ITPN940062A1 - Impianto automatico di trattamento superficiale di prodotti - Google Patents

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ITPN940062A1
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Abstract

Impianto per la pulitura e lo sgrassaggio delle superfici esterne di prodotti come pezzi stampati in poliuretano rigido prima della verniciatura. Impianto comprendente una pluralità di carrelli (16) di supporto del prodotti, scorrevoli su rotaie di guida (8, 9; 10) attraverso una stazione di trattamento (15), da una stazione di caricamento (Ca) ad una stazione di scarico (SC) di tali prodotti rispetto ai carrelli (16). La stazione di trattamento comprende una cabina chiusa (15) in cui è disposto un attrezzo (43) per la spruzzatura di sabbia o altro materiale abrasivo duro sulle superfici esterne dei prodotti, attrezzo che è sostenuto da mezzi di guida (42, 48, 60, 62) atti a determinarne dei movimenti alternati lungo piani diversi fra loro e che è comandato da motori oleodinamici (49, 54, 63, 75) con regolazione volumetrica, in dipendenza della ampiezza dì volta in volta richiesta dei diversi movimenti.

Description

"IMPIANTO AUTOMATICO DI TRATTAMENTO SUPERFICIALE DI PRODOTTI"
L'invenzione si riferisce ad un impianto automatico di trattamento superficiale di prodotti, atto a pulire e sgrassare tali prodotti superficialmente prima della loro successiva verniciatura o simile trattamento superficiale finale. Attualmente, per sottoporre prodotti di svariati generi come ad esempio pezzi stampati di poliuretano o di altre materie plastiche di tipo tradizionale a trattamenti superficiali di finitura finale come ad esempio la verniciatura, è necessario sottoporre preventivamente gli stessi ad idonei processi di pretrattamento superficiale, atti a pulire e sgrassare pressoché uniformemente tutte le superfici esterne degli stessi per permettere così un'efficace aderenza del materiale di rivestimento applicato su esse nel corso del trattamento superficiale finale.
Normalmente, tale pretrattamento superficiale dei prodotti viene effettuato impiegando appositi impianti di sgrassaggio con solventi chimici a base di vapori di tricloroetano , trelina o agenti aggressivi simili, in cui tali prodotti vengono appoggiati su nastri convogliatori che li fanno pervenire in successione prima in una zona in cui essi rimangono immersi nei vapori di questi solventi chimici, per una durata sufficiente ad ottenere un efficace pretrattamento e sgrassatura superficiale di questo genere, poi in una zona di lavaggio con liquidi come l'acqua per la pulitura e l'eliminazione dei solventi dalle superfici dei prodotti, ed infine in una zona d'essiccazione in cui i prodotti vengono asciugati e resi disponibili per il successivo trattamento di verniciatura o simile trattamento superficiale finale, che viene eseguito in specifici impianti di verniciatura separati .
Questi tipi di impianti di pretrattamento superficiale dei prodotti, tuttavia, presentano evidenti limiti applicativi ed inconvenienti, infatti, in primo luogo essi richiedono la presenza di idonei sistemi di filtraggio (generalmente a base di carboni attivi), e di smaltimento dei vapori dei solventi chimici adoperati negli impianti stessi, e/o anche di eventuali sistemi per il recupero e riciclo dei carboni attivi, che da un lato presuppongono la necessità di impedire indesiderate esposizioni delle persone al contatto con i vapori dei solventi, a causa della loro elevata nocività, e di scaricare nell'atmosfera vapori di solventi che, anche se vengono adeguatamente depurati, comportano comunque problemi ecologici (inquinamento , ecc ...), e dall'altro lato comportano inevitabilmente la presenza dei suddetti sistemi di filtraggio nonché di sistemi di contenimento e di circolazione dei vapori dei solventi, che rendono pertanto questi impianti complicati ed onerosi.
Inoltre, le operazioni di pretrattamento dei prodotti comportano durate relativamente lunghe e svariate fasi di pretrattamento, e non assicurano altresì un'elevata affidabilità delle lavorazioni, dato che con questa tecnologia si sono riscontrati talvolta insoddisfacenti ed incompleti risultati di trattamenti superficiali di questo genere, attribuibili principalmente alla particolare conformazione dei prodotti stampati (ad esempio la presenza di inserti, spessori modificati, ecc..), che possono ridurre localmente 1'aggrappaggio delle vernici sui prodotti, con possibilità di indesiderati distacchi delle stesse pregiudicando così la qualità della verniciatura.
Per superare tali inconvenienti, sono stati sperimentati sistemi diversi di pretrattamento dei prodotti.
Un primo sistema è consistito nel tentativo di utilizzare soluzioni acquose con detergenti o idrocarburi (del tipo Actrel e Itb ), che però non hanno originato risultati soddisfacenti ed inoltre avrebbero richiesto fasi di lavorazione ed impianti complicati e dispendiosi.
Un secondo sistema è consistito nel fatto di eseguire delle lavorazioni manuali sui prodotti, prevalentemente mediante operazioni di carteggiatura sulle superfici esterne dei prodotti da verniciare, lavorazioni che però hanno richiesto tempi lunghi e svariata manodopera, e quindi elevati oneri di fabbricazione senza peraltro assicurare sempre levigature soddisfacenti ed omogenee, con conseguenti rischi di distacchi della vernice successivamente applicata e ridotta affidabilità della verniciatura.
Un ulteriore sistema è consistito nel tentativo d'impiegare delle vernici con accresciuta capacità di aggressione e di ancoraggio sulla superficie esterna dei prodotti pretrattati, miscelando a tale scopo le normali vernici di finitura con agenti chimici aggressivi come ad esempio il dimetilpirolidone, in percentuali variabili in dipendenza del materiale di ogni prodotto, anche in questo caso tuttavia con esiti insoddisfacenti e discontinui per i diversi materiali utilizzati per la fabbricazione dei prodotti, che hanno reso improponibile ed inaffidabile questa tecnologia per un pretrattamento efficace e conveniente dei svariati tipi di materiali adoperati.
La presente invenzione si propone lo scopo di rendere disponibile un nuovo tipo di impianto automatico per il trattamento superficiale di prodotti in materiali diversi, tale da eliminare gli inconvenienti ed i limiti precedentemente citati, e da permettere lo svolgimento di queste lavorazioni con elevato grado di affidabilità, di produttività e eliminazione dell'uso di sostanze chimiche, con conseguenti vantaggi ecologici dai punti di vista della mancanza di nocività e di smaltimento nonché inquinamento ambientale che tali sostanze comportavano.
Questo impianto di trattamento è realizzato con le caratteristiche costruttive sostanzialmente descritte con particolare riferimento alle allegate rivendicazioni del presente brevetto.
L'invenzione risulterà più evidente dalla seguente descrizione a solo scopo d'esempio non limitativo e con riferimento agli uniti disegni, in cui :
- la fig. 1 mostra con vista in pianta schematica il presente impianto di trattamento automatico ;
- la fig. 2 mostra con vista in pianta schematica ed ingrandita una cabina di trattamento incorporata nell'impianto di fig. 1, con un prodotto in corso di trattamento passante per la stessa ;
-la fig. 3 mostra con vista in pianta schematica un particolare costruttivo ingrandito della cabina della fig. 2;
la fig. 4 mostra una vista laterale parziale del particolare costruttivo della fig. 3 ;
- la fig. 5 mostra in vista laterale schematica un ulteriore particolare costruttivo della cabina della fig. 2 ;
- la fig. 6 mostra una vista sezionata ingrandita del particolare costruttivo della fig. 5.
- la fig. 7 mostra con vista in pianta una porzione del particolare costruttivo della fig. 6.
Nelle figure considerate viene illustrato schematicamente il presente impianto automatico di trattamento superficiale di prodotti in materie plastiche di diverso genere, come ad esempio pezzi stampati in poliuretano rigido o altre materie plastiche di tipo tradizionale, di forme, dimensioni e per gli usi più disparati, impianto atto a preparare tali prodotti per il successivo trattamento di verniciatura superficiale finale o simile, che viene come di consueto eseguito in specifici impianti di verniciatura di tipo tradizionale (non mostrati).
Come visibile particolarmente dalla fig. 1, l'impianto considerato è sostanzialmente costituito da un sistema convogliatore 7 di trasporto dei prodotti da sottoporre a trattamento superficiale nel modo che verrà descritto, sistema del tipo ad anello chiuso comprendente rotaie di guida 8, 9 e 10 parallele ed equìdistanzìate fra loro ed estendentesi lungo un piano orizzontale, in modo da formare due tratti rettilinei 11 e 12 paralleli e distanziati fra loro e due tratti curvati 13 e 14 unenti reciprocamente le estremità corrispondenti di tali tratti rettilinei 11 e 12, nonché è costituito da almeno una cabina chiusa 15 prevista lungo uno dei tratti rettilinei di rotaia, in questo caso nella mezzeria del tratto rettilineo 11, per eseguire il trattamento superficiale dei prodotti ivi trasportati mediante getti di sabbia o di altri idonei materiali duri abrasivi, con i criteri di seguito descritti.
Il presente impianto è inoltre costituito da una pluralità di carrelli 16 di trasporto dei prodotti da sabbiare, realizzati preferibilmente come telai metallici rettangolari 17 o di altra idonea forma con una superficie superiore piana per l'appoggio e l'eventuale fissaggio di uno o più prodotti da trattare superficialmente e con ruote orientabili inferiori 18, 19 e 20 fissate lungo almeno due assi rettilinei 21, 22 ad estensione orizzontale, identici fra loro, in corrispondenza delle rispettive rotaie di guida 8, 9 e 10, sulle quali tali ruote risultano pertanto rispettivamente scorrevoli, detti assi essendo imperniati inferiormente nel corrispondente telaio 17 in modo che quest'ultimo possa ruotare limitatamente sul rispettivo asse, per tutta l'estensione delle rotaie dell'impianto, permettendo così ad ogni telaio di mantenersi correttamente allineato con le rotaie per tutto il suo percorso di scorrimento sulle stesse. L'avanzamento dei carrelli di trasporto 16 lungo le rotaie viene ottenuto mediante almeno una catena di trasmissione (indicata nella fig. 2 col riferimento numerico 23), prevista lungo tutto il percorso chiuso della rotaia centrale 9 ed intercollegante tutti gli assi 21 e 22 dei carrelli, e quindi anche tutti i carrelli, che sono mantenuti preferibilmente in posizioni equidistanziate, la quale catena viene azionata da almeno un motore elettrico 24 in un unico senso d'avanzamento A, con una determinata cadenza in modo da produrre l'avanzamento o l'arresto contemporaneo di tutti i carrelli 16, nelle condizioni in cui tale motore è rispettivamente inserito o disinserito. Naturalmente, l'avanzamento dei carrelli 16 può venire effettuato anche con altri meccanismi di trasmissione di tipo tradizionale, diversi da quello qui descritto a solo scopo esemplificativo, senza con ciò uscire dall'ambito di protezione della presente invenzione.
Parimenti, secondo l'invenzione è anche possibile prevedere impianti di questo genere in cui l'avanzamento dei prodotti da trattare viene ottenuto con sistemi di convogliamento diversi da quello descritto in precedenza, con sviluppi in piani verticali o comunque inclinati, purché tali impianti permettano sempre di trattare i prodotti con i criteri operativi dell'impianto qui descritto.
Il presente impianto è ulteriormente costituito da un pannello comandi 25, in cui l'operatore può di volta in volta predisporre e regolare lo svolgimento delle diverse fasi operative dell'impianto stesso, nonché da una centralina oleodinamica 26 di comando della cabina di trattamento 15, da uno o più contenitori 27 della sabbia o dell'altro materiale abrasivo eventualmente adoperato, avente adeguata capacità di contenimento di sabbia o altro materiale abrasivo, e da almeno un ciclone 28 ad estensione verticale intercollegato con la cabina 15 ed il contenitore 27, nel modo e per gli scopi di seguito descritti.
Esaminando ora la fig. 2, in cui viene rappresentata schematicamente la cabina di trattamento 15, si nota che essa è costituita da coppie di pareti perimetrali 29 e 30 di forma scatolare, rispettivamente longitudinali e laterali, delimitanti una camera interna di trattamento 31, chiusa verso l'esterno, in cui i prodotti trasportati dai carrelli 16 scorrevoli sulle rotaie 8, 9 e 10 distanziate verticalmente dalla parete di fondo 32 di tale camera vengono sottoposti a getti in pressione di sabbia o di altro materiale abrasivo duro, per ottenerne il trattamento superficiale desiderato, dette pareti laterali 30 essendo provviste di almeno una rispettiva apertura passante centrale 33 e 34 dimensionata per il passaggio dei carrelli e dei prodotti disposti sugli stessi, e associata con almeno una rispettiva porta scorrevole 35 e 36 azionabile da una posizione d'apertura ad una di chiusura della corrispondente apertura, in questo caso rispettivamente da una posizione verticalmente sollevata ad una abbassata, permettendo od impedendo così il passaggio attraverso dette aperture dei carrelli con i prodotti.
Come visibile anche in riferimento alla fig. 5, la parete di fondo 32 è sagomata nella forma di semiparti inclinate in sensi opposti e convergenti fra loro nella zona mediana longitudinale 37 della parete stessa, definendo così una zona ribassata per la raccolta della sabbia o dell'altro materiale abrasivo eventualmente adoperato durante le fasi di trattamento di ogni prodotto sostenuto dal carrello 16, ed introdotto nella camera interna 31 della cabina 15 attraverso idonei condotti {non visibili nelle fig. 2 e 5) raccordati col contenitore 27 e comunicanti con idonee alimentazioni d'aria compressa. Indi, al termine delle fasi di trattamento superficiale di ogni prodotto, la sabbia o l'altro eventuale materiale abrasivo raccolto nel fondo della camera interna 31 viene aspirata e fatta passare attraverso condotti (non mostrati) raccordati con la parte superiore del ciclone 28, dove tale sabbia o materiale viene opportunamente separata in modo noto in sè dalla polvere residua delle operazioni di trattamento dei prodotti e da altre sostanze estranee, e da tale ciclone essa viene nuovamente riportata nel contenitore 27 attraverso ulteriori condotti comunicanti con queste parti componenti. In questo modo, si ottiene un recupero e riciclo continuo del materiale abrasivo utilizzato, che ne permette un uso pressoché illimitato per gli scopi descritti senza la necessità di sostituire continuamente tale materiale in ogni fase di lavorazione. Inoltre, la sabbia o l'altro materiale abrasivo solido eventualmente adoperato sono materiali facilmente reperibili in commercio che non comportano la presenza di agenti chimici aggressivi e nocivi, come precedenza, e quindi non richiedono particolari sistemi la loro filtrazione ed il loro abbattimento prima dello scarico all'esterno dell'impianto.
Riferendosi sempre alle fig. 2 e 5, si nota che la cabina di trattamento 15 è inoltre provvista di almeno due rotaie di guida rettilinee laterali 38 e 39, applicate internamente contro le corrispondenti pareti perimetrali longitudinali 29 della cabina stessa, in posizione soprastante ed opportunamente distanziata dalle rotaie 8, 9, 10 di scorrimento dei carrelli 16, dette rotaie di guida essendo costituite da profilati allungati di sezione quadrangolare, fissati alle relative pareti in modo tale che uno dei loro spigoli si disponga in posizione sollevata rispetto agli altri lati dei profilati, costituendo così il piano di appoggio e di scorrimento di corrispondenti ruote 40 e 41 fissate lateralmente ad una struttura di supporto 42 per l'attrezzo 43 di spruzzatura della sabbia o di altro eventuale materiale contro le superfici esterne dei prodotti trasportati dai carrelli 16.
Tale struttura di supporto 42 è costituita vantaggiosamente da due barre profilate 44 e 45 identiche e distanziate parallelamente fra loro in senso trasversale alla cabina 15, pure sagomate in lunghezza di sezione quadrangolare (vedi anche le fig. 3 e 6) e con uno dei loro spigoli disposto in posizione sollevata rispetto agli altri lati, per permettere così l'appoggio e lo scorrimento di corrispondenti ruote 46 e 47, fissate lateralmente ad un carrello mobile parallelepipedo 48 di sostegno dell'attrezzo di spruzzatura 43, per tutta l'estensione longitudinale delle barre stesse. In questo modo, tale attrezzo di spruzzatura 43 può spostarsi in due piani di avanzamento ortogonali fra loro rispetto ad ogni prodotto da trattare sostenuto sul carrello 16 (che viene mantenuto arrestato nella posizione centrale della cabina 15 durante tutte le fasi del trattamento), vale a dire in un primo piano longitudinale alla cabina, nell'uno o nell'altro dei due sensi di avanzamento B e C opposti fra loro, mediante scorrimento della struttura di supporto 42, e quindi del carrello mobile 48 di sostegno di detto attrezzo, sulle rotaie di guida 38 e 39, e in un secondo piano trasversale alla cabina, nell'uno o nell'altro dei due sensi D e E opposti fra loro, mediante scorrimento del carrello mobile 48 e di detto attrezzo lungo le barre profilate 44 e 45. Esaminando ora le fig. 3 e 4, vengono mostrati gli organi che determinano lo scorrimento della struttura di supporto 42 e del carrello mobile 48 lungo le rispettive rotaie di guida. A tale proposito, la struttura di supporto 42 è provvista di un motore oleodinamico di comando 49 con inversione del senso di rotazione, sostenuto da detta struttura in prossimità di una delle sue rotaie di scorrimento, in questo caso della rotaia 38, detto motore essendo accoppiato mediante ingranaggi dentati con una ruota motrice dentata 50, a sua volta ingranante con una cremagliera rettilinea allungata 51 accoppiata ad un profilato a U 52, fissato lateralmente in posizione corrispondente contro uno spigolo della rotaia 38, per tutta la sua estensione.
La struttura di supporto 42 è inoltre provvista di un'ulteriore ruota dentata 53, fissata folle lateralmente alla barra 45 ed ingranante pure con la cremagliera 51.
In questo modo, lo scorrimento della struttura di supporto 42 lungo la cabina 15 nell'uno o nell'altro dei sensi B e C viene determinato azionando tale motore nel senso corrispondente, grazie all'impegno reciproco tra le ruote dentate 50 e 53 e la cremagliera 51.
Naturalmente la trasmissione del movimento d'avanzamento dal motore 49 alla struttura di supporto 42 può venire effettuata anche con organi di trasmissione di altro tipo, noti in sè, senza con ciò uscire dall'ambito di protezione della presente invenzione. La regolazione dell'ampiezza dell'avanzamento della struttura di supporto 42 rispetto ai prodotti disposti sul carrello 16 viene eseguita mediante un sistema oleodinamico di regolazione volumetrica, non illustrato nelle figure, comprendente sostanzialmente almeno una pompa di circolazione dell'olio incorporata nella centralina di comando 26, comunicante con un regolatore di portata dell'olio e con una pompa di circolazione folle, a sua volta comunicante attraverso elementi di regolazione a comando selettivo come elettrovalvole e simili, con il motore oleodinamico 49 e con analoghi motori di comando associati, come verrà di seguito descritto, del carrello mobile 48 e dei restanti meccanismi di trasmissione dei movimenti dell'attrezzo di spruzzatura 43.
Tale pompa di circolazione folle serve a distribuire verso ogni meccanismo di trasmissione, attraverso ogni elettrovalvola di volta in volta comandata in apertura, un determinato volume dell'olio pompato dalla pompa di circolazione, che viene regolato di volta in volta attraverso un trasduttore elettromeccanico di tipo noto in sè associato con detta pompa folle e comandato elettricamente dal pannello comandi 25 dell'impianto, dipendentemente dalle ampiezze delle corse che deve eseguire l'attrezzo di spruzzatura 43 e dalla posizione dello stesso rispetto ai prodotti da trattare. In questo modo, tale trasduttore riceve di volta in volta dal pannello comandi delle informazioni codificate delle ampiezze delle diverse corse dell'attrezzo spruzzatore, e come risposta di ciò determina attraverso la pompa folle delle corrispondenti variazioni del volume d'olio pompato in un rispettivo motore oleodinamico, che pertanto provvede a spostare in modo corrispondente l'associato meccanismo di trasmissione.
A sua volta, il regolatore di portata è tarato per regolare la portata dell'olio su due diversi valori, rispettivamente un primo valore nella fase iniziale di ogni movimento dei rispettivi meccanismi di trasmissione, con conseguente rotazione veloce del corrispondente motore oleodinamico e quindi avanzamento rapido del meccanismo stesso, ed un secondo valore minore del precedente nella fase terminale di tale movimento, con conseguente rotazione più lenta di detto motore oleodinamico ed avanzamento più lento e "smorzato" di detto meccanismo di trasmissione, circostanza che comporta il vantaggio da un lato di ridurre notevolmente i tempi di spostamento dell'attrezzo di spruzzatura e quindi anche le durate delle lavorazioni, e dall'altro lato di evitare danneggiamenti meccanici di detti meccanismi e detto attrezzo al termine di ogni corsa di quest'ultimo.
A sua volta, anche il carrello mobile 48 è provvisto di un motore oleodinamico 54 con inversione del senso di rotazione, sostenuto dal carrello stesso in prossimità di una delle sue barre di scorrimento, in questo caso della barra 44, detto motore essendo accoppiato mediante ingranaggi dentati con una ruota motrice dentata 55, ingranante con una cremagliera rettilinea allungata 56 accoppiata ad un profilato a U 57, fissato in posizione corrispondente contro la parte inferiore dello spigolo della barra 44 opposto a quello su cui si appoggia la ruota 46, per tutta l'estensione della barra stessa, in questo modo, lo scorrimento del carrello mobile 48 trasversalmente alla cabina 15, nell'uno o nell'altro dei sensi D e E viene determinato azionando tale motore 54 nel senso corrispondente, grazie all'impegno reciproco fra la ruota motrice dentata 55 e la cremagliera 56.
Naturalmente, anche in questo caso la trasmissione del movimento d'avanzamento dal motore 54 al carrello mobile 48 può venire effettuata con organi di trasmissione di altro tipo, noti in sè, senza con ciò uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione.
Parimenti, anche la regolazione dell'ampiezza dell'avanzamento del carrello mobile 48 rispetto ai prodotti disposti sul carrello 16 può venire eseguita con le stesse modalità descritte per la struttura di supporto 42, conseguendo così le stesse funzioni e gli stessi vantaggi. In particolare, il carrello mobile 48 è provvisto nella sua zona centrale di almeno un foro passante 58 che lo attraversa ortogonalmente in senso verticale, detto foro essendo sagomato di sezione quadrangolare ed essendo comunicante con un ulteriore foro passante ortogonale 59, laterale e parallelo ad esso, pure di sezione quadrangolare ma di grandezza minore del precedente, per permettere così l'alloggiamento a scorrimento rispettivamente di una barra profilata 60 e di una cremagliera 61, rettilinee ed accoppiate fra loro, aventi entrambe la stessa estensione in senso verticale nonché sezioni identiche e grandezze leggermente minori rispetto a quelle dei corrispondenti fori passanti 58 e 59. Scopo della barra profilata 60 è di sostenere nella sua estremità inferiore l'attrezzo di spruzzatura 43 sopra citato, e nella sua estremità superiore un meccanismo di comando 62 atto a determinare l'azionamento in rotazione di detto attrezzo di spruzzatura 43 con i criteri di seguito descritti.
Tale carrello mobile 48, inoltre, sostiene un motore oleodinamico 63 con inversione del senso di rotazione, fissato nel carrello stesso ed accoppiato mediante ingranaggi dentati con una ruota motrice dentata 64, ingranante con la cremagliera 61.
In questo modo, la barra profilata 60 risulta scorrevole verticalmente nel foro passante 58 del carrello mobile 48, asseme all'attrezzo di spruzzatura 43, nei rispettivi sensi di sollevamento od abbassamento F o G, azionando il motore oleodinamico 63 nel senso di rotazione corrispondente, grazie all'impegno reciproco fra la ruota motrice dentata 64 e la cremagliera 61, accoppiata alla barra stessa, e lo scorrimento di tale barra entro detto foro passante 58 viene altresì agevolato dalla presenza di una serie di ruote di guida 65, 66 e 67, sostenute dal carrello mobile 48 lungo il percorso di scorrimento di detta barra ed agenti contro corrispondenti spigoli della stessa.
Ovviamente, anche in questo caso la trasmissione del movimento d'avanzamento dal motore 63 alla barra 60, e quindi all'attrezzo di spruzzatura 43, come pure lo scorrimento guidato di detta barra possono venire effettuati con rispettivi organi di trasmissione e di guida di altro tipo, noti in sè, senza con ciò uscire dall'ambito di protezione della presente invenzione.
inoltre, anche l'ampiezza della corsa verticale della barra 60, e perciò dell'attrezzo di spruzzatura 43, rispetto alla posizione dei prodotti disposti sul carrello 16 può venire regolata con le modalità, funzioni e vantaggi sopra specificati. Esaminando ora ancora le figure 3 e 4 in combinazione con le figure 6 e 7, in cui viene evidenziata la struttura costruttiva del meccanismo di comando 62 e dell'attrezzo di spruzzatura 43, si nota che la barra profilata 60 è internamente cava per tutta la sua lunghezza e per tutta la lunghezza di tale cavità interna risulta alloggiato un condotto allungato 68, di grandezza minore rispetto a quella di tale barra per potersi adattare nella stessa, detto condotto essendo internamente cavo per tutta la sua lunghezza e di forma circolare o di altra idonea forma, per permettere il passaggio della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo, dalla parte superiore verso la parte inferiore del condotto stesso, onde alimentare con questi materiali l'attrezzo di spruzzatura sottostante 43 durante le fasi di trattamento dei prodotti.
A sua volta, la parte superiore del condotto allungato 68 risulta fissata alla sua estremità terminale con un disco circolare piano 69, unito tramite una struttura scatolare 70 con un identico disco circolare piano 71, sottostante ed opportunamente distanziato dal precedente, definendo così una camera interna 72 in cui è alloggiata una ruota dentata 73, coassiale al condotto 68 ed a due dischi 69 e 71 ed adeguatamente distanzata da questi ultimi, l'assieme di tutte queste parti componenti e di quelle che verranno di seguito descritte costituendo il suddetto meccanismo di comando 62. Tale ruota dentata 73, che possiede diametro minore di quello della camera interna 72 per potere ruotare liberamente in essa, s'ingrana con la ruota dentata motrice 74 di un ulteriore motore oleodinamico 75 con inversione del senso di rotazione e dotato di ingranaggi dentati, motore che è sostenuto dalla struttura scatolare 70.
La ruota dentata 73, inoltre, è fissata esternamente ad una bussola cilindrica 76 estendentesi assialmente e coassialmente rispetto al condotto 68, per una determinata lunghezza dello stesso, detta bussola essendo dimensionata per venire infilata ed adattarsi sul condotto 68, con un leggero scostamento per potere ruotare liberamente su esso, ed essendo alloggiata con la sua estremità superiore entro un corrispondente foro passante 77 di una boccola di sostegno 78, coassiale e solidale sia alla bussola stessa e sia alla ruota dentata 73, contro la quale è applicata per il suo centraggio in posizione.
Inoltre, l'estremità inferiore della bussola cilindrica 76 risulta infilata a forza nella corrispondente estremità superiore di un ulteriore condotto allungato 79, a sua volta infilato ed adattato coassialmente attorno al precedente condotto 68, con un leggero scostamento per potere ruotare liberamente attorno ad esso, ed estendentesi per tutta la sua lunghezza libera, in modo da sporgere leggermente oltre lo stesso e da presentare una porzione terminale raccordata ed inclinata 80, che si rastrema verso la sua zona d'uscita per formare così un ugello di spruzzatura 81 per il passaggio della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo che viene diretto e spruzzato contro le superfici esterne dei prodotti da trattare. Tale porzione terminale inclinata 80 del condotto 79, inoltre, è vantaggiosamente racchiusa da una struttura di protezione 82 che nel caso di contatti non previsti della stessa contro eventuali ostacoli, determina l'arresto dei movimenti dell'attrezzo di spruzzatura 43 e quindi dell'operazione di sabbiatura nei modi di seguito descritti, detta struttura di protezione comprendendo una scatola aperta inferiormente formata da una parete circolare piana 83, raccordata con una parete perimetrale verticale circolare 84, dimensionata per alloggiare detta porzione terminale inclinata 80 e per consentirne una libera rotazione nel suo interno. Tale bussola cilindrica 76, infine, risulta infilata assialmente attraverso almeno un cuscinetto a sfere, a rulli 85 o simile, montato nella struttura scatolare fissa 70 per permettere così la rotazione della bussola stessa, assieme all'ulteriore condotto allungato 79, entro tale struttura scatolare ed attorno al condotto allungato 68, fisso, grazie al movimento di rotazione ad essa trasmesso dal motore oleodinamico 75 attraverso le ruote dentate 73 e 74.
In questo modo, il condotto 79 dell'attrezzo di spruzzatura 43 così costituito può venire ruotato adeguatamente rispetto ai prodotti disposti sui carrelli 16, nell'uno o nell'altro dei due sensi H e I opposti fra loro, e l'ampiezza di questa rotazione può venire anche in questo caso regolata con modalità, funzioni e vantaggi come specificato in precedenza, con la possibilità di utilizzare anche organi di trasmissione di tipo diverso per assicurare la trasmissione del movimento di rotazione dal motore oleodinamico 75 alla bussola cilindrica 76 ed al condotto rotante 79.
Inoltre, tale struttura di protezione scatolare 82 risulta provvista di uno o più corti fine-corsa sporgenti 86 di tipo elettrico, collegati operativamente nel circuito elettrico dell'impianto e fissati entro corrispondenti fori passanti della parete circolare piana 83 di detta struttura di protezione e rivolti verso la contrapposta parete inferiore 87 del carrello mobile 48, nonché risulta fissata inferiormente alla barra profilata 60, per cui essa viene sollevata od abbassata contemporaneamente a detta barra durante lo scorrimento verticale di ques t'ul tima, con conseguente regolazione della posizione di tale struttura di protezione rispetto a quella dei prodotti disposti sui carrelli 16, detti fine-corsa svolgendo la funzione di proteggere l'ugello di spruzzatura 81 da eventuali urti contro oggetti estranei o da manovre errate di programmazione delle lavorazioni, provvedendo a comandare istantaneamente l'arresto di tutti i movimenti dell'attrezzo di spruzzatura 43. Infine, la struttura di protezione scatolare 82 risulta appoggiata su un corrispondente disco circolare piano 88, fissato attorno al condotto rotante 79, nella zona terminale rettilinea dello stesso, allo scopo di spostarsi elasticamente ed assialmente su esso nel caso di urti contro oggetti estranei.
A sua volta, per determinare l'alimentazione della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo utilizzato nell'attrezzo di spruzzatura 43, passando attraverso la cavità interna del condotto 68, l'estremità libera superiore di quest'ultimo è raccordata col contenitore 27 della sabbia o di altri eventuali materiali abrasivi, mediante un condotto flessibile (non mostrato) di lunghezza adeguata, la cui estremità libera di raccordo viene sostenuta da un corrispondente morsetto o altro idoneo dispositivo di sostegno e trattenuta 90, fissato sulla superficie superiore del disco circolare piano 69, e risulta altresì comunicante con una sorgente di aria compressa (non mostrata) per produrre l'aspirazione della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo dal contenitore 27, il loro passaggio attraverso detto condotto 68 e la loro direzione come un getto in pressione contro le superfici esterne dei prodotti da trattare, il funzionamento del presente impianto di trattamento prevede che su ogni carrello 16, intercollegato con i restanti carrelli ed azionabile contemporaneamente agli stessi come descritto in precedenza, vengano innanzitutto disposti uno o più prodotti da trattare superficialmente nella cabina 15, nella stazione di caricamento contraddistinta con la lettera CA, nella condizione in cui il motore elettrico 24 di comando dell'avanzamento di tutti i carrelli è arrestato, con conseguente arresto dei carrelli stessi. Indi, al termine di quest'operazione di caricamento, l'operatore dell'impianto provvede a comandare l'avanzamento del carrello così riempito, agendo sul pannello comandi 25 con comando remoto, fino ad una posizione in cui mentre tale carrello si sposta nel senso di avanzamento A avvicinandosi a detta cabina 15, un carrello 16 direttamente successivo e vuoto perviene nella stazione di caricamento CA, in cui la sua presenza viene rilevata da idonei sensori elettrici od elettronici (non mostrati nella figura), collegati nel circuito elettrico generale dell'impianto assieme al motore 24, e come risposta a questo rilevamento determinano l'arresto sia di tale carrello successivo, per il suo caricamento con rispettivi prodotti da trattare, sia di tutti i restanti carrelli dell'impianto.
Appena un carrello 16 così riempito giunge in corrispondenza dell'apertura passante 33 d'ingresso nella camera interna 31 della cabina 15, la cui porta scorrevole 35 è chiusa come la restante porta 36 dell'apertura passante d'uscita 34 di detta cabina, la presenza di tale carrello viene rilevata da appositi sensori elettrici od elettronici ivi posizionati (non mostrati), collegati operativamente nel circuito elettrico generale dell'impianto, che in risposta a tale rilevamento determinano lo scorrimento verso l'alto e perciò l'apertura automatica sia della porta d'ingresso 33, con conseguente passaggio di tale carrello attraverso detta apertura d'ingresso e sua penetrazione nella camera interna 31, e sia della porta d'uscita 36 con conseguente passaggio attraverso l'apertura d'uscita 34 di un carrello precedentemente posizionato entro detta camera interna 31 e suo avanzamento progressivo verso la stazione di scarico SC dell'impianto, dove eventuali prodotti disposti su tale carrello e trattati superficialmente nella cabina 15 vengono scaricati da esso, per un successivo suo caricamento con ulteriori prodotti da trattare.
In questo modo, appena il carrello 16 entrato nella camera interna 31 giunge nella posizione di trattamento prestabilita, centralmente nella camera stessa, condizione in cui i sensori di comando dello scorrimento delle porte 35 e 36 determinano il ritorno delle stesse nella posizione di chiusura abbassata, questo carrello perviene nel campo d'azione di ulteriori sensori elettrici od elettronici ivi disposti (non mostrati) e operativamente collegati nel circuito elettrico generale dell'impianto, in cui tali sensori rilevano la presenza di questo carrello e come risposta di ciò comandano l'arresto del motore 24 dell'impianto, e quindi sia del carrello considerato in questa posizione, per il trattamento superficiale dei prodotti sostenuti da esso, sia dei restanti carrelli dell'impianto. Contemporaneamente a ciò, viene attivata anche la centralina oleodinamica 26 di comando del funzionamento della cabina di trattamento 15, e quindi anche l'attrezzo di spruzzatura 43 della stessa viene spostato automaticamente in corrispondenza dei prodotti da trattare sostenuti da tale carrello 16, mediante una serie di movimenti eseguiti nei sensi di spostamento B o C, e D o E, ortogonali fra loro in un piano orizzontale, eseguiti rispettivamente mediante scorrimento orizzontale della struttura di supporto 42 e del carrello mobile 48 nel corrispondente senso, e nei sensi di spostamento F o G, ortogonali ai sensi precedenti in un piano verticale mediante scorrimento verticale della barra profilata 60 nel carrello mobile 48 nel corrispondente senso, ed infine nei sensi di spostamento H o I mediante rotazione del meccanismo di comando 62 nel senso corrispondente, in un piano orizzontale ortogonale a quello di scorrimento verticale di tale meccanismo di comando tramite detta barra profilata 60.
In particolare, la regolazione dei movimenti automatici dei componenti citati, e quindi degli spostamenti dell'attrezzo di spruzzatura 43, viene effettuata impostando l'ampiezza e la posizione di tali spostamenti preventivamente nel pannello comandi 25 dell'impianto, che allo scopo è provvisto di apparecchiature e sistemi informatici noti in sè, adattandole di volta in volta alle grandezze e posizioni dei prodotti da trattare che verranno rispettivamente disposti sui carrelli 16, in modo da regolare esattamente i parametri delle corse dei componenti stessi rendendo così l'impianto in questione estremamente affidabile e flessibile.
Naturalmente, secondo l'invenzione è anche possibile realizzare il presente impianto con configurazioni strutturali diverse, ad esempio prevedendo il sistema convogliatore 7 di tipo aperto, anziché ad anello chiuso come sopra descritto, e variando il numero e la disposizione delle stazioni di caricamento e di scarico e/o dei carrelli, oppure della cabina di trattamento 15, purché si ottenga sempre il trattamento superficiale dei prodotti, prima della loro verniciatura, con i materiali e le operazioni di trattamento specificati, senza con ciò uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione stessa.
I vantaggi conseguibili col presente impianto di trattamento sono l'eliminazione della presenza di sostanze chimiche, anche nocive, e dei sistemi di filtraggio, di contenimento e di smaltimento delle sostanze stesse, evitando così pericoli per le persone e rischi di inquinamenti ambientali derivanti dall'impiego di dette sostanze.
Inoltre, esso semplifica notevolmente le operazioni di pretrattamento superficiale dei prodotti, riducendone la durata e le fasi, e permettendo altresì di ottenere sempre risultati di trattamento soddisfacenti su tutte le superfici esterne di tali prodotti, che assicurano efficaci aggrappaggi delle vernici su essi e quindi verniciature estremamente affidabili .
La presenza della sabbia o di altri materiali abrasivi eventualmente adoperati, ecologicamente convenienti, oltre a comportare i vantaggi derivanti dalla facilità di reperimento e del basso costo degli stessi, elimina praticamente qualsiasi rischio d'inquinamento ambientale dato che la cabina di trattamento dell'impianto può venire adeguatamente racchiusa da pareti di protezione ed eventualmente associata con sistemi filtranti di tipo comune, più semplici di quelli adoperati negli attuali impianti di pretrattamento, per abbattere le polveri prodotte dai materiali nelle fasi di trattamento, ed evitarne indesiderate fuoruscite verso l'esterno .

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto automatico di trattamento superficiale di prodotti di vario genere, come ad esempio pezzi stampati in materia plastica e particolarmente in poliuretano rigido, per la loro successiva verniciatura o trattamento superficiale finale simile, comprendente mezzi di supporto e mezzi di convogl lamento dei prodotti comandabili da mezzi di comando, e rispettivamente atti a sostenere e trasportare tali prodotti, da almeno una stazione di caricamento dei prodotti da trattare ad almeno una stazione di scarico dei prodotti dopo il loro trattamento superficiale, caratterizzato da mezzi di trattamento (15) compresi fra dette stazioni di caricamento (CA) e di scarico (SC) , atti a trattare superficialmente tali prodotti mediante spruzzatura di sabbia o altri eventuali materiali abrasivi di tipo noto in sè, da mezzi di contenimento (27) e mezzi di separazione (28) come almeno un ciclone di tipo noto in sè, rispettivamente atti a contenere la sabbia e gli eventuali altri materiali abrasivi ed a separare gli stessi dai materiali residui delle lavorazioni di trattamento dei prodotti, nonché comunicanti con detti mezzi di trattamento (15) e con mezzi pneumatici noti in sè, per determinare in successione il trasferimento della sabbia o degli altri eventuali materiali abrasivi da detti mezzi di contenimento (27) a detti mezzi di trattamento (15) , e da questi ultimi nuovamente verso detti mezzi di contenimento (27), attraverso detti mezzi di separazione (28) , detti mezzi di trattamento (15) essendo ti per. effettuare il trattamento superficiale dei prodotti. disposti su detti mezzi di supporto (16) e trasportati da detti mezzi di convogli amento (7), preferibilmente mediante una prima, una seconda, una terza ed una quarta serie di movimenti relativi di spruzzatura della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo rispetto ai prodotti stessi, lungo piani diversi fra loro.
  2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto comprendono una pluralità di carrelli (16), realizzati preferibilmente come telai metallici rettangolari (17) con una superficie superiore piana per il sostegno dei prodotti e con ruote orientabili inferiori (18, 19, 20), fissate lungo almeno due assi rettilinei (21, 22) ad estensione orizzontale, identici fra loro ed imperniati inferiormente al corrispondente telaio, detti assi (21, 22) dei diversi carrelli (16) essendo intercollegati fra loro mediante almeno una catena di trasmissione (23) od organo simile, azionata da detti mezzi di comando (motore elettrico 24) in un determinato senso d'avanzamento (A).
  3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di convogllamento comprendono rotaie di guida (8, 9, 10) parallele ed equidistanziate fra loro, e ?! sagomate preferibilmente ad anello chiuso, passando attraverso dette stazioni di caricamento e di scarico (CA, SC) e detti mezzi di trattamento (15), dette rotaie di guida (8, 9, 10) essendo atte a sostenere scorrevolmente dette ruote (18, 19, 20) di detti carrelli (16).
  4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trattamento comprendono almeno una cabina chiusa (15) delimitante una camera interna (31) , contenente almeno un attrezzo (43) per la spruzzatura della sabbia o altro eventuale materiale abrasivo e provvista di aperture passanti laterali (33, 34), d'ingresso e d'uscita rispettivamente, associate con porte di chiusura (35, 36) per il passaggio di detti carrelli (16) con i relativi prodotti, dette porte (35, 36) essendo comandate in modo da aprire o chiudere contemporaneamente dette aperture passanti (33, 34), rispettivamente per l'ingresso di un carrello (16) con i prodotti da trattare e l'uscita contemporanea di un carrello (16) con i prodotti trattati, nella condizione d'azionamento di detta catena di trasmissione (23), nonché per il mantenimento entro detta camera interna (31) di tale carrello (16) con i prodotti da trattare, per tutta la durata del trattamento, nella condizione d'arresto di detta catena di trasmissione (23), detto attrezzo di spruzzatura (43) essendo sostenuto da primi, secondi, terzi e quarti mezzi di guida (42, 48, 60, 62), atti a determinarne degli scorrimenti alternati secondo le corrispondenti dette prima, seconda, terza e quarta serie di movimenti relativi, tramite mezzi di comando oleodinamici (26) o simili.
  5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta camera interna (31) è provvista di una parete di fondo (32) sagomata ribassata, e raccordata con la parte superiore di detti mezzi di separazione (28).
  6. 6. Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di guida comprendono una struttura di supporto (42) formata da una prima ed una seconda barra profilata (44, 45), identiche e distanziate parallelamente fra loro in senso trasversale a detta cabina (15), nonché provviste di ruote laterali (40, 41) sostenute scorrevolmente da corrispondenti rotaie di guida rettilinee (38, 39), applicate internamente e longitudinalmente entro detta cabina (15) in posizione soprastante e distanziata parallelamente all'esterno delle rotaie di guida (8, 9, 10) di detti carrelli (16), detta struttura di supporto (42) essendo provvista di mezzi motorizzati (49) per determinarne uno scorrimento alternato in un piano longitudinale a detta cabina (15), con l'ausilio di mezzi di trasmissione del movimento (50, 51, 53).
  7. 7. Impianto secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione del movimento comprendono una ruota motrice dentata (501 azionata da detti mezzi motorizzati (motore oleodinamico 49 con inversione del senso di rotazione), una cremagliera rettilinea allungata (51) fissata contro la corrispondente rotaia di guida (38) ingranante con detta ruota motrice dentata (50), ed una ruota dentata folle (53) pure fissata a detta struttura di supporto (42) ed ingranante con detta cremagliera (51).
  8. 8. Impianto secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di guida comprendono un carrello mobile (48), provvisto di ruote laterali (46, 47) scorrevoli rispettivamente su dette prima e seconda barra profilata (44, 45) per tutta la loro estensione longitudinale, e provvisto inoltre di mezzi motorizzati (54) per determinarne uno scorrimento alternato in un piano trasversale a detta cabina (15), ortogonale a detto piano di scorrimento longitudinale, con l'ausilio di mezzi di trasmissione del movimento (55, 56).
  9. 9. Impianto secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione del movimento comprendono una ruota motrice dentata (55) azionata da detti mezzi motorizzati (motore oleodinamico 54 con inversione del senso di rotazione) ed una cremagliera rettilinea allungata (56), fissata contro la corrispondente prima barra profilata (44) ed ingranante con detta ruota motrice dentata (55).
  10. 10. Impianto secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti terzi mezzi di guida comprendono una barra profilata rettilinea (60), sostenente inferiormente detto attrezzo di spruzzatura (43) ed alloggiata in un corrispondente foro passante verticale (58) di detto carrello mobile (48), in cui essa risulta scorrevole verticalmente ed alternativamente mediante mezzi motorizzati (63) sostenuti da detto carrello mobile (48), con l'ausilio di mezzi di trasmissione del movimento (64, 61) e di mezzi di guida (65, 66, 67), in un piano verticale ortogonale a detti piani di scorrimento longitudinale e trasversale.
  11. 11. Impianto secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione del movimento comprendono una ruota motrice dentata (64) azionata da detti mezzi motorizzati (motore oleodinamico 63 con inversione del senso di rotazione), ed una cremagliera rettilinea (61) ingranante con detta ruota motrice dentata (64) ed accoppiata con detta barra profilata (60) per tutta la sua estensione, nonché scorrevole in un corrispondente foro passante verticale (59) di detto carrello mobile (48), e che detti mezzi di guida comprendono una serie di ruote di guida (65, 66, 67) sostenute da detto carrello mobile (48) lungo il percorso di scorrimento di detta barra profilata (60) ed agenti esternamente contro la stessa.
  12. 12. Impianto secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti quarti mezzi di guida comprendono un meccanismo (62) formato da un primo ed un secondo dis circolare piano (69, 71) fra loro sovrapposti e distanziati nonché uniti con una struttura scatolare esterna (70), i quali sono sostenuti superiormente ad un condotto allungato fisso (68), ad essi solidale, internamente cavo e raccordato nella sua parte superiore con detti mezzi di contenimento (27), nonché alloggiato internamente a detta barra profilata (60) per tutta la sua lunghezza, detto condotto fisso (68) essendo a sua volta infilato con un leggero scostamento in un ulteriore condotto allungato (79), rotante su esso, solidale superiormente ed assialmente con una bussola cilindrica (76), sostenuta rotante mediante almeno un cuscinetto (85) ed una boccola (78) alloggiati entro detta struttura scatolare (70), ed azionata in rotazione da mezzi motorizzati (75) sostenuti da detta struttura scatolare (70), con l'ausilio di mezzi di trasmissione del movimento (73, 74), in un piano orizzontale ortogonale a detto piano di scorrimento verticale.
  13. 13. Impianto secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione del movimento comprendono una ruota motrice dentata (74) azionata da detti mezzi motorizzati (motore oleodinamico 75 con inversione del senso di rotazione), ed una ruota dentata (73) ingranante con detta ruota motrice dentata (74) ed alloggiata entro detta struttura scatolare (70), fra detti dischi (69, 71), nonché fissata esternamente a detta bussola cilindrica (76).
  14. 14. Impianto secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto ulteriore condotto allungato (79) possiede una porzione terminale inclinata (80) provvista di almeno un ugello di spruzzatura (81) per il passaggio della sabbia o dell'altro eventuale materiale abrasivo, costituendo così detto attrezzo di spruzzatura (43).
  15. 15. Impianto secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta porzione terminale inclinata (80) è racchiusa da una struttura di protezione (82), provvista di fine corsa sporgenti (86) o simili, atti a proteggere detto attrezzo di spruzzatura (43) da eventuali urti contro oggetti estranei o da manovre errate, mediante arresto dei movimenti dell'attrezzo stesso.
  16. 16. Impianto secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti motori oleodinamici (49, 54, 63, 75) sono comunicanti con almeno una pompa di circolazione dell'olio incorporata entro detti mezzi di comando oleodinamici (26), attraverso mezzi di regolazione a comando selettivo come elettrovalvole e simili ed almeno una pompa di circolazione folle, associata a mezzi trasduttori collegati con mezzi di regolazione (25) dei movimenti di detto attrezzo di spruzzatura (43) e atta a pompare verso ogni motore oleodinamico rispettivamente comandato volumi d'olio corrispondenti dipendentemente dall'ampiezza dei movimenti di detto attrezzo di spruzzatura (43), regolata attraverso detti mezzi di regolazione (25) e detti mezzi trasduttori .
  17. 17. Impianto secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione comprendono apparecchiature e sistemi informatici noti in sè.
  18. 18. Impianto secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detta pompa di circolazione dell'olio è comandata da almeno un regolatore di portata dell'olio, tarato per regolare la portata dell'olio su due diversi valori, rispettivamente un primo valore nella fase iniziale dei movimenti di detto attrezzo di spruzzatura (43), ed un secondo valore minore nella fase terminale di tali movimenti, onde determinare corrispondenti movimenti rapidi e più lenti dell'attrezzo stesso.
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