ITTO20010311A1 - Macchina lavastoviglie domestica con dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio. - Google Patents

Macchina lavastoviglie domestica con dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio. Download PDF

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ITTO20010311A1
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IT
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dishwashing machine
washing
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opening
detergent
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IT2001TO000311A
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Inventor
Giuseppe Marchitto
Original Assignee
Merloni Elettrodomestici Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L15/00Washing or rinsing machines for crockery or tableware
    • A47L15/42Details
    • A47L15/44Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants

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  • Detergent Compositions (AREA)

Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:
“MACCHINA LAVASTOVIGLIE DOMESTICA CON DISPOSITIVO DISPENSATORE DI AGENTI DI LAVAGGIO”
RIASSUNTO
Viene descritta una macchina lavastoviglie di uso domestico, comprendente un dispensatore di agenti di lavaggio (1) nel quale sono definiti almeno un vano (3,4) per il contenimento di una singola dose di detersivo in forma solida, necessaria all’espletamento di un singolo programma di lavaggio, ed un serbatoio (5) per il contenimento di quantità di additivo in forma liquida, sufficiente per l’espletamento di una pluralità di programmi di lavaggio. Il corpo del dispensatore (1) è montato in massima parte all’interno dello sportello (CP) della macchina, in modo tale che
- una prima porzione (ZS) del dispensatore (1), in cui sono definite le luci di caricamento (AD,AP,AB) di detto vano (3,4) e/o serbatoio (5), risulti in corrispondenza di un primo passaggio definito in un bordo superiore (BS) dello sportello (CP),
- una seconda porzione (ZI) di detto corpo (2), in cui è definita almeno un’apertura per lo scarico in detta vasca del contenuto di detto vano (3,4) e/o serbatoio (5), risulti in corrispondenza di un secondo passaggio definito in una zona imbutita (PI) della superficie dello sportello (CP) rivolta verso l’interno della vasca di lavaggio.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina lavastoviglie domestica, comprendente uno sportello ed un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio.
E’ noto che le macchine lavastoviglie domestiche sono solitamente in grado di effettuare una pluralità di differenti cicli o programmi di funzionamento, i quali sono selezionabili dall’utente a seconda delle necessità di lavaggio.
Ad esempio, le macchine lavastoviglie attualmente disponibili in commercio sono solitamente dotate dei seguenti programmi di lavaggio:
- un programma di lavaggio di base, previsto per il lavaggio di stoviglie che presentano un grado di sporco normale, avente un certo grado di essiccazione; tale programma comprende solitamente una o due fasi iniziali di prelavaggio freddo, una fase di lavaggio caldo, almeno un risciacquo freddo, un risciacquo caldo, una fase finale di asciugatura;
- un programma di lavaggio intensivo, previsto per il lavaggio di stoviglie molto sporche, o per il caso in caso in cui i residui di cibo siano particolarmente difficili da asportare (ad esempio sporco molto essiccato o bruciato); tale programma comprende solitamente una o due fasi iniziali di prelavaggio caldo, una fase di lavaggio caldo, un primo risciacquo freddo, un secondo risciacquo freddo, un terzo risciacquo caldo, ed una fase finale di asciugatura;
- un programma di lavaggio economico, previsto per il lavaggio di stoviglie poco sporche o per carichi parziali di stoviglie, tale programma comprende solitamente una fase iniziale di prelavaggio freddo, una fase di lavaggio caldo, un primo risciacquo freddo, un secondo risciacquo caldo, ed una fase finale di asciugatura,
- un programma di lavaggio rapido, previsto per casi analoghi a quello del ciclo precedente, ma nel caso in cui si desideri avere più rapidamente le stoviglie lavate con carichi parziali; tale programma comprende solitamente una fase iniziale di lavaggio caldo, un unico risciacquo freddo oppure caldo, ed eventualmente una fase finale di asciugatura,
- un programma di acquaggio, che non può essere definito programma di lavaggio in senso stretto, in quanto consistente in una semplice bagnatura delle stoviglie; tale programma viene utilizzato per impedire un eccessivo essiccamento delle particelle più consistenti dello sporco, e rimandare nel tempo un lavaggio completo delle stoviglie.
Tutti questi programmi prevedono pertanto (a parte il programma di acquaggio) una fase di lavaggio principale, normalmente effettuata a caldo, la quale è la maggiore responsabile della qualità di tutto il programma di lavaggio selezionato
In termini generali, le fasi denominate “di lavaggio” e “di risciacquo caldo” vengono sempre realizzate con l’apporto di appositi detersivi e additivi di risciacquo, che l’utente deve provvedere a caricare in un idoneo dispositivo dispensatore, in taluni casi, anche almeno una delle fasi denominate “di prelavaggio” può essere realizzata con apporto di detersivo.
A tale scopo, nella lavastoviglie possono quindi essere previsti opportuni dispositivi dispensatori, comprendenti scompartì o serbatoi distinti per contenere i diversi agenti di lavaggio specifici per le suddette fasi previste da un programma di lavaggio; tipicamente tali agenti di lavaggio sono costituiti da un detersivo in forma solida, ossia in polvere o in pastiglia, che viene erogato nella fase di lavaggio, e da un additivo liquido, quale un brillantante, che viene erogato nella fase di risciacquo caldo.
Nel caso delle lavastoviglie, il dispensatore di agenti di lavaggio comprende solitamente un corpo in materiale plastico, parzialmente incassato nella controporta della lavastoviglie, ossia quella parte della sportello di caricamento frontale della macchina che è rivolta verso l’interno della vasca di lavaggio.
Il citato corpo definisce nella sua zona anteriore un vano, destinato al contenimento di una singola dose di detersivo, necessaria all’espletamento della fase di lavaggio, tale vano è dotato di uno sportellino, che viene fatto aprire al momento opportuno del ciclo di lavaggio dal dispositivo programmatore della macchina, in questo modo, sostanzialmente all’ inizio della fase di lavaggio caldo, tutta la singola dose di detersivo in forma solida viene quindi scaricata nella vasca di lavaggio
All’interno del corpo del dispensatore è poi previsto un serbatoio, per il contenimento di un secondo agente di lavaggio di tipo liquido, tipicamente un brillantante; in generale, il citato serbatoio ha una capacità tale da poter contenere una quantità di agente liquido sufficiente per l’effettuazione di più cicli di lavaggio: in tal modo l’utente della macchina viene chiamato solo periodicamente a realizzare il riempimento del serbatoio, tramite un apposito tappo; il dispensatore presenta poi al suo interno una vaschetta, associata al suddetto serbatoio, per il dosaggio della quantità di brillantante da erogare nel corso di un ciclo di lavaggio, nel corso del funzionamento della macchina, un programmatore o timer provvede a comandare un attuatore, che libera un passaggio di scarico presente in corrispondenza della detta vaschetta di dosaggio, in modo che la dose di brillantante possa fluire da quest’ultima alla vasca di lavaggio della lavastoviglie
Il dispensatore è configurato in modo che l’apertura del vano destinato al contenimento del detersivo sia rivolta verso l’alto, quando la porta della macchina è aperta; pertanto dopo che la porta è stata portata in posizione orizzontale, l’utente può caricare il detersivo nel suddetto vano, chiudere il relativo sportellino e quindi richiudere la porta (in tale posizione della porta l’utente può altresì realizzare il riempimento del serbatoio di brillantante); lo sportellino del vano di contenimento del detersivo è solitamente di tipo ribaltabile o scorrevole; la sua apertura, nel momento opportuno del ciclo di lavaggio.
viene controllata da un programmatore, o timer, della macchina, in modo da determinare la caduta per gravità del detersivo nella vasca di lavaggio
La tecnica nota in precedenza citata impone di realizzare il caricamento del detersivo nel relativo vano con la porta della macchina aperta, ossia in una posizione relativamente scomoda per l’utente, soprattutto se si considera che, a differenza del brillantante, il detersivo in polvere o in forma di pastiglia deve essere necessariamente caricato prima dell’avvio di ogni ciclo di lavaggio
Per quanto riguarda l’eventuale impiego di detersivo anche nel corso del prelavaggio, taluni dispositivi dispensatori possono essere dotati di un vano aggiuntivo, distinto dal vano destinato a contenere la dose di detersivo in polvere per la fase di lavaggio In tale caso, lo sportellino che chiude il vano per il detersivo di lavaggio si estende anche a coprire il citato vano aggiuntivo, ma quest’ultimo presenta dei passaggi frontali o nella sua parte inferiore: pertanto, quando lo sportello della lavastoviglie della macchina viene chiuso (ossia passa dalla posizione orizzontale a quella verticale), la maggior parte del detersivo contenuto in detto vano aggiuntivo può cadere per gravità nella vasca di lavaggio, ed essere utilizzato nel corso della prima fase di prelavaggio
Si noti che, secondo l’attuale stato dell’arte, l’utilizzo di tale vano aggiuntivo è dedicato in modo specifico al contenimento del detersivo necessario all’espletamento della prima fase di prelavaggio; l’utente è quindi chiamato a riempire con detersivo sia il vano di contenimento del detersivo per la fase di lavaggio, sia il vano di contenimento del detersivo per la fase di prelavaggio
Nei casi in cui il dispositivo dispensatore della lavastoviglie non preveda invece il citato vano aggiuntivo, l’utente che desideri utilizzare del detersivo ai fini della prima fase di prelavaggio è necessariamente chiamato ad immettere direttamente nella vasca di lavaggio della macchina un poco di detersivo in polvere (che è del medesimo tipo utilizzato per le fasi di lavaggio), prima della chiusura dello sportello e dell’avvio del funzionamento della macchina.
Sono anche noti dei dispositivi dispensatori in cui il vano di contenimento della singola dose di detersivo per il lavaggio è dotato di passaggi, atti a consentire un ingresso calibrato di acqua durante i momenti iniziali del ciclo di lavaggio
Attraverso tali passaggi, quindi, una modesta quantità di acqua può penetrare nel vano di contenimento del detersivo, per poi trascinare una certa parte di quest’ultimo in vasca, durante la fase di prelavaggio; in seguito, all’inizio della fase di lavaggio caldo, il programmatore della macchina comanda l’apertura dello sportellino del vano di contenimento del detersivo, in modo che la parte residua di quest’ultimo possa cadere per gravità in vasca.
Sono poi note delle macchine di lavaggio in cui la porta di caricamento non è ribaltabile, ma scorrevole linearmente su apposite guide; si veda, ad esempio con specifico riferimento ad una macchina lavastoviglie a due cestelli, la soluzione descritta in FR-A-2.674.426; in ulteriori soluzioni di tipo noto, la lavastoviglie presenta invece un unico cestello di contenimento delle stoviglie da lavare, configurato a mo’ di cassetto scorrevole, la cui parete frontale realizza di fatto la porta della macchina
Anche in tali tipologie di macchine, il dispensatore degli agenti di lavaggio viene fissato alla porta della macchina, o comunque ad una parete o superficie verticale delimitante la vasca di lavaggio, con la conseguenza che il medesimo si trova sempre su di un medesimo piano di giacitura, indipendente dalla condizione di apertura o chiusura della porta.
I dispensatori utilizzati su tali tipologie di macchine debbono essere dotati di un’apposita pompa elettrica, onde realizzare il dosaggio e l’erogazione dell’agente di lavaggio liquido. Per quanto riguarda invece il detersivo in polvere o in forma solida, tali dispensatori comprendono una sede di alloggiamento per un contenitore aperto verso l’alto, parzialmente ribaltabile ed incernierato all’estremità inferiore
Il citato contenitore può essere parzialmente estratto dalla relativa sede, inclinando il medesimo verso l’esterno del corpo del dispensatore, in modo da potervi caricare all’interno la dose di detersivo; con un movimento inverso al precedente il contenitore viene poi riportato entro la relativa sede di alloggiamento, definita nel corpo del dispensatore
Tale tipo di soluzione risulta piuttosto complicata e costosa, in quanto presuppone la presenza di un apposito circuito idraulico atto a convogliare dell’acqua all’interno del citato contenitore del detersivo, per realizzarne l’asportazione ed il suo convogliamento nella vasca di lavaggio della macchina; la soluzione si dimostra ulteriormente complicata, costosa e critica se si considera che tale circuito idraulico deve essere in parte alloggiato entro la porta della macchina.
La presente invenzione si propone di risolvere gli inconvenienti sopra citati tramite una macchina lavastoviglie il cui dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, atto all’erogazione di una quantità di agente di lavaggio necessaria all’esecuzione di un ciclo di trattamento eseguito dalla macchina, sia di realizzazione semplice, di comodo impiego, di funzionamento affidabile e di costo contenuto
La presente invenzione si basa altresì, a seguito di esaustive prove pratiche effettuate, sul riconoscimento del fatto che la tecnica nota in precedenza citata non consente di realizzare un adeguato sfruttamento della singola dose di detersivo caricata in macchina, ovvero di ottenere uno sfruttamento ottimale delle potenzialità che questa potrebbe offrire, in termini di miglioramento della qualità del lavaggio
Da un primo punto di vista, ciò è dovuto al fatto che le soluzioni attualmente note non consentono di realizzare un efficiente dosaggio del detersivo, ai fini dell’effettuazione di una o più fasi di prelavaggio
Dall’ altro lato, l’erogazione pressoché completa, ed in un unico momento, della singola dose di detersivo in forma solida all’inizio della fase di lavaggio principale, ha come conseguenza che l’azione chimico-fisica del detersivo stesso si esaurisce rapidamente, nel corso della sola prima parte della fase stessa.
In tale ottica, scopo ulteriore della presente invenzione è quello di indicare una macchina lavastoviglie in cui una singola dose di detersivo possa essere sfruttata al meglio, al fine di accrescere la qualità del lavaggio.
Questi ed altri scopi, che risulteranno chiari in seguito, vengono raggiunti secondo la presente invenzione da macchina lavastoviglie domestica avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che formano parte integrante della presente descrizione Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- la Fig. 1 rappresenta una vista frontale di una controporta, facente parte di uno sportello di una macchina lavastoviglie realizzata in accordo alla presente invenzione; - la Fig 2 rappresenta una sezione schematica di un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio per una macchina lavastoviglie domestica, in accordo ad una possibile forma realizzativa della presente invenzione, in una prima condizione operativa,
- la Fig 3 rappresenta una sezione schematica del dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio di Fig 2, in una seconda condizione operativa,
- la Fig. 4 rappresenta una sezione schematica del dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio di Fig. 2, in una terza condizione operativa;
- la Fig. 5 rappresenta un esempio di realizzazione di un sistema di dosaggio ed erogazione di un agente di lavaggio liquido del dispositivo dispensatore di Fig 2 La macchina lavastoviglie domestica oggetto della presente invenzione è di realizzazione e funzionamento in sé noti, ad eccezione della particolare forma realizzativa del proprio sportello e del dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio, in seguito descritti Pertanto, tale lavastoviglie non verrà nel seguito descritta ed illustrata in dettaglio Qui basti precisare che tale macchina lavastoviglie è dotata di almeno
un sistema di controllo, atto a sovrintendere Γ esecuzione di una pluralità di differenti programmi di lavaggio, quali ad esempio un ciclo di base, un ciclo intensivo, un ciclo economico, eccetera; ognuno di tali programmi comprende, come da arte nota, una pluralità di fasi sequenziali, quali una eventuale fase di prelavaggio, una fase di lavaggio principale, una fase di risciacquo, eccetera,
- una vasca di lavaggio, dotata di uno sportello frontale, in cui sono presenti uno o più cestelli per il contenimento delle stoviglie da lavare,
dei mezzi per il caricamento ed il dosaggio di acqua entro la vasca, comprendenti ad esempio un tubo di carico, un’elettrovalvola ed un pressostato,
dei mezzi per il riscaldamento dell’acqua caricata in vasca, comprendenti ad esempio una resistenza elettrica;
dei mezzi per l’irrorazione sulle stoviglie dell’acqua caricata in vasca, il suo filtraggio ed il suo ricircolo, comprendenti ad esempio una pompa di lavaggio, un sistema di filtri e degli spruzzatori rotanti;
dei mezzi per lo scarico dell’acqua utilizzata nel corso delle varie fasi del ciclo di lavaggio, comprendenti ad esempio un condotto ed una pompa di scarico;
almeno un dispensatore di agenti di lavaggio.
In Fig. 1, con CP viene indicata nel suo complesso la controporta della macchina lavastoviglie secondo l’invenzione, ossia quella parte dello sportello, solitamente costituita da un guscio in acciaio inox, destinata ad essere rivolta verso Γ interno della vasca di lavaggio della macchina.
Con PI viene indicata una zona imbutita della controporta CP, definita nella pane superiore di quest’ultima, sporgente frontalmente, con BS viene indicato un bordo superiore della controporta CP ovvero della suddetta zona imbutita PI.
Secondo un aspetto importante della presente invenzione, il dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio che equipaggia la macchina risulta in massima parte inserito all’ interno del suo sportello, ed in particolare nella zona imbutita PI, tale dispensatore viene indicato nel suo complesso con 1 in Fig 1
Come si nota, la parte superiore del dispensatore 1, indicata con ZS, risulta direttamente affacciata e leggermente sporgente sul bordo superiore BS della controporta CP, attraverso un passaggio definito in quest’ultimo, la parte inferiore dello stesso dispensatore 1, indicata ZI, risulta sporgente inferiormente alla zona imbutita PI, attraverso un relativo passaggio definito in quest’ultima; tra le citate parti ZS e ZI ed i relativi passaggi definiti nella controporta CP sono previsti opportuni mezzi di tenuta Di tipologia in Sé nota, volti ad impedire l’infiltrazione di acqua verso l’interno dello sportello della macchina.
Dalla Fig. 1 è poi possibile notare come, nel caso esemplificato, nella parte superiore ZS del dispensatore 1 sono definite tre distinte aperture di caricamento, e precisamente. - un’apertura per il caricamento di una singola dose di detersivo in polvere, indicata con AD;
un’apertura il caricamento di un brillantante liquido, indicata con AB; un’apertura per il caricamento di almeno una pastiglia di detersivo, indicata con AP Nella forma preferita dell’invenzione, il dispensatore 1 è dotato di un coperchio ribaltabile, indicato con CO nelle Figg. 2-4, azionabile manualmente e dotato di idonei mezzi di tenuta, atto ad occludere contemporaneamente almeno le aperture AD e AP per il detersivo in forma solida (polvere e pastiglia); l’occlusione dell’apertura AB per il brillantante è preferibilmente realizzata a mezzo di un classico tappo, indicato con TP nelle Figg. 2-4, di tipologia in sé nota, il quale risulta comunque coperto dal citato coperchio CO, quando questo è nella rispettiva condizione di chiusura.
Come detto, il corpo del dispensatore 1 è inserito sostanzialmente passante attraverso la zona imbutita PI della controporta CP; in tal modo, la parte inferiore ZI del dispensatore I risulta direttamente affacciata verso l’interno della vasca di lavaggio, come si vedrà in seguito, nella parte ZI sono a tale scopo ricavate delle aperture di scarico per i vari agenti di lavaggio contenuti nel dispensatore 1.
II citato dispositivo dispensatore 1 viene rappresentato, tramite delle sezioni schematiche, nelle Figg. 2, 3 e 4, in diverse condizioni operative.
Il dispensatore 1 comprende un corpo scatolato 2 in materiale plastico, all’interno del quale sono definiti:
- un vano 3, per il contenimento di una singola dose di detersivo in polvere, ossia una quantità di detersivo necessaria per l’espletamento di un singolo ciclo di lavaggio, la quantità di detersivo che può essere contenuta nel vano 3 è sostanzialmente simile a quella che può essere contenuta nei noti dispensatori monodose a sportellino mobile, citati in apertura della presente descrizione;
- un vano 4, per il contenimento di almeno una pastiglia di detersivo,
- un serbatoio 5, per il contenimento di un brillantante liquido, il citato serbatoio ha una capacità tale da poter contenere una quantità di agente liquido sufficiente per l’effettuazione di più cicli di lavaggio;
- una vaschetta 6, associata al suddetto serbatoio, per il dosaggio di singole dosi di brillantante da erogare nel corso di un medesimo ciclo di lavaggio
Il vano 3 è in comunicazione con la già citata apertura di caricamento AD e presenta una luce inferiore di scarico, indicata con 3 A. Inferiormente alla luce 3 A, nel corpo 2 è montato un organo di dosaggio ed erogazione, indicato nel complesso con 7; nel caso esemplificato, l’organo 7 comprende un elemento scorrevole linearmente, in cui è definita una cavità passante 7A; tale cavità 7A è atta al contenimento di una quantità volumetricamente definita di detersivo, che è pari ad una parte o frazione della singola dose contenuta nel vano 3.
Il vano 4 è in comunicazione con la già citata apertura di caricamento AP e presenta una luce inferiore, indicata con 4A.
Con 8 viene indicato un secondo elemento mobile, scorrevole linearmente tra l’organo di dosaggio 7 e la parete inferiore del corpo 2; tale elemento mobile 8 presenta un’apertura passante 8A, le cui funzioni saranno in seguito chiarite
Con 9A e 9B sono indicate due aperture di scarico, definite nella parete inferiore del corpo 2, ossia nella parte del dispensatore 1 indicata con ZI in Fig. 1, ossia nella parte che fuoriesce dalla zona imbutita PI della controporta CP
L’apertura 9A è dimensionata in modo da estendersi, quando il dispensatore 1 si trova nella condizione di riposo illustrata in Fig. 2, sia inferiormente alla luce 3A del vano 3, sia inferiormente all’apertura passante 8A dell’elemento mobile 8, per le finalità che risulteranno chiare in seguito
L’apertura di scarico 9B è invece posta in corrispondenza della luce inferiore 4 A del vano 4; dalla Fig. 2 è possibile notare come, in condizione di riposo del dispensatore 1. una porzione di estremità dell’elemento mobile 8 si estenda nel vano 4, ad occludere parzialmente la sua luce inferiore 4A
Con 10 è indicato un primo attuatore di tipo noto, quale ad esempio un termoattuatore, dotato di un albero o pistone di azionamento 10A; Γ attuatore 10 è fissato in modo noto aH’interno del corpo 2 del dispensatore.
Con 11 è indicata una prima leva, infulcrata al corpo 2 in un punto PI; la leva 1 1 presenta alle sue due estremità delle asole, nelle quali risultano impegnati in modo noto l’estremità dell’albero 10A dell’attuatore 10 ed un’appendice 7B dell’organo di dosaggio 7.
Con 12 è indicato un secondo attuatore di tipo noto, quale ad esempio un termoattuatore, dotato di un albero o pistone di azionamento 12A; anche l’attuatore 12 è fissato in modo noto all’interno del corpo 2 del dispensatore 1.
Con 13 è indicata una seconda leva, infulcrata al corpo 2 in un punto P2; anche la leva 13 presenta alle sue due estremità delle asole, nelle quali risultano impegnati in modo noto l’estremità dell’albero 12A dell’attuatore 12 ed un’appendice 8B che si estende da un montante verticale 8C dell’elemento mobile 8
Con 14 è infine indicato uno stelo, accoppiato al citato montante 8C dell’elemento mobile 8, il quale è parte di un sistema di dosaggio ed erogazione del brillantante Secondo la presente invenzione, lo sportello della lavastoviglie è preferibilmente dotato di mezzi, di concezione in sé nota, volti a realizzare un arresto intermedio al movimento angolare dello sportello stesso, tali mezzi possono essere ad esempio costituiti da sfere o perni, spinti da relative molle per fuoriuscire parzialmente dai due bordi laterali dello sportello, ed atti ad impegnarsi in rispettive sedi definite nei bordi laterali dell’apertura di accesso frontale alla vasca della macchina, in tal modo, in occasione della chiusura dello sportello, i citati perni sono suscettibili di inserirsi nelle citate sedi, onde mantenere stabilmente lo sportello in una posizione di semi-chiusura, nella quale il bordo BS della controporta CP risulta rivolto verso l’alto, una successiva spinta sullo sportello determina poi il disimpegno dei citati perni dalle rispettive sedi, onde consentire la chiusura completa dello sportello stesso.
Naturalmente i citati mezzi volti a consentire l’ottenimento di una condizione stabile di semi-chiusura dello sportello possono essere realizzati con qualsiasi altra tecnica nota; ad esempio tali mezzi potrebbero essere integrati direttamente nei mezzi di incernieramento dello sportello al mobile della macchina
Il funzionamento del dispensatore 1 di Fig. 2, per quanto riguarda l’erogazione di detersivo, è il seguente.
Prima dell’ avvio di un ciclo di lavaggio, l’utente della lavastoviglie apre lo sportello della macchina e provvede in modo noto al caricamento delle stoviglie da lavare, negli appositi cesti.
L’utente può quindi muovere lo sportello verso la suddetta posizione stabile di semichiusura, nella quale il bordo superiore BS della controporta CP risulta rivolto verso l’alto
In tale condizione, l’utente apre il coperchio superiore CO del dispensatore 1 e carica nel vano 3 la singola dose di detersivo necessaria all’espletamento del ciclo stesso, tramite l’apertura AD; all’ occorrenza, l’utente può altresì provvedere a riempire con del brillantante il serbatoio 5, attraverso l’apertura AB, dopo aver rimosso il tappo TP; il coperchio CO può quindi essere richiuso, previa l’eventuale richiusura del tappo TP. L’utente può quindi chiudere definitivamente lo sportello della lavastoviglie, per poi avviare il ciclo di lavaggio.
Nel corso del caricamento manuale nel vano 3 del detersivo in polvere, parte di quest’ultimo raggiunge per gravità, attraverso la luce 3A, la cavità 7A dell’organo di dosaggio 7, che si trova in corrispondenza della stessa luce 3 A; in tale posizione operativa, come illustrata in Fig 2, la cavità 7A risulta chiusa inferiormente, a mezzo della superficie superiore dell’elemento mobile 8; in tal modo, quindi, la cavità 7A viene riempita con una dose di quantità definita di detersivo.
Ai fini dell’ erogazione del detersivo, il sistema di controllo della macchina provvede poi a comandare il dispositivo 1, nel momento ritenuto opportuno
In particolare, l’attuatore 10 viene alimentato, il modo che il suo pistone 10A determini un movimento angolare della leva 11, attorno al punto di fulcro PI e l’organo 7 venga portato a muoversi linearmente verso destra, (con riferimento alle Figg 2-4) In tal modo, la cavità 7A viene portata in corrispondenza dell’ apertura passante 8 A dell’elemento mobile 8, la quale si trova in corrispondenza dell’apertura di scarico 9A; la quantità di detersivo contenuta nella cavità 7A è quindi libera di cadere nella vasca della macchina, per contribuire al lavaggio delle stoviglie. Tale condizione è visibile in Fig 3 Una volta realizzata tale erogazione, l’alimentazione all’attuatore 10 viene interrotta, in modo tale che il pistone 10A di quest’ultimo, la leva 11 e l’organo di dosaggio 7 possano ritornare nella posizione originale di Fig. 2, nella quale la cavità 7A può nuovamente essere caricata con detersivo, attraverso la luce 3 A; si noti che il ritorno dell’organo 7 alla posizione originaria può essere ottenuto o favorito tramite mezzi elastici, di tipo in sé noto (ad esempio integrati nell’ attuai ore 10).
In un momento successivo del ciclo di lavaggio, il sistema di controllo controlla nuovamente l’attuatore 10 del dispositivo 1, onde erogare una nuova parte del detersivo in polvere contenuto nel vano 3; come si intuisce, ciò viene ottenuto esattamente nello stesso modo sopra descritto, ossia producendo un movimento lineare dell’organo 7, sino a che la cavità 7A non venga portata in corrispondenza dell’apertura passante 8 A e quindi dell’apertura di scarico 9A; con il successivo movimento di ritorno dell’organo 7, inoltre, viene eventualmente realizzato un nuovo riempimento della cavità 7A
Il numero di alimentazioni dell’ attuai ore 10 è preferibilmente calcolato in funzione della capacità massima del vano 3, in modo da ottenere l’erogazione, in tempi successivi e nel modo suddetto, della quasi totalità di detersivo.
L’erogazione della parte finale di detersivo in polvere viene invece realizzata tramite l’alimentazione dell’attuatore 12, controllata dal sistema di controllo della macchina A seguito di tale alimentazione, l’albero 12A dell’attuatore 12 determina il movimento angolare della leva 13, attorno al punto di fulcro P2; in tal modo viene quindi prodotta una traslazione lineare dell’elemento mobile 8 verso sinistra (con riferimento alle Figg 2-4), con la conseguente spinta dello stelo 14 verso l’interno della vaschetta 6, onde realizzare il dosaggio del brillantante dal serbatoio 5
Tramite lo stesso movimento dell’elemento mobile 8, l’apertura passante 8A viene portata in corrispondenza della cavità 7A dell’organo 7, in modo tale che linterno del vano 3 risulti in comunicazione diretta con l’interno della vasca di lavaggio della macchina. Tale condizione viene illustrata in Fig 4.
In tale condizione, la parte residua di detersivo eventualmente presente all’interno del vano 3 può quindi cadere in vasca, attraverso la luce 3A, la cavità 7A dell’organo 7, l’apertura passante 8 A dell’elemento mobile 8 e l’apertura di scarico 9 A del corpo 2 In tale condizione, inoltre, parte dell’acqua spruzzata all’interno della vasca dagli organi irroratori della lavastoviglie, può raggiungere l’interno del vano 3, lavandolo completamente; si noti che in tale condizione operativa, lo spostamento dell’elemento mobile 8 fa si che anche la luce inferiore 4 A del vano 4 risulti completamente aperta: dell’acqua può quindi raggiungere anche l’interno del vano 4, lavandolo completamente La condizione di alimentazione dell’attuatore 12 viene mantenuta sino al momento in cui il ciclo di lavaggio della macchina prevede l’erogazione di una prima quantità di brillantante
In tale occasione, quindi, il sistema di controllo della macchina provvede ad interrompere l’alimentazione all’attuatore 12, con il conseguente ritorno dell’elemento mobile 8 nella posizione originale di Fig 2; anche in questo caso, il ritorno dell’elemento mobile 8 alla posizione originaria può essere ottenuto o favorito tramite mezzi elastici, di tipo in sé noto, ad esempio integrati nell’attuatore 12
Il movimento di ritorno dell’elemento 8 determina evidentemente un movimento dello stelo 14 inverso al precedente, tramite il quale viene realizzata l’erogazione del brillantante in precedenza dosato nella vaschetta; un esempio delle modalità di erogazione del brillantante saranno in seguito descritte
Da quanto sopra, risulta evidente come il dispensatore 1 della macchina secondo l’invenzione consenta di:
realizzare un “frazionamento” della singola dose di detersivo in polvere originariamente caricata nel vano 3, in una pluralità di sotto-dosi di volume predefiito,
erogare, nel corso di almeno due fasi differenti di un ciclo di lavaggio, almeno una rispettiva sotto-dose di detersivo in polvere, oppure di erogare, nell’ambito di almeno una medesima fase del ciclo, una pluralità di dette sotto-dosi.
In tale ottica, in una forma realizzativa vantaggiosa dell’invenzione, il sistema di controllo della lavastoviglie è programmato per comandare una prima erogazione di detersivo già nel corso di una fase di prelavaggio prevista dal ciclo, anche se effettuata a freddo, al fine di sfruttare le proprietà meccaniche/abrasive del detersivo stesso; ciò consente infatti di ottenere una sostanziale rimozione dello sporco già nella sola prima fase del lavaggio, indipendentemente dalla temperatura dell’acqua.
Considerazioni analoghe valgono evidentemente anche per una eventuale seconda fase di prelavaggio, anche a freddo, prevista dal ciclo selezionato
Secondo un aspetto importante della presente invenzione, inoltre, il sistema di controllo della macchina può essere programmato per realizzare, nella successiva fase di lavaggio principale, una pluralità di attuazioni del dispositivo 1, per ottenere delle erogazioni di porzioni o frazioni di detersivo in momenti distinti.
In tale modo, quindi, nell’ambito della medesima fase di lavaggio principale, si potranno realizzare due o più distinte erogazioni di detersivo; ad esempio, una prima erogazione potrà essere convenientemente effettuata all’inizio di tale fase, quando il liquido di lavaggio non ha ancora raggiunto la temperatura di regime, ed una seconda erogazione potrà essere effettuata dopo che è trascorso un certo tempo dall’avvio della medesima fase, quando tale temperatura è considerata raggiunta (il raggiungimento di tale temperatura potrebbe peraltro essere rilevato anche tramite opportuni mezzi sensori), in tal modo, quindi, nelle prima parte della fase di lavaggio (ossia dopo la prima erogazione) potranno essere sfruttate appieno le proprietà meccaniche/abrasive del detersivo, mentre nella seconda parte della fase di lavaggio (ossia dopo la seconda erogazione) potranno essere sfruttate appieno le proprietà fisico/chimiche del detersivo Ovviamente, le fasi in cui realizzare almeno un’erogazione di detersivo e le fasi in cui effettuare più erogazioni di detersivo, sono determinate in sede di progetto del sistema di controllo della macchina, e sono funzione del tipo di ciclo di lavaggio selezionabile dall’utente, e della capacità del vano 3.
Si noti poi che, tramite una successione di cicli di alimentazione dell’attuatore 12, è anche possibile effettuare una pluralità di erogazioni di brillantante nell’ambito di una medesima fase di risciacquo e/o nel corso di almeno due fasi di risciacquo differenti Il funzionamento del dispositivo 1, per quello che riguarda l’eventuale impiego di una pastiglia di detersivo, è invece il seguente; si consideri a tale fine che, anche in questo caso, il dispositivo 1 si presenta in posizione di riposo come in Fig. 2.
Prima dell’avvio di un ciclo di lavaggio, l’utente della lavastoviglie apre lo sportello della macchina e provvede in modo noto al caricamento delle stoviglie da lavare, negli appositi cesti.
L’utente può quindi muovere lo sportello verso la suddetta posizione stabile di semichiusura, nella quale il bordo superiore BS della controporta CP risulta rivolto verso l’alto. In tale condizione, l’utente apre il coperchio CO ed inserisce nel vano 4, attraverso l’apertura AP, la necessaria pastiglia di detersivo; anche in questo caso, all’ occorrenza, l’utente può provvedere all’eventuale riempimento del serbatoio 5 con del brillantante; il coperchio CO può quindi essere richiuso. L’utente può quindi chiudere definitivamente 10 sportello della lavastoviglie, per poi avviare il ciclo di lavaggio.
Quando nel vano 4 viene inserita la pastiglia di detersivo, quest’ultima viene portata a poggiare per gravità sulla porzione di estremità dell’elemento mobile 8, che sporge internamente al vano 4, in corrispondenza della sua luce inferiore 4A
In tale condizione, nel corso del ciclo di lavaggio, parte dell’acqua spruzzata al’interno della vasca dagli organi irroratori della lavastoviglie, può raggiungere l’interno del vano 4, stante la semi-apertura della luce 4 A e dell’apertura di scarico 9. In questo modo viene ottenuto un parziale pre-scioglimento della pastiglia di detersivo, con la conseguenza che parte di tale agente di lavaggio può raggiungere, attraverso la stessa luce 4A e l’apertura di scarico 9B, l’interno della vasca della macchina, cosi contribuendo al trattamento delle stoviglie
In un momento successivo, come già in precedenza spiegato, il sistema di controllo della macchina provvede poi ad alimentare l’attuatore 12; in tale occasione viene realizzata l’erogazione finale della parte rimanente di pastiglia (tipicamente ciò avviene nel corso della fase di lavaggio in senso stretto prevista dal ciclo).
11 funzionamento dell’attuatore 12 determina, nei modi già sopra descritti, una traslazione lineare dell’elemento mobile 8 verso sinistra (con riferimento alle Figg 2-4), con la conseguente spinta dello stelo 14 verso l’interno della vaschetta 6, tramite lo stesso movimento dell’elemento mobile 8, la luce 4 A del vano 4 viene completamente aperta, sicché la rimanente porzione della pastiglia di detersivo può cadere, attraverso l’apertura di scarico 9B, nella vasca di lavaggio della macchina.
Con tale movimento, inoltre, Γ apertura passante 8A viene portata in corrispondenza della cavità 7A dell’organo 7, in modo tale che l’interno del vano 3 risulti in comunicazione diretta con l’interno della vasca di lavaggio della macchina; nella condizione suddetta, illustrata in Fig 4, viene quindi realizzato anche il lavaggio interno dei vani 3 e 4, come in precedenza descritto.
Anche in questo caso, la condizione di alimentazione dell’ attuai ore 12 viene mantenuta sino a che il ciclo prevede l’erogazione di una prima quantità di brillantante
In tale occasione, quindi, il sistema di controllo della macchina provvede ad interrompere l’alimentazione all’attuatore 12, con il conseguente ritorno dell’elemento mobile 8 nella posizione originale di Fig. 2; tale movimento determina evidentemente un movimento dello stelo 14 inverso al precedente, tramite il quale viene realizzata l’erogazione del brillantante.
Da quanto sopra, risulta evidente come anche nel caso di impiego testé descritto, il dispensatore 1 consenta di realizzare una sorta di “frazionamento” della singola pastiglia di detersivo impiegata.
Nella Fig 5 viene illustrata una possibile forma realizzativa del sistema di dosaggio ed erogazione del brillantante, per il dispensatore 1
In tale figura, con 5 viene indicato il già citato serbatoio di contenimento del brillantante e con 6 la già citata vaschetta di dosaggio.
Nella forma realizzativa proposta, all’interno della vaschetta 6 risulta posizionato un corpo cilindrico cavo, indicato con 15, l’interno del quale è in comunicazione diretta con il serbatoio 5, tramite un passaggio 16; con 17 sono indicati dei mezzi di tenuta, di tipo in sé noto, operanti tra la vaschetta 6, il corpo 15 e lo stelo 14, onde prevenire la fuoriuscita di brillantante dal corpo 15 stesso verso l’esterno; con 18 viene infine indicato un elemento a stantuffo, solidale allo stelo 14 e posto internamente al corpo 15
Il corpo cilindrico 15 presenta altresì un’apertura calibrata di scarico, non visibile nella Fig. 5 in quanto posizionata posteriormente all’elemento a stantuffo 18, sostanzialmente in linea rispetto al passaggio 16; detta apertura calibrata di scarico risulta in comunicazione con un condotto di scarico, non rappresentato, in comunicazione con la parte inferiore del corpo 2 del dispensatore 1, indicata con ZI in Fig. 1; si noti al riguardo che anche Γ interno del serbatoio 5 è in comunicazione con la parte inferiore del corpo 2, attraverso un noto condotto di sfiato, pure non rappresentato; i citati condotti sono convenientemente conformati a mo’ di sifone
Il funzionamento del sistema di dosaggio erogazione del brillantante di cui alla Fig 5 è molto semplice.
Nella condizione di riposo del sistema, illustrata in Fig. 5, l’elemento a stantuffo 18 mantiene chiuso il passaggio 16 e la citata apertura di scarico, situata posteriormente allo stesso elemento a stantuffo.
A seguito dell’azionamento dell’attuatore 12 e del conseguente movimento dell’elemento 8, come in precedenza descritto, lo stelo 14 viene spinto verso l’interno del corpo cilindrico 15; a seguito di tale movimento, l’elemento a stantuffo 18 si sposta progressivamente verso sinistra (con riferimento alla Fig. 5), determinando l’apertura del passaggio 16 e dell’apertura calibrata di scarico e, successivamente, un passaggio di brillantante dal serbatoio 5 all’interno del corpo 15, riempiendo quest’ultimo
Nel modo suddetto viene quindi realizzato il dosaggio della quantità di brillantante da erogare.
A seguito dell’interruzione dell’alimentazione all’attuatore 12, e del conseguente movimento dell’elemento 8, come in precedenza descritto, lo stelo 14 viene tirato verso l’esterno del corpo cilindrico 15; a seguito di tale movimento, l’elemento a stantuffo 18 si sposta progressivamente verso destra (con riferimento alla Fig. 5), spingendo cosi il brillantante contenuto nel corpo 15 a fluire nella relativa apertura calibrata e, da questa, verso Tinterno della vasca di lavaggio, tramite il citato condotto di scarico
Nel modo suddetto viene quindi realizzata l’erogazione della quantità di brillantante in precedenza dosata a mezzo del corpo cilindrico 15
Come si vede, quindi, il principio di funzionamento del sistema di cui alla Fig 5 è sostanzialmente del tipo “a siringa”, il che consente, come in precedenza accennato, di effettuare una pluralità di erogazioni di brillantante nell’ambito di una medesima fase di risciacquo e/o nel corso di almeno due fasi di risciacquo differenti, tramite una successione di cicli di alimentazione dell’attuatore 12
L’invenzione consente di ottenere evidenti vantaggi pratici dal punto di vista della facilità di impiego della lavastoviglie.
Un primo vantaggio sostanziale è costituito dall’estrema comodità delle operazioni di caricamento dei vari agenti di lavaggio, le quali possono essere realizzate in condizione di sportello della macchina semi-aperto, stante il particolare posizionamento del dispensatore 1, la cui parte superiore ZS si trova in corrispondenza del bordo superiore della controporta CP.
Nelle macchine lavastoviglie secondo l’arte nota, il dispensatore costituisce un ingombro verso l’interno della vasca, che riduce lo spazio utile di quest’ultima; sul punto si noti altresì che i dispensatori tradizionali, in quanto dotati di uno sportellino mobile, presuppongono necessariamente la presenza di uno spazio libero anteriore, onde consentire l’azionamento del detto sportellino
Nel caso della presente invenzione, al contrario, il fatto che il dispensatore 1 sia in massima parte incassato all’interno dello sportello della macchina, elimina sia gli ingombri verso l’interno della vasca di lavaggio, sia la necessità di uno spazio libero frontale; si noti poi che la maggior parte delle controporte note già presenta una zona superiore imbutita, del tipo di quella in precedenza indicata con PI.
Altri importanti vantaggi pratici attengono poi al fatto che il dispositivo dispensatore 1 comprende un unico vano dedicato 3 e/o 4, di contenimento della singola dose di detersivo da utilizzare; in tal modo, l’utente è di fatto obbligato ad utilizzare tale vano per caricare tutta la singola dose di detersivo necessaria all’espletamento del ciclo di lavaggio, sia essa in polvere o in forma di pastiglie
Come detto, parte di tale detersivo può essere utilizzata nella prima fase del ciclo (primo e/o secondo prelavaggio), ma senza la necessità di specifiche decisioni dell’utente, il quale non è neppure chiamato a compiere operazioni aggiuntive rispetto a quelle normalmente richieste sulle macchine lavastoviglie di tipo noto.
Secondo la presente invenzione è poi possibile realizzare un’ottimizzazione deH’impiego di una singola dose di detersivo in polvere, frazionandola in più quantità volumetricamente definite, le quali vengono erogate nei momenti ritenuti più opportuni di un medesimo ciclo di lavaggio.
In tale ottica, quindi, una prima frazione della singola dose di detersivo in polvere può essere utilizzata nel corso di una fase di prelavaggio prevista dal ciclo in esecuzione, il dispositivo 1 consente poi di realizzare l’erogazione di una seconda frazione della singola dose di detersivo in polvere anche nell’ambito di una seconda fase di prelavaggio prevista dal ciclo, nel caso in cui questa sia prevista
Il dispositivo 1 consente poi di realizzare una pluralità di erogazioni nell’ambito di una medesima fase del ciclo di lavaggio; in tale ottica, quindi, il sistema di controllo della macchina potrà controllare l’erogazione di una terza ed una quarta frazione della singola dose di detersivo in polvere, in momenti distinti, nel corso della fase di lavaggio principale a caldo prevista dal ciclo
Nel modo suddetto, pertanto, è possibile ottimizzare al meglio l’impiego della singola dose di detersivo in polvere caricata in macchina, al fine di accrescere la qualità del lavaggio.
Tutto ciò viene ottenuto in modo automatico, ed indipendentemente da una scelta o decisione operata dall’utente della macchina, l’unica condizione è che l’utente immetta il detersivo nel vano 3, ma questo è ovviamente un presupposto essenziale per realizzare il lavaggio, ossia un’operazione che l’utente deve comunque compiere
L’invenzione consente altresì di realizzare, all’ occorrenza, un adeguato sfruttamento “differenziato” di una pastiglia di detersivo, ossia con la possibilità di sfruttare parti di tale agente di lavaggio in successivi momenti; lo stesso dicasi per il brillantante, il quale può essere erogato in più riprese.
Dalla descrizione effettuata risultano pertanto chiare le caratteristiche della macchina lavastoviglie oggetto della presente invenzione, così come chiari ne risultano i suoi vantaggi
È chiaro che numerose varianti sono possibili per l’uomo del ramo alla macchina lavastoviglie ed al programma oggetto della presente invenzione, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell'idea inventiva, cosi come è chiaro che nella pratica attuazione del trovato i vari elementi descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti
Tra le altre, si segnala la possibilità di prevedere, sul lato interno della controporta CP (ossia il lato opposto a quello visibile in Fig 1) una sorta di alloggiamento in lamiera, atto
a racchiudere il corpo del dispensatore 1 ,
ad isolarlo rispetto alla parte interna dello sportello in cui si trovano dei componenti soggetti a tensione elettrica,
- convogliare eventuali perdite di brillantante dal serbatoio 5 e/o dalla vaschetta 6, direttamente verso Γ interno della vasca, tramite lo stesso passaggio della parte imbutita PI, da cui sporge la parte inferiore ZI del dispensatore stesso.
E’ infine chiaro che la parte ZS e/o la parte ZI non deve necessariamente sporgere all’esterno della controporta CP, le medesime potendosi trovarsi semplicemente affacciate o in corrispondenza dei relativi passaggi definiti nella controporta stessa, con relativi mezzi di tenuta volti ad impedire Γ infiltrazione di acqua verso l’interno dello sportello della macchina.
L’invenzione è stata in precedenza descritta con riferimento all’impiego su macchine lavastoviglie dotate di una porta o sportello frontale ribaltabile; è tuttavia chiaro che la medesima è suscettibile di applicazione anche su macchine dotate di sportelli scorrevoli linearmente o configurati a mo’ di cassetto, come menzionato in apertura della presente descrizione.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina lavastoviglie di uso domestico, comprendente - un sistema di controllo, atto a controllare l’esecuzione di una pluralità di differenti programmi di lavaggio, almeno uno di detti programmi comprendendo una pluralità di fasi sequenziali, - una vasca di lavaggio, dotata di uno sportello frontale mobile, una parte (CP) del quale è destinata ad essere rivolta verso l’interno di detta vasca, detta parte (CP) comprendendo almeno un bordo superiore (BS) ed una zona imbutita (PI) in prossimità di detto bordo (BS); - un dispensatore di agenti di lavaggio (1), associato a detto sportello, nel corpo (2) del quale sono definiti almeno - un vano (3,4) per il contenimento di una singola dose di un agente di lavaggio in forma solida, necessaria all’espletamento di un singolo programma di lavaggio, detto vano (3,4) essendo dotato di una rispettiva luce di caricamento (AD,AP), - un serbatoio (5) per il contenimento di quantità di un agente di lavaggio in forma liquida sufficiente per l’espletamento di una pluralità di programmi di lavaggio, detto serbatoio essendo dotato di una rispettiva luce di caricamento (AB), caratterizzato dal fatto che il corpo (2) di detto dispensatore (1) è montato in massima parte all’ interno di detto sportello, in modo tale che - una prima porzione (ZS) di detto corpo (2), in cui sono definite dette luci di caricamento (AD,AP,AB), risulti in corrispondenza di un primo passaggio definito in detto bordo superiore (BS), - una seconda porzione (ZI) di detto corpo (2), in cui è definita almeno un<’>apertura (9A,9B) per lo scarico in detta vasca dell’agente di lavaggio in forma solida contenuto in detto vano (3,4), risulti in corrispondenza di un secondo passaggio definito in detta zona imbuì ita (PI) 2 Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto secondo passaggio è definito in un bordo inferiore di detta zona imbutita (PI) 3. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta prima porzione (ZS) sporge all’esterno di detto primo passaggio. 4. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detta seconda porzione (ZI) sporge all’esterno di detto secondo passaggio 5 Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispensatore (1) comprende mezzi (7,8) per suddividere detta singola dose di agente di lavaggio in forma solida in una pluralità di sotto-dosi, di quantità sostanzialmente predefinita, e che detto sistema di controllo è programmato per controllare detti mezzi (7,8) al fine di erogare, nel corso di almeno due fasi distinte di un programma di lavaggio, almeno una rispettiva sotto-dose di agente di lavaggio in forma solida, ovvero per erogare, nel corso di almeno una medesima fase di un programma di lavaggio, una pluralità di dette sotto-dosi in momenti distinti 6. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto vano (3,4) presenta una luce inferiore (3 A, 4 A) 7. Macchina lavastoviglie, secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi comprendono un organo (7) di dosaggio ed erogazione, almeno in parte mobile al di sotto di detta luce inferiore (3 A,4A). 8. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi comprendono un elemento mobile (8) tra detto organo (7) ed una parete di detto corpo (2) in cui è definita detta apertura di scarico (9A,9B). 9. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto elemento mobile (8) presenta un’apertura passante (8A), costantemente in comunicazione con detta apertura di scarico (9A,9B) 10. Macchina lavastoviglie, secondo le rivendicazioni 7 e 9, caratterizzata dal fatto che detto organo (7) comprende almeno una nicchia o cavità (7A), atta al contenimento di una di dette sotto-dosi, detto organo (7) essendo mobile per spostare detta nicchia o cavità (7A) almeno tra una prima ed una seconda posizione, in detta prima posizione detta nicchia o cavità (7A) essendo in corrispondenza di detta luce inferiore (3A) ed in detta seconda posizione detta nicchia o cavità (7A) essendo in corrispondenza di detta apertura passante (8A). 11 Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto elemento mobile (8) è traslabile per spostare detta apertura passante (8A) almeno tra una prima ed una seconda posizione, in detta prima posizione detta apertura passante (8A) non comunicando con detta nicchia o cavità (7A) ed in detta seconda posizione detta apertura passante (8A) essendo in corrispondenza di detta nicchia o cavità (7A), quest’ultima essendo a sua volta in corrispondenza di detta luce inferiore (3 A). 12. Macchina lavastoviglie, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto organo (7) è del tipo scorrevole o traslabile linearmente 13 Macchina lavastoviglie, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento mobile (8) è del tipo scorrevole o traslabile linearmente 14. Macchina lavastoviglie, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispensatore (1) comprende primi mezzi attuatori (10,1 1) per produrre il movimento di detto organo (7) 15 Macchina lavastoviglie, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispensatore (1) comprende secondi mezzi attuatori (12,13) per produrre il movimento di detto elemento mobile (8). 16. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispensatore (1) comprende un sistema (6,14-18) per suddividere detta quantità di agente di lavaggio in forma liquida in una pluralità di sotto-dosi, di quantità sostanzialmente predefinita, e che detto sistema di controllo è programmato per controllare detto sistema al fine di erogare, nel corso di almeno due fasi distinte di un programma di lavaggio, almeno una rispettiva sotto-quantità di agente di lavaggio in forma liquida, ovvero per erogare, nel corso di almeno una medesima fase di un programma di lavaggio, una pluralità di dette sotto-quantità in momenti distinti 17 Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto sistema (6,14-18) comprende una camera di dosaggio (6, 15) in comunicazione con detto serbatoio (5), ed un elemento a stantuffo (14,18) mobile in detta camera (6,15). 18. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta camera di dosaggio (6,15) presenta un condotto di scarico che termina in detta seconda porzione (ZI) di detto corpo (2). 19. Macchina lavastoviglie, secondo le rivendicazioni 8 e 17, caratterizzata dal fatto che detto elemento a stantuffo (14, 18) è azionato a mezzo di detto elemento mobile (8) 20. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto vano (4) è atto al contenimento di una pastiglia di detersivo. 21. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi (8) per realizzare un pre-scioglimento iniziale di detta pastiglia di detersivo all’interno di detto vano (4) e l’erogazione in detta vasca di almeno una parte disciolta di detta pastiglia di detersivo, tramite detta luce inferiore (4A) e detta apertura di scarico (9B) 22. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (8) sono azionabili per realizzare successivamente l<’>erogazione in detta vasca della parte non disciolta all’interno di detto vano (4) di detta pastiglia di detersivo, tramite detta luce inferiore (4A) e detta apertura di scarico (9B) 23. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che in detto corpo (2) sono definiti un primo vano (3) per il contenimento di detersivo in povere, dotato di una luce di caricamento (AD), un secondo vano (4) per il contenimento di almeno una pastiglia di detersivo, dotato di una luce di caricamento (AP), un serbatoio per il contenimento di un additivo liquido (5), dotato di una luce di caricamento (AB), dette luci di caricamento (AD,AP,AB) trovandosi in detta prima porzione (ZS) di detto corpo (2). 24. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che a detto corpo (2) è associato un coperchio (CO), atto a ricoprire detta o dette luci di caricamento (AD,AP,AB), detto coperchio (CO) essendo in particolare di tipo ribaltabile. 25. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto sportello è del tipo mobile angolarmente e sono previsti mezzi per realizzare un arresto intermedio al suo movimento angolare, onde mantenere stabilmente detto sportello in una posizione di semi-chiusura, nella quale detto bordo superiore (BS) risulta rivolto verso l’alto. 26. Macchina lavastoviglie, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che internamente a detto sportello è previsto un alloggiamento per detto corpo (2) del dispensatore ( 1 ), detto alloggiamento essendo in particolare atto a isolare detto corpo (2) rispetto alla parte interna dello sportello in cui si trovano componenti soggetti a tensione elettrica, convogliare eventuali perdite di detto detersivo in forma liquida direttamente verso l’interno di detta vasca, tramite detto secondo passaggio 27. Macchina lavastoviglie domestica, secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi
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