ITMO20060097A1 - Dispositivo e metodo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici - Google Patents

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ITMO20060097A1
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Description

Descrizione di invenzione industriale
Dispositivo e metodo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici.
L'invenzione concerne un dispositivo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici, cioè i farmaci ad azione antineoplastica.
Lo stato della tecnica per la diluizione e l'allestimento dei farmaci antiblastici prevede che la diluizione e l'allestimento sia effettuata da operatori specializzati all'interno di strutture denominate U.F.A. (Unità Farmaci Antiblastici) e Uma.Ca (Unità e manipolazione farmaci antiblastici) , che dovrebbero essere sempre presenti in tutti i reparti oncologici che effettuano terapie antiblastiche .
Infatti, la manipolazione dei farmaci antiblastici richiede particolari precauzioni da parte degli operatori in quanto il contatto, l'assorbimento, o qualunque altra forma di contaminazione da parte di questi farmaci possono avere effetti tossici e cancerogeni sugli operatori stessi. Anche se questi effetti nocivi non sono del tutto dimostrati scientificamente è comunque necessario seguire delle linee guida per una sicura e corretta manipolazione di questi farmaci.
Inoltre, poiché i farmaci antiblastici sono forniti dai produttori in condizioni di sterilità, tali condizioni devono essere mantenute durante tutte le fasi di manipolazione e somministrazione, seguendo le buone norme di preparazione della farmacopea ufficiale.
L'operatore addetto alla diluizione e all'allestimento dei farmaci antiblastici riceve da un medico lo schema terapeutico che deve essere personalizzato per ogni singolo paziente: la personalizzazione deve tener conto delle dosi standard dei protocolli chemioterapici e della superficie corporea del paziente stesso.
I protocolli chemioterapici sono in genere costituiti da più farmaci antiblastici (polichemioterapia), ognuno dei quali verrà ricostituito in un singolo flacone e mai mescolato agli altri flaconi.
La diluizione di un farmaco liofilizzato o liquido con il solvente (tipicamente una soluzione fisiologica o glucosata) è di pertinenza di un infermiere specializzato, che deve essere dotato di dispositivi di protezione individuale (DPI) e deve operare all'interno di un locale di preparazione provvisto di cabine di sicurezza con cappa a flusso laminare verticale con doppio filtro in emissione d'aria, come illustrato in figura 1.
La manutenzione delle cabine di sicurezza con cappa a flusso laminare verticale deve essere sempre accurata: la decontaminazione viene effettuata regolarmente dagli stessi operatori.
Nel locale di preparazione sono conservati i dispositivi di protezione individuale (DPI) ed i mezzi di sicurezza da utilizzarsi in caso di emergenza per esposizioni acute della cute o degli occhi.
Gli operatori, che indossano i dispositivi di protezione individuale (DPI) durante lo svolgimento del proprio lavoro, non possono inoltre avere contatto con altre persone, non possono consumare cibo o bevande e devono seguire attentamente una serie di precauzioni.
I dispositivi diprotezione individuale (DPI) in dotazione sono tutti monouso: camici in tessuto non tessuto (TNT) e guanti non talcati - i guanti talcati infatti lasciano residui sulle mani e sulle suppellettili che possono assorbire i farmaci.
I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono utilizzati in doppio e devono essere cambiati ogni 30 minuti di permanenza con i farmaci. Gli operatori devono anche indossare mascherine, cuffie e calzari; le mascherine non impediscono l'assorbimento dei farmaci da parte degli operatori, ma sono obbligatorie per le preparazioni asettiche, come pure le cuffie e i calzari. Per iniettare la giusta dose di farmaco nel contenitore con la soluzione vengono usate siringhe e deflussori che hanno speciali attacchi per evitare la sconnessione dell'ago, per esempio con attacco tipo Luer-Lock.
Ogni flacone della terapia è etichettato con il nominativo del paziente destinatario, il nome del farmaco e il quantitativo di farmaco contenuto. Poiché uno schema terapeutico, premedicazione e protocollo chemioterapico, prevede sempre più di un farmaco, è consigliabile numerare i flaconi con i diversi farmaci nell'ordine della sequenza di somministrazione indicata. Inoltre, il contenitore col farmaco deve essere protetto dall'esposizione luminosa, per evitare il deterioramento del farmaco.
Una volta preparati i farmaci nella sequenza e nel dosaggio richiesto, i farmaci stessi possono essere somministrati al paziente per via endovena, collegando il flacone con appositi mezzi per l'infusione nel paziente, per esempio un'agocannula inserita in vena, oppure un catetere venoso centrale (sigla CVC) tunnellizzato, oppure un Port-Cat. Per il trasporto, il confezionamento e lo stoccaggio delle preparazioni vengono usati flaconi e dispositivi in materiale plastico e non in vetro.
Anche gli altri operatori (infermieri professionali, ausiliari di reparto) che possono venire a contatto con sostanze biologiche di pazienti in trattamento devono indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI), e sono sottoposti a sorveglianza sanitaria a cadenza semestrale .
Da quanto sopra esposto è evidente che la diluizione e l'allestimento dei farmaci antiblastici è piuttosto lunga, laboriosa e soggetta anche a possibilità di errori e di contaminazioni.
Sono stati perciò proposti degli apparati per facilitare la diluizione e l'allestimento dei farmaci antiblastici e/o chemioterapici.
Nel brevetto tedesco DE-4314 090 C2 è presentato un kit, preferibilmente un kit monouso, per l'allestimento di una soluzione di un medicamento fornito allo stato solido da somministrare attraverso un catetere, per esempio per la chemioterapia endovescicale del cancro alla vescica. Il kit comprende un contenitore in cui un solvente è immagazzinato per la diluizione del medicamento solido; un recipiente per il medicamento diluito ed un elemento di collegamento fra il contenitore e il recipiente con una valvola di passaggio azionabile e un collegamento attraverso il quale la soluzione preparata può essere fornita a un catetere e simili.
Il kit comprende un contenitore, un recipiente ed un elemento di collegamento che sono direttamente accoppiati l'uno all'altro, in modo che il medicamento ed il solvente possano essere mescolati dopo l'azionamento di una valvola di passaggio.
È previsto inoltre un punto di rottura predeterminato che consente la separazione dell'elemento di collegamento dal contenitore e dal recipiente, dopo l'allestimento della soluzione. In seguito il recipiente e l'elemento di collegamento possono essere collegati nel punto di rottura a un catetere deputato alla somministrazione del farmaco a un paziente.
Il contenitore e l'elemento di collegamento possono essere ricoperti completamente da un fodero, preferibilmente un fodero trasparente o traslucido, che ha una linea predeterminata di separazione nella regione del punto di rottura predeterminato.
Il kit descritto in DE-4314 090 C2 è di uso limitato, poiché è basato principalmente su un contenitore in forma di siringa e un recipiente per il medicamento diluito. Deve essere predisposto di volta in volta per ogni singolo utilizzo su paziente e non può fornire farmaci diluiti in modo personalizzato per ciascun paziente. Inoltre non può utilizzare i farmaci nelle confezioni usuali di fornitura. La domanda di brevetto EP-1 563 819 Al presenta un apparecchio di miscelazione goccia a goccia per infusioni che costituisce un sistema di sicurezza per i pazienti e per il personale medico, con il quale possono essere evitati incidenti medici nell'allestimento di infusioni con farmaci, per esempio farmaci antiblastici.
L'apparecchio di miscelazione per infusioni comprende un'unità per l'immissione di predeterminate informazioni che riguardano almeno la superficie del corpo del paziente, oppure l'area sotto la curva (AUC) della concentrazione plasma - tempo, oppure il peso corporeo del paziente .
L'apparecchio comprende inoltre un'unità di calcolo del liquido da fornire per determinare la quantità di farmaco liquido o di soluzione diluita di farmaco in base alle informazioni immesse; un'unità di guida per l' inserimento di tubi di miscelazione dotato di canali per il farmaco liquido e per la soluzione diluita; delle unità di alimentazione del liquido che sono in contatto rispettivamente con il canale attraverso cui passa il farmaco e con il canale attraverso cui la soluzione diluita entra nel tubo di miscelazione da inserire nell'unità di guida. Il farmaco liquido o la soluzione sono così trasportati secondo le quantità richieste, determinate dall'unità di calcolo.
L'apparecchio descritto in EP-1 563 819 è piuttosto complesso, l'unità di calcolo che definisce le quantità di farmaco da somministrare al paziente in base ai parametri corporei del paziente stesso non sempre assicura un corretto calcolo della quantità di farmaco da somministrare. Inoltre, i flussometri per il controllo delle quantità di farmaco in preparazione non sempre garantiscono una misurazione sicura e precisa.
La miscelazione e la sostituzione dei componenti in contatto con i farmaci risulta complicata e non è prevista la possibilità di utilizzare le normali confezioni di farmaci così come sono disponibili in commercio.
Uno scopo dell'invenzione è quindi di migliorare i dispositivi e i metodi noti per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici.
Un altro scopo dell'invenzione è di presentare un metodo e un dispositivo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici che siano semplici da realizzare. Un altro scopo dell'invenzione è di presentare un metodo e un dispositivo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici in cui i componenti a contatto con i farmaci possano essere facilmente sostituibili e/o sterilizzabili .
Ancora un altro scopo è di presentare un metodo e un dispositivo che siano accurati e precisi nella diluizione e l'allestimento dei farmaci e che forniscano dei risultati ripetibili.
In un primo aspetto dell'invenzione è previsto un dispositivo per la diluizione e l'allestimento di un farmaco antiblastico comprendente almeno un'unità di preparazione farmaco provvista di un primo serbatoio centrale, nel quale si trova un solvente, una prima pompa volumetrica , per esempio una pompa peristaltica, un'unità di svuotamento per almeno un flacone di farmaco, la prima pompa volumetrica essendo atta a trasferire in modo dosato il solvente dal serbatoio centrale a detto almeno un flacone di farmaco, caratterizzato dal fatto che l'unità di svuotamento comprende dei mezzi posizionamento e blocco che hanno un alloggiamento atto ad accogliere dimensioni e formati diversi dei flaconi.
In un secondo aspetto dell'invenzione, è previsto un apparato per la per la diluizione e l'allestimento di un farmaco antiblastico comprendente almeno un'unità di preparazione farmaco provvista di un primo serbatoio centrale, nel quale si trova un solvente, una prima pompa volumetrica, per esempio una pompa peristaltica, un'unità di svuotamento per almeno un flacone di farmaco, la prima pompa volumetrica essendo atta a trasferire in modo dosato il solvente dal serbatoio centrale a detto almeno un flacone di farmaco, un secondo serbatoio per il farmaco semilavorato che è riempito da detta prima pompa volumetrica in successione al flacone, caratterizzato dal fatto di comprendere un primo gruppo o kit principale sostituibile comprendente mezzi a punta da innestare sul flacone di farmaco, il serbatoio per il farmaco semilavorato e tubi per il collegamento delle diverse parti
Grazie al primo e al secondo aspetto dell'invenzione è possibile una più semplice gestione delle terapie antiblastiche .
Si possono preparare le soluzioni di farmaco diluito per le terapie utilizzando direttamente i flaconi di farmaco nelle diverse forme e dimensioni che si trovano in commercio. È quindi possibile realizzare le terapie anche con personale non specializzato, a fronte di un breve addestramento iniziale.
Inoltre, tutti i componenti a contatto con i farmaci antiblastici possono essere facilmente sostituiti e/o sterilizzati .
L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui
Figura 1 illustra una cabina con cappa a flusso laminare verticale di classe II, attualmente utilizzata nella diluizione e l'allestimento dei farmaci antiblastici; Figura 2 è uno schema a blocchi del dispositivo secondo l'invenzione;
Figura 3 illustra una parte del dispositivo secondo l'invenzione ;
Figura 4 è un diagramma a blocchi che illustra schematicamente le parti del dispositivo di figura 3; Figure 5-9 illustrano componenti significativi del dispositivo secondo l'invenzione.
Concettualmente, l'invenzione prevede un dispositivo comprendente almeno una unità di diluizione e allestimento del farmaco antiblastico provvisto di un primo serbatoio centrale, nel quale si trova un solvente, tipicamente soluzione fisiologica o glucosata, una prima pompa volumetrica, per esempio una pompa peristaltica, un'unità di svuotamento per almeno un flacone di farmaco, nonché un secondo serbatoio per la raccolta del farmaco diluito, cioè farmaco semilavorato.
L'unità di svuotamento si innesta nel flacone del farmaco con un sistema a punta capace di perforare il tappo in materiale plastico, tipicamente in ABS (acrilonitrile butadiene stirene) .
La prima pompa volumetrica è utilizzata per trasferire in modo dosato il solvente dal serbatoio centrale ad almeno un flacone di farmaco, tramite l'unità di svuotamento. Il flacone del farmaco è sistemato su un impianto di posizionamento e di blocco che è caratterizzato dall'avere un alloggiamento tale da poter accogliere le diverse dimensioni e diversi formati di flacone.
L'unità di svuotamento, provvista di un ingresso e di un uscita, consente il riempimento di un secondo serbatoio che conterrà una soluzione con la diluizione del farmaco: tale serbatoio sarà denominato serbatoio del semilavorato.
Attraverso una seconda pompa volumetrica, viene trasferito l'opportuna dose di farmaco diluito dal serbatoio del semilavorato al contenitore che conterrà la diluizione finale del farmaco antiblastico, cioè il preparato. Tale contenitore è predisposto per l'inserimento endovena.
Passiamo quindi a una descrizione dettagliata del dispositivo e del metodo oggetto dell'invenzione.
Secondo quanto illustrato in figura 2 un dispositivo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici è indicato complessivamente con 1 e comprende un involucro 2, il quale contiene una pluralità di unità di preparazione farmaco 3 indipendenti e coordinate da mezzi di controllo 4 attraverso un'interfaccia elettronica 5 collegata ad un controller hardware 7 che guida fisicamente le unità 3. Le unità di preparazione farmaco 3 sono collegate elettronicamente al controller 7 tramite un connettore di tipo rapido.
Ciascuna delle unità di preparazione farmaco 3 tratta singolarmente un tipo di farmaco per volta e può generare il numero di preparati necessari per una sessione di terapia .
La presenza di diverse unità di preparazione farmaco 3 consente al dispositivo 1 di produrre più preparati contemporaneamente, ognuno costituito con farmaci di tipo diverso.
Tutti i componenti che si trovano all'interno dell'involucro 2 sono soggetti all'aspirazione di una cappa a flusso laminare verticale 6 per evitare contaminazioni. Tutta l'area di lavorazione all'interno del dispositivo 1 è soggetta ad una aspirazione continua dei vapori generati, sebbene questi vapori siano comunque ridotti al minimo.
Nella cappa a flusso laminare verticale 6, l'aria è filtrata attraverso il filtro idrorepellente tipo HEPA, cioè un filtro antiparticolato ad alta efficienza che assicura un ambiente sterile, e si muove verticalmente dall'alto verso il basso, cioè verso l'area di lavoro da dove viene in parte espulsa e in parte ricircolata. Il flusso laminare verticale produce una aspirazione di aria esterna, sterilizzata, che crea una barriera di protezione nei confronti dell'ambiente esterno e allo stesso tempo impedisce la contaminazione dell'area. Possono anche essere previsti dei mezzi di condizionamento atti a mantenere una temperatura costante all' interno del dispositivo 1.
I mezzi di controllo 4 possono essere realizzati con un qualunque dispositivo programmabile, per esempio: personal computer, palmari, ecc . , nel quale sono gestiti i dati utilizzando uno o più programmi per elaboratore dedicati.
Attraverso i programmi per elaboratore vengono registrati tutti i dati necessari alla preparazione della terapia: scheda anagrafica del paziente, tipo di protocollo usato, sequenza e dosaggi dei farmaci, ciclicità di somministrazione, ecc.
È anche possibile, quando è necessario, richiedere delle modifiche nei dosaggi (tipicamente una riduzione di dose) . In generale, esisteranno almeno due tipologie di programma, il primo gestisce fisicamente il dispositivo nelle sue parti meccaniche, idrauliche ed elettroniche, il secondo gestisce i dati e le funzionalità destinate alla produzione del preparato. In particolare, quest'ultimo deve :
• Gestire l'anagrafica degli schemi terapeutici (protocolli e terapie di supporto) : in questo modo si faciliteranno le operazioni di generazione del piano di lavoro. L'applicazione deve consentire quindi la personalizzazione per il paziente, in modo automatico -calcolando le dosi autonomamente - e manuale - se il medico oncologo ritiene necessaria una modifica (tipicamente una riduzione di dose) .
• Gestire l'anagrafica dei pazienti in modo da avere in automatico le informazioni come la superficie corporea e eliminando gli errori di calcolo e/o di trascrizione. • Generare il piano di lavoro per i singoli pazienti, partendo dai dati presenti nella richiesta terapeutica: in questa fase l'applicazione consentirà di associare al paziente un protocollo di base, adattandolo allo stesso. A tal proposito sarà possibile aggiungere terapie di supporto ed effettuare variazioni in percentuale o numerico sui dosaggi della terapia.
• Modificare le informazioni presenti sul piano di lavoro del singolo paziente. L'applicazione consente modificare i dosaggi in percentuale o agendo direttamente sulla dose, sostituire la forma farmaceutica, il tipo di somministrazione e i tempi di somministrazione, ecc. Tutte le modifiche si possono eseguire sul singolo farmaco, sulla singola preparazione, per la giornata selezionata o per tutto il protocollo.
• Visionare lo stato della terapia.
• Inserimento di note da parte del medico oncologo. • Inserire delle note per il personale somministratore e/o visionare eventuali note inserite da loro durante la fase di somministrazione.
• Eseguire statistiche su i singoli protocolli terapeutici per scopi di ricerca e analisi, secondo diversi criteri.
• Eseguire statistiche relative ai consumi e ai costi, con previsione dei consumi.
• Export dei dati nei formati dati più diffusi: Testo, Excel, xml.
• Eseguire tutte le stampe necessarie, in particolare il piano di lavoro della giornata o di più giornate e il dettaglio di somministrazione, consegnato al personale infermieristico assieme alla preparazione: questa scheda riassume la terapia del paziente mettendo in evidenza i tempi e le avvertenze (note) .
Tutte le operazioni avranno diversi livelli di sicurezza e di accesso, così come deciso dal responsabile di reparto. L'unità di preparazione 3 è illustrata in dettaglio nelle figure 3 e 4.
Secondo la figura 3, l'unità di preparazione 3 comprende un primo serbatoio centrale 8, nel quale si trova un solvente, per esempio una soluzione fisiologica e/o glucosata, una prima pompa volumetrica 9, per esempio una pompa peristaltica, atta a trasferire la soluzione dal serbatoio centrale 8 ad un'unità di svuotamento 10 inserita automaticamente in un flacone di farmaco antiblastico 11.
I flaconi di farmaco 11 si trovano all'interno di mezzi a magazzino (non illustrati) che possono comprendere anche una zona frigorifera.
I flaconi di farmaco 11 sono trasferiti tramite dei mezzi di caricamento 12 i quali comprendono un meccanismo di trascinamento 13 e dei mezzi di posizionamento e di blocco 14 per i flaconi 11.
Il meccanismo di trascinamento 13 è realizzato secondo uno dei tanti modi disponibili in campo industriale: per esempio tramite un nastro trasportatore.
Poiché i farmaci presenti in commercio sono distribuiti in confezioni e formati differenti, i mezzi di posizionamento e di blocco 14 hanno un alloggiamento per ospitare il collo del flacone 11; tale alloggiamento deve essere adattabile in modo che possa accogliere i diversi formati dei flaconi.
Dalle diverse confezioni attualmente in commercio, risulta che il collo dei flaconi 11 presentano un diametro che non ha sostanziali differenze fra uno e l'altro, con una media di 16 mm.
L'alloggiamento dei mezzi di posizionamento e di blocco 14 consente la disposizione del flacone con la testa rivolta verso il basso, ed è abbastanza ampio da contenere le diverse misure dei differenti formati.
Ogni alloggiamento è collocato sul meccanismo di trascinamento 13 .
Il movimento del flacone sul meccanismo di trascinamento 13, offre la possibilità a dei mezzi di riconoscimento 16 di individuare il codice a barre identificativo del farmaco e perciò identificare le informazioni relative al farmaco .
I mezzi di riconoscimento 16 possono essere realizzati attraverso dei mezzi lettura ottica come un lettore ccd, oppure una telecamera, oppure altre tecnologie di identificazione disponibili, come elementi RFID - Radio Frequency Identification.
Il riconoscimento del farmaco copre un aspetto importante della sicurezza, in quanto evita di utilizzare un farmaco al posto di un altro. Anche per questo, il programma per elaboratore dedicato dovrà avere la disponibilità del database dei farmaci che possono essere utilizzati, registrando anche tutte le caratteristiche di formato e dimensione .
Il flacone 11 è bloccato in corrispondenza del collo da un sistema di bloccaggio (non illustrato) formato da due forcelle a 'V' disposte in maniera opposta.
Il flacone 11 è portato al di sopra dell'unità di svuotamento 10 che presenta dei mezzi a punta 15, detti mezzi a punta 15 sono quindi inseriti all' interno del flacone 11 e successivamente disinseriti quando il flacone 11 è stato completamente svuotato del farmaco, in seguito al passaggio del solvente.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure 5 e 6, l'unità di svuotamento 10 comprende i mezzi a punta 15, i quali comprendono una punta 17 in materiale plastico, sufficientemente duro da permettere la perforazione del tappo del flacone 11, considerando che tale tappo è generalmente realizzato in ABS (acrilonitrile butadiene stirene) .
Per riempire e svuotare il flacone di farmaco 11, la punta 17 comprende a sua volta un primo condotto 18 di entrata, un secondo condotto 19 di uscita, una valvola di non ritorno 20 unidirezionale in entrata verso il flacone 11 e una valvola di non ritorno 21 unidirezionale in uscita dal flacone 11. Le valvole 20 e 21 possono essere realizzate tramite un attacco rapido 28 che verrà descritto in dettaglio successivamente.
Il primo condotto 18 è collegato tramite un tubo flessibile in materiale sintetico al serbatoio centrale 8 contenente il solvente.
Il solvente viene trasfuso all'interno del flacone 11 con un opportuno valore di pressione tramite la prima pompa volumetrica 9. Una volta riempito il flacone 11, il solvente miscelato al farmaco inizierà a defluire nel secondo condotto 19 di uscita, collegato a un serbatoio del farmaco semilavorato 22 .
Fornendo un'opportuna quantità di solvente, il flacone 11 si svuoterà completamente dal farmaco: alla fine resterà pieno del solo solvente (con piccoli margini di errore) . A questo punto il flacone 11 viene rilasciato in un apposito contenitore di smaltimento e un nuovo flacone viene innestato sull'unità di svuotamento 10.
I farmaci antiblastici sono altamente deperibili una volta aperti, per cui devo essere velocemente smaltiti o utilizzati (tipicamente 24 ore) .
I farmaci sono essenzialmente distribuiti in due diversi stati: allo stato liquido con diversi gradi di viscosità, e allo stato liofilizzato, cioè in polvere.
La procedura adottata per la diluizione e l'allestimento fa sì che il risultato sia indipendente dallo stato fisico del farmaco.
Nel caso in cui il farmaco sia allo stato liofilizzato, il passaggio del solvente all' interno del flacone provvede alla sua solubilizzazione prima del suo utilizzo.
Tale procedura si applica bene anche nei casi in cui si faccia uso di flaconi che presentano solo 1 mi di soluzione, quantitativo che risulterebbe inadeguato a percorrere un tubo del circuito idraulico (per esempio, per un tubo di diametro 1/8" , 1 mi corrisponde a circa 3 cm lineari) : le perdite sarebbero inaccettabili. Il processo di diluizione è quindi un passo obbligato prima di procedere al suo definitivo trasferimento.
Conseguentemente, il serbatoio del semilavorato 22 si riempirà di farmaco diluito in proporzioni conosciute. Poiché da un flacone vengono prodotti diversi preparati, uno per ogni paziente, potrebbero essere necessari più flaconi all' interno della stessa sessione di terapie (tipicamente una sessione giornaliera) per generare tutti i preparati necessari.
Per questo motivo, si dovrà ripetere il riempimento e lo svuotamento dei flaconi di farmaco per un numero di volte necessario affinché si abbia, all' interno del serbatoio del semilavorato 22, la disponibilità di farmaco diluito necessario alla produzione di tutte le preparazioni che si useranno nella sessione di terapie.
Il serbatoio del semilavorato 22 è illustrato più in dettaglio in figura 7.
Il serbatoio 22 comprende un involucro 23 in materiale plastico non trasparente alla luce ed ha una forma asimmetrica e rastremata verso il fondo 24 .
Durante lo svuotamento del serbatoio 22, tale forma serve a fare convergere tutto il farmaco diluito verso il fondo 24 stesso in modo da impedire che vi siano zone di ristagno del farmaco e in modo da minimizzare le perdite.
Nella parte superiore del serbatoio 22 si trova un condotto di entrata 25, collegato al secondo condotto di uscita 19 dell'unità di svuotamento 10, e un filtro idrofobico 26 che permette la ventilazione del serbatoio, filtrando particelle e microrganismi. Nel fondo 24 si trova un condotto di uscita 27 dotato di mezzi a sede 28a destinati ad essere associati a dei mezzi ad attacco rapido 28. I suddetti mezzi ad attacco rapido 28 sono di tipo speciale per evitare perdite di liquido durante l'innesto e il disinnesto.
Il condotto 27 è collegato, tramite un tubo flessibile e una valvola di non ritorno 29 unidirezionale in uscita dal serbatoio 22, con una seconda pompa volumetrica 30, per esempio una pompa peristaltica.
La funzione della valvola di non ritorno 29 unidirezionale può essere realizzata tramite i mezzi ad attacco rapido 28 che comprendono anche dei mezzi a valvola unidirezionale .
Il farmaco antiblastico diluito è quindi trasferito dal serbatoio del semilavorato 22 ad un contenitore 31 di farmaco preparato, attraverso l'utilizzo della seconda pompa volumetrica 30.
Si deve notare che le pompe volumetriche 29 e 30, grazie alle loro caratteristiche costruttive, permettono di fornire quantità esattamente dosate di liquido e non richiedono dispositivi aggiuntivi per verificare la quantità di liquido erogato.
Un esempio di realizzazione delle pompe volumetriche 29 e 30 è dato da una pompa peristaltica.
I principali vantaggi della pompa peristaltica, possono essere riassunti in: nessun inconveniente in caso di funzionamento a secco; resistenza delle tubazioni alla gran parte dei prodotti chimici usati; nessuna perdita di tenuta; impiego di velocità variabili e di differenti diametri delle tubazioni; possibilità di funzionamento in due opposti versi; pulizia facilitata perché il liquido non viene a contatto con parti meccaniche; l'unica parte che richiede manutenzione è la tubazione che nel nostro caso è del tipo monouso (usa e getta) ; possibilità di sterilizzazione e pulizia all' interno della pompa mediante soluzioni disinfettanti e/o sterilizzanti. Come già sopra indicato, a causa della grande precisione di erogazione di liquido dato dalla pompa peristaltica, non sono necessari dispositivi di misurazione della quantità di liquido erogato.
Sarà invece necessario applicare dei sensori di flusso 15a esterni ai tubi di collegamento che indichino l'inizio e la fine del passaggio del liquido al loro interno.
I mezzi di controllo 4 calcolano automaticamente la quantità di farmaco che dovrà essere introdotta nel contenitore 31 del farmaco preparato, prelevandolo dal serbatoio del semilavorato 22 dove il farmaco è stato già diluito in precedenza.
Secondo quanto illustrato in dettaglio in figura 8, il contenitore 31 comprende un involucro 32 in materiale plastico non trasparente alla luce e nella parte superiore comprende un condotto di entrata 33, dotato di un attacco rapido 28, e un filtro idrofobico 34 che permette la ventilazione del contenitore 31, filtrando particelle e microrganismi .
Il condotto di entrata 33 del contenitore 31 è collegato al condotto in uscita proveniente dalla seconda pompa volumetrica 30.
Al termine della fase di lavorazione del farmaco preparato l'unità di preparazione 3 può emettere avvisi acustici e/o visivi che indicano all'operatore la possibilità di estrarre il contenitore 31 con il farmaco, il quale è pronto ad essere somministrato al paziente.
Le fasi di preparazione del farmaco semilavorato e di trasferimento del farmaco nel contenitore 31 possono anche avvenire in parallelo.
L'attacco rapido 28, illustrato in dettaglio in figura 9, consente il passaggio di liquido in una direzione indicata con F in figura, e comprende un involucro 35 destinato ad inserirsi in un apposita sede, per esempio la sede 28a del serbatoio 22, tramite un anello 38 di bloccaggio.
All' interno dell' involucro 35 si trova un pistone 36 dotato di aperture 37 atte a permettere il passaggio del liquido attraverso l'attacco rapido. Il pistone 36 presenta una testa di tenuta 39 mantenuta normalmente in chiusura su una sede 40 per mezzo di una molla 41.
Tutti i componenti (connettori, tubi e contenitori) che vengono a contatto con il farmaco non possono essere usati con nessun altro tipo di farmaco e, terminato l'allestimento, dovranno essere sostituiti e smaltiti oppure lavati e sterilizzati.
Per facilitare la sostituzione oppure la sterilizzazione dei suddetti componenti sono previsti tre gruppi o kit monouso, illustrati in figura 4 : un primo kit, detto kit principale, un secondo kit, detto kit chimico e un terzo kit, detto kit solvente.
Il primo gruppo o kit principale comprende l'unità di svuotamento 10 da innestare sul flacone 11 di farmaco, il serbatoio del semilavorato 22 per il farmaco semilavorato e tubi in materiale plastico per il collegamento delle diverse parti .
I suddetti tubi in materiale plastico, sono adatti ad essere montati sui rotori delle pompe peristaltiche 9 e 30 e comprendono, fra l'altro, un primo tubo per collegare l'unità di svuotamento 10 al serbatoio centrale 8, un secondo tubo per collegare il serbatoio del semilavorato 22 all'innesto rapido 28 che si accoppia ad una sede presente nel kit chimico.
L'unità di svuotamento 10 è invece solidale con il serbatoio del semilavorato 22 ed è assemblato in sede industriale .
Il kit viene montato all' interno dell'apposita area del dispositivo 3, agganciandolo su appositi incastri autobloccanti (non raffigurati) e inserendo il tubo flessibile dentro specifiche guide e all' interno del circuito della pompa peristaltica.
Il serbatoio del semilavorato 22 è soggetto ad entrambe le fasi di carico e scarico, quindi deve comprendere anche una valvola ventilata 26, dotata di un filtro idrofobico, per esempio un filtro idrorepellente da 0.22 micron, che permette lo sfiato del serbatoio 22.
Il secondo gruppo o kit chimico, comprende il contenitore 31 per il farmaco preparato.
Il contenitore 31 è realizzato in materiale plastico opaco alla luce (ad esempio polietilene) , può avere forma di parallelepipedo e comprende un tappo dotato di valvola ventilata 34, dotata di filtro idrofobico, per esempio un filtro idrorepellente da 0.22 micron, che permette lo sfiato del contenitore 31.
Anch'esso infatti è soggetto ad entrambe le fasi di carico e scarico del farmaco preparato.
Il contenitore 31 è dotato di un attacco rapido 28, che permette un facile collegamento sia a una corrispondente parte del kit principale, sia a un tubo flessibile che, successivamente, dovrà essere collegato ad esempio ai deflussori usati nelle somministrazioni endovena.
Sulle facce del contenitore 31 è presente una superficie stampabile dall' inchiostro usato nelle stampanti a getto di inchiostro. Ciò servirà per stampare al termine dell'allestimento del farmaco i dati necessari all' identificazione del preparato: il nome del farmaco, il suo dosaggio, il nominativo del paziente e la data di produzione e/o somministrazione.
Il terzo gruppo o kit solvente comprende il contenitore centrale 8 che contiene il solvente (tipicamente soluzione fisiologica o soluzione glucosata) .
Il metodo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici comprende essenzialmente le seguenti fasi: - immettere nei mezzi di controllo 4 gli schemi dei protocolli chemioterapici, i dati relativi ai farmaci, i dati relativi ai pazienti, ecc. ;
caricare e/o sostituire manualmente il serbatoio centrale 8, se vuoto (kit solvente) ;
- rimuovere il gruppo o kit principale utilizzato in una eventuale precedente fase di trasferimento del farmaco; - alloggiare un nuovo gruppo o kit principale da utilizzare in una nuova fase di trasferimento del farmaco;
- caricare manualmente o automaticamente almeno un flacone di farmaco 11 tramite i mezzi di caricamento 12;
- trasferire in modo dosato la soluzione proveniente dal serbatoio centrale 8 al flacone di farmaco 11 e poi nel serbatoio 22 del farmaco semilavorato;
trasferire in modo dosato il farmaco diluito prelevandolo dal serbatoio 22 del farmaco semilavorato e mandarlo al contenitore 31 del farmaco preparato finale; - prelevare il contenitore 31 del farmaco preparato, cioè il prodotto finale, pronto da inserire in endovena in un paziente;
- prelevare i flaconi e i contenitori 11, 22, 31 per lo smaltimento.
Il dispositivo e il metodo secondo l'invenzione permettono di migliorare i dispositivi e i metodi noti per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici. In particolare, il dispositivo e il metodo permettono di:
Gestire in modo informatico gli schemi dei protocolli chemioterapici dei pazienti (SPC) .
Gestire il database dei farmaci presenti nei protocolli, ivi compresi tutti i loro dati sulle tipologie di confezione disponibili in commercio.
Calcolare automaticamente le dosi per la produzione dei flaconi con il farmaco in soluzione.
Scegliere automaticamente le diverse tipologie di farmaco necessarie per la produzione dei preparati.
Accogliere automaticamente i diversi formati dei flaconi di farmaci presenti.
Trattare indifferentemente farmaci in diversi stati fisici, ovvero liquido (più o meno viscoso) e in polvere (da solubilizzare) .
Trattare i farmaci che presentano quantitativi critici, ad esempio quantità pari ad 1 ml.
Produrre in tutta sicurezza delle dosi personalizzate, evitando la manipolazione diretta dei farmaci antiblastici da parte dell'uomo.
Eseguire, nelle giuste condizioni, più preparati contemporaneamente, diversamente da quanto accade adesso con la procedura manuale.
Stampare nell'apposito spazio del contenitore del preparato i dati essenziali di riconoscimento come il nome del farmaco, il suo dosaggio, il nominativo del paziente e la data di produzione/somministrazione.
Presentare una serie di procedure automatiche per il controllo e la verifica sia del tipo di farmaci utilizzati, sia dei flaconi prodotti;
Ottimizzare la scelta dei formati dei flaconi di farmaco, per minimizzare i residui.
Avere i componenti a contatto con i farmaci antiblastici facilmente sostituibili e/o lavabili/sterilizzabili e/o di tipo usa e getta;
Poter essere facilmente manovrata da personale non specializzato, a fronte di un breve training iniziale.
Rilasciare il contenitore per lo smaltimento dei rifiuti speciali automaticamente.
Mantenere, opzionalmente, una temperatura costante all' interno del dispositivo.
essere facilmente accessibile alle parti interne, per il lavaggio e la manutenzione.
Possedere, opzionalmente, una zona frigorifera per 10 stoccaggio dei farmaci.
Avere il sistema interamente controllato da un'elettronica e da un software di gestione dedicato.
Avere il sistema software facilmente aggiornabile dagli operatori.
Fornire dei risultati ripetibili.
11 dispositivo secondo l'invenzione è in grado di accogliere i diversi formati dei flaconi di farmaci presenti in commercio; ha dimensioni e peso contenuti, in modo da poter essere sistemata ovunque agevolmente; presenta una serie di procedure automatiche per il controllo e la verifica sia del tipo di farmaci utilizzati, sia dei flaconi prodotti; è in grado di rilasciare il contenitore per lo smaltimento dei rifiuti speciali automaticamente; grazie alle caratteristiche costruttive è facilmente accessibile alle parti interne, per il lavaggio e la manutenzione.
Il dispositivo secondo l'invenzione può eseguire nelle giuste condizioni più preparazioni di farmaci contemporaneamente. Infatti, i mezzi di controllo 4 sono in grado di gestire gli schemi dei protocolli chemioterapici dei pazienti, il database dei farmaci consentiti nei protocolli, e possono memorizzare tutti i dati sulle confezioni disponibili in commercio ad essi relativi. Il dispositivo secondo l'invenzione calcola automaticamente le dosi per la produzione dei flaconi con il farmaco in soluzione; richiede le diverse tipologie di farmaco necessarie e può preparare in tutta sicurezza dosi personalizzate per ciascun paziente, evitando la manipolazione diretta dei farmaci antiblastici da parte dell'uomo.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici comprendente almeno un'unità di preparazione farmaco (3) provvista di un primo serbatoio centrale (8) , nel quale si trova un solvente, una prima pompa volumetrica (9) , per esempio una pompa peristaltica, un'unità di svuotamento (10) per almeno un flacone di farmaco (11) , la prima pompa volumetrica (9) essendo atta a trasferire in modo dosato il solvente dal serbatoio centrale (8) a detto almeno un flacone di farmaco (11) , caratterizzato dal fatto che l'unità di svuotamento (10) comprende dei mezzi posizionamento e blocco (14) che hanno un alloggiamento atto ad accogliere dimensioni e formati diversi dei flaconi (11) .
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui dette dimensioni e formati diversi dei flaconi (11) sono le dimensioni e formati dei flaconi di farmaci antiblastici presenti in commercio.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente un secondo serbatoio di farmaco semilavorato (22) che viene riempito da detta prima pompa volumetrica (9) in successione a detto almeno un flacone di farmaco (11) .
  4. 4. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l'unità di svuotamento (10) comprende un primo gruppo o kit principale sostituibile comprendente mezzi a punta (15) da innestare sul flacone (11) di farmaco, un serbatoio (22) per il farmaco semilavorato e tubi per il collegamento delle diverse parti (8, 9, 11, 15, 22) .
  5. 5. Dispositivo (1) per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici comprendente almeno un'unità di preparazione farmaco (3) provvista di un primo serbatoio centrale (8) , nel quale si trova un solvente, una prima pompa volumetrica (9) , per esempio una pompa peristaltica, un'unità di svuotamento (10) per almeno un flacone di farmaco (11) , la prima pompa volumetrica (9) essendo atta a trasferire in modo dosato il solvente dal serbatoio centrale (8) a detto almeno un flacone di farmaco (11) , un secondo serbatoio (22) per il farmaco semilavorato che è riempito da detta prima pompa volumetrica (9) in successione al flacone (11) , caratterizzato dal fatto di comprendere un primo gruppo o kit principale sostituibile comprendente mezzi a punta (15) da innestare sul flacone (11) di farmaco, il serbatoio (22) per il farmaco semilavorato e tubi per il collegamento delle diverse parti (8, 9, 11, 15, 22) .
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui l'unità di svuotamento (10) comprende dei mezzi posizionamento e blocco (14) dotati di un alloggiamento atto ad accogliere dimensioni e formati diversi dei flaconi (11) .
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 3 a 6, comprendente una seconda pompa volumetrica (30) , per esempio una pompa peristaltica, per trasferire in modo dosato il farmaco diluito dal serbatoio del farmaco semilavorato (22) ad un contenitore (31) di farmaco pronto per un paziente.
  8. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un involucro (2) che contiene almeno un'unità di preparazione farmaco (3) .
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui l'involucro (2) è munito di una cappa a flusso laminare (6) , per cui tutti i componenti che si trovano all'interno dell' involucro (2) sono soggetti all'aspirazione della cappa a flusso laminare verticale (6) .
  10. 10 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di controllo (4) per controllare e gestire detta almeno un'unità di preparazione farmaco (3) .
  11. 11 . Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui i mezzi di controllo (4) sono realizzati con un dispositivo programmabile (7) , per esempio un personal computer, computer palmare, ecc. .
  12. 12 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi a magazzino al cui interno si trovano flaconi di farmaco (11) .
  13. 13 . Dispositivo secondo la rivendicazione 12, in cui i mezzi a magazzino comprendono una zona frigorifera.
  14. 14 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di riconoscimento (16) per individuare e riconoscere il codice identificativo del farmaco e perciò identificare le informazioni relative al farmaco.
  15. 15 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti da 4 a 14, in cui i mezzi a punta (15) comprendono una punta (17) che comprende a sua volta un primo condotto (18) di entrata, un secondo condotto (19) di uscita.
  16. 16 . Dispositivo secondo la rivendicazione 15, in cui i mezzi a punta (15) comprendono una valvola di non ritorno (20) unidirezionale in entrata verso il flacone (11) e una valvola di non ritorno (21) unidirezionale in uscita dal flacone (11) .
  17. 17 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l'unità di preparazione farmaco (3) comprende un meccanismo di trascinamento (13) per trasferire i flaconi (11) .
  18. 18 . Dispositivo secondo la rivendicazione 17, in cui il meccanismo di trascinamento (13) comprende un nastro trasportatore .
  19. 19 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti da 3 a 18, in cui il serbatoio (22) comprende un involucro (23) in materiale plastico non trasparente alla luce ed ha una forma asimmetrica e rastremata verso il fondo (24) .
  20. 20 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti da 3 a 19, in cui il serbatoio (22) comprende nella parte superiore un condotto di entrata (25) e un filtro idrofobico (26) che permette la ventilazione del serbatoio, filtrando particelle e microrganismi.
  21. 21. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti da 7 a 20, comprendente un secondo gruppo, o kit chimico sostituibile, costituito dal contenitore (31) per il farmaco preparato.
  22. 22 . Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un terzo gruppo, o kit contenitore sostituibile, costituito dal serbatoio centrale (8) riempito di solvente.
  23. 23. Metodo per la diluizione e l'allestimento di farmaci antiblastici tramite un dispositivo (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, il metodo comprendendo : immettere tramite i mezzi di controllo (4) degli schemi dei protocolli chemioterapici, i dati relativi ai farmaci, i dati relativi ai pazienti, ecc . ; caricare e/o sostituire un serbatoio centrale (8) di solvente, se vuoto; rimuovere un gruppo o kit principale di componenti utilizzato in una eventuale precedente fase di allestimento del farmaco; alloggiare un nuovo kit principale da utilizzare in una nuova fase di allestimento del farmaco; caricare almeno un flacone di farmaco (11) tramite mezzi di caricamento (12) .
  24. 24. Metodo secondo la rivendicazione 23, comprendente trasferire in modo dosato il solvente proveniente dal serbatoio centrale (8) al flacone di farmaco (11) e poi nel serbatoio (22) del farmaco semilavorato.
  25. 25. Metodo secondo la rivendicazione 24, comprendente trasferire in modo dosato il farmaco diluito prelevandolo dal serbatoio (22) del farmaco semilavorato e mandandolo al contenitore (31) del farmaco preparato finale.
  26. 26. Metodo secondo la rivendicazione 25, comprendente prelevare il contenitore (31) del farmaco preparato, cioè il prodotto finale, pronto da inserire in endovena in un paziente.
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 26, comprendente prelevare i flaconi e i contenitori (11, 22, 31) per lo smaltimento.
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