ITMI982759A1 - Acetali, loro preparazioni, loro utilizzazioni. - Google Patents

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Francois Hugues
Alain Forestiere
Lucien Saussine
Dominique Commereue
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Description

diversi, sono un gruppo metile o un gruppo ottadecile, oppure in cui RI e R2 sono degli atomi di idrogeno e R3 e R4 , uguali, sono dei gruppi esile o dei gruppi 2-etilesile o dei gruppi esadecile.
Descrizione del trovato
La presente invenzione riguarda degli acetali, i loro modi di preparazione e le loro utilizzazioni.
Nel quadro di una ricerca su dei catalizzatori di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine leggere, la richiedente è stata portata ad interessarsi agli acetali suscettibili di formare un complesso con dello zirconio, che presenta una buona attività catalitica per questa reazione di oligomerizzazione.
La tecnica precedente descrive due modi generali per la sintesi degli acetali di chetoni. Un metodo consiste nel far reagire un ortoestere con un chetone per dare l'acetale del chetone richiesto. Gli stessi acetali sono ottenuti con un secondo tipo di reazioni che consiste nel far reagire un acetilene sostituito con due moli di alcol. A questi due metodi principali si aggiungono anche altri metodi di sintesi degli acetali: un metodo consiste nel far reagire un aldeide o un chetone con uno o più alcoli, come pure un metodo detto di transacetalizzazione a partire da un acetale e da un alcol. Si conoscono anche altri metodi indiretti di sintesi di acetali che rimangono tuttavia poco utilizzati.
Gli acetali "non ciclici" possono essere sintetizzati con i metodi classici della tecnica precedente. Con acetali non ciclici ai sensi della presente descrizione si intendono gli acetali secondo la formula che segue in cui i raggruppamenti RI e R2 non formano un ciclo.
Essi possono essere sintetizzati con il metodo di transacetilizzazione. Questa sintesi richiede quindi di spostare l'equilibrio verso l'acetale richiesto per ottenere buone rese e di separare l'acetale richiesto dagli altri prodotti e reagenti in eccesso. Si può separare l'acetale dagli altri componenti della miscela con una distillazione quando i punti di ebollizione dei differenti componenti della miscela lo permettono, si può anche ricorrere alla distillazione di un azeotropo alcol-acetale quando esiste. Se non esiste azeotropo alcol-acetale, bisogna prevedere altri mezzi di messa in opera per isolare l'acetale ricercato.
Lo studio della tecnica precedente ha consentito di ritrovare numerosi documenti sulla sintesi degli acetali. Così, N. B. Lorette e W. L. Howard in Organic Synthesis Coll. Voi. V, pagina 5 descrivono una procedura generale per la sintesi di acetali dell'acetone per transacetalizzazione a partire da 2,2-di(metossi)propano e dall'alcol corrispondente all'acetale richiesto. In queste sintesi, gli acetali sono quelli in cui i gruppi R3 e R4 della formula generale precedente sono identici. Con "alcol corrispondente all'acetale richiesto" si intende allora un alcol di formula R30H (o R40H, poiché R3 e R4 sono identici) .
Fieser e Fieser in Reagents for Organic synthesis, Voi. 5 pagina 360 descrivono un'altra procedura della sintesi degli acetali dell'acetone a partire da 2-metossipropene. Tra i documenti della tecnica precedente si ricordano due metodi indiretti di sintesi degli acetali del formolo. Un primo metodo di B.S. Bai, H.W. Pinnick in J. Org. Chem. Volume 44, pagine 3727-3728 (1979) descrive l'ottenimento di acetali della formaldeide a partire dall'alcol corrispondente all'acetale richiesto, dimetilsolfossido e trimetilclorosilano. In queste sintesi gli acetali sono quelli in cui i gruppi R3 e R4 della formula generale precedente sono identici.
Un altro metodo di B.C. Barot, H.W. Pinnick in J. Org.
Chem. Volume 46, pagine 2981-:2983 (1981) descrive l'ottenimento di acetali simmetrici del formolo con una reazione di interconversione di un acetale dissimmetrico con eliminazione dell'acetale simmetrico volatile.
Gli acetali secondo la presente invenzione sono degli acetali dell'acetone e degli acetali del formolo che sono rappresentati dalla formula generale seguente:
in cui RI e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4, identici, sono dei gruppi 2,2-dimetilpropile o dei gruppi esile, o dei gruppi decile, o dei gruppi dodecile, o dei gruppi tetradecile, o dei gruppi esadecile, o dei gruppi ottadecile, o dei gruppi tetraidrofurfurile,
oppure in cui RI e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4, diversi, sono un gruppo metile o un gruppo ottadecile, oppure in cui RI e R2 sono degli atomi di idrogeno e R3 e R4, identici, sono dei gruppi esile o dei gruppi 2-etilesile o dei gruppi esadecile.
In particolare si possono utilizzare degli alcoli lineari, ottenendo allora i composti seguenti in cui Ri e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4 sono due gruppi n-esile o due gruppi n-decile o due gruppi n-dodecile o due gruppi n-tetradecile o due gruppi n-esadecile o due gruppi n-ottadecile o un gruppo metile e un gruppo n-ottadecile, oppure in cui RI e R2 sono degli atomo di idrogeno e R3 e R4 son due gruppi n-esile o due gruppi n-esadecile.
Una prima serie di acetali dell'acetone è stata sinterizzata per transacetalizzazione nel 2,2-di(metossi)propano secondo la procedura generale descritta da N. B. Lorette e W. L. Howard, un altro acetale dissimmetrico è stato successivamente sintetizzato secondo la procedura descritta da Fieser e Fieser.
D'altra parte, acetali del formolo sono stati sintetizzati col metodo di B.S. Bai, H.W. Pinnick.
Gli acetali secondo la presente invenzione sono stati sintetizzati, separati, purificati secondo processi classici di purificazione e di separazione scelti in funzione delle specifiche di ciascun acetale. Questi prodotti sono stati caratterizzati dal loro spettro di risonanza magnetica nucleare utilizzando come solvente il diclorometano dideuterato (NMR (CD2Cl2)) e in alcuni casi la spettroscopia infrarossa (IR).
Questi acetali sono stati successivamente complessati con un composto dello zirconio, poi è stata misurata l'attività di questi complessi nella reazione di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine. Questo composto dello zirconio può essere un alogenuro di zirconio e più particolarmente un tetraalogenuro di zirconio come per esempio il tetracloruro di zirconio ZrCl4, il tetraioduro di zirconio Zrl4., il tetrabromuro di zirconio ZrBr4., il tetrafluoruro di zirconio ZrF,.
Questo composto dello zirconio può anche essere un derivato di formula ZrR'4, in cui R' è un gruppo alcossile di formula R"0, oppure un gruppo amido di formula R"2<N >° un gruppo carbossilato di formula R"COO, R" è quindi un gruppo idrocarbile o un gruppo alchile contenente di preferenza circa 1-30 atomi di carbonio. Questi alcossidi sono per esempio il tetrapropilato di zirconio di formula Zr(OC3H7)4, il tetrabutilato di zirconio di formula Zr(OC4H9)4, i composti carbossilato sono per esempio il tetra-2-etil-2-esanoato Zr(0C0C7H15) .
Il composto dello zirconio può anche essere un ossicarbossilato come per esempio il dizirconio-osso-esaetil-2-esanoato di formula [Zr(OCOC7H15)3]2o.
La presente invenzione riguarda anche un processo più particolare per la sintesi di alcuni acetali per reazione di un composto carbonilico non ciclico come un aldeide o un chetone di formula generale R'1R'2C=0 in cui R'1 e R'2, uguali o diversi, sono idrogeno o dei gruppi arile o alchile, linear .o ramificati, contenti da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi, con almeno un alcol di formula generale R'OH, in cui R' è un gruppo idrocarburico lineare o ramificato, contenente da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi.
In particolare, questo aspetto particolare della presente invenzione riguarda un processo per la sintesi degli acetali a partire da almeno un alcol R'OH, in cui R' è un gruppo alchile lineare o ramificato contenente da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi, di preferenza da 4 a 16 atomi di carbonio, estremi inclusi. Più particolarmente, la presente invenzione riguarda un processo per la sintesi degli acetali a partire da almeno un alcol di formula R'OH, in cui R' è un gruppo alchile ramificato, in particolare un gruppo alchile comportante una ramificazione in posizione 2 come per esempio 2-etilesile.
La tecnica precedente descrive due metodi generali per la sintesi degli acetali di chetoni. Un metodo consiste nel far reagire un ortoestere con un chetone per dare l'acetale del chetone richiesto. Gli stessi acetali sono ottenuti con un secondo tipo di reazioni che consiste nel far reagire un acetilene sostituito con due moli di alcol. A questi 2 metodi principali si aggiungono anche altri metodi di sintesi degli acetali: un metodo che consiste nel far reagire un'aldeide o un chetone con uno o più alcoli, come pure un metodo detto di transacetalizzazione a partire da un acetale e da un alcol. Si conoscono anche altri metodi indiretti di sintesi degli acetali che rimangono tuttavia poco impiegati.
Lo studio della tecnica precedente ha fatto ritrovare in particolare i documenti seguenti sulla sintesi degli acetali.
Questi documenti sono: C. R. Hebd. Séances Acad. Sci., 257 <1963> pagine 690-692 che descrive l'ottenimento del 2,2-di-sec-ottilossipropano e il brevetto US 5399778 che descrive l'ottenimento di chetali a catena lineare o ramificata di formula generale:
in cui R' e R'I sono dei gruppi alchile o arile contenenti da 1 a 8 atomi di carbonio oppure R' e R'I formano con l'atomo di carbonio a cui sono legati un ciclo -(CH2)4-oppure -{CH2)5- e in cui R'2 è un gruppo alchile lineare o ramificato contenente da 2 a 8 atomi di carbonio.
La sintesi degli acetali a partire da aldeidi o da chetoni e da alcoli per catalisi acida è una reazione di equilibrio. Per ottenere delle rese accettabili in acetali questo equilibrio deve essere spostato nel senso della sintesi dell'acetale.
Sono stati adottati numerosi metodi per spostare l'equilibrio verso la formazione dell'acetale. Tra questi l'utilizzazione di un notevole eccesso di uno dei reagenti, in generale l'alcol, ciò che richiede di eliminare successivamente questo eccesso nello stadio di purificazione del prodotto richiesto. Nella sintesi a partire da aldeidi o da chetoni e da alcoli, rese migliori in acetali sono ottenute quando si elimina l'acqua formata via via che la reazione procede. Per eliminare l'acqua, possono essere prese numerose strade: la distillazione di un azeotropo tra un solvente e l'acqua, che richiede che il solvente e l'acqua siano almeno in parte miscibili e i punti di ebolli zione dei differenti componenti della miscela di reazione siano compatibili con questo azeotropo, la captazione dell'acqua per reazione con un composto chimico, per esempio un ortoestere o un altro acetale. Si deve tuttavia osservare che i prodotti secondari formati in questa reazione (per esempio l'estere) rendono difficile la separazione dei prodotti.
La captazione dell'acqua può anche essere effettuata per adsorbimento su di un solido disidratante che può essere del solfato di calcio, un ossido di alluminio, un solfato di rame, un setaccio molecolare e qualsiasi altro composto ben noto all'esperto, adatto a captare l'acqua formata senza interferire con la reazione di formazione del prodotto richiesto.
Il catalizzatore acido può essere solubile nel mezzo, che è quindi omogeneo, questo catalizzatore solubile deve tuttavia essere neutralizzato e separato dagli altri componenti del mezzo di reazione a fine di reazione. Bisogna allora prevedere la messa in opera di mezzi adeguati per effettuare questi trattamenti.
L'utilizzazione di un catalizzatore solubile, per esempio l'acido para-toluensolfonico, non è compatibile con l'impiego di setacci molecolari per adsorbire l'acqua prodotta a causa delle interazioni tra il solido adsorbente e l'acido.
WORTEL e altri in "Synthesis of acetals using molecular sieves III, thè use of solid acids as catalysts" comparso in Ree. trav. Chim. Pays-Bas, 1977, volume 96, pagine 44-49, descrive l'utilizzazione di un catalizzatore solido a carattere acido come una resina solfonica o una silice-allumina. In questo ultimo caso, il catalizzatore e l'agente disidratante sono rigenerabili. WORTEL e altri descrivono l'impiego di un tale sistema per la sintesi dell'acetale derivato dal cicloesanone e dall'etanolo.
Gli acefali possono generalmente essere sintetizzati con i metodi classici della tecnica precedente, essi possono essere sintetizzati col metodo di transacetalizzazione, ma questa sintesi richiede di poter spostare l'equilibrio per distillazione di un azeotropo alcol-solvente a punto di ebollizione opportuno oppure richiede altri mezzi di messa in opera talvolta delicati quando il solvente non forma azeotropo con l'alcol utilizzato.
Lo scopo di quest'altro aspetto della presente invenzione è un processo di sintesi degli acetali di formula generale:
in cui un composto carbonilico non ciclico come un'aldeide o un chetone di formula generale R'1R'2C=0 in cui R'1 e R'2, uguali o diversi, sono idrogeno o dei gruppi arile o alchile lineari o ramificati contenenti da 1 a 20 atomi di carbnonio, estremi inclusi, reagisce con almeno un alcol di formula generale R'OH, in cui R' rappresenta R'3 o R'4 nella formula generale (I) precedente ed è un gruppo alchile, lineare o ramificato, contenente da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi, di preferenza da 4 a 16 atomi di carbonio, estremi inclusi, caratterizzato dal fatto che la reazione di sintesi è effettuata in un solvente idrocarburico in presenza di una composizione catalitica comprendente almeno un catalizzatore solido acido e almeno un setaccio molecolare.
Si sintetizzano così degli acetali di formula generale (I) in cui R'3 e R'4 sono identici a partire da un solo alcol e degli acetali di formula generale (I) in cui R'3 e R'4 sono diversi a partire da almeno due alcoli diversi.
Nel processo di sintesi secondo l'invenzione, i reagenti sono scelti in modo tale che il rapporto molare alco/composto carbonilico sia da circa 1:1 a 10:1, di preferenza il rapporto molare alcol/composto carbonilico è circa 2:1. Non si uscirà dal quadro della presente invenzione scegliendo un eccesso di composto carbonilico rispetto alle condizioni stechiometriche, cioè un rapporto molare alcol/composto carbonilico da circa 1:1 a 1:10, estremi inclusi.
Tra i vantaggi presentati dal processo secondo questo aspetto dell'invenzione, si osserverà la possibilità di ottenere degli acetali con una buona conversione, per esempio rispetto all'alcol, e con una buona velocità di reazione. L'utilizzazione di un catalizzatore solido nel processo secondo l'invenzione presenta anche il vantaggio di poter isolare successivamente con facilità questo catalizzatore solido dal mezzo di reazione. Inoltre, questo catalizzatore è facile da rigenerare e dopo rigenerazione le sue proprietà catalitiche non sono alterale.
Nel caso particolare della sintesi del 2,2-di-(2-etilesilossi)propano, si osserverà anche la possibilità di realizzare una sintesi a costo ridotto rispetto ad una sintesi classica di transacetalizzazione a partire da dimetilossipropano. Il processo di sintesi secondo l'invenzione applicato al 2,2-di- (2-etilesilossi)propano utilizza in effetti un chetone: l'acetone, e un alcol: il 2-etilesanolo. Questa sintesi è effettuata a partire da reagenti meno costosi della sintesi effettuata a partire da dimetilossipropano. Il 2,2-di-(2-etilesilossi)-propano ottenuto presenta la formula semisviluppata seguente:
La composizione catalitica solida utilizzata nel processo secondo l'invenzione è una miscela di un catalizzatore a base di silice-allumina e di un setaccio molecolare che svolgerà il ruolo di adsorbente dell'acqua prodotta nel corso della reazione. L'equilibrio della reazione sarà così spostato nel senso di formazione dell'acetale la composizione catalitica solida utilizzata presenta anche un carattere acido relativamente forte e sufficiente per catalizzare la reazione. L'utilizzazione di questo catalizzatore permetterà inoltre di fare economia di un composto acido supplementare.
Rispetto alla tecnica precedente si osserverà che l'acetale ottenuto è sintetizzato a partire da un chetone non ciclico ed è ben noto all'esperto che le sintesi di acetali a partire da chetoni ciclici sono più facili da realizzare delle sintesi di acetali a partire da chetoni non ciclici. È quindi sorprendente che si possano formare con una buona resa e una buona selettività degli acetali a partire da chetoni non ciclici utilizzando una tale composizione catalitica solida. Inoltre, il documento di WORTEL e altri precedentemente citato si interessa in modo più particolare alla sintesi di un acetale che è 1'1,1-dietossicicloesano a partire da un chetone ciclico. WORTEL e altri hanno studiato numerose composizioni di miscele di un setaccio molecolare con differenti catalizzatori della reazione di sintesi dell'1,1-dietossicicloesano, in particolare si sono interessati alla miscela di un setaccio molecolare con un catalizzatore a base di silice-allumina in cui il tenore il silice-allumina è del 28% in massa.
La sintesi degli acetali secondo l'invenzione è effettuata a partire da almeno un composto carbonilico e da almeno un alcol in presenza di una composizione catalitica solida contenente un setaccio molecolare e della silice-allumina. La silice-allumina utilizzata contiene circa 5%-95%, di preferenza 10%-75% in massa di allumina. Sorprendentemente è stato stabilito che si ottengono buone rese per la sintesi di questi acetali a partire da chetoni non ciclici con composizioni della miscela contenenti circa 7%-20% in massa di silice-allumina, di preferenza circa 10%-20% in massa e in modo ancora più preferito circa 10%-15% in massa e circa 80%-93% in massa di setaccio molecolare. D'altra parte è stato stabilito che non si aumenta la resa in acetali se si utilizza un tenore più elevato di silice-allumina. La composizione catalitica solida ottenuta dopo miscelazione presenta inoltre il vantaggio di essere rigenerabile come pure di poter catalizzare la reazione ad una temperatura dell'ordine di quella ambiente.
È in effetti ben noto all'esperto che una temperatura relativamente bassa, per esempio di circa 0°C, favorisce lo spostamento dell'equilibrio della reazione verso la formazione dell'acefale. Nel processo di sintesi secondo l'invenzione è stato tuttavia messo n evidenza che, effettuando la reazione ad una temperatura più elevata ed in particolare ad una temperatura vicina a quella ambiente, si ottengono dei gradi di conversione almeno atrettanto buoni di quando si opera a circa 0°C. La temperatura di reazione è da circa 10°C a 80°C, di preferenza da circa 20 a 60°C e in modo ancora più preferito da circa 20°C a 40°C. La reazione tuttavia è effettuabile anche tra -5°C e 10°C.
Sono state effettuate delle prove con una composizione catalitica in forme diverse: polveri, prodotti estrusi, pastiglie e con i componenti della composizione catalitica sistemati in modi diversi. Si è così provata questa composizione catalitica sotto forma di prodotti estrusi posti a strati alternati di catalizzatore acido e di setaccio molecolare e sotto forma di una miscela intima di catalizzatore acido in polvere e di setaccio molecolare macinato. I migliori gradi di conversione sono stati ottenuti con una miscela intima delle due polveri. Senza voler essere legati ad alcuna teoria sembra logico pensare che la reazione avvenga più facilmente quando l'acqua prodotta è immediatamente adsorbita sul setaccio molecolare.
Il solvente utilizzato per la reazione comprende almeno un alcano lineare o ramificato o un composto aromatico, questi composti essendo liquidi nelle condizioni della reazione.
Questo solvente è abitualmente scelto nel gruppo formato da esano, eptano, cicloesano, toluene, benzene, etilbenzene, orto-xilene, utilizzati da soli o in miscela. Di preferenza si effettuerà la reazione di sintesi degli acetali nell'esano.
La reazione è effettuata nelle condizioni operative seguenti: una temperatura da circa -5°C a 80°C, una pressione assoluta da circa 1 a 5 bar. Non si uscirà dal quadro dell'invenzione effettuando la reazione sotto un vuoto parziale, per esempio fino a circa 10 torr (1 torr = 133 Pa). Inoltre, si farà in modo di lavorare in un'atmosfera di gas secco. Con gas secco si intende che questo gas contiene al massimo 0,1%, di preferenza 50 ppm in massa d'acqua. Questo gas è spesso aria, azoto, argon, il più spesso azoto secco.
L'avanzamento della reazione è seguito prelevando regolarmente dei campioni che si analizzano mediante spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR). Si calcola cosi la conversione di almeno un reagente e la resa nell'acetale che ci interessa. Quando la conversione non aumenta più, si arresta la reazione. L'acetale richiesto è successivamente isolato dagli altri componenti del mezzo di reazione utilizzando i mezzi di separazione, di lavaggio, di purificazione adeguati per isolare il detto acetale. Esempi
Gli esempi da 1 a 8 descrivono la preparazione degli acetali dell'acetone mediante transacetalizzazione del 2 ,2-di(metossi) propano secondo la procedura generale descritta da N. B. Lorette e W. L. Howard in Organic Syntheses Coll. Volume V, pagina 5. Noi abbiamo utilizzato toluene per eliminare il metanolo formato.
I prodotti degli esempi da 1 a 8 sono stati sintetizzati come segue .
In un pallone della capacità di 3 litri, si introducono 3 moli di 2,2-di(metossi) propano, 6,6 moli di alcol, 1 litro di toluene e 0,2 g di acido paratoluensolfonico. Il pallone è collegato ad una colonna di frazionamento a riempimento e il contenuto del pallone è distillato a 63°C fino a eliminazione totale dell'azeotropo metanolo-toluene. Il residuo è successivamente raffreddato a temperatura ambiente, poi si aggiunge in una volta sotto agitazione una soluzione di 0,5 g di metilato di sodio in metanolo. Si elimina successivamente il toluene residuo, poi l'alcol che non ha reagito mediante distillazione. Il prodotto richiesto è ottenuto per distillazione a pressione ridotta. Esempio 1
II 2,2-di (neopentilossi) propano o 2,2-di(2,2-dimetilpropanossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è il 2,2—dimetilpropanolo (6,60 moli).
Dopo distillazione dell'azeotropo metanolo-toluene a 63°C, poi del toluene e dell'eccesso del 2,2-dimetilpropanolo, il prodotto è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperatura 60-64°C.
Questo acetale presenta la formula sviluppata seguente:
Il 2 ,2-di(neopentilossi)propano o 2,2-di(2,2-dimetilpropanossi)propano è caratterizzato dal suo spettro di risonanza magnetica nucleare (NMR):
<1>HNMR(CD2CL2) d:3,05 (s, 4H); 1,31 <s, 6 H); 0,90 (S, 18H). Formazione di un complesso con lo zirconio:
In un pallone da 100 mi posto in atmosfera inerte si trasferiscono al riparo dall'umidità 5 x 10<3 >moli di tetracloruro di zirconio sublimato, poi si iniettano per mezzo di una siringa ipodermica 40 mi di toluene secco disaerato. La sospensione bianca è agitata a temperatura ambiente con una barra magnetica e si aggiungono 5 x 10 moli di acetale in soluzione in 5 mi di toluene. In qualche minuto il tetracloruro di zirconio si scioglie e porta ad una soluzione giallo-chiara.
Reazione di oligomerizzazione dell'etilene
In un'autoclave di acciaio inossidabile con un volume utile di 250 mi, munita di un doppio involucro che permette di regolare la temperatura facendo circolare acqua, si introducono nell'ordine, in atmosfera di argon e a temperatura ambiente, 2 x 10 moli del complesso sintetizzato precedentemente, 50 mi di eptano, poi 1,2 x -3
10 moli di sesquicloruro di alluminio-etile Al2Et3Cl3 m soluzione in 10 mi di eptano.
La temperatura è portata a 95°C e si introduce nell'autoclave dell'etilene in modo da mantenere una pressione costante di 6 MPa.
Dopo 2 ore di reazione, si arresta l'introduzione di etilene e il catalizzatore è distrutto iniettando sotto pressione 2 mi di acqua. A partire dall'etilene consumato si calcola un'attività per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene in alfa-olefine pari a 2350 g/g di Zr/h.
Esempio 2
11 2,2-di(esilossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-esanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Esso è stato isolato per distillazione a pressione ridotta nell'intevallo di temperatura 58-60°C.
Il suo spettro di risonanza magnetica nucleare presenta gli spostamenti seguenti:
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,36 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4 H); 1,2-1,35 (m, 18H); 0,85 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1.
L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione di etilene in alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1, questa attività è di 4900 g/g di Zr/h.
Esempio 3
Il 2,2-di(decilossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-decanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semi-sviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperature 80-85°C.
Questo prodotto è caratterizzato dagli spettri seguenti: IR(NaCl , cm<-1>):1160 e 1210 (bande caratteristiche dei legami semplici C - 0).
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,36 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4H); 1,2 1,4 (m, 34 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio per dare un complesso giallo-chiaro solubile nel toluene secondo lo stesso metodo utilizzato nell'esempio 1. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio l, questa attività è di 3000 g/g di Zr/h.
Esempio 4
Il 2,2-di(dodecilossi) propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-dodecanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semi-sviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a presione ridotta nell'intervallo di temperature 85-90°C e solidifica a temperatura ambiente.
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti seguenti:
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,36 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4H); 1,2 1,4 (m, 42 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1 per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene e in eptano. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio l, questa attività è di 3800 g/g di Zr/h.
Esempio 5
Il 2,2-di(tetradecilossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-tetradecanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto mediante distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperatura 125-13 0°C e solidifica a temperatura ambiente.
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti seguenti :
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,36 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4H); 1,2 -1,4 (m, 50 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1 per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene e in eptano. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 4200 g/g di Zr/h.
Esempio 6
Il 2,2-di(esadecilossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-esadecanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperatura 130-135°C e solidifica a temperatura ambiente.
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti seguenti:
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,36 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4H); 1,2 -1,4 (m, 58 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1 per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene e in eptano. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 3100 g/g di Zr/h.
Esempio 7
Il 2,2-di(ottadecilossi) propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'n-ottadecanolo (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Per distillazione a pressione ridotta si ottiene una prima frazione contenente L'ottadecanolo e successivamente il 2, 2-di(ottadecilossi) propano con una distillazione più spinta e ricristallizzazione in eptano.
Questo prodotto può essere caratterizzato dagli spettri seguenti:
IR (KBr, citi ):1155 e 1208 (Bande caratteristiche dei legami semplici C - 0).
<1>H NMR (CD2Cl2)d: 3,35 (t, 4H); 1,4 - 1,6 (m, 4H); 1,2 -1,4 (m, 66 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1 per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene e in eptano.
L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine è determinato secondo la procedura descritta nell'esempio 1,.ed è pari a 4300 g/g di Zr/h.
Esempio 8
Il 2,2-di(tetraidrofurfurilossi)propano è stato ottenuto a partire da un alcol che è l'alcol tetraidrofurfurilico (6,60 moli).
Questo acetale presenta la formula sviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperatura 83-84°C/
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti seguenti:
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,6 - 4 (m, 6H); 3,2 - 3,5 (m, 4 H); 1,5 - 2 (m, 8H); 1,3 (s, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo il metodo utilizzato nell'esempio 1 per dare un complesso arancione che resta in -sospensione in toluene. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1, questa attività è di 960 g/g di Zr/h.
Esempio 9
Il 2-metossi-2-(ottadecilossi)propano è stato preparato mediante reazione per 2 ore a 20°C dell'alcol stearilico (0,025 moli) con il 2-metossipropene (4 equivalenti) in presenza di una goccia di diossicloruro di fosforolo (P0C13) e successiva aggiunta di 5 gocce di trietilamina e distillazione dell'eccesso di etere di enolo.
Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti chimici seguenti:
1H NMR (CD2Cl2)d: 3,34 (t, 2H); 3,14 (s, 3 H); 1,4 - 1,6 (m, 2H): 1,1 - 1,4 (m, 36 H); 0,88 (t,3H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo la procedura generale dell'esempio 1 per dare un complesso arancio-chiaro solubile in toluene. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 3500 g/g di Zr/h.
Per gli esempi da 10 a 12 è stato scelto il metodo indiretto descritto da Bai e Pinnick che permette di ottenere dei prodotti puri con rese molto buone.
Secondo questo metodo, una soluzione di 25 x 10<-3 >moli di dimetilsolfossido (Me2S0) in 20 mi di benzene è raffreddata a 0°C e si aggiungono 25 x 10-3 moli di trimetilclorosilano (Me3Sicl).
Questa miscela è agita per 10 minuti poi si aggiungono 25 x -3
10 moli di alcol.
Dopo aver portato a riflusso per una notte la miscela è raffreddata, si aggiungono 0,2 g di idruro di alluminio e litio (LiA1H4) e si porta nuovamente a riflusso per 4 ore. La miscela di reazione è successivamente raffreddata a temperatura ambiente e la reazione è quindi arrestata aggiungendo acqua.
La fase organica è lavata con acqua, la fase acquosa è estratta con etere e le fasi organiche riunite sono essiccate con solfato di magnesio (MgS04) anidro, filtrate e poi concentrate.
Esempio io
Il 2,2-di(esilossi)metano è ottenuto a partire da n-esanolo. Esso presenta la formula semisviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta.
Lo spettro NMR di questo prodotto presenta gli spostamenti chimici seguenti:
1H NMR (C7D8) d: 4,6 (s, 2H); 3,45 (t, 4 H); 1,4 - 1,7 (m, 4H); 1,1 - 1,4 (m, 12 h); 0,85 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo la procedura dell'esempio 1 per dare un complesso incolore solubile in toluene. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 4900 g/g di Zr/h.
Esempio 11
Il 2 ,2-di(2-etilesilossi)metano è stato sinterizzato a partire da 2-etilesanolo. Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Esso è stato ottenuto per distillazione a pressione ridotta nell'intervallo di temperature 104-105°C.
Il suo spettro NMR presenta gli spostamenti chimici seguenti:
1H NMR (CgDg) d: 4,64 (s, 2H); 3,46 (d, 4 H); 1,2 - 1,7 (m, 18 H); 0,92 (t, 12H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo la procedura dell'esempio 1 per dare un complesso incolore solubile in toluene. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 5700 g/g di Zr/h.
Esempio 12
Il 2,2-di(esadecilossi) metano è stato sintetizzato a partire da n-esanolo. Questo acetale presenta la formula semisviluppata seguente:
Questo acetale è stato preparato secondo lo stesso metodo dei due esempi precedenti. La miscela di reazione è stata filtrata su silice, il 2,2-di(esadecilossi) metano è stato ottenuto puro dopo distillazione dell'ottadecanolo a pressione ridotta, poi sotto vuoto più spinto e ricristallizzazione in eptano.
Il suo spettro NMR presenta gli spostamenti chimici seguenti :
1H NMR (CD2Cl2)d: 4,6 (s, 2H); 3,48 (t, 4 H); 1,4 - 1,7 (m, 4H) ; 1,1 - 1,4 (m, 52 H); 0,88 (t, 6H).
Formazione di un complesso con lo zirconio:
Questo acetale reagisce con il tetracloruro di zirconio secondo la procedura dell'esempio 1 per dare un complesso incolore solubile in toluene, eptano e cicloesano. L'attività di questo complesso per la reazione di oligomerizzazione dell'etilene ad alfa-olefine è determinata secondo la procedura descritta nell'esempio 1 ed è pari a 5300 g/g di Zr/h.
Tra gli acetali sintetizzati e selezionati per formare dei complessi dello zirconio utilizzabili per la formazione di alfa-olefine mediante oligomerizzazione si osserva che il prodotto nell'esempio 8 benché dia luogo ad un complesso avente un'attività notevole rimane tuttavia ad un livello largamente inferiore in confronto all'attività dei complessi formati dagli acetali descritti negli altri esempi.
Gli esempi presentati appresso illustrano l'ultimo aspetto della presente invenzione senza limitarne la portata.
Negli esempi da 1' a 6' che seguono e che si riferiscono al secondo aspetto della presente invenzione si esprimerà la conversione dell'alcol cioè il numero di moli di alcol convertite rispetto al numero di moli di alcol realmente introdotte. Si esprimerà anche la resa in acetale puro, cioè il numero di moli di acetale recuperate dopo frazionamento rispetto alla quantità teorica, una mole di composto carbonilico reagendo con due moli di alcol.
Esempio l' (conforme all'invenzione)
La composizione catalitica, utilizzata per la sintesi del 2 ,2-di(2-etilesilossi)propano, contiene un catalizzatore acido e un setaccio molecolare. Essa è ottenuta a partire da 280 g di setaccio molecolare di tipo A commercializzato da Union Carbide sotto la denominazione KA e da 46 g di silice-allumina in polvere al 28% in massa di allumina commercializzata da AKZO (KETJEN) sotto il riferimento HAPV . il setaccio molecolare KA è macinato, poi miscelato con la silice allumina. La composizione catalitica ottenuta è essiccata a 450°C in corrente di argon per 10 ore e presenta un tenore in silice-allumina del 14% in massa.
Questa composizione catalitica è introdotta sotto azoto secco in un reattore avente un volume di 2 1 munito di agitatore meccanico.
Per la sintesi dell'acetale richiesto, si introducono nel rattore 1,2 1 di esano secco, 326 g (2,5 moli) di 2-etilesanolo e 67 g (1,15 moli) di acetone. La miscela è agitata per 5 ore a 25°C, la reazione è effettuata a pressione atmosferica sotto azoto secco, l'avanzamento della reazione è controllato prelevando regolarmente dei campioni del contenuto del reattore che si analizzano mediante risonanza magnetica nucleare (NMR).
La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nell'83% in massa rispetto al numero di moli di alcol introdotte. Questo grado di conversione non progredisce più dopo 5 ore di reazione.
L'agitazione è guindi fermata, il solido decantato rapidamente. Il liquido è estratto, filtrato e inviato in un pallone contenente 1 g di metilato di sodio. Il solido residuo nel reattore è lavato per 2 volte con 250 mi di esano per volta.
La frazione liquida è sottoposta ad una distillazione, inizialmente a pressione atmosferica per raccogliere l'esano, poi sotto vuoto per raccogliere 2-etilesanolo puro (52,8 g), una miscela (15,3 g) di 2-etilesanolo e acetale (2,2-di(2-etilesilossi)propano), poi l'acetale (249,5 g) puro.
La resa in 2,2-di(2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 72%.
Il 2,2-di(2-etilesilossi)propano può essere caratterizzato dal suo spettro infrarosso (IR) e dal suo spettro di risonanza magnetica nucleare (NMR).
In spettroscopia infrarossa si osserva la presenza delle bande caratteristiche dei legami semplici C - O degli acetali a 1165 cm <1 >e 1212 cm <1>.
Lo spettro NMR, registrato in benzene esadeuterato, di formula C6D6 è riportato nella tabella che segue:
Esempio 2' (conforme all'invenzione)
Alle stesse condizioni descritte nell'esempio 1' si miscelano 280 g di setaccio KA macinato e 31 g di silice allumina. Il catalizzatore così ottenuto ha un tenore in silice-allumina del 10% in massa. La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nell'81,9% in massa rispetto al numero di moli di alcol introdotte, questo grado di conversione non aumenta più dopo 5 ore di reazione. La resa in 2,2-di (2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 71%.
Esempio 3' (di confronto)
Alle stesse condizioni descritte nell'esempio 1' si miscelano 280 g di setaccio KA macinato e 92 g di silice-allumina. Il catalizzatore così ottenuto presenta un tenore in silice-allumina del 25% in massa. La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nell'81% in massa rispetto al numero di moli di alcol introdotte, questo grado di conversione non aumenta più dopo 5 ore di reazione. La resa in 2,2-di(2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 69%.
Questo esempio 3' mostra che un tasso di silice-allumina del 25% in massa, tutte le altre condizioni essendo identiche, non porta ad una conversione più elevata dell'alcol introdotto.
Esempio 4' (di confronto)
Alle stesse condizioni descritte nell'esempio 1' si miscelano 140 g di setaccio KA macinato e 46 g di silice-allumina. Il catalizzatore così ottenuto ha un tenore in silice-allumina del 25% in massa. La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nel 66% in massa rispetto al numero di moli di alcol introdotte, questo grado di conversione non aumenta più dopo 5 ore di reazione. La resa in 2 ,2-di(2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 60%.
Questo esempio di confronto mostra che una quantità più bassa di setaccio molecolare, con un tasso di silice-allumina del 25% in massa, tutte le altre condizioni essendo identiche, porta ad una conversione più bassa dell'alcol, esiste quindi una quantità di setaccio minima necessaria per captare l'acqua teoricamente prodotta. Con acqua teoricamente prodotta si intende l'acqua prodotta a conversione totale dell'alcol.
Esempio 5' (conforme all'invenzione)
Alle stesse condizioni descritte nell'esempio 1' si miscelano 280 g di setaccio KA macinato e 46 g di silice-allumina. Il catalizzatore così ottenuto ha un tenore in silice-allumina del 14% in massa. La reazione è effettuata a 0°C. La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nell'80% in massa rispetto al numero di moli di alcol introdotte, questo grado di conversione non aumenta più dopo 5 ore di reazione. la resa in 2,2-di (2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 70%.
Questo esempio mostra che una temperatura di reazione più bassa, tutte le altre condizioni operative essendo identico, porta ad una conversione equivalente dell'alcol. Esempio 6' (conforme all'invenzione)
Il catalizzatore adoperato è quello che è stato utilizzato nell'esempio 1' dopo essere stato lavato per 3 volte con 200 mi di esano per volta, essiccato in corrente d'aria a 450°C per 10 ore e raffreddato a temperatura ambiente in corrente d'azoto secco.
La conversione del 2-etilesanolo si stabilisce nell'83,7% in messa rispetto al numero di moli di alcol introdotte, questo grado di conversione non aumenta più dopo 5 ore di reazione. La resa in 2,2-di(2-etilesilossi)propano rispetto all'acetone introdotto è del 73%.
Risulta quindi che la composizione catalitica è stata rigenerata e che le proprietà catalitiche di questa composizione non sono state alterate.

Claims (22)

  1. Rivendicazioni 1. Acetali caratterizzati dal fatto di essere rappresentati dalla formula generale: in cui R1 e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4, uguali, sono dei gruppi 2,2-dimetilpropile o dei gruppi esile o dei gruppi decile o dei gruppi dodecile o dei gruppi tetradecile o dei gruppi esadecile o dei gruppi ottadecile o dei gruppi tetraidrofurfurile, oppure in cui R1 e R2 sono due gruppi metile e R3 e R4, diversi, sono un gruppo metile e un gruppo ottadecile, oppure in cui R1 e R2 sono degli atomi di idrogeno e R3 e R4, identici, sono dei gruppi esile o dei gruppi 2-etilesile o dei gruppi esadecile.
  2. 2. Acetali secondo la rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che R1 e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4 sono due gruppi n-esile o due gruppi n-decile o due gruppi n-dodecile o due gruppi n-tetradecile o due gruppi n-esadecile o due gruppi n-ottadecile oppure un gruppo metile e un gruppo n-ottadecile.
  3. 3. Acetali secondo la rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che RI e R2 sono degli atomi di idrogeno e R3 e R4 sono due gruppi n-esile o due gruppi n-esadecile.
  4. 4. Processo per l'ottenimento di acetali secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui RI e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4, uguali, sono dei gruppi 2,2-dimetilpropile o dei gruppi esile o dei gruppi decile o dei gruppi dodecile o dei gruppi tetradecile o dei gruppi esadecile o dei gruppi ottadecile o dei gruppi tetraidrofurfurile, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno uno stadio di transacetalizzazione a partire da 2,2-di(metossi)propano e dall'alcol corrispondente all'acetale richiesto.
  5. 5. Processo per l'ottenimento di acetali secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui RI e R2 sono dei gruppi metile e R3 e R4, diversi, sono un gruppo metile e un gruppo ottadecile, caratterizzato dal fatto di comprendere l'utilizzazione come reagenti dell'alcol stearilico e del 2-metossipropene.
  6. 6. Processo per l'ottenimento di acetali secondo la rivendicazione 1 o 3, in cui RI e R2 sono degli atomi di idrogeno e R3 e R4, identici, sono dei gruppi esile o dei gruppi 2-etilesile o dei gruppi esadecile, caratterizzato dal fatto di comprendere l'utilizzazione come reagenti del dimetilsolfossido e del trimetilclorosilano con l'alcol corrispondente all'acetale richiesto.
  7. 7. Utilizzazione di un acetale secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3 o di un acetale ottenuto secondo il processo di una delle rivendicazioni da 4 a 6 per preparare un complesso con dei composti dello zirconio.
  8. 8. Utilizzazione di un acetale secondo la rivendicazione 7, per preparare un complesso con degli alogenuri di zirconio.
  9. 9. Utilizzazione di un acetale secondo la rivendicazione 7 o 8 per preparare un complesso con il tetracloruro di zirconio.
  10. 10. Utilizzazione di un acetale secondo la rivendicazione 7 per preparare un complesso con dei composti dello zirconio, caratterizzata dal fatto che il composto dello zirconio è un derivato ossicarbossilato o un derivato ZrR'4 in cui R' è un gruppo alcossido di formula R"0 o un gruppo amido di formula R"2N ° un gruppo carbossilato di formula R''COO, R" è quindi un gruppo idrocarbile o un gruppo alchile contenente di preferenza circa 1-30 atomi di carbonio.
  11. 11. Utilizzazione dei complessi a base di acetale secondo una delle rivendicazioni da 7 a 10 come catalizzatore della reazione di oligomerizzazione dell'etilene a alfa-olefine.
  12. 12. Processo per la sintesi di acetali, in cui un composto carbonilico non ciclico come un'aldeide o un chetone di formula generale R'1R'2C=0 in cui R'1 e R'2, uguali o diversi, sono idrogeno o dei gruppi arile o alchile lineari o ramificati contenenti da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi, reagisce con almeno un alcol di formula generale R'OH, in cui R' è un gruppo alchile, lineare o ramificato, contenente da 1 a 20 atomi di carbonio, estremi inclusi, caratterizzato dal fatto che la reazione di sintesi è effettuata in un solvente idrocarburico in presenza di una composizione catalitica comprendente almeno un catalizzatore solido acido e almeno un setaccio molecolare.
  13. 13. Processo per la sintesi di acetali secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che un composto carbonilico non ciclico reagisce con due alcoli diversi di formule generali R'OH.
  14. 14. Processo per la sintesi di acetali secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che un composto carbonilico non ciclico reagisce con un solo alcol di formula generale R'OH.
  15. 15. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 13, caratterizzato dal fatto che il catalizzatore solido acido è una silice-allumina.
  16. 16. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 15, caratterizzato dal fatto che la composizione catalitica contiene circa 7-20% in massa di silice-allumina e circa 80-93% in massa di setaccio molecolare.
  17. 17. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 16, caratterizzato dal fatto che la rezione è effettuata ad una temperatura tra -5°C e 80°C.
  18. 18. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 17, caratterizzato dal fatto che la composizione catalitica utilizzata è una miscela intima di un setaccio molecolare macinato e di un catalizzatore acido in polvere.
  19. 19. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 18, caratterizzato dal fatto che il solvente utilizzato per la reazione comprende almeno un alcano lineare o ramificato o un composto aromatico, questi composti essendo liquidi alle condizioni di reazione.
  20. 20. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 19, caratterizzato dal fatto che il solvente utilizzato per la reazione è scelto nel gruppo formato da esano, eptano, cicloesano, toluene, benzene, etilbenzene, 1'ortoxilene, questi solvente essendo utilizzati da soli o in miscela.
  21. 21. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 20, caratterizzato dal fatto che i reagenti sono scelti in modo tale che il rapporto molare alcol/composto carbonilico sia da circa 1:10 a 10:1, estremi inclusi.
  22. 22. Processo per la sintesi di acetali secondo una delle rivendicazioni da 12 a 21, caratterizzato dal fatto che i reagenti utilizzati sono l'acetone e il 2-etilesanolo.
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