ITPN20100037A1 - Elemento modulare per la formazione di mobili e complementi d'arredo - Google Patents

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ITPN20100037A1
ITPN20100037A1 IT000037A ITPN20100037A ITPN20100037A1 IT PN20100037 A1 ITPN20100037 A1 IT PN20100037A1 IT 000037 A IT000037 A IT 000037A IT PN20100037 A ITPN20100037 A IT PN20100037A IT PN20100037 A1 ITPN20100037 A1 IT PN20100037A1
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IT
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modular
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modular element
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IT000037A
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Simone Peduto
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Simone Peduto
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B87/00Sectional furniture, i.e. combinations of complete furniture units, e.g. assemblies of furniture units of the same kind such as linkable cabinets, tables, racks or shelf units
    • A47B87/02Sectional furniture, i.e. combinations of complete furniture units, e.g. assemblies of furniture units of the same kind such as linkable cabinets, tables, racks or shelf units stackable ; stackable and linkable
    • A47B87/0207Stackable racks, trays or shelf units
    • A47B87/0253Shelves stackable by means of vertical parts integrated or already fixed to the shelves, the parts not being frames or made of tubes or wire

Description

DOMANDA DI BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE DAL TITOLO:
“ELEMENTO MODULARE PER LA FORMAZIONE DI MOBILI E COMPLEMENTI D'ARREDO"
Il presente trovato ha per oggetto un elemento modulare perla formazione di mobili e complementi d'arredo.
Sono comunemente noti mobili e complementi d'arredo presenti in commercio, essi sono costituiti solitamente dai soliti elementi scatolari in truciolato cui viene apposta una porta detta antina di tipo noto, variamente nobilitata e/o disegnata od altro.
Il pregio dei mobili tradizionali è una modularità, ma il grande difetto è una vera e propria carenza di possibilità di avere nuove soluzioni estetiche e funzionali dato il fatto che tutte le possibili soluzioni sono state realizzate e non si può fare altro che variare solitamente lo sportello detto antina sul frontale, ma il procedimento di assemblaggio rimane sempre lo stesso da ormai molto tempo.
L'impossibilità di realizzare soluzioni estetiche che sono originali, non di meno soluzioni anche tecniche innovative e funzionali porta a cercare sempre nuove strade di costruzione e realizzazione di tutti quelli che sono i particolari, gli elementi, i componenti e quindi i mobili conseguenti ed i componenti d'arredo. Non solo si possono notare gli evidenti difetti e carenze che sono riscontrabili in modo macroscopico, ma si può anche notare che i mobili e complementi d'arredo tradizionali comportano anche una laboriosa procedura di assemblaggio e conseguentemente notevoli costi di installazione.
Questi ed altri difetti ed inconvenienti relativi ai mobili e complementi d'arredo esistenti sono conosciuti allo stato dell'arte sono altresì noti e risaputi dal tecnico medio operante nel settore e quindi non sono ulteriormente descritti.
Scopo del presente trovato è quello di ovviare agli inconvenienti, limitazioni e difetti esistenti non di meno di ottenere in questo modo effetti estetici migliorativi di tutto quanto sia limitativo e contemplato nei sistemi per mobili tradizionali e ciò è ottenuto con l'elemento modulare oggetto del presente trovato. Per meglio comprendere le caratteristiche ed i vantaggi costruttivi ottenibili, non solo, ma anche i vantaggi ottenibili nell'impiego di tale elemento modulare, il tutto a solo titolo esemplificativo e non limitativo viene qui di seguito descritto con riferimento ai disegni allegati in cui:
La figura 1 è una vista prospettica complessiva di una composizione preferita di elementi modulari che costituiscono in tal modo mobili di tipo preferito;
La figura 2 è una vista prospettica dal basso di due preferiti elementi modulari con evidenziati, in un circolo ingrandito, i loro mezzi di assemblaggio inferiori;
La figura 3 è ancora una vista prospettica degli elementi di figura 2, ma presa dal lato superiore ed evidenziante, nel circolo ingrandito, il metodo di assemblaggio delle basi dei medesimi elementi;
La figura 4 illustra i medesimi elementi di figura 3, uniti fra loro, cui superiormente vengono inseriti, evidenziandoli nei circoli ad essa collegati, i mezzi di unione e di aggancio tra i detti elementi e quelli che verranno posti sopra loro;
La figura 5 rappresenta l'applicazione di un preferito elemento di dimensioni differenti sugli elementi delle figure precedenti con un circolo evidenziante i sistemi applicati nella figura 4 in cui va ad impegnarsi;
La figura 6 illustra la stessa operazione di figura 5 ma con l'applicazione di un secondo elemento come quello di figura 5 la figura 7 rappresente la composizione finale ottenuta con gli elementi delle figure da 2 a 6, ovvero l'elemento di figura 1;
Si sottolinea che i particolari comuni verranno indicati con gli stessi riferimenti numerici.
Si passerà quindi a descrivere, per prima cosa, i singoli pezzi che costituiscono e l'elemento modulare M in oggetto, ed i vari elementi che contribuiscono al loro assemblaggio, quindi di seguito alla descrizione dell'elemento modulare M si descriverà come verrà assemblato ad altri elementi modulari M per costituire il mobile o complemento d'arredo esemplificato nelle figure.
Precisamente si descrìveranno il detto elemento modulare M e conseguentemente tutti i detti elementi modulari M con riferimento alle loro rispettive figure da 1 a 7.
Il detto elemento modulare M risulta essere realizzato con una parte planare P rettangolare che costituisce la parte piana orizzontale del medesimo (M), ai lati minori della medesima parte planare P rettangolare, che sarà posizionata orizzontalmente, in uso ed in opera, si dipartiranno, ortogonalmente ad essa, i.e. verticalmente rispetto a P, rispettivamente degli elementi a sezione variabile definiti montanti MO. Detti montanti MO, ortogonali rispetto alla detta parte planare P, avranno andamento sezione frontale variabile, ovvero partiranno dalla posizione prossimale a P con dimensione pari a stesso, per poi diminuire la loro dimensione gradatamente sino a ridursi ad una opportuna e funzionale dimensione di base. Si sottolinea che sulla parte piana, o superiore, dell'elemento modulare M, definito parte planare P, in zone prossimali ai vertici del rettangolo che descrive le loro dimensioni, saranno effettuati dei fori F per l'alloggiamento di idonee spine S accoppiate, nei casi in cui è necessario e di seguito descrìtto, con piastrine PI di forma rettangolare, con opportune dimensioni e provviste di coppie di fori FP. Si fa rilevare che inferiormente gli elementi modulari M saranno provvisti di fori F corrispondenti, e per questo definiti F, con i fori F praticati sulla parte planare piana P, al fine di poterli fare corrispondere per gli accoppiamenti e giunzioni di seguito esposti. Tali elementi modulari M, se andranno in appoggio a terra recheranno, come evidenziato dai circoli di ingrandimento di figura 2 dei piedini PD di sostegno noti.
Definiti gli elementi che concorrono alla formazione del mobile e/o del complemento d'arredo, si procederà a descrìvere, con particolare riferimento alle figure da 2 a 7 il procedimento di assemblaggio di preferiti elementi suesposti ed evidenziati nelle figure da 1 a 7.
Si fa rilevare che gli elementi utilizzati saranno definibili tutti come M per la loro modularità dimensionale, ma per chiarezza descrittiva, quelli posti inferiormente nella composizione di esempio saranno definiti M mentre quelli posti superiormente avranno come riferimento le lettere M1.
Con riferimento alla figura 2 ed alla figura 3 si noterà che, presi due elementi modulari M, essi (M) verranno posti “rovesciati'', come evidenziato in figura 2, e conseguentemente nei loro fori F saranno introdotti i piedini PE. Si fa rilevare che, come evidenziato nell’ingrandimento del circolo di figura 2 e figura 3, tra i piedini contigui degli elementi modulari M sarà applicata una piastrina PI provvista di fori FP che si impegneranno con i detti piedini PE ed uniranno, tra loro alla base, in modo solidale, i due elementi modulari M illustrati.
Passando a figura 4 si noterà che il “primo stadio" di costruzione del mobile, o complemento d'arredo, è stato realizzato, si procederà quindi ad infilare nei fori F della parte planare P una pluralità di spine S, come evidenziato particolarmente nei circoli di ingrandimento di figura 4 medesima in cui si evidenziano le piastrine PI ed una piastrina di spessoramento PS. Chiaramente, si sottolinea che i fon F, contigui, dei due elementi modulari M oltre ad avere le spine S vicine saranno provvisti di idonee piastrine PI per unirli tra loro (M).
Definito il completamento di un “primo piano" di assemblaggio degli elementi modulari M, mediante i particolari che contribuiscono alla loro interconnessione che non si elencano perché chiaramente esposti sopra, si passerà ad assemblare su di esso, i.e. il “primo piano" di assemblaggio un “secondo piano" costituito da altri due elementi modulari M1 di dimensione differente, solo per altezza, ma non per larghezza.
Precisamente, con riferimento a figura 5 e 6 si vedrà come, semplicemente, basterà accostare le estremità inferiori di un primo elemento modulare M1 , i.e. le parti di esso con dimensione inferiore a quella dello spessore del medesimo (M), alla parte planare P orizzontale, dell'elemento modulare M posto inferiormente al primo M1 precisamente si accosteranno le dette estremità dell'elemento M1 alla parte planare P dell'elemento modulare M sottostante.
In particolare si faranno combaciare i fori F inferiori dell'elemento modulare M1 con le spine S poste nei fori F dell'elemento planare P risultante come parte superiore ed appartenente all'elemento modulare M. Si noterà che le piastrine PI saranno disposte in modo da unire in maniera solidale gli elementi modulari M ed M1 tra loro. Conseguentemente, come evidenziato in figura 6, si accosterà il secondo elemento modulare M1 e si avrà la composizione dei quattro elementi modulari M e precisamente due elementi modulari M inferiori e due elementi modulari superiori M1 raggiungendo la composizione di figura 7 che è la stessa esemplificativa di figura 1 .
Ben si comprende che potranno essere usati elementi modulari M di dimensioni, per larghezza, che sono, come nel caso specificato con riferimento alle figure da 1 a 7 in altezza, multiple della dimensione base descritta nella presente privativa.
Si aggiunga a questo che potranno essere utilizzati anche elementi modulari M con un tratto definito montante MO multiplo o sottomultiplo della dimensione base del montante MO al fine di ottenere composizioni variegate per forma ed aspetto compositivo senza invalidare la caratteristica di assemblaggio solidale sin qui descritta.
Risulta chiaro che con gli elementi modulari M si potranno realizzare composizioni multiple a più piani ed a stadi differenziati per forme e dimensioni sempre rispettando la modularità e la dimensione base del modulo M in oggetto.
Tutti questi ed altri vantaggi sono realizzabili con il presente trovato e chiaramente questi ed altri vantaggi sono chiaramente comprensibili e chiari al tecnico medio che ne valutasse la funzionalità operativa e funzionale.
Chiaramente si potranno variare dimensioni, forme estetiche ed altre caratteristiche del modulo M consentendo comunque la possibilità di assemblaggio e modularità suesposta.
Ben si comprende, anche per quanto sopra, che tale modulo M descritto con i suoi particolari di assemblaggio, non elencati per brevità, è realizzato in una preferita forma realizzativa ed a solo titolo esemplificativo e non limitativo e che potrà ampiamente variare la sua conformazione senza peraltro uscire dall'ambito di quanto sin qui descrìtto e di seguito rivendicato con riferimento ai disegni allegati e quindi dal dominio di protezione della presente privativa industriale.

Claims (1)

  1. DOMANDA DI BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE DAL TITOLO: “ELEMENTO MODULARE PER LA FORMAZIONE DI MOBILI E COMPLEMENTI D'ARREDO" DATA RIVENDICAZIONI 1) Elemento modulare per la formazione di mobili e complementi d’arredo costituito da un elemento modulare (M) sulla cui parte planare (P) rettangolare sono ricavati dei fori (F) in prossimità degli angoli del rettangolo da essa descritta, detto elemento modulare (M) essendo recante due montanti (MO) provvisti inferiormente di fori (F) corrispondenti ai fori (F) della parte planare (P) caratterizzato dal fatto che il detto elemento modulare (M) risulta assemblabile variamente con altri elementi modulari (M), di uguali o differenti dimensioni, mediante l'inserimento di spine (S) nei fori (F) previsti sulla parte planare (P) e che i vari elementi modulari (M) sono unibili lateralmente fra loro grazie all'inserzione di spine (S) nelle piastrine (PI) di giunzione fra i medesimi (M); 2) Elemento come da rivendicazione 1 assemblabile variamente con altri elementi modulari (M) di dimensioni, per altezza o larghezza differenti, ovvero multiple dell’elemento modulare (M) di base. 3) Elemento come da rivendicazioni precedenti assemblabile ad altri elementi modulari (M) con semplici spine (S) e piastrine (PI) tra esse (S-PI) interconnesse ed impegnantisi (S) conseguentemente nei fori (F) posti sull’elemento piano (P) rettangolare e nei fori (F) ricavati inferiormente ai montanti (MO).
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE9302558U1 (de) * 1993-02-23 1994-03-03 Tillack Joachim Regal, Regalsystem oder Raumteiler
EP1982620A1 (en) * 2007-04-18 2008-10-22 Società Vetraria Biancadese s.a.s. Module for items of furniture

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE9302558U1 (de) * 1993-02-23 1994-03-03 Tillack Joachim Regal, Regalsystem oder Raumteiler
EP1982620A1 (en) * 2007-04-18 2008-10-22 Società Vetraria Biancadese s.a.s. Module for items of furniture

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