ITRN990025U1 - Macchina levigatrice per pezzi in legno con dispositivo antiritorno - Google Patents

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ITRN990025U1
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Gino Botteghi
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Description

DESCRIZIONE annessa alla domanda di brevetto per modello di utilità’ avente per TITOLO:
“MACCHINA LEVIGATRICE PER PEZZI IN LEGNO CON DISPOSITIVO ANTIRITORNO”
Il presente trovato concerne una macchina levigatrice a nastro largo indifferentemente del tipo superiore od inferiore, di tipologia usuale nella sua architettura di base, quindi comprendente aggregati di levigatura a nastro abrasivo teso su rulli e/o tamponi, un tappeto di trasporto dei pezzi in legno od assimilati da una zona di entrata a una zona di uscita, pezzi destinati alla lavorazione di calibratura o levigatura e presentanti una superficie da lavorare di forma approssimativamente piana, e dei dispositivi pressori quali rulli, caricati con molle od a semplice gravita’, che premono i pezzi contro il tappeto trasportatore; in particolare concerne una macchina levigatrice di questo tipo dotata di un dispositivo meccanico di sicurezza ad impedimento del moto retrogrado, situato preferibilmente nella zona di entrata, e comunque precedentemente al gruppo di levigatura, ove detto dispositivo e’ atto a contrastare il rigetto accidentale dei pezzi che potrebbe verificarsi durante la levigatura, con riferimento alla consueta modalità' di lavorazione in opposizione, cioè’ con il nastro rotante contro l’avanzamento dei pezzi.
Sono note allo stato dell'arte nel settore di siffatte macchine levigatrici, macchine del tutto prive di dispositivi antiritorno meccanici previsti per evitare il fenomeno del rigetto dei pezzi sottoposti a levigatura, ivi comprese le stesse macchine levigatrici prodotte dalla Richiedente.
Dispositivi noti, ed applicati per scopi paragonabili anche dada stessa Richiedente, peraltro su gamme di macchine alquanto differenti dalla levigatrice come le pialle a spessore e le segatrici multilame, prevedono sostanzialmente delle barriere antiritorno il cui scopo principale e’ quello di occludere la luce.di entrata pezzi, composte da almeno una schiera di bandelle metalliche tutte indipendentemente basculanti, potendo queste sollevarsi e strisciare sopra il pezzo stesso allorché’ questo venga introdotto in macchina, e rendere cosi' pervia la sola sezione impegnata dal pezzo stesso, e chiusa ogni altra parte della zona di entrata.
La soluzione finora nota ed adottata di macchina levigatrice senza alcun dispositivo antiritomo, presenta l’inconveniente che il pezzo potrebbe subire un violento moto retrogrado di rigetto per ingranamento con il nastro abrasivo stesso, avente elevata velocita’ periferica, allorché’ si ingenerino particolari condizioni - studiate primariamente dalla stessa Richiedente - favorevoli all'ingranamento suddetto, riconducibili principalmente alla creazione di impronte a cunetta sul pezzo dovute per esempio ad improprie manovre di accostamento verticale del pezzo stesso al nastro, probabilmente in unione a condizioni particolarmente scadenti del tappeto, specie quando usurato o cosparso di polveri fini.
Parimenti, la soluzione banale suddetta, presente su altre tipologie di macchine, delle bandelle a strisciamento sul pezzo non e’ trasferibile in alcun modo sulla levigatrice, in quanto l'operazione di levigatura contempla spesso lavorazioni talmente leggere (caso delle finiture di pannelli laccati) che non arriverebbero a levigare i solchi derivanti dallo strisciamento delle bandelle sul pezzo, verificandosi in tal modo un irrimediabile danno al pezzo.
Lo scopo che la macchina levigatrice oggetto del presente trovato si propone, e’ proprio quello di eliminare gli inconvenienti menzionati in precedenza. Il trovato, quale esso e' caratterizzato dalle rivendicazioni, risolve pertanto il problema di realizzare una macchina levigatrice di pezzi in legno ove esista un dispositivo meccanico in ingresso della macchina che impedisca il pericoloso fenomeno del rigetto, e che al contempo sia compatibile con gli elevatissimi standard di finitura richiesti ai pezzi in uscita dalle macchine levigatrici, con particolare riferimento alle levigature di finitura dei pezzi.
L’idea qui di seguito sviluppata raggiunge gli scopi citati con una configurazione della macchina del tipo anzidetto in cui su un basamento di macchina sono presenti, con riferimento ad una direzione X di avanzamento di una tema ortogonale XYZ, almeno un gruppo di levigatura in cui il nastro abrasivo e’ sotteso da appositi rulli con asse lungo Y di cui uno motorizzato, almeno un tappeto trasportatore dei pezzi lungo X, chiuso ad anello su propri rulli di cui uno almeno motorizzato, e presentante un ramo attivo piano di giacitura orizzontale XY antistante il gruppo di levigatura, almeno dei pressori per esempio a guisa di rulli che premono il pezzo sul tappeto e sono supportati - eventualmente elasticamente - dal basamento in modo adattabile alle possibili diverse altezze dei pezzi in transito, ove a complemento dei suddetti elementi, ed in posizione antistante il piano di trasporto del tappeto e precedentemente il gruppo levigatore nel verso X dell’alimentazione lungo X dei pezzi, e’ presente un rullo con una superficie laterale ad elevata aderenza, con asse sostanzialmente lungo Y, supportato nelle sue estremità' dal basamento di macchina in modo adattabile alle diverse altezze dei pezzi in transito e spinto verticalmente contro essi per ottenere il suo rotolamento sui pezzi stessi, essendo inoltre detto rullo dotato di un sistema di ruota libera che ne consente la rotazione assiale solo nel verso concorde con il verso X di alimentazione e ne impedisce la rotazione inversa, impedendo in tale modo il moto retrogrado dei pezzi.
Mediante l’uso di una siffatta configurazione si ottiene come risultato che viene realizzata in modo assolutamente efficiente ed efficace la funzione di antiritorno di sicurezza dei pezzi presenti in macchina.
I vantaggi ottenuti mediante l'uso di una macchina levigatrice conforme al presente trovato, consistono essenzialmente in un incremento di sicurezza durante l’uso della macchina, per di piu’ con un dispositivo ad elevatissima affidabilita' in quanto totalmente meccanico, ed assolutamente innocuo nei confronti delle superfici dei pezzi in lavorazione, grazie al rotolamento che ha luogo, in assenza di qualsivoglia strisciamento, ed alla superficie laterale del rullo realizzata generalmente in elastomero tenero.
II trovato e’ esposto piu’ in dettaglio nel seguito, con l'aiuto dei disegni che ne rappresentano una modalità’ d'esecuzione, comunque puramente esemplificativa e non vincolante:
- la figura 1 rappresenta una vista laterale e schematica di una macchina levigatrice superiore nel suo complesso, ove sono chiari i mutui rapporti tra i componenti, e dove e’ indicato come particolare W il dispositivo antiritorno oggetto del trovato;
- la figura 2 rappresenta una sezione laterale del dispositivo antiritomo, il detto particolare W della figura 1 ;
- la figura 3 rappresenta ancora una sezione laterale come in figura 2, ma mostra due possibili diverse altezze di lavoro del dispositivo, nonché’ il principio del’impuntamento in caso di rigetto del pezzo; - la figura 4 rappresenta una sezione del dispositivo antiritorno secondo un piano frontale di macchina, di traccia A-A richiamata in fig.
2;
- la figura 5 rappresenta una assonometria del dispositivo antiritorno.
La macchina levigatrice 1 nella sua generalità’ risulta sostanzialmente nota. Sono quindi presenti essenzialmente un basamento di macchina 3, dei gruppi di levigatura 4 composti di rulli 5 disposti con asse lungo Y, cioè’ ortogonalmente alla direzione X di avanzamento dei pezzi 2; tali rulli sottendono un nastro 9 abrasivo che ruota velocemente chiuso ad anello sui rulli stessi, grazie ad una motorizzazione agente su un rullo 5 e qui non rappresentata. La parte inferiore del gruppo 4, ove il nastro avvolge il rullo di base del gruppo, serve per la levigatura della superficie 2v che il pezzo 2 rivolge ai gruppi, l’altra superficie del pezzo essendo in appoggio al tappeto trasportatore 6, nel suo ramo attivo 6a. Anche il tappeto 6 e’ chiuso ad anello su propri rulli 7, ove uno di essi dispone di una motorizzazione non rappresentata che comanda il lento movimento di avanzamento nel verso X della direzione X. Il ramo attivo 6a del tappeto individua un piano di giacitura orizzontale XY, rispetto al quale ha senso considerare due semispazi geometrici separati da tale piano, localmente correlati al ramo 6a: un semispazio A, antistante il ramo 6a ed ove hanno sede i gruppi 4 ed ove transitano i pezzi 2, ed un semispazio B, retrostante il tappeto 6 ed ove hanno sede i rulli 7 di esso. Nel semispazio A sono presenti dei dispositivi 8 di spinta agenti sui pezzi 2 in trànsito, di solito a guisa di rulli pressori 8r eventualmente sospinti da molle 10, in modo che i pezzi siano premuti sul tappeto con una forza F di interfaccia atta a creare l'aderenza fra pezzo e tappeto. In alcune realizzazioni, anche assieme ai rulli 8r, possono anche essere presenti delle scarpe pressatrici 8s o delle lamine pressatrici 8m, ove comunque tutti questi pressori 8 sono disposti adiacenti ai gruppi 4. Il tappeto che avanza nel verso X della direzione X, individua una zona ZE di entrata pezzi ed una zona ZU di uscita pezzi levigati, mentre nelle tipologie di macchine in argomento il nastro gira in opposizione rispetto all’avanzamento dei pezzi. Nella zona di entrata ZE, prima del primo gruppo di levigatura, si trova il dispositivo antiritorno a rullo 11, che rende peculiare la levigatrice oggetto del trovato; esso e’ anche denotato come particolare W in fig.
1.
Entrando maggiormente nel dettaglio del dispositivo antiritomo di fig. 2, 3, 4, 5 qui descritto e peculiare della macchina 1 conforme al trovato, si osserva che esso e’ composto di un rullo 11 avente asse Yr orientato secondo Y ed accoppiato rotoidalmente ad una biella 17, a sua volta oscillante attorno ad un asse Yb registrabilmente fisso al basamento 3, tramite un'appendice del telaio stesso dotata di asole di registrazione. La biella 17 configura una catena cinematica 12 di sostegno per il rullo 11. Solidale all’asse del rullo e’ calettata una ruota dentata 20 per arpionismo, su cui si impegna un relativo dente 19 fulcrato a sua volta sulla biella, e tale per cui l’interazione fra dente 19 e ruota dentata 20 consente la sola rotazione del rullo in un verso congruente al verso X di avanzamento dei pezzi, ed impedisce la rotazione opposta. Il rullo 11 costa di un perno interno 15 in metallo, atto a conferire opportune caratteristiche di resistenza flessionale, e di una superficie laterale 14 di contatto con i pezzi, generalmente in elastomero, sovente superficialmente sagomata a dentatura per migliorare l’aderenza con i pezzi. La biella 17, e pertanto il rullo 11, sono sospinti in direzione dei pezzi 2 da una molla 16 che nella presente realizzazione particolarizza un generico sistema di spintori 13.
Funzionalmente, quando un pezzo 2 in transito in direzione X sul tappeto 6 giunge in corrispondenza del rullo 11, la biella 17 si solleva dalla sua posizione di riposo ed assume una posizione di lavoro dipendente dalla altezza del pezzo 2, come ben evidenziato nella fig. 3 che mostra entrambe le posizioni. Dopodiché’ il rullo 11 inizia a girare in modo congruente al verso X di avanzamento, trascinato per attrito dalla superficie di contatto 2v del pezzo 2 stesso, e nell’arpionismo il dente 19 inizia a saltare sui denti della ruota 20, consentendone la rotazione.
Allorché’ dovesse accadere che il pezzo 2 entrasse in ingranamento con il nastro 9 - animato da forte velocita' contraria al lento avanzamento dei pezzi - e le forze di attrito tra pezzo 2 e tappeto 6 generate dalle spinte F dei rulli pressori 8r dovessero diventare insufficienti a mantenere la solidarietà’ in avanzamento fra tappeto e pezzo, questo sarebbe rigettato nel verso contrario a X; ove ciò’ invece, nella macchina levigatrice oggetto del trovato, risulta impedito sia dalla impossibilita’ alla rotazione retrograda del rullo 11 che, fortemente premuto dalla molla 16 contro il pezzo 2 funziona in questo caso quale tampone di freno ad attrito per il pezzo 2, sia dalla tendenza aH’impuntamento derivante dalla disposizione della biella 17, in particolare dal ridotto angolo Zt fra la direzione Z e la retta t, congiungente sulla biella le tracce degli assi Yb ed Yr, per cui durante l’impuntamento tendono ad aumentare enormemente le forze esercitate dal rullo 11 sul pezzo 2 e l'azione frenante diventa assolutamente predominante. Vi e’ poi da notare come la particolare disposizione dell'asse Yb, materialmente esteso tra le due bielle delle rispettive estremità’ come da fig. 5, serva da ritegno per limitare la eventuale eccessiva corsa del dente 19.
La macchina levigatrice cosi' strutturata raggiunge quindi gli scopi prefissati grazie alle mutue disposizioni illustrate per i diversi elementi, senza dover alterare la restante struttura di macchina già' esistente.
Il trovato cosi’ concepito e’ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel’ambito del concetto esposto. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina levigatrice (1) a nastro largo superiore od inferiore per la levigatura in attraversamento continuo lungo una direzione orizzontale X di alimentazione di pezzi (2) in legno od assimilabili, macchina comprendente: - un basamento (3) di macchina; - almeno un gruppo (4) di levigatura di detti pezzi costituito da almeno una prima serie di rulli (5) ad assi paralleli di cui uno almeno motorizzato disposti secondo una direzione Y orizzontale e ortogonale alla detta direzione X, detta prima serie di rulli (5) sottendendo almeno un nastro abrasivo (9) chiuso ad anello sui detti rulli stessi e destinato alla levigatura dei detti pezzi; - almeno un tappeto trasportatore (6), chiuso ad anello su secondi rulli (7) di cui uno almeno motorizzato, detto tappeto trasportatore movimentando per aderenza secondo la detta direzione X i detti pezzi (2) in appoggio lungo un proprio ramo attivo (6a), da una zona di entrata (ZE) di esso precedente il detto almeno un gruppo (4) ad una zona di uscita (ZU) di esso seguente il detto almeno un gruppo (4), detto ramo attivo (6a) individuando un piano geometrico orizzontale XY definente localmente sia un semispazio (A) antistante detto ramo (6a), ove ha luogo il transito dei detti pezzi (2) sul detto tappeto ed ove ha sede il detto almeno un gruppo (4) di levigatura, sia un semispazio (B) simmetrico al precedente e retrostante il detto ramo (6a), ove hanno sede i detti secondi rulli (7); - elementi pressori (8) posti nel detto semispazio (A) e, rispetto alla direzione X di alimentazione dei detti pezzi (2), posti lateralmente ai detti almeno un gruppo (4) di levigatura, elementi usualmente a guisa di lamine pressatrici (8m), o a guisa o di scarpe pressatrici (8s) registrabilmente vincolate al detto basamento (3), o a guisa di terzi rulli (8r) adattabilmente mobili eventualmente con interposizione di molle (10) rispetto a detto basamento (3) secondo una direzione verticale Z in funzione dello spessore dei detti pezzi (2) in transito, detti elementi pressori (8) agendo sul lato in lavorazione (2v) di detti pezzi (2) ed esercitando conseguenti forze F elastiche o di gravita’ generanti l’aderenza di essi con il detto tappeto (6), caratterizzata dal fatto che nel detto semispazio (A) antistante il detto ramo (6a), e precedentemente ad un detto almeno un gruppo (4) rispetto al verso X di alimentazione lungo detta direzione X, e’ situato almeno un rullo (11) con superficie laterale (14) di contatto ad elevata aderenza, con asse (Yr) sostanzialmente secondo detta direzione Y supportato ad ogni propria estremità’ rispetto a detto basamento (3) da una catena cinematica (12) in modo adattabilmente mobile secondo detta direzione verticale Z in funzione dello spessore dei detti pezzi (2) in transito, mezzi di spinta (13) essendo previsti agenti sulla detta catena cinematica (12) o sull’asse del detto rullo (11) per mantenere un contatto di rotolamento fra detto rullo (11) e detto lato in lavorazione (2v), e laddove sull'asse di tale rullo e’ presente un dispositivo (18) a ruota libera che ne consente una rotazione assiale soltanto nel verso congruente con il detto verso X di alimentazione dei detti pezzi (2), e ne impedisce la rotazione inversa, congruente con un moto retrogrado dei detti pezzi (2), realizzandosi in tal modo con il detto rullo (11) la funzione di antiritorno di sicurezza dei pezzi (2) in levigatura sulla detta macchina (1).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di spinta (13) consistono sostanzialmente in molle (16) od elementi a reazione elastica agenti sui diversi membri della detta catena cinematica (12), ovvero direttamente sull’asse (Yr) del detto rullo (11).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dai fatto che la detta catena cinematica (12) di supporto di una estremità’ dell’asse (Yr) del detto rullo antiritorno (11) consiste in una coppia prismatica a guisa di slitta, con possibilità’ di movimento - rispetto al detto basamento (3) - lungo detta direzione verticale Z.
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che la detta catena cinematica (12) di supporto di una estremità’ dell’asse del detto rullo antiritorno (11) consiste in una biella (17) fulcrata sostanzialmente al detto basamento (3) secondo un asse (Yb)
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che la detta biella (17) e’ fulcrata al detto basamento (3) in modo che risulti ridotto l’angolo (zt) fra la detta direzione verticale Z e la retta (t) che sulla biella unisce le tracce dei detti assi (Yb) ed (Yr), tale da configurarsi per la biella un meccanismo ad impuntamento in caso di moto retrogrado dei detti pezzi (2).
  6. 6. Macchina secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la superficie laterale del detto rullo antiritorno (11) presenta una dentatura ad orientamento sostanzialmente assiale sul rullo, in materiale gommoso elastico, laddove il profilo trasversale dei denti presenta un andamento ricurvo in avanti, con riferimento al normale senso di rotazione indotto dal rotolamento sulla detta superficie (2v) dei detti pezzi, talché’ un moto retrogrado dei detti pezzi (2) tende a provocare, per adesione fra dente e pezzo, una deformazione di retroversione del dente con forzamento e conseguente impedimento del moto retrogrado.
  7. 7. Macchina secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che la superficie laterale del detto rullo antiritomo (11) presenta tratti sostanzialmente cilindrici a differenti diametri, eventualmente presentanti dentatura, talché’ e’ possibile il rotolamento del detto rullo (11) su superfici (2v) di pezzi (2) anche aventi differenti spessori.
  8. 8. Macchina secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto dispositivo (18) a ruota libera consiste in un arpionismo rotativo non reversibile fra un dente (19) di arresto indietreggio fulcrato secondo un asse (Yd), che si impegna in una ruota dentata (20) solidale al detto rullo (11) nella rotazione attorno al suo detto asse (Yr).
  9. 9. Macchina secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di spinta (13) agenti sulla detta catena cinematica (12) comprendono l’effetto della gravita’ agente sui diversi membri di detta catena, nonché’ sul detto stesso rullo (11).
  10. 10. Macchina levigatrice secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato, con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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