IT201600105112A1 - Gruppo per la movimentazione di un’anta o di ante complanari di un mobile e mobile comprendente tale gruppo - Google Patents

Gruppo per la movimentazione di un’anta o di ante complanari di un mobile e mobile comprendente tale gruppo

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IT201600105112A1
IT201600105112A1 IT102016000105112A IT201600105112A IT201600105112A1 IT 201600105112 A1 IT201600105112 A1 IT 201600105112A1 IT 102016000105112 A IT102016000105112 A IT 102016000105112A IT 201600105112 A IT201600105112 A IT 201600105112A IT 201600105112 A1 IT201600105112 A1 IT 201600105112A1
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IT
Italy
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carriage
door
arm
guide
wing
Prior art date
Application number
IT102016000105112A
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English (en)
Inventor
Michele Maracani
Original Assignee
Cinetto F Lli S R L
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Publication date
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05DHINGES OR SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS
    • E05D15/00Suspension arrangements for wings
    • E05D15/06Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane
    • E05D15/10Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane movable out of one plane into a second parallel plane
    • E05D15/1005Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane movable out of one plane into a second parallel plane the wing being supported on arms movable in horizontal planes
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05YINDEXING SCHEME RELATING TO HINGES OR OTHER SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS AND DEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION, CHECKS FOR WINGS AND WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
    • E05Y2900/00Application of doors, windows, wings or fittings thereof
    • E05Y2900/20Application of doors, windows, wings or fittings thereof for furnitures, e.g. cabinets

Description

GRUPPO PER LA MOVIMENTAZIONE DI UN’ANTA O DI ANTE COMPLANARI DI UN MOBILE E MOBILE COMPRENDENTE TALE GRUPPO
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione rientra nel campo dei meccanismi per la movimentazione di ante di articoli di arredamento quali possono essere mobili, scaffali o simili. In particolare la presente invenzione è relativa ad un gruppo per la movimentazione di un’anta scorrevole di un mobile complanare ad una superficie fissa o ad un’altra anta scorrevole dello stesso mobile.
STATO DELLA TECNICA.
Nel corso degli ultimi anni il mercato ha visto un aumento della richiesta di mobili con ante complanari in cui l’apertura delle ante avviene per scorrimento anziché attraverso la classica rotazione intorno a cardini ad assi verticali. Nella maggior parte dei casi le ante sono movimentate attraverso un meccanismo o un gruppo di meccanismi che consentono a ciascuna anta di muoversi rispetto all’altra fra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura in cui le due ante sono mutuamente parallele e affacciate.
Un classico esempio di un gruppo di movimentazione è descritto nella domanda di brevetto WO 2007/074397. Per ciascuna anta da movimentare è prevista una staffa di supporto che sostiene l’anta stessa. La staffa si muove, attraverso una coppia di elementi a rullo, lungo delle guide di movimentazione (una più interna e una più esterna) fissate in corrispondenza del fondo e/o del cappello del mobile. Tali guide sono sagomate in modo da provocare, in fase di apertura, una iniziale inclinazione della staffa di supporto ovvero dell’anta ad essa collegata. Più precisamente, l’apertura dell’anta prevede dunque una prima fase in cui l’anta si inclina per portarsi, dalla posizione di chiusura, ad una posizione emergente rispetto al piano chiusura, ovvero una posizione in cui risulta parallela e parzialmente affacciata all’altra anta. L’apertura dell’anta prevede una seconda fase in cui l’anta parallelamente all’altra anta fino a sovrapporsi alla stessa.
La domanda di brevetto a nome EP1613831 descrive un altro gruppo di movimentazione concettualmente analogo a quello descritto in WO 2007/074397 in quanto prevede l’impiego di mezzi per guidare l’anta fra la posizione di chiusura e la posizione emergente dal piano di chiusura. In particolare, nella soluzione di EP1613831 sono previsti due carrelli mobili longitudinalmente lungo un binario parallelo al piano di chiusura delle ante. Ciascun carrello supporta un ulteriore carrello mobile trasversalmente in direzione della profondità del mobile e collegato all’anta attraverso una staffa di supporto. Ciascuno dei carrelli mobili trasversalmente comprende una rotella inserita in un corrispondente binario di guida fissato al mobile. Ciascun binario guida il corrispondente carrello in modo da provocare, in fase di apertura, un movimento a due fasi analogo a quello sopra descritto. In questa soluzione, come del resto anche nella soluzione in WO 2007/074397, la fase iniziale del movimento (cioè quando l’anta si inclina) è accompagnata da un movimento dell’anta in senso longitudinale.
Le soluzioni sopra descritte, come molte altre concettualmente simili, richiedono dunque l’installazione di particolari mezzi sagomati in forma di guide o binari configurati per guidare, direttamente o indirettamente, l’anta dalla posizione di chiusura a detta posizione emergente rispetto all’altra anta. Nel caso di EP1613831 tali mezzi si aggiungono alle guide o binari longitudinali, necessari per completare la seconda fase del movimento di apertura. Si è visto però che la realizzazione di tali mezzi sagomati e la relativa installazione rappresentano fattori davvero critici in termini di costi, soprattutto all’aumentare delle dimensioni del mobile. Allo stesso tempo si è visto che i meccanismi sopra descritti sono comunque complessi, poco affidabili e il cui costo non appare giustificato soprattutto nel caso di ante di dimensioni relativamente contenute.
In base alle considerazioni sopra riportate, emerge dunque la necessità di disporre di nuove soluzioni tecniche che consentano di superare gli inconvenienti sopra descritti. Pertanto, compito precipuo della presente invenzione è quello di fornire un gruppo per la movimentazione di ante complanari che consenta di superare detti inconvenienti. Nell’ambito di questo compito uno primo scopo della presente invenzione è quello di fornire un gruppo per la movimentazione di ante complanari che non richieda l’installazione di mezzi per la movimentazione dell’anta fra la posizione chiusa e la posizione emergente. Altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un gruppo per la movimentazione di ante complanari formato da un numero relativamente contenuto di elementi di facile assemblaggio e installazione. Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di fornire un gruppo per la movimentazione di ante complanari che sia affidabile e di facile realizzazione a costi competitivi.
SOMMARIO
La presente invenzione è dunque relativa ad un gruppo per la movimentazione di almeno una anta di un mobile complanare ad un’altra anta in una posizione di chiusura. Il gruppo è configurato per movimentare l’anta fra la posizione di chiusura e una posizione di apertura in cui risulta affacciata all’altra anta. Il gruppo secondo l’invenzione comprende:
- almeno un primo carrello e almeno un secondo carrello di sostegno dell’anta movibile, ciascuno dei carrelli comprende un meccanismo collegabile all’anta per movimentare la stessa fra la posizione di chiusura e una posizione di uscita, in cui essa non è più complanare all’altra anta del mobile; il meccanismo assume una prima configurazione per la quale la prima anta occupa la posizione di chiusura e una seconda configurazione per la quale la prima anta occupa la posizione di uscita;
- un profilo di guida lungo il quale sono scorrevoli detti carrelli, tale profilo è fissabile al mobile e definisce una direzione per lo scorrimento dell’anta fra la posizione di uscita e quella di apertura.
Il gruppo di movimentazione si caratterizza per il fatto che, per almeno uno dei carrelli, il corrispondente meccanismo comprende un elemento operativo configurato per interagire con un fermo fissabile al mobile, tale elemento operativo si impegna con il fermo quando il meccanismo assume la prima configurazione e impedisce, a seguito di tale impegno, lo scorrimento del carrello lungo il profilo. Secondo l’invenzione inoltre, l’elemento operativo si disimpegna dal fermo quando il meccanismo assume una configurazione prestabilita, differente dalla prima configurazione, e consente, in seguito a tale disimpegno, lo scorrimento del carrello lungo il profilo.
Preferibilmente, l’elemento operativo si disimpegna dall’elemento di fermo quando il meccanismo assume la seconda configurazione sopra definita. In questo modo, durante la movimentazione dell’anta dalla posizione di chiusura alla posizione di uscita, i carrelli non scorrono longitudinalmente assicurando così un movimento più stabile e fluido dell’anta.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione, per ciascuno di detti carrelli, il corrispondente meccanismo comprende una guida solidale al carrello e un primo braccio operativamente collegato alla prima anta, e sul quale è imperniato un elemento a ruota scorrevole in detta guida; il meccanismo comprende inoltre mezzi di sostegno del primo braccio i quali sono solidali e operativamente collegati al primo braccio per sostenere lo stesso durante lo scorrimento lungo la guida. Vantaggiosamente, la struttura del meccanismo secondo l’invenzione consente di evitare l’impiego di binari o guide sagomate fissate al mobile come previsto nella gran parte delle soluzioni tradizionali.
Preferibilmente la guida del meccanismo presenta un profilo curvo. In questo modo quando l’anta occupa la posizione di uscita, la sua posizione longitudinale risulta più avanzata, nel verso di apertura dell’anta, rispetto alla posizione longitudinale occupata dall’anta stessa in posizione di chiusura.
Preferibilmente inoltre, i mezzi di sostegno del meccanismo comprendono un secondo braccio installato in modo girevole sul corrispondente carrello; tale secondo braccio è collegato al primo braccio attraverso mezzi a cerniera che definiscono un mutuo asse di rotazione fra i due bracci. Preferibilmente detto elemento operativo è solidale al secondo braccio e interagisce con il fermo in funzione della posizione angolare del secondo braccio. Vantaggiosamente, la movimentazione fra la posizione di chiusura e quella di uscita viene realizzata attraverso un meccanismo comprendente un numero estremamente contenuto di elementi che sostengono e guidano l’anta stessa. Tutti questi elementi sono sostenuti dal corrispondente carrello.
Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, il primo carrello e il secondo carrello sono rispettivamente un carrello più interno (o più vicino) ed un carrello più esterno (o più lontano) ad un piano di riferimento ortogonale alla direzione di scorrimento e definito fra le ante quando queste sono considerate in posizione chiusa. Preferibilmente, il gruppo comprende una guida fissabile alla prima anta e una slitta scorrevole lungo tale guida, e il meccanismo del carrello più esterno è collegabile alla corrispondente anta, mentre il meccanismo del carrello più interno è collegato alla slitta. Questa soluzione consente un movimento relativo del carrello più interno rispetto alla corrispondente anta. Questo movimento relativo è particolarmente vantaggioso nell’ambito della movimentazione di due ante complanari.
ELENCO DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi saranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di forme realizzati preferite del meccanismo di movimentazione secondo la presente invenzione illustrate a titolo esemplificativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:
- le Figure 1 e 2, sono viste prospettiche di un mobile, rispettivamente in una condizione di chiusura e di apertura, il quale comprende un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione in una sua prima forma di realizzazione; - le Figura 3 e 4 sono viste in pianta del mobile delle Figure 1 e 2 rispettivamente in una condizione di chiusura e in una condizione per la quale una anta occupa una posizione uscita rispetto al piano di chiusura;
- le Figura da 5 a 8 sono viste prospettiche di un carrello di sostegno del gruppo di movimentazione del mobile delle Figure 1 e 2;
- le Figure 9 e 10 sono viste schematiche relative al funzionamento di due carrelli di sostegno del gruppo di movimentazione delle Figure 1 e 2;
- le Figure 11 e 12 sono viste in due condizioni differenti di un mobile a due ante complanari comprendente un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione in una sua seconda possibile forma di realizzazione;
- le Figura 13 e 14 sono viste in pianta del mobile delle Figure 11 e 12 rispettivamente in una condizione in cui l’anta occupa una posizione di uscita rispetto al piano di chiusura e in una condizione di apertura;
- le Figure 15 e 16 sono viste, in due condizioni differenti, di un mobile a due ante complanari comprendente un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione in una sua terza possibile forma di realizzazione;
- le Figura 17 e 18 sono viste in pianta del mobile delle Figure 15 e 16 rispettivamente in una condizione di chiusura e in una condizione per la quale una anta occupa una posizione uscita rispetto al piano di chiusura;
- le Figura da 19 a 22 sono viste prospettiche di un carrello del gruppo di movimentazione del mobile delle Figure 15 e 16;
- le Figure 23 e 24 sono viste schematiche relative al funzionamento di due carrello di sostegno del gruppo di movimentazione delle Figure da 15 e 16.
Nelle citate Figure, gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Le Figure da 1 a 10 sono relative ad una prima forma di realizzazione di un gruppo di movimentazione secondo la presente invenzione. Le figure 1 e 2 mostrano un mobile 2 comprendente una anta 5 mobile movimentata attraverso detto gruppo. In particolare l’anta 5 è movimentata fra una posizione di chiusura e una posizione di apertura. Nella posizione di chiusura (Figure 1 e 3) l’anta 5 è complanare ad una anta fissa 2A del mobile 2, mentre nella posizione di apertura (Figura 2), l’anta 5 è parallela e sovrapposta alla stessa anta fissa 2A. In questa condizione viene consentito l’accesso al vano 21 del mobile 2. In Figura 4, l’anta 5 è mostrata in una posizione di uscita in cui l’anta 5 è parallela, ma non complanare all’anta fissa 2A, emergendo rispetto ad un piano di chiusura 401 definito quando l’anta 5 è complanare all’anta fissa 2A (posizione di chiusura). Nella posizione di uscita, l’anta 5 può anche essere parzialmente sovrapposta all’anta fissa 2A, come mostrato nel caso di Figura 4.
Il gruppo di movimentazione secondo l’invenzione comprende un profilo 6 di guida il quale è collegabile rigidamente ad una superficie esterna del cappello del mobile o alla superficie esterna 2C della base del mobile 2, come previsto nelle Figure allegate. In ogni caso, il profilo di guida 6 definisce una direzione longitudinale 200 di movimentazione sostanzialmente parallela al piano di chiusura 401 sopra definito.
Il primo gruppo di movimentazione comprende un primo carrello 10 (indicato anche come “carrello più interno 10”) di sostegno e un secondo carrello 20 (indicato anche come “carrello più esterno 20”) di sostegno entrambi scorrevoli lungo il profilo 6. Per gli scopi della presente invenzione con l’espressione “più interno” e “più esterno” si intende sostanzialmente la posizione più vicina e più lontana ad un piano di riferimento 400 ortogonale alla direzione longitudinale 200 e definito fra le due ante del mobili complanari in detta posizione chiusa.
Ciascuno dei carrelli 10,20 comprende un meccanismo 3,3’ per movimentare l’anta 5 fra la posizione di chiusura e la posizione di uscita sopra definite. Lo spostamento dell’anta 5 dalla posizione di uscita (condizione in Figura 4) alla posizione di apertura (condizione in Figura 2) avviene per scorrimento longitudinale dei carrelli 10,20 lungo il profilo 6 e secondo un verso 201 di apertura. Pertanto, nel complesso, il movimento di apertura dell’anta 5 avviene attraverso un movimento a due fasi: una prima fase in cui l’anta 5 fuoriesce dal piano di chiusura 401 e una seconda fase di scorrimento longitudinale (verso 201). I due carrelli 10,20 presentano vantaggiosamente la stessa struttura di seguito descritta per comodità in riferimento al carrello più interno 10. Soprattutto dalle Figure 3 e 4, si osserva che i meccanismi 3,3’ dei due carrelli 10,20 sono equivalenti, presentando le stesse soluzioni tecniche sotto descritte. Nel meccanismo 3’ gli elementi sono indicati con un apice e con un numero di riferimento coincidente a quello usato per gli stessi elementi nel meccanismo 3. Il primo carrello 10 è definito da un corpo 110 comprendente un lato inferiore 110A, rivolto al profilo di guida 6, e un lato superiore 110B, opposto al lato inferiore 110A. Il primo carrello 10 è provvisto di una pluralità di rotelle 7A,7B,7C per lo scorrimento lungo binari longitudinali definiti dal profilo 6. Preferibilmente, il primo carrello 10 comprende prime ruote 7A, sul lato inferiore 110A, allineate per correre lungo un primo binario del profilo di guida 6. Seconde ruote 7B presentano un asse di rotazione ortogonale a quelle dello prime ruote 7A ed emergono da un lato anteriore 110C. Le seconde ruote 7B sono allineate per scorrere in un secondo binario definito dal profilo 6 e che si sviluppa su un piano sostanzialmente ortogonale a quello del primo binario. Preferibilmente, almeno una ulteriore ruota 7C emerge da un lato posteriore 110D, opposto al lato anteriore 110A. La ruota 7C presenta un asse di rotazione parallelo a quello delle seconde ruote 7B e scorre su un terzo binario parallelo al secondo binario. Nel complesso la mutua disposizione delle rotelle 7A,7B,7C definisce un piano di scorrimento per il carrello 10 lungo la prima direzione 200 di movimentazione.
In accordo a quanto già sopra accennato, il primo carrello 10 di sostegno comprende un meccanismo 3 operativamente collegato all’anta 5. Con il termine “operativamente collegato” si vuole intendere una condizione per cui la posizione dell’anta 5 varia in funzione della configurazione assunta dal meccanismo 3. Il meccanismo 3 assume dunque almeno una prima configurazione, in seguito alla quale l’anta 5 occupa detta posizione di chiusura, e almeno una seconda configurazione operativa, per la quale l’anta 5 occupa detta posizione di uscita. Con riferimento in particolare alle figure da 3 a 9, il meccanismo 3 comprende preferibilmente una guida 16 (o anche camma 16) solidale al carrello 10. Tale guida 16 definisce la traiettoria seguita dall’anta 5 durante il passaggio dalla posizione di chiusura alla posizione di uscita. Di preferenza, la camma 16 è definita di pezzo con il corpo 110 del carrello 10 ed emerge dal lato superiore 110B. Sempre preferibilmente, la camma 16 presenta il profilo curvo visibili nelle Figure 3 e 4. Tale profilo curvo si sviluppa fra una estremità più interna 116A ed una estremità più esterna 116B. Nel complesso, considerando entrambi i carrelli 10,20 il profilo curvo delle camme 16,16’ dei corrispondenti meccanismi 3,3’ determinare una traiettoria tale per cui nella posizione di uscita l’anta 5 occupa una posizione longitudinale (valutata lungo la direzione 200) differente da quella occupata assunta in posizione chiusa.
Il meccanismo 3 del primo carrello 10 comprende un primo braccio 11 operativamente collegato all’anta 5 ad una sua prima estremità 111, preferibilmente attraverso un collegamento a cerniera. Il prossimità di una seconda estremità 112 del primo braccio 11, sostanzialmente opposta alla prima estremità 111, è imperniato un elemento a ruota 15 (di seguito indicato come rotella 15) inserito scorrevolmente nella camma 16. Preferibilmente, l’asse di rotazione 101 della rotella 15 è sostanzialmente parallelo al piano di chiusura 401. Quando l’anta 5 è in posizione chiusa (Figure 5 e 6), la rotella 15 occupa la posizione di fine corsa definita dalla estremità più interna 16A della camma 16. Analogamente, quando l’anta 5 occupa la posizione di uscita (Figure 7 e 8), la rotella 15 occupa la posizione di fine corsa definita dalla estremità più esterna 16B della stessa camma 16.
In una possibile, ma non esclusiva forma di attuazione visibile nelle Figure 3 e 4, la prima estremità 111’ del primo braccio 11’ del carrello più esterno 20 è collegata all’anta 5 attraverso un collegamento a cerniera 71, mentre la prima estremità 111 del primo braccio 11 del carrello più interno 10 è collegata con un altro collegamento a cerniera 72 ad una slitta 51 scorrevole lungo una guida 50 solidale all’anta 5. Pertanto, in termini di scorrimento longitudinale, l’anta 5 è solidale al carrello più esterno 20, ma non al carrello più interno 10. In altre parole, il carrello più interno 10 può muoversi di moto relativo rispetto all’anta 5. In una forma di realizzazione alternativa, non illustrata, anche la prima estremità 111 del primo braccio 11 del carrello più interno 10 può essere collegata direttamente all’anta 5 attraverso un collegamento a cerniera in modo da essere solidale ala stessa, in termini di scorrimento longitudinale.
Il meccanismo 3 comprende preferibilmente mezzi di sostegno solidali al carrello 10 e operativamente collegato al primo braccio 11 per sostenere lo stesso durante lo scorrimento della rotella 15 lungo la camma 16. Preferibilmente, tali mezzi di sostegno comprendono un secondo braccio 12 girevole rispetto al corpo 110 del carrello 10 attraverso primi mezzi a cerniera definenti un ulteriore asse di rotazione 102. Il secondo braccio 12 è collegato al primo braccio 11 attraverso secondi mezzi a cerniera che definiscono un mutuo asse di rotazione 103 fra il primo braccio 11 e il secondo braccio 12. Di fatto, questo ultimo, sostiene il primo braccio 11 e ne segue la traiettoria tracciata dalla camma 16. La posizione del primo braccio 11, ovvero della rotella 15 nella camma 16, stabilisce infatti una posizione angolare per il secondo braccio 12 intorno al suo asse di rotazione 102. Nelle figure 6 e 8 è possibile comprendere la diversa posizione angolare assunta dal secondo braccio 12 nella condizione di anta chiusa (Figura 6) e nella condizione di Figura 9, ovvero anta in posizione di uscita (o anta uscita).
Il meccanismo 3 comprende preferibilmente mezzi elastici 90 collegati al corpo 111 del carrello 10 e configurati per agire sul secondo braccio 11, preferibilmente in prossimità dell’asse di rotazione 101 della rotella 15. Tali mezzi elastici 90 possono avere diversa configurazione e hanno la funzione di mantenere il meccanismo nella prima configurazione (anta chiusa) e nella seconda configurazione (anta uscita) sopra definite. Allo stesso tempo, i mezzi elastici 90 sono configurati ed installati nel meccanismo 3 in modo da favorire lo scorrimento della rotella 15 (e quindi la roto-traslazione del primo braccio 11) lungo la camma 16. In altre parole, i mezzi elastici 90 sono disposti in modo da favorire il movimento di uscita/allontanamento dell’anta 5 dal piano di chiusura 401 e il successivo movimento di chiusura verso lo stesso piano.
Secondo l’invenzione, il meccanismo 3,3’ di almeno uno dei carrelli 10,20, preferibilmente di entrambi, è provvisto di un elemento operativo 8,8’ solidale al secondo braccio 12 in modo da ruotare con esso intorno al relativo asse 102. L’elemento operativo 8,8’ è configurato per interagire con un elemento di fermo 9,9’ (o fermo 9,9’) stabilmente fissato al mobile 2, preferibilmente al profilo 6. In particolare, l’elemento operativo 8,8’ interagisce con il fermo 9,9’ in funzione della posizione angolare assunta dal secondo braccio 12. Quando il secondo braccio 12 occupa la posizione angolare corrispondente alla condizione di anta 5 chiusa, l’elemento operativo 8,8’ si impegna con il fermo 9,9’ bloccando lo scorrimento longitudinale del carrello 10 nel verso 201 di apertura dell’anta 5. Quando il secondo braccio 12 occupa invece la posizione angolare corrispondente alla condizione di anta uscita, l’elemento operativo 8,8’ si disimpegna dal fermo 9,9’ e il carrello 10 può scorrere nel verso 201 di apertura.
Preferibilmente l’elemento operativo 8 emerge dal lato inferiore 110A del carrello 10 attraverso una feritoia 81 curva (si vedano Figure 5 e 7). Preferibilmente, tale feritoia 81 si sviluppa secondo un arco di circonferenza concentrico all’asse di rotazione 102 del secondo braccio 12. Preferibilmente, il fermo 9 presenta una forma prismatica comprendente una estremità 9A arrotondata e geometricamente conforme alla traiettoria seguita dall’elemento operativo 8 durante la rotazione del secondo braccio 12.
Le Figure 9 e 10 mostrano i due carrelli 10,20 del gruppo di movimentazione sopra descritto rispettivamente nella condizione di anta chiusa e anta uscita, da un punto di osservazione disposto sulla superficie del mobile 2 sul quale è collegato il profilo 6 (non illustrato). La freccia 201 indica il verso in cui deve scorrere l’anta 5 per raggiungere la posizione di apertura. La feritoia 81,81’ dalla quale emerge l’elemento 8,8’ è annerita, mentre l’elemento 8,8’ è rappresentato dalla parte bianca all’interno della stessa feritoia 81,81’. Nella posizione di chiusura dell’anta 5 (Figura 9), l’elemento operativo 8,8’ è impegnato contro l’estremità 9A,9A’ del fermo 9,9’. Di conseguenza, lo scorrimento dei carrelli 10,20 nel verso 201 è impedito.
Nella condizione di anta uscita (Figura 10), l’elemento 8,8’ è completamente disimpegnato dall’elemento di fermo 9,9’ e i carrelli 10,20 possono scorrere nel verso 201 portando l’anta 5 nella posizione aperta (condizione in Figura 2). La variazione della posizione dell’elemento operativo 8,8’ rispetto al fermo 9,9’ e dunque l’interazione fra i due elementi 8-9,8’-9’, è determinata dal movimento dell’anta 5 in uscita ovvero dalla variazione della configurazione del corrispondente meccanismo 3,3’. Da quanto sopra si osserva che, contrariamente alle soluzioni note, il movimento di uscita dell’anta 5 dal piano di chiusura 401 non è accompagnato da nessun scorrimento in senso longitudinale dei carrelli 10,20. Viene di seguito descritto riassunto il principio di funzionamento del gruppo di movimentazione sopra descritto. Il movimento di apertura dell’anta 5 viene attivato attraverso una forza esterna applicata sulla stessa. In seguito a detta forza, l’anta 5 è guidata dai meccanismi 3,3’ installati sui due carrelli 10,20 fino a raggiungere la posizione di uscita. In tale condizione, i meccanismi 3,3’ assumono la seconda configurazione operativa (Figure 4) per effetto della quale l’elemento operativo 8,8’ di ciascun carrello 10,20 si disimpegna dal corrispondente fermo 9,9’. I due carrelli 10,20 diventano così liberi di scorrere lungo il profilo 6 fino a portare l’anta in posizione aperta (si veda Figura 3). I
Con riferimento alle Figure 3 e 4, si osserva il profilo curvo delle camme 16,16’ dei due carrelli 10,20 orientato nel verso 201 di apertura. In virtù di questa forma, nella posizione di uscita (Figura 4) l’anta 5 si sovrappone parzialmente all’anta fissa 2A. Si osserva inoltre che nel passaggio dalla posizione di chiusura a quella di uscita, l’anta 5 effettua una traslazione nello spazio mantenendosi sempre comunque parallela al piano di chiusura 401. Contrariamente a molte soluzioni note, durante il movimento di apertura, l’anta 5 non si inclina rispetto al piano di chiusura 401. In una prima variante realizzativa, non illustrata nelle figure, l’elemento operativo 8,8’ e il fermo 9,9’ potrebbero essere configurati in modo tale che l’elemento operativo 8,9’ si disimpegni dal fermo 9,9’ prima che l’anta 5 raggiunga la posizione di uscita. In altre parole, il disimpegno dell’elemento operativo 8,8’ potrebbe avvenire quando il meccanismo assume una configurazione prestabilita differente dalla seconda configurazione sopra definita (anta uscita). In questo caso, lo scorrimento longitudinale dei carrelli 10,20 potrebbe essere contestualmente al movimento fra la condizione di anta chiusa e uscita.
Si osserva inoltre che i meccanismi 3,3’ dei carrelli 10,20 potrebbero essere costruiti secondo varianti realizzative differenti da quella sopra descritta e mostrata nelle figure citate. In una di queste varianti, ad esempio, il meccanismo potrebbe comprendere una guida rettilinea in modo che il movimento di uscita dalla posizione di chiusura avvenga secondo una direzione rettilinea, ortogonale alla prima direzione 200. In questo caso il meccanismo comprenderebbe mezzi di sostegno del braccio collegato all’anta (primo braccio) differenti da quelli sopra descritti. In sostanza, i mezzi di sostegno possono variare a seconda della conformazione assegnata alla guida e dunque della traiettoria seguita dal braccio che sostiene l’anta.
Si osserva altresì che nel caso di una sola anta da movimentare (mobile 2 nelle Figure 1 e 2), al posto di due carrelli 10,20 potrebbe essere utilizzato un solo carro comprendente due meccanismi, funzionalmente equivalenti a quelli sopra indicati, ciascuno operativamente collegato all’anta in punti diversi, preferibilmente diversi rispetto ad un piano di simmetria verticale 403 dell’anta da movimentare.
Le Figure da 11 a 14 sono relative ad una seconda forma di realizzazione di un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione impiegabile per l’apertura di due ante (indicate con 5A e 5B) di un mobile 4 complanari in posizione chiusa. In questa seconda forma di realizzazione, per ciascuna delle due ante 5A,5B, è previsto un primo carrello 10,10’ (o carrello più interno 10,10’) e un secondo carrello 20,20’ (o carrello più esterno 20,20’) scorrevoli lungo il profilo 6. Preferibilmente, per ciascuna anta 5A,5B, i due carrelli 10-20,10’-20’ corrispondono, in termini di struttura e funzione, a quelli sopra descritti a commento delle figure da 1 a 8. In particolare, per ciascuna anta 5A,5B i carrelli 10-20,10’-20’ comprendono, preferibilmente, un meccanismo 3,3’ di movimentazione equivalente a quello mostrato nelle Figure da 6 a 9. Pertanto per i carrelli 10-20,10’-20’ si rimanda alla descrizione sopra riportata.
Con riferimento alle Figure 13 e 14, in questa seconda forma di realizzazione il gruppo di movimentazione comprende una prima guida 31 rettilinea solidale alla prima anta 5A e una seconda guida 32 rettilinea collegabili in modo solidale alla seconda anta 5B. In particolare, tali guide 31,32 rettilinee sono collegabili alla corrispondente anta in modo da risultare parallele alla direzione longitudinale 200 di scorrimento quado l’anta è installata, cioè sostenuta dai corrispondenti carrelli attraverso i corrispondenti meccanismi. Preferibilmente tali guide 31,32 sono installate sul lato interno della corrispondente anta 5A,5B, cioè sul lato che si affaccia al vano 21 interno al mobile 4. Il gruppo di movimentazione comprende altresì una prima slitta 41 e una seconda slitta 42 scorrevoli rispettivamente sulla prima guida 31 e sulla seconda guida 32.
Per ciascuna delle due ante 5A,5B il meccanismo 3 del carrello più interno 10 è operativamente collegato alla corrispondente slitta 41, preferibilmente attraverso un collegamento a cerniera, mentre il meccanismo 3’ del carrello più esterno 20 è operativamente collegato alla corrispondente 5A,5B, anch’esso preferibilmente attraverso un collegamento a cerniera. Più precisamente, in riferimento ad esempio alla prima anta 5A, il primo braccio 11 del meccanismo 3 del carrello più interno 10 è dunque collegato alla prima slitta 41 libera di scorrere lungo la prima guida 31. Ne consegue che il carrello più interno 10 è libero di muoversi lungo il profilo 6 con moto relativo rispetto alla prima anta 5A e viceversa. La prima anta 5A risulta invece solidale, preferibilmente attraverso un collegamento a cerniera, al primo braccio 11’ del meccanismo 3’ del carrello più esterno 20. Pertanto ogni spostamento longitudinale di questo ultimo determina un corrispondente movimento della prima anta 5A. Analoghe considerazioni possono essere fatte per la seconda anta 5B. Pertanto, per la seconda anta 5B e i carrelli 10’,20’ ad essa operativamente collegati valgono le considerazioni appena sopra.
Per comprendere i vantaggi e le possibilità offerte da questa seconda forma di realizzazione, vengono di seguito considerate ancora Figure 13 a 14. In particolare, la Figura 13 mostra la prima anta 5A nella posizione di uscita. Secondo i principi sopra esposti, in tale condizione, cessa l’impegno dell’elemento operativo 8,8’ contro il fermo 9,9’ e i due carrelli 10-20 della prima anta 5A sono liberi di scorrere, spinti da una forza F, in senso longitudinale. Durante tale scorrimento, il carrello più interno 10 della prima anta 5A contatta il carrello più interno 10’ della seconda anta 5B spingendolo nel verso di apertura 201. Per quanto sopra indicato, detto carrello più interno 10’ può scorrere (in virtù del collegamento con la seconda slitta 42) rispetto alla seconda anta 5B che rimane ferma in quanto solidale al carrello più esterno 20’ che la sostiene.
Per effetto della spinta impressa dal carrello più interno 10 della prima anta 5A, il carrello più interno 10’ della seconda anta 5B si avvicina dunque al carrello più esterno 20’ della seconda anta 5B. Allo stesso tempo, il carrello più interno 10’ della prima anta 5A, (in virtù del collegamento con la prima slitta 41), è libero di muoversi rispetto al carrello più esterno 20 e dunque alla stessa prima anta 5A. Per effetto dello scorrimento relativo dei carrelli più interno 10,10’ (ottenuto per mezzo delle slitte 41,42), quando la prima anta 5A raggiunge la posizione di apertura, i carrelli 10-20,10-20’ delle due ante 5A-5B assumono la posizione mostrata in Figura 14. In particolare, i due carrelli più interni 10,10’ sono accostati e il carrello più interno 10’ della seconda anta 5B è accostato al carrello più esterno 20’ della stessa seconda anta 5B. In sostanza, al termine dell’apertura della prima anta 5A, tutti i carrelli 10,20,10’,20’ del gruppo di movimentazione si trovano sulla porzione del profilo 6 affacciato alla seconda anta 5B.
Si osserva che la soluzione tecnica appena sopra descritta consente dimensioni contenute dei carrelli e dunque dei meccanismi di movimentazione. Con riferimento a Figura 1, si osserva in particolare, che durante la fase più critica della movimentazione, cioè quella dalla posizione di chiusura a quella di uscita, ciascuna delle ante 5A,5B è sempre sostenuta in due punti (indicati con A e B in Figura 13) opposti ad un piano 403 di simmetria dell’anta e ciascuno molto vicino ad un corrispondente bordo verticale 55A,55B dell’anta stessa. Tali punti di sostegno A, B, consentono un movimento equilibrato e consentono di contenere le forze richieste ai meccanismi di movimentazione e conseguentemente le dimensioni dei meccanismi stessi.
Le Figure da 15 a 24 sono relative ad una terza forma di realizzazione di un gruppo di movimentazione secondo la presente invenzione anch’esso impiegabile per la movimentazione di due ante 5A,5B complanari di un mobile (indicato con 4B). In particolare questa terza forma di realizzazione si distingue dalla seconda sopra descritta (Figure da 11 a 14), per il fatto che la movimentazione delle due ante 5A,5B fra la posizione di apertura e quella di chiusura viene attuata complessivamente utilizzando tre carrelli di sostegno (indicati con i riferimenti 20,20’,30) e non quattro carrelli.
Più precisamente, in questa terza forma di realizzazione è previsto un primo carrello 20 laterale di sostegno della prima anta 5A e un secondo carrello 20’ laterale di sostegno della seconda anta 5B. Ciascun carrello 20,20’ è strutturalmente e funzionalmente corrispondente ai carrelli 10,10’,20,20’ previsti per le altre due forme di realizzazione sopra descritte a cui si rimanda.
In questo caso, il gruppo di movimentazione comprende però un carrello centrale 30 di sostegno operativamente collegato ad entrambe le ante 5A,5B. Il carrello centrale 30 è scorrevole lungo il profilo 6 e comprende un corpo 33 che sostiene un primo meccanismo 3A e un secondo meccanismo 3B di movimentazione della corrispondente anta 5A,5B.
Preferibilmente, i due meccanismi 3A,3B sono costruttivamente e funzionalmente corrispondenti al meccanismo 3,3’ previsti di movimentazione dei carrelli 10,10’,20,20’ previsti nelle forme di realizzazione sopra descritte. Più precisamente, i meccanismi 3A,3B del carrello centrale 30 sono operativamente collegati alla corrispondente anta 5A,5B secondo lo stesso principio sopra descritto per il meccanismo 3 dei carrelli più interni 10,10’ previsti nella seconda forma di attuazione descritta (Figure da 11 a 14).
A tal proposito, con riferimento alle Figure 20 e 21, anche in questa terza forma di realizzazione, per ciascuna anta 5A,5B è prevista una guida 31,32 sulla quale è scorrevole una corrispondente slitta 41,42. Dal semplice confronto visivo fra la Figura 17 e la Figura 14, appare subito evidente che il carrello centrale 30 riproduce funzionalmente i due carrelli più interni 10,10’ seconda forma di attuazione descritta (Figure da 12 a 16).
Le Figure da 19 a 23 sono viste prospettiche del carrello centrale 30 il cui scorrimento lungo il profilo 6 è reso possibile da una pluralità di ruote 17A,17B,17C la cui disposizione è preferibilmente corrispondente a quella delle ruote 7,7B,7C del carrello 10 mostrato nelle figure da 4 a 8 e sopra descritto. In proposito, si rimanda dunque a quanto sopra descritto.
La già citata figura 17 si riferisce ad una condizione di ante 5A,5B complanari chiuse. Per ciascun meccanismo 3A, 3B del carrello centrale 30 è previsto un corrispondente primo braccio 11A,11B, una corrispondente camma 16A,16B e un corrispondente secondo braccio 12A,12B collegato al primo braccio 11A,11B e rotante intorno ad un asse di rotazione 101A, 101B. Nella condizione in Figura 17, i due meccanismi 3A e 3B del carrello centrale 30 presentano una configurazione che appare speculare rispetto ad un piano di riferimento 400 sostanzialmente ortogonale alla direzione di scorrimento 200 e al piano di chiusura 401.
Il primo meccanismo 3A del carrello centrale 30 coopera con il meccanismo 3’ del primo carrello laterale 20 per movimentare la prima anta 5A dalla posizione chiusa (condizione in Figura 17) alla posizione di uscita (condizione in Figura 18). In modo analogo il secondo meccanismo 3B coopera con il meccanismo 3’’ del secondo carrello laterale 20’ per movimentare la seconda anta 5B allo stesso modo. Per ciascuna anta 5A,5B, i meccanismi 3A-3’,3B-3’ sono equivalenti e realizzano una movimentazione identica a quella realizzata nelle altre forme di realizzazione sopra descritte.
Sempre in accordo a principi sopra indicati, ciascuno dei meccanismi 3A,3B del carrello centrale 30 comprende un corrispondente elemento operativo 8A,8B collegato ad un corrispondente secondo braccio 12A,12B e configurato per interagire con un fermo 19 fisso al mobile 2. In accordo alla presente invenzione, carrello centrale 30 resta bloccato longitudinalmente fino a quando uno dei due meccanismi 3A,3B non assume la configurazione corrispondente alla condizione di anta 5A,5B uscita. Raggiunta tale configurazione, termina l’impegno del corrispondente elemento operativo 8A,8B contro il fermo 19 e dunque il carrello centrale 30 è libero di muoversi nel verso di apertura della corrispondente anta 5A,5B.
Come mostrato nelle figure, preferibilmente, gli elementi operativi 8A,8B emergono al di sotto del corpo 33 del carrello centrale 30 attraverso corrispondenti feritoie 81A,81B in modo analogo a quanto descritto per l’elemento operativo 8 descritto a commento di Figura 9. Similmente anche il fermo 19 presenta una conformazione equivalente a quella del fermo 9 descritto a commento di Figura 8.
In riferimento a quanto appena sopra, le figure 23 e 24 consentono di osservare l’interazione degli elementi operativi 8A,8B dei meccanismi 3A,3B del carrello centrale 30 con il fermo 19 nelle due posizioni di riferimento (ante chiuse, prima anta 5A uscita). Nella condizione chiusura (Figura 23), l’elemento operativo 8A del primo meccanismo 3A si impegna contro una prima estremità 19A arrotondata dell’elemento di fermo 9’. In modo analogo, l’elemento operativo 8B del secondo meccanismo 3B si impegna contro una seconda estremità 19B opposta alla prima estremità 19A. Di conseguenza, il carrello centrale 30 non può scorrere longitudinalmente lungo il profilo 6 in nessun verso (201 o 202).
La condizione di prima anta 5A uscita viene raggiunta per effetto di una forza esterna agente sull’anta stessa e per effetto della movimentazione attuata dai meccanismi 3A e 3’ dei due carrelli 20,30 che cooperano come sopra indicato. Nella posizione di uscita (Figura 24), l’elemento operativo 8A del primo meccanismo 3A si disimpegna completamente dalla prima estremità 19A del fermo 19. Di conseguenza, il carrello centrale 30 è libero di scorrere lungo il profilo 6 nel verso 201 di apertura della prima anta 5A. Al termine di tale scorrimento, la prima anta 5A può raggiungere la posizione di apertura mostrata in Figura 16. Si osserva che nella condizione di Figura 24, il secondo elemento operativo 8B occupa una posizione, rispetto al fermo 19 che non è di alcune impedimento allo scorrimento nel verso 201. Invece, lo stesso elemento operativo 8B del secondo meccanismo 3B mantiene una posizione di impegno contro la seconda estremità 19B del fermo 19 impedendo la traslazione longitudinale del carrello 30, oltre la posizione del fermo 19, nel verso 202 di apertura della seconda anta 5B.
Si osserva inoltre, che nella condizione mostrata in Figura 24, lo scorrimento longitudinale del carrello centrale 30 è consentito per effetto del collegamento del primo braccio 11B del secondo meccanismo 3B con la seconda slitta 42 scorrevole lungo la seconda guida 32 solidale alla seconda anta 5B e per effetto del collegamento del primo braccio 11A del primo meccanismo 3A con la prima slitta 41 scorrevole lungo la prima guida 31 solidale alla prima anta 5A.
Più precisamente, durante lo scorrimento longitudinale della prima anta 5A dalla posizione di uscita alla posizione di apertura, la seconda anta 5B rimane ferma, mentre la slitta 42 scorre lungo la seconda guida 32 spinta proprio dal secondo meccanismo 3B del carrello centrale 30. Tale seconda slitta 42 consente infatti un moto relativo del carrello centrale 30 rispetto alla seconda anta 5B. Allo stesso tempo, la prima slitta 41 consente un moto relativo del carrello centrale 30 rispetto alla prima anta 5A e dunque anche rispetto al primo carrello 20’ laterale. In sostanza, durante lo scorrimento longitudinale della prima anta 5A, la prima slitta 41 consente una variazione della distanza fra i due carrelli 20,30 dell’anta stessa. Nel complesso, quando la prima anta 5A raggiunge la posizione di apertura (in Figura 16), il carrello centrale 30 occupa una posizione longitudinale adiacente al secondo carrello 20’ laterale della seconda anta 5B. Allo stesso tempo la distanza fra i carrelli 20,30 della prima anta 5A risulta inferiore rispetto alla distanza fra gli stessi valutata in posizione di chiusura (Figura 15).
Considerazioni analoghe a quelle sopra riportate possono essere fatte per la movimentazione in apertura della seconda anta 5B. A tal proposito le figure 21 e 22 sono viste prospettiche, da punti di osservazioni differenti, del carrello centrale 30 e mostrano la configurazione dei due meccanismi 3A,3B nella condizione di seconda anta 5B uscita. Dal confronto fra le Figure 21 e 19, si osserva che rispetto a quanto accade nella condizione di prima anta 5A uscita, nella condizione di seconda anta 5B uscita, la posizione dei elementi operativi 8A,8B è tale per cui il carrello centrale 30 può traslare nel verso di apertura 202 della seconda anta 5B, ma non può traslare nel verso di apertura 201 della prima anta 5B, oltre la posizione longitudinale definita dal fermo 19. Al termine dello scorrimento longitudinale della seconda anta 5B, per effetto delle soluzioni tecniche sopra descritte, i carrelli 20,20’,30 del gruppo di movimentazione assumeranno una posizione longitudinale speculare, rispetto al piano di riferimento 400 sopra definito, a quella mostrata in Figura 21 in riferimento alla prima anta 5A.
La presente invenzione è dunque anche relativa ad un mobile comprendente un gruppo di movimentazione come sopra descritto. In particolare il mobile secondo l’invenzione può comprendere una sola anta mobile fra una posizione di apertura e di chiusura. In alternativa, il mobile può comprendere due ante complanari in posizione chiusa e movimentate fino ad una posizione di apertura attraverso un gruppo di movimentazione secondo la presente invenzione.
Le soluzioni tecniche descritte consentono di assolvere pienamente il compito e gli scopi prefissati. In particolare il gruppo di movimentazione secondo l’invenzione consente un’efficace movimentazione di un’anta o di due ante di un mobile attraverso un numero estremamente contenuto di componenti. In particolare il gruppo di movimentazione non richiede l’installazione di guide sagomate sul mobile per portare un’anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura. Il gruppo di movimentazione realizza inoltre una movimentazione dell’anta in due fasi in cui la prima fase di uscita dell’anta dalla posizione di chiusura può vantaggiosamente avvenire senza scorrimento in senso longitudinale. Il principio di funzionamento del gruppo di movimentazione consente inoltre un’elevata affidabilità e una durata superiore a quella dei meccanismi di movimentazione tradizionalmente impiegati.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Gruppo per la movimentazione di almeno una prima anta (5,5A) di un mobile (2,4), detta prima anta (5,5A) essendo complanare ad una seconda anta (2A, 5B) in una posizione di chiusura, detto gruppo essendo configurato per movimentare almeno detta prima anta (5,5A) fra detta posizione di chiusura e una posizione di apertura in cui detta prima anta (5,5A) è affacciata a detta seconda anta (2A,5B), in cui detto gruppo comprende: - almeno un primo carrello (10,10’) e almeno un secondo carrello (20,20’) di sostegno di detta prima anta (5A), ciascuno di detti carrelli comprendendo un meccanismo (3,3’) operativamente collegabile a detta prima anta (5,5A) per movimentare la stessa fra detta posizione di chiusura e una posizione di uscita, in cui detta prima anta (5,5A) non è più complanare a detta seconda anta (2A,5B), detto meccanismo (3,3’) assumendo una prima configurazione per la quale detta prima anta (5,5A) occupa detta posizione di chiusura e una seconda configurazione per la quale detta prima anta (5,5A) occupa detta posizione di uscita; - un profilo (6) di guida lungo il quale sono scorrevoli detti carrelli (10,10’,20,20’), detto profilo (6) essendo fissabile a detto mobile (2,4) e definendo una direzione (200) per lo scorrimento di detta prima anta (5,5A), caratterizzato dal fatto che detto meccanismo (3,3’), di almeno uno di detti carrelli (10,10’,20,20’), comprende un elemento operativo (8,8’) configurato per interagire con un fermo (9,9’) fissabile a detto mobile (2,4), detto elemento operativo (8,9’) impegnandosi con detto elemento di fermo (9,9’) quando detto meccanismo (3,3’) assume detta prima configurazione e impedendo, a seguito di tale impegno, lo scorrimento di detto almeno un carrello (10,10’,20,20’) lungo detto profilo (6), detto elemento operativo (8,8’) disimpegnandosi da detto elemento di fermo (9,9’) quando detto meccanismo assume una configurazione prestabilita, differente da detta prima configurazione, e consentendo, in seguito a tale disimpegno, lo scorrimento di detto almeno un carrello (10,10’,20,20’) lungo detto profilo (6).
  2. 2) Gruppo secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento operativo (8,8’) si disimpegna da detto elemento di fermo (9,9’) quando detto meccanismo assume detta seconda configurazione per la quale detta prima anta (5,5A) occupa detta posizione di uscita.
  3. 3) Gruppo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui per ciascuno di detti carrelli (10,10’,20,20’) detto meccanismo (3,3’) comprende: - una guida (16) solidale a detto almeno un carrello (10); - un primo braccio (11) operativamente collegato a detta prima anta (5,5A) e sul quale è collegato un elemento scorrevole in detta guida (16); - mezzi di sostegno di detto primo braccio (11) solidali a detto carrello (10,10’,20,20’), detti mezzi di sostegno essendo operativamente collegati a detto primo braccio (15) per sostenere lo stesso durante lo scorrimento lungo detta guida (16).
  4. 4) Gruppo secondo la rivendicazione 3, in cui detta guida (16) presenta un profilo curvo e in cui detti mezzi di sostegno comprendono un secondo installato in modo girevole sul corpo (111,33) di detto carrello (10), detto secondo braccio (12) essendo collegato a detto primo braccio (11) attraverso mezzi a cerniera che definiscono un mutuo asse di rotazione (103) fra i due bracci (11,12), e in cui detto elemento operativo (8) è solidale a detto secondo braccio (12) e interagisce con detto fermo (9) in funzione della posizione angolare di detto secondo braccio (12).
  5. 5) Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto primo carrello (10,20) e detto secondo carrello (10,20) sono rispettivamente un carrello più interno ed un carrello più esterno rispetto ad un piano di riferimento (400) ortogonale a detta direzione (200) di scorrimento e definito fra dette ante (5A,5B) quando in posizione chiusa, detto gruppo comprendendo inoltre una guida (31,32) fissabile a detta prima anta (5A) e una slitta (41) scorrevole lungo detta guida (31), in cui il meccanismo (3) di detto carrello più esterno (20,20’) è collegabile alla corrispondente anta (5A,5B) e il meccanismo (3) del carrello più interno (10,10’) è collegato a detta slitta (41).
  6. 6) Gruppo per la movimentazione di due ante complanari (5A,5B) di un mobile (4B), dette ante (5A,5B) essendo complanari in una posizione di chiusura, detto gruppo movimentando ciascuna di dette ante (5A,5B) fra detta posizione di chiusura e una posizione di apertura in cui è affacciata all’altra anta (5B,5A), detto gruppo comprendendo: un profilo (6) di guida lungo il quale sono scorrevoli carrelli (20,20’,30’) di sostegno di dette ante (5A,5B), detto profilo (6) essendo fissabile a detto mobile (4B) e definendo una direzione (200) per lo scorrimento di dette ante (5A,5B); - una prima guida (31) fissabile a detta prima anta (5A) e una seconda guida (32) fissabile a detta seconda anta (5B), una prima slitta (41) essendo scorrevole lungo detta prima guida (31) e una seconda slitta (42) essendo scorrevole lungo detta seconda guida (32), - un primo carrello laterale (20) di sostegno di detta prima anta (5A) comprendente un meccanismo (3’) per movimentare detta prima anta (5A) fra detta posizione di chiusura e una posizione di uscita di detta prima anta (5A) in cui la stessa non è più complanare a detta seconda anta (5B), detto primo carrello laterale (20) essendo scorrevole lungo detto profilo (6) - un secondo carrello laterale (20’) di sostegno di detta seconda anta (5B) comprendente un meccanismo (3’) per movimentare detta seconda anta (5B) fra detta posizione di chiusura e una posizione di uscita di detta seconda anta (5B) in cui la stessa non è più complanare a detta prima anta (5A), detto secondo carrello laterale (20’) essendo scorrevole lungo detto profilo (6); caratterizzato dal fatto di comprendere un carrello centrale (30) di sostegno di dette ante (5A,5B), in cui detto carrello centrale (30) comprende un primo meccanismo (3A) che coopera con detto meccanismo (3) di detto primo carrello laterale (20) per movimentare detta prima anta (5A) fra detta posizione di chiusura e detta posizione di uscita, un secondo meccanismo (3B) che coopera con detto meccanismo di detto secondo carrello laterale (20’) per movimentare detta seconda anta (5B) fra detta posizione di chiusura e detta posizione di uscita, detto carrello centrale (30) essendo scorrevole lungo detto profilo (6) e in cui: - il meccanismo (3,3’,3A,3B) di ciascun carrello (20,20’,30) assume una prima configurazione per la quale una corrispondente anta (5A,5B) occupa detta posizione di chiusura e una seconda configurazione per la quale una corrispondente anta (5A,5B) occupa detta posizione di uscita; - il meccanismo (3,3’) di ciascun carrello laterale (20,20’) è collegabile alla corrispondente anta (5A,5B) e ciascun meccanismo (3A,3B) del carrello centrale (30) è collegato alla slitta (41,42) scorrevole sulla guida (31,32) collegabile alla corrispondente anta (5A,5B); - il meccanismo (3,3’,3A,3B), di almeno uno di detti carrelli (20,20’,30’), comprende un elemento operativo (8,8A,8B) configurato per interagire con un fermo (9’,19) fissabile a detto mobile (4B), detto elemento operativo (8,8A,8B) impegnandosi con detto fermo (9’,19) quando detto meccanismo (3,3’,3A) assume detta prima configurazione e impedendo, a seguito di tale impegno, lo scorrimento di detto almeno un carrello (10,20) lungo detto profilo (6), detto elemento operativo (8,8A,8B) disimpegnandosi da detto fermo (9’,19) quando detto meccanismo assume una configurazione prestabilita, differente da detta prima configurazione, e consentendo, in seguito a tale disimpegno, lo scorrimento di detto almeno un carrello (20,20’,30’) lungo detto profilo (6).
  7. 7) Gruppo secondo la rivendicazione 6, in cui detto elemento operativo (8,8A,8B) si disimpegna da detto elemento di fermo (9’,19) quando detto meccanismo (3,3’,3A,3B) assume detta seconda configurazione per la corrispondente anta (5A,5B) occupa detta posizione di uscita.
  8. 8) Gruppo secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui per ciascuno di detti carrelli (20,20’,30) detto meccanismo (3,3,3A,3B) comprende: - una guida (16,16A,16B) solidale al corrispondente carrello (20,20’,30); - un primo braccio (11,11A,11B) operativamente collegato ad una sua prima estremità (111,111A,111B) alla corrispondente anta (5A,5B) e sul quale è collegato un elemento scorrevole in detta guida (16,16A,16B); - mezzi di sostegno di detto primo braccio (11,11A,11B) solidali al corrispondente carrello (20,20’,30), detti mezzi di sostegno essendo operativamente collegati a detto primo braccio (11,11A,11B) per sostenere lo stesso durante lo scorrimento lungo detta guida (16,16A,16B).
  9. 9) Gruppo secondo la rivendicazione 8, in cui detta guida (16,16A,16B) presenta un profilo curvo e in cui detti mezzi di sostegno comprendono un secondo braccio (12,12A,12B) installato in modo girevole sul corpo (111,33) di detto carrello (20,20’,30), detto secondo braccio (12,12A,12B) essendo collegato a detto primo braccio (11) attraverso mezzi a cerniera che definiscono un mutuo asse di rotazione (103) fra i due bracci, e in cui detto elemento operativo (8,8a,8B) è solidale a detto secondo braccio (12,12A,12B) e interagisce con detto fermo (9,9’) in funzione della posizione angolare di detto secondo braccio (12,12A,12B).
  10. 10) Mobile (2,4,4B) comprendente un gruppo di movimentazione di due ante complanari comprendente un gruppo di movimentazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9.
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