ITMI980076A1

ITMI980076A1 - Elemento di irrigidimento per calzatura avente un comportamento rigido o almeno semirigido conformato a sandwich ed impiegabile

Info

Publication number: ITMI980076A1
Application number: IT98MI000076A
Authority: IT
Inventors: Filippo Pavesi
Original assignee: Fila Sport
Priority date: 1998-01-16
Filing date: 1998-01-16
Publication date: 1999-07-16
Also published as: IT1298146B1; BR9900055A; NO990195D0; SK999A3; EP0931470A2; EP0931470A3; JPH11244003A; CZ13699A3; NO990195L; CN1232653A; KR19990067925A; CA2257443A1; IL127742A0; TW411260B; AU1210999A

Description

Descrizione di un brevetto d'invenzione a nome:

Forma oggetto del presente trovato un elemento per calzatura avente un comportamento rigido o almeno semirigido secondo il preambolo della rivendicazione principale.

Come è noto, per alcune calzature ed in particolare calzature sportive, si richiede che la suola abbia un comportamento rigido o almeno semirigido. Questo è ad esempio il caso di scarpe o scarponi da montagna, di scarpe da ciclismo, per pattini (sia di tipo tradizionale che con ruote in linea ovvero del tipo "In-line"), oppure per calzature impiegate per alcune specialità dell'atletica. Tale comportamento della suola è richiesto per ottenere un maggior sostegno del piede e/o per poter consentire all 'utente o atleta di trasferire al terreno o al mezzo su cui si muove (ad esempio bicicletta) la maggior forza possibile per ottenere prestazioni migliorate.

Usualmente, la maggiore o minore rigidità della suola (tradizionalmente in cuoio oppure in gomma o mescole di gomma e/o polimeri sintetici ) viene ottenuta secondo due modalità differenti e cioè: attraverso 1'inserimento all'interno della tomaia della scarpa di un sottopiede (o soletta di montaggio) realizzato con materiali più rigidi di quelli impiegati per la suola, come legno, cuoio, conglomerati cellulosici (come quello noto col nome commerciale di Texon) o in resine sintetiche poliuretaniche, in polipropilene, in nylon o similari oppure mediante inserti metallici in lamina o in barre; oppure attraverso l'impiego di materiali rigidi per le stesse suole come cuoio, legno o resine sintetiche del tipo sopra specificato. Con la prima modalità (sottopiede) vengono ad esempio realizzate le calzature o scarponi da montagna, con la seconda ad esempio gli zoccoli .

Tali soluzioni, permettono di raggiungere solo parzialmente gli scopi desiderati, ovvero consentono di avere rigidità limitate della suola o del sottopiede.

Recentemente, sono apparse sul mercato calzature aventi suole e sottopiedi realizzati (specialmente le suole, nella loro totalità o solo parzialmente) utilizzando materiali compositi che combinano tessuti o fibre di materiali leggeri e dotati di elevato modulo elastico (come fibre di carbonio aramidica, di vetro o di resine sintetiche) annegati in una resina che funge da legante. Tali soluzioni e metodologie realizzative consentono di avere manufatti (suole o solette) aventi un elevato rapporto rigidità/peso, cosa che li rende vantaggiosi rispetto ai manufatti ottenuti con le due modalità più sopra citate; tali manufatti tuttavia presentano costi elevati e superiori a quelli ottenuti con dette altre note modalità. Ciò a causa sia dell'elevato costo di alcune fibre (come ad esempio quelle di carbonio) che dalla procedura produttiva solitamente più lenta e delicata, rispetto alla lavorazione di tali manufatti realizzati solo con le resine sintetiche oppure con le altre modalità note più sopra indicate.

Scopo del presente trovato è quello di offrire un elemento per calzature avente un comportamento rigido o semirigido impiegabile in una calzatura come suola o parte di suola oppure come sottopiede che, pur assicurando la rigidezza voluta alla calzatura, presentino costi realizzativi molto contenuti.

Questi ed altri scopi ancora che risulteranno evidenti all'esperto del ramo vengono raggiunti da uri elemento per calzature secondo il preambolo della rivendicazione principale.

Per una maggior comprensione del presente trovato si allega a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, il seguente disegno, in cui:

la figura 1 rappresenta in esploso uno scarpone da montagna provvisto dell'elemento secondo il trovato;

la figura 2 rappresenta una sezione secondo la traccia 2-2 di figura 1;

la figura 3 rappresenta una sezione trasversale di una calzatura per ciclismo provvisto dell'elemento secondo il trovato;

la figura 4 rappresenta una vista prospettica di una diversa forma realizzativa del trovato;

la figura 5 rappresenta una vista prospettica di una ulteriore diversa forma realizzativa del trovato;

le figure 6A,6B,6C rappresentano sezioni dell'elemento secondo il trovato rappresentanti la porzione indicata con K in figura 4;

le figure 7A,7B,7C rappresentano diverse sezioni secondo la traccia 7-7 di figura 4 mostranti diverse conformazioni dell'elemento secondo il trovato;

la figura 8 rappresenta un'altra forma realizzazione del trovato;

le figure 8A;8B ed 8C rappresentano sezioni secondo le tracce 8A-8A, 8B-8C e 8C-8C rispettivamente della figura 8;

la figura 9 rappresenta un'ulteriore variante del trovato; e

le figure 9A,9B e 9C rappresentano, rispettivamente, sezioni secondo le tracce 9A-9A, 9B-9B e 9C-9C della figura 9.

Con riferimento alle citate figure, in esse è rappresentato un elemento 1 per calzatura quale uno scarpone da montagna 2 o una calzatura per ciclismo 3, detto elemento essendo atto ad irrigidire una parte inferiore 4 di detta calzatura presentante una tomaia 7 associata a detta parte 4. In una forma di realizzazione della calzatura, rappresentata nelle figure 1 e 2, tale parte inferiore 4 comprende una suola 8 in gomma o materiale similare su cui è disposto e fissato l'elemento rigido o semirigido 1 fungente da soletta interna; eventualmente tra l'elemento 1 e la suola 8 è presente una intersuola ammortizzante 9 in poliuretano espanso o in etilvinilacetato (ÈVA) espanso. Su tale elemento 1 è posto un usuale sottopiede anatomico amovibile 10. In tali figure, pertanto, l'elemento 1 atto ad irrigidire la parte 4 è fissato alla suola mediante incollaggio o similare.

In figura 3, invece, l'elemento 1 funge da suola vera e propria ed è associato alla tomaia 7 in modo usuale, ad esempio incollaggio. Sull'elemento 1 è posto il sottopiede amovibile 10 come nella forma di realizzazione della calzatura delle figure 1 e 2, mentre esternamente all'elemento suddetto possono essere presenti inferiormente riporti in gomma 11 (o in altro materiale similare) fissati a tale elemento in modo .noto, ad esempio mediante incollaggio.

L'elemento 1 è di tipo stratiforme e comprende (vedere figure 6A,6B e 6C) tre strati tra loro sovrapposti così da creare un corpo a "sandwich" monopezzo. Gli strati più esterni 13 e 14 sono in materiale avente maggiore rigidità rispetto allo strato interno 15, lo spessore di quest'ultimo essendo tuttavia superiore a quello dei singoli strati 13 e 14. Preferibilmente, gli strati 13 e 14 (tra loro connessi lateralmente, in corrispondenza di bordi o fianchi 26 e 27 dell'elemento 1, così da richiudere in essi quello 15) sono realizzati nello stesso materiale ed in particolare in materia plastica artificiale o resina sintetica oppure in nylon, poliuretano, polipropilene, oppure in materiale composito comprendente resine sintetiche e tessuti o fibre di carbonio, aramidiche, di vetro o di altre resine sintetiche. Lo strato 15, fungente da nucleo del corpo stratiforme 1A dell'elemento 1, è realizzato in materiale più leggero rispetto a quello costituente gli strati 13 e 14 quali schiume di materia plastica artificiale (o resina) espansa (rappresentato in figura 6C), materiali cellulari di origine naturale (come legni leggeri, rappresentato, in figura 6A) oppure alveolari (figura 6B) formati dall'accostamento di elementi cilindrici 17 in materia plastica di sezioni circolari uguali o diverse oppure di sezioni ellittiche, o poligonali. Tali elementi 17 possono essere pieni o cavi e definire una struttura a nido d'ape.

I vari strati 13,14 e 15 sono, come detto, vincolati tra loro e formano un corpo (1A) monopezzo e non separabile nei suoi diversi componenti. La solidarizzazione tra le varie componenti (strati) di tale corpo 1A è ottenuta in vari modi: ad esempio dalla polimerizzazione della resina epossidica di cui sono inbibiti gli strati 13 e 14 preimpegnati, nel caso si impieghino materiali termoplastici; dal rammollimento, fino a fusione,: della resina definente il nucleo (figura 6C) nel caso si impieghino materiali termoplastici per gli strati 13 e 14; oppure mediante incollaggio dei vari strati; tecnica impiegata sia che per gli strati 13 e 14 si impieghino materiali termoindurenti che materiali termoplastici.

Un elemento di irrigidimento 1 ottenuto secondo il trovato presenta costi inferiori a quelli per l'ottenimento di analoghi elementi noti ottenuti con materiali compositi di pari spessore, ma presenta rigidità paragonabile a questi ultimi. Tale elemento 1 risulta molto leggero paragonato alle analoghe soluzioni note pur presentando almeno una rigidità confrontabile a quella di queste ultime. Preferibilmente, esso è impiegato lungo tutta l'estensione della parte inferiore 4 della calzatura 2 o 3 (ovvero lungo tutto il piede dell'utente) e può presentare una pluralità di porzioni a sezione costante o variabile 20,21,22 (figura 5 ma sempre stratiformi) con diversa flessibilità in funzione della loro posizione relativamente al piede dell'utente (ad esempio con maggior flessibilità in corrispondenza dell 'avampiede). Tale diversa flessibilità può essere anche ottenuta realizzando l'elemento 1 monopezzo (ma sempre stratiforme) con diverso spessore, decrescente verso un'estremità anteriore 23 dell'elemento 1 (con riferimento alla conformazione del piede dell'utente che veste la calzatura 2 o 3), come rappresentato nelle figure 4 e 5. In alternativa, lo spessore dell'elemento 1 può essere superiore nella porzione o zona dell ’avampiede 20 e decrescere verso quella della zona del tallone 22 oppure essere costante lungo tutto il suo asse longitudinale A, come rappresentato in figura 1. Inoltre, la sezione dell'elemento 1 può essere costante (figura 7A), variabile (figura 7B) e decrescente in corrispondenza di suoi bordi laterali 26 e 27 oppure presentare nervature 28 per un ulteriore irrigidimento (figura 7C).

In alternativa, al fine di irrigidire in modo differenziato l'elemento 1, esso può presentare (come nella forma di esecuzione delle figure da 8 ad 8C) delle porzioni diversamente nervate: ad esempio la porzione anteriore o dell'avampiede 20 può comprendere almeno una coppia di nervature parallele inferiori 33, la porzione dell'arco 21 non è nervata e quella della zona del tallone o calcagno 22 può comprendere una sola nervatura centrale 34.

Secondo una ulteriore variante del trovato (vedasi figure da 9 a 9C), almeno -la parte inferiore dell'elemento 1 (con riferimento alle figure in esame) può essere rivestita da una pellicola 36 di materiale termoplastico (quale quello noto col nome commerciale di PEBAX) atta a proteggere tale elemento. La pellicola 36 può, come in figura 9, anche ricoprire almeno una porzione della parte superiore di tale inserto, nella sua zona dell'avampiede 20, ed in tal caso avvolge anche la parte laterale dell'elemento 1 corrispondente (vedasi figura 9A). Tale pellicola viene associata all'elemento 1 ad esempio durante la fase di polimerizzazione della resina descritta precedentemente e comunque durante la fase di assemblaggio (stampaggio) delle varie porzioni dell'elemento suddetto. Durante tale fase all'elemento 1 può anche essere associato, inferiormente (vedasi figure da 9 a 9C) uno strato 44 di materiale fibroso, quale feltro o tessuto non tessuto. Ciò al fine di favorire il succeso vincolo di tale elemento nella suola o sulla intersuola (o elementi equivalenti) quando tale elemento viene definitivamente posto, come sottopiede, entro la relativa calzatura (ad esempio lo scarpone 2).

Altre varianti del trovato possono essere realizzate alla luce della descrizione che precede e sono pertanto da considerarsi ricadere nell'ambito del presente documento.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Elemento di irrigidimento di una parte o porzione inferiore (4) di una calzatura (2,3) avente un comportamento rigido o almeno semirigido ed atto ad essere impiegato come suola oppure come una soletta o sottopiede interno di una calzatura, quest'ultima prevedendo una tomaia (7) associata ad alla porzione inferiore (4) della calzatura, caratterizzato dal fatto che tale elemento (1) presenta un corpo stratiforme (1A) comprendente almeno tre porzioni (13,14,15) associate tra loro e sovrapposte e definenti una struttura a sandwich, le porzioni più esterne (13,14) avendo rigidità superiore rispetto alla porzione più interna (15), tali porzioni essendo stabilmente associate tra loro cosi da costituire un corpo unico (1A).
2. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è posto su una suola (8) e funge da sottopiede di montaggio.
3. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è posto all'esterno della calzatura (3) e funge da suola.
4. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è disposto in corrispondenza di tutto l'arco plantare dall'utente che veste la calzatura.
5. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta porzioni a flessibilità differenziata, preferibilmente con flessibilità maggiore in corrispondenza di una sua estremità anteriore (23).
6. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che tali porzioni sono parti ben definite (20,21,22) del suo corpo (1A ).
7. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che tali porzioni sono definite da una variazione dì spessore del corpo (1A) dell'elemento (1), tale spessore diminuendo in corrispondenza di una estremità anteriore (23) di tale corpo.
8. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ha sezione trasversale costante.
9. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che le porzioni (20,21,22) del suo corpo (1A) hanno spessore decrescente lungo l'asse longitudinale (A) di tale corpo passando da una porzione di avampiede (20) a quella del tallone (21).
10. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ha sezione trasversale rastremata in corrispondenza di bordi laterali (26,27).
11. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta aggetti superficiali (28) elevantesi da una sua faccia libera.
12. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare, per almeno una parte di una sua superficie rivolta verso la parte inferiore delle calzatura (2,3) a cui è associato, almeno una nervatura di irrigidimento (33,34).
13. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le porzioni o strati più esterni (13,14) del suo corpo stratiforme (1A) sono collegate tra loro in corrispondenza dei bordi laterali (26,27) di tale corpo, dette porzioni avvolgendo quella centrale o nucleo (15).
14. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che le porzioni più esterne (13,14) del suo corpo stratiforme (1A) sono in materia plastica artificiale avente rigidità almeno relativamente elevata:
15. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che le porzioni più esterne (13,14) sono in poliuretano.
16. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che le porzioni più esterne (13,14) sono in polipropilene.
17. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che le porzioni più esterne (13,14) sono in nylon.
18. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che le porzioni più esterne (13,14) sono in materiale composito.
19. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che il materiale composito comprende un tessuto di fibre di carbonio, aramidiche, di vetro o similari.
20. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che il materiale composito comprende fibre di carbonio. aramidiche, di vetro o similari.
21. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la porzione o nucleo interno (15) è in schiuma di materia plastica ovvero di resina espansa.
22. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la porzione o nucleo interno (15) è in materiale cellulare di origine naturale.
23. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la porzione o nucleo interno (15) è in materiale alveolare.
24. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che la porzione interna (15) comprende elementi cilindrici disposti tra gli strati esterni (13,14).
25. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è rivestito, su almeno una sua faccia, da una pellicola di protezione (36).
26. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che la pellicola di protezione (36) è in materiale termoplastico .
27. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è rivestito, su almeno una sua faccia, da uno strato di materiale fibroso (44).
28. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le diverse porzioni (13,14,15) del corpo stratiforme sono collegate tra loro mediante incollaggio.
29 . Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le diverse porzioni (13,14,15) del corpo stratiforme (1A) sono collegate tra loro attraverso la polimerizzazione del materiale resinoso definente gli strati più esterni di tale corpo.
30. Elemento di irrigidimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le diverse porzioni (13,14,15) del corpo stratiforme (1A) sono collegate tra loro attraverso per fusione dello strato interno (15).