ITRN20010043A1 - Pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elementodi chiusura - Google Patents

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ITRN20010043A1
ITRN20010043A1 IT2001RN000043A ITRN20010043A ITRN20010043A1 IT RN20010043 A1 ITRN20010043 A1 IT RN20010043A1 IT 2001RN000043 A IT2001RN000043 A IT 2001RN000043A IT RN20010043 A ITRN20010043 A IT RN20010043A IT RN20010043 A1 ITRN20010043 A1 IT RN20010043A1
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Roberto Celli
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Roberto Celli
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
PANNELLO IN CARTONGESSO CON APERTURA DI ISPEZIONE E RELATIVO ELEMENTO DI CHIUSURA
L’invenzione concerne un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura. I pannelli in cartongesso sono utilizzati per la realizzazione di pareti, coperture e controsoffitti. In particolare, i controsoffitti abbassano l’altezza degli ambienti e, allo stesso tempo, nascondono solaio ed eventuali utenze o impianti collocati in prossimità di questo (come, ad esempio, canaline elettriche, tubature dell’acqua e del gas, impianti di ventilazione e/o aereazione, accessori degli impianti di distribuzione dell’acqua e/o degli impianti elettrici e/o degli impianti di riscaldamento, ecc...). I controsoffitti e il soprastante solaio definiscono una intercapedine e costituiscono insieme una struttura in grado di resistere temporaneamente ad un incendio scoppiato nel vano sottostante il controsoffitto e di mantenere, per un dato intervallo di tempo una differenza di temperatura tra il vano sovrastante il solaio e il vano sottostante il controsoffitto, tale che sia possibile avvicinarsi al lato sovrastante il solaio senza ustionarsi. La struttura complessiva può così presentare la caratteristica di resistenza al fuoco e isolamento termico, convenzionalmente indicata con la sigla REI e caratterizzata dalla durata dell'intervallo di tempo in cui la differenza di temperatura su menzionata viene mantenuta.
Per controllare lo stato del solaio o per poter accedere facilmente alle utenze e/o agli impianti collocati al di sopra del controsoffitto per manutenzioni, riparazioni, ispezioni e simili, vengono ricavate nel controsoffitto (in particolare in almeno un pannello di questo) aperture di forma generalmente (ma non esclusivamente) quadrata o rettangolare, per occultare le quali si utilizzano relativi elementi di chiusura. Ovviamente si deve facilmente poter aprire (o asportare) e richiudere (o ricollocare in posizione) l’elemento di chiusura.
La presenza delle aperture di ispezione, pur dotate dei relativi elementi di chiusura, oltre a variare l’estetica del controsoffitto in modo a volte inaccettabile ne interrompe la continuità. Nella struttura complessiva, costituita da solaio e controsoffitto, vengono così introdotti punti deboli, che possono determinare lo scadimento delle caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di isolamento termico della struttura stessa. È di fondamentale importanza garantire che l’elemento di chiusura rimanga stabilmente in posizione durante un incendio fino alla disgregazione fisica del materiale di cui è composto, nonché ridurre al massimo la presenza (o la produzione durante l’incendio) di luci, tra elemento di chiusura e bordo dell’apertura, che consentano l’ingresso diretto della fiamma all’interno dell’intercapedine tra controsoffitto e solaio. In secondo luogo, occorre minimizzare la presenza di ponti termici, che consentono una rapida conduzione del calore nel controsoffitto verso il solaio.
Le aperture di ispezione vengono generalmente prodotte tagliando direttamente un pannello e presentano bordi perpendicolari al piano di giacitura del pannello stesso.
Come elementi di chiusura vengono, a volte, usati sportelli costituiti da lastre in cartongesso (o in altro materiale) incorniciate da profili muniti di cerniere fissate direttamente al pannello o a corrispondenti controprofili posti lungo il perimetro dell’apertura. Profili e controprofili esterni, oltre ad assicurare il fissaggio e il movimento dello sportello, ne definiscono con precisione le dimensioni esterne, realizzando la finitura.
Questa soluzione, pur valida, presenta l’inconveniente di essere costosa e di prevedere un elevato numero di componenti (profili, cerniere, serrature, ecc...). I profili, chiaramente visibili, alterano l’estetica del soffitto. A meno di adottare opportuni accorgimenti sulla sagomatura dei profili e delle comici, non sempre si riesce a evitare la presenza di luci tra sportello e bordo dell’apertura. Cornici e profili metallici realizzano ponti termici per il calore verso il solaio, a meno di utilizzare complicati e costosi profilati dotati di taglio termico.
Sono noti elementi di chiusura costituiti da singole lastre di cartongesso di spessore pari allo spessore del pannello, aventi bordi verticali e forma e dimensioni corrispondenti all’apertura, sostenute in posizione all’interno dell’apertura mediante l’uso di profili perimetrali di metallo (o di altro materiale adatto). All’atto dell'ispezione, la lastra viene sollevata e appoggiata sul controsoffitto all'interno dello spazio compreso tra solaio e controsoffitto stesso.
In una prima variante, il profilo perimetrale viene associato al pannello in corrispondenza dell’apertura e la lastra di chiusura viene posta in semplice appoggio su detto profilo. In una seconda variante il profilo perimetrale viene associato al lato superiore della lastra e la sostiene andando in semplice appoggio sul bordo dell’apertura dal lato del solaio. La prima variante, pur essendo più semplice della soluzione a sportello, prevede comunque l’uso di un profilo aggiuntivo, visibile dal basso e, quindi, in certi casi, antiestetico.
La seconda variante, pur nascondendo il profilo di appoggio, mostra comunque, ad una vista dal basso, le luci inevitabilmente esistenti tra i bordi verticali dell’apertura e i bordi verticali della lastra di chiusura, con conseguente effetto antiestetico. Infatti, poiché deve essere possibile asportare e ricollocare la lastra di chiusura con facilità, tali luci risultano ben visibili. Inoltre, poiché i tagli che producono la lastra e l’apertura non sono sempre precisi, tali luci possono anche essere irregolari.
Il taglio interrompe, in corrispondenza dell’apertura, la continuità dei fogli di cartone che ricoprono le facce del pannello e della lastra. Di conseguenza il gesso, costituente l’anima del pannello e della lastra, è direttamente esposto in corrispondenza delle luci tra i bordi dell’apertura e della lastra e si può danneggiare durante l’apertura e la chiusura. I fogli di cartone possono essere danneggiati o strappati.
Sia nella prima che nella seconda variante il peso della lastra grava completamente sul profilato perimetrale e, quindi, sui mezzi di aggancio tra questo e il cartongesso. In presenza di incendio e di conseguente indebolimento strutturale del gesso per disidratazione, può quindi verificarsi un precoce cedimento strutturale del gesso nelle zone in cui il profilato perimetrale è agganciato, con conseguente sgancio del profilo e caduta della lastra. Questo evento libera l’apertura di ispezione, esponendo precocemente il solaio sovrastante all’azione diretta delle fiamme. La possibilità di esposizione diretta del profilo perimetrale alla fiamma nella prima variante e le luci tra la lastra e i bordi dell’apertura di ispezione in entrambe le varianti (nascoste dal profilo perimetrale nella prima variante e visibili nella seconda) possono permettere lo stabilirsi di un ponte termico verso il solaio.
A volte possono anche essere utilizzati elementi di chiusura consistenti di due lastre di cartongesso, anch’esse a bordi verticali, accoppiate luna sull’altra per incollaggio. La lastra inferiore ha la forma e le dimensioni dell’apertura, nonché spessore pari a quello del pannello in cui è praticata l’apertura stessa. La lastra superiore ha dimensioni maggiori, così che, quando la lastra inferiore è inserita nell’apertura per chiuderla, l’elemento di chiusura rimane in appoggio sul lato del pannello rivolto verso il solaio. Questa soluzione presenta, dal punto di vista estetico, gli stessi svantaggi della su menzionata “seconda variante”. Dal punto di vista della resistenza al fuoco, in questa soluzione, pur priva dì ponti termici, c’è il rischio di una precoce caduta della lastra inferiore a seguito del degrado dell’adesivo usato per incollarla alla lastra superiore e la sola lastra superiore appoggiata sul bordo perimetrale non basta a garantire un comportamento simile a quello di un controsoffitto continuo. Scopo della presente invenzione è ovviare agli inconvenienti sopra lamentati, mettendo a disposizione un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura il quale, senza mezzi o supporti aggiuntivi, consenta uno stabile posizionamento e una agevole rimozione dell’elemento di chiusura nell’apertura di ispezione, minimizzando al massimo la presenza di luci tra l’elemento di chiusura e il bordo dell’apertura di ispezione e conferendo alla faccia del pannello rivolta verso il basso un aspetto molto vicino a quello di un pannello privo di soluzioni di continuità.
Un secondo scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura il quale non sia soggetto al rischio che, a seguito di un incendio nel vano sottostante il pannello, l’elemento di chiusura cada prima del crollo di tutto il pannello.
Un altro scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura il quale non sia facilmente deteriorabile a causa delle movimentazioni dell’elemento di chiusura durante le ispezioni al solaio. Un ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura il quale permetta, sino al crollo del pannello, una perfetta tenuta alla fiamma di un incendio eventualmente presente nel vano sottostante il pannello stesso, conferendo al pannello caratteristiche analoghe a quelle che avrebbe se fosse continuo.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della descrizione che segue, vengono raggiunti, in accordo con la presente invenzione da un pannello in cartongesso con apertura di ispezione e relativo elemento di chiusura come descrìtto nelle allegate rivendicazioni. L’invenzione è esposta più in dettaglio nel seguito con l’aiuto dei disegni, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa.
Figura 1 mostra un pannello secondo l'invenzione, con elemento di chiusura sollevato dall'apertura di ispezione, in sezione trasversale.
Figura 2 mostra il pannello di figura 1 con l’elemento di chiusura inserito nell’apertura di ispezione.
Figure 3, 4 e 5 mostrano, in sezione trasversale, altrettante forme realizzative del pannello oggetto dell'invenzione. Figure 4 e 5 mostrano, in tratteggio, l’elemento di chiusura estratto dall’apertura di ispezione.
Figura 6 è una vista dall’alto di una forma realizzativa del pannello, corripondente alle figure 3 e 5, senza elemento di chiusura.
Figure 7 e 8 sono viste dall’alto del pannello di figura 3 e di figura 5 rispettivamente e indicano il piano di sezione delle figure da 1 a 5.
Figura 9 mostra dal basso il pannello oggetto dell’invenzione. Figure 10 a-e illustrano, in sezione trasversale, alcuni dettagli del pannello oggetto dell’invenzione e una modalità semplice per ottenerli.
Figure 11 e 12 mostrano un particolare dell’accoppiamento tra elemento di chiusura e bordi dell’apertura di ispezione.
Nelle figure, con 1 è indicato un pannello in cartongesso con apertura 2 di ispezione e relativo elemento 3 di chiusura, del tipo in cui l’elemento 3 di chiusura comprende una prima lastra 30 dì cartongesso di dimensioni sostanzialmente corrispondenti a quelle dell’apertura 2 di ispezione e spessore sostanzialmente uguale allo spessore del pannello 1. Caratteristicamente, l’apertura 2 di ispezione e l’elemento 3 di chiusura sono svasati verso l’alto e hanno rispettive facce inferiori 21 , 31 esattamente della stessa forma e dimensioni. L’apertura 2 di ispezione presenta almeno tratti 22 di bordo 23 perimetrale interno inclinati rispetto alla perpendicolare al pannello 1 di un angolo minimo a predeterminato non nullo per il riscontro di corrispondenti, controsagomate porzioni 32 di bordo 33 perimetrale esterno dell’elemento 3 di chiusura inclinate dello stesso angolo α. I tratti 22, e le porzioni 32 sono, pertanto, le parti più protese le une verso le altre dei bordi perimetrali interno ed esterno 23, 33. L’elemento 3 di chiusura è così stabilmente sostenuto in posizione di inserimento nell’apertura 2 di ispezione dai tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno con la propria faccia 31 inferiore sostanzialmente complanare ad una faccia 10 inferiore del pannello 1. L’elemento 3 di chiusura è sostenuto stabilmente in posizione senza alcuna necessità di mezzi aggiuntivi, il peso essendo scaricato sui tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno, grazie alla particolare conformazione del bordo 23 perimetrale interno dell’apertura 2 di ispezione, nonché del bordo 33 perimetrale esterno dell’elemento 3 di chiusura (svasatura comune e controsagomatura dei tratti 22, e delle porzioni 32). In caso di incendio, l’elemento 3 di chiusura resta, quindi, stabilmente in posizione fino alla disgregazione fisica di tutto il cartongesso costituente i tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno. Qualora i tratti 22 siano una frazione preponderante del bordo 23 perimetrale interno, tale evento si verifica sostanzialmente al crollo del pannello 1 . Si riduce così al minimo il rischio che l’elemento 3 di chiusura possa cadere precocemente, esponendo l’apertura 2 di ispezione al passaggio diretto di fiamma. Inoltre, per il fatto che le rispettive facce inferiori 21 , 31 sono della stessa forma e dimensioni, quando l’elemento 3 di chiusura è in posizione all’interno dell’apertura 2 di ispezione, dette facce inferiori 21 , 31 sono complanari tra loro e con la faccia inferiore 10 del pannello 1. Così, come chiaramente illustrato nelle figure da 1 a 5, nonché nella figura 9, non esistono luci su tale piano comune e la faccia del pannello 1 rivolta verso il basso ha un aspetto molto vicino a quello di un pannello privo di soluzioni di continuità. Oltre che una chiusura stabile e sicura dell’apertura 2 di ispezione, nonché la minimizzazione del passaggio di fiamma in caso di incendio si ottiene anche un risultato estetico di assoluto rilievo. L’assenza di profili metallici e di mezzi metallici di sostegno elimina il rischio della presenza di ponti termici in caso di incendio. Quanto più ampia è la parte dei bordi 23, 33 perimetrali interno ed esterno costituita dai tratti 22 e dalle porzioni 32, tanto meno probabile è la presenza di luci tra l’elemento 3 di chiusura e il bordo dell’apertura 2 di ispezione. Per accedere al vano al di sopra di un controsoffitto di cui il pannello 1 è parte, risulta inoltre facile, data la svasatura degli elementi inseriti l’uno dentro l’altro, sollevare l’elemento 3 di chiusura dall’apertura 2 di ispezione o reinserirlo con sicurezza.
Vantaggiosamente, come mostrato, in particolare, nelle figure da 6 a 8, ogni tratto 22 del bordo 23 perimetrale interno è a contatto con il successivo tratto 22 almeno in un punto della faccia 21 inferiore della apertura 2 di ispezione e i tratti 22 interessano, insieme, tutto il bordo 23 perimetrale interno, le porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno essendo, corrispondentemente, anch’esse a contatto tra loro e interessando insieme tutto il bordo 33 perimetrale esterno dell’elemento 3 di chiusura. In particolare, nell’esempio mostrato nelle figure, l’apertura 2 di ispezione è di forma rettangolare e i tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno sono a contatto tra loro in corrispondenza degli spigoli del rettangolo nel piano della faccia 21 inferiore dell’apertura 2 di ispezione, altrove estendendosi per tutto lo spessore del pannello 1 . Analogamente, le rispettive porzioni 32 sono ciascuna a contatto con la successiva in corrispondenza degli spigoli del rettangolo nel piano della faccia inferiore 31 dell’elemento 3 di chiusura, altrove estendendosi per tutto lo spessore della prima lastra 30. Ciò determina una sostanziale continuità del pannello 1 , una volta che l’elemento 3 di chiusura è collocato in posizione, con ciò favorendo la resistenza al fuoco della struttura costituita da controsoffitto e solaio.
Ovviamente, tutto il bordo 23 perimetrale interno dell’apertura 2 di ispezione può essere costituito da un unico tratto 22 continuo e ripiegato. Corrispondentemente, tutto il bordo 33 perimetrale esterno dell'elemento 3 di chiusura può essere costituito da un’unica porzione 32 continua ripiegata.
In una forma realizzativa dell’invenzione, illustrata, in particolare, nella figura 4, l’elemento 3 di chiusura comprende una seconda lastra 35, stabilmente accoppiata ad una faccia 36 superiore della prima lastra 30, estesa perimetralmente al di là di quest’ultima per una distanza predeterminata al di sopra del pannello 1 e definente un riscontro per una faccia 11 superiore del pannello 1 stesso quando l’elemento 3 di chiusura è in posizione all’interno dell’apertura 2 di ispezione.
Come illustrato in figure 3 e 5, nonché in figure 6-8, 10d, 11 , in una forma realizzativa preferita, i tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno e le porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno presentano, verso l’alto, rispettivi prolungamenti 24, 34 di lunghezza predeterminata. Ciò permette, tra le altre cose, di rendere più sicuro e stabile l’alloggiamento dell’elemento 3 di chiusura nell’apertura 2 di ispezione. Anche in questo caso, come illustrato in particolare nelle figure 5 e 8, è opportuno che l’elemento 3 di chiusura comprenda una seconda lastra 35, questa volta stabilmente accoppiata ad un’estremità 37 superiore dei prolungamenti 34 delle porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno, estesa perimetralmente al di là di questi ultimi per una distanza predeterminata al di sopra del pannello 1 e definente un riscontro per una estremità superiore 27 dei prolungamenti 24 dei tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno quando l’elemento 3 di chiusura è in posizione all’interno dell’apertura 2 di ispezione.
Con l’utilizzo della seconda lastra 35 viene minimizzato l’effetto di eventuali luci che dovessero essere presenti tra il bordo 23 perimetrale interno dell’apertura 2 di ispezione e il bordo 33 perimetrale esterno dell’elemento 3 di chiusura, specialmente in corrispondenza delle estemità dei tratti 22 e delle corrispondenti estremità delle porzioni 32.
La presenza della seconda lastra 35 definisce, inoltre, un percorso labirintico e difficoltoso per le fiamme di un eventuale incendio che tentassero di introdursi nell'intercapedine tra solaio e controsoffitto. La seconda lastra 35 può essere accoppiata alla prima lastra 30 (nella forma realizzativa illustrata nella figura 4) o all’estremità 37 superiore dei prolungamenti 34 delle porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno (nella forma realizzativa illustrata nella figura 5, nonché nelle figure 6, 8) con qualsiasi mezzo opportuno. In caso di elementi metallici quali viti o altro, essi non devono essere passanti per non determinare la presenza di ponti termici. La soluzione preferita è l’uso di un adesivo tra la seconda lastra 35 e la faccia 36 superiore della prima lastra 30 o tra la seconda lastra 35 e l’estremità 37 superiore dei prolungamenti 34 delle porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno. Non ha particolare importanza la tenuta meccanica dei mezzi di fissaggio. Essi devono solo garantire che la prima e la seconda lastra 30, 35 si muovano solidalmente durante le operazioni di apertura e chiusura dell’apertura 2 di ispezione. Essi non hanno il compito di sostenere perennemente il peso della prima lastra 30 quando l’elemento 3 di chiusura è in posizione (compito svolto dai tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno) e, anche in caso di loro cedimento durante un incendio, non esiste alcun pericolo di caduta della prima lastra 30 dal pannello 1 , così che l’apertura 2 di ispezione rimane perennemente chiusa fino al crollo di tutto il pannello 1.
Vantaggiosamente, nel caso in cui sia presente la seconda lastra 35, il pannello 1 comprende, sulla propria faccia superiore 11 , una guarnizione 4 in materiale ignifugo termoespandente che circonda perimetralmente tutta l’apertura 2 di ispezione, in modo tale che, in caso di incendio, la guarnizione 4 si gonfi almeno contro la seconda lastra 35, determinando una sigillatura perimetrale che impedisce il passaggio di fiamme.
Il materiale della guarnizione 4 generalmente è a base di fibre minerali e grafite espandente. Il materiale della guarnizione 4 può presentare, almeno allo stato espanso, un elevato potere coibente per aumentare le caratteristiche di isolamento termico della struttura durante un incendio. In particolare, generalmente, sotto l’azione del calore, i materiali termoespandenti si trasformano in una schiuma, aumentando fortemente spessore e dimensioni rispetto allo stato inespanso, mentre, allo stesso tempo, tendono ad adattarsi ad ogni forma che ne limiti l’espansione. La struttura spugnosa così assunta presenta un elevato potere coibente e ferma fiamme, calore, fumo e gas in maniera ermetica.
Nella forma realizzativa illustrata nella figura 5, nonché nelle figure 6, 8, la guarnizione 4 trova naturalmente alloggio grazie al distacco tra la seconda lastra 35 e la faccia superiore 11 del pannello 1 dovuto alla presenza dei prolungamenti 24 dei tratti 22 (e dei rispettivi prolungamenti 34 delle porzioni 32). Per mantenere complanari le facce inferiori 10, 21 e 31 del pannello 1 , dell’apertura 2 di ispezione e dell’elemento 3 di chiusura rispettivamente, senza compromettere comunque la funzionalità della guarnizione 4 (la quale, espandendosi in caso di incendio, sigillerebbe comunque ogni vuoto di non esagerate dimensioni eventualmente presente al di sopra di lei), la lunghezza dei prolungamenti 24 dei tratti 22 (e dei rispettivi prolungamenti 34 delle porzioni 32) può essere scelta in modo tale da compensare esattamente 10 spessore della guarnizione 4 allo stato inespanso, oppure in modo tale da essere a questo leggermente superiore, come mostrato in figura 5 (quest’ultima soluzione essendo preferibile, dato che sovente le guarnizioni 4 presentano irregolarità superficiali che potrebbero causare una non perfetta complanarità delle facce inferiori dei diversi elementi). Nel caso della forma realizzativa mostrata nelle figura 4, la presenza della guarnizione 4 (non illustrata) fa sì che le facce inferiori dei vari elementi non siano complanari. In questo caso, ovviamente, è possibile riportarsi alla complanarità producendo un opportuno scasso 40 in corrispondenza del perìmetro della seconda lastra 35, come mostrato in tratteggio in figura 4.
Opportunamente, nel cartongesso i fogli di cartone possono essere ignifughi. Il gesso può essere modificato dalla presenza di fibre di vetro, per aumentarne la coesione meccanica. Inoltre, il gesso può essere modificato dalla presenza di vermiculite, altro materiale capace di mantenere isolamento termico in caso di incendio.
È così possibile ottenere un pannello 1 con caratteristiche analoghe a quelle che avrebbe se fosse continuo, il quale permetta, sino al suo crollo, una ottima tenuta alla fiamma di un incendio eventualmente presente nel vano sottostante il pannello 1 stesso.
Opportunamente, come in particolare evidenziato nelle figure 10d, 10e, 11 e 12, i tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno presentano una finitura 28 protettiva di cartone che si prolunga almeno parzialmente sulla faccia 10 inferiore del pannello 1 , mentre le porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno presentano una finitura 38 protettiva di cartone che si prolunga almeno parzialmente sulla faccia 31 inferiore dell’elemento 3 di chiusura. Vantaggiosamente, in una fórma realizzativa preferita della presente invenzione, come illustrato nelle figure 10d, 10e, 11 e 12, la finitura 28 protettiva dei tratti 22 del bordo 23 perimetrale interno è un prolungamento continuo della finitura 18 protettiva di cartone del pannello 1 , mentre la finitura 38 protettiva delle porzioni 32 del bordo 33 perimetrale esterno è un prolungamento continuo della finitura 39 protettiva di cartone della faccia 31 inferiore dell’elemento 3 di chiusura (in particolare della sua prima lastra 30).
La presenza delle finiture protettive 28, 38 consente di realizzare un manufatto a bassissime tolleranze dimensionali (e, quindi, un pannello 1 sostanzialmente continuo e senza luci visibili dal basso quando l’elemento 3 di chiusura è in posizione) senza rischiare di danneggiare e/o usurare il cartongesso sui bordi per via dell’attrito durante l’asportazione e il ricollocamento dell’elemento 3 di chiusura nell’apertura 2 di ispezione.
Una modalità semplice per ottenere un rivestimento in cartone dei bordi che sia prolungamento continuo di quello delle corrispondenti lastre è illustrata nelle figure 10a-10e, per tratti 22 e porzioni 32 sia privi che dotati dei rispettivi prolungamenti 24, 34. La parte sinistra di figura 10 illustra le fasi di lavorazione della prima lastra 30, mentre la parte destra di figura 10 illustra la corrispondente lavorazione del pannello 1 in corrispondenza dell’apertura 2 di ispezione.
Sulla prima lastra 30 grezza, ma dotata della propria finitura protettiva 39, si esegue, senza intaccare la finitura 39 protettiva, una fresatura perimetrale di forma diedrica, con lo spigolo in corrispondenza dei bordi della faccia inferiore 31 dell’elemento 3 di chiusura e angolo di apertura β pari al complementare dell’angolo minimo a di inclinazione dei tratti 22 rispetto alla verticale al pannello 1. Analogamente, sul pannello 1 , dotato della propria finitura protettiva 18 e nel quale sia stata praticata un’apertura destinata a diventare l’apertura 2 di ispezione, si esegue, senza intaccare la finitura 18 protettiva, una fresatura perimetrale di forma diedrica, con spigolo in corrispondenza dei bordi della faccia inferiore 21 dell’apertura 2 di ispezione e angolo di apertura γ supplementare al primo angolo di apertura β.
Come indicato in figura c, le due parti in cui sono così suddivise sia la prima lastra 30 che il pannello 1 (in corrispondenza della apertura 2 di ispezione) vengono ripiegate l’una sull’altra fino a chiudere il diedro prodotto dalle fresature e incollate. Le finiture protettive 39, 18 si ripiegano anch’esse e restano integre e continue, determinando la formazione delle finiture protettive 38 e 28 dei tratti 22 e delle porzioni 32, nonché dei relativi prolungamenti 34 e 24, ove presenti.
Una successiva lavorazione può asportare il materiale in eccesso e produrre, rispettivamente, la prima lastra 30 completa di porzioni 32 (prive, come in figura 10e, o dotate, come in figura 10d, dei relativi prolungamenti 34 a seconda dei casi) munite di corripondente finitura protettiva 38 prolungante con continuità la finitura protettiva 39 della prima lastra 30 stessa, nonché l’apertura 2 di ispezione completa di tratti 22 (privi, come in figura 10e, o dotati, come in figura 10d, dei relativi prolungamenti 24 a seconda dei casi) muniti di corrìpondente finitura protettiva 28 prolungante con continuità la finitura protettiva 18 del pannello 1.
L’invenzione consegue importanti vantaggi. In particolare, con una struttura estremamente semplice e di facile produzione, si realizza un’apertura di ispezione con relativo elemento di chiusura di facile accesso e utilizzo senza particolari difficoltà o rischi di danneggiamento delle parti in movimento. Non esiste la necessità di strutture aggiuntive di sostegno dell’elemento di chiusura. Dal lato a vista del pannello la struttura presenta, quando l’apertura di ispezione è chiusa, un aspetto sostanzialmente continuo e, ai fini della resistenza al fuoco, tende sostanzialmente a comportarsi come una struttura continua sino al crollo del pannello completo. Viene ridotto al massimo il rischio che, durante un incendio, fiamme libere possano passare al di là dell’elemento di chiusura prima del crollo dell’intero pannello.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica tutti i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pannello (1) in cartongesso con apertura (2) di ispezione e relativo elemento (3) di chiusura, del tipo in cui l’elemento (3) di chiusura comprende una prima lastra (30) di cartongesso di dimensioni sostanzialmente corrispondenti a quelle dell’apertura di ispezione (2) e spessore sostanzialmente uguale allo spessore del. pannello (1), caratterizzato dal fatto che l’apertura di ispezione (2) e l'elemento (3) di chiusura sono svasati verso l’alto e hanno rispettive facce inferiori (21 ,31) esattamente della stessa forma e dimensioni, l’apertura (2) di ispezione presentando almeno tratti (22) di bordo (23) perimetrale interno inclinati, rispetto alla perpendicolare al pannello (1), di un angolo minimo (a) predeterminato non nullo per il riscontro di corrispondenti, controsagomate porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno dell’elemento (3) di chiusura inclinate dello stesso angolo (a), l’elemento (3) di chiusura essendo stabilmente sostenuto dai tratti (22) del bordo (23) perimetrale interno in posizione di inserimento nell’apertura (2) di ispezione con la propria faccia (31) inferiore sostanzialmente complanare ad una faccia (10) inferiore del pannello (1).
  2. 2. Pannello secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che ogni tratto (22) del bordo (23) perimetrale interno è a contatto con il successivo tratto 22 almeno in un punto della faccia (21) inferiore della apertura (2) di ispezione e i tratti (22) interessano, insieme, tutto il bordo (23) perimetrale interno, le porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno essendo, corrispondentemente, anch’esse a contatto tra loro e interessando insieme tutto il bordo (33) perimetrale esterno dell’elemento (3) di chiusura.
  3. 3. Pannello secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i tratti (22) del bordo (23) perimetrale interno presentano una finitura (28) protettiva di cartone che si prolunga almeno parzialmente sulla faccia (10) inferiore del pannello (1), mentre le porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno presentano una finitura (38) protettiva di cartone che si prolunga almeno parzialmente sulla faccia (31) inferiore dell’elemento (3) di chiusura.
  4. 4. Pannello secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la finitura (28) protettiva dei tratti (22) del bordo (23) perimetrale interno è un prolungamento continuo della finitura (18) protettiva di cartone del pannello (1), mentre la finitura (38) protettiva delle porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno è un prolungamento continuo della finitura (39) protettiva di cartone della faccia (31) inferiore dell’elemento (3) di chiusura.
  5. 5. Pannello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i tratti (22) del bordo (23) perimetrale interno e le porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno presentano, verso l’alto, rispettivi prolungamenti (24,34) di lunghezza predeterminata.
  6. 6. Pannello secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che l’elemento (3) di chiusura comprende una seconda lastra (35), stabilmente accoppiata ad una faccia (36) superiore della prima lastra (30), estesa perimetralmente al di là di quest’ultima per una distanza predeterminata al di sopra del pannello (1) e definente un riscontro per una faccia (11) superiore del pannello (1) stesso quando l’elemento (3) di chiusura è in posizione all’interno dell’apertura (2) di ispezione.
  7. 7. Pannello secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’elemento (3) di chiusura comprende una seconda lastra (35), stabilmente accoppiata ad un’estremità (37) superiore dei prolungamenti (34) delle porzioni (32) del bordo (33) perimetrale esterno, estesa perimetralmente al di là di questi ultimi per una distanza predeterminata al di sopra del pannello (1) e definente un riscontro per una estremità superiore (27) dei prolungamenti (24) dei trati (22) del bordo (23) perimetrale interno quando l’elemento (3) di chiusura è in posizione all'interno dell’apertura (2) di ispezione.
  8. 8. Pannello secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto di comprendere, sulla faccia superiore (11) del pannello (1), una guarnizione (4) in materiale ignifugo termoespandente che circonda perimetralmente tutta l’apertura (2) di ispezione, in modo tale che, in caso di incendio, la guarnizione (4) si gonfi almeno contro la seconda lastra (35), determinando una sigillatura perimetrale che impedisce il passaggio di fiamme.
  9. 9. Pannello secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il materiale della guarnizione (4) presenta, almeno allo stato espanso, un elevato potere coibente.
  10. 10. Pannello secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che il materiale della guarnizione (4) è a base di fibre minerali e grafite espandente.
  11. 1 1. Pannello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nel cartongesso i fogli di cartone sono ignifughi.
  12. 12. Pannello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nel cartongesso il gesso è modificato dalla presenza di fibre di vetro.
  13. 13. Pannello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nel cartongesso il gesso è modificato dalla presenza di vermiculite.
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