ITRE20120090A1 - Dispositivo di imballaggio per oggetti - Google Patents

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ITRE20120090A1
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Fabio Parigi
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Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO DI IMBALLAGGIO PER OGGETTIâ€
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un dispositivo di imballaggio per oggetti.
Più in particolare, la presente invenzione riguarda un dispositivo di imballaggio per oggetti fragili o delicati, quali bottiglie, vasellame e simile, o qualunque altro oggetto, in cui il dispositivo di imballaggio à ̈ composto da un corpo monolitico sostanzialmente lastriforme, fustellato e ripiegato.
TECNICA PREESISTENTE
Sono note diverse tipologie di dispositivi di imballaggio di oggetti, particolarmente per bottiglie e simili, ad esempio realizzati mediante fogli di cartone fustellati e variamente sagomati che, una volta piegati, assumono varie conformazioni in modo da definire un imballaggio più o meno sicuro per l’oggetto.
Specialmente, ma non limitatamente, nel campo del trasporto delle bottiglie esistono dispositivi di imballaggio i quali sono composti da fogli di cartone ripiegati in modo da definire uno o più tubolari uniti tra loro.
In tali fogli sono praticati fori, ad esempio circolari i quali, una volta che il dispositivo di imballaggio à ̈ formato, si vengono a sovrapporre verticalmente generando un canale con asse ortogonale all’asse dei tubolari in cui à ̈ infilabile la bottiglia per l’imballaggio della stessa.
Esempi di tali dispositivi di imballaggi sono descritti nel brevetto Italiano nr. IT 1384 271, il Brevetto Europeo nr. EP 1 787 915.
Tali dispositivi di imballaggio di tipo noto tuttavia non sono scevri da inconvenienti, tra i quali va annoverato il fatto che il fondo della bottiglia, così come altre parti della stessa si trovano in appoggio diretto su parti strutturali rigide del dispositivo di imballaggio, ad esempio il fondo o la sommità, e questo comporta sovente la rottura delle bottiglie, specie se di grosse dimensioni a seguito di sollecitazioni violente, quali urti accidentali o sobbalzi diretti lungo l’asse della bottiglia.
Inoltre, le porzioni intermedie dell’oggetto che risultano circondate da pareti trasversali (in corrispondenza dei fori stessi), sebbene in corrispondenza dei fori praticati nel foglio di cartone vengano realizzate delle alette atte a flettersi e a cingere strettamente la bottiglia, risultano zone molto delicate, in quanto possono essere letteralmente tagliate dalla parete trasversale del dispositivo se l’imballaggio viene sottoposto ad urti indesiderati o altre brusche sollecitazioni di taglio rispetto all’asse longitudinale della bottiglia.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
<ESPOSIZIONE DELL' INVENZIONE>
L’invenzione, particolarmente, rende disponibile un dispositivo di imballaggio per oggetti composto da almeno due tubolari ottenuti mediante piegatura di un corpo sostanzialmente lastriforme, ciascun tubolare essendo dotato di una parete principale, le quali, in uso, sono atte ad essere reciprocamente affacciate.
Secondo l’invenzione, nella parete principale à ̈ fustellato almeno un lembo derivantesi a sbalzo dalla rispettiva parete principale e configurato in modo da poter flettere almeno parzialmente in modo elastico all’interno del rispettivo tubolare definendo un’impronta concava nella parete principale per l’alloggiamento di almeno un oggetto in appoggio su detto lembo.
Grazie a tale soluzione, gli oggetti contenuti nel dispositivo risultano particolarmente protetti da qualsiasi sollecitazione che il dispositivo dovesse subire permettendo un efficace confezionamento dell’oggetto stesso anche per condizioni critiche di trasporto dello stesso.
Un aspetto dell’invenzione à ̈, inoltre, quello di poter comprendere una pluralità di detti lembi tra loro affiancati atti a definire complessivamente detta impronta.
In tal modo, à ̈ possibile rendere disponibile una impronta concava che definisce una culla sostanzialmente continua per l’oggetto, migliorandone l’alloggiamento dello stesso all’interno del dispositivo di imballaggio ed aumentando al contempo la superficie di contatto tra il dispositivo di imballaggio stesso e l’oggetto da esso contenuto.
Un ulteriore aspetto vantaggioso dell’invenzione prevede che un lato del lembo, unito alla rispettiva parete principale da cui si deriva, definisca una porzione di una sagoma, ovvero una linea sostanzialmente chiusa di contorno, dell’oggetto da contenere.
Grazie a tale soluzione, i lembi sono atti a flettersi rispetto alla linea perimetrale che definisce la sagoma dell’oggetto, rendendo disponibile una pluralità di superfici di appoggio inclinate e cedevoli almeno parzialmente in modo elastico per l’oggetto su ogni lato dell’oggetto, il quale risulta totalmente contornato da tali lembi cedevoli e, quindi, sostanzialmente mantenuto in sospensione all’interno dei tubolari che definiscono il dispositivo di imballaggio da essi.
Vantaggiosamente, per permettere al lembo di mantenere una certa cedevolezza elastica, almeno uno tra il lembo e il rispettivo tubolare à ̈ configurato in modo che il lembo stesso possa flettere di un angolo non superiore a 80°.
Per l’imballaggio di un oggetto potrebbero essere necessari due dispositivi come sopra descritti sovrapposti con le pareti principali affacciate in modo da essere poste da una parte e dall’altra dell’oggetto.
Vantaggiosamente, in una forma preferita dell’invenzione i due tubolari sono ottenuti mediante piegatura di un unico corpo lastriforme monolitico e sono uniti tra loro mediante una piega di cerniera interposta tra due di dette pareti principali attigue di detto corpo, dette pareti principali essedo mobili tra una posizione di apertura e una posizione di chiusura in cui dette pareti principali sono sostanzialmente sovrapposte; almeno una di dette pareti principali comprende almeno uno di detti lembi.
Ancora, in una preferita forma di realizzazione dell’invenzione ciascuna delle pareti principali comprende almeno uno di detti lembi e quindi una rispettiva impronta concava, ciascuna delle quali à ̈ atta ad accogliere metà dell’oggetto da imballare nel dispositivo di imballaggio.
In pratica, le pareti principali, quando in posizione di chiusura, sono atte a disporsi sostanzialmente in corrispondenza di un piano mediano dell’oggetto, fasciando lo stesso oggetto tramite le due impronte concave.
Un aspetto ancora dell’invenzione prevede che il detto corpo con cui à ̈ realizzato il dispositivo di imballaggio comprenda appendici ripiegabili atte a bloccare in modo removibile, ad esempio per incastro, detto corpo nella detta configurazione tubolare.
In pratica ciascun tubolare à ̈ vincolato a mantenere tale conformazione da una pluralità di appendici derivantesi dallo stesso corpo monolitico che costituisce il dispositivo di imballaggio.
Vantaggiosamente, ciascun tubolare comprende almeno due pareti laterali da cui si derivano orecchie sostanzialmente rigide sporgenti e atte a protendersi oltre il piano definito dalla parete di fondo del tubolare contrapposta a detta parete principale.
In tal modo, le orecchie definiscono punti di appoggio per il dispositivo e sono atte a mantenere sollevate le pareti di fondo del dispositivo stesso quando quest’ultimo à ̈ in appoggio su un piano di appoggio.
Una variante dell’invenzione prevede, inoltre, almeno una porzione di detto corpo monolitico che definisce il dispositivo di imballaggio sia atta ad essere ripiegata a conformare una scatola di contenimento di detti tubolari in posizione di chiusura, ad esempio una ulteriore confezione del tipo cosiddetto “americana†.
Inoltre, Ã ̈ possibile prevedere che da almeno una tra dette pareti laterali e detta parete di fondo di almeno un tubolare si derivi una parete ripiegabile internamente allo stesso tubolare, un cui bordo (rivolto verso la parete principale) definisce una superficie di appoggio per la parete principale stessa.
In tal modo à ̈ possibile rinforzare la zona della parete principale periferica rispetto all’impronta concava, la quale diviene complessivamente più rigida e meno soggetta a deformazione a seguito dell’introduzione dell’oggetto nell’impronta concava.
Vantaggiosamente, il corpo con cui à ̈ realizzato il dispositivo potrebbe essere realizzato in cartone ondulato.
Un aspetto ancora dell’invenzione rende disponibile un metodo per l’imballaggio di oggetti che comprende la fase di configurare, mediante piegatura, almeno un dispositivo come sopra descritto, appoggiare almeno un oggetto su detto lembo di un tubolare, appoggiare il lembo dell’altro tubolare su detto oggetto (B), in modo che l’oggetto sia interposto tra i lembi di ciascun tubolare.
<BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI>
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 à ̈ una vista assonometrica di una prima forma di realizzazione di un dispositivo di imballaggio, secondo l’invenzione, in configurazione montata aperta e con un oggetto in posizione di confezionamento.
La figura 2 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in configurazione smontata.
La figura 3 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in una prima posizione di montaggio.
La figura 4 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in una seconda posizione di montaggio.
La figura 5 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in una terza posizione di montaggio.
La figura 6 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in posizione aperta e montato.
La figura 7 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 1 in posizione chiusa e montato.
La figura 8 Ã ̈ una vista prospettica e in trasparenza dal fondo del dispositivo di imballaggio di figura 7 con un oggetto contenuto al suo interno.
La figura 9 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 7 ulteriormente imballato con un corpo scatolare.
La figura 10 à ̈ una vista frontale schematica di figura 9 in cui si nota la disposizione della bottiglia all’interno dell’ulteriore imballaggio.
La figura 11 à ̈ una vista assonometrica di una seconda forma di realizzazione di un dispositivo di imballaggio, secondo l’invenzione, in configurazione smontata in cui à ̈ ricavata una confezione scatolare a partire dallo stesso corpo con cui à ̈ realizzato il dispositivo.
La figura 12 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 11 in una prima posizione di montaggio.
La figura 13 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 11 in una seconda posizione di montaggio.
La figura 14 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 11 in posizione aperta e montato.
La figura 15 à ̈ una vista assonometrica di una terza forma di realizzazione di un dispositivo di imballaggio, secondo l’invenzione, in configurazione smontata.
La figura 16 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 15 in una prima posizione di montaggio.
La figura 17 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 15 in una seconda posizione di montaggio.
La figura 18 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di imballaggio di figura 15 in posizione aperta e montato.
La figura 19 Ã ̈ una vista assonometrica frontale di figura 18 con oggetti in posizione di imballaggio.
<MODO MIGLIORE PER ATTUARE L' INVENZIONE>
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 10 un dispositivo di imballaggio per oggetti B, quali ad esempio oggetti fragili, delicati o simili.
Negli esempi illustrati sono mostrati come oggetti B da imballare oggetti sostanzialmente cilindrici quali bottiglie, non si esclude che tali oggetti possano essere qualunque all’occorrenza.
Il dispositivo 10, negli esempi mostrati, à ̈ composto da un corpo 11 monolitico sostanzialmente lastriforme, fustellato e ripiegato (si vedano figure 2, 11 e 15), il quale à ̈ opportunamente sagomato per la conformazione di una confezione atta a chiudersi su uno o più oggetti B per imballare completamente gli stessi.
In pratica, il corpo 11 à ̈ ottenuto mediante fustellatura di una lastra continua del materiale con cui à ̈ realizzato il corpo stesso. Il corpo 11, vantaggiosamente, à ̈ realizzato in cartone ondulato o una materia plastica o altro materiale conformabile come una lastra sottile ed idoneo ad essere tagliato e piegato.
Tramite la fustellatura della lastra continua si realizzano oltre ai bordi esterni (tagliati) del corpo 11 anche incisioni passanti o non passanti in zone determinate del corpo stesso a definire intagli localizzati (linee continue e più spesse in figura 2) e/o pressioni longitudinali localizzate per realizzare linee a piegatura prestabilita che favoriscono e guidano la piegatura del corpo 11 (linee continue e più sottili in figura 2).
Il corpo 11 comprende due pareti principali 12 attigue e unite tra loro mediante una prima piega 20 di cerniera, che permette la rotazione reciproca delle pareti principali 12 almeno di 180° tra una posizione di apertura, in cui sono tra loro affiancate, ad una posizione di chiusura, in cui sono sostanzialmente sovrapposte in pianta.
Almeno una delle pareti principali 12, nell’esempio entrambe, comprende almeno un lembo 120, ottenuto per fustellatura od incisione della parete principale stessa ad esempio secondo una prima linea di intaglio 30 conformata sostanzialmente a “C†.
In pratica, il lembo 120 presenta due o tre lati separati dalla parete principale 12 e un lato unito alla parete principale stessa e, quindi, si deriva a sbalzo dalla parete principale stessa.
Il lembo 120, in pratica, si viene a trovare in una zona interna della parete principale 12 distante dai bordi della stessa.
Negli esempi raffigurati, vantaggiosamente, ciascuna parete principale 12 comprende una pluralità di lembi 120 tra loro affiancati e attigui, il cui lato unito alla parete principale 12 à ̈ allineato lungo una immaginaria linea chiusa (non pre-intagliata o pre-piegata), che definisce ad esempio una sagoma di un oggetto B da contenere (vedi linea tratteggiata a spessore sottile in figura 2). Negli esempi raffigurati l’oggetto B da contenere à ̈ una bottiglia, per cui la sagoma definita dal lato unito alla parete principale 12 del lembo 120 à ̈ conformata sostanzialmente come un profilo laterale di bottiglia di dimensioni leggermente superiori della bottiglia destinata ad essere confezionata.
In una forma semplificata dell’invenzione potrebbe essere previsto un unico lembo 120, tuttavia una forma vantaggiosa prevede almeno quattro lembi 120, ad esempio realizzati mediante una prima linea di intaglio 30 longitudinale sostanzialmente rettilinea biforcata alle opposte estremità.
Tramite tale prima linea di intaglio 30 si realizzano due lembi sostanzialmente trapezoidali (la cui base maggiore à ̈ il lato unito alla parete principale 12) e due lembi sostanzialmente triangolari (le cui basi contrapposte sono i rispettivi lati uniti alla parete principale 12), in modo da definire una sagoma sostanzialmente rettangolare.
Le forme di realizzazione mostrate nelle figure rappresentano una evoluzione di quest’ultima configurazione della prima linea di intaglio 30, la quale comprende una pluralità di ramificazioni derivanti dalla linea rettilinea centrale e diramantesi sostanzialmente ortogonali ad essa da una parte e dall’altra della stessa.
In pratica, tali diramazioni della prima linea di intaglio 30 suddividono i due lembi trapezoidali in striscioline, più o meno lunghe e più o meno larghe a seconda delle esigenze, che definiscono altrettanti lembi 120.
La lunghezza di ciascuna diramazione definisce la distanza e l’inclinazione della sagoma (definita dai lati uniti alla parete principale 12 dei lembi 120) dalla linea rettilinea centrale dell’intaglio e quindi la lunghezza dei lembi 120.
Vantaggiosamente, alcuni dei lembi 120 presentano una linea a piegatura prestabilita 121 sostanzialmente parallela al lato unito alla parete principale 12 dello stesso lembo 120 e posta sostanzialmente a metà del lembo stesso.
Il corpo 11 à ̈ ripiegato in modo da configurare almeno due tubolari 13 (vedi figure 8, 13 e 17), ad esempio a sezione quadrangolare con pareti uguali tra loro a due a due, una cui base à ̈ definita dalla rispettiva parete principale 12.
I due tubolari 13, quindi, risultano uniti tra loro mediante la prima piega 20 di cerniera e, quindi, risultano mobili come le pareti principali stesse tra la posizione di apertura e la posizione di chiusura delle stesse.
Ciascun tubolare 13 comprende quindi due pareti laterali 14,15 e una parete di fondo 16.
Ciascun tubolare 13 definisce dunque uno spazio vuoto interposto tra la parete principale 12 e la parete di fondo 16 adatto ad alloggiare con un discreto margine almeno una porzione (nell’esempio la metà) di uno o più oggetti B da contenere, come meglio apparirà nel seguito, in modo che tra le due pareti di fondo 16 (quando il dispositivo 10 à ̈ in posizione di chiusura) venga contenuto almeno uno oggetto B.
In particolare, ciascun lembo 120 praticato nella parete principale 12 à ̈ configurato in modo da poter flettere almeno parzialmente in modo elastico all’interno del rispettivo tubolare 13 definendo un’impronta concava 17 nel rispettivo tubolare 13 per l’alloggiamento di almeno un oggetto B in appoggio sul/i lembo/i 120.
In pratica, i lembi 120 flettendosi si allontanano leggermente lasciano definiti tra loro degli interspazi la cui area complessiva à ̈ sempre minore all’area di ingombro dell’oggetto B, in modo che questo sia sempre mantenuto in appoggio sui lembi 120 e non si possa infilare all’interno di essi.
Le impronte concave 17 sono, ad esempio, sovrapponibili come mostrato nelle figure, quando le pareti principali 12 sono in posizione di chiusura, in questo modo l’oggetto B si trova contornato dalle pareti principali 12, quando il dispositivo 10 à ̈ chiuso, che à ̈ sostanzialmente disposta su un piano mediano dell’oggetto stesso e racchiuso tra due gusci o culle definite dalle impronte concave 17. Ciascun lembo 120, che se non sollecitato a flessione (dal peso dell’oggetto B da contenere nel dispositivo 10) rimane sostanzialmente complanare alla parete principale 12, sotto il peso dell’oggetto B si flette all’interno del rispettivo tubolare 13, ad esempio in corrispondenza del lato unito alla parete principale 12 del lembo stesso, generando una piega indotta 122 (vedi figura 1,14 e 19) in corrispondenza del detto lato unito del lembo.
Si viene a generare, quindi, la detta impronta concava 17 nella parete principale 120 con concavità rivolta verso l’esterno del tubolare 13, in cui il complesso dei lembi 120 piegati definisce una sorta di culla (o guscio) atta ad accogliere in appoggio e contornare l’intero oggetto B.
Vantaggiosamente, per evitare un’eccessiva flessione di uno o più dei lembi 120, la quale potrebbe sfibrare il materiale di cui à ̈ costituita la parete principale 12 rendendo la piega indotta 122 priva di ogni resistenza elastica, almeno uno tra uno o più dei lembi 120 e il rispettivo tubolare 13 sono configurati in modo che il lembo 120 stesso possa flettere di un angolo non superiore a 80°.
In pratica, la rotazione del lembo 120 attorno alla piega indotta 122 Ã ̈ limitata in modo che la corsa angolare del lembo 120 sia non superiore a 80°.
Per far ciò à ̈ possibile, ad esempio, dimensionare la lunghezza del lembo stesso e concordemente la distanza tra la parete principale 120 e la parete di fondo 16 del tubolare, in modo che il lembo 120 possa flettere al massimo fino al punto di contatto tra l’estremità libera del lembo 120 e la parete di fondo 16.
In aggiunta o in alternativa à ̈ possibile dimensionare il solo lembo 120 (agendo su spessore, larghezza e lunghezza dello stesso), in modo da aumentare la resistenza a flessione dello stesso.
In ogni caso appare evidentemente importante che il lato unito alla superficie principale 12 del lembo 120 sia, almeno inizialmente, rigido e non pre-piegato, in modo da conferire al lembo 120 una certa resistenza strutturale alla flessione indotta.
Ciascun tubolare 13 del corpo 11 comprende piedi di appoggio 18 che si estendono oltre al piano definito dalla parete di fondo 16 (dalla parte opposta rispetto alla parete principale 12) e che sono associati ad almeno una tra la parete di fondo 16, e le pareti laterali 14,15.
Vantaggiosamente, i piedi di appoggio 18 sono definiti integrali al corpo 11 e, in particolare, comprendono almeno due orecchie sostanzialmente rigide (non piegate) ricavate di pezzo (ad esempio mediante opportuni intagli conformati a “C†) con ciascuna parete latere 14,15 e prolunganti le stesse oltre il piano definito dalla parete di fondo 16.
Non si escludono, tuttavia, differenti forme di realizzazione in cui i piedi di appoggio possano essere realizzati mediante piedini associati solidalmente alla superficie esterna della parete di fondo 16.
Inoltre, ciascun tubolare 13 comprende una coppia di pareti frontali 19 atte a chiudere le opposte estremità aperte del tubolare stesso. In pratica, da parti opposte della parete principale 12 di ciascun tubolare 13 si derivano le due pareti frontali 19 con interposizione di una rispettiva seconda piega di cerniera 21 atta a permettere la rotazione delle pareti frontali 19 stesse rispetto alla parete principale 12 di un angolo almeno pari a 90 gradi.
Il corpo 11 comprende una pluralità di appendici 190 ripiegabili atte a bloccare in modo removibile le pareti frontali 19 alle altre pareti 12,14,15 e 16 di ciascun tubolare 13, in modo da mantenere stabilmente i tubolari 13 formati in configurazione montata.
In pratica, dalle opposte estremità assiali (rispetto all’asse dei tubolari 13) di ciascuna parete laterale 14,15 e di ciascuna parete frontale 19 si derivano tali appendici 190 che si uniscono alla rispettiva parete 14,15,19 mediante un’ulteriore preformata piega di cerniera che consente la piegatura delle appendici all’interno del tubolare 13 e il trattenimento reciproco delle pareti che costituiscono il tubolare stesso.
Di seguito, verranno descritte tre forme di realizzazione alternative del dispositivo 10 oggetto della medesima invenzione, in cui i numeri di riferimento delle parti aventi sostanzialmente la stessa funzione sono comuni a tutte le forme di realizzazione.
Nel dettaglio, dalla figura 1 alla figura 10 si illustra una prima forma di realizzazione del dispositivo 10, adatto all’imballaggio di un oggetto B, dalla figura 11 alla figura 14 si illustra una seconda forma di realizzazione del dispositivo 10, adatto anch’esso all’imballaggio di un oggetto B, e dalla figura 15 alla figura 19 si illustra una terza forma di realizzazione del dispositivo 10, adatto all’imballaggio di una pluralità di oggetti B (nella fattispecie in numero di 3).
Nella prima forma di realizzazione i tubolari 13 presentano asse longitudinale parallelo alla prima piega di cerniera 20.
Più in dettaglio, da ciascuna parete principale 12 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla prima piega di cerniera 20) una delle pareti laterali 14,15, e in particolare una prima parete laterale 14 destinata ad essere la parete laterale più distante dalla prima piega di cerniera 20 quando il tubolare 13 à ̈ in configurazione montata, mediante interposizione di una terza piega di cerniera 22, parallela alla prima piega di cerniera 20.
Da ciascuna prima parete laterale 14 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta terza piega di cerniera 22) la parete di fondo 16, mediante interposizione di una quarta piega di cerniera 23, parallela alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le suddette orecchie 18.
Da ciascuna parete di fondo 16 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta quarta piega di cerniera 23) l’altra delle pareti laterali 14,15, e in particolare una seconda parete laterale 15 destinata ad essere la parete laterale più prossima alla prima piega di cerniera 20 quando il tubolare 13 à ̈ in configurazione montata, mediante interposizione di una quinta piega di cerniera 24, parallela alla prima piega di cerniera 20 e anch’essa discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le suddette orecchie 18.
L’estremità libera di ciascuna seconda parete laterale 15 presenta, vantaggiosamente, un’ulteriore appendice di rinforzo ripiegabile internamente al tubolare 13.
Come mostrato nelle figure da 3 a 7, per montare il dispositivo 10 partendo dal corpo 11 in configurazione distesa e planare à ̈ sufficiente piegare, lungo la quinta piega di cerniera 24, la seconda parete laterale 15 sostanzialmente di 90°, piegando entrambe le seconde pareti laterali 15 dalla stessa parte.
Successivamente, si continua piegando dalla stessa parte la parete di fondo 16 rispetto alle pareti laterali 14 e 15 sempre di 90°, in modo che l’appendice di rinforzo e/o il bordo di estremità della seconda parete laterale 15 si appoggi al di sotto della parete principale 12, in corrispondenza della prima piega di cerniera 20.
In tal modo le pareti 12,14,15 e 16 delimitano il tubolare 13, il quale viene chiuso alle opposte estremità dalle pareti frontali 19 con l’aiuto delle appendici 190, come illustrato in figura 5.
Azionando in rotazione uno o entrambi i tubolari 13 rispetto alla prima piega di cerniera 20 (dalla parte opposta rispetto alla rotazione imposta per formare i tubolari) Ã ̈ possibile far passare il dispositivo 10 tra la posizione di apertura (figura 6) e la posizione di chiusura (figure 7 e 8).
Dalla figura 8 si nota come l’oggetto B contenuto nel dispositivo 10, una volta chiuso, si trovi in appoggio sui lembi 120, i quali lo mantengono separato, in tutte le direzioni da tutte le pareti 12,14,15,16 e 19 del corpo 11.
In pratica, i lembi 120 abbracciano completamente l’oggetto in ogni direzione (assiale e circonferenziale) e mantengono in sospensione l’oggetto B all’interno del dispositivo 10, fungendo da ammortizzatori per l’oggetto B relativamente alle sollecitazioni a cui venisse eventualmente sottoposto il dispositivo stesso.
Inoltre, i lembi 120 ripiegandosi sull’oggetto e seguendone il profilo aumentano l’area di contatto tra la parete principale 12 e l’oggetto stesso, diminuendo quindi la pressione che la stessa (in condizioni di sollecitazione di taglio) esercita sulle pareti dell’oggetto.
Vantaggiosamente, il dispositivo 10 secondo la sopra descritta prima forma di realizzazione può essere ulteriormente confezionata (singolarmente o in gruppi di più dispositivi analoghi) all’interno di una confezione scatolare 100, come mostrato nelle figure 9 e 10. In particolare, la confezione scatolare 100 à ̈ del tipo cosiddetto “americana†, ovvero comprende quattro falde ripiegate a tubo e pieghevoli sia sul fondo che sulla testa per definire un parallelepipedo chiuso.
In pratica, come visibile in figura 9, uno o più dispositivi 10 sono atti ad essere contenuti sostanzialmente a misura nella confezione scatolare 100, ad esempio tra loro impilati (con le orecchie 18 sfalsate e affiancate o impilate) o affiancati a seconda delle esigenze.
Le orecchie 18, oltre a fungere da appoggio per il dispositivo 10 all’interno della confezione scatolare 100 o all’esterno di essa fungono anche da elementi distanziali atti a mantenere un certo interspazio tra le pareti esterne del dispositivo 10 e il piano di appoggio (pareti interne della confezione scatolare 100) dello stesso.
Anche nella seconda forma di realizzazione (figure 11-14) i tubolari 13 presentano asse longitudinale parallelo alla prima piega di cerniera 20.
Più in dettaglio, da ciascuna parete principale 12 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta prima piega di cerniera 20) una delle pareti laterali 14,15, e in particolare una prima parete laterale 14 destinata ad essere la parete laterale più distante dalla prima piega di cerniera 20 quando il tubolare 13 à ̈ in configurazione montata, mediante interposizione di una terza piega di cerniera 22, parallela alla prima piega di cerniera 20.
Da una prima parete laterale 14 (nell’esempio illustrato quella di sinistra) si diparte, dalla parte opposta rispetto alla terza piega di cerniera 22, una prima parete di fondo 16, mediante interposizione di una quarta piega di cerniera 23, parallela alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le suddette orecchie 18.
Dalla prima parete di fondo 16 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta quarta piega di cerniera 23) un’altra delle pareti laterali 14,15, e in particolare una seconda parete laterale 15 destinata ad essere la parete laterale più prossima alla prima piega di cerniera 20 quando uno dei tubolari 13 à ̈ in configurazione montata, mediante interposizione di una quinta piega di cerniera 24, parallela alla prima piega di cerniera 20 e anch’essa discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare almeno due orecchie 18.
Da questa seconda parete laterale 15 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta quinta piega di cerniera 24) una ulteriore seconda parete laterale 15 dell’ulteriore tubolare 13, destinata ad essere la parete laterale più prossima alla prima piega di cerniera 20 quando l’altro tubolare 13 à ̈ in configurazione montata, mediante interposizione di una sesta piega di cerniera 25, parallela alla prima piega di cerniera 20.
In pratica, le seconde pareti laterali 15 definiscono uno spigolo a “V†una volta piegate secondo la sesta piega di cerniera 25, il cui vertice à ̈ atto ad essere disposto parallelo sovrapposto alla prima piega di cerniera 20 quando i tubolari 13 sono in configurazione montata.
Da quest’ultima seconda parete laterale 15 si diparte, dalla parte opposta rispetto alla detta sesta piega di cerniera 25, una seconda parete di fondo 16, mediante interposizione di una settima piega di cerniera 26, parallela alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le suddette orecchie 18.
Dall’estremità libera della seconda parete di fondo 16 si diparte ulteriormente una terza parete laterale 14 di rinforzo, mediante interposizione di una ottava piega di cerniera 27, parallela alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le dette orecchie 18.
Tale terza parete laterale 14 à ̈ atta ad essere disposta parallelamente a contatto con la prima parete laterale 14 che à ̈ posta dalla parte opposta rispetto alle pareti principal1 12, in pratica definendo un’unica prima parete laterale con essa.
Il dispositivo 10 secondo tale seconda forma di realizzazione comprende mezzi adatti a sostenere la parete principale 12.
In pratica, da una delle seconde pareti laterali 15 e la rispettiva parete di fondo 16 attigua, mediante una coppia di intagli paralleli tra loro ed ortogonali alla settima (o quinta) piega di cerniera 16 posti a cavallo di tale piega di cerniera, à ̈ realizzato un ponticello 40 conformato sostanzialmente a “L†rovescia unito alle opposte estremità, rispettivamente, alla parete di fondo 16 e all’estremità della seconda parete laterale 15 in corrispondenza della linea di incernieramento con l’altra seconda parete laterale 15.
In pratica, quando la detta seconda parete laterale 15 viene piegata di 90°, tramite la settima piega di cerniera 26, rispetto all’attigua parete di fondo 16, il tratto del ponticello 40 saliente dalla parete di fondo 16 si dispone in squadro rispetto ad essa e l’altro tratto del ponticello 40 si dispone parallelo alla parete di fondo stessa. In pratica il ponticello 40 presenta un’altezza sostanzialmente pari all’altezza delle seconde pareti laterali 15 e il tratto superiore definisce una superficie di appoggio per una di dette pareti principali 12, quando i tubolari 13 sono in configurazione montata. Inoltre, in corrispondenza del tratto superiore del ponticello 40 à ̈ realizzata una fessura passante 41 atta ad essere posta al di sotto di almeno un lembo 42 della pluralità di lembi 120 praticati nella detta parete principale 12; tale lembo 42 à ̈ sagomato (sostanzialmente a punta di freccia) in modo da essere ripiegato entro il rispettivo tubolare 13 e inserito all’interno della fessura passante 41, sostanzialmente a misura, in modo da bloccare reciprocamente le pareti dello stesso tubolare 13.
Il dispositivo 10 secondo la seconda forma di realizzazione sopra descritta potrebbe essere disposto all’interno di una confezione scatolare 100 indipendente (come mostrata per la prima forma di realizzazione) o, in alternativa presentare una confezione scatolare 100 (“americana†) realizzata integrale con lo stesso corpo 11 con cui à ̈ realizzato il dispositivo 10.
In questa seconda ipotesi, come mostrato nelle figure 11-14, la prima parete laterale 14 opposta a quella da cui si deriva la parete di fondo 16, si prolunga longitudinalmente per quattro falde ripiegabili a tubo e dotate di un fondo e una base laterali pieghevoli per definire un parallelepipedo chiuso che circonda il dispositivo 10 montato.
Come mostrato nelle figure 11 - 13, per montare il dispositivo 10 partendo dal corpo 11 in configurazione distesa e planare à ̈ sufficiente in primo luogo ripiegare su se stesse le prime pareti laterali 15 ruotando le stesse ciascuna di un angolo retto in direzioni opposte attorno alla sesta piega di cerniera 25, contemporaneamente si procede col disporre le pareti di fondo 16 in squadro rispetto alle dette seconde pareti laterali 15.
Piegando poi di 90° la parete di fondo 16 rispetto alla prima parete laterale 14 ad essa attigua (fig. 12) e quest’ultima di 90°rispetto alla parete principale 12 ad essa attigua (fig. 13) si vengono a formare i due tubolari 13, delimitati rispettivamente da una parete principale 12, due pareti laterali 14,15 e una parete di fondo 16. Uno dei due tubolari 13 (quello in cui à ̈ presente il lembo 42) viene completato ruotando di 90° l’altra prima parete laterale 14 fino a porla a contatto con la prima parete laterale 14 sopra descritta e fissando le stesse mediante un incastro (in figura à ̈ mostrata un’appendice ripiegabile praticata in una delle due prime pareti laterali 14 inseribile ad incastro in una rispettiva fessura praticata nell’altra prima parete laterale 14).
Ciascun tubolare 13 viene poi chiuso alle opposte estremità dalle pareti frontali 19 con l’aiuto delle appendici 190, come illustrato in figura 14.
Azionando in rotazione uno o entrambi i tubolari 13 rispetto alla prima piega di cerniera 20 (dalla parte opposta rispetto alla rotazione imposta al corpo 11 per formare i tubolari) Ã ̈ possibile far passare il dispositivo 10 tra la posizione di apertura (figura 6) e la posizione di chiusura.
Si noti come l’oggetto B contenuto nel dispositivo 10, si venga a disporre nelle impronte concave 17 definite nelle pareti principali 12 esattamente nello stesso modo rispetto a quanto sopra descritto per la prima forma di realizzazione.
Per completare il confezionamento del dispositivo 10 con la confezione scatolare 100 Ã ̈ sufficiente ruotare dietro al dispositivo 10 le quattro falde della confezione scatolare 100 come mostrato nella figura 14 e chiudere la confezione scatolare 100 come noto al tecnico del settore.
Nella terza forma di realizzazione (figure 15-19) i tubolari 13 presentano asse longitudinale ortogonale alla prima piega di cerniera 20.
Più in dettaglio, da ciascuna parete principale 12 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta prima piega di cerniera 20) una delle pareti frontali 19, mediante interposizione di una seconda piega di cerniera 21 parallela alla prima piega di cerniera stessa. Una prima parete laterale 14 si deriva da un bordo (inferiore in figura) ortogonale alla prima piega di cerniera 20 di ciascuna parete principale 12, mediante interposizione di una terza piega di cerniera 22, ortogonale alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le orecchie 18.
Una seconda parete laterale 15 si deriva dall’ulteriore bordo (opposto al primo e superiore in figura) ortogonale alla prima piega di cerniera 20 di ciascuna parete principale 12, mediante interposizione di una quarta piega di cerniera 23, ortogonale anch’essa alla prima piega di cerniera 20 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare una o più orecchie 18 e/o incavi atti a cooperare con le orecchie per l’impilamento di più dispositivo 100.
Da ciascuna prima parete laterale 14 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta terza piega di cerniera 22) la parete di fondo 16, mediante interposizione di una quinta piega di cerniera 24, parallela alla terza piega di cerniera 22 e discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare le suddette orecchie 18 e/o incavi sfalsati.
Da ciascuna parete di fondo 16 si diparte (dalla parte opposta rispetto alla detta quinta piega di cerniera 24) una ulteriore appendice di rinforzo ripiegabile internamente al tubolare 13, mediante interposizione di una sesta piega di cerniera 25, parallela alla seconda piega di cerniera 21 e anch’essa discontinua a tratti in virtù degli intagli atti a realizzare orecchie 18; tale appendice di rinforzo à ̈ atta a combaciare (sovrapponendosi ad essa) con la seconda parete laterale 15 quando il tubolare 13 à ̈ montato ed agevolare il fissaggio reciproco (ad esempio ad incastro mediante appendici inseribili in fessure).
Il dispositivo 10 secondo tale terza forma di realizzazione comprende mezzi adatti a sostenere le pareti principali 12.
In particolare, ciascuna parete di fondo 16 comprende, in zone interne della stessa, uno o più intagli e piegature atti a definire rispettive mensoline 43 le quali sono solo parzialmente staccate dalla parete di fondo 16 e possono ruotare attorno alle piegature portandosi in posizione sostanzialmente ortogonale rispetto alla parete di fondo stessa.
Ciascuna parete di fondo 16 si prolunga lateralmente in un pianale 44 pieghevole mediante interposizione di una nona piega di cerniera 45 (parallela alla prima piega di cerniera 20).
Ciascun pianale 44 comprende una o più asole passanti 46 allineate con le piegature delle mensoline 43 e atte ad accogliere le mensoline stesse quando disposte in squadro rispetto alla parete di fondo 16 e il pianale 44 à ̈ ripiegato superiormente ad esso (vedi figura 16).
In pratica, le mensoline 43 sono mantenute in squadro con la parete di fondo mediante i detti pianali 44.
Il bordo superiore delle mensoline 43 Ã ̈ sagomato in modo da definire una superficie di appoggio per la parete principale 12.
Inoltre, il bordo superiore delle mensoline 43 definisce una sporgenza saliente atta ad inserirsi in una fessura 47 realizzata nella parete principale stessa.
Vantaggiosamente, la parete principale 12 presenta tre gruppi di lembi 120 atti a definire rispettive tre sagome (e quindi tre impronte concave 17) distinte per tre rispettivi oggetti B da contenere nel dispositivo 10.
Ciascuna zona intermedia tra le sagome à ̈ sorretta dalle mensoline 46, che quindi sono in numero di 2.
Come mostrato nelle figure da 15 a 18, per montare il dispositivo 10 partendo dal corpo 11 in configurazione distesa e planare (fig. 15) Ã ̈ sufficiente piegare, come detto, le mensoline 43 e i pianali 44 (fig.
16).
Si prosegue con il piegare al di sotto delle pareti principali 12 le prime pareti laterali 14,15 e la parete di fondo 16, in modo da configurare i due tubolari 13 (fig. 17) delimitati ciascuno dalle dette pareti 14,15 e 16 e dalla parete principale 12.
Ciascun tubolare 13 viene, quindi, chiuso alle opposte estremità dalle pareti frontali 19 con l’aiuto delle appendici 190, come illustrato in figura 18.
Azionando in rotazione uno o entrambi i tubolari 13 rispetto alla prima piega di cerniera 20 Ã ̈ possibile far passare il dispositivo 10 tra la posizione di apertura (figure 18 e 19) e la posizione di chiusura.
Dalla figura 19 si nota come ciascun oggetto B contenuto nel dispositivo 10, si trovi in appoggio sui lembi 120, i quali lo mantengono separato, in tutte le direzioni da tutte le pareti 12,14,15,16 e 19 del corpo 11 esattamente come accade nella prima e nella seconda forma di realizzazione sopradescritte.
Vantaggiosamente, il dispositivo 10 secondo la sopra descritta terza forma di realizzazione può essere ulteriormente confezionata singolarmente o unitamente ad altri analoghi (ad esempio impilati) all’interno di una confezione scatolare 100 (es. “americana†).
Non si esclude, infine, che il dispositivo 10 sia realizzato mediante due corpi, ad esempio nel cui insieme sono configurati come il corpo 11 sopradescritto e separati (mediante taglio) in corrispondenza della piega di cerniera 20.
In tal caso, i due tubolari 13 che si vengono a formare a seguito della piegatura non sarebbero tra loro uniti, ma comunque sovrapponibili (anche a distanza reciproca), per l’alloggiamento di oggetti B anche di dimensioni maggiori rispetto alla profondità dei tubolari stessi. In tal modo ciascuna impronta concava 17 à ̈ atta ad abbracciare una porzione dell’oggetto B e il trattenimento del dispositivo 10 così ottenuto in configurazione di confezionamento dell’oggetto B à ̈ demandato ad una confezione scatolare 100 esterna. L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10) di imballaggio per oggetti composto da almeno due tubolari (13) ottenuti mediante piegatura di un corpo (11) sostanzialmente lastriforme, ciascun tubolare (13) essendo dotato di almeno una parete principale (12), caratterizzato dal fatto che in detta parete principale (12) à ̈ fustellato almeno un lembo (120) derivantesi a sbalzo dalla rispettiva parete principale (120) e configurato in modo da poter flettere almeno parzialmente in modo elastico all’interno del rispettivo tubolare (13) definendo un’impronta concava (17) in detta parete principale (12) per l’alloggiamento di almeno un oggetto (B) in appoggio su detto lembo (120).
  2. 2. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di detti lembi (120) tra loro affiancati atti a definire complessivamente detta impronta (17).
  3. 3. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui un lato del lembo (120), unito alla rispettiva parete principale (12) da cui si deriva, definisce una porzione di una sagoma dell’oggetto (B) da contenere.
  4. 4. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno tra detto lembo (120) e il rispettivo tubolare (13) Ã ̈ configurato in modo che il lembo (120) stesso possa flettere di un angolo non superiore a 80°.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti tubolari (13) sono ottenuti mediante piegatura di un unico corpo (11) monolitico e sono uniti tra loro mediante una piega di cerniera (20) interposta tra dette pareti principali (12) attigue di detto corpo (11), dette pareti principali (12) essedo mobili tra una posizione di apertura e una posizione di chiusura in cui dette pareti principali (12) sono sostanzialmente sovrapposte, almeno una di dette pareti principali (12) comprendendo almeno uno di detti lembi (120).
  6. 6. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto corpo (11) comprende appendici (19, 190) ripiegabili atte a bloccare in modo removibile detto corpo (11) nella detta configurazione tubolare.
  7. 7. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1 o 5, in cui ciascun tubolare (13) comprende almeno due pareti laterali (14,15) da cui si derivano orecchie (18) sostanzialmente rigide sporgenti e atte a protendersi oltre il piano definito da una parete di fondo (16) del tubolare stesso contrapposta a detta parete principale (12) .
  8. 8. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno una porzione di detto corpo (11) Ã ̈ atta ad essere ripiegata a conformare una scatola (100) di contenimento di detti tubolari (13) in posizione di chiusura.
  9. 9. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno un tubolare (10), comprendente almeno due pareti laterali (14,15) e una parete di fondo (16) contrapposta a detta parete principale (12), comprende una ulteriore parete (40,43) ripiegabile internamente a detto tubolare (13), derivantesi da almeno una tra dette pareti laterali (14,15) e detta parete di fondo (16), un cui bordo definisce una superficie di appoggio per detta parete principale (12).
  10. 10. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto corpo (11) Ã ̈ realizzato in cartone ondulato.
  11. 11. Metodo per l’imballaggio di oggetti (B) che comprende la fase di configurare, mediante piegatura, almeno un dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, appoggiare almeno un oggetto (B) su detto lembo (120) di un tubolare (13), appoggiare il lembo (120) dell’altro tubolare (13) su detto oggetto (B), in modo che l’oggetto (B) sia interposto tra i lembi (120) di ciascun tubolare (13).
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