ITTO20000299A1 - Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie. - Google Patents

Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie. Download PDF

Info

Publication number
ITTO20000299A1
ITTO20000299A1 IT2000TO000299A ITTO20000299A ITTO20000299A1 IT TO20000299 A1 ITTO20000299 A1 IT TO20000299A1 IT 2000TO000299 A IT2000TO000299 A IT 2000TO000299A IT TO20000299 A ITTO20000299 A IT TO20000299A IT TO20000299 A1 ITTO20000299 A1 IT TO20000299A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
washing agent
passage
actuator
section
washing
Prior art date
Application number
IT2000TO000299A
Other languages
English (en)
Inventor
Stefano Belfiore
Daniele Cerruti
Giovanni Perucca
Original Assignee
Eltek Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Eltek Spa filed Critical Eltek Spa
Priority to IT2000TO000299A priority Critical patent/IT1320649B1/it
Publication of ITTO20000299A0 publication Critical patent/ITTO20000299A0/it
Priority to US10/239,489 priority patent/US7047987B2/en
Priority to EP01915599A priority patent/EP1268912B1/en
Priority to AU2001242681A priority patent/AU2001242681A1/en
Priority to PCT/IB2001/000480 priority patent/WO2001073182A2/en
Priority to DE60121743T priority patent/DE60121743T2/de
Priority to ES01915599T priority patent/ES2267735T3/es
Publication of ITTO20000299A1 publication Critical patent/ITTO20000299A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1320649B1 publication Critical patent/IT1320649B1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L15/00Washing or rinsing machines for crockery or tableware
    • A47L15/42Details
    • A47L15/44Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants
    • A47L15/4409Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants by tipping containers or opening their lids, e.g. with the help of a programmer

Landscapes

  • Detail Structures Of Washing Machines And Dryers (AREA)
  • Washing And Drying Of Tableware (AREA)
  • Domestic Plumbing Installations (AREA)

Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo: -DISPOSITIVO DISPENSATORE DI AGENTI DI LAVAGGIO PER UNA MACCHINA DI LAVAGGIO DOMESTICA, IN PARTICOLARE UNA LAVASTOVIGLIE"
RIASSUNTO
Viene descritto un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, detto dispensatore (1) presentando almeno un serbatoio (S) per un agente di lavaggio liquido ed una disposizione (11-22) per l’erogazione di una dose di detto agente di lavaggio. La disposizione comprende: - un passaggio (12A,12B,12C) atto a mettere in comunicazione l’interno di detto serbatoio (S) con una uscita di scarico (16);
- mezzi otturatori (13) di detto passaggio (12A,12B,12C),
- almeno un attuatore (11), per l’azionamento di detti mezzi otturatori (13).
Secondo l’invenzione, detti mezzi otturatori comprendono un elemento (13) mobile internamente a detto passaggio (12A,12B,12C) e recante mezzi di tenuta (18-21), il quale, in una sua prima posizione, consente di realizzare il dosaggio di una quantità dell’agente di lavaggio, ed in una sua seconda posizione consente l’erogazione della quantità dosata dell’agente di lavaggio.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, del tipo indicato al preambolo della rivendicazione 1 allegata.
E’ noto che le macchine di lavaggio sono normalmente dotate di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, intesi come detersivi ed additivi di lavaggio in polvere e/o liquidi; questi ultimi sono tipicamente costituiti, nel caso delle macchine lavabiancheria da sostanze ammorbidenti, e nel caso delle macchine lavastoviglie da sostante brillantanti.
Nel caso delle lavastoviglie, il dispensatore di agenti di lavaggio comprende solitamente un corpo in materiale plastico, parzialmente incassato in una delle superfici verticali che delimitano la vasca di lavaggio della macchina; nella maggior parte dei casi, tale parete verticale è costituita dalla controporta della lavastoviglie, ossia quella parte dello sportello di caricamento frontale della macchina che è rivolta verso l’interno della vasca di lavaggio.
Il citato corpo definisce, nella sua zona anteriore, un vano di contenimento per un detersivo, solitamente in polvere o in forma di pastiglia, il quale è provvisto di uno sportellino di chiusura ribaltabile o scorrevole; l’apertura di tale sportellino è controllata opportunamente da un programmatore, o timer, della macchina.
All’interno del corpo del dispensatore è poi previsto un serbatoio, per il contenimento di un secondo agente di lavaggio di tipo liquido, tipicamente un brillantante; in generale, il citato serbatoio ha una capacità tale da poter contenere una quantità di agente liquido sufficiente per l’effettuazione di più cicli di lavaggio: in tal modo l’utente della macchina viene chiamato solo periodicamente a realizzare il riempimento del serbatoio, tramite un apposito tappo.
Il dispensatore presenta al suo interno una vaschetta, associata al suddetto serbatoio, per il dosaggio della quantità di brillantante da erogare nel corso di un ciclo di lavaggio; a tale scopo il sistema di dosaggio del brillantante sfrutta il movimento di apertura e chiusura dello sportello della macchina, orizzontale quando aperto e verticale quando chiuso, per caricare parte del brillantante dal serbatoio alla vaschetta di dosaggio; nel corso del funzionamento della macchina, il programmatore provvede poi a comandare un attuatore, che libera un passaggio di scarico presente in corrispondenza della vaschetta di dosaggio, in modo che la dose di brillantante possa fluire da quest’ ultima alla vasca di lavaggio della lavastoviglie.
Come detto, la tecnica nota in precedenza citata presuppone che il dispensatore sia fissato allo sportello della lavastoviglie, onde sfruttare il movimento di apertura e chiusura dello stesso per realizzare il dosaggio del brillantante necessario all’esecuzione di un ciclo di lavaggio; per tale motivo, quindi, l’applicazione dei dispensatori del tipo citato è limitata all’impiego su macchine di lavaggio dotato di uno sportello ribaltabile attorno ad un asse orizzontale.
In alcune macchine di lavaggio di tipo noto, tuttavia, lo sportello di caricamento non è ribaltabile, ma scorrevole linearmente su apposite guide; si veda, ad esempio con specifico riferimento ad una macchina lavastoviglie a due cestelli, la soluzione descritta in FR-A-2.674.426; in altre soluzioni di tipo noto, la lavastoviglie presenta invece un unico cestello di contenimento delle stoviglie da lavare, configurato a mo’ di cassetto scorrevole, la cui parete frontale realizza di fatto lo sportello della macchina.
Anche in tali tipologie di macchine, il dispensatore degli agenti di lavaggio viene fissato allo sportello della macchina, o comunque ad una parete o superficie verticale delimitante la vasca di lavaggio, con la conseguenza che il medesimo si trova sempre su di un medesimo piano di giacitura, indipendente dalla condizione di apertura o chiusura dello sportello.
I dispensatori utilizzati su tali tipologie di macchine debbono quindi essere dotati di un’apposita pompa elettrica, del tipo a vibrazione o peristaltico, onde realizzare il dosaggio e l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido; tali pompe sono tuttavia relativamente costose, ingombranti e di difficile controllo; inoltre, con il passare del tempo, tali pompe possono essere soggette a starature o malfunzionamenti, anche in considerazione di una certa capacità corrosiva propria di taluni agenti di lavaggio liquidi.
In altre soluzioni noti è invece previsto un apposito circuito idraulico, atto a convogliare dell’acqua all’interno del dispositivo, al fine di realizzare l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido ed il suo convogliamene) nella vasca di lavaggio della macchina; anche tali soluzioni si dimostrano tuttavia complicate, costose e critiche, se si considera che tale circuito idraulico deve essere in parte alloggiato entro lo sportello della macchina. La presente invenzione si propone di risolvere gli inconvenienti sopra citati tramite un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, atto al dosaggio e l’erogazione di un agente di lavaggio liquido, di realizzazione semplice, di funzionamento affidabile e di costo contenuto.
In tale ambito generale, un primo scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore di agenti di lavaggio in cui il dosaggio e l‘erogazione di un agente di lavaggio liquido possa essere realizzato senza l’impiego di pompe a vibrazione o peristaltiche, o di appositi circuiti di adduzione di acqua, e senza variazioni del piano di giacitura del dispensatore stesso.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore di agenti di lavaggio che comprenda un numero minimo di parti mobili, ed in particolare soggette a movimenti elementari.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore di agenti di lavaggio che impieghi mezzi di attuazione e di tenuta di tipo semplice ed affidabile. Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale dispensatore di agenti di lavaggio che possa essere montato indifferentemente su sportelli ribaltabili, o su sportelli scorrevoli, o comunque anche su superfici costantemente verticali.
Uno o più di tali scopi sono raggiunti, secondo la presente invenzione, da un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che si intendono quale parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
la Fig. 1 rappresenta una vista in prospettiva della parte frontale di un dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione;
la Fig. 2 rappresenta una vista in prospettiva della parte posteriore di un dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione;
la Fig. 3 rappresenta, tramite una vista in prospettiva, un componente del dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione;
la Fig. 4 rappresenta, tramite una vista in prospettiva, gli elementi essenziali di un erogatore di agenti di lavaggio liquidi, montati sul componente di Fig. 3;
le Figg. 5 e 6 rappresentano una sezione, rispettivamente in vista frontale ed in prospettiva, dell’erogatore di Fig. 4, in una prima condizione di funzionamento; le Figg. 7 e 8 rappresentano una sezione, rispettivamente in vista frontale ed in prospettiva, dell’erogatore di Fig. 4, in una seconda condizione di funzionamento; la Fig. 9 rappresenta una sezione di un componente di un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una prima possibile variante realizzativa delia presente invenzione;
la Fig. 10 rappresenta una vista schematica, in parziale sezione, della parte posteriore di un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una seconda possibile variante realizzativa della presente invenzione, in due diverse condizioni operative;
la Fig. 11 rappresenta, tramite una vista frontale parziale, un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una terza possibile variante realizzativa della presente invenzione, in una prima condizione operativa;
la Fig. 12 rappresenta una sezione del dispensatore di agenti di lavaggio secondo l’asse A- A di Fig. 11;
la Fig. 13 rappresenta una vista parziale in prospettiva del dispensatore di agenti di lavaggio di Fig. 11, in una seconda condizione operativa;
la Fig. 14 rappresenta una sezione, secondo un asse analogo all’asse A - A di Fig. 11, del dispensatore di agenti di lavaggio nella condizione operativa di Fig. 13;
la Fig. 15 rappresenta, tramite una vista frontale parziale, il dispensatore di agenti di lavaggio delle Figg. 11 e 13 in una terza condizione operativa;
la Fig. 16 rappresenta una sezione del dispensatore di agenti di lavaggio secondo l’asse B - B di Fig. 15;
la Fig. 17 rappresenta una vista parziale in esploso di alcuni componenti del dispensatore di agenti di lavaggio delle Figg. 11, 13 e 15;
la Fig. 18 rappresenta una vista schematica, in parziale sezione, della parte posteriore di un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato in accordo ad una quarta possibile variante realizzativa della presente invenzione, in due diverse condizioni operative.
Nelle Figg. 1 e 2, con 1 viene indicato nel suo complesso un dispensatore di agenti di lavaggio realizzato secondo i dettami della presente invenzione, previsto per l’impiego su di una macchina di lavaggio, che nel caso esemplificato è costituita da una lavastoviglie.
Il dispensatore 1 presenta un corpo principale 2, alloggiabile almeno in parte in una apertura prevista in una parete della macchina, in particolare nella controporta dello sportello, sia esso di tipo ribaltabile o scorrevole; più in generale, il corpo 2 può essere fissato ad una qualsiasi superficie verticale delimitante una vasca di lavaggio della macchina di lavaggio.
Come da arte nota, il corpo 2 del dispensatore 1 è realizzato tramite saldatura di un pezzo anteriore ed un pezzo posteriore, realizzati in materiale termoplastico, indicati in Fig. 2 con 2A e 2B, rispettivamente.
Nel corpo 2 sono definiti un vano per il contenimento di una determinata dose di detersivo, sia esso in polvere o in forma di pastiglia, nonché un serbatoio per il contenimento di una certa quantità di agente di lavaggio liquido, che nel seguito si supponga essere un brillantante; i citati vano e serbatoio non sono direttamente visibili nelle Figg. 1 e 2.
Con 3 viene indicato uno sportellino ribaltabile verso l’alto, di chiusura del citato vano per il detersivo, il quale è incernierato nella sua parte superiore ed in modo noto al pezzo 2A del corpo 2; con 4 è indicata schematicamente, in Fig. 1, una levetta di aggancio per lo sportellino 3, di tipo in sé noto, avente Io scopo di mantenere quest’ultimo in posizione di chiusura del relativo vano di contenimento del detersivo. Con 5 è indicato il tappo di un’apertura, in comunicazione con il sopra citato serbatoio, utilizzata per caricare in quest’ultimo il brillantante.
Con 6 è indicata un’apertura di scarico, attraverso la quale una dose di brillantante può essere fatta defluire verso la vasca di lavaggio della lavastoviglie, con le modalità che saranno in seguito descritte.
Come si nota, la sede del tappo 6 è conformata in modo tale che l’apertura di caricamento del brillantante sia rivolta verso l’alto; una tale forma consente quindi di realizzare agevolmente il caricamento dell’agente di lavaggio liquido, quando il dispensatore 1 è fissato su di uno sportello scorrevole linearmente o comunque su di una superficie costantemente in verticale; nel caso in cui il dispensatore 1 sia invece fissato ad uno sportello ribaltabile, la suddetta conformazione rende possibile il riempimento del serbatoio del brillantante anche in condizione di sportello semiaperto.
In Fig. 2, con 7 viene indicato un primo generico dispositivo di attuazione, fissato in modo noto al pezzo 2A del corpo 2 e previsto per comandare la levetta di aggancio 4; in particolare, il dispositivo di attuazione 7 può essere costituito da un termoattuato re avente una struttura generale del tipo di quella descritta in WO-A-98/32141, i cui insegnamenti al riguardo si considerano qui incorporati per riferimento.
Qui basti rammentare che i termoattuato ri del tipo di quello indicato con 7 comprendono un involucro esterno, entro il quale è posto un corpo in materiale elettricamente e termicamente conduttivo (ad esempio metallo), connesso ad un riscaldatore elettrico; nel citato corpo è definita una camera contenente un materiale termicamente dilatabile (quale ad esempio della cera) e, almeno in parte, un elemento spintore, atto a produrre lo spostamento di un pistone che fuoriesce dall’involucro esterno; il riscaldatore elettrico è tipicamente costituito da un resistore a coefficiente di temperatura positivo PTC, alimentato elettricamente tramite due terminali.
In presenza di tensione ai terminali di alimentazione, il riscaldatore elettrico percorso dalla corrente genera calore e provoca la dilatazione del materiale termicamente dilatabile: tale dilatazione a sua volta provoca lo spostamento lineare dello spintore verso l’esterno del relativo corpo, così da produrre una movimentazione del pistone sino al raggiungimento di una determinata posizione, generalmente stabilita da un fine corsa meccanico, che può essere definita posizione finale di lavoro. Al cessare della alimentazione elettrica, il riscaldatore si raffredda ed il materiale termodilatabile si contrae, provocando il ritorno del pistone e dello spintore nella posizione iniziale di riposo, eventualmente anche con l'ausilio di un elemento elastico di richiamo, quale una molla.
I termoattuatori del tipo citato sono quindi dispositivi di tipo monostabile, nel senso che consentono l'ottenimento di un’unica corsa di lavoro e di una sola posizione finale di lavoro, oltre alla normale posizione di riposo. Importanti vantaggi di tale tipologia di attuatori sono la notevole forza o potenza di lavoro che i medesimi possono sviluppare, in relazione alle loro modeste dimensioni di ingombro, i costi contenuti, i bassi consumi e la silenziosità di funzionamento.
Tornando alla Fig. 2, con 8 è indicata una leva, una prima estremità della quale è posta inferiormente ad un pistone 7A del termoattuatore 7; con 9 è indicata una molla a compressione, operante tra la seconda estremità della leva 9 ed il corpo 2; ad un punto intermedio della leva 9 è reso solidale un alberino 10, il quale è inserito in un apposito passaggio che attraversa il pezzo 2A del corpo 2, ed è connesso alla levetta di aggancio 4 di Fig. 1.
II termoattuatore 7, la leva 8, la molla 9, la levetta 4 e l’alberino 10 realizzano in tal modo un sistema di apertura dello sportellino 3, di tipo sostanzialmente noto.
In particolare, al momento opportuno del ciclo di lavaggio, il sistema di controllo della macchina provvede ad alimentare elettricamente il termoattuatore 7; a seguito di tale alimentazione, il pistone 7A si muove verso il basso, spostando angolarmente la leva 8, attorno al punto di fulcro realizzato dall’alberino 10; tale movimento della leva 8 mette in rotazione l'alberino stesso che, a sua volta, determina un movimento della levetta 4 tale da liberare lo sportellino 3; quest’ultimo, che è soggetto all'azione di una relativa molla, non visibile nelle figure, può quindi aprirsi, facendo si che il detersivo sia libero di cadere per gravità, dal proprio vano, verso l'interno della vasca di lavaggio della lavastoviglie.
Sempre in Fig. 2, con 11 è indicato un secondo generico dispositivo di attuazione, fissato al pezzo 2B del corpo 2 e facente parte di un erogatore del brillantante contenuto nel relativo serbatoio; anche il dispositivo di attuazione 11 può essere costituito da un termo attuatore, di tipo analogo al termo attuato re 7.
Con 12 è indicata nel suo complesso una sede di scorrimento per un albero, in seguito descritto, utilizzato ai fini del dosaggio del brillantante; come si nota, nell’esempio fornito la sede 12 presenta tre tratti, aventi sezioni di dimensioni decrescenti.
Nella Fig. 3 è visibile il solo pezzo 2B del corpo 2 del dispositivo dispensatore 1 secondo la presente invenzione, mentre nella Fig. 4 allo stesso pezzo risultano associati i componenti di un erogatore del brillantante; si noti che tali figure rappresentano in sostanza una vista frontale del pezzo 2B, prima che questo venga saldato al pezzo 2A; si noti altresì che, nel caso di Fig. 4, per chiarezza di rappresentazione, al pezzo 2B risulta già associato il termoattuatore 11 , anche se nella realtà questo viene montato a seguito della saldatura tra i pezzi 2A e 2B del corpo 2.
Come si nota nelle Figg. 3 e 4, il pezzo 2B definisce una cavità interna, indicato con S, la quale realizza il già citato serbatoio del brillantante; come da arte nota, la quantità di brillantante che può essere caricata nel serbatoio S, tramite l’apposito tappo 5 di Fig. 1, è sufficiente per l’effettuazione di più cicli di lavaggio; si noti poi che il serbatoio S è dotato di propri mezzi di sfiato, che mettono in comunicazione l’interno del medesimo con l’ambiente esterno; tali mezzi sono di realizzazione in sé nota e quindi non sono rappresentati in dettaglio nelle figure.
Con 2B’ viene indicata una flangia, integrale al pezzo 2B, utilizzata per il fissaggio del termoattuatore 11 ; nel caso esemplificato, la flangia 2B’ presenta delle idonee sedi atte a ricevere delle alette o appendici laterali di fissaggio, integrali all’involucro esterno del termoattuatore 11.
Con 12 A, 12B e 12C vengono indicati i sopra citati tre tratti della sede di scorrimento 12 di Fig. 2 (tratto 12C non visibile in Fig. 4), nella quale risulta inserito un albero 13, parzialmente visibile in Fig. 4, ed in seguito descritto in dettaglio.
Con 14 viene indicata una camera di dosaggio per il brillantante; con 15 è indicato un canale di sfiato, che mette in comunicazione Fintemo della camera 14 con l’ambiente ad essa esterno; con 16 è indicato una camera di scarico che, a seguito della saldatura dei pezzi 2A e 2B del corpo 2, risulta in comunicazione con l’apertura 6 di Fig. 1.
Come si nota nelle Figg. 3 e 4, la camera di scarico 16 è in comunicazione diretta con il tratto 12A, ed il tratto 12B presenta un’interruzione intermedia, indicata con 17, che quindi mette in comunicazione il tratto 12B stesso con la camera di dosaggio 14.
Dalle citate figure è inoltre possibile intuire come il tratto 12C sia previsto per mettere in comunicazione il tratto 12B, e quindi l’interno della camera 14, con il vano o serbatoio S; si noti che la sezione del canale di sfiato 15 è dimensioni inferiori rispetto allo spessore del pezzo 2B, sicché le due parti del serbatoio S che si estendono a destra e a sinistra del canale 15 sono comunicanti tra loro.
Nelle Figg. 5 e 6 il citato erogatore del brillantante viene mostrato in viste diverse, e nella condizione di funzionamento già illustrata in Fig. 4.
In tale figure è chiaramente visibile l’albero 13, il quale presenta in sostanza una sezione di dimensioni decrescenti da un’estremità all’altra (ossia da sinistra verso destra, con riferimento alla figura), concordemente alle dimensioni decrescenti dei tratti 12A, 12B e 12C della sede 12 di Fig. 2; come si nota, l’estremità 13A di maggiori dimensioni dell’albero 13 è fissata al pistone HA del termo attuato re 11 ; nel caso esemplificato, i mezzi di fissaggio sono costituiti da un accoppiamento diretto, o ad incastro, del tipo a testa di turco.
La testa 13B dell’albero 13, ossia l’estremità di dimensioni minori, è invece dotata di un elemento di tenuta frontale, indicato con 18, realizzato tramite una guarnizione in materiale elastico di sezione sostanzialmente tronco-conica, inserita sulla testa 13B dell’albero stesso.
Dalle Figg. 5 e 6 è inoltre possibile notare chiaramente come le porzioni dell’albero 13 che risultano inserite nei tratti 12A e 12B abbiano una sezione a forma di croce, o comunque di dimensioni e forma tali da definire dei passaggi laterali e/o interni.
Con 19 è indicato un primo elemento di tenuta, costituito da un anello di tipo o-ring, inserito in una relativa sede definita nell’albero 13 in prossimità della testa 13B; l’anello 19 è di dimensioni tali da realizzare una idonea tenuta radiale sulla superficie interna del tratto 12C.
Con 20 è indicato un secondo elemento di tenuta radiale, costituito da un anello di tipo o-ring, inserito in una relativa sede definita nell’albero 13 in una posizione intermedia tra la sede dell’anello di tenuta 19 e l’estremità 13A; l’anello 20 è di dimensioni tali da poter realizzare una idonea tenuta radiale sulla superficie interna del tratto 12B (il diametro esterno dell’anello 20 è quindi maggiore rispetto al diametro esterno dell’anello 19).
Con 21 è indicato un terzo elemento di tenuta radiale, costituito da un anello di tipo oring, inserito in una relativa sede definita nell’albero 13 in prossimità dell’estremità 13 A; l’anello 21 è di dimensioni tali da realizzare una idonea tenuta radiale sulla superficie interna del tratto 12A (il diametro esterno dell’anello 21 è quindi maggiore rispetto al diametro esterno dell’anello 20).
Come si nota, nella condizione operativa delle Figg. 5 e 6, che è quella di non alimentazione del termoattuatore 11,
gli elementi di tenuta 18 e 19 operano entrambi sul tratto 12C, il primo in tenuta frontale ed il secondo in tenuta radiale, per impedire il passaggio di brillantante dal serbatoio S alla camera di dosaggio 14;
l’elemento di tenuta radiale 20 risulta posizionato in un punto intermedio del tratto 12A, sostanzialmente in corrispondenza della camera di scarico 16; in tale condizione, pertanto, quest’ultima, risulta in comunicazione idraulica con la camera di dosaggio 14, stante la sezione a croce dell’albero 13 ed il fatto che l’elemento 20 non effettua in tale fase alcuna azione di tenuta;
l’elemento di tenuta radiale 21 opera in tenuta radiale sul tratto 12A.
Con 22 viene infine indicata una molla a spirale, inserita sull’albero 13 in modo da risultare alloggiata entro il tratto 12 A, ed operante in compressione tra una battuta 13C dell’albero 13 ed il gradino formato tra lo stesso tratto 12A ed il tratto 12B.
Il funzionamento dell’erogatore di brillantante del dispositivo dispensatore secondo la presente invenzione è il seguente.
Si supponga di essere nella condizione delle Figg. 5 e 6, e che nel serbatoio S sia presente una certa quantità di agente di lavaggio liquido, in precedenza caricato attraverso l’apertura del tappo 5 di Fig. 1; si supponga altresì che un utente della macchina lavastoviglie dia inizio ad un ciclo di lavaggio.
Al momento opportuno del ciclo, il sistema di controllo della macchina provvede ad alimentare il termoattuatore 7 per ottenere, nei modi in precedenza descritti, l’apertura dello sportellino 3 e quindi l’adduzione in vasca del detersivo in polvere.
In un momento successivo del ciclo (ad esempio nel corso di una delle fasi di risciacquo), il sistema di controllo della macchina provvede ad alimentare il termoattuatore 11.
Il pistone 11 A del termoattuatore 11 quindi si muove a spingere l’albero 13 (verso destra, con riferimento alle Figg. 5 e 6), determinando un conseguente movimento di quest’ultimo, per far si che:
l’elemento di tenuta 18 non operi più in tenuta frontale suU’estremità del tratto 12C; l’elemento di tenuta 19 fuoriesca frontalmente dal trattol2C, e quindi non operando più in tenuta radiale sul medesimo;
l’elemento di tenuta 20 passi dal tratto 12A al tratto 12B, andando così ad operare una tenuta radiale sulla superficie interna di quest’ultimo, a monte dell’interruzione 17 di Figg. 2 o 3;
la molla 22 venga compressa entro il tratto 12A.
Si noti che allo scopo le sedi per gli elementi di tenuta 19 e 20 sono posizionate in modo tale che nel momento in cui il primo fuoriesce dal tratto 12C, il secondo risulta già inserito nel tratto 12B; ciò al fine di non mettere mai in comunicazione diretta l’interno del serbatoio S con la camera di scarico 16.
La situazione ottenuta a seguito dell’alimentazione del l’attuato re 11, con il conseguente movimento dell’albero 13, viene illustrata nelle Figg. 7 e 8.
In tale condizione operativa, il brillantante presente nel serbatoio S è quindi libero di penetrare e riempire la camera di dosaggio 14, attraverso il tratto 12C e l’interruzione 17 del tratto 12B; ciò è consentito dal fatto che, come detto, la sezione dell’albero 13 è a croce o comunque tale da non ostruire il passaggio 12B-12C, e dalla presenza del canale di sfiato 15, che mette in comunicazione la stessa camera 14 con l’atmosfera.
Si noti al riguardo che parte del brillantante in ingresso alla camera 14 risalirà lungo il canale 15, sino a raggiungere entro il medesimo un livello che eguaglia il livello di brillantante presente nel serbatoio S; il brillantante in ingresso alla camera di dosaggio 14 non può al contrario raggiungere il tratto 12A e la camera di scarico 16, stante l’azione di tenuta radiale ora esercitata dall’anello 20 sulla superficie interna del tratto 12B.
In tale condizione, quindi, si realizza il dosaggio del brillantante richiesto. Da quanto sopra descritto con riferimento alla funzione del canale di sfiato 15 si intuisce come l’erogatore descritto sia suscettibile di dosare quantità variabili di brillantante, le quali dipendono in sostanza dal livello che lo stesso ha all’interno del serbatoio S; come detto, infatti, la quantità di agente di lavaggio liquido che risale nel canale 15 dipende anche dal livello entro il serbatoio S. Va però notato al riguardo che il canale di sfiato 15 presenta una sezione di passaggio molto ristretta (con un diametro nell’ordÌne dei 2/3 mm), e comunque calibrata in modo tale da limitare in qualsiasi caso la variabilità della dose di brillantante entro le normali soglie di tolleranza ammesse (solitamente di circa 0,5 cc).
Dopo un lasso di tempo considerato sufficiente a realizzare il sopra descritto dosaggio (alcune decine di secondi), l’alimentazione del termoattuato re 11 viene interrotta; in questo modo, il pistone 11 A è portato ad arretrare verso la posizione iniziale, delle Figg,. 5 e 6, in virtù dell’azione della molla 22, e/o eventualmente di un altro elemento elastico di richiamo presente entro lo stesso termoattuatore 11; si noti che in una possibile variante, il citato elemento elastico interno al termoattuatore 11 potrebbe essere di per sé sufficiente a determinare l’arretramento del pistone 11A, così da realizzare le funzioni della molla 22, che quindi potrebbe essere omessa.
A causa del sopra citato posizionamento reciproco tra gli elementi di tenuta 19 e 20, a un certo punto del movimento di arretramento dell’albero 13, l’elemento 19 rientrerà nel tratto 12C, operando in tenuta radiale entro il medesimo, così evitando l’ulteriore afflusso di brillantante dal serbatoio S alla camera 14; subito dopo, anche l’elemento 18 tornerà ad operare in tenuta frontale sull’estremità del tratto 12C, mentre l’elemento 20 ritornerà nel tratto 12A, terminando così la propria azione di tenuta radiale sul tratto 12B.
Conseguentemente, stante la particolare sezione a croce o ridotta dell’albero 13, la camera di dosaggio 14 risulterà in comunicazione diretta con la camera di scarico 16 ed il tratto 12A; il brillantante contenuto nella camera di dosaggio 14 e nel canale di sfiato 15 può quindi fluire sino all’apertura 6 di Fig. 1, per essere scaricato all’interno della vasca di lavaggio della macchina.
Si è quindi nuovamente nelle condizioni iniziali delle Figg. 5 e 6.
L’elemento di tenuta radiale 21, che opera sempre e comunque sulla superficie interna del tratto 12A, ha la funzione di assicurare che il brillantante non possa fluire verso Festemo, in direzione del termoattuatore 11 ; si noti peraltro che ciò costituisce una sicurezza aggiuntiva del sistema, visto che il brillantante non giungerà mai in contatto con l’anello di tenuta 21, in quanto portato a defluire ben prima, attraverso la camera di scarico 16.
Va quindi sottolineato al riguardo che il sistema di erogazione e dosaggio dell’agente di lavaggio liquido in precedenza descritto è intrinsecamente sicuro, anche per quello che riguarda eventuali danneggiamenti degli elementi di tenuta 18 e/o 19 e/o 20; infatti, anche in caso di avaria contemporanea degli elementi 18 e 19, il brillantante non potrà che fluire dal serbatoio S verso la camera di scarico 16, e da questa nella vasca di lavaggio della macchina.
Va sottolineato come, a causa della presenza dei vari elementi di tenuta 19, 20 e 21, gli attriti che si oppongono allo scorrimento dell’albero 13 siano elevati; conseguentemente l’energia sviluppabile dalla molla 22 (e/o dall’elemento elastico interno al termoattuatore 11) deve essere significativa, onde consentire il ritorno dell’albero 13 alla posizione iniziale; da ciò si intuisce come lo spostamento dell’albero 13 alla posizione di lavoro delle Figg. 7 e 8 debba essere ottenuto tramite una forza notevole, tale vincere gli attriti e la forza della molla 22, qual è quella sviluppabile da un attuatore del tipo di quello indicato con 11.
Si noti infine che l’ingresso degli elementi di tenuta 19 e 20 nei tratti 12B e 12C viene favorito da appositi smussi o svasature, e risulta anche lubrificato dallo stesso brillantante.
Da quanto sopra si intuisce come il sistema di comando dell’erogatore sopra descritto sia estremamente semplice, in quanto il medesimo presuppone la semplice alimentazione, di durata limitata, di un attuatore elettrico, in particolare di tipo termico o termoelettrico.
Anche la realizzazione del suddetto erogatore risulta estremamente semplice ed economica.
II pezzo 2B che definisce il serbatoio S, la sede di scorrimento 12 (ossia i tratti 12A, 12B e 12C), le camere 14 e 16, ed il canale di sfiato 15 può infatti essere ottenuta tramite stampaggio di materiale termoplastico, con operazioni in sé elementari; lo stesso dicasi per l’albero 13. I vari elementi di tenuta 18-21, la molla 22 ed il termoattuatore 11 sono dall’altro lato componenti standardizzati, normalmente prodotti in grande serie, e quindi di elevata affidabilità e costo contenuto.
Anche le operazioni di montaggio dell’erogatore. dell’agente di lavaggio liquido in precedenza descritto sono molto semplici: dopo aver inserito la molla 22 nel tratto 12A o sull’albero 13, quest’ultimo già dotato degli anelli di tenuta 19, 20 e 21 viene spinto all’interno della propria sede di scorrimento, sino a far sporgere la porzione di testa 13B dal tratto 12C, per una porzione tale da consentire il montaggio, ad esempio a scatto o per dilatazione elastica, dell’elemento di tenuta frontale 18.
A questo punto, il pezzo 2B può essere saldato al pezzo 2A, ad esempio con un sistema a lama calda, dopodiché il termo attuato re 11 può essere montato sulla flangia 2B’, in modo che il suo pistone 11A risulti accoppiato all’estremità 13A dell’albero 13.
Al riguardo della semplicità ed affidabilità di montaggio e funzionamento, va sottolineato come una delle caratteristiche peculiari dell’ invenzione riguardi il tipo di realizzazione sia della sede di scorrimento 12 dell’albero 13, che dei mezzi di tenuta radiale essenziali (ossia gli anelli 19 e 20), entrambi caratterizzati da sezioni di dimensioni decrescenti, nella direzione di montaggio.
Tali sezioni decrescenti consentono di poter far passare in tutta sicurezza gli elementi o anelli di tenuta, ed in particolare l’anello 20, su tratti della sede 12 in cui sono presenti della aperture (qual è, ad esempio, la camera di scarico 16 rispetto al tratto 12A), senza rischi di danneggiamenti durante il montaggio agli anelli stessi.
Come già accennato, sono inoltre previste delle svasature (visibili in particolare nelle Figg. 5 e 7) tra i tratti 12A-12B e 12B-12C, nonché in corrispondenza dell’uscita del tratto 12C, al fine di favorire il passaggio e lo scorrimento degli elementi di tenuta radiale 19 e 20.
In mancanza di tali svasature, l’anello 19 potrebbe ad esempio risultare danneggiato a seguito dei continui spostamenti; infatti, nel corso del movimento dell’albero 13 nella relativa sede, l’anello 19 incontrerebbe ad un certo punto dello scorrimento il gradino definito tra il tratto 12B ed il tratto 12C, con rischi di lacerazione.
L’invenzione è stata descritta con specifico riferimento al dosaggio ed all’erogazione di brillantante su di una macchina lavastoviglie, ma è chiaro che la medesima è suscettibile di applicazione in relazione a qualsiasi tipologia di agente di lavaggio liquido, e anche per l’impiego su altri tipi di macchine di lavaggio, quali ad esempio delle lavabiancheria.
Dalla descrizione effettuata, nonché dalle allegate rivendicazioni che ne costituiscono parte integrante, risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione.
Dalla descrizione e dai disegni annessi risultano pure chiari i vantaggi della presente invenzione. In particolare:
- il dosaggio e Perogazione dell’agente di lavaggio liquido viene realizzato senza che siano necessaria variazioni del piano di giacitura o fissaggio del dispensatore stesso, e senza bisogno pompe a vibrazione o peristaltiche, o appositi circuiti di adduzione di acqua;
- il dispensatore può essere montato indifferentemente su sportelli ribaltabili, su sportelli scorrevoli, o su superfici costantemente verticali;
- il numero delle parti che debbono essere messe in movimento per realizzare il dosaggio e l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido è ridotto al minimo (in pratica solo l’albero 13 viene movimentato, oltre naturalmente al relativo attuatore 11);
- il sistema si dimostra intrinsecamente sicuro, al riguardo dei rischi di perdita dell’agente di lavaggio liquido verso l’esterno del dispositivo, in quanto eventuali perdite confluirebbero nel serbatoio o nella vasca di lavaggio; il sistema risulta poi sicuro in virtù dell’impiego di una pluralità di elementi di tenuta, in particolare del tipo radiale;
- i movimenti necessari allo scopo sono di tipo elementare, in quanto il dosaggio e l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido viene ottenuto tramite semplici spostamenti lineari opposti di un medesimo elemento mobile, in particolare in orizzontale;
- i mezzi di attuazione necessari al funzionamento del dispositivo sono di potenza, funzionamento e controllo semplice ed affidabile nel tempo; lo stesso dicasi per i mezzi di tenuta impiegati;
- i componenti del sistema di dosaggio ed erogazione dell’agente di lavaggio liquido sono di realizzazione e montaggio semplice ed economico.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per l’uomo del ramo al dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, descritto come esempio, senza per questo uscire dagli ambiti di novità del trovato.
Nella forma realizzativa in precedenza descritta, il canale 15 si estende tra la camera di dosaggio 14 e la parte superiore del pezzo 2B, sicché la relativa apertura di sfiato viene di fatto a trovarsi nella parte del corpo 2 che risulta incassata.
E’ quindi chiaro che, quando il dispensatore secondo Tinvenzione risulta montato su di uno sportello scorrevole linearmente o su di una delle superfìci verticali che delimitano una vasca di lavaggio, non si presenta alcun rischio di fuoriuscita di brillantante da tale apertura di sfiato.
Va peraltro sottolineato che, anche qualora il dispensatore secondo l’invenzione sia montato su di uno sportello ribaltabile, non si presentano particolari rischi di fuoriuscita di brillantante dall’apertura di sfiato del canale 15; ciò in considerazione del fatto che, in condizioni normali, lo sportello della macchina risulta aperto, e quindi potenzialmente in posizione orizzontale, quando sia la camera 14 che il passaggio 16 non contengono brillantante.
Esiste tuttavia la remota possibilità che un utente possa aprire lo sportello della macchina quando l’erogatore si trova nella condizione operativa delle Figg. 5 e 6; in tale situazione teorica potrebbe in effetti sussistere il rischio di passaggio di una certa quantità di brillantante verso l’esterno, attraverso l’apertura di sfiato.
A tale scopo, in Fig. 9 viene illustrata una possibile variante realizzativa della presente invenzione, in accordo alla quale il canale di sfiato, ora indicato con 15’, viene previsto per mettere in comunicazione l’interno della camera 14 con la camera di scarico 16, sostanzialmente tramite un condotto “a sifone”; considerando che la camera di scarico 16 risulta sempre in comunicazione diretta con l’apertura di scarico di Fig. 1, si evince come nella condizione anomala in precedenza citata (apertura dello sportello durante il funzionamento dell’erogatore), il brillantante che eventualmente risale il canale 15 non potrà che essere scaricato sulla superficie dello sportello sulla quale il dispositivo dispensatore 1 è montato.
Per il resto, il dispositivo di cui alla variante di Fig. 9 funziona esattamente come in precedenza descritto con riferimento alle Figg. 5-8.
L’invenzione è stata descritta con riferimento all’impiego di un termoattuatore, ma è chiaro che la stessa può essere implementata utilizzando anche altri mezzi attuatori, non necessariamente monostabili, ad esempio di tipo pneumatico, 0 elettromagnetico, o a motore, atti ad impartire all’albero 13 la necessaria movimentazione e forza.
L’erogatore di agenti di lavaggio liquidi è stato in precedenza descritto con riferimento all’impiego abbinato ad un erogatore di detersivi in polvere 0 in forma di pastiglia, a sportellino ribaltabile; è tuttavia chiaro che il dispositivo dispensatore secondo l’invenzione potrebbe comprendere unicamente il suddetto erogatore di agenti di lavaggio liquidi, oppure essere abbinato ad un erogatore di detersivi del tipo a sportellino scorrevole.
In accordo ad una ulteriore possibile variante realizzativa, il dispensatore 1 secondo Pinvenzione potrebbe essere conformato in modo da presentare il tappo 5 accessibile dall’esterno della vasca di lavaggio, 0 più in generale, dall’esterno della macchina; ciò può ad esempio essere realizzato prevedendo un’apertura sulla superficie anteriore dello sportello della macchina, in corrispondenza della quale si diparte un condotto che, attraversando lo spessore dello sportello, raggiunge il serbatoio S; ovviamente l’estremità del condotto che sporge dalla citata apertura frontale sarebbe dotata di un tappo, analogo a quello in precedenza indicato con 5.
Altra possibile variante è quella di dotare il dispensatore 1 di idonei mezzi di selezione, di realizzazione in sé nota, per consentire la variazione del volume utile della camera dosaggio 14.
È’ poi evidente che il sistema di controllo della macchina sul quale il dispositivo secondo l’invenzione è montato può essere programmato per realizzare più cicli di alimentazione del termoattuatore 11, al fine di ottenere erogazioni ripetute dell’agente di lavaggio liquido, anche nell’ambito di un medesimo ciclo di lavaggio.
Una ulteriore possibile variante è quella di omettere la camera in precedenza indicata con 14, le cui funzioni di dosaggio dell’agente di lavaggio liquido potrebbero essere demandate allo stesso spazio interno alla sede 12; in tale variante, quindi, potrebbe essere omessa anche l’interruzione 17 del tratto 12B, e quest’ultimo sarebbe collegato direttamente al canale di sfiato 15 o 15’.
E’ infatti chiaro che, anche in assenza della camera di dosaggio 14, la sezione ridotta o a croce dell’albero 13 determina la presenza di spazi liberi interni al tratto 12C ed a parte del tratto 12B (in particolare la parte che si estende tra l’elemento di tenuta 20 e l’imbocco del tratto 12C).
Tali spazi liberi, unitamente al canale di sfiato, sono quindi atti a ricevere un certo volume dell’agente di lavaggio liquido, quando l’albero 13 si trova nella condizione operativa delle Figg. 5 e 6, il quale volume può essere poi scaricato in vasca quando l’albero 13 passa nella condizione operativa delle Figg. 7 e 8.
Nella forma realizzativa in precedenza descritta, il dispositivo dispensatore secondo l’invenzione risulta dotato di due distinti mezzi attuatori 7 e 11, l’uno previsto per l’azionamento dell’erogatore di detersivi, e l’altro previsto per l’azionamento dell’erogatore di agenti di lavaggio liquidi; è tuttavia chiaro all’uomo del ramo che il dispensatore descritto potrebbe essere del tipo dotato di un cinematismo atto a produrre in tempi diversi l'azionamento dei due erogatori, tramite un medesimo mezzo attuatore, quale un termoattuatore, ad esempio secondo la tecnica descritta in EP-A-0 602 572, o FR-A-2.593.379, o DE-A-33 04037.
In Fig. 10, nella quale vengono utilizzati i medesimi numeri della figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti, è illustrata una possibile forma realizzativa di un sistema per l’azionamento dei due citati erogatori, tramite un medesimo termoattuatore, del tipo di quelli in precedenza indicati con 7 e 11.
In tale figura, che rappresenta in forma schematica ed in parziale sezione la parte posteriore del dispensatore secondo la variante proposta, in due diverse condizioni operative, con 30 è indicato un organo rettilineo dentato, o cremagliera, che risulta ingranato su di una ruota dentata o pignone 31; il pignone 31 è associato, o definito, all’estremità di un albero passante attraverso il corpo del dispositivo dispensatore, similmente all 'alberino indicato con 10 in Fig. 2; si supponga, ai fini della variante proposta, che tale albero sia connesso alla levetta di aggancio 4 dello sportellino 3 di Fig. 1.
Le due estremità della cremagliera 30 sono accoppiate, in modo in sé noto, all’albero 13 ed al pistone HA’ di un termoattuatore 11’, rispettivamente, analoghi a quelli in precedenza descritti; in tal modo, il movimento lineare del pistone 11 A’ determina il movimento lineare della cremagliera 30 e, di conseguenza, anche dell’albero 13. Come si intuisce, tramite la disposizione illustrata in Fig. 10, il movimento lineare prodotto dal pistone 11 A’ può essere tradotto, a mezzo della cremagliera 30 e del pignone 31, in un movimento di rotazione delfalberino di azionamento della citata levetta 4.
Il funzionamento del dispositivo secondo la variante di Fig. 10 è molto semplice.
All’avvio del ciclo di lavaggio, il dispositivo si trova nella condizione illustrata nella parte A di Fig. 10; in tale situazione, la levetta 4 mantiene lo sportellino 3 di Fig. 1 in posizione di chiusura del vano contenente il detersivo da erogare.
Al momento opportuno del ciclo di lavaggio, il sistema di controllo della macchina provvede ad alimentare elettricamente il termoattuatore 11’; a seguito di tale alimentazione, il pistone 11 A’ si muove linearmente, determinando un analogo spostamento lineare della cremagliera 30; il pignone 31 viene quindi mosso angolarmente, determinando il conseguente movimento angolare delFalberino e della relativa levetta 4; lo sportellino 3 è così libero di aprirsi, ed il detersivo contenuto nel relativo vano si può scaricare entro la vasca di lavaggio della macchina. Tale condizione operativa del sistema di attuazione viene rappresentata nella parte B di Fig. 10.
Tramite lo stesso movimento si ottiene ovviamente anche il movimento dell’albero 13 all’interno della relativa sede 12, sino al raggiungimento di una posizione operativa analoga a quella delle Figg. 7 e 8; il brillantante contenuto nel serbatoio S può quindi raggiungere la camera di dosaggio 14 e, in parte il canale di sfiato 15, come già in precedenza descritto.
A differenza della forma realizzativa descritta con riferimento alle Figg. 1-9, nel caso della variante di Fig. 10 la condizione di alimentazione del termoattuatore 11 ’ viene mantenuta, nel prosieguo del ciclo di lavaggio, sino al momento in cui si rende necessaria l’erogazione della dose di brillantante.
In tale momento, il sistema di controllo della macchina provvede infatti ad interrompere l’alimentazione al termoattuatore 11, sicché il pistone 11A’ arretra verso la posizione iniziale, come in precedenza descritto, sino al ritorno del sistema nella posizione operativa della parte A di Fig. 10; in tal modo viene realizzato anche un movimento dell’albero 13 inverso al precedente, con la conseguente erogazione della dose di brillantante all’interno della vasca di lavaggio, con modalità analoghe a quelle in precedenza descritte con riferimento al passaggio dalla posizione operativa delle Figg.
7-8 a quella delle Figg. 5-6.
E’ chiaro che, nel modo suddetto, anche la cremagliera 30, il pignone 31, l’alberino e la relativa levetta 4 ritorneranno nelle rispettive posizioni iniziali; a tal riguardo va comunque sottolineato come la levetta 4 sia dotata di un sistema elastico, di tipo in sé noto, al fine di consentire la chiusura manuale dello sportellino 3 senza determinare movimenti sostanziali del relativo alberino e/o del pignone 31 e/o della cremagliera 30. Il sistema di attuazione descritto con riferimento alla Fig. 10 risulta anche particolarmente vantaggioso al fine di realizzare un erogatore rotante del detersivo in polvere o solido, anziché del tipo presentante un vano con relativo sportellino di chiusura. Un esempio di tale variante dell’invenzione viene rappresentata nelle Figg. 11-17.
In tali figure, con 40 viene indicato nel suo complesso un contenitore inclinabile, previsto per ricevere una determinata dose di detersivo, che qui si supponga essere in polvere, necessaria all’esecuzione di un ciclo di lavaggio; con 40A sono indicati dei mezzi di presa, definiti sulla superficie frontale del contenitore 40, previsti per consentire l’agevole ribaltamento in avanti del medesimo, come in seguito descritto; il contenitore 40 può essere agevolmente realizzato in un pezzo unico, tramite stampaggio di materiale termoplastico.
Con 41 viene indicata una sede, definita nel corpo 2 del dispensatore, prevista per alloggiare il contenitore 40; in generale, la sede 41 è di dimensioni maggiori rispetto a quelle del contenitore 40, in modo tale che una porzione della prima, non occupata dal secondo, rimanga direttamente esposta verso l’interno della vasca di lavaggio della macchina.
Nel caso specifico esemplificato, la sede 41 ha una forma in pianta sostanzialmente allungata verso il basso, oltre l ingombro del contenitore 40, in modo tale che la porzione inferiore della stessa sede realizzi un passaggio di scarico del detersivo, come in seguito chiarito.
Dalla Fig. 12 è possibile notare come il contenitore 40 presenti un vano interno 40B, aperto verso l’alto, atto al contenimento della quantità di detersivo necessaria all’esecuzione di un ciclo di lavaggio; da tale figura è inoltre possibile notare come il pignone 31 di Fig. 10 sia in questo caso solidale ad un elemento a forcella di sostegno del contenitore 40, indicato nel suo complesso con 42, che risulta posizionato entro la sede 41.
L’elemento a forcella 42, visibile chiaramente in Fig. 17, consta di una piastrina centrale 42A, alle due estremità laterali della quale sono definite delle flange 42B, ciascuna dotata di un rispettivo foro passante 42C; tali fori 42C sono destinati a ricevere dei perni 40C, visibili nella stessa Fig. 17, definiti su dei rilievi 40D che si dipartono dalla superficie posteriore del contenitore 40; l’elemento a forcella 42 può vantaggiosamente essere realizzato in un pezzo unico in materiale termoplastico, oppure sovrastampato o costampato al pignone 31, nel caso in cui quest’ultimo sia di materiale metallico.
Come si intuisce, pertanto, in virtù del tipo di accoppiamento tra i fori 42C ed i perni 40C, il contenitore 40 risulta montato inclinabile rispetto all’elemento a forcella 42; in tal modo, quindi, il contenitore 40 può essere parzialmente ribaltato verso l’esterno della sede 41, onde consentire il caricamento del detersivo all’interno del vano 40B; tale situazione viene illustrata nelle Figg. 13 e 14.
Come si intuisce, inoltre, essendo l’elemento a forcella 42 solidale al pignone 31, la rotazione di quest’ultimo prodotta dal termoattuatore 11 di Fig. 10 è poi in grado di determinare la rotazione del contenitore 40 di circa 180°; in tal modo, l’apertura del vano 40B può essere portata in corrispondenza della zona inferiore della sede 41 che, come detto, è direttamente esposta verso l’interno della vasca di lavaggio, onde realizzare lo scarico della dose di detersivo; tale situazione viene appunto illustrata nelle Figg. 15 e 16.
Come si nota dalle figure allegate, va sottolineato al riguardo che la superficie della zona inferiore della sede 41 è sostanzialmente inclinata, proprio al fine di agevolare la caduta del detersivo verso l’interno della vasca di lavaggio della macchina e la pulizia da parte degli spruzzi d’acqua presenti in vasca, dopo che il contenitore 40 è stato capovolto a mezzo del termoattuatore 11 ’, come sopra descritto.
Il dispositivo secondo la variante proposta è preferibilmente dotato di mezzi atti a prevenire il ribaltamento o apertura indesiderata del contenitore 40, realizzati ad esempio da un elemento elastico o dei dentini di aggancio/sgancio, operanti tra il l’elemento a forcella 42 ed il contenitore 40.
Il funzionamento del dispositivo secondo la variante proposta, è molto semplice.
Si supponga a tale fine che il sistema si trovi nella condizione delle Figg. 10-12.
Dopo aver caricato le stoviglie da lavare nella vasca di lavaggio, e nella condizione di sportello della macchina semiaperto, l’utente provvede ad aprire il contenitore 40, ossia a ribaltare il medesimo verso l’esterno della relativa sede 41, come in precedenza descritto con riferimento alle Figg. 13-14.
In tale condizione operativa, l’utente può quindi caricare all’interno del vano 40B del contenitore 40 la dose di detersivo necessaria all’espletamento del ciclo di lavaggio. L’utente può quindi spingere il contenitore 40 all’interno della sede 41, chiudere lo sportello della macchina e quindi avviare in modo noto il ciclo di lavaggio.
Al momento opportuno del ciclo di lavaggio, il sistema di controllo della macchina provvede ad alimentare elettricamente il termoattuatore 1 Γ, analogamente a quanto in precedenza descritto con riferimento alla Fig. 10.
La conseguente rotazione del pignone 31 provoca ora una analoga rotazione dell’elemento a forcella 42, che determina lo spostamento del contenitore 40 alla posizione operativa illustrata nelle Figg. 15-16. Si noti al riguardo che la corsa del pistone 11A’ ed i rapporti tra le dentature della cremagliera 30 e del pignone 31 di Fig. 10 saranno in questo caso vantaggiosamente previsti per ottenere il movimento di circa 180° del contenitore 40, sino alla posizione delle Figg. 15-16 a seguito di un ciclo di alimentazione elettrica del termoattuatore 11'.
11 suddetto capovolgimento del contenitore 40 determina evidentemente l’uscita del detersivo dal vano 40B alla zona inferiore aperta della sede 41, con il conseguente scarico del medesimo verso Fintemo della vasca di lavaggio.
Si noti che tale scarico viene in questa fase favorito dagli eventuali spruzzi di acqua che colpiscono la zona inferiore aperta della sede 41, i quali completano l’asportazione del detersivo da tale zona; si noti altresì che nella condizione operativa delle Figg. 15-16, anche la zona superiore della sede 41 risulta direttamente esposta verso l’interno della vasca di lavaggio; conseguentemente, anche l’acqua che penetra da tale zona, fluendo verso il basso all’interno della sede 41, contribuisce all’asportazione del detersivo in corso di erogazione, ed al lavaggio della stessa sede 41.
Naturalmente, l’azionamento del termoattuatore 11 provoca anche il movimento dell’albero 13, con il conseguente dosaggio della necessaria dose di brillantante, come in precedenza descritto.
La condizione di alimentazione del termoattuatore 11 ’ viene poi mantenuta sino a quando si rende necessaria l’erogazione del brillantante.
In tale occasione, il sistema di controllo della macchina provvede ad interrompere tale alimentazione; in questo modo, il pistone 11A', la cremagliera 30, il pignone 31, l’elemento a forcella 42 e l’albero 13 ritornano alla posizione iniziale, con la conseguenza che la dose di brillantante viene erogata all’ interno della vasca di lavaggio, ed al contenitore 40 viene impartito un movimento rotatorio opposto al precedente, in modo da riportare il medesimo nella condizione operativa delle Figg. 11-12.
La realizzazione dell’erogatore di detersivo a contenitore rotante 40 risulta estremamente semplice ed economica.
Il pezzo del corpo 2 in cui è definita la sede 41 può infatti essere ottenuto tramite stampaggio di materiale termoplastico, con operazioni in sé elementari; lo stesso dicasi per il contenitore 40 e per l’elemento a forcella 42, che come detto può comprendere il pignone 31 o essere sovrastampato o costampato ad esso. Come si intuisce, anche le operazioni di montaggio dei vari componenti dell’erogatore di detersivo sono poi molto semplici.
Come si vede, quindi, la variante proposta nelle Fig. 11-17 consente di realizzare un dispositivo dispensatore che agevola a tutti gli effetti le azioni dell’utente, sia per quello che riguarda il caricamento dell’agente di lavaggio liquido, sia per quello che riguarda il caricamento dell’agente di lavaggio solido o in polvere, e senza che si renda necessaria l’apertura completa dello sportello della macchina di lavaggio.
Per tale motivo, quindi, il dispensatore secondo la variante proposta può essere vantaggiosamente montato, oltre che su sportelli ribaltabili, anche su superfici verticali fisse, su sportelli scorrevoli linearmente, e su cestelli configurati a mo’ di cassetto.
L’invenzione è stata descritta con riferimento all’impiego di mezzi di attuazione atti a generare una spinta sull’albero 13; è tuttavia chiaro che, tramite semplici modifiche ben chiare all’uomo de! ramo, il termo attuato re 11 o 11' potrebbe essere sostituito da un termoattuatore del tipo atto ad esercitare una trazione sull’albero 13, anziché una spinta.
In Fig. 18 viene illustrata in forma schematica una ulteriore possibile variante della presente invenzione, nella quale vengono utilizzati gli stessi numeri di riferimento della figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti.
In tale figura, con 12’ viene indicata nel suo complesso un sede di scorrimento per un albero 13’, quest’ultimo presentando un’estremità rigidamente accoppiata al pistone 11 A di un termoattuatore 11.
La seconda estremità dell’albero 13’ presenta invece una testa 13B’, sulla quale è definita la sede per un anello di tenuta radiale, quale un anello del tipo o-ring, indicato con 19’.
Con 15” è indicato un canale di sfiato, previsto per mettere in comunicazione l’interno della sede 12’ con una camera di scarico 16, in comunicazione con un’apertura del tipo di quella indicata con 6 in Fig. 1.
Con 21' viene indicato un ulteriore elemento di tenuta radiale, inserito in un idoneo alloggiamento interno alla sede 12’.
Anche il funzionamento della variante di Fig. 18 è molto semplice.
Durante il ciclo di alimentazione del termoattuatore 11, il pistone 1 1A di quest’ultimo provvede a spingere l’albero 13’, sino a che la sua testa 13 A’, e quindi l’elemento di tenuta radiale 19’ fuoriesca dalla sede 12’, verso Finterno del serbatoio S. In questo modo, la sede 12’ risulta riempita di brillantante, parte del quale è anche presente all’interno dello sfiato 15”, per i motivi già in precedenza chiariti.
Tale condizione operativa viene illustrata nella parte B di Fig. 18.
A seguito dell’interruzione dell’alimentazione al termoattuatore 11, il pistone 11A può poi ritornare verso la posizione iniziale, trascinando con sé, similmente a quanto in precedenza descritto, l’albero 13’. In questo modo, la testa 13B’ e l’elemento di tenuta 19’ rientrano nella sede 12’, comprimendo il brillantante presente nella sede stessa; in tal modo il brillantante viene spinto lungo il canale di sfiato 15”, sino alla camera di scarico 16, dal quale può essere erogato nella vasca di lavaggio della macchina.
Tale condizione operativa viene illustrata nella parte A di Fig. 18.
Come si vede, quindi, la variante descritta schematicamente con riferimento alla Fig. 18, presuppone l’impiego di elementi sostanzialmente simili a quelli in precedenza descritti, ma in questo caso il sistema consente di ottenere una sorta di effetto “pompa”, sulla dose di brillantante da erogare.
E’ chiaro che nel caso della variante proposta, anche a seguito dell’erogazione, una certa parte di brillantante rimarrà all’interno del canale di sfiato 15”, ma è chiaro che ciò non implica alcun rischio di perdita, poiché anche in questo caso l’unica via di sfogo per i residui di brillantante è costituita dalla camera 16, la quale sfocia di fatto sulla superficie sulla quale il dispositivo dispensatore è montato.
E’ comunque chiaro che numerose altre varianti sono possibili per l’uomo del ramo al dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, in precedenza descritto, così come è chiaro che nella pratica attuazione del trovato le forme, le dimensioni, le proporzioni ed i materiali impiegati potranno essere diversi da quelli in precedenza descritti come esempio ed essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, detto dispensatore (1) presentando almeno un serbatoio (S) di contenimento di un agente di lavaggio liquido ed una disposizione (1 1 -2.2; 11-21’) per l’erogazione di una dose di detto agente di lavaggio liquido, ove detta disposizione comprende: - un passaggio (12,12A,12B,12C;12’) atto a mettere in comunicazione l’interno di detto serbatoio (S) con una uscita di scarico (16) per detto agente di lavaggio liquido; - mezzi otturatori (13;13’) di detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’), - almeno un attuatore (11 ;11'), per l’azionamento di detti mezzi otturatori (13; 13’), caratterizzato dal fatto che detti mezzi otturatori comprendono un elemento (13; 13’) mobile assialmente entro detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’), detto elemento mobile ( 13 ; 13 ’) recando mezzi di tenuta (18-21; 19’) operanti su almeno una superficie di detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’) ed essendo suscettibile di spostamento tra una prima posizione ed una seconda posizione, ove - in detta prima posizione, detto elemento mobile (13;13’) consente il deflusso di una quantità di agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (S) ad uno spazio di dosaggio ( 14; 12’), in detta prima posizione detto elemento mobile ( 13 ; 131 ) non consentendo il deflusso di detta quantità di agente di lavaggio liquido da detto spazio di dosaggio (14; 12’) a detta uscita di scarico (16); - in detta seconda posizione, detto elemento mobile ( 13 ; 13’) consente l’erogazione di detta quantità di agente di lavaggio liquido da detto spazio di dosaggio (14;12’) a detta uscita di scarico (16), prevenendo al contempo l’ulteriore passaggio di agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (S) a detto spazio di dosaggio (14;12').
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di tenuta (18-21) comprendono almeno un elemento di tenuta (18,19,21) operante all’esterno di detto spazio di dosaggio (14).
  3. 3. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento mobile (13;13’) presenta due estremità longitudinali (13A,13B;13B') e detti mezzi di tenuta (18-21 ; 19’) comprendono almeno un elemento di tenuta (18-21 ; 19’) associato a detto elemento mobile ( 13 ; 13 ’) in posizione intermedia tra dette due estremità (13A,13B;13B’).
  4. 4. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di tenuta (18-21 ;19’) comprendono almeno un elemento di tenuta (19-21 ;19’) suscettibile di operare su una superficie interna di detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’) per realizzare una tenuta di tipo radiale.
  5. 5. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di tenuta (18-21) comprendono almeno un elemento di tenuta (18) suscettibile di realizzare una tenuta di tipo frontale rispetto a detto passaggio (12,12A,12B,12C).
  6. 6. Dispositivo, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che è previsto almeno un elemento di tenuta radiale (19; 19’), suscettibile di uscire da detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’) in detto serbatoio (S) quando detto elemento mobile (13; 13 ’) è portato in detta prima posizione, per poi rientrarvi quando detto elemento mobile (13 ; 13 ’) è portato in detta seconda posizione.
  7. 7. Dispositivo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che almeno una porzione di detto elemento di tenuta frontale (18) risulta costantemente all’interno di detto serbatoio (S).
  8. 8. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che, quando detto elemento mobile (13) si trova in detta seconda posizione, detto elemento di tenuta frontale (18) previene l’ingresso di agente di lavaggio liquido da detto serbatoio (S) in detto passaggio (12A,12B,12C). 10. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di tenuta (19-21) comprendono una prima guarnizione (19) ed una seconda guarnizione (20), che operano alternativamente su detto passaggio (12,12A,12B,12C) a seconda della posizione assunta da detto elemento mobile (13). 11. Dispositivo, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che sono previsti un primo (19) ed un secondo (20) elemento di tenuta radiale, suscettibili di operare su una superficie interna di detto passaggio (12,12A,12B,12C). 12. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 10 e 11, caratterizzato dal fatto che detta prima guarnizione è realizzata da detto primo elemento di tenuta radiale (19) e detta seconda guarnizione è realizzata da detto secondo elemento di tenuta radiale (20). 13. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto passaggio (12) presenta almeno due tratti (12A,12B,12C) aventi sezioni differenti, ed in particolare di dimensioni decrescenti. 14. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di tenuta (18-21) sono previsti per operare su tratti differenti (12A,12B,12C) di detto passaggio (12). 15. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 11 e 14, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento di tenuta radiale (19) opera lungo un primo tratto (12C) di detto passaggio (12) e detto secondo elemento di tenuta radiale (20) opera su di un secondo tratto (12B) di detto passaggio (12). 16. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto (12C) e detto primo elemento di tenuta (19) hanno un diametro inferiore rispetto a detto secondo tratto (12B) e detto secondo elemento di tenuta (20). 17. Dispositivo, secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal che detto passaggio (12) presenta almeno un terzo tratto (12A) e detto elemento mobile (13) reca un ulteriore elemento di tenuta (21) operante su detto terzo tratto (12A). 18. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto ulteriore elemento (21) opera una tenuta di tipo radiale in detto terzo tratto (12 A). 19. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto terzo tratto (12A) e detto ulteriore elemento di tenuta (21) hanno un diametro maggiore rispetto a detto primo tratto (12C) e detto primo elemento di tenuta (19), e/o rispetto a detto secondo tratto (12B) e detto secondo elemento di tenuta (20). 20. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta spazio di dosaggio (14) è esterno rispetto a detto passaggio (12). 21. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto passaggio (12) presenta un’interruzione (17) intermedia. 22. Dispositivo, secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto secondo tratto (12B) presenta un’interruzione (17), atta a mettere in comunicazione detto passaggio (12) con detto spazio di dosaggio (14). 23. Dispositivo, secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detta uscita di scarico (16) è in comunicazione diretta con detto terzo tratto (12A). 24. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è previsto almeno un elemento elastico, in particolare una molla a spirale (22), atta a favorire lo spostamento di detto elemento mobile (13) da detta prima a detta seconda posizione. 25. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 17 e 22, caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico (22) è posizionato in detto terzo tratto (12A). 26. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’interno di detto spazio di dosaggio (14; 12’) è connesso, tramite un canale di sfiato (15; 15’), con l’esterno del dispositivo (1). 27. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto canale di sfiato (15’) si estende tra detto spazio di dosaggio (14;12’) e detta uscita di scarico (16), detto canale di sfiato (15’) essendo di sezione ridotta. 28. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento mobile (13) presenta almeno una porzione avente sezione di dimensioni ridotte o rientrate rispetto a detto passaggio (12), in particolare a forma di croce, o comunque conformata per consentire la presenza spazi liberi. 29. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto attuatore è di tipo lineare (11 ; 11 ’). 30. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto attuatore è di tipo monostabile ( 11 ; 11'). 31. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto attuatore di tipo termico o elettrotermico, quale un termoattuatore (11 ;11'). 32. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1 o 31, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (11;11') presenta un organo di movimento o albero (11 A; 11 A’) accoppiato a detto elemento mobile, in particolare tramite mezzi ad incastro. 33. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1 o 31, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (11 ; 1 1 ’) presenta un involucro esterno dotati di alette o appendici atte ad essere inserite in sedi definite nel corpo del dispositivo (1). 34. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1 o 31, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (11 ; 11') è del tipo atto ad impartire una spinta a detto elemento mobile (13). 35. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1 o 31, caratterizzato dal fatto che detto attuatore ( 11 ; 11 ’) è del tipo atto ad esercitare una trazione su detto elemento mobile (13). 36. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto serbatoio (S), detto passaggio (12; 12’), detto spazio di dosaggio (14;12’), detta uscita di scarico (16) e detto canale di sfiato ( 15; 15 ’) sono ottenuti almeno in parte in un unico pezzo, in particolare tramite stampaggio di materiale termoplastico. 37. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è prevista una seconda disposizione (3,4,8-10;40-42), per l’erogazione di almeno una dose di un secondo agente di lavaggio, in particolare di forma solida o in polvere. 38. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (11') è previsto per produrre anche l’azionamento di detta seconda disposizione, tramite un cinematismo meccanico (30,31). 39. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto cinematismo (30,31) comprende un organo rettilineo dentato o a cremagliera (31), suscettibile di movimento sotto la spinta prodotta da detto attuatore (11), ed un pignone (31) ingranato su detta cremagliera (30). 40. Dispositivo, secondo la rivendicazione 37 o 38, caratterizzato dal fatto che detta seconda disposizione (3,4,8- 10;40-42) comprende un vano di contenimento di detto secondo agente di lavaggio, uno sportellino (3) di chiusura di detto vano e mezzi (4) per mantenere detto sportellino (3) in posizione di chiusura di detto vano. 41. Dispositivo, secondo la rivendicazione 37 o 38, caratterizzato dal fatto che detta seconda disposizione (3,4,8- 10;40-42) comprende un corpo erogatore (40), definente almeno uno spazio (40B) di contenimento di una dose di detto secondo agente di lavaggio, rotante attorno ad un primo asse. 42. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto corpo erogatore (40) è suscettibile di movimento angolare rispetto ad un secondo asse, in particolare sostanzialmente perpendicolare rispetto a detto primo asse. 43. Dispositivo, secondo la rivendicazione 41 o 42, caratterizzato dal fatto che è prevista una sede (41) di alloggiamento di detto corpo erogatore (40), quest’ultimo essendo suscettibile di assumere una prima posizione, in cui detto corpo erogatore (40) risulta inserito in detta sede (41), ed una seconda posizione, in cui detto corpo erogatore (40) risulta inclinato verso l’esterno di detta sede (41), per consentire il caricamento di una dose di detto secondo agente di lavaggio in detto spazio di contenimento (40B). 44. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che una zona di detta sede (41) è direttamente esposta verso l’interno della vasca di lavaggio della macchina sul quale il dispositivo è montato. 45. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto corpo contenitore (40) è suscettibile di essere ruotato attorno a detto primo asse, tramite detto attuatore (11 ’), per portare l’apertura di detto spazio di contenimento (40B) sostanzialmente in corrispondenza di detta zona, onde consentire lo scarico della dose di detto secondo agente di lavaggio. 46. Dispositivo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo erogatore (40) è sostenuto da un elemento di supporto (42) mosso in rotazione da detto attuatore (11 ’), in particolare tramite detta cremagliera (30) e detto pignone (31). 47. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto ha forma di forcella, detto corpo erogatore (40) essendo montato mobile e/o inclinabile rispetto a detto elemento di supporto a forcella (42). 48. Dispositivo, secondo la rivendicazione 43, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi per prevenire il passaggio indesiderato di detto corpo erogatore (40) da detta prima a detta seconda posizione. 49. Dispositivo, secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che, nel corso del passaggio da detta prima posizione a detta seconda posizione, detto elemento mobile (13’) è atto a forzare dell’agente di lavaggio liquido contenuto in detto canale di sfiato (15’) sino a detta uscita di scarico (16). 50. Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, detto dispensatore (1) presentando almeno - una prima disposizione (S, 12-22) per l’erogazione di almeno una dose di un primo agente di lavaggio, in particolare di forma liquida, - una seconda disposizione (40-42), per l’erogazione di almeno una dose di un secondo agente di lavaggio, in particolare di forma solida o in polvere, - un attuatore di tipo termico o termoelettrico (1 Γ), - un cinematismo (30,31) per produrre l’erogazione, in tempi diversi, di detto primo agente di lavaggio e di detto secondo agente di lavaggio, caratterizzato dal fatto che detto cinematismo comprende un almeno un elemento a cremagliera (30), mobile linearmente sotto l’azione di detto attuatore (1 Γ), ed una ruota dentata o pignone (31) mossa angolarmente tramite detto elemento a cremagliera (30), il movimento lineare di detto elemento a cremagliera (30) determinando un azionamento di una di dette disposizioni (S, 12-22), il movimento angolare di detto pignone (31) determinando un azionamento dell’altra di dette disposizioni (40-42). 51. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta prima disposizione (8,12-22) comprende: - un serbatoio (S) di contenimento di un agente di lavaggio liquido - un passaggio (12,12A,12B,12C;12’) atto a mettere in comunicazione l’interno di detto serbatoio (S) con una uscita di scarico (16) per detto agente di lavaggio liquido; - mezzi otturatori ( 13 ; 13 ’ ) di detto passaggio (12,12A,12B,12C;12’). 52. Dispositivo, secondo la rivendicazione 50, caratterizzato dal fatto che detta seconda disposizione (40-42) comprende un vano di contenimento di detto secondo agente di lavaggio, uno sportellino (3) di chiusura di detto vano e mezzi (4) per mantenere detto sportellino (3) in posizione di chiusura di detto vano. 53. Dispositivo, secondo la rivendicazione 50, caratterizzato dal fatto che detta seconda disposizione (40-42) comprende un corpo erogatore (40), definente almeno uno spazio (40B) di contenimento di una dose di detto secondo agente di lavaggio, rotante attorno ad un primo asse. 54. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto corpo erogatore (40) è suscettibile di movimento angolare rispetto ad un secondo asse, in particolare sostanzialmente perpendicolare rispetto a detto primo asse. 55. Metodo per l’azionamento di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, detto dispensatore (1) presentando almeno - una prima disposizione (S, 12-22) per il dosaggio e l’erogazione di un primo agente di lavaggio, in particolare di forma liquida, - una seconda disposizione (40-42), per l’erogazione di almeno una dose di un secondo agente di lavaggio, in particolare di forma solida o in polvere, - un attuatore (11') suscettibile di produrre la traslazione di un elemento di attuazione (11 A’), - un cinematismo (30,31) per produrre l’erogazione, in tempi diversi, di detto primo agente di lavaggio e di detto secondo agente di lavaggio, a seguito della traslazione di detto elemento di attuazione (11 A’), caratterizzato dal fatto che - in una prima fase operativa, detto elemento di attuazione (11A’) è portato in una posizione di lavoro, ed ivi mantenuto, per realizzare sia il dosaggio di detto primo agente di lavaggio che l’erogazione di detto secondo agente di lavaggio - in una seconda fase operativa, detto elemento di attuazione (11A’) è riportato in posizione di riposo, per realizzare l’erogazione di detto primo agente di lavaggio. 56. Metodo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (11') viene alimentato con continuità per portare detto elemento di attuazione (HA’) in detta posizione di lavoro ed ivi mantenerlo, e che a seguito dell’ interruzione dell’alimentazione a detto attuatore (11') detto elemento di attuazione (11A’) è libero di ritornare verso detta posizione di riposo. 57. Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi. 58. Metodo per l’azionamento di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie, secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi.
IT2000TO000299A 2000-03-29 2000-03-29 Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina dilavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie. IT1320649B1 (it)

Priority Applications (7)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT2000TO000299A IT1320649B1 (it) 2000-03-29 2000-03-29 Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina dilavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.
US10/239,489 US7047987B2 (en) 2000-03-29 2001-03-26 Washing agent dispensing device for a household washing machine, in particular a dishwasher
EP01915599A EP1268912B1 (en) 2000-03-29 2001-03-26 Washing agent dispensing device for a household washing machine, in particular a dishwasher
AU2001242681A AU2001242681A1 (en) 2000-03-29 2001-03-26 Washing agent dispensing device for a household washing machine, in particular adishwasher
PCT/IB2001/000480 WO2001073182A2 (en) 2000-03-29 2001-03-26 Washing agent dispensing device for a household washing machine, in particular a dishwasher
DE60121743T DE60121743T2 (de) 2000-03-29 2001-03-26 Waschmittelabgabevorrichtung für eine waschmaschine , insbesondere eine geschirrspülmaschine
ES01915599T ES2267735T3 (es) 2000-03-29 2001-03-26 Disposiotivo para el suministro de un agente de lavado para maquinas lavadoras domesticas, en particular en lavaplatos.

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT2000TO000299A IT1320649B1 (it) 2000-03-29 2000-03-29 Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina dilavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.

Publications (3)

Publication Number Publication Date
ITTO20000299A0 ITTO20000299A0 (it) 2000-03-29
ITTO20000299A1 true ITTO20000299A1 (it) 2001-09-29
IT1320649B1 IT1320649B1 (it) 2003-12-10

Family

ID=11457631

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT2000TO000299A IT1320649B1 (it) 2000-03-29 2000-03-29 Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina dilavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.

Country Status (7)

Country Link
US (1) US7047987B2 (it)
EP (1) EP1268912B1 (it)
AU (1) AU2001242681A1 (it)
DE (1) DE60121743T2 (it)
ES (1) ES2267735T3 (it)
IT (1) IT1320649B1 (it)
WO (1) WO2001073182A2 (it)

Families Citing this family (36)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
ITTO20010262A1 (it) * 2001-03-20 2002-09-20 Eltek Spa Sistema di ventilazione per elettrodomestici, in particolare macchinedi lavaggio.
US7275552B2 (en) * 2003-12-13 2007-10-02 Whirlpool Corporation Dishwasher with bulk wash aid dispenser
ITTO20040226A1 (it) * 2004-04-13 2004-07-13 Elbi Int Spa Dispositivo integrato di erogazione di agenti di lavaggio, particolarmente per macchine lavastoviglie
US7284561B2 (en) * 2004-09-17 2007-10-23 American Trim, L.L.C. Detergent dispenser for a washer system
US7571734B2 (en) * 2005-01-20 2009-08-11 General Electric Company Fluid dispensing system for a washing device
EP1698263A1 (en) 2005-03-01 2006-09-06 Electrolux Home Products Corporation N.V. Detergent dispenser for a dishwasher
KR20060124982A (ko) * 2005-06-01 2006-12-06 엘지전자 주식회사 세탁기의 세제 투입 구조
ITTO20050555A1 (it) * 2005-08-05 2007-02-06 Eltek Spa Dispositivo e metodo di attuazione
US7699063B2 (en) * 2005-08-18 2010-04-20 Maytag Corporation Dispenser for a drawer-type dishwasher
EP1776915A1 (en) * 2005-10-22 2007-04-25 Electrolux Home Products Corporation N.V. Dispenser unit for a dishwashing machine
WO2007081252A1 (en) * 2006-01-13 2007-07-19 Aktiebolaget Electrolux Dispenser for treatment agents in a washing machine
ITTO20060259A1 (it) * 2006-04-07 2007-10-08 Elbi Int Spa Dispositivo per l'erogazione di un agente di lavaggio in una macchina lavatrice, in particolare una macchina lavastoviglie.
US7931032B1 (en) 2006-05-19 2011-04-26 Knight, Llc Bulk dispensing of chemicals into a residential dishwasher
US7845361B1 (en) 2006-11-08 2010-12-07 Knight, Llc Design and method for a dripless liquid wash aid pumping mechanism
KR101444356B1 (ko) * 2007-03-31 2014-09-24 엘지전자 주식회사 세탁기
US7802335B2 (en) * 2007-10-12 2010-09-28 General Electric Company Bulk dispense user adjustable controls
US8056747B2 (en) 2007-10-12 2011-11-15 General Electric Company Removable tank for laundry bulk dispenser system
US8056374B2 (en) * 2007-10-12 2011-11-15 General Electric Company Multiple compartments wash additives auto-dispenser in washer or dryer pedestal
US8210188B2 (en) * 2008-02-13 2012-07-03 Whirlpool Corporation Dishwasher with dispensing system
CN102088894B (zh) * 2008-07-15 2014-01-29 汉高股份有限及两合公司 具有部件支架的配量系统
EP2395898A1 (de) * 2009-02-16 2011-12-21 Henkel AG & Co. KGaA Kartusche
IT1397289B1 (it) * 2009-12-02 2013-01-04 Elbi Int Spa Dispositivo per l'erogazione di un agente di lavaggio in una macchina lavatrice, in particolare una macchina lavastoviglie.
US8931311B2 (en) * 2011-04-26 2015-01-13 General Electric Company Additive dispenser for a washing machine
US8881748B2 (en) * 2012-12-18 2014-11-11 Whirlpool Corporation Dishwasher detergent dispenser
IT201600084226A1 (it) * 2016-08-10 2018-02-10 Bitron Spa Dispositivo dosatore per l'erogazione di un agente di lavaggio in una macchina lavatrice, in particolare una macchina lavastoviglie.
CN110360674A (zh) * 2019-08-01 2019-10-22 中国大冢制药有限公司 模块化配液中心
IT201900015746A1 (it) 2019-09-06 2021-03-06 Eltek Spa Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013453A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013435A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013444A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013459A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013468A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013432A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
IT202000013441A1 (it) 2020-06-05 2021-12-05 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie
KR20230109420A (ko) 2022-01-13 2023-07-20 엘지전자 주식회사 식기세척기
IT202200007283A1 (it) 2022-04-12 2023-10-12 Eltek Spa Dispensatore di agenti di lavaggio per lavastoviglie

Family Cites Families (10)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US2872941A (en) * 1957-02-14 1959-02-10 Harold J Soucy Synchronized liquid feed control
US3212675A (en) * 1962-12-31 1965-10-19 Gen Electric Additive dispenser for dishwashers
US3827600A (en) * 1972-01-10 1974-08-06 Whirlpool Co Apparatus for dispensing a liquid and another material
US3876117A (en) * 1974-05-16 1975-04-08 Gen Motors Corp Washing agent dispenser for dishwasher
IT1195183B (it) * 1986-09-29 1988-10-12 Eltek Spa Distributore di detersivi di notevole capacita associato ad un dosatore volumetricamente variabile particolarmente per macchine lavatrici
IT1265750B1 (it) * 1992-12-16 1996-12-02 Eltek Spa Dispositivo dispensatore di sostanze liquide e/o in polvere, in particolare per macchine di lavaggio
IT1292235B1 (it) * 1997-03-27 1999-01-29 Elbi Int Spa Dispositivo erogatore per liquidi.
DE19821414A1 (de) * 1998-05-13 1999-11-18 Aweco Kunststofftech Geraete Dosierventil
IT1303102B1 (it) * 1998-07-31 2000-10-30 Eltek Spa Dispositivo di attuazione bistabile.
DE10024014C2 (de) * 1999-07-05 2003-12-24 Aweco Appliance Sys Gmbh & Co Dosiervorrichtung für flüssiges Spülmittel

Also Published As

Publication number Publication date
WO2001073182A3 (en) 2002-05-02
DE60121743T2 (de) 2007-08-02
IT1320649B1 (it) 2003-12-10
WO2001073182A2 (en) 2001-10-04
US7047987B2 (en) 2006-05-23
AU2001242681A1 (en) 2001-10-08
DE60121743D1 (de) 2006-09-07
ITTO20000299A0 (it) 2000-03-29
US20040020517A1 (en) 2004-02-05
EP1268912A2 (en) 2003-01-02
ES2267735T3 (es) 2007-03-16
EP1268912B1 (en) 2006-07-26

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ITTO20000299A1 (it) Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.
ITTO20000300A1 (it) Dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.
EP1226779B1 (en) Washing agents dispenser for a household washing machine, namely a dishwasher
US20080053494A1 (en) Washing Agent Dispenser Device for Dishwashers
US7337635B2 (en) Washing agent dispenser for a domestic washing machine, namely a dishwasher
US10441130B2 (en) Washing and rinsing agents dispensing device, particularly for a dishwasher machine
ITTO20070597A1 (it) Dispositivo di attuazione
US20110259368A1 (en) Delivery device
CN107752959B (zh) 用于分配至少一种洗涤剂的分配装置
CN109219380A (zh) 电机驱动式室内洗碗机清洗助剂分配器
ITTO20011207A1 (it) Dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina di lavaggio domestica, in particolare una lavastoviglie.
ES2344613T3 (es) Distribuidor de detergente para introducir al menos una dosis de detergente en particular para aparato electrodomestico de tipo lavadora de ropa.
US7823236B2 (en) Actuation device and method
ITTO20010311A1 (it) Macchina lavastoviglie domestica con dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio.
ITTO20010085A1 (it) Macchina lavastoviglie domestica con dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, e relativo programma di lavaggio.
CN110913742A (zh) 用于用来洗涤的家用机器尤其是洗碗机的洗涤剂分配器
ITPN980041A1 (it) Dispositivo distributore di detersivi di diverso genere a lunga autonomia funzionale per macchine lavatrici, in particolare
ITBL940019A1 (it) Dispositivo contenitore-erogatore di detersivi in polvere a lunga autonomia funzionale per macchine lavatrici
ITTO940414A1 (it) Dispositivo per l'erogazione di agenti di lavaggio per macchine lavastoviglie.