ITPD20070260A1 - Macchina per pasta alimentare ad uso casalingo con carteratura migliorata. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

“Macchina per pasta alimentare ad uso casalingo con carteratura migliorata”,

TESTO DELLA DESCRIZIONE

E’ noto come sono realizzate le macchine per pasta alimentare ad uso casalingo esistenti nel mercato.

Esse sono realizzate da una struttura portante i rulli, costituita da una base e due spallamenti; completano la macchina le cuffie che impediscono l’accesso agli ingranaggi e le coperture (carters) che lasciano aperto il passaggio alle sfoglie di pasta da lavorare. La pasta viene introdotta tra la spaziatura (registrabile) dei detti due rulli per effettuare la laminazione.

Vi sono inoltre parti accessorie della macchina che servono alla raschiatura dei rulli qualora parti di pasta in lavorazione vi dovessero restare in aderenza.

Attualmente tutte le suddette parti sono realizzate in lamiera di acciaio cromato o verniciato.

Gli inconvenienti che tali macchine presentano sono sostanzialmente di due tipi.

Uno di funzionalità ed un secondo di tipo sanitario.

Il tipo di inconveniente riguardante la funzionalità risulta da quanto in appresso esposto.

E’ risaputo che la pasta alimentare da lavorare è ottenuta da un impasto di farina ed uova (e/o acqua) che necessita di essere ridotto fino allo spessore desiderato regolando la distanza tra i due rulli lisci.

Una volta ottenuta una sfoglia regolare, questa si fa passare attraverso i rulli scanalati ruotanti per tagliarla nella forma usuale della pasta come tagliatelle, fettuccine, trenette, ecc.

Non dovendo la pasta essere secca per poter essere laminata o tagliata, esse deve contenere una certa quantità di umidità rilasciata dalle uova o dall’acqua dell’impasto.

Questa umidità crea una certa aderenza tra la pasta (che invece dovrebbe scorrere senza intoppi) e le parti sottostanti costituite appunto di lamiera di acciaio dolce cromato o verniciato (carters). Questa adesione crea una frenatura della sfoglia, che dovrebbe invece scorrere regolarmente, fino (talvolta) alla rottura trasversale del nastro di pasta. Questo crea insoddisfazione nel consumatore che deve ricominciare il processo di laminazione.

L’altro tipo di inconveniente (per così dire sanitario) che si verifica sulle macchine verniciate attualmente in commercio riguarda il rilascio sulla pasta di particelle (o componenti) della vernice applicata sulla lamiera. Questi rilasci di elementi contaminanti possono col tempo provocare danni alla salute del consumatore il quale non percepisce immediatamente la nocività.

Per superare gli inconvenienti sopra considerati si provvede con la realizzazione del presente brevetto.

Le superfici in esame presentano una finitura tale da non offrire il fenomeno di adesività né il ricettacolo di particelle sia di pasta o di farina.

Inoltre la durezza delle superfici è talmente elevata da considerarsi non usurabile nel tempo e quindi aventi le caratteristiche di non rilasciare particelle sulla pasta in lavorazione.

Il materiale utilizzato allo scopo, oltre alla durezza superficiale, possiede anche un substrato con una durezza che gradualmente diminuisce fino a quella propria del metallo base per cui la globalità delle sue caratteristiche come tenacità e come resistenza sono comparabili a quelle dell’acciaio.

Allo scopo il materiale utilizzato è l’alluminio (o lega di alluminio) che viene trattato con in appresso esposto.

La parti di carteratura vengono appese ad un telaio per essere immerse in un bagno per i seguenti trattamenti, sia di tipo chimico che di tipo elettrolitico.

Si effettua prima la sgrassatura a base tensioattivi.

Si procede poi alla satinatura in un bagno caldo (a circa 50° gradi) contenente soda caustica e alluminio sciolto ottenendo una livellatura.

Dopo il risciacquo si provvede ad un depatinatura in soluzione acida Le suddette parti della carteratura vengono quindi trattate con un opportuno processo di anodizzazione elettrolitica, ottenendo uno strato pellicolare che, ben ancorato alla base gradualmente, aumenta la durezza in corrispondenza delle superfici.

La superficie di tipo livellato per il precedente trattamento elettrchimico risulta microporosa. Si prosegue poi con un trattamento chimico.

Dopo una serie di lavaggi a temperatura ambiente si procede alla immersione delle parti in un bagno caldo di acqua demineralizzata a 90° gradi. Si ottiene così la “sigillatura” delle porosità con un processo di idratazione.

Si ottiene una finitura superficiale che consente la scorrevolezza della sfoglia senza il fenomeno della adesività.

La durezza e la compattezza superficiale è tale da impedire il rilascio di alcuna particella sulla pasta.

Altro vantaggio del processo descritto per la realizzazione del presente brevetto è quello di ottenere, volendo, la colorazione della carenatura della macchina, senza il pericolo di rilascio di particelle che possono aversi con la applicazione delle vernici.

Prima della sigillatura infatti è possibile immergere le varie parti in bagni di pigmenti organici (del tipo previsto per alimenti) che si introducono progressivamente nelle cavità dei pori.

In funzione della permanenza nel bagno si ottiene la tonalità del colore desiderato.

Quanto in precedenza esposto risulta chiarito dalLesame delle allegate tavole dei disegni.

La fig. 1 mostra schematicamente abbozzata una macchina per pasta ad uso domestico con due rulli cilindrici per effettuare la laminazione della pasta, con lamine raschiatrici in aderenza per il distacco di eventuali residui di pasta rimasta attaccati.

La fig. 2 mostra schematicamente ed in maniera semplificata ed opportunamente ingrandita la parte superiore della fig. 1 da cui sono evidenziate le parti di carter che coprono i rulli.

La fig. 3 mostra schematicamente ed in maniera semplificata una porzione sezionata di elemento di lamierino costituente la carteratura della macchina trattato anodicamente. Si evidenziano i diversi strati di alluminio, la configurazione della superficie di tipo livellato e la presenza delle microporosità.

La fig. 4 è la rappresentazione corrispondente alla fig. 3 dove ora risulta effettuata la sigillatura dei micropori.

La fig. 5 è la rappresentazione corrispondente alla fig. 3 dove si nota nel fondo dei micropori la presenza di sostanza di pigmentazione in precedenza introdotta.

Dalle figure emerge che la macchina schematicamente rappresentata come le usuali macchine di mercato strutturalmente è costituita da una base 1, da due fiancate 2 che si elevano dalla base, dai rulli, 3, 4 i cui alberi sono sostenuti dalle fiancate e dagli elementi raschianti 5, 6.

Non è rappresentato il regolatore a tacche che comanda l’albero eccentrico del rullo 3 per variare la luce L.

Sono rappresentate le lamine sagomate 7, 8 poste superiormente ai rulli 3, 4 per consentire la introduzione della pasta sfoglia tra i suddetti rulli per venire laminata.

Dall’esame della sezione della porzione di lamiera utilizzata per la realizzazione della carenatura 1, 2, 7, 8 la zona centrale 12 il cui metallo base è costituito da alluminio (o lega di alluminio) nella rappresentazione grafica viene semplicemente contrassegnato con linee di sezione, non essendo interessata da alcun trattamento; mentre da ambo i lati, in contiguità alla detta zona centrale, sono schematicamente considerati tre ordini di stratificazione di anodizzazione e precisamente un primo strato 13, chiamato strato barriera, che penetrando con decrescente diffusione nel metallo base determina un valido ancoraggio, un secondo strato sottile 14 di transizione che realizza un accrescimento di alluminio compatto, un terzo strato 15 che si differenzia per descrescente compattezza per terminare in superficie con una microporosità decisamente diffusa determinando in superficie 10 una microruvidezza. La microruvidezza è determinata da uno strato poroso di alluminio sia nella forma cristallina di A1203 che di uno strato di alluminio amorfo.

Con la sigillatura dei micropori 11 la microruvidezza diventa quasi impercettibile.

La realizzazione del presente brevetto consente di ottenere la colorazione della carenatura della macchina senza il pericolo di rilascio di particelle che possono aversi con la applicazione delle vernici adottate come soluzione sostitutiva della cromatura. Ciò è reso possibile facendo depositare all’interno dei micropori 9, delle carenature realizzate, come in precedenza descritto, prima della sigillatura 11, dei pigmenti colorati 12 (preferibilmente di tipo organico).

Dopo quanto esposto anche se visivamente (specie per le macchine non trattate con pigmenti colorati) la macchina del presente brevetto si presenta come le usuali macchine di mercato, nella realtà le innovazioni in essa presenti eliminano gli inconvenienti inerenti alla adesività della pasta dovuti alla umidità nello scorrere sulla superficie della carenatura, che sono invece presenti nella macchine di mercato con carenatura cromata o verniciata; eliminano inoltre gli inconvenienti relativi al rilascio nella pasta durante la sua lavorazione di particelle nocive od inquinanti dannose per la salute. Non si esce dal brevetto per eventuali realizzazioni anche migliorative che persona esperta del ramo potrebbe attuare quando utilizzi gli insegnamenti del presente brevetto.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina per pasta alimentare ad uso domestico con carteratura migliorata caratterizzata dal fatto che varie parti costituenti la carteratura (1, 2, 7, 8) presentano la superficie antiaderente nei confronti delle sfoglie di pasta umida da lavorare dovuta alla microruvidezza determinata da uno strato poroso di ossido di alluminio sia nella forma cristallina di A1203 che in stato di materiale amorfo e dovuta alla sigillatura (11) per idratazione dei micropori (9) con un trattamento di idratazione.
2. 2) Macchina per pasta alimentare ad uso domestico con carteratura migliorata secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che varie parti costituenti la carteratura (1, 2, 7, 8) presentano la superificie colorata senza la possibilità di rilascio di particelle inquinanti, derivanti dalla superificie di verniciatura, essendo la colorazione ottenuta facendo depositare i pigmenti colorati (12) (in genere organici) nel fondo dei micropori (9) delle microporosità superficiali prima della loro sigillatura (11).
3. 3) Macchina per pasta alimentare ad uso domestico con carteratura migliorata secondo la riv. 1 caratterizzata dal fatto che lo strato superficiale (15) costituto praticamente da allumina è in materiale antiusura per cui il rilascio di particelle che si distaccano durante le lavorazioni della pasta è pressoché nullo.
4. 4) Macchina per pasta alimentare ad uso domestico con carteratura migliorata caratterizzata dal fatto che il miglioramento della superficie (10) è ottenuto secondo il seguente procedimento: • Sgrassatura a base tensioattivi; • Satinatura in bagno a 50° gradi con alluminio sciolto e soda caustica; • Depatinatura a base acida; • Trattamento di anodizzazione elettrolitico; • Deposito di pigmenti colorati nel fondo dei pori prima della sigillatura; • Sigillatura dei pori a mezzo di idratazione a 90° ; 5) Macchina per pasta alimentare ad uso domestico con carteratura migliorata secondo le rivendicazioni precedenti tutte, intendendosi che quanto è stato sostanzialmente descritto e raffigurato lo si è fatto a titolo esemplificativo secondo una soluzione preferenziale.