ITRN20150015A1 - Centro di lavorazione automatico per componenti di infissi. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa alla domanda di brevetto per Invenzione Industriale dal titolo: ?CENTRO DI LAVORAZIONE AUTOMATICO PER COMPONENTI DI INFISSI.?
Il presente trovato concerne un centro di lavorazione automatico per componenti di infissi.
Pur presentando vari ambiti di applicazione, in particolare esso si presta alla realizzazione di montanti e traversi di porte e finestre. Infatti, in questo tipo di lavorazioni accade molto di frequente di dover eseguire su coppie di pezzi lo stesso tipo di operazioni in modo speculare. Per di pi?, le operazioni in questione spesso vanno eseguite su facce opposte di un pezzo: pertanto, ? necessario provvedere a bloccaggi successivi del pezzo in modo da consentire agli utensili di avvicinarsi ora da un lato, ora dall?altro.
Questi centri di lavorazione comprendono una struttura portante fissa sulla quale sono montati sia il piano di lavoro per il sostegno dei pezzi da lavorare, sia la testa operatrice sulla quale vengono montati i vari utensili necessari per le diverse lavorazioni.
In numerose macchine per la lavorazione del legno, il piano di lavoro ? costituito da un certo numero di barre trasversali parallele, mobili secondo un asse del piano stesso, sulle quali sono montati mezzi di bloccaggio del pezzo da lavorare a loro volta mobili lungo le barre trasversali, e quindi in direzione perpendicolare all?asse suddetto. Tali mezzi di bloccaggio possono essere di varia natura: pi? frequentemente, vengono usate ventose, provviste di un sistema di fissaggio a depressione, o dispositivi a morsa. In ogni caso, poich? lo scopo ? il sostegno del pezzo da lavorare, il numero delle barre trasversali e dei mezzi di bloccaggio varia sia in funzione delle dimensioni del pezzo che in funzione delle dimensioni della macchina.
Sono noti anche diversi dispositivi di bloccaggio dei pezzi da lavorare, idonei ad essere impiegati in automatico e/o in funzionamento manuale.
Ad esempio, si conoscono dispositivi automatici di bloccaggio in cui le morse sono governate da movimenti lineari coordinati in modo appropriato per garantire un posizionamento stabile dei pezzi anche quando essi devono essere lavorati su facce opposte.
Il documento DE102007044588 concerne un dispositivo automatico in cui il bloccaggio dei pezzi avviene per mezzo di morse che serrano il pezzo in successione, lasciando libera la faccia che deve essere lavorata.
? diffuso anche l?utilizzo di dispositivi in cui le morse restano ferme ed i pezzi vengono spostati da altri dispositivi rispetto ad esse, in modo da poter essere lavorati su facce opposte, come ? trattato nei documenti EP 2392439 ed EP 2025480.
Questi dispositivi, tuttavia, presentano una complessit? meccanica che porta ad avere costi molto elevati e, soprattutto, mostrano dei limiti nella gestione di pezzi nei quali le superfici sulle quali si pu? agire per il bloccaggio sono di piccole dimensioni: in questo caso, infatti, si potrebbero avere piccoli movimenti dei pezzi che, comunque, provocherebbero lavorazioni imprecise.
Per quanto riguarda i dispositivi del genere gestiti manualmente, essi impongono che tutti gli interventi vengano eseguiti a macchina ferma, causando un rallentamento del ritmo di lavoro che genera inaccettabili riduzioni della produttivit?.
Un recente brevetto della stessa titolare di questa domanda tratta di un dispositivo che gestisce la movimentazione di pressori sagomati animati da un moto roto-traslatorio.
In questo dispositivo, descritto in EP2153954, i pezzi da lavorare sono sostenuti dal basso da supporti almeno parzialmente fissi, mentre sono bloccati dall?alto da pressori sagomati provvisti di ?dita? che si compenetrano a vicenda.
Anche questa soluzione presenta tuttavia dei limiti, in particolare nel lavorare pezzi di piccole dimensioni.
Infatti, l?affiancamento sul piano di lavoro delle barre trasversali che supportano i mezzi di bloccaggio deve comunque essere fatto tenendo in considerazione che a questi ultimi va consentito di ruotare.
Ci? comporta che gi? pezzi di lunghezza inferiore ai 40 centimetri circa non potranno essere bloccati che da un solo pressore.
Inoltre, la movimentazione dei pressori sul piano di lavoro ? di tipo rotatorio e l?interferenza tra le superfici sagomate di pi? pressori che agiscano insieme pu? essere ottenuta solo con movimenti verticali che impediscono aggiustamenti in direzioni parallele al piano di lavoro.
Lo scopo del presente trovato ? pertanto quello di eliminare gli inconvenienti ora menzionati.
Esso viene raggiunto mediante un dispositivo che gestisce in automatico morse sagomate animate da un moto traslatorio secondo due direzioni ortogonali, di cui una perpendicolare al piano di lavoro.
Il principale vantaggio ottenuto mediante il presente trovato consiste essenzialmente nel fatto che si ottiene un bloccaggio dei pezzi da lavorare pi? efficace, particolarmente importante nel caso si debba operare su pezzi che presentano superfici di bloccaggio di modeste dimensioni e lunghezze intorno ai 20-25 centimetri. Inoltre, la forma degli elementi di bloccaggio consente un posizionamento ottimale di tali superfici in funzione delle lavorazioni da eseguire.
In particolare, nella produzione di porte e finestre, per le quali ? necessaria l?esecuzione di lavorazioni su almeno una coppia di montanti ed una coppia di traversi, un ciclo operativo consente generalmente la realizzazione dei componenti necessari ad una porta o ad una finestra.
Inoltre, i mezzi di bloccaggio montati sulle barre che si trovano alle estremit? del piano di lavoro sono disposti simmetricamente in modo da migliorare il bloccaggio dei pezzi pi? corti.
Infine, la complessit? costruttiva dei componenti meccanici ? ridotta al minimo, con un conseguente vantaggio sia dal punto di vista degli ingombri che, soprattutto, da quello economico.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche del trovato saranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano un esempio non limitativo di esecuzione, in cui:
- la figura 1 illustra il trovato secondo una vista prospettica di insieme;
- le figure da 2 a 5 illustrano il trovato in una sequenza operativa secondo viste frontali;
- la figura 6 illustra un particolare del trovato secondo una vista prospettica;
- la figura 7 illustra il particolare di cui in figura 6 secondo viste prospettiche in una prima soluzione realizzativa, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 8 illustra il particolare di cui in figura 6 secondo viste prospettiche in una seconda soluzione realizzativa, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 9 illustra un secondo particolare del trovato secondo una vista prospettica.
Come si pu? osservare dalle figure, il trovato consiste in un centro di lavorazione automatico per componenti di infissi, comprendente un piano di lavoro (3) costituito da una pluralit? di barre (4) trasversali mobili secondo una direzione (x) giacente sul piano di lavoro (3), in cui ciascuna barra (4) ? provvista di almeno una coppia di pressori (6), atti a bloccare i componenti (2) da lavorare, e di almeno un supporto (10), atto a sostenere dal basso gli stessi componenti (2) in ogni momento della loro lavorazione. Tale supporto (10) comprende una porzione mobile (10a) in direzione (z) verticale ed una porzione fissa (10b) che funge sempre da sostegno.
I pressori (6) comprendono porzioni di superficie (61) sagomate in modo da compenetrarsi reciprocamente, per poter agire anche contemporaneamente su uno stesso componente (2) da lavorare, e comunque mantenerlo costantemente fermo durante tutta la sua lavorazione, grazie all?azione combinata del supporto (10) e di almeno un pressore (6).
Il centro di lavorazione (1) comprende un dispositivo (7) di movimentazione dei pressori (6) che ne consente la traslazione secondo una direzione (z) verticale ed una direzione (y) del piano di lavoro (3) ortogonale alla direzione (x) di spostamento delle barre (4) trasversali, in modo atto a far passare i pressori (6) da una posizione di riposo, nella quale non interagiscono con i componenti (2), ad una posizione di lavoro, nella quale serrano i componenti (2) durante la lavorazione, e viceversa.
Facendo esplicito riferimento alla soluzione realizzativa rappresentata nelle figure, il centro di lavorazione (1) comprende barre (4) provviste ciascuna di una coppia di pressori (6), in modo da poter eseguire lavorazioni su facce opposte di un componente (2), mantenendolo costantemente bloccato in ogni fase operativa.
Nell?insieme, pertanto, posto che le barre (4) possono essere raggruppate in vario modo, il centro di lavorazione (1) pu? provvedere all?esecuzione di lavorazioni su facce opposte di componenti (2) anche di tipo diverso in sequenza, mantenendoli costantemente serrati in ogni fase operativa.
Il dispositivo di movimentazione (7) dei pressori (6), visibile in figura 6, atto a trasmettere un movimento traslatorio secondo due direzioni (y,z) ortogonali, comprende mezzi attuatori (8) e mezzi di trasmissione del moto (9), che possono essere realizzati in vari modi funzionalmente equivalenti. Ad esempio, i mezzi attuatori possono essere di tipo pneumatico, come rappresentato nelle figure da 6 a 8, o di tipo elettromeccanico, non rappresentati nelle figure.
I mezzi di trasmissione del moto (9) comprendono una pluralit? di steli (91) scorrevoli, solidali due a due ad un corrispondente pressore (6) ed atti a spostare secondo due direzioni (y,z), verticalmente ed orizzontalmente, i pressori (6) in funzione delle dimensioni del componente (2) da lavorare.
Nelle soluzioni rappresentate, in cui i mezzi attuatori (8) sono costituiti da un sistema pneumatico (81) di comando dei mezzi di trasmissione del moto (9), gli steli (91) sarebbero idonei a spostarsi tra due sole posizioni di lavoro. Per consentire il posizionamento dei pressori (6) in modo arbitrario, il dispositivo di movimentazione (7) dei pressori (6) comprende almeno un dispositivo di finecorsa (71), eventualmente regolabile in funzione del componente (2) da lavorare, ed almeno un riscontro (72) solidale al pressore (6).
In relazione al dispositivo di finecorsa (71), una prima soluzione, rappresentata in figura 7, prevede l?impiego di un solo finecorsa (71a) mosso da un motore (73) in modo da poter variare in modo continuo la posizione in cui il finecorsa (71a) intercetta il riscontro (72), e conseguentemente definire la posizione del pressore (6) lungo la direzione (y) in modo arbitrario entro un prestabilito intervallo.
Una seconda soluzione, rappresentata in figura 8, prevede l?impiego di una pluralit? di finecorsa (71b,71c,71d,?) di varie lunghezze, eventualmente regolabili, mossi da un dispositivo di movimentazione (74), di tipo pneumatico o meccanico, in modo che un solo finecorsa (71b;71c;71d;?) intercetti il riscontro (72), consentendo al pressore (6) di raggiungere un certo numero di posizioni prestabilite rispetto alla direzione (y) orizzontale.
Nelle figure da 2 a 5 ? rappresentata una sequenza operativa relativa alla lavorazione di un componente (2) su due facce opposte; per comodit?, ? stata rappresentata una sola barra (4) trasversale con i relativi pressori (6).
La situazione di figura 2 ? relativa a quando il centro di lavorazione (1) ? a riposo ed i componenti (2) vengono portati in posizione di lavorazione; in figura 3, un componente (2) ? stato bloccato da un pressore (6) e lavorato su una faccia. In figura 4, ? rappresentato il momento in cui il componente (2) viene bloccato da entrambi i pressori (6), in modo da rimanere nella stessa posizione prima di essere lavorato sull?altra faccia; in figura 5, infine, il componente (2) viene lavorato sull?altra faccia mentre ? mantenuto bloccato dall?altro pressore (6). In ogni fase della lavorazione, il supporto (10) inferiore garantisce sempre il sostegno dal basso, nella posizione pi? consona per un corretto intervento degli utensili.
Le porzioni di superficie (61) sagomate consentono, in ogni fase della lavorazione, il contemporaneo intervento di due pressori (6) sullo stesso componente (2), a prescindere dalle dimensioni delle superfici di bloccaggio, assicurandone il posizionamento.
Come si vede in figura 1, le barre (4) di estremit? comprendono pressori (6) montati in modo simmetrico alle barre (4) adiacenti, in modo da migliorare il bloccaggio dei pezzi pi? corti.
Inoltre, il centro di lavorazione comprende un dispositivo di caricamento automatico (11) dei componenti (2) da lavorare, rappresentato in figura 9, provvisto di mezzi di raccordo (12) al piano di lavoro (3). Questo accorgimento consente di posizionare i componenti (2) da lavorare utilizzando la guida del piano di lavoro (3).
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Centro di lavorazione automatico per componenti di infissi, comprendente un piano di lavoro (3) costituito da una pluralit? di barre (4) trasversali mobili secondo una direzione (x) del piano di lavoro (3), in cui ciascuna barra (4) ? provvista di almeno un supporto (10) inferiore del componente (2), comprendente almeno una porzione fissa (10b), e almeno una coppia di pressori (6), comprendenti porzioni di superficie (61) sagomate in modo da compenetrarsi reciprocamente per poter agire anche contemporaneamente sullo stesso componente (2) da lavorare, detto centro di lavorazione (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (7) di movimentazione dei pressori (6), atto a farli traslare in una direzione (z) verticale ed in una direzione (y) orizzontale ortogonale alla direzione (x) di spostamento delle barre (4), in modo da farli passare da una posizione di riposo, nella quale non interagiscono con i componenti (2), ad una posizione di lavoro, nella quale serrano i componenti (2) durante la lavorazione, e viceversa.
- 2. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione (7) dei pressori (6) comprende mezzi attuatori (8) e mezzi di trasmissione del moto (9).
- 3. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi attuatori (8) comprendono un sistema pneumatico (81) di comando dei mezzi di trasmissione del moto
- 4. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trasmissione del moto (9) comprendono una pluralit? di steli (91) scorrevoli, di cui almeno uno solidale ad ogni corrispondente pressore (6), atti a traslare i pressori (6) in funzione delle dimensioni del componente (2) da lavorare.
- 5. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione (7) dei pressori (6) comprende almeno un dispositivo di finecorsa (71) ed almeno un riscontro (72) solidale al pressore.
- 6. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di finecorsa (71) ? regolabile in modo variabile.
- 7. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di finecorsa (71) comprende un solo finecorsa (71a) mosso da un motore (73) in modo da poterne variare con continuit? la posizione.
- 8. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di finecorsa (71) comprende una pluralit? di finecorsa (71b,71c,71d,?) di varie lunghezze, mossi da un dispositivo di movimentazione (74) in modo che un solo finecorsa (71b;71c;71d;?) intercetti il riscontro (72).
- 9. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le barre (4) di estremit? comprendono pressori (6) montati in modo simmetrico alle barre (4) adiacenti, in modo da migliorare il bloccaggio dei pezzi pi? corti.
- 10. Centro di lavorazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di caricamento automatico (11) dei componenti (2) da lavorare provvisto di mezzi di raccordo (12) al piano di lavoro (3).
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