IT201900002707A1 - Sistema per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, quale un’anta, una porta o similare - Google Patents

Sistema per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, quale un’anta, una porta o similare Download PDF

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IT201900002707A1
IT201900002707A1 IT102019000002707A IT201900002707A IT201900002707A1 IT 201900002707 A1 IT201900002707 A1 IT 201900002707A1 IT 102019000002707 A IT102019000002707 A IT 102019000002707A IT 201900002707 A IT201900002707 A IT 201900002707A IT 201900002707 A1 IT201900002707 A1 IT 201900002707A1
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IT
Italy
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axis
slider
sliding
door
along
Prior art date
Application number
IT102019000002707A
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English (en)
Inventor
Walter Valentini
Stefano Mazzara
Roberto Gorza
Original Assignee
Valentini Glass & Components S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05DHINGES OR SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS
    • E05D3/00Hinges with pins
    • E05D3/02Hinges with pins with one pin
    • E05D3/022Hinges with pins with one pin allowing an additional lateral movement, e.g. for sealing
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05DHINGES OR SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS
    • E05D7/00Hinges or pivots of special construction
    • E05D7/08Hinges or pivots of special construction for use in suspensions comprising two spigots placed at opposite edges of the wing, especially at the top and the bottom, e.g. trunnions
    • E05D7/081Hinges or pivots of special construction for use in suspensions comprising two spigots placed at opposite edges of the wing, especially at the top and the bottom, e.g. trunnions the pivot axis of the wing being situated near one edge of the wing, especially at the top and bottom, e.g. trunnions

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Description

SISTEMA PER LA MOVIMENTAZIONE GIREVOLE DI UN ELEMENTO DI CHIUSURA, QUALE UN’ANTA, UNA PORTA O SIMILARE
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico dei sistemi di movimentazione girevole di un’anta, porta o similare, ed ha particolarmente per oggetto un sistema per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, in particolare di un’anta di un banco frigo, ancorata ad una struttura di supporto stazionaria, ad esempio il telaio tubolare dello stesso.
Stato della Tecnica
Sono noti sistemi di apertura/chiusura per ante o porte di banco frigo i quali, generalmente, comprendono un corpo cerniera ed un perno fra loro reciprocamente accoppiati per consentire all’anta del banco frigo, di ruotare tra una posizione aperta e una posizione chiusa. Tali sistemi possono essere automatici, cioè promuovere l’apertura e/o la chiusura dell’anta, oppure no.
In ogni caso, tali sistemi sono generalmente installati in vetrine o pareti di partizione che hanno esigenze estetiche oltre che funzionali.
In particolare, quando sono affiancate una pluralità di vetrinette, le stesse non presentano una sostanziale continuità visiva rendendo quindi le stesse poco gradevoli esteticamente.
Più in dettaglio, i sistemi esistenti presentano un interspazio tra due vetrinette consecutive che ne compromette la sostanziale continuità e quindi l’aspetto estetico. Inoltre, tale interspazio compromette anche il corretto isolamento termico.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta avente caratteristiche di elevata funzionalità e costi contenuti.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta avente un aspetto estetico migliorato rispetto allo stato della tecnica.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta che consenta un ottimale isolamento termico.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta di ingombri contenuti.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta che abbia una durata nel tempo oltremodo elevato.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta estremamente sicuro.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un sistema per la movimentazione girevole di un’anta estremamente facile da installare.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un sistema per la movimentazione girevole di un’anta in accordo con quanto qui descritto e/o rivendicato e/o illustrato.
Forme di realizzazione vantaggiose del trovato sono definite in accordo con le rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferite ma non esclusive dell’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
le FIGG. 1 e 2 sono viste assonometriche di una vetrina frigorifera comprendente un sistema di movimentazione 1 di un’anta A rispettivamente in posizione di anta A aperta e anta A chiusa;
le FIGG. 3 e 4 sono viste in dettaglio di alcuni particolari del sistema 1 di rispettivamente FIG.1 e FIG.2;
la FIG. 5 è una vista assonometrica di alcuni particolari del sistema 1, con in FIG. 6 una vista esplosa del dispositivo di movimentazione XX di FIG.5;
le FIGG. 7, 8 e 9 sono una vista rispettivamente assonometrica, laterale ed esplosa di alcuni particolari di una differente forma di realizzazione del sistema 1;
le FIGG. da 10 a 13 sono una vista schematica di alcuni particolari del sistema 1 in differenti fasi operative.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti
Facendo riferimento alle figure citate, si descrive un sistema 1 per la movimentazione girevole di almeno un elemento mobile di chiusura A, quale una porta, un’anta o similare, ancorabile ad una struttura di supporto stazionaria fissa S, quale una parete, un pavimento, un telaio o similare.
Opportunamente, il sistema 1 potrà essere configurato per movimentare girevolmente l’anta A rispetto alla struttura di supporto fissa S.
Si comprende che il sistema 1 potrà essere impiegato per differenti forme di realizzazione. Ad esempio, il sistema 1 potrà essere impiegato in sistemi di partizione di ambienti, in box doccia, in vetrine espositive, o simili. Inoltre l’anta A potrà essere sostanzialmente trasparente oppure potrà essere un’anta cieca e potrà eventualmente essere priva di cornice.
Secondo una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, il sistema 1 potrà essere impiegato in una vetrinetta V espositiva. In particolare, l’elemento mobile di chiusura A potrà essere un’anta A in vetro che potrà quindi comprendere un telaio A’ e almeno una lastra di vetro A’’, mentre la struttura di supporto S potrà comprendere un telaio S’ per supportare in rotazione l’anta A.
Ad esempio, i telai A’ e S’ potranno essere realizzati con profilati in modo in sé noto. Eventualmente, il telaio S’ potrà comprendere un profilo longitudinale inferiore P, una traversa superiore T e/o uno o più montanti M.
In ogni caso, il sistema 1 potrà comprendere un elemento fisso 30 accoppiato con il telaio S’ e un elemento mobile 40 accoppiato con l’anta A, preferibilmente con il telaio A’ della stessa.
Sebbene nel presente testo e nei disegni si faccia riferimento a tale configurazione, si comprende che l’elemento fisso 30 potrà essere accoppiato con il telaio S’ e l’elemento mobile 40 potrà essere accoppiato con l’anta A senza per questo uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
In ogni caso, il sistema 1 potrà essere impiegato per la movimentazione reciproca dell’elemento mobile 40 rispetto all’elemento fisso 30.
Come schematicamente illustrato nelle FIGG. 1 e 2, quando l’anta A è chiusa, la vetrinetta V potrà avere una sostanziale continuità, cioè potrà presentare una faccia esterna V1 sostanzialmente continua.
Con “faccia esterna continua” si intende che la superficie esterna della vetrinetta V potrà essere sostanzialmente piana e priva di sporgenze.
La vetrinetta V potrà presentare un’anta A, una coppia di ante A, una pluralità di ante singole A, oppure preferibilmente una pluralità di coppie di ante A. Preferibilmente, in caso di più ante potranno essere previste ante aventi tutte lo stesso senso apertura oppure ante aventi sensi di apertura contrapposti.
In tal caso si comprende che potranno essere previsti una pluralità di sistemi 1.
Preferibilmente, ogni anta A potrà presentare una coppia di sistemi 1, uno disposto inferiormente ed uno disposto superiormente. Ad esempio, un sistema 1 potrà essere interposto tra l’anta A e il profilo inferiore P mentre l’altro sistema 1 potrà essere interposto tra l’anta A e la traversa superiore T.
Sebbene nel presente testo si descriva il sistema 1 in cui l’elemento mobile 30 ruota in senso orario rispetto all’elemento fisso 40, si comprende che in maniera speculare potrà essere realizzato il sistema 1 per la rotazione in senso antiorario dell’elemento mobile 30. In altre parole, in modo in sé noto, potrà essere realizzato un sistema destro e un sistema sinistro.
Inoltre, nel presente testo si descrive il sistema 1 destinato ad essere interposto tra l’anta A e il profilo inferiore P dell’anta A. In modo analogo si potrà posizionare il sistema 1 tra l’anta A e la traversa T.
Si comprende quindi che la configurazione del sistema 1 potrà variare a seconda del posizionamento dello stesso nella vetrinetta 1, cioè se posto inferiormente o superiormente, e/o a seconda che l’anta A debba ruotare in senso orario o antiorario.
Le ante A potranno essere reciprocamente affiancate a filo in modo da definire la faccia esterna V1. Eventualmente anche il telaio S’ e/o la struttura di supporto S potranno cooperare con le ante A per definire la faccia esterna V1.
Opportunamente, come mostrato in dettaglio in FIG. 4, tra una coppia di ante A e la coppia successiva e/o tra un’anta A e un montante M si potrà definire un interspazio 6. Più in dettaglio, l’anta A e il montante M oppure l’anta A ed un’anta A consecutiva potranno presentare una distanza D reciproca predeterminata.
Grazie al sistema 1, come meglio spiegato nel seguito, la distanza D potrà essere particolarmente ridotta così che l’interspazio 6 abbia dimensioni minime in funzione allo spessore dell’anta.
Ad esempio, la distanza D potrà essere inferiore a 15 mm, preferibilmente inferiore a 10 mm. In un ulteriore esempio, con un’anta A avente spessore di 50 mm la distanza D potrà essere di 8 mm.
Eventualmente, la distanza D tra due ante A potrà essere leggermente differente rispetto alla distanza tra l’anta A e il montante M, sempre in funzione allo spessore dell’anta.
Ad esempio, con un’anta A avente spessore di 50 mm la distanza D tra due ante A potrà essere di circa 8 mm mentre la distanza D tra l’anta A e il montante M potrà essere di circa 3 mm.
Grazie a tali caratteristiche le ante A potranno essere tutte allineate a filo per definire così la faccia esterna V1 continua. Inoltre gli interspazi 6 di dimensioni particolarmente ridotte potranno conferire alla faccia esterna V1 e quindi alla vetrinetta V un aspetto particolarmente gradevole.
Essenzialmente, il sistema 1 potrà comprendere l’elemento fisso 30, l’elemento mobile 40, un elemento rigido di collegamento 50 per collegare questi ultimi, un elemento di supporto rotazionale 60 per supportare in rotazione l’elemento mobile 40 e un cursore 70 scorrevole rispetto all’elemento fisso 30.
L’elemento fisso 30 potrà avere forma allungata lungo un asse X’. In particolare, l’elemento fisso 30 potrà avere forma sostanzialmente planare, preferibilmente potrà avere forma sostanzialmente rettangolare.
L’elemento fisso 30 potrà essere fissato al telaio S’ in modo in se noto, ad esempio mediante viti. Anche se non mostrato nelle figure allegate, l’elemento fisso 30 potrà essere parte integrante del telaio S’ oppure potrà essere una porzione dello stesso.
D’altra parte, il cursore 70 potrà presentare una forma sostanzialmente planare e potrà scorrere rispetto all’elemento fisso 30 lungo un asse X sostanzialmente parallelo all’asse X’.
L’elemento fisso 30 potrà presentare un’estremità 31 prossimale al montante M del telaio S’ oppure ad un’altra anta A, un’estremità opposta 32 ed una coppia di pareti laterali 33, 34 estendentesi tra le estremità 31, 32.
Preferibilmente, il cursore 70 potrà avere uno sviluppo longitudinale lungo lo stesso asse X e potrà avere forma sostanzialmente rettangolare in modo da presentare un’estremità 71 in corrispondenza dell’estremità 31, un’estremità opposta 72 in corrispondenza dell’estremità 32 ed una coppia di pareti laterali 73, 74 estendentesi tra le estremità 71, 72.
In ogni caso, l’elemento fisso 30 e il cursore 70 potranno quindi essere reciprocamente configurati in modo che il primo faccia da guida per lo scorrimento del secondo, eventualmente mediante l’ausilio di pattini o dispositivi similari.
Ad esempio, le pareti laterali 33, 34 e le pareti laterali 73, 74 potranno essere reciprocamente configurate in modo da guidare lo scorrimento del cursore 70. In particolare, le pareti laterali 33, 34 potranno comprendere un’appendice longitudinale 33’, 34’ mentre le pareti laterali 73, 74 potranno comprendere una rispettiva sede longitudinale 73’, 74’ per accogliere le appendici longitudinali 33’, 34’.
D’altra parte, secondo una differente forma di realizzazione illustrata nelle FIGG.7, 8 e 9, le pareti laterali 33, 34 potranno comprendere le sedi longitudinali 73’, 74’ mentre le pareti laterali 73, 74 potranno comprendere le appendici 33’ 34’.
In altre parole, come illustrato nelle FIGG.5 e 7, le sezioni dell’elemento fisso 30 e del cursore 70 potranno essere differenti pur presentando le appendici 33’ 34’, e corrispondentemente le sedi longitudinali 73’, 74’ che definiranno così i mezzi di guida del cursore 70.
Si comprende che le pareti laterali 33, 34 potranno presentare differenti configurazioni senza per questo uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
Inoltre, si comprende che il cursore 70 potrà essere guidato per scorrere lungo l’asse X mediante differenti mezzi di guida. Ad esempio, potrà essere previsto un sistema pernoasola, una coppia di binari, una coppia di pareti laterali di contenimento, o simili.
Gli ingombri dell’elemento fisso 30 potranno essere tali per cui lo stesso resti interno al telaio S’. Preferibilmente, anche gli ingombri del cursore 70 potranno essere tali per cui lo stesso resti interno al telaio S’.
Opportunamente, le dimensioni dell’elemento fisso 30 e del cursore 70 potranno quindi variare a seconda delle dimensioni del telaio S’ e/o dell’anta A da supportare in rotazione.
L’elemento di supporto rotazionale 60 potrà essere configurato per supportare in rotazione l’elemento mobile 40 rispetto ad un asse Z sostanzialmente perpendicolare all’asse X, cioè per consentire la rotazione dell’elemento mobile 40 rispetto all’asse Z. In particolare, l’elemento mobile 40 potrà ruotare tra una prima posizione operativa corrispondente ad una tra la posizione aperta e chiusa e una seconda posizione operativa corrispondente all’altra tra la posizione aperta e chiusa.
Opportunamente, tale asse Z potrà essere l’asse di rotazione dell’anta A rispetto al cursore 70.
Analogamente all’elemento fisso 30, anche l’elemento mobile 40 potrà essere accoppiato con l’anta A in modo in sé noto, ad esempio mediante viti. Nel caso l’anta A sia in vetro, l’elemento mobile 40 potrà essere accoppiato con il telaio A’ della stessa. Eventualmente, l’elemento mobile 40 potrà essere integrato nel telaio A’ oppure essere una parte dello stesso.
L’elemento di supporto rotazionale 60 potrà comprendere oppure essere costituito da un elemento cilindrico 61 che potrà quindi definire l’asse Z.
In particolare l’elemento cilindrico 61 potrà comprendere una zona interna 62 ed una superficie operativa 66 esterna destinata ad interagire con una corrispondente superficie operativa 46 dell’elemento mobile 40.
La zona interna 62 potrà essere configurata per accogliere il perno di una cerniera, ad esempio di una cerniera automatica di chiusura e/o apertura, oppure la zona interna 62 potrà includere il perno che potrà quindi essere accoppiato con un corpo cerniera.
Ad esempio, l’anta A potrà comprendere una cerniera disposta nel telaio A’ che potrà presentare un perno fuoriuscente dallo stesso destinato ad accoppiarsi con la sede 62 dell’elemento cilindrico 61. D’altra parte, secondo una differente forma di realizzazione, l’elemento cilindrico 61 potrà comprendere il perno mentre l’anta A potrà comprendere un corpo cerniera avente una sede sagomata destinata ad accoppiarsi con il perno.
In ogni caso, il perno o la sede 62 potranno essere solidali con l’elemento cilindrico 61, preferibilmente potranno essere un unico pezzo.
Si comprende che tale forma di realizzazione non è esclusiva. Infatti, la cerniera potrà essere posizionata nel telaio S’ della struttura di supporto S mentre l’elemento fisso 30 potrà essere accoppiato con l’anta A.
L’elemento mobile 40 potrà presentare forma sostanzialmente planare, ad esempio forma rettangolare. Ad esempio, l’elemento mobile 40 potrà avere uno sviluppo longitudinale lungo un asse X’’. Si comprende quindi che all’atto della rotazione dell’elemento mobile 40 l’asse X’’ ruoterà rispetto all’asse Z.
Opportunamente, analogamente all’elemento fisso 30 e al cursore 70, anche l’elemento mobile 40 potrà presentare rispettive estremità opposte 41, 42 e pareti laterali opposte 43, 44.
L’elemento mobile 40 potrà quindi comprendere una zona 45 che include la superficie operativa 46. In particolare la superficie operativa 66 dell’elemento cilindrico 61 potrà quindi fare da supporto alla rotazione dell’elemento mobile 40.
Inoltre, secondo un particolare aspetto dell’invenzione, potranno essere previsti mezzi antiscorrimento 69 configurati per impedire lo scorrimento lungo l’asse X’’ dell’elemento mobile 40 all’atto della rotazione dello stesso attorno all’asse Z. Preferibilmente, l’asse X’’ potrà intersecarsi con l’asse Z.
In particolare, la superficie operativa 46 potrà essere curva e, preferibilmente, potrà avere sostanzialmente lo stesso diametro della superficie operativa 66 oppure leggermente maggiore.
Più in dettaglio, come mostrato nelle figure allegate, l’asse X’’ potrà dividere l’elemento mobile 40 in una prima e una seconda zona 47, 48. Opportunamente, la zona 47 potrà sempre comprendere almeno una semicirconferenza, sia che la superficie 46 abbia la lunghezza di una circonferenza, di una semicirconferenza o abbia lunghezza intermedia.
In altre parole, lasse X’’ potrà intercettare la superficie operativa 46 in almeno due punti 46’, 46’’ opposti rispetto all’elemento cilindrico 61.
In questo modo, all’atto della rotazione dell’elemento mobile 40, le superfici 46, 66 potranno essere almeno parzialmente in contatto in modo da definire sia i mezzi di guida per la rotazione dell’elemento mobile 40 attorno all’asse Z che i mezzi anti scorrimento 69 dell’elemento mobile 40 lungo l’asse X’’.
Preferibilmente, all’atto della rotazione dell’elemento mobile 40, la superficie 46 e la superficie 66 potranno essere fra loro reciprocamente spaziate, ad esempio di qualche decimo di millimetro.
Opportunamente, l’elemento di supporto rotazionale 60 e il cursore 70 potranno essere reciprocamente accoppiati in modo che lo scorrimento del primo lungo l’asse X corrisponda lo scorrimento del secondo lungo lo stesso asse X. Ad esempio, l’elemento di supporto rotazionale 60 e il cursore 70 potranno essere realizzati in un sol pezzo.
Preferibilmente, l’elemento cilindrico 61 potrà essere posto in prossimità dell’estremità 71 del cursore 70.
L’elemento rigido 50 potrà avere un’estremità 51 accoppiata con l’elemento fisso 30 in una zona 39 e una seconda estremità 52 accoppiata con l’elemento mobile 40 in una zona 49. Con elemento rigido si intende un corpo rigido soggetto quindi ai cosiddetti vincoli di rigidità.
L’elemento rigido 50 potrà avere qualsivoglia forma. Ad esempio, potrà essere sostanzialmente rettilineo oppure potrà essere leggermente arcuato come illustrato nelle figure allegate.
In questo modo, vantaggiosamente, all’atto della rotazione dell’elemento mobile 40 lo stesso elemento rigido 50 potrà non impattare con la superficie 66 dell’elemento cilindrico 61.
Opportunamente, le estremità 51, 52 potranno essere accoppiate con le rispettive zone 39, 49 in modo da essere rotazionalmente libere di ruotare. Ad esempio, potrà essere previsto un foro 51’, un foro 39’ e un perno (non mostrato nelle figure) per accoppiare girevolmente questi ultimi e un foro 52’, un foro 49' e un perno (non mostrato nelle figure) per accoppiare girevolmente questi ultimi.
In questo modo, la rotazione dell’elemento mobile 40 attorno all’asse Z potrà corrispondere allo scorrimento del cursore 70 e quindi allo scorrimento dell’elemento di supporto rotazionale 60 lungo l’asse X oppure, in modo analogo, lo scorrimento del cursore 70 lungo l’asse X potrà corrispondere alla rotazione dell’elemento mobile 40 attorno all’asse In altre parole, la rotazione dell’elemento mobile 40 potrà corrispondere alla traslazione dell’asse Z lungo l’asse X. Preferibilmente, come meglio spiegato nel seguito, l’asse Z potrà traslare lungo l’asse X in modo da allontanarsi dall’estremità 31 dell’elemento fisso 30 all’atto dell’apertura dell’anta A, e potrà avvicinarsi alla stessa estremità 31 all’atto della chiusura dell’anta A.
Secondo un particolare aspetto dell’invenzione, il cursore 70 e l’elemento di supporto rotazionale 60 potranno essere interposti tra l’elemento mobile 40 e l’elemento fisso 30. L’elemento rigido 50 potrà essere interposto tra il cursore 70 e l’elemento mobile 40.
Opportunamente, per consentire l’accoppiamento dell’estremità 51 con l’elemento fisso 30, il cursore 70 potrà comprendere un’asola passante 79 per un perno passante configurata in modo tale da non impattare contro lo stesso durante lo scorrimento del cursore 70.
Si comprende che potranno essere previsti opportuni mezzi di promozione del moto i quali potranno essere atti a promuovere la rotazione dell’elemento mobile 40, cioè la rotazione dell’anta mediante movimentazione di un utente e/o una cerniera automatica, e/o atti a promuovere lo scorrimento del cursore 70, ad esempio una molla.
Ad esempio, nel caso l’anta A sia chiusa (FIG. 10), l’asse X del cursore 70 e l’asse X’’ dell’elemento mobile 40 potranno essere sostanzialmente paralleli, mentre le estremità 31, 71, 41 potranno essere tutte allineate in prossimità del telaio S’. In questo modo la distanza D potrà essere minima.
All’atto dell’apertura dell’anta A (FIGG. 11, 12 e 13), cioè della rotazione dell’asse X’’ dell’elemento mobile 40 rispetto all’asse Z, quest’ultimo asse Z potrà traslare lungo l’asse X allontanandosi dalla struttura di supporto S. In altre parole, l’estremità 71 si potrà allontanare dall’estremità 31, mentre l’estremità 41 potrà ruotare.
Più in dettaglio, la variazione dell’angolo tra l’asse X e l’asse X’’ (cioè la rotazione dell’anta A) potrà corrispondere alla traslazione dell’asse Z lungo l’asse X (cioè lo scorrimento del cursore 70).
Si comprende che il rapporto tra variazione angolare e traslazione assiale potrà essere differente a seconda delle esigenze. Ad esempio, potrà variare a seconda dello spessore dell’anta A stessa in quanto, come noto, la rotazione dell’anta A attorno all’asse Z necessita di uno spazio tanto maggiore quanto maggiore è lo spessore dell’anta A.
Tale rapporto potrà dipendere della configurazione dell’elemento fisso 30, dell’elemento mobile 40, dell’elemento rigido 50 dell’elemento di supporto rotazionale 60 o del cursore 70, così come della posizione della superficie 46 o della posizione dei fori 39’, 49’.
Ad esempio, il rapporto tra la variazione dell’angolo tra l’asse X e l’asse X’’ e la traslazione dell’asse Z lungo l’asse X potrà essere funzione della distanza fra i punti 51, 52 e del posizionamento di questi punti relativamente alla distanza fra il punto 51’ e l’asse Z.
In ogni caso, grazie a tale caratteristica, anche quando l’anta A e/o il telaio S presentano spessori elevati si potrà aprire e chiudere l’anta A pur mantenendo l’asse di rotazione della stessa all’interno dello spessore dell’anta A e/o telaio S.
Inoltre, grazie a tali caratteristiche, la distanza D potrà essere predeterminata e potrà assumere qualsivoglia valore a seconda delle esigenze.
Inoltre, sempre grazie a tali caratteristiche, nel caso siano presenti elementi di guarnizione tra l’anta A e il montante S’, il sistema 1 potrà consentire la compressione degli stessi all’atto della chiusura dell’anta A in modo da garantire un’adeguata tenuta. Ad esempio, nel caso la vetrinetta V sia di un banco frigo, in questo modo si potrà aumentare l’isolamento termico dello stesso.
L’invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela del trovato definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un sistema per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, quale ad esempio un’anta (A) di una vetrinetta (V), l’elemento di chiusura essendo ancorato ad una struttura di supporto stazionaria (S), per ruotare tra una posizione aperta e una posizione chiusa, il sistema (1) comprendendo: - almeno un elemento fisso (30) accoppiabile ad uno tra la struttura di supporto stazionaria (S) e l’anta (A); - almeno un elemento mobile (40) accoppiabile all’altro tra la struttura di supporto stazionaria (S) e l’anta (A); - un elemento rigido (50) di collegamento avente una prima estremità (51) accoppiata con detto almeno un elemento fisso (30) e una seconda estremità (52) accoppiata con detto almeno un elemento mobile (40); - un elemento di supporto rotazionale (60) definente un primo asse (Z) per supportare in rotazione detto almeno un elemento mobile (40) tra una prima posizione operativa corrispondente ad una tra la posizione aperta e chiusa e una seconda posizione operativa corrispondente all’altra tra la posizione aperta e chiusa; - un cursore (70) scorrevole rispetto a detto almeno un elemento fisso (30) lungo un secondo asse (X) sostanzialmente perpendicolare a detto primo asse (Z); in cui detto elemento di supporto rotazionale (60) e detto cursore (70) sono operativamente collegati in modo che lo scorrimento del secondo (70) corrisponda lo scorrimento del primo (60) così che all’atto dello scorrimento di detto cursore (70) detto primo asse (Z) trasli lungo detto secondo asse (X); in cui detto almeno un elemento mobile (40) è di forma allungata per definire un terzo asse (X’’); il sistema (1) comprendendo inoltre mezzi anti scorrimento (69) per impedire lo scorrimento reciproco di detto elemento di supporto rotazionale (60) e di detto almeno un elemento mobile (40) lungo detto terzo asse (X’’) in modo che la rotazione di detto almeno un elemento mobile (40) attorno a detto primo asse (Z) corrisponda allo scorrimento di detto elemento di supporto rotazionale (60) lungo detto secondo asse (X) e viceversa.
  2. 2. Sistema in accordo con la rivendicazione 1, in cui detto elemento di supporto rotazionale (60) e detto cursore (70) sono tra loro solidali per definire un pezzo unico.
  3. 3. Sistema in accordo con la rivendicazione 1 o 2, comprendente mezzi per guidare lo scorrimento di detto cursore (70) lungo detto secondo asse (X).
  4. 4. Sistema in accordo con la rivendicazione precedente, in cui uno tra detto almeno un elemento fisso (30) e detto cursore (70) presenta almeno un’appendice longitudinale (33’, 34’), l’altro tra detto almeno un elemento fisso (30) e detto cursore (70) presentando almeno una corrispondente sede longitudinale (73’, 74’), quest’ultima e detta almeno un’appendice longitudinale (33’, 34’) definendo detti mezzi di guida del cursore (70).
  5. 5. Sistema in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detto uno tra detto almeno un elemento fisso (30) e detto cursore (70) presenta sezione sostanzialmente a “T”, detto altro tra detto almeno un elemento fisso (30) e detto cursore (70) presentando una corrispondente sezione sostanzialmente a “C”.
  6. 6. Sistema in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di supporto rotazionale (60) presenta una porzione cilindrica (61) avente una prima superficie operativa (66), detto elemento mobile (40) presentando una corrispondente seconda superficie operativa (46) curva, dette prime e seconde superfici operative (46, 66) presentando sostanzialmente lo stesso diametro in modo che detta prima superficie operativa (66) guidi rotazionalmente detto elemento mobile (40).
  7. 7. Sistema in accordo con la rivendicazione precedente, in cui durante l’uso detto terzo asse (X’’) intercetta detta seconda superficie operativa curva (46) di detto elemento mobile (40) in due punti in modo da impedire lo scorrimento di quest’ultimo rispetto a detto elemento di supporto rotazionale (60) lungo detto terzo asse (X’’) in modo da definire detti mezzi anti scorrimento.
  8. 8. Sistema in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (70) è interposto tra detto elemento fisso (30) e detto elemento mobile (40).
  9. 9. Sistema in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detto elemento rigido di collegamento (50) è interposto tra detto elemento mobile (40) e detto cursore (70), quest’ultimo presentando un’asola passante (79) per consentire l’accoppiamento di detta prima estremità (51) di detto elemento rigido (50) con detto elemento fisso (30) e per consentire lo scorrimento di detto cursore (70) lungo detto secondo asse (X).
  10. 10. Sistema in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (70) presenta una prima (71) e una seconda estremità (72) opposta, detto elemento di supporto rotazionale (60) essendo posto in prossimità di una (71) di dette prima e seconde estremità (71, 72).
  11. 11. Sistema in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detta porzione cilindrica (62) è sagomata in modo da essere suscettibile di accogliere internamente un perno di una cerniera di movimentazione automatica.
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