ITTO20090013A1 - Mantecatore per la produzione di gelato artigianale ed affini - Google Patents

Mantecatore per la produzione di gelato artigianale ed affini Download PDF

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ITTO20090013A1
ITTO20090013A1 IT000013A ITTO20090013A ITTO20090013A1 IT TO20090013 A1 ITTO20090013 A1 IT TO20090013A1 IT 000013 A IT000013 A IT 000013A IT TO20090013 A ITTO20090013 A IT TO20090013A IT TO20090013 A1 ITTO20090013 A1 IT TO20090013A1
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IT
Italy
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processing tank
way
oblong plate
lateral edge
longitudinal
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IT000013A
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English (en)
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Valter Jejcic
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Valmar Global Vse Za Sladoled D O O
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    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23GCOCOA; COCOA PRODUCTS, e.g. CHOCOLATE; SUBSTITUTES FOR COCOA OR COCOA PRODUCTS; CONFECTIONERY; CHEWING GUM; ICE-CREAM; PREPARATION THEREOF
    • A23G9/00Frozen sweets, e.g. ice confectionery, ice-cream; Mixtures therefor
    • A23G9/04Production of frozen sweets, e.g. ice-cream
    • A23G9/22Details, component parts or accessories of apparatus insofar as not peculiar to a single one of the preceding groups
    • A23G9/224Agitators or scrapers
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01FMIXING, e.g. DISSOLVING, EMULSIFYING OR DISPERSING
    • B01F27/00Mixers with rotary stirring devices in fixed receptacles; Kneaders
    • B01F27/80Mixers with rotary stirring devices in fixed receptacles; Kneaders with stirrers rotating about a substantially vertical axis

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“MANTECATORE PER LA PRODUZIONE DI GELATO ARTIGIANALE ED AFFINI”
La presente invenzione è relativa ad un mantecatore per la produzione di gelato artigianale ed affini.
Più in dettaglio, la presente invenzione è relativa ad un mantecatore con vasca di lavorazione ad asse verticale per la produzione di gelato artigianale, impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Com’è noto, i mantecatori che vengono attualmente utilizzati per la produzione del gelato artigianale comprendono un involucro scatolare esterno di forma sostanzialmente parallelepipeda; una vasca di lavorazione di forma cilindrica che si prolunga all’interno dell’involucro scatolare, a partire dalla faccia anteriore dello stesso involucro, mantenendosi coassiale ad un asse di riferimento sostanzialmente orizzontale; ed un portello di chiusura con struttura ad oblò, che è incernierato sulla faccia anteriore dell’involucro scatolare in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse verticale, ed essere posizionabile a chiusura dell’ingresso della vasca di lavorazione.
I mantecatori attualmente conosciuti comprendono inoltre un circuito di refrigerazione interno che è in grado di portare e mantenere la vasca di lavorazione e quanto in essa contenuto ad una temperatura inferiore a 0°C; un organo mescolatore che è montato girevole all’interno della vasca di lavorazione in modo tale da poter amalgamare in modo uniforme i vari ingredienti durante il processo di mantecazione del gelato; ed infine un motore elettrico in grado di portare in rotazione l’organo mescolatore all’interno della vasca di lavorazione.
L’organo mescolatore è inoltre strutturato in modo tale da poter raschiare la superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione, ed eventualmente anche il fondo della stessa vasca, in modo tale da impedire che, durante il processo di mantecazione, l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca di lavorazione possa aderire stabilmente alla parete laterale ed al fondo della vasca compromettendo la qualità del gelato artigianale prodotto.
Ovviamente, il portello di chiusura del mantecatore deve essere strutturato in modo tale da chiudere a tenuta di fluido l’ingresso della vasca di lavorazione, e da riuscire a trattenere l’impasto all’interno della vasca di lavorazione durante le fasi finali del processo di mantecazione, quando viscosità e consistenza dell’impasto raggiungono valori particolarmente elevati.
Per assolvere a questo scopo, nella quasi totalità dei mantecatori attualmente in commercio, il portello di chiusura è costituito da una piastra in materiale metallico di forma sostanzialmente discoidale che è incernierata sulla faccia anteriore dell’involucro come un oblò, ed è dotata nella parte inferiore di una bocca di scarico con chiusura ermetica a ghigliottina, attraverso cui fuoriesce il gelato al termine del processo di mantecazione. Sulla parte superiore della piastra in materiale metallico è inoltre ricavata una tramoggia di alimentazione degli ingredienti che comunica direttamente con l’interno della vasca di lavorazione, in modo tale da poter versare gli ingredienti all’interno della vasca di lavorazione quando la piastra è in battuta sull’ingresso della vasca, a chiusura della stessa.
Fino ad ora il collocamento della vasca di lavorazione in posizione verticale, con ingresso della vasca posizionato sulla sommità dell’involucro scatolare esterno, ha incontrato moltissimi problemi costruttivi perché, durante la rotazione all’interno della vasca, l’organo mescolatore tende a spingere con forza l’impasto verso l’alto, al di fuori della vasca di lavorazione. Nei mantecatori con vasca di lavorazione orizzontale, il portello di chiusura impedisce la fuoriuscita dell’impasto in corso di mantecazione, ma tale soluzione non può essere trasferita nelle macchine ad asse verticale perché il peso di un portello di chiusura in grado di trattenere l’impasto all’interno della vasca, sarebbe talmente elevato da rendere l’apertura e la chiusura del portello fisicamente troppo onerose per l’utilizzatore della macchina.
Nei mantecatori con vasca di lavorazione verticale, infatti, il portello di chiusura dovrebbe ruotare attorno ad un asse di articolazione disposto orizzontalmente, costringendo l’utilizzatore ad uno sforzo fisico notevole ogni volta che vuole sollevare o abbassare il portello.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare un mantecatore per la produzione di gelato artigianale con vasca di lavorazione ad asse verticale, che non richieda la presenza di un portello di chiusura particolarmente robusto e pesante, e che sia inoltre economico da produrre.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un mantecatore per la produzione di gelato artigianale ed affini come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra in vista prospettica, e con parti asportate per chiarezza, la parte superiore di un mantecatore per la produzione di gelato artigianale realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista laterale del mantecatore illustrato in figura 1, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 3 illustra in vista prospettica l’organo mescolatore del mantecatore illustrato nelle figure 1 e 2;
- le figure 4 e 5 illustrano in scala ingrandita due particolari dell’organo mescolatore di figura 3; mentre - la figura 6 illustra in vista prospettica una diversa forma di realizzazione dell’organo mescolatore illustrato in figura 3.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 è indicata nel suo complesso un mantecatore per la produzione di gelato artigianale e prodotti di pasticceria similari.
Il mantecatore 1 comprende essenzialmente un involucro scatolare 2 esterno, rigido e di forma preferibilmente, ma non necessariamente, parallelepipeda; ed una vasca di lavorazione 3 di forma sostanzialmente cilindrica, che è atta ad accogliere al proprio interno i vari ingredienti da sottoporre a mantecazione per produrre la quantità desiderata di gelato, e che si prolunga verso l’interno dell’involucro scatolare 2, a partire dal parete superiore 2a dell’involucro, mantenendosi coassiale ad un asse longitudinale A di riferimento sostanzialmente verticale. L’asse longitudinale A è inoltre preferibilmente, ma non necessariamente, localmente sostanzialmente perpendicolare alla superficie esterna della stessa parete superiore 2a, in modo tale che l’ingresso della vasca di lavorazione 3 sia definito da un’apertura di forma sostanzialmente circolare.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la vasca di lavorazione 3 ha un diametro nominale, preferibilmente ma non necessariamente, compreso tra 15 e 45 centimetri.
Con riferimento alla figura 2, il mantecatore 1 comprende inoltre un circuito di refrigerazione 4 preferibilmente, ma non necessariamente, del tipo a pompa calore, che è alloggiato all’interno dell’involucro scatolare 2 ed è strutturato in modo tale da poter raffreddare, a comando, la vasca di lavorazione 3 in modo tale da portare e mantenere quanto in essa contenuto quanto in essa contenuto ad una temperatura inferiore a 0°C, e preferibilmente compresa tra -5°C e -35°C; ed un organo mescolatore 5 che è montato girevole all’interno della vasca di lavorazione 3 attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente coincidente con l’asse longitudinale A della vasca, in modo tale da poter mescolare ed amalgamare in modo uniforme i vari ingredienti che vengono riversati all’interno della vasca nel corso del processo di mantecazione che darà origine al gelato artigianale.
L’organo mescolatore 5 è inoltre strutturato in modo tale da poter raschiare ininterrottamente la superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3 ed eventualmente anche il fondo della stessa vasca, in modo tale da impedire che, durante il processo di mantecazione, l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca di lavorazione 3 possa aderire stabilmente alla parete laterale cilindrica ed al fondo della vasca, a causa della bassa temperatura raggiunta da quest’ultima.
Con riferimento alle figure 1 e 2, il mantecatore 1 è inoltre provvisto di una unità motrice 6 che è alloggiata all’interno dell’involucro scatolare 2, ed è meccanicamente accoppiata all’organo mescolatore 5 in modo tale da poterlo portare, a comando, in rotazione attorno all’asse longitudinale A; e di un coperchio mobile 7 di chiusura ad azionamento manuale, che è in grado di chiudere completamente l’ingresso della vasca di lavorazione 3.
Più in dettaglio, l’unità motrice 6 è preferibilmente, ma non necessariamente, posizionata immediatamente al disotto della vasca di lavorazione 3, ed è composta da un motore elettrico di tipo noto (non illustrato) e da un riduttore ad ingranaggi provvisto di un albero di uscita 6a rotante che impegna in modo passante il fondo della vasca di lavorazione 3, e si prolunga a sbalzo all’interno della vasca di lavorazione 3 mantenendosi localmente coassiale all’asse di rotazione dell’organo mescolatore 5, ossia all’asse longitudinale A della vasca. L’albero di uscita 6a è trascinato in rotazione dal motore elettrico, e l’organo mescolatore 5 è strutturato in modo tale da essere innestabile sull’estremità superiore dell’albero di uscita 6a in modo stabile, ma facilmente rimovibile, accoppiandosi a quest’ultimo in modo angolarmente solidale.
Il circuito di refrigerazione 4 e l’unità motrice 6 sono componenti già ampiamente conosciuti nel settore, e non verranno quindi ulteriormente descritti.
Con riferimento alla figura 3, l’organo mescolatore 5 si sviluppa coassialmente ad un asse principale B di riferimento che viene a coincidere con l’asse longitudinale A della vasca di lavorazione 3 quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a, e comprende un mozzo 8 di supporto che è disposto coassiale all’asse principale B ed è strutturato in modo tale da essere calzato sull’estremità libera dell’albero di uscita 6a; ed una serie di palette longitudinali 9 raschianti che sono angolarmente distribuite attorno al mozzo 8 di supporto, e sono fissate in modo rigido al mozzo 8 attraverso bracci 10 di collegamento che si prolungano a sbalzo dal medesimo.
Più in dettaglio, le palette longitudinali 9 si estendono parallelamente all’asse principale B dell’organo mescolatore 5, e sono distribuite attorno all’asse principale B preferibilmente, ma non necessariamente, angolarmente equispaziate tra loro, in modo tale da formare una struttura “a gabbia di scoiattolo” di forma sostanzialmente cilindrica che si estende coassiale all’asse principale B; mentre il mozzo 8 di supporto è posizionato lungo l’asse principale B in corrispondenza dell’estremità inferiore della struttura “a gabbia di scoiattolo”, che è direttamente affacciata al fondo della vasca di lavorazione 3 quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a.
In altre parole, il mozzo 8 di supporto è posizionato a fianco dell’estremità inferiore di tutte le palette longitudinali 9 che formano l’organo mescolatore 5, ossia a fianco dell’estremità delle palette longitudinali 9 che è direttamente affacciata al fondo della vasca di lavorazione 3 quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a.
Con riferimento alla figura 2, le palette longitudinali 9 sono inoltre sagomate in modo tale da avere il proprio bordo laterale esterno disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3, quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a. In questo modo, le palette longitudinali 9 dell’organo mescolatore 5, ruotando attorno all’asse longitudinale A all’interno della vasca di lavorazione 3, sono in grado di sfiorare la superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3 per rimuovere continuativamente l’impasto ad alta viscosità che, durante il processo di mantecazione, si attacca stabilmente alla parete laterale cilindrica ed al fondo della vasca di lavorazione 3, a causa della bassa temperatura raggiunta da quest’ultima.
In altre parole, le palette longitudinali 9 dell’organo mescolatore 5 formano una struttura “a gabbia di scoiattolo” di forma sostanzialmente cilindrica, che si estende coassiale all’asse principale B ed ha un diametro esterno che approssima per difetto il diametro interno della vasca di lavorazione 3, così da permettere l’inserimento e la rotazione dell’organo mescolatore 5 all’interno della vasca di lavorazione 3, con i bordi laterali esterni delle varie palette longitudinali 9 che sfiorano la superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il mozzo 8 di supporto è atto ad essere fissato in modo rigido all’albero di uscita 6a preferibilmente, ma non necessariamente, mediante una spina o perno trasversale (non illustrato) che è montato passante attraverso il corpo del mozzo 8 e dell’ albero di uscita 6a; mentre le palette longitudinali 9 sono preferibilmente, ma non necessariamente, in numero di 3, e ciascuna di esse è fissata rigidamente al mozzo 8 di supporto tramite un rispettivo braccio 10 di collegamento che si prolunga a sbalzo dal mozzo 8 in una direzione localmente sostanzialmente perpendicolare all’asse principale B dell’organo mescolatore 5, ossia in una direzione localmente sostanzialmente parallela al fondo della vasca di lavorazione 3.
Con riferimento alla figura 3, diversamente dai mantecatori attualmente conosciuti, ciascuna paletta longitudinale 9 è però costituita essenzialmente
- da una piastra oblunga 11 di forma rettangolare allungata, che si estende sostanzialmente parallela all’asse principale B ed è fissata al mozzo 8 di supporto in modo tale che uno dei suoi due bordi laterali maggiori, di seguito chiamato bordo laterale esterno 11a, sia disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3, quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a; e
- da una pinna o aletta deflettrice 12 sostanzialmente piana, che si prolunga a sbalzo dall’estremità superiore della piastra oblunga 11, ossia dall’estremità della piastra oblunga 11 rivolta verso l’ingresso della vasca di lavorazione 3 quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a, ed è inclinata in avanti rispetto alla piastra oblunga 11 con riferimento alla direzione d di avanzamento delle palette, in modo tale da precedere la piastra oblunga 11 lungo la traiettoria circolare coassiale all’asse longitudinale A della vasca di lavorazione 3.
Inoltre, la pinna o aletta deflettrice 12 ricavata sulla sommità della paletta longitudinale 9 è profilata in modo tale da spingere verso il fondo della vasca di lavorazione 3, durante la rotazione dell’organo mescolatore 5 attorno all’asse longitudinale A, l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca di lavorazione 3 durante il processo di mantecazione.
Ed ancora, la pinna o aletta deflettrice 12 è preferibilmente profilata in modo tale che uno dei suoi bordi laterali, di seguito chiamato bordo laterale esterno 12a, sia disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3, quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a.
Con riferimento alla figura 2, nell’esempio illustrato, in particolare, le pinne o alette deflettrici 12 delle varie paletta longitudinale 9 che formano l’organo mescolatore 5, giacciono su di uno stesso piano di riferimento localmente perpendicolare all’asse principale B dell’organo mescolatore 5, ossia localmente perpendicolare all’asse longitudinale A della vasca di lavorazione 3, e sono inclinate rispetto al suddetto piano di riferimento di un angolo di incidenza compreso preferibilmente, ma non necessariamente, tra 0° e 30°.
Preferibilmente, ma non necessariamente, la parte sottostante della paletta longitudinale 9, ossia la piastra oblunga 11, è invece profilata in modo tale da spingere l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca di lavorazione 3 durante il processo di mantecazione, lontano dal fondo della vasca di lavorazione 3, verso l’ingresso della vasca, in contrapposizione alla pinna o aletta deflettrice 12.
Con riferimento alle figure 2 e 3, nell’esempio illustrato, in particolare, la piastra oblunga 11 è preferibilmente, ma non necessariamente, svergolata in modo tale da seguire una traiettoria sostanzialmente elicoidale attorno all’asse principale B dell’organo mescolatore 5, ed è fissata al mozzo 8 di supporto in modo tale che il suo bordo laterale esterno 11a segua una traiettoria sostanzialmente elicoidale rimanendo sempre localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3, quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a.
Preferibilmente, ma non necessariamente, la pinna deflettrice 12 si prolunga invece a sbalzo dal bordo laterale superiore 11b della piastra oblunga 11, ossia dal bordo che è rivolto verso l’ingresso della vasca di lavorazione 3 quando l’organo mescolatore 5 è innestato sull’albero di uscita 6a, ed è inclinata in avanti rispetto alla piastra oblunga 11 con riferimento alla direzione d di avanzamento delle palette, in modo tale da precedere la faccia anteriore della piastra oblunga 11 lungo la traiettoria circolare attorno all’asse longitudinale A della vasca di lavorazione 3.
Con riferimento alla figura 3, nell’esempio illustrato, invece, ciascun braccio 10 di collegamento è preferibilmente, ma non necessariamente, costituito da un’appendice piana 10 che si prolunga a sbalzo dal mozzo 8 di supporto mantenendosi localmente sostanzialmente tangente alla superficie esterna del mozzo 8, e si congiunge al secondo bordo laterale maggiore 11c della piastra oblunga 11, in corrispondenza dell’estremità inferiore della piastra oblunga 11 immediatamente prospiciente il mozzo 8.
Nell’esempio illustrato, il mozzo 8 di supporto, i bracci 10 di collegamento, le piastre oblunghe 11 e le pinne deflettrici 12 sono realizzata preferibilmente, ma non necessariamente, in acciaio inox e sono saldate di costa una all’altra in modo tale da realizzare un pezzo unico.
Con riferimento alle figure 3, 4 e 5, ciascuna paletta longitudinale 9 è inoltre, preferibilmente, ma non necessariamente, dotata anche di almeno un organo raschiante 13 ausiliario, che è posizionato in corrispondenza del bordo laterale esterno 11a o del bordo laterale inferiore 11d della piastra oblunga 11, ed è strutturato in modo tale da poter strisciare sulla superficie cilindrica interna o sul fondo della vasca di lavorazione 3 senza soluzione di continuità, così da poter raschiare via le incrostazioni di gelato che, durante il processo di mantecazione, si formano sulla parete laterale cilindrica e/o sul fondo della vasca di lavorazione 3, a causa della bassa temperatura raggiunta da quest’ultima.
Nell’esempio illustrato, in particolare, le tre paletta longitudinale 9 sono dotate ciascuna di un rispettivo organo raschiante 13 in grado di raschiare la superficie laterale cilindrica della vasca di lavorazione 3, ed una delle tre paletta longitudinale 9 è dotata anche di un secondo organo raschiante 13 ausiliario in grado di raschiare il fondo della vasca di lavorazione 3.
I tre organi raschianti 13 in grado di raschiare la superficie laterale cilindrica della vasca di lavorazione 3, sono distribuiti sui bordi laterali esterni 11a delle varie piastre oblunghe 11 verticalmente sfasati tra loro, in modo tale da raschiare senza soluzione di continuità tre diverse sezioni della parete laterale cilindrica della vasca di lavorazione 3. Sezioni che sono preferibilmente, ma non necessariamente, parzialmente sovrapposte tra loro.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure 3 e 4, ciascun organo raschiante 13 è formato essenzialmente da una spatola 14 piastriforme, che è disposta a cavallo del bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, in modo tale da essere localmente sostanzialmente tangente alla traiettoria circolare localmente seguita dal bordo laterale esterno 11a durante la rotazione dell’organo mescolatore 5 attorno all’asse longitudinale A, ed è inoltre orientata in modo tale che il suo spigolo laterale acuminato 14a sia disposto localmente sostanzialmente parallelo al bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11 e/o all’asse principale B dell’organo mescolatore 5. La spatola 14 è inoltre incernierata di costa sulla piastra oblunga 11, dalla parte opposta dello spigolo laterale acuminato 14a, in modo tale da poter oscillare a bandiera attorno ad un asse C di rotazione che è localmente sostanzialmente parallelo al bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11 e/o all’asse principale B dell’organo mescolatore 5.
Più in dettaglio, la spatola 14 è posizionata sulla piastra oblunga 11, a cavallo del bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, in modo tale che lo spigolo laterale acuminato 14a e l’asse C di rotazione della spatola siano disposti da bande opposte della piastra oblunga 11; e l’organo raschiante 13 è preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di un elemento elastico 15 che è strutturato in modo tale da spingere la spatola 14 radialmente verso l’esterno della struttura “a gabbia di scoiattolo”, così da mantenere lo spigolo laterale acuminato 14a della spatola in battuta sulla superficie interna della vasca di lavorazione 3.
Inoltre, la spatola 14 è posizionata sulla piastra oblunga 11 in modo tale che lo spigolo trasversale acuminato 14a preceda il bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11 e l’asse C di rotazione della spatola, lungo la traiettoria circolare seguita dalle palette longitudinali 9 durante la rotazione dell’organo mescolatore 5 attorno all’asse longitudinale A, all’interno della vasca di lavorazione 3.
In altre parole, la spatola 14 è posizionata a cavallo del bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, in modo tale che il suo spigolo trasversale acuminato 14a sia rivolto nella direzione di avanzamento della pala longitudinale 9 all’interno della vasca di lavorazione 3.
Con riferimento alle figure 3, 4 e 5, nell’esempio illustrato, in particolare, la spatola 14 si estende a cavallo del bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, impegnando preferibilmente, ma non necessariamente, una rientranza o avvallamento ricavato sul bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11.
L’elemento elastico 15 è invece preferibilmente, ma non necessariamente, interposto tra la spatola 14 ed il bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, ed agisce sulla spatola 15 in modo tale da farla ruotare attorno all’asse C spingendo lo spigolo trasversale acuminato 14a all’esterno della struttura “a gabbia di scoiattolo”, in battuta sulla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la spatola 14 è preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una piastra 14 a forma sostanzialmente di T, che è realizzata preferibilmente, ma non necessariamente, in Teflon o altro materiale plastico, ed ha l’estremità del tronco centrale sagomata a forma di C, in modo tale da potersi agganciata in modo liberamente girevole e facilmente rilasciabile ad un perno cilindrico 16, che è solidale alla piastra oblunga 11 e si estendente coassiale all’asse C. Lungo tutta la traversa superiore, la piastra 15 presenta inoltre una cresta a profilo cuneiforme rettilineo che va a definire lo spigolo trasversale acuminato 14a della spatola 14.
Per quanto riguarda invece l’elemento elastico 15, esso è preferibilmente, ma non necessariamente, formato da una coppia di lamine metalliche flessibili 15 in acciaio armonico, che si estendono a sbalzo dalla traversa superiore della piastra 14 a forma sostanzialmente di T, e vanno a disporsi in appoggio sul fondo della rientranza o avvallamento ricavato sul bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11.
Le lamine metalliche flessibili 15 sono dimensionate in modo da allontanare la traversa superiore della piastra 14 a forma sostanzialmente di T dal fondo della rientranza o avvallamento ricavato sul bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, spingendo quindi la cresta a profilo cuneiforme 14a della piastra 14 in battuta sulla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3.
Per quanto riguarda invece il perno cilindrico 16 che si estende coassiale all’asse C, esso è disposto a fianco della rientranza o avvallamento ricavato sul bordo laterale esterno 11a della piastra oblunga 11, ed è fissato in modo rigido al corpo della piastra oblunga 11 tramite una staffa di supporto 17 che si estende a sbalzo dalla faccia posteriore della piastra oblunga 11 in direzione opposta a quella di avanzamento della paletta longitudinale 9.
Con riferimento alla figura 4, la staffa di supporto 17 è inoltre strutturata in modo tale da limitare limita ad un valore massimo prefissato l’angolo di incidenza che la spatola 14 può assumere rispetto alla direzione di avanzamento d della paletta longitudinale 9.
Con riferimento alle figure 1 e 2, diversamente dai mantecatori attualmente conosciuti, il coperchio mobile 7 è invece costituito da un corpo a tazza 7 di forma sostanzialmente circolare, che è dimensionato in modo tale da coprire completamente l’ingresso della vasca di lavorazione 3, ed è spostabile manualmente dall’operatore tra una posizione di chiusura (vedi figura 1) in cui il corpo a tazza 7 è appoggiato sulla parete superiore 2a dell’involucro scatolare 2, in posizione rovesciata, in modo tale da coprire completamente l’ingresso della vasca di lavorazione 3; ed una posizione di apertura in cui il corpo a tazza 7 è collocato lontano dall’ingresso della vasca di lavorazione 3 in modo tale da consentire libero accesso alla vasca di lavorazione 3.
Più in dettaglio, il corpo a tazza 7 è preferibilmente, ma non necessariamente, fissato a sbalzo sul tratto centrale di un braccio 18 di supporto che, a sua volta, è incernierato sulla parete superiore 2a dell’involucro scatolare 2 in corrispondenza di una estremità, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno ad un asse R di articolazione sostanzialmente orizzontale, tra una posizione completamente abbassata in cui il braccio 18 è adagiato in posizione sostanzialmente orizzontale, a cavallo dell’ingresso della vasca di lavorazione 3 (vedi figura 1); ed una posizione sollevata in cui si erge in posizione sostanzialmente verticale, a sbalzo dalla parete superiore 2a dell’involucro scatolare 2.
Ovviamente, il corpo a tazza 7 è fissato a sbalzo ed in posizione rovesciata sul braccio 18 di supporto, in modo tale da potersi disporre, quando il braccio 8 è in posizione abbassata, con il bordo perimetrale in battuta sulla superficie della parete superiore 2a dell’involucro scatolare 2, circondando completamente l’ingresso della vasca di lavorazione 3, così da coprire completamente la vasca di lavorazione 3.
Nell’esempio illustrato il corpo a tazza 7 è realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico, ed ha preferibilmente, ma non necessariamente, una struttura scomponibile.
Con riferimento alla figura 2, la macchina 1 è infine provvista anche di un collare di contenimento 19 anulare e rimovibile, che è realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico, ed è dimensionato in modo tale da essere incastrato in modo stabile, ma facilmente rimovibile, in corrispondenza dell’ingresso della vasca di lavorazione 3, al disopra dell’organo mescolatore 5, o meglio al disopra delle pinne deflettrici 12 presenti sulla sommità delle palette longitudinali 9. Il collare di contenimento 19 è strutturato in modo tale da trattenere all’interno della vasca di lavorazione 3, l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca durante le fasi finali del processo di mantecazione, in combinazione con l’organo mescolatore 5.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il collare di contenimento 19 è costituito preferibilmente, ma non necessariamente, da un manicotto cilindrico che è dimensionato in modo tale da essere inserito a forza all’interno dell’ingresso della vasca di lavorazione 3, ed è dotato internamente di una flangia anulare sporgente che si prolunga a sbalzo dalla superficie cilindrica interna del manicotto verso il centro del manicotto, perpendicolarmente all’asse longitudinale di quest’ultimo (asse longitudinale che viene a coincidere con l’asse longitudinale A della vasca di lavorazione 3 quando il manicotto 19 impegna l’ingresso della vasca).
Preferibilmente, ma non necessariamente, il mantecatore 1 è infine provvista di un dispositivo di bloccaggio del collare 20 che è strutturato in modo tale da poter trattenere il collare di contenimento 19 stabilmente in posizione all’interno dell’ingresso della vasca di lavorazione 3.
Il funzionamento del mantecatore 1 è facilmente desumibile da quanto sopra scritto, e non necessita di ulteriori spiegazioni.
I vantaggi derivanti dalla presenza delle pinne o alette deflettrici 12 sulla sommità della palette longitudinale 9 dell’organo mescolatore 5 sono numerosi.
In primo luogo, la presenza delle pinne deflettrici 12 tende ad impedire, durante il processo di mantecazione, la risalita del gelato all’interno della vasca di lavorazione 3 fino a raggiungere l’ingresso della vasca, permettendo quindi di alleggerire e semplificare la struttura del coperchio mobile 7 che chiude la vasca di lavorazione 3.
L’eventuale utilizzo del collare di contenimento 19 impedisce inoltre anche la più piccola risalita di gelato artigianale verso l’ingresso della vasca di lavorazione 3, permettendo di utilizzare un coperchio mobile 7 estremamente leggero, come ad esempio un semplice ed economico corpo a tazza 7 in materiale plastico che può essere trattenuto nella posizione di chiusura anche solo per gravità.
Il coperchio mobile 7, infatti, serve ora solo per coprire l’ingresso della vasca di lavorazione 3, così da impedire che qualcosa di indesiderato/inappropriato possa cadere inavvertitamente all’interno della vasca.
Risulta infine chiaro che al mantecatore 1 per la produzione di gelato artigianale sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, alcune pale longitudinali 9 dell’organo mescolatore 5 possono essere prive della corrispondente pinna o aletta deflettrice 12 superiore, ed essere costituite semplicemente da una piastra oblunga 11 che supporta eventualmente uno o più organi raschianti 13.
Ed ancora, con riferimento alla variante realizzativa illustrata in figura 6, il bordo di attacco 12b dell’aletta deflettrice 12 – ossia il bordo laterale che si estende sostanzialmente perpendicolare alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione 3 e che precedere la faccia anteriore della piastra oblunga 11 lungo la traiettoria circolare centrata sull’asse longitudinale A della vasca - può essere dotato di un lembo terminale ripiegato sostanzialmente ad L, o comunque incurvato verso il fondo della vasca di lavorazione 3, in modo tale da deflettere nuovamente verso il fondo della vasca anche l’impasto ad alta viscosità che tende a risalire dal fondo della vasca di lavorazione 3 sotto la spinta delle parte inferiore delle palette longitudinali 9, ossia delle piastre oblunghe 11.
Sempre con riferimento alla figura 6, ciascuna paletta longitudinale 9 dell’organo mescolatore 5 può essere eventualmente provvista anche di un pattino di sostentamento 21 ausiliario, che è posizionato grosso modo sull’ estremità superiore della piastra oblunga 11, dalla parte opposta della pinna o aletta deflettrice 12, ed appoggia stabilmente sulla parete laterale cilindrica della vasca di lavorazione 3, in modo tale da evitare che le piastre oblunghe 11 possano divaricarsi eccessivamente, a causa della forza centripeta, portando i propri spigoli superiori a diretto contatto della superficie laterale della vasca di lavorazione 3.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Mantecatore (1) per la produzione di gelato artigianale ed affini comprendente un involucro scatolare (2) esterno ed, all’interno dell’involucro scatolare (2), - una vasca di lavorazione (3) di forma sostanzialmente cilindrica che si prolunga all’interno dell’involucro scatolare (2), a partire dalla parete superiore (2a) di quest’ultimo, mantenendosi coassiale ad un asse longitudinale (A) sostanzialmente verticale; - mezzi di refrigerazione (4) atti a raffreddare la vasca di lavorazione (3) in modo tale da portare e mantenere quanto in essa contenuto ad una temperatura inferiore a 0°C; ed - un organo mescolatore (5) montato girevole all’interno della vasca di lavorazione (3) attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente coincidente con l’asse longitudinale (A) della vasca; l’organo mescolatore (5) sviluppandosi coassialmente ad un asse principale (B) sostanzialmente coincidente con l’asse longitudinale (A) della vasca, e comprendendo una serie di palette longitudinali (9) raschianti sostanzialmente parallele a detto asse principale (B), che sono angolarmente distribuite attorno a detto asse principale (B) in modo tale da formare una struttura “a gabbia di scoiattolo”; almeno una di dette palette longitudinali (9) essendo sagomata in modo tale da avere il proprio bordo laterale esterno disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione (3); il mantecatore (1) essendo caratterizzato dal fatto che almeno una prima paletta longitudinale (9) presenta, in corrispondenza della propria sommità rivolta verso l’in-gresso della vasca di lavorazione (3), una aletta deflettrice (12) che è profilata in modo tale da spingere, durante la rotazione dell’organo mescolatore (5), l’impasto ad alta viscosità che si forma all’interno della vasca di lavorazione (3) durante il processo di mantecazione, verso il fondo della vasca di lavorazione (3).
  2. 2. Mantecatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima paletta longitudinale (9) comprende una piastra oblunga (11) che si estende sostanzialmente parallela all’asse principale (B) dell’organo mescolatore (5), ed un’aletta deflettrice (12) che si prolunga a sbalzo verso l’alto dall’estremità superiore della piastra oblunga (11) rivolta verso l’ingresso della vasca di lavorazione (3); detta aletta deflettrice (12) essendo inclinata in avanti rispetto alla piastra oblunga (11) con riferimento alla direzione (d) di avanzamento della paletta, in modo tale da precedere la piastra oblunga (11) lungo la traiettoria circolare seguita dalla paletta longitudinale (9).
  3. 3. Mantecatore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta piastra oblunga (11) ha una forma sostanzialmente rettangolare, ed ha il bordo laterale esterno (11a) disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione (3)
  4. 4. Mantecatore secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detta aletta deflettrice (12) è profilata in modo tale che uno (12) dei suoi bordi laterali sia disposto localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna della vasca di lavorazione (3).
  5. 5. Mantecatore secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che il bordo di attacco (12b) dell’aletta deflettrice (12) è localmente incurvato verso il fondo della vasca di lavorazione (3).
  6. 6. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che detta piastra oblunga (11) è svergolata in modo tale da seguire una traiettoria sostanzialmente elicoidale attorno all’asse principale (B) dell’organo mescolatore (5), ed il bordo laterale esterno (11a) della piastra oblunga (11) segua una traiettoria sostanzialmente elicoidale in modo tale da rimanere sempre localmente sostanzialmente tangente alla superficie cilindrica interna di detta vasca di lavorazione (3).
  7. 7. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo mescolatore (5) comprende anche un mozzo di supporto (8) che è disposto coassiale all’asse principale (B) dell’organo mescolatore (5), ed è strutturato in modo tale da essere calzato sull’estremità libera di un albero (6a) che si prolunga a sbalzo all’interno della vasca di lavorazione (3) coassiale all’asse longitudinale (A) della vasca; ed una serie di bracci (10) che si prolungano a sbalzo dal mozzo di supporto (8) e collegano in modo rigido le varie palette longitudinali (9) al detto mozzo.
  8. 8. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima paletta longitudinale (9) comprende anche almeno un organo raschiante (13) ausiliario, il quale è strutturato in modo tale da poter strisciare sulla superficie cilindrica interna o sul fondo della vasca di lavorazione (3) senza soluzione di continuità, così da raschiare via le incrostazioni che, durante il processo di mantecazione, si formano sulla parete laterale cilindrica e/o sul fondo della vasca di lavorazione (3).
  9. 9. Mantecatore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto organo raschiante (13) è posizionato a cavallo del bordo laterale esterno (11a) della piastra oblunga (11).
  10. 10. Mantecatore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto organo raschiante (13) comprende una spatola (14) piastriforme che è disposta a cavallo del bordo laterale esterno (11a) della piastra oblunga (11), in modo tale da essere localmente sostanzialmente tangente alla traiettoria circolare seguita dallo stesso bordo laterale esterno (11a), ed è incernierata di costa sulla piastra oblunga (11), dalla parte opposta del suo spigolo laterale acuminato (14a), in modo tale da poter oscillare a bandiera attorno ad un asse di rotazione (C) che è localmente sostanzialmente parallelo al bordo laterale esterno (11a) della piastra oblunga (11) e/o all’asse principale (B) dell’organo mescolatore (5); lo spigolo laterale acuminato (14a) della spatola (14) e l’asse di rotazione (C) della spatola (14) essendo disposti da bande opposte della piastra oblunga (11).
  11. 11. Mantecatore secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto organo raschiante (13) comprende anche un elemento elastico (15) che è strutturato in modo tale da spingere la spatola (14) radialmente verso l’esterno della struttura “a gabbia di scoiattolo”, così da mantenere lo spigolo laterale acuminato (14a) della spatola in battuta sulla superficie interna della vasca di lavorazione (3).
  12. 12. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i mezzi di refrigerazione (4) sono atti a raffreddare la vasca di lavorazione (3) in modo tale da portare e mantenere quanto in essa contenuto ad una temperatura compresa tra -5°C e -35°C.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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DE819098C (de) * 1949-04-22 1951-10-29 Ludwig Arnold Verfahren und Vorrichtung zur Erzeugung von Speiseeis
US4392362A (en) * 1979-03-23 1983-07-12 The Board Of Trustees Of The Leland Stanford Junior University Micro miniature refrigerators
US20070243302A1 (en) * 2006-02-21 2007-10-18 Valter Jejcic Machine for making homemade ice-cream and similar

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