ITPD20100255A1 - Dispositivo di frenata del movimento di apertura e chiusura di una parte scorrevole di un mobile o serramento. - Google Patents

Description

DISPOSITIVO DI FRENATA DEL MOVIMENTO DI APERTURA E CHIUSURA DI UNA PARTE SCORREVOLE DI UN MOBILE O SERRAMENTO.

CAMPO DELL’INVENZIONE

La presente invenzione rientra nel campo dei meccanismi per la movimentazione di parti scorrevoli di articoli di arredamento o serramenti quali possono essere, ad esempio, ante di mobili, armadi, scaffali, porte di cabine armadio o ancora cassetti. In particolare la presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di frenata del movimento di apertura e chiusura di una parte scorrevole di un mobile o di un serramento. L’invenzione à ̈ altresì relativa ad un mobile comprendente un dispositivo di frenata secondo la presente invenzione.

STATO DELLA TECNICA

E’ largamente diffuso l’impiego di articoli di arredamento e serramenti provvisti di parti scorrevoli fra una posizione di chiusura e una posizione di apertura come possono essere, ad esempio, ante di armadi o porte di cabine armadio. Normalmente ciascuna di queste parti scorrevoli à ̈ movimentata attraverso l’impiego di uno o più carrelli fissati alla parte stessa e provvisti di ruote di movimentazione. Queste ultime consentono lo spostamento dei carrelli lungo guide/rotaie disposte sul cappello o sulla superficie di fondo dell’armadio o del serramento a seconda dei casi. Tale spostamento dei carrelli si traduce quindi in una movimentazione della parte scorrevole.

Normalmente la movimentazione della parte scorrevole à ̈ limitata fra due posizioni di fine corsa definite da opportuni elementi di fermo. In particolare tale movimentazione à ̈ chiaramente accompagnata dalla necessità di frenare/rallentare la parte scorrevole quando la stessa si avvicina ad una delle posizioni di fine corsa. Infatti in caso contrario, un urto della parte scorrevole contro il fine corsa potrebbe provocare un danneggiamento di questo ultimo. Inoltre le possibili sollecitazioni prodotte in caso di urto fra la parte scorrevole e i fine corsa, possono anche danneggiare i carrelli di movimentazione della parte scorrevole e in certe condizioni perfino le guide/rotaie su cui scorrono i carrelli stessi.

Al fine di risolvere questa problematica, per rallentare le parti scorrevoli in prossimità dei fine corsa sono stati sviluppati diversi dispositivi di frenata. Nella maggior parte dei casi tali dispositivi possono rallentare un solo movimento (apertura o chiusura), ma non possono rallentare il movimento in senso opposto. Ne consegue che per rallentare la parte scorrevole sia in chiusura che in apertura à ̈ necessario prevedere due dispositivi funzionalmente contrapposti cioà ̈ uno per rallentare il movimento di chiusura e l’altro per rallentare il movimento in apertura. Ovviamente questo aspetto risulta svantaggioso dal punto di visto economico così come dal punto di vista dell’installazione.

Per ovviare a questo inconveniente sono stati sviluppati alcuni dispositivi di frenata che consentono il rallentamento della parte scorrevole sia nel movimento di apertura che nel movimento di chiusura. Un esempio di questi dispositivi di frenata prevede una scatola contenitiva internamente alla quale sono collocati due contrapposti dispositivi frenanti ciascuno atto a frenare uno dei movimenti della parte scorrevole del mobile o del serramento al quale il dispositivo di frenata à ̈ associato. Ciascun dispositivo frenante à ̈ della tipologia a rotazione in fluido viscoso e presenta un mozzo in presa diretta su una cremagliera resa solidale alla scatola di contenimento. Inoltre ogni dispositivo frenante à ̈ associato ad un cursore che viene guidato dalla scatola contenitiva ed à ̈ associato ad una estremità di una o più molle elicoidali avente o aventi l’estremità opposta associata all’altro cursore. Entrambi i cursori comprendono un gancio che interagisce con un elemento fisso al mobile o al serramento per bloccare il relativo cursore.

Questo dispositivo di frenata presenta diversi limiti il primo dei quali si individua nella presenza di due mezzi di frenatura della tipologia a rotazione in fluido viscoso. Infatti pur seppur relativamente efficace dal punto di vista funzionale, questa soluzione rappresenta un fattore critico dal punto di vista economico visto l’elevato costo di questa tipologia di dispositivi. Inoltre la presenza di due dispositivi frenanti costituisce un vincolo anche in termini dimensionali in quanto impone necessariamente una certa lunghezza della cremagliera ovvero della scatola alla quale la cremagliera à ̈ solidale. A tal proposito si osserva che anche la posizione delle molle elicoidali, intermedia fra i due cursori, rappresenta un fattore critico per le dimensioni della scatola di contenimento in quanto impone necessariamente una distanza minima fra i due cursori piuttosto considerevole.

Si à ̈ visto che a causa di questi vincoli dimensionali, determinati dal numero, dalla tipologia e dal principio di funzionamento dei componenti del dispositivo di frenata sopra descritto, questo ultimo si presenta funzionalmente poco versatile. In particolare nel caso di ante per armadi, si à ̈ visto che un dispositivo siffatto può essere impiegato per movimentare ante le cui dimensioni longitudinali (cioà ̈ misurate secondo la direzione di movimentazione) restano comprese in un intervallo molto ristretto. In altre parole la dimensione longitudinale del dispositivo di frenata limita fortemente il numero di possibili applicazione del dispositivo stesso.

SOMMARIO

In base a queste considerazioni compito precipuo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di frenata del movimento di apertura e chiusura di una parte scorrevole di un mobile o serramento che consenta di risolvere gli inconvenienti sopra citati.

Nell’ambito di questo compito un primo scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di frenata che sia realizzato da un numero relativamente contenuto di componenti facilmente assemblabili.

Altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di frenata che sia funzionalmente versatile ovvero che possa essere impiegato per un elevato numero di applicazioni.

Non ultimo scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di frenata che sia affidabile e di facile realizzazione a costi competitivi.

Questo compito e questi scopi sono raggiunti attraverso un dispositivo per la frenata del movimento in apertura e chiusura di una parte scorrevole di un mobile o serramento secondo la rivendicazione 1. In particolare il dispositivo di frenata secondo l’invenzione comprende:

- una scatola di contenimento collegabile alla parte scorrevole;

- un primo e un secondo cursore comprendenti rispettivamente un primo corpo di scorrimento e un secondo corpo di scorrimento scorrevoli internamente alla scatola lungo una direzione di scorrimento, detto primo cursore e detto secondo cursore comprendendo rispettivamente un primo elemento di blocco/sblocco e un secondo elemento di blocco/sblocco esterni alla scatola di contenimento.

Il dispositivo secondo l’invenzione comprende inoltre una cremagliera solidale al primo cursore e un organo frenante rotante alloggiato in una prima sede definita dal secondo cursore, tale organo frenante rotante comprende una porzione a pignone impegnata con la cremagliera. Il dispositivo di frenata comprende altresì una prima molla ad intensità costante che collega operativamente il primo cursore al secondo cursore.

Il dispositivo di frenata secondo l’invenzione comprende un numero vantaggiosamente contenuto di componenti che ne aumentano l’affidabilità limitando al contempo i costi di realizzazione. In particolare si osserva che, differentemente dalle soluzioni tradizionali, il meccanismo prevede vantaggiosamente un unico organo frenante rotante in fluido viscoso. Inoltre il dispositivo si dimostra particolarmente compatto e dunque estremamente versatile dal punto di vista funzionale. Si à ̈ visto ad esempio che un dispositivo secondo l’invenzione di estensione longitudinale di circa 340 mm può essere impiegato per movimentare sia ante con estensioni longitudinali superiori a 800 mm, quindi assai considerevoli, sia ante di dimensioni di circa 350 mm quindi relativamente ristrette. L’intervallo di possibili applicazioni à ̈ dunque vantaggiosamente ampio.

ELENCO DELLE FIGURE

Ulteriori caratteristiche e vantaggi saranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di forme realizzati preferite del dispositivo di frenata secondo la presente invenzione illustrate a titolo esemplificativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:

- la figura 1 Ã ̈ una prima vista esplosa da un primo punto di osservazione di un dispositivo di frenata secondo la presente invenzione;

- la figura 2 Ã ̈ una prima vista prospettica del dispositivo di figura 1;

- la figura 3 Ã ̈ una seconda vista esplosa da un secondo punto di osservazione del dispositivo di figura 1;

- la figura 4 Ã ̈ una seconda vista prospettica del dispositivo di figura 1;

- la figura 5 à ̈ una vista di un’anta di un mobile, in una posizione di chiusura, alla quale à ̈ applicato un dispositivo di frenata secondo l’invenzione;

- la figura 6 à ̈ una vista frontale del dispositivo di frenata associato all’anta in figura 5 in una configurazione caratteristica della posizione di chiusura dell’anta stessa;

- la figura 7 à ̈ una vista dell’anta del mobile di figura 5 durante la traslazione della stessa da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura;

- la figura 8 à ̈ una vista frontale del dispositivo di frenata associata all’anta di figura 7 in una configurazione caratteristica della posizione dell’anta in figura 7; - la figura 9 à ̈ una vista dell’anta di figura 5 in una posizione di apertura;

- la figura 10 à ̈ una vista frontale del dispositivo di frenata associata all’anta di figura 9 in una configurazione caratteristica della posizione di chiusura dell’anta. Gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA

Con riferimento alle citate figure, il dispositivo 1 secondo l’invenzione à ̈ impiegabile per frenare il movimento di apertura e chiusura di una parte scorrevole di un mobile o di un serramento. In particolare il dispositivo 1 si presta particolarmente a frenare/ammortizzare il movimento in apertura e in chiusura di un’anta di un mobile o di una porta di una cabina armadio. Nel corso della descrizione verrà fatto riferimento, unicamente per facilità di descrizione, ad una anta (indicata con il riferimento 9) di un armadio o mobile (indicato con il riferimento 8), ma le considerazioni che seguono restano valide anche per altre applicazioni come quelle sopra indicate e per altre funzionalmente equivalenti. Le figure 1 e 3 sono rispettivamente una vista in esploso relativa ad una possibile forma di realizzazione del dispositivo 1 secondo l’invenzione il quale comprende una scatola di contenimento 5 collegabile in modo solidale ad una anta 9. La scatola di contenimento 5 definisce una sede longitudinale nella quale sono alloggiati un primo 10 e un secondo cursore 20. Tali cursori 10, 20 possono scorrere internamente alla scatola di contenimento lungo una direzione X di seguito indicata anche come “direzione di scorrimento X†. Ciascuno dei due cursori 10, 20 comprende un elemento di blocco/sblocco 11, 21 che si colloca operativamente all’esterno della scatola stessa (si vedano figure 2 e 4) per impegnarsi/disimpegnarsi a/da un elemento di riscontro 91, 92 solidale al mobile 8 al quale l’anta 9 à ̈ associata (si vedano figure 5, 7 e 9).

Il dispositivo di frenata 1 secondo l’invenzione comprende una cremagliera 15 solidale al primo cursore 10 e un organo frenante 18 solidale al secondo cursore 20. Tale organo frenante 18 à ̈ della tipologia a rotazione in fluido viscoso e comprende una porzione a pignone 18’ che si impegna stabilmente con la cremagliera 15 sia quando i cursori 10, 20 si muovono in reciproco avvicinamento sia quando si muovono in reciproco allontanamento. Secondo l’invenzione inoltre, il dispositivo 1 comprende almeno una prima molla 71 ad intensità costante che collega reciprocamente i due cursori 10, 20.

La vista in esploso di figura 1 consente di osservare in dettaglio una prima forma di realizzazione del dispositivo secondo l’invenzione. La scatola di contenimento 5 comprende un primo corpo 51 e un secondo corpo 52 collegato al primo corpo 51 attraverso primi mezzi di collegamento 59, preferibilmente a vite. I corpi 51, 52 si sviluppano secondo una direzione longitudinale coincidente con la direzione di scorrimento X. Il secondo corpo 52 à ̈ destinato a collegarsi solidalmente all’anta 9 da movimentare in modo tale da rendere la scatola di contenimento 5 altrettanto solidale all’anta 9. Il primo corpo 51 comprende una prima superficie 61 frontale al secondo corpo 52 e una seconda superficie 62 (visibile in figura 3) che si sviluppa dalla prima superficie 61 in direzione del coperchio 52. In particolare la seconda superficie 62 si sviluppa in modo da definire con il coperchio 52 una apertura longitudinale 4 (in figura 4) che permette lo scorrimento dei due cursori 10, 20. Il primo corpo 51 comprende inoltre due fianchi 64, 64’ reciprocamente opposti che si sviluppano in direzione sostanzialmente ortogonale alla direzione longitudinale X lungo cui si sviluppano i due corpi 51, 52.

Con riferimento in particolare alla vista esplosa di figura 3, il primo cursore 10 comprende un primo corpo di scorrimento 41 al quale à ̈ solidale la cremagliera 15. Il primo elemento 11 di blocco/sblocco à ̈ accoppiato al primo corpo di scorrimento 41 attraverso primi mezzi di accoppiamento che definiscono un primo asse di rotazione X1 per lo stesso primo elemento 11 rispetto al primo corpo di scorrimento 41. Nella soluzione illustrata, tali primi mezzi di accoppiamento sono definiti da una porzione a spina 81 del primo elemento 11 di blocco/sblocco e una sede 81’ definita dal primo corpo di scorrimento 41 nella quale si inserisce la porzione a spina 81.

Il primo elemento 11 di blocco/sblocco comprende una prima porzione sagomata 13 atta ad accoppiarsi/disaccoppiarsi ad un primo elemento di riscontro 91 solidale al mobile 8 al quale l’anta 9 à ̈ associata. Il primo elemento 11 di blocco/sblocco comprende altresì un primo piolo 31 di guida scorrevole all’interno di una scanalatura 3 di guida definita sul lato esterno della seconda superficie 62 del corpo principale 51 della scatola di contenimento 5. Tale scanalatura 3 di guida (visibile da figura 3) comprende un tratto centrale rettilineo 3’ e due tratti di estremità 3†, 3†’ ricurvi che si sviluppano dal tratto rettilineo 3’ in modo da risultare reciprocamente opposti. Come più avanti meglio specificato, lo scorrimento del primo piolo 31 di guida nel tratto rettilineo 3’ à ̈ caratteristico di una condizione di bloccaggio del primo elemento 11 al primo elemento di riscontro 91 ovvero una condizione di bloccaggio del primo cursore 10 al mobile 8. Il passaggio del primo piolo di guida 31 dal tratto centrale 3’ ad un primo di estremità 3’’ determina invece lo sbloccaggio del primo elemento 11 ovvero lo sbloccaggio del primo cursore 10 dal mobile 8.

Il secondo cursore 20 comprende un secondo corpo di scorrimento 42 che definisce una prima sede 25 nella quale à ̈ alloggiato l’organo frenante 18. Tale prima sede 25 comprende un’apertura 19 attraverso la quale fuoriesce la porzione a pignone 18’ dell’organo frenante 18, mentre una porzione principale 18†dello stesso, la quale contiene fluido viscoso, resta alloggiata nella prima sede 25. Tale porzione principale 18†presenta una corona dentata 16 (sulla superficie esterna) predisposta per impegnarsi/disimpegnarsi ad una porzione dentata 16†definita sulla superficie interna della prima sede 25. A tal proposito la prima sede 25 e l’apertura 19 sono definite in modo da consentire all’organo frenante 18 di muoversi oscillando fra una posizione di ingranamento e una posizione di non ingranamento. In particolare nella posizione di ingranamento la porzione principale 18†dell’organo frenante 18 à ̈ solidale al secondo cursore 20 e dunque la porzione a pignone 18’ esercita effettivamente un’azione frenante. Al contrario nella posizione di non ingranamento la porzione principale 18†ruota insieme alla porzione a pignone 18’ la quale non esercita di conseguenza un’azione frenante.

Si osserva che per mantenere l’organo frenante 18 nella prima sede 25 à ̈ predisposto un opportuno mezzo di fermo 26.

Il secondo elemento 21 di blocco/sblocco à ̈ accoppiato al secondo corpo di scorrimento 41 attraverso secondi mezzi di accoppiamento che definiscono un secondo asse di rotazione X2 sostanzialmente parallelo al primo asse X1 sopra indicato. Nella fattispecie illustrata, la struttura del secondo elemento 21 di blocco/sblocco à ̈ sostanzialmente equivalente a quella del primo elemento 11 di blocco/sblocco. Pertanto i secondi mezzi di accoppiamento sono equivalenti ai primi mezzi di accoppiamento sopra descritti comprendendo una seconda porzione a spina 82 del secondo elemento 21 di blocco/sblocco e una sede 82’ definita dal secondo corpo di scorrimento 42 nella quale si inserisce tale seconda porzione a spina 82.

Similmente al primo elemento 11, il secondo elemento 21 di blocco/sblocco comprende una seconda porzione sagomata 23 atta ad accoppiarsi/disaccoppiarsi ad un secondo elemento di riscontro 92 solidale al mobile 8 al quale l’anta 9 à ̈ associata. Il secondo elemento 21 di blocco/sblocco comprende un secondo piolo 32 di guida scorrevole all’interno della scanalatura di guida 3 sopra definita. Similmente a quanto previsto per il primo piolo 31 del primo elemento 11 di blocco/sblocco, lo scorrimento del secondo piolo 32 nel tratto rettilineo 3’ à ̈ caratteristico di una condizione di bloccaggio del secondo elemento 21 ovvero una condizione di bloccaggio del secondo cursore 20 al mobile 8. Il passaggio del secondo piolo di guida 32 dal tratto centrale 3’ al secondo tratto di estremità 3†’ determina una rotazione del secondo elemento 21 intorno al secondo asse di rotazione X2 ovvero lo sbloccaggio del secondo cursore 20 dal mobile 8.

Con riferimento a figura 4, si osserva che attraverso l’apertura longitudinale 4 definita dalla scatola di contenimento 5 la prima porzione a spina 81 e la seconda porzione a spina 82 rispettivamente dei primi e detti mezzi di accoppiamento possono scorrere lungo la direzione di scorrimento X. In sostanza proprio attraverso tale apertura 4 gli elementi 11, 21 di blocco/sblocco possono scorrere solidali ai due cursori 10, 20 restando però all’esterno della stessa scatola di contenimento 5.

Il secondo corpo di scorrimento 42 del secondo cursore 20 comprende una seconda sede 35 nella quale à ̈ alloggiata una prima molla 71 ad intensità costante. Più precisamente la prima molla 71 à ̈ formata da una lamina in materiale metallico, preferibilmente acciaio, a sezione costante (avvolta a spirale) una porzione della quale fuoriesce dalla seconda sede 35 per collegarsi con un estremo di collegamento 77 al primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10. Quando i due cursori 10, 20 si allontanano reciprocamente allora la prima molla 71 si carica di energia elastica in quanto l’estremo 71 resta solidale al primo cursore 10. Durante il mutuo allontanamento dei due cursori 10, 20 la prima molla 71 si allunga secondo la direzione di scorrimento X al di fuori della seconda sede 35 in posizione superiore al secondo corpo di scorrimento 42 del secondo cursore 20 (si veda figura 3) per collegarsi con l’estremo di collegamento 77 in posizione superiore al primo corpo di scorrimento 41. Si osserva che l’impiego di una molla ad intensità costante come quella illustrata e sopra descritta rende il dispositivo 1 non solo particolarmente affidabile dal punto di vista funzionale, ma anche estremamente compatto.

Secondo una forma di realizzazione alternativa (non illustrata) la seconda sede 35 potrebbe essere definita dal primo cursore 10. In questo caso l’estremo di collegamento della molla resterebbe collegato al secondo corpo di scorrimento 42 del secondo cursore 20.

Con riferimento nuovamente alle figure 1 e 3, si osserva che la seconda sede 35 à ̈ preferibilmente disposta fra la prima sede 25 per l’alloggiamento dell’elemento frenante 18 e la seconda sede 82’ per la seconda porzione a spina 82 attraverso la quale il secondo elemento 21 di blocco/sblocco à ̈ collegato al secondo corpo di scorrimento 42. In generale secondo l’invenzione la seconda sede 35 à ̈ definita in modo tale che la prima sede 25 risulta in una posizione intermedia (valutata lungo la direzione di scorrimento X) fra il primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10 e la seconda sede 35. Questa disposizione consente di contenere vantaggiosamente la dimensione longitudinale della scatola di contenimento 5 in quanto i cursori 10, 20 possono raggiungere una posizione estremamente ravvicinata quando la prima molla 71 non à ̈ caricata come apparirà chiaro nel proseguio della descrizione.

Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, il secondo corpo di scorrimento 42 comprende vantaggiosamente anche una terza sede 36 nella quale à ̈ alloggiata una seconda molla 72 ad intensità costante strutturalmente identica alla prima molla 71. L’impiego di due molle 71, 72 si dimostra particolarmente vantaggioso in quanto consente di contenere le dimensioni complessive del dispositivo di frenata 1. Infatti a parità di forza complessiva richiesta, potranno essere ridotte le dimensioni trasversali e longitudinali delle due molle 71, 72 rispetto al caso in cui si preveda l’impiego di una sola molla.

Con riferimento in particolare alla vista esplosa di figura 1, si osserva che un estremo di collegamento 77’ della seconda molla 72 à ̈ collegato al primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10 in posizione adiacente al sopra indicato estremo di collegamento 77 della prima molla 71. Il collegamento degli estremi di collegamento 77, 77’ delle molle 71, 72 può essere realizzato attraverso un qualsiasi elemento di fissaggio 73 adatto allo scopo.

Con riferimento alle figure 3 e 4, il primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10 comprende una prima porzione di appoggio 46 destinata ad appoggiare sul lato interno della seconda superficie 62 del primo corpo 51. In particolare con l’espressione “lato interno†si vuole indicare il lato della seconda superficie 63 rivolto verso il volume interno alla scatola di contenimento 5. Il primo corpo di scorrimento 41 comprende altresì una prima porzione di guida 47 la quale emerge dalla scatola di contenimento 5 in posizione adiacente al lato esterno della seconda superficie 62 del corpo principale 51 come visibile da figura 4.

Tale prima porzione di guida 47 aumenta la stabilità del movimento del primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10 in quanto consente allo stesso di mantenere una posizione sostanzialmente verticale rispetto alla seconda superficie 62 evitandone il ribaltamento o comunque riducendo l’instabilità che potrebbe derivare dalla presenza dell’apertura longitudinale 4. Il primo corpo di scorrimento 41 appoggia infatti con la prima porzione di appoggio 46 sul lato interno della seconda superficie 62 e per effetto della prima porzione di guida 47 resta stabilmente adiacente al bordo 62’ della seconda superficie 62 del corpo principale 51. Tale bordo 62’ guida sostanzialmente lo scorrimento in direzione longitudinale X del primo corpo di scorrimento 41.

Con riferimento sempre alle figure 3 e 4, il secondo corpo di scorrimento 42 del secondo cursore 20 comprende una seconda porzione di appoggio 46’ destinata ad appoggiare sul lato superiore della seconda superficie 62 del corpo principale 51 della scatola di contenimento 5 similmente a quanto previsto per il primo cursore 10. Il secondo corpo di scorrimento 42 comprende altresì una seconda porzione di guida 47’ (indicata in figura 4) che emerge all’esterno della scatola di contenimento 5 in posizione adiacente al lato esterno della seconda superficie 62. La seconda porzione di appoggio 46’ e la seconda superficie di guida 47’ consentono uno stabile scorrimento del secondo corpo di scorrimento 42 all’interno della scatola di contenimento 5 similmente a quanto realizzato dalla prima porzione di appoggio 46 e dalla prima porzione di guida 47 per il primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10.

Viene di seguito descritto il funzionamento del dispositivo di frenata 1 secondo l’invenzione facendo riferimento in modo particolare alle figure da 5 a 10. In particolare viene descritta una possibile applicazione del dispositivo di frenata 1 ad una anta 9 scorrevole di un mobile 8. Con riferimento alle figure 5, 7 e 9, l’anta 9 à ̈ movimentata attraverso una coppia di carrelli 85 i quali sono provvisti di ruote di movimentazione scorrevoli su rotaie longitudinali 82 fissate al cappello del mobile 8. I carrelli 85 consentono la movimentazione dell’anta 9 fra una posizione di chiusura, illustrata in figura 5, e una posizione di apertura, illustrata in figura 9. Il dispositivo di frenata 1 secondo l’invenzione à ̈ collegato all’anta 9 in posizione intermedia fra i due carrelli 85. Un primo elemento di riscontro 91 in forma di perno à ̈ collocato in una prima posizione longitudinale adiacente alle rotaie 92 per interagire con il primo elemento 11 di blocco/sblocco del primo cursore 10. Un secondo elemento di riscontro 92 in forma di perno à ̈ collocato in una seconda posizione longitudinale distanziato dal primo elemento di riscontro 91 di una lunghezza longitudinale L prestabilita.

Con riferimento alle figure 5 e 6 nella posizione di chiusura, il secondo elemento di riscontro 92 a perno à ̈ inserito nella seconda porzione sagomata 23 del secondo elemento 21 di blocco/sblocco del secondo cursore 20 così da bloccare lo stesso cursore 29 al mobile 8. La figura 6 consente di osservare la posizione assunta dai diversi componenti interni alla scatola di contenimento 5 del dispositivo di frenata 1 nella posizione di chiusura. Come illustrato in questa configurazione i due cursori 10, 20 si trovano in posizione vicinale al primo fianco 64 della scatola 5 e ad una distanza reciproca estremamente contenuta rispetto all’estensione longitudinale L1 della scatola di contenimento 5. Tale posizione ravvicinata può essere vantaggiosamente raggiunta in virtù della posizione assunta dalle molle 71,72 rispetto ai cursori 10,20 che non ne limita il mutuo avvicinamento. Si osserva infatti che nella posizione di chiusura, la porzione a pignone 18’ dell’organo frenante 18 ingrana la cremagliera 15 in una posizione sostanzialmente adiacente al primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10. In conseguenza della posizione dei cursori 10, 20, si osserva che le molle 71,72 ad intensità costante si trovano in una condizione sostanzialmente di riposo. Inoltre che il primo piolo 31 di guida del primo elemento 11 di blocco/sblocco à ̈ inserito nel primo tratto di estremità 3’ ricurvo della scanalatura di guida 3. Ciò rende di fatto solidale il primo cursore 10 alla scatola di contenimento 5. Il secondo piolo 32 del secondo elemento 21 di blocco/sblocco si trova invece inserito nel tratto rettilineo 3’ della stessa scanalatura di guida 3. Tale condizione rende di fatto la scatola di contenimento 5 (e quindi il primo cursore 10) libera di scorrere rispetto al secondo cursore 20 bloccato invece dal secondo elemento di riscontro 92 al mobile 8.

In seguito ad una azione portata sull’anta, indicata con la freccia F1 in figura 5, la scatola di contenimento 5 (solidale all’anta 9) e il primo cursore 10 (solidale alla scatola di contenimento 5) traslano nel verso di apertura (indicato dal riferimento V1) dell’anta 9, mentre il secondo cursore 20 rimane bloccato per effetto del secondo elemento di riscontro 92. Questo movimento di traslazione in apertura V1 determina un allontanamento fra i due cursori 10, 20 e di conseguenza un caricamento delle molle 71, 72 i cui estremi 77, 77’ sono collegati al primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 10. Si osserva che durante tale movimento di traslazione il secondo piolo 32 di guida resta fermo rispetto al mobile 8, mentre il tratto rettilineo 3’ della scanalatura di guida 3, scorre rispetto al secondo piolo 32. Il caricamento delle molle 71,72 viene completato quando in seguito allo scorrimento della scatola di contenimento 5, il secondo piolo 32 interagisce con il secondo tratto di estremità 3†’ della scanalatura 3 la cui conformazione determina uno spostamento del secondo piolo 32 che si traduce in una rotazione del secondo elemento 21 di blocco/sblocco intorno al secondo asse di rotazione X2. Tale rotazione disimpegna la seconda parte sagomata 23 del secondo elemento 21 di blocco/sblocco dal secondo elemento di riscontro 92 liberando il secondo cursore 20 dal mobile 8.

Le figure 7 e 8 illustrano il dispositivo di frenatura 1 dopo che il secondo cursore 20 Ã ̈ stato liberato dal mobile 8. Con riferimento in particolare a figura 8 in questa seconda configurazione i due cursori 10, 20 sono entrambi vincolati alla scatola di contenimento 5 e presentano la massima distanza reciproca raggiungibile.

Questa condizione à ̈ raggiunta per effetto della posizione assunta dai pioli di guida 31, 32 degli elementi 11, 21 di blocco/sblocco dei due cursori 10, 20. Infatti, differentemente dalla condizione in figura 6, in questo caso il secondo piolo 32 del secondo elemento 21 di blocco/sblocco à ̈ inserito nel secondo tratto di estremità 3†’ così da rendere il secondo cursore 20 solidale alla scatola di contenimento 5 e così da impedire mutue traslazione fra i due cursori 10, 20.

Si osserva inoltre che in tale configurazione, la porzione a pignone 18’ dell’organo frenante 18 ingrana la cremagliera 15 in prossimità della parte terminale della stessa ovvero alla massima distanza dal primo corpo di scorrimento 41 del primo cursore 40. Si osserva che le molle 71,72 del dispositivo frenante 1 sono entrambe caricate al massimo.

La configurazione illustrata nelle figure 7 e 8 viene mantenuta fintanto che in seguito alla traslazione dell’anta 9, e dunque con l’avvicinamento della posizione di apertura, il primo elemento di riscontro 91 sagomato a perno non si impegna nella prima parte sagomata 13 del primo elemento 11 di blocco/sblocco del primo cursore 10. Il verificarsi di questo evento à ̈ accompagnato da una rotazione intorno al primo asse X1 del primo elemento 11 di blocco/sblocco in seguito alla quale il primo piolo 31 di guida passa dal primo tratto di estremità 3†al tratto centrale rettilineo 3’ della scanalatura di guida 3. Questa condizione determina una seconda traslazione della scatola di contenimento 5 (solidale all’anta 9) e del secondo cursore 20 (solidale in questo caso alla scatola 5) rispetto al primo cursore 10 che rimane bloccato al mobile 8. Tale seconda traslazione à ̈ accompagnata dall’azione elastica di richiamo delle molle 71, 72 che liberano l’energia cinetica precedentemente immagazzinata.

Si osserva che nella fase iniziale di questa seconda traslazione la parte a pignone 18’ dell’organo frenante 18 rimane comunque impegnata nella cremagliera 15. Ciò determina uno spostamento relativo (indicato con V2) della prima sede 25 rispetto alla porzione principale 18†dell’organo frenante 18 contenuta nella stessa prima sede 25. Tale spostamento relativo V2 porta la corona dentata 16 della porzione principale 18†ad ingranare la porzione dentata 16†definita nella superficie interna della prima sede 25. In questo modo viene raggiunta la posizione di ingranamento e la porzione a pignone 18’ può esercitare un’azione frenante durante lo spostamento relativo della scatola 5 e del secondo cursore 20 rispetto al primo cursore 10. Tale azione frenante si traduce in un rallentamento del movimento di apertura dell’anta 9 in prossimità del completamento del movimento stesso.

Al termine dell’apertura il dispositivo di frenatura 1 assume la configurazione illustrata nelle figure 9 e 10. Si osserva che i due cursori 10, 20 assumono nuovamente una posizione di minima distanza similmente alla configurazione relativa alle figure 5 e 6. In questo caso però i due cursori 10, 20 assumono una posizione all’interno della scatola di contenimento 5 vicinale al secondo fianco 64’ del primo corpo 51.

Il funzionamento del dispositivo durante la fase di chiusura dell’anta 9 (cioà ̈ il passaggio dalla configurazione in figura 9 a quella in figura 5) à ̈ sostanzialmente analogo a quello sopra descritto relativamente all’apertura. La chiusura dell’anta 9 avviene esercitando, ad esempio, una forza nella direzione indicata dalla freccia F2 in figura 9. Il primo cursore 10 à ̈ bloccato al mobile 8 attraverso il primo elemento di riscontro 91 che ne impedisce il movimento interagendo con il primo elemento 11 di blocco/sblocco. In seguito all’azione F2 sull’anta 9 la scatola di contenimento 5 e il secondo cursore 20 si muovono rispetto al primo cursore 10, caricando le molle 71, 72 fino a raggiungere nuovamente la configurazione relativa alle figure 7 e 8 in cui entrambi i cursori 10, 20 sono solidali alla scatola 5. Si osserva che durante la fase di caricamento delle molle 71, 72 la porzione a pignone 18’ ingrana la cremagliera 15, mentre la corona 16 della porzione principale 18†à ̈ disimpegnata dalla porzione dentata 16†della prima sede 25.

Conseguentemente durante questa fase la porzione a pignone 18’ non esercita alcuna azione frenante.

Quando il secondo elemento 21 di blocco/sblocco si impegna con il secondo elemento di riscontro 92 allora il secondo cursore 20 si blocca al mobile 8, mentre la scatola di contenimento 5 e il primo cursore 10 ad essa solidale si muovono sotto l’azione di richiamo delle molle 71, 72 e sotto l’azione frenante dell’organo 18. In questa ultima fase infatti la corona dentata 16 della porzione principale 18†torna ad impegnarsi alla porzione dentata 16’ definita nella prima sede 25. In questo modo viene rallentato il movimento di chiusura dell’anta 9 nella sua fase terminale e il dispositivo di frenatura 1 si riporta nella configurazione illustrata nelle figure 1 e 2.

Le soluzioni tecniche consentono di assolvere pienamente i compiti e gli scopi prefissati. In particolare il dispositivo secondo la presente invenzione à ̈ estremamente compatto e formato da un numero ridotto di componenti facilmente assemblabili fra loro. Il dispositivo di frenata secondo l’invenzione si presenta altresì affidabile e funzionalmente molto versatile in virtù del limitato ingombro longitudinale che ne permette l’impiego in un vasto numero di applicazioni.

Il dispositivo di frenata così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti.

In pratica, i materiali impiegati nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di frenata (1) del movimento di apertura e chiusura di una parte scorrevole (9) di un mobile o di un serramento, detto dispositivo (1) comprendendo: - una scatola di contenimento (5) collegabile a parte scorrevole (9); - un primo (10) e un secondo cursore (20) comprendenti rispettivamente un primo corpo di scorrimento (41) e un secondo corpo di scorrimento (42) scorrevoli internamente a detta scatola (5) lungo una direzione di scorrimento (X), detto primo cursore (10) e detto secondo cursore (20) comprendendo rispettivamente un primo elemento (11) di blocco/sblocco e un secondo elemento (21) di blocco/sblocco esterni a detta scatola di contenimento (5), in cui detto dispositivo (1) comprende una cremagliera (15) solidale a detto primo cursore (10) e un organo frenante rotante (18) alloggiato in una prima sede (25) definita da detto secondo cursore (20), detto organo frenante rotante (18) comprendendo una porzione a pignone (18’) impegnata con detta cremagliera (15) e in cui detto dispositivo (1) comprende almeno una prima molla (71) ad intensità costante che collega operativamente detto primo cursore (10) a detto secondo cursore (20).
2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1,in cui detta prima molla (71) ad intensità costante à ̈ formata da una lamina in materiale metallico avvolta a spirale e collocata in una seconda sede (35) definita da uno di detti cursori (10, 20), detta lamina comprendendo un estremo di collegamento (77) e collegato all’altro di detti cursori (10, 20).
3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detta seconda sede (35) Ã ̈ definita su detto secondo cursore (20) e in cui detto estremo di collegamento (77) Ã ̈ collegato a detto primo corpo di scorrimento (41) di detto primo cursore (10), detta seconda sede (35) essendo definita in modo che detta seconda sede (35) si collochi in una posizione interposta fra detta prima sede (25) e detto primo corpo di scorrimento (41) di detto primo cursore (10) rispetto a detta direzione di scorrimento (X).
4. 4) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detta seconda sede (35) Ã ̈ definita da detto primo cursore (10) e in cui detto estremo di collegamento (77) Ã ̈ collegato a detto secondo corpo di scorrimento (42) di detto secondo cursore (20).
5. 5) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto dispositivo comprende una seconda molla (72) ad intensità costante formata da una lamina in materiale metallico avvolta a spirale e collocata in una terza sede (36) definita da uno di detti cursori (10, 20), detta lamina comprendendo un estremo di collegamento (77’) collegato all’altro di detti cursori (10, 20).
6. 6) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detta terza sede (36) à ̈ definita su detto secondo cursore (20) e in cui detto estremo di collegamento (77’) di detta seconda molla (22) à ̈ collegato a detto primo corpo di scorrimento (41) di detto primo cursore (10), detta terza sede (36) essendo definita in modo che detta seconda sede (35) si collochi in una posizione interposta fra detta prima sede (25) e detta terza sede (36) rispetto a detta direzione di scorrimento (X).
7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo elemento (11) di blocco/sblocco à ̈ collegato a detto primo corpo di scorrimento (41) di detto primo cursore (10) attraverso primi mezzi di accoppiamento (81,81’) che definiscono un primo asse di rotazione (X1) per detto primo elemento (11) di blocco/sblocco, detto secondo elemento (21) di blocco/sblocco essendo collegato a detto secondo corpo di scorrimento (42) di detto secondo cursore (20) attraverso secondi mezzi di accoppiamento (82,82’) che definiscono un secondo asse di rotazione (X2) per detto secondo elemento (21).
8. 8) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta scatola di contenimento (5) comprende un primo corpo (51) e un secondo corpo (52) collegati attraverso mezzi di collegamento, detto primo corpo (51) comprendendo una prima superficie (61) frontale a detto secondo corpo (52) e una seconda superficie (62) che si sviluppa da detta prima superficie (61) in modo da definire una apertura (4) che si sviluppa secondo detta direzione di scorrimento (X).
9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui detta seconda superficie (62) di detto primo corpo (51) comprende, su un lato esterno una scanalatura di guida (3) comprendente un tratto centrale rettilineo (3), un primo tratto di estremità (3’’) ricurvo e un secondo tratto di estremità (3†’) ricurvo, detto primo elemento (11) di blocco/sblocco e detto secondo elemento (21) di blocco/sblocco comprendendo rispettivamente un primo piolo di guida (31) e un secondo piolo di guida (32) inseriti scorrevolmente in detta scanalatura di guida (3).
10. 10) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo corpo di scorrimento (41) comprende una prima porzione di appoggio (46) interna a detta scatola di contenimento (5) e una prima porzione di guida (47) esterna a detta scatola di contenimento (5), detto secondo corpo di scorrimento (42) comprendendo una seconda porzione di appoggio (46’) interna a detta scatola di contenimento (5) e una seconda porzione di guida (47’) esterna a detta scatola di contenimento (5).
11. 11) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo elemento (11) di blocco/sblocco comprende una prima porzione sagomata (13) atta ad impegnarsi/disimpegnarsi ad un primo elemento di riscontro (91) solidale a detto mobile (8) o serramento, detto secondo elemento di blocco/sblocco comprendendo una seconda porzione sagomata (23) atta ad impegnarsi/disimpegnarsi ad un secondo elemento di riscontro (92) solidale a detto mobile (8) o serramento.
12. 12) Mobile (8) comprendente almeno un’anta scorrevole (9) caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di frenata del movimento di apertura e chiusura di detta anta (9) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11.