rispetto al corpo a tamburo 5. In questo modo, quando la vite di serraggio blocca assialmente la rondella 13 e la porzione di estremità 8 al telaio, il corpo a tamburo 5 à ̈ distanziato dalla rondella stessa e il tamburo 5 ruota senza interferire con la rondella quando il freno viene azionato. In particolare la rondella 13 viene montata da parte opposta del telaio rispetto al tamburo 5.

Vantaggiosamente, inoltre, i distanziali sono portati dalla rondella 13, i.e. sono in rilievo rispetto alla stessa. A questo scopo, secondo la forma di realizzazione illustrata in figura 4, la rondella 13 comprende in un unico corpo una pluralità di risalti 14 dimensionati in modo da essere disposti nella posizione corretta e potersi interporre fra le spire della spirale elastica 7 quando la rondella 13 viene montata sulla vite di fissaggio.

In uso, la pinza 1 à ̈ montata in modo che la spirale elastica 7 sia precaricata per opporsi all’azione della cavo del freno. In particolare, quando il cavo del freno non à ̈ azionato, l’azione torsionale della spirale elastica 7 mantiene il pattino P distanziato dal cerchio della ruota. Conseguentemente, la spirale elastica 7 riporta il pattino P in una posizione distanziata dal cerchio quando l’utente rilascia il cavo del freno.

Inoltre, quando la forcella 4 viene movimentata tramite il cavo del freno, la corrispondente forza radiale applicata sul tamburo 5 si trasferisce alla porzione di estremità 8 tramite i risalti 14 in modo che la distanza radiale relativa fra il tamburo 5 e la porzione di estremità 8 sia sostanzialmente costante se il cavo del freno viene teso rispetto a quando il freno à ̈ aperto.

I vantaggi della pinza 1 secondo la presente invenzione sono i seguenti.

La pinza 1 comprende la spirale elastica 7 in un unico corpo e il montaggio risulta semplificato.

L’impiego di materiali plastici e della tecnologia dello stampaggio per iniezione riducono sensibilmente i costi di produzione.

Le caratteristiche sopra citate sono ottenute senza diminuire i requisiti di prestazione del freno, che risulta essere un componente di sicurezza primario della bicicletta.

Risulta infine chiaro che la pinza 1 qui descritta e illustrata può subire modifiche o varianti senza per questo uscire dall’ambito di tutela come specificato dalle rivendicazioni allegate.

E’ possibile prevedere l’uso di materiali compositi per applicazioni che richiedono prestazioni particolarmente elevate. Inoltre, le resine impiegate potrebbero anche essere selezionate fra le poliammidi e le poliimmidi.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. Pinza (1) per un freno a leva di una bicicletta, comprendente una porzione di vincolo (2) atta ad essere collegata in modo girevole a un telaio della bicicletta e una porzione strutturale (3) configurata per supportare un pattino frenante (P), caratterizzata dal fatto di comprendere una molla (7) configurata per regolare la posizione angolare della detta pinza (1) e realizzata in un unico corpo con la pinza stessa.
2. 2. Pinza secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere un corpo a tamburo (5) definente una cavità (6) e dal fatto che la detta molla (7) à ̈ torsionale e viene alloggiata nella detta cavità (6).
3. 3. Pinza secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la detta molla (7) Ã ̈ a spirale.
4. 4. Pinza secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la detta molla (7) comprende una porzione di estremità (8) sporgente rispetto al detto corpo a tamburo (5).
5. 5. Pinza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di essere realizzata di un materiale plastico tramite stampaggio ad iniezione.
6. 6. Gruppo pinza comprendente una pinza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipendenti dalla rivendicazione 3 e un dispositivo distanziale (13, 14) interposto fra le spire della detta molla (7).
7. 7. Gruppo pinza secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di comprendere una rondella (13) e dal fatto che il detto dispositivo distanziale (14) Ã ̈ portato in rilievo dalla detta rondella.
8. 8. Metodo di montaggio di una pinza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipendenti dalla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di fissare su un telaio di una bicicletta una pinza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti tramite una rondella (13) avente un diametro tale da affacciarsi al detto corpo a tamburo (5) per contattare quest’ultimo almeno quando la detta pinza à ̈ caricata dall’azione frenante di un pattino (P).