IT201900003683A1 - Meccanismo di guida e movimentazione di un'anta - Google Patents

Meccanismo di guida e movimentazione di un'anta

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IT201900003683A1
IT201900003683A1 IT102019000003683A IT201900003683A IT201900003683A1 IT 201900003683 A1 IT201900003683 A1 IT 201900003683A1 IT 102019000003683 A IT102019000003683 A IT 102019000003683A IT 201900003683 A IT201900003683 A IT 201900003683A IT 201900003683 A1 IT201900003683 A1 IT 201900003683A1
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Inventor
Michele Maracani
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Cinetto F Lli S R L
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“MECCANISMO DI GUIDA E MOVIMENTAZIONE DI UN’ANTA”
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione rientra nell’ambito della realizzazione di meccanismi destinati all’industria dei serramenti e/o all’industria del mobile. In particolare, la presente invenzione è relativa ad un meccanismo di guida e movimentazione di un’anta scorrevole o più in generale di un elemento separatore movibile lungo una direzione di movimentazione prestabilita. La presente invenzione è relativa anche ad un gruppo anta comprendente un meccanismo di movimentazione secondo l’invenzione.
STATO DELLA TECNICA
Nell’ambito dell’industria dei serramenti e/o in quella del mobile, è largamente noto l’impiego di ante scorrevoli, sostenute da un telaio di supporto, movibili fra due posizioni di riferimento lungo una direzione di movimentazione. In una prima di tali posizioni, l’anta è alloggiata all’interno di uno spazio di alloggiamento definito dal telaio di supporto, mentre nell’altra posizione di riferimento, l’anta è parzialmente o totalmente fuoriuscita dallo spazio di alloggiamento.
Un’anta di questa tipologia viene comunemente indicata anche con il termine “a scomparsa” in quanto nella citata prima posizione di riferimento essa “scompare” all’interno del telaio. Quando l’anta è utilizzata come serramento, nella posizione fuoriuscita può separare due stanze e/o due ambienti. Nel caso invece dei mobili, nella posizione fuoriuscita, l’anta può chiudere un vano di un mobile, eventualmente dopo essere stata ribaltata su un piano ortogonale a quello di movimentazione.
Nel corso degli anni sono stati sviluppati diversi meccanismi per definire la direzione di movimentazione dell’anta a scomparsa e guidare la stessa durante tale movimentazione. Il brevetto US 5121976 e la domanda di brevetto EP 3029248 descrivono due meccanismi di tipo noto che prevedono un profilo di supporto solidale all’anta e scorrevole lungo due guide di movimentazione, una inferiore ed una superiore, definenti la direzione di movimentazione. Le guide sono collegate ad una parete di un telaio di supporto, mentre il profilo di supporto è scorrevolmente accoppiato alle guide per scorrere, insieme all’anta, lungo la direzione di movimentazione. I meccanismi in questione comprendono anche un gruppo di leve “a forbice” che include una coppia di leve imperniate in prossimità del loro punto centrale in modo da configurare una X. Questo gruppo di leve ha la funzione di sostenere l’anta quando la stessa occupa la posizione fuoriuscita, cioè quando risulta sostanzialmente “a sbalzo” rispetto al telaio di supporto.
Una prima leva presenta una prima estremità collegata in modo girevole ad un punto fisso della parete del telaio di supporto, mentre la seconda estremità (opposta alla prima) è accoppiata al profilo di supporto solidale all’anta in modo da conservare due gradi di libertà rispetto al profilo stesso: una possibile rotazione intorno ad un asse perpendicolare al piano di movimentazione dell’anta e una traslazione lungo il profilo di supporto, cioè lungo una direzione ortogonale a quella di movimentazione.
Una seconda leva presenta invece una prima estremità collegata in modo girevole al profilo di supporto e una seconda estremità collegata al telaio di supporto in modo da conservare due gradi di libertà rispetto al telaio: una possibile rotazione intorno ad un asse perpendicolare al piano di movimentazione dell’anta e una traslazione lungo detta una direzione ortogonale a quella di movimentazione.
Per ciascuna delle leve, i due gradi di libertà concessi ad una delle due estremità sono ottenuti imperniando l’estremità ad un pattino scorrevole lungo una guida rettilinea applicata al (o definita dal) profilo di supporto (nel caso della prima leva) e al telaio di supporto (nel caso della seconda leva).
Quando l’anta è in posizione ritratta, il profilo di supporto dell’anta è sostanzialmente adiacente ai punti di collegamento in cui le estremità delle due leve sono collegate al telaio di supporto. Quanto l’anta viene movimentata verso la posizione fuoriuscita, il profilo di supporto (solidale all’anta stessa) si allontana da detti punti di collegamento e le due leve iniziano a ruotare reciprocamente fino a quando l’anta raggiunge la posizione fuoriuscita. In questa condizione, si configura la massima apertura della “forbice” (cioè della X).
I meccanismi sopra descritti e molto altri concettualmente simili, presentano diversi inconvenienti il primo dei quali si riscontra nella scarsa fluidità con cui l’anta scorre nella direzione di movimentazione. In particolare, nella fase iniziale del movimento a partire dalla posizione ritratta, l’anta risente molto della direzione con cui viene applicata la forza di trascinamento dell’anta. Se tale direzione non è parallela a quella di movimentazione, il movimento è quasi sempre intermettente o comunque accompagnato da sussulti e vibrazioni.
Un altro inconveniente si riscontra nel fatto che i meccanismi descritti possono essere utilizzati solamente per la movimentazione di ante di dimensioni e pesi relativamente contenuti. Infatti, all’aumentare delle dimensioni dell’anta, sia in altezza che in larghezza, deve necessariamente corrispondere anche un aumento delle lunghezze e della resistenza delle leve costituenti il gruppo “a forbice”. Questo aspetto, tra gli altri, impone l’utilizzo di mezzi di collegamento e mezzi di guida delle estremità delle leve particolarmente robusti e dunque particolarmente costosi.
Ancora un altro inconveniente si riscontra nell’utilizzo di due pattini scorrevoli a ciascuno dei quali viene imperniata l’estremità di una delle due leve. Come già sopra indicato, ciascun pattino è scorrevole lungo guide rettilinee associate o definite da corrispondenti profili di supporto. L’accoppiamento fra pattino e guide rappresenta un aspetto critico sia in termini di costi di realizzazione che di affidabilità. Infatti, da un lato è richiesta una accurata progettazione degli elementi per consentire lo scorrimento del pattino e dall’altro tale scorrimento resta comunque sempre soggetto ad usura.
A fronte di quanto sopra, compito principale della presente invenzione è quello di fornire un meccanismo per la movimentazione di un’anta a scomparsa che consenta di superare gli inconvenienti sopra citati. Nell’ambito di questo compito, un primo scopo è quello di fornire un meccanismo che consenta una movimentazione stabile e fluida dell’anta lungo la direzione di movimentazione. Altro compito della presente invenzione è quello di fornire un meccanismo che possa essere utilmente impiegato indipendentemente dalle dimensioni e dal peso dell’anta da movimentare. Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di fornire un meccanismo che sia affidabile e di facile realizzazione a costi competitivi.
SOMMARIO
La presente invenzione è dunque relativa ad un meccanismo per la movimentazione di un’anta, in cui detto meccanismo è vincolabile ad un telaio di supporto definente uno spazio di alloggiamento per l’anta. Il meccanismo è configurato per movimentare l’anta lungo una direzione di movimentazione fra una posizione interna (o ritratta) e una posizione fuoriuscita rispetto allo spazio di alloggiamento. In particolare, secondo l’invenzione il meccanismo comprende: - mezzi di guida, collegabili al telaio, che definiscono la direzione di movimentazione;
- un primo elemento di supporto fisso e un secondo elemento di supporto fisso collegabili rigidamente al telaio;
- un terzo elemento di supporto collegabile all’anta anta e scorrevole lungo la direzione di movimentazione attraverso detti mezzi di guida.
Secondo l’invenzione, il meccanismo comprende un primo gruppo articolato che collega il primo elemento di supporto al terzo elemento di supporto e un secondo gruppo articolato che collega il secondo elemento di supporto al terzo elemento di supporto. Ciascuno dei gruppi articolati assume almeno una configurazione chiusa per la quale il terzo elemento di supporto occupa una posizione prossima ad un corrispondente di detti elementi di supporto fissi, e almeno una configurazione aperta per la quale il terzo elemento di supporto occupa una posizione distale da detto corrispondente elemento di supporto fisso, in cui quando detta anta occupa la posizione interna, il primo gruppo articolato assume la configurazione chiusa e il secondo gruppo articolato assume la configurazione aperta, e in cui quando l’anta occupa la posizione fuoriuscita, il primo gruppo articolato assume la configurazione aperta e il secondo gruppo articolato assume la configurazione chiusa.
Si è visto che l’impiego di due gruppi articolati stabilizza vantaggiosamente il movimento dell’anta durante tutta la corsa fra la posizione interna e quella fuoriuscita. Infatti, i due gruppi articolati agiscono su lati opposti del terzo elemento di supporto la cui posizione, valutata lungo la direzione di movimentazione, è sempre compresa fra quella dei due elementi di supporto fissi al telaio.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione meglio risulteranno dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
- le Figure 1 e 2 sono rispettivamente una vista prospettica e una vista laterale di un gruppo anta comprendente un meccanismo di movimentazione secondo la presente invenzione;
- le Figure 2A e 2B sono viste in pianta del gruppo anta delle Figure 1 e 2 rispettivamente in una condizione di anta ritratta e atta fuoriuscita;
- le Figure 3, 4 e 5 sono viste, da punti di osservazione differenti, del meccanismo del gruppo anta delle Figure 1 e 2 in una prima configurazione di riferimento corrispondente ad una condizione di anta interna;
- le Figure 6, 7 e 8 sono viste, da punti di osservazione differenti, del meccanismo del gruppo anta delle Figure 1 e 2 durante una prima fase di movimentazione di detta anta fra dette posizioni interna e fuoriuscita;
- le Figure 9, 10 e 11 sono viste, da punti di osservazione differenti, del meccanismo del gruppo anta delle Figure 1 e 2 in una seconda condizione di riferimento corrispondente ad una condizione di anta fuoriuscita;
- la Figura 12 è una vista parziale di componenti di un meccanismo secondo una possibile forma di realizzazione dell’invenzione;
- le Figure 13 e 13A sono due viste del dettaglio XIII indicato in Figura 12; - le Figure 14, 15 e 16 sono viste in dettaglio di componenti di un ulteriore forma di realizzazione di un gruppo anta comprendente un meccanismo secondo la presente invenzione;
- le Figure 17, 17A e 17B sono viste relative ad un’altra possibile forma di realizzazione di un gruppo anta secondo la presente invenzione;
- le Figure 18, 18A e 18B sono viste relative ad una ulteriore possibile forma di realizzazione di un gruppo anta secondo la presente invenzione;
Nelle citate Figure, gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Con riferimento alle figure allegate, la presente invenzione è relativa ad un meccanismo 1 per la movimentazione di un’anta scorrevole intendendo con il termine “anta” un generico elemento di separazione utilizzabile per la separazione di due ambienti o due spazi. In particolare, il meccanismo secondo l’invenzione è particolarmente adatto alla realizzazione di un gruppo anta 5, 5A in cui questa è resa scorrevole, rispetto ad un telaio di supporto, lungo una direzione prestabilita fra una posizione interna (o ritratta), per la quale l’anta resta interna al telaio di supporto, e una posizione fuoriuscita per la quale l’anta fuoriesce (totalmente o parzialmente) rispetto a detto telaio di supporto. A tal proposito, il gruppo anta può essere a movimentazione orizzontale come ad esempio nel caso di una “porta a scomparsa” utilizzabile in un ambiente domestico per dividere temporaneamente due ambienti. Tuttavia, il gruppo anta potrebbe essere a movimentazione verticale ovvero l’anta potrebbe essere mobile fra una posizione abbassata, in cui è interna al telaio, ed una posizione sollevata in cui fuoriesce dal telaio per chiudere un vano di un mobile o semplicemente per fornire una superficie verticale utilizzabile temporaneamente per un allestimento.
Le Figure 1 e 2 mostrano una possibile, e pertanto non esclusiva, forma di realizzazione di un gruppo anta 5 in cui l’anta 2 occupa la posizione ritratta all’interno del telaio di supporto 3. Con il termine “telaio” si vuole indicare un qualsiasi mezzo di supporto dotato di almeno una parete “fissa” preposta a sostenere il meccanismo di movimentazione. Nel caso illustrato nelle Figure 1 e 2, ad esempio, il telaio 3 comprende preferibilmente una prima parete fissa 3A e una seconda parte fissa 3B che si sviluppano su piani sostanzialmente paralleli e distanziati definendo uno spazio di alloggiamento per l’anta 2 e per il meccanismo 1. Il telaio 3 definisce una sezione di uscita 5B attraverso la quale l’anta 2 può uscire o rientrare da/in detto spazio di alloggiamento. Preferibilmente, le pareti 3A, 3B del telaio 3 si sviluppano su piani paralleli al piano di sviluppo dell’anta 2 e dunque paralleli alla direzione di movimentazione 101. Nell’esempio mostrato nelle Figure 1 e 2, il telaio 3 è altresì provvisto di elementi di copertura 3C, installati in corrispondenza di bordi contrapposti delle pareti 3A, 3B di supporto, per fornire una copertura inferiore e superiore a detto spazio di alloggiamento. In una possibile forma di realizzazione, una delle pareti 3A, 3B del telaio 3 potrebbe essere definita da una superficie in muratura, mentre l’altra da un pannello in legno o altro materiale. In alternativa entrambe le superfici potrebbero essere entrambe definite da pannelli in legno che vengono poi fissati al telaio 3.
Le Figure da 3 a 11 consentono di osservare una possibile forma di realizzazione di un gruppo anta (indicato con 5) comprendente un meccanismo 1 secondo la presente invenzione. In particolare, il gruppo anta 5 è configurato per movimentare l’anta 2 secondo una direzione di movimentazione sostanzialmente orizzontale. Pertanto, i termini “inferiore” e “superiore” riferiti ad un componente del gruppo anta 5, dell’anta 2 o del meccanismo 1 sono da intendersi come valutati rispetto ad una direzione sostanzialmente verticale, parallela al piano principale su cui si sviluppa l’anta 2. In riferimento all’anta 2, è dunque possibile individuare una porzione di bordo superiore 2A, una porzione di bordo inferiore 2B, una porzione di bordo interna 2C ed una porzione di bordo esterna 2D, laddove con il termine “interna” ed “esterna” si vuole rispettivamente la porzione di bordo affacciata e quella non affacciata allo spazio di alloggiamento. In riferimento al meccanismo 1, il termine “più interno” o “più esterno” usati per indicare la posizione di componenti diversi o porzioni dello stesso componente vogliono indicare rispettivamente una posizione più distale e più vicinale alla sezione di uscita 5B definita dal telaio 3. Con riferimento alle figure da 3 a 11, il meccanismo 1 comprende mezzi di guida 201, 202 dell’anta 2 che definiscono la direzione di movimentazione 101 dell’anta 2. Preferibilmente, sono previsti primi mezzi di guida 201 e secondi mezzi di guida 202 rispettivamente in posizione vicinale alla porzione di bordo superiore 2A e alla posizione di bordo inferiore 2B. In accordo ad una forma di realizzazione preferita, i mezzi di guida 201, 202 sono collegati ad una parte fissa del telaio di supporto 3, preferibilmente la stessa parete. Preferibilmente, i primi mezzi di guida 201 e i secondi mezzi di guida 202 comprendono almeno una guida rettilinea. Pertanto, sono previste almeno due guide rettilinee (una superiore e una inferiore) parallele fra loro e definenti la direzione di movimentazione 101 dell’anta 2. Tali guide sono preferibilmente complanari in modo da definire un piano di movimentazione, (preferibilmente verticale) per l’anta 2 parallelo alla direzione di movimentazione 101.
Nelle Figure 3 e 4 (così come nelle figure 6, 7, 9 e 10) la parete fissa 3A, sostenente i mezzi di guida 201, 202, non è illustrata unicamente per mostrare la struttura del meccanismo 1 e dunque anche i mezzi di guida 201, 202.
Il meccanismo 1 secondo l’invenzione comprende un primo elemento di supporto 21 e un secondo elemento di supporto 22 atti ad essere collegati in modo rigido al telaio 3. Pertanto, questi elementi di supporto 21, 22 sono “fissi” durante la movimentazione dell’anta 2 in quanto stabilmente fissati al telaio 3.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, il primo elemento 21 e il secondo elemento 22 sono collegati alla parete 3A del telaio 3, cioè alla stessa parete alla quale sono solidamente collegati anche i mezzi di guida 201, 202.
Il meccanismo secondo l’invenzione comprende altresì un terzo elemento 23 di supporto atto ad essere collegato rigidamente all’anta 2 da movimentare. Preferibilmente, ma non esclusivamente, il terzo elemento 23 viene collegato all’anta 2 in prossimità della porzione di bordo interna 2C dell’anta stessa.
Secondo l’invenzione, il terzo elemento 23 di supporto (di seguito indicato anche come elemento mobile 23) è scorrevole lungo la direzione di movimentazione 101 attraverso i mezzi di guida 201,202. In pratica, il terzo elemento di supporto 23 è scorrevolmente accoppiato alle guide rettilinee per risultare movibile lungo la direzione di movimentazione 101 definita dalle stesse.
Il terzo elemento di supporto 23 occupa una posizione compresa fra quella del primo elemento di supporto 21 e quella del secondo elemento di supporto 22. Tale posizione è valutata lungo la direzione di movimentazione 101 sopra definita.
Lo scorrimento del terzo elemento 23 si traduce nello scorrimento dell’anta 2 lungo la direzione di movimentazione 101 e viceversa. Preferibilmente, il terzo elemento 23 comprende un elemento di scorrimento superiore 231 e un elemento di scorrimento inferiore 232 (ad esempio in forma di rulli o ruote) installati in posizione vicinale rispettivamente ad una corrispondente estremità superiore 23A e ad una estremità inferiore 23B del profilo stesso. Tali elementi di scorrimento 231, 232 sono guidati lungo la direzione di movimentazione 101 dai corrispondenti mezzi di guida 201, 202.
Preferibilmente, i due elementi 21, 22 fissi e l’elemento mobile 23 sono definiti ciascuno da un profilo a sviluppo rettilineo che individua una direzione di riferimento 102 sostanzialmente ortogonale alla direzione di movimentazione 101. Il meccanismo secondo l’invenzione comprende un primo gruppo articolato 501, che collega il primo elemento 21 di supporto al terzo elemento 23, e un secondo gruppo articolato 502 che collega il secondo elemento 22 di supporto al terzo elemento di supporto 23.
Secondo l’invenzione, ciascuno di detti gruppi articolati 501, 502 assume una configurazione chiusa per la quale il terzo elemento di supporto 23 occupa una posizione prossima al corrispondente elemento di supporto 21 o 22 fisso a cui è collegato il gruppo articolato. Ciascuno di detti gruppi articolati 501, 502 assume una configurazione aperta per la quale il terzo elemento 23 di supporto occupa una posizione distale dal corrispondente elemento 21 o 22 di supporto fisso a cui è collegato il gruppo articolato 501,502.
In particolare, secondo l’invenzione, quando l’anta 2 occupa la posizione ritratta (o interna), il primo gruppo articolato 501 assume la configurazione chiusa e il secondo gruppo articolato 502 assume la configurazione aperta, mentre quando l’anta 2 occupa la posizione fuoriuscita, il primo gruppo articolato 501 assume la configurazione aperta e il secondo gruppo articolato 502 assume la configurazione chiusa.
Per gli scopi della presente invenzione, con l’espressione “posizione prossima” e con l’espressione “posizione distale” si vogliono indicare rispettivamente la posizione più vicina e la posizione più distante in cui si può collocare il terzo elemento 23 rispetto al primo elemento 21 o rispetto al secondo elemento 22, a seconda del gruppo articolato 501, 502 considerato. La posizione degli elementi di supporto 21, 22, 23 viene considerata lungo la direzione di movimentazione 101. Si è visto che l’impiego di due gruppi articolati 501,502 stabilizza il movimento dell’anta 2 durante la sua corsa lungo la direzione di movimentazione 101 fra la posizione ritratta e la posizione fuoriuscita. In particolare, il secondo gruppo articolato 502 stabilizza la movimentazione dell’anta 2 nella fase iniziale del movimento verso la posizione fuoriuscita, mentre il primo meccanismo articolato 501 stabilizza il movimento durante la fase conclusiva di tale movimento.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione, i due gruppi articolati 501, 502 presentano la stessa conformazione ovvero sono formati dallo stesso numero di componenti collegati allo stesso modo ai corrispondenti elementi di supporto 21, 22, 23. A tal proposito, le figure da 3 a 11 mostrano una possibile, e pertanto non esclusiva, forma di realizzazione preferita dei gruppi articolati 501, 502. In particolare, in questa forma di realizzazione preferita, il primo gruppo articolato 501 comprende una prima coppia di leve 31A, 32A imperniate fra loro in corrispondenza di un primo asse 301 di mutua rotazione e una seconda coppia di leve 41A, 42A imperniate fra loro in corrispondenza di un secondo asse 302 di mutua rotazione. Per gli scopi della presente invenzione, con l’espressione “asse di mutua rotazione” si vuole indicare un componente che collega le due leve di ciascuna coppia permettendone un movimento relativo. In una forma di realizzazione preferita, mostrata nelle figure, ciascuno dei due assi di mutua rotazione 301, 302 è definito da un perno a cerniera.
Per ciascuna coppia di leve, una prima leva 31, 41 è imperniata al primo elemento 21 di supporto, mentre una seconda leva 32, 42 è imperniata al terzo elemento 23. In particolare, per ciascuna coppia di leve, le corrispondenti leve 31,41 o 32,42 sono collegate ai corrispondenti elementi di supporto 21,23 attraverso mezzi a cerniera 310, 320, 410, 420, preferibilmente un perno a cerniera, in modo tale da ruotare rispetto agli stessi elementi di supporto 21, 23 su un piano di movimentazione che risulta parallelo al piano di movimentazione dell’anta 2.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, per ciascuna coppia di leve, la prima leva 31A, 41A è imperniata al primo elemento 21 di supporto ad una altezza H1, H2 sostanzialmente corrispondente all’altezza alla quale la seconda leva 32A, 42A è imperniata al terzo elemento 23 di supporto. Nelle figure 4 e 7, tale altezza H1, H2 viene valutata lungo la verticale rispetto ad un piano di riferimento orizzontale Po.
Preferibilmente, le leve 31A, 32A della prima coppia di leve vengono imperniate ai corrispondenti elementi di supporto 21, 23 in una regione superiore degli elementi stessi. Le leve 41A, 42A sono invece imperniate ai corrispondenti elementi di supporto 21, 23 in una posizione vicinale all’estremità inferiore 21B, 23B degli elementi stessi. Pertanto, rispetto alla condizione mostrata nelle Figure da 3 a 11 (anta verticale con spostamento orizzontale) la prima coppia di leve 31A, 32A e la seconda coppia di leve 41A, 42A possono essere considerate rispettivamente una coppia superiore di leve e una coppia inferiore di leve inferiore.
Il primo gruppo articolato 501 comprende inoltre una barra di collegamento 50 che collega rigidamente il primo asse 301 di mutua rotazione al secondo asse 302 di mutua rotazione in modo tale che un movimento di traslazione del primo asse di rotazione 301 si traduca in un corrispondente movimento di traslazione del secondo asse 302 e viceversa. Vantaggiosamente, la barra di collegamento 50 sincronizza il movimento della prima coppia di leve 31A, 32A con quello della seconda coppia di leve 41A, 42A. L’impiego della barra di collegamento 50 stabilizza il movimento dell’anta 2 in quanto le forze agenti sul terzo elemento 23 di supporto (elemento solidale all’anta 2) sono uniformemente distribuite fra la parte superiore e la parte inferiore del profilo stesso.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, per almeno una coppia di leve (preferibilmente per entrambe), l’asse di mutua rotazione è definito in prossimità di una estremità di dette leve, opposta all’estremità imperniata al corrispondente profilo (si vedano ad esempio le Figure 6 e 7).
In una forma di realizzazione visibile nelle figure, per almeno una coppia di leve (preferibilmente per entrambe) la lunghezza di detta prima leva 31A, 41A corrisponde sostanzialmente alla lunghezza di detta seconda leva 32A, 42A. Preferibilmente, le leve di detta prima coppia di leve hanno la stessa lunghezza delle corrispondenti leve di detta seconda coppia di leve. Per “lunghezza di una leva” si intende la distanza fra il corrispondente asse di mutua rotazione e l’asse per mezzo del quale la leva è imperniata ad un corrispondente profilo.
Con riferimento a Figura 10, si osserva che quando detto primo gruppo articolato 501 assume la configurazione aperta, per ciascuna coppia di leve, la distanza fra il primo elemento di supporto 21 e il terzo elemento di supporto 23 è inferiore alla somma delle lunghezze di dette leve. La distanza fra gli elementi di supporto 21, 23 citati viene valutata lungo la direzione di movimentazione 101. Vantaggiosamente, la condizione sopra indicata (relazione distanza/lunghezza) evita che nella configurazione aperta le leve si allineino ovvero evita che le stesse si impuntino per effetto del cambio di configurazione.
Con riferimento in particolare alle Figure 3 e 4, il secondo gruppo articolato 502 presenta la stessa conformazione del primo gruppo articolato 501. In particolare, anche il secondo gruppo articolato 502 comprende una prima coppia di leve 31B, 32B, una seconda coppia di leve 41B, 42B e una barra di collegamento 50B che collega l’asse di mutua rotazione 301B della prima coppia di leve 31B, 32B con l’asse di mutua rotazione 302B della seconda coppia di leve 31B, 41B.
In riferimento al secondo gruppo articolato 502, per ciascuna coppia di leve 31B, 32B e 41B, 42B, una prima leva 31B, 41B è imperniata al terzo elemento di supporto 23 solidale all’anta 2, mentre una seconda leva 32B, 42B è imperniata al secondo elemento di supporto 22 fisso al telaio 3. Anche in questo caso sono previsti opportuni mezzi a cerniera 310B, 320B, 410B, 420B, preferibilmente un perno a cerniera, per collegare ciascuna leva 31B, 32B, 41B, 42B al corrispondente elemento di supporto 22, 23.
In riferimento alla posizione delle leve 31B, 32B della prima coppia e delle leve 41B, 42B della seconda coppia sono collegate ai corrispondenti elementi di supporto 22, 23, si rimanda mutatis mutandi a quanto sopra indicato per le due coppie di leve 31,32-41,42 del primo gruppo articolato.
In questo senso, appare particolarmente significativa la Figura 7 relativa ad una fase della movimentazione dell’anta 2 verso la posizione fuoriuscita. Da questa figura è possibile osservare la corrispondenza, in termini di struttura e funzione, dei due gruppi articolati 501, 502. Come visibile ad esempio da questa figura, in accordo ad una forma di realizzazione preferita, le leve 31,32 della prima coppia di leve del primo gruppo articolato 501 e le leve 31B,32B della prima coppia del secondo gruppo articolato 502 sono collocate alla stessa altezza H1 rispetto al piano di riferimento orizzontale Po. Allo stesso tempo, le leve 41,42 della seconda coppia del primo gruppo articolato 501 e le leve 41B,42B della seconda coppia del secondo gruppo articolato 502 sono collocate alla stessa altezza H2 rispetto al piano di riferimento orizzontale Po. Preferibilmente, le altezze H1 e H2 coincidono a quelle sopra definite per le coppie di leve del primo gruppo articolato 501.
Le Figure da 3 a 5 mostrano il meccanismo 1 in una prima condizione operativa per la quale l’anta 2 risulta nella posizione interna al telaio 3. In questa condizione, il primo gruppo articolato 501 si trova nella configurazione chiusa sopra indicata per la quale il terzo elemento 23 di supporto occupa una posizione prossima al primo elemento di supporto 21 fisso al telaio 3. Al contrario, il secondo gruppo articolato 502 si trova nella configurazione aperta per la quale il terzo elemento 23 occupa la posizione più distale dal secondo elemento 22.
Con riferimento alle figure da 6 a 8, lo spostamento dell’anta 2 verso la posizione fuoriuscita viene determinato da una forza F applicata all’anta stessa e avente almeno una componente diretta secondo la direzione di movimentazione 101. In seguito a tale forza F, il terzo elemento 23, solidale all’anta 2, si muove lungo la direzione di movimentazione 101 determinando una variazione della configurazione dei due gruppi articolati 501, 502. In particolare, il movimento verso la posizione fuoriuscita dell’anta 2 determina una apertura del primo gruppo articolato 501 (cioè una variazione verso la configurazione aperta) e una chiusura del secondo gruppo articolato 502 (cioè una variazione verso la configurazione chiusa). In ogni sua fase, tale movimento resta fluido e continuo per effetto della presenza dei due gruppi articolati 501, 502 che agiscono su lati opposti del terzo elemento 23 ottimizzando la distribuzione delle forze/sollecitazioni. Inoltre, per ciascun gruppo articolato 501, 502, la barra di collegamento 50, 50B sincronizza il movimento delle due coppie di leve ovvero la traslazione dei corrispondenti assi di mutua rotazione 301-302, 301B-302B.
Le figure da 9 a 11 mostrano invece l’anta 2 nella configurazione fuoriuscita. Al raggiungimento di questa condizione, il primo gruppo articolato 501 assume la configurazione aperta, mentre il secondo gruppo articolato 502 assume la configurazione chiusa. Vantaggiosamente, nella condizione fuoriuscita dell’anta 2, il secondo gruppo articolato 502 mantiene il terzo elemento 23 vincolato e in posizione vicina al secondo elemento 22 (fisso al telaio 3). In questo modo, vengono vantaggiosamente ridotte le oscillazioni dell’anta 2 che invece si riscontrano nelle soluzioni tradizionali.
Le Figure 12, 13, 13A sono relative ad una possibile forma di realizzazione del meccanismo secondo l’invenzione. In particolare, il dettaglio di Figura 13 mostra una possibile, e pertanto non esclusiva, forma di realizzazione dei secondi mezzi di guida 202 dell’anta 2 che potrebbe essere usata anche per i primi mezzi di guida 201. In dettaglio, i mezzi di guida 202 comprendono un profilo 10 definente una pluralità di guide 11A, 11B, 11C, 11D in ciascuna delle quali è scorrevole un cuscinetto (o alternativamente una rotella o un rullo) associato al terzo elemento 23 di supporto solidale all’anta 2. Il profilo 10 definente le guide 11A, 11B, 11C, 11D è invece collegato al telaio 3. L’orientamento del profilo 10 definisce la direzione di movimentazione 101. Nella forma di realizzazione mostrata nel dettaglio di figura 13, sono previste due ruote 12A imperniate direttamente al terzo elemento 23, mentre altre due ruote 12B (una superiore e una inferiore) sono collegate indirettamente allo stesso terzo elemento 23 attraverso una staffa 13, in modo da ruotare intorno ad un asse verticale e risultare mutuamente contrapposte.
Le Figure da 14 a 16 sono relative ad una diversa applicazione del meccanismo secondo l’invenzione. In questo caso il meccanismo viene impiegato per la realizzazione di un gruppo anta (indicato con il riferimento 5A) a movimentazione verticale (cioè lungo una direzione verticale 102 di movimentazione). Nella posizione fuoriuscita, ad esempio, l’anta 2 potrebbe chiudere il vano 400 di un mobile di una cucina internamente al quale sono disposti accessori o utensili per la cucina. Quando invece l’anta 2 occupa la posizione ritratta, l’accesso a tale vano 400 viene consentito. Nel gruppo anta 5A, quando “fuoriuscita” l’anta 2 può essere considerata in una condizione “sollevata”, mentre nella posizione ritratta l’anta 2 può essere considerata “abbassata” rispetto ad un piano di riferimento orizzontale PR al di sopra del quale si sviluppa, almeno parzialmente, il vano 400. Come evidente, ad esempio, dal confronto fra la Figura 15 e la Figura 10, il gruppo anta 5A a movimentazione verticale può presentare, nella sostanza, la stessa conformazione e le stesse soluzioni tecniche sopra descritte per il gruppo anta 5 a movimentazione orizzontale. In altre parole, il gruppo anta 5A comprende un meccanismo di movimentazione definito secondo gli stessi principi sopra descritti. In questo caso, gli elementi 21, 22, 23 di supporto del meccanismo si sviluppano secondo una direzione orizzontale 103 rispetto ad un piano di riferimento Po su cui appoggia il telaio 3 del gruppo anta 5A. Allo stesso tempo i mezzi di guida sono configurati per guidare verticalmente (direzione 102) l’anta 2 fra la posizione abbassata e quella sollevata.
In Figura 14, l’anta 2 è mostrata nella posizione ritratta all’interno del telaio 3. Il primo gruppo articolato 501 è nella configurazione chiusa, mentre il secondo gruppo articolato 502 è nella configurazione aperta. A seguito della movimentazione verticale (si veda Figura 15), il primo gruppo articolato 501 si apre, mentre il secondo gruppo articolato 502 si chiude. Questo fino a raggiungere la condizione di Figura 16 in cui l’anta 2 è completamente fuoriuscita (condizione sollevata).
Nel caso di un gruppo anta 5A a movimentazione verticale (Figure da 14 a 16), il gruppo anta 5A comprende preferibilmente mezzi elastici 500 (indicati schematicamente solo in Figura 14 per ragioni di chiarezza) interposti fra il telaio 3 e l’anta 2. Tali mezzi sono configurati per mantenere questa ultima nella condizione sollevata (posizione fuoriuscita) ovvero per esercitare una forza sull’anta 2 che spinge la stessa verso la posizione fuoriuscita (condizione mostrata in Figura 16) e che contrasta il peso dell’anta. A tal proposito, i mezzi elastici 500 potrebbero comprendere una molla a nastro provvista di una prima estremità collegata al primo elemento 21 di supporto e di una seconda estremità 23 collegata all’elemento mobile 23 di supporto.
In una possibile forma di realizzazione, i mezzi elastici 500 sono configurati in modo tale da annullare sostanzialmente il peso dell’anta, Pertanto, la stessa può essere portata e mantenuta in una qualsiasi posizione fra quella abbassata e quella sollevata.
In alternativa i mezzi elastici 500 potrebbero essere configurati per spingere costante l’anta in posizione sollevata. In questo caso, il movimento verticale di rientro dell’anta 2 verso la posizione ritratta/abbassata richiederebbe dunque l’applicazione di una forza F sufficiente a vincere quella dei mezzi elastici 500. In questa ipotetica configurazione, per mantenere l’anta 2 della condizione abbassata, sarebbero previsti mezzi di fermo 600 (indicati schematicamente solo in Figura 14) che, quando attivati, impediscono il sollevamento dell’anta 2 costantemente sollecitata dai mezzi elastici.
Le Figure 17, 17A e 17B mostrano una possibile forma di realizzazione del gruppo anta 5 secondo l’invenzione. In particolare, in questa forma di realizzazione, il terzo elemento di supporto 23 (non visibile) è collegato ad una porzione di bordo dell’anta 2 attraverso mezzi di rotazione a cerniera 8 che rendono possibile la rotazione dell’anta 2 intorno ad un asse parallelo a detta direzione di riferimento 102. In particolare, tale rotazione può essere attuata quando l’anta 2 raggiunge la posizione fuoriuscita (Figura 17A). Con riferimento a Figura 17B a seguito di tale rotazione, l’anta 2 può disporsi su un piano di riferimento 700 sostanzialmente ortogonale a quello di movimentazione (direzione 101). Questa soluzione tecnica può trovare particolare impiego, ad esempio, nell’ambito della realizzazione di mobili e/o elementi di arredo. Infatti, una volta fuoriuscita dal telaio 3 e ruotata di 90° può chiudere un vano V adiacente allo stesso telaio.
Con riferimento alle Figure 18, 18A e 18B, in una possibile variante della soluzione mostrata nelle Figure 17, 17A e 17B, l’anta 2 può comprendere una pluralità di parti pianiformi 26A, 26B reciprocamente collegate attraverso mezzi di rotazione a cerniera 88. Nel caso illustrato, ad esempio, sono previste due parti 26A, 26B una prima delle quali (indicata con 26A) è collegata al primo profilo di supporto 21 (non visibile) attraverso primi mezzi di rotazione a cerniera. La seconda parte 26B è invece incernierata alla prima parte 26A attraverso ulteriori mezzi a cerniera 88. I mezzi di rotazione 8, 88 sopra indicati configurano un’asse di rotazione parallelo alla direzione di riferimento 102. I secondi mezzi di rotazione consentono alle due parti 26A, 26B di essere ripiegate l’una sull’altra (Figura 18A) durante la movimentazione attuata dal meccanismo secondo l’invenzione. Rispetto alla soluzione nelle Figure 17, 17A e 17B, in questo caso il telaio di supporto 3 definisce uno spazio di alloggiamento più ampio appunto tale da consentire l’alloggiamento e la movimentazione delle due parti di anta sovrapposte. Una volta raggiunta la posizione fuoriuscita, attraverso i mezzi di rotazione 8, 88 le due parti 26A, 26B possono essere facilmente orientate in modo da disporsi sul piano di riferimento 700 sopra indicato.
I gruppi articolati 501, 502 potrebbero presentare una configurazione differente da quella sopra descritta e mostrata nelle figure. A tal proposito, il gruppo articolato potrebbe presentare una configurazione riconducibile a quella descritta nei documenti US 5121976 e EP 3029248. Infatti, l’idea di base della presente invenzione è quella di stabilizzare il movimento dell’asta introducendo due gruppi articolati che collegano, su lati opposti, l’elemento fissato all’anta con gli elementi fissati al telaio. La forma di realizzazione dei gruppi articolati 501, 502 mostrata nelle figure è particolarmente vantaggiosa in quanto consente di superare tutti limiti tecnici e gli svantaggi derivanti dalla complessità dei sistemi dell’arte nota. Le soluzioni tecniche descritte consentono di assolvere pienamente il compito e gli scopi prefissati. In particolare il meccanismo di movimentazione secondo l’invenzione consente un’efficace e stabile movimentazione fra le due posizioni di riferimento (ritratta e fuoriuscita). Al contempo, Il principio di funzionamento del meccanismo consente inoltre un’elevata affidabilità e una durata superiore a quella dei meccanismi tradizionalmente impiegati.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Meccanismo (1) per la movimentazione di un’anta (2) a scomparsa, detto meccanismo (1) essendo vincolabile ad un telaio (3) definente uno spazio di alloggiamento per detta anta (2), detto meccanismo (2) movimentando detta anta (2) lungo una direzione di movimentazione (101) fra una posizione interna e una posizione fuoriuscita rispetto a detto spazio di alloggiamento, in cui detto meccanismo (1) comprende: - mezzi di guida (201,202) collegabili a detto telaio (3) e definenti detta direzione di movimentazione (101); - un primo elemento di supporto (21) fisso e un secondo elemento di supporto (22) fisso collegabili rigidamente a detto telaio (3); - un terzo elemento di supporto (23) collegabile a detta anta (2) e scorrevole lungo detta prima direzione di movimentazione (101), caratterizzato dal fatto che detto meccanismo (1) comprende un primo gruppo articolato (501) che collega detto primo elemento di supporto (21) a detto terzo elemento di supporto (23) e un secondo gruppo articolato (502) che collega detto secondo elemento (22) a detto terzo elemento di supporto (23), in cui ciascuno di detti gruppi articolati (501, 502) assume almeno una configurazione chiusa per la quale detto terzo elemento di supporto (23) occupa una posizione prossima ad un corrispondente di detti elementi di supporto (21,22) fissi, e almeno una configurazione aperta per la quale detto terzo elemento di supporto (23) occupa una posizione distale da detto corrispondente elemento di supporto (21,22) fisso, in cui quando detta anta (2) occupa detta posizione ritratta, detto primo gruppo articolato (501) assume detta configurazione chiusa e detto secondo gruppo articolato (502) assume detta configurazione aperta, e in cui quando detta anta (2) occupa detta posizione fuoriuscita, detto primo gruppo articolato (501) assume detta configurazione aperta e detto secondo gruppo articolato (502) assume detta configurazione chiusa.
  2. 2) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno di detti gruppi articolati (501,502) comprende: - una prima coppia di leve (31A, 32A, 31B, 32B) imperniate fra loro in corrispondenza di un primo asse (301, 301B) di mutua rotazione e una seconda coppia di leve (41A, 42A, 41B, 42B) imperniate fra loro in corrispondenza di un secondo asse (302, 302B) di mutua rotazione, in cui per ciascuna coppia di leve, una prima leva (31A, 41A, 31B, 41B) è imperniata a detto terzo elemento di supporto (23) e una seconda leva (32A, 42A, 32B, 42B) è imperniata ad un corrispondente di detti elementi di supporto (21, 22) fissi: - una barra di collegamento (50, 50B) che collega detto primo asse (301, 301B) a detto secondo asse (302, 302B) in modo che la traslazione di uno di detti assi (301, 302, 301B, 302) determini una corrispondente traslazione dell’altro di detti assi (301, 302).
  3. 3) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti elementi di supporto (21, 22) fissi si sviluppano prevalentemente lungo una direzione di riferimento (102) sostanzialmente ortogonale a detta prima direzione di movimentazione (101).
  4. 4) Meccanismo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 o 3, in cui per ciascuna coppia di leve, detta prima leva (31A, 32A, 31B, 32B) è imperniata a detto terzo elemento di supporto (23) ad una altezza (H1, H2) sostanzialmente corrispondente a quella a cui detta seconda leva (32A, 32B, 42A, 42B) è imperniata a detto corrispondente di detti elementi di supporto (21,22) fissi.
  5. 5) Meccanismo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui per almeno una di dette coppie di leve, detto asse di mutua rotazione (301, 302, 301B, 302B) è definito in prossimità di una estremità di dette leve.
  6. 6) Meccanismo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui per ciascuna coppia di leve, la lunghezza di detta prima leva equivale alla lunghezza di detta seconda leva, e in cui le leve di detta prima coppia di leve hanno la stessa lunghezza delle leve di detta seconda coppia di leve, laddove la lunghezza di una leva è valutata come la distanza fra detto asse di mutua rotazione (301,301) e l’asse in cui la stessa leva è imperniata al corrispondente di detti elementi di supporto (21,22,23).
  7. 7) Meccanismo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui quando detto meccanismo articolato assume detta configurazione aperta, la distanza di detto terzo elemento (23) dal corrispondente elemento di supporto (21, 22) è inferiore alla somma delle lunghezze delle leve di detta prima coppia di leve ed inferiore alla somma della lunghezze delle leve di detta seconda coppia di leve, laddove la lunghezza di ciascuna leva è valutata come la distanza fra detto asse di mutua rotazione (301,301) e il punto in cui la stessa leva è imperniata al corrispondente di detti elementi di supporto (21,22,23).
  8. 8) Gruppo anta (5, 5A) comprendente un telaio (3) definente uno spazio di alloggiamento per un’anta (2) scorrevole, caratterizzato dal fatto di comprendere un meccanismo (1) per la movimentazione di detta anta (2) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7.
  9. 9) Gruppo anta (5) secondo la rivendicazione 8, in cui detto meccanismo (1) è configurato per muovere detta anta (2) fra detta posizione ritratta e detta posizione fuoriuscita lungo una direzione sostanzialmente orizzontale.
  10. 10) Gruppo anta (5A) secondo la rivendicazione 8, in cui detto meccanismo (1) è configurato per muovere detta anta (2) fra detta posizione ritratta e detta posizione fuoriuscita lungo una direzione sostanzialmente verticale.
  11. 11) Gruppo anta (5A) secondo la rivendicazione 10, in cui detto meccanismo comprende mezzi elastici (500) interposti fra il telaio (3) e l’anta (2) e configurati in modo da contrastare il peso di detta anta (2).
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