ITMI952154A1 - Rete di comunicazione ottica trasparente ad anello autoprotetto - Google Patents

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ITMI952154A1 IT95MI002154A ITMI952154A ITMI952154A1 IT MI952154 A1 ITMI952154 A1 IT MI952154A1 IT 95MI002154 A IT95MI002154 A IT 95MI002154A IT MI952154 A ITMI952154 A IT MI952154A IT MI952154 A1 ITMI952154 A1 IT MI952154A1
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Fausto Meli
Marcos Antonio Brandao Sanches
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Abstract

Viene descritta una rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto comprendente: una prima linea di comunicazione ottica, formante un cammino ottico chiuso; almeno due nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, connessi otticamente lungo la linea; una seconda linea di comunicazione ottica, formante un cammino ottico chiuso e connessa otticamente a detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici. Nella rete sono definite una prima ed una seconda direzione, fra loro opposte, di percorrenza dei segnali ottici rispetto alla posizione dei nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici. Almeno uno di detti nodi comprende inoltre mezzi di selezione, controllati dai segnali ottici, per l'estrazione selettiva dei segnali ottici da una delle linee di comunicazione. Almeno uno dei nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici comprende inoltre mezzi per l'immissione contemporanea di almeno un segnale ottico nella prima direzione lungo la prima linea di comunicazione e nella seconda direzione lungo la seconda linea di comunicazione.

Description

" Rete di comunicazione ottica trasparente ad anello autoprotetto"
La presente invenzione riguarda una rete di comunicazione trasparente, per la trasmissione di segnali ottici, avente una struttura ad anello, comprendente una doppia linea di comunicazione e dei nodi, posti lungo la linea, per l'estrazione e l'inserimento nell’anello dei segnali relativi ad uno o più canali di comunicazione.
Nella rete viaggiano insieme, generalmente lungo fibre ottiche, i segnali corrispondenti a canali diversi, aventi ciascuno una differente lunghezza d’onda, secondo la tecnica denominata multiplazione a divisione di lunghezza d'onda (Wavelength Division Multiplexing, WDM). Le componenti di un segnale aventi la lunghezza d'onda corrispondente ad un canale sono prelevate ed inserite nella rete, in forma ottica, in corrispondenza dei nodi. La rete consente la trasmissione di segnali ottici senza conversioni intermedie in forma elettrica ed è quindi trasparente alla struttura particolare delle informazioni elementari che si devono trasmettere (di solito segnali elettrici in forma digitale).
Nelle reti di trasmissione di segnali ottici la quantità di informazioni scambiate è elevatissima. Per questo motivo, un guasto può avere conseguenze molto gravi, in quanto può privare del flusso di informazioni un elevatissimo numero di utenze.
Guasti tipici sono l'interruzione di una fibra ottica, ad esempio perché accidentalmente tranciata da operatori non consapevoli della sua presenza, e l'interruzione del funzionamento di un intero nodo, ad esempio per un incendio, per mancanza di energia elettrica o per guasto di un componente.
Per far fronte ad una tale situazione in modo automatico e con tempi tali da non interrompere in modo sostanziale il flusso di informazioni, sono state ideate le reti ad anello autoprotetto (self-healing ring network).
In queste reti, i vari nodi sono collegati tra loro da due linee di fibre ottiche, richiuse su sé stesse a formare un anello: una linea ad anello primaria (detta anche anello esterno o di lavoro) ed una linea ad anello secondaria (detta anche anello interno o di protezione). In condizioni normali, i segnali viaggiano unidirezionalmente sulla linea primaria e vengono estratti e/o immessi nei vari nodi a seconda della lunghezza d'onda.
In caso di guasto ad un nodo, o di interruzione di una fibra ottica della linea primaria, tra un nodo a monte e un nodo a valle, la continuità viene ripristinata deviando il flusso dei segnali dalla linea primaria alla linea secondaria nel nodo a monte dell’interruzione (rispetto al senso di percorrenza dei segnali nella linea primaria) e dalla linea secondaria alla linea primaria nel nodo a valle. Nella linea secondaria i segnali viaggiano in verso opposto rispetto alla linea primaria.
Per realizzare queste deviazioni da una linea ad anello all'altra in modo automatico, i nodi prevedono l’impiego di due cosiddetti commutatori direzionali 2x2, i quali sono dei componenti ottici a quattro vie, con due ingressi e due uscite; in configurazione normale, la prima uscita è collegata otticamente al primo ingresso e la seconda uscita è collegata otticamente al secondo ingresso, mentre in una configurazione commutata la prima uscita è collegata otticamente al secondo ingresso e la seconda uscita è collegata otticamente al primo ingresso.
Un nodo di questo tipo è descritto ad esempio nell’articolo "Analisi e dimensionamento di un anello ottico trasparente per sistemi D-WDM, con funzioni di riconfigurazione automatica in caso di rottura dell'anello e di Drop - Insert locale dei canali”, di S. Merli, A. Mariconda, R. de Sanctis, Atti del Convegno FOTONICA '95, Sorrento, maggio 1995. Esso permette di deviare i segnali sulla linea ad anello secondaria in caso di interruzione della linea ad anello primaria; inoltre, permette di bypassare l’utenza ottica del nodo (tipicamente un commutatore ottico selettivo in lunghezza d'onda, per prelevare ed immettere i segnali di un canale avente una prefissata lunghezza d'onda) in caso di guasto di quest’ultima, salvaguardando la trasmissione fra i restanti nodi della rete.
Reti di questo tipo necessitano di una unità centrale in grado di riconoscere e localizzare un guasto avvenuto (per esempio attraverso una segnalazione di mancanza di segnale da parte del nodo situato a valle del guasto, che può effettuare autonomamente la commutazione del segnale ottico sulla linea di servizio) e di inviare nel nodo a monte del guasto il comando di commutazione a ricevere i segnali dalla linea di servizio. Per questo è necessario che l'unità centrale comunichi con ciascuno dei nodi, anche e soprattutto in caso di guasto della linea di comunicazione. E’ necessario quindi predisporre linee di collegamento di emergenza fra i nodi e l’unità centrale, indipendenti dalla linea di comunicazione ad anello fra i nodi stessi. Queste linee di emergenza, che possono essere di tipo ottico, elettrico, ponte radio o di altro tipo, comportano, insieme all'unità centrale stessa, una notevole complicazione della rete di comunicazione.
Inoltre, In architetture di rete del tipo di quelle indicate, i tempi necessari per trasmettere l'informazione dell'awenuto guasto all'unità centrale, per elaborare l'informazione da parte di quest'ultima e per trasmettere l'ordine di commutazione al nodo a monte del guasto, vanno a sommarsi al tempo di inten/ento dei commutatori direzionali, nel determinare il tempo complessivo di recupero della funzionalità della rete dopo un'interruzione. Questo tempo complessivo di recupero può essere parecchio superiore rispetto al tempo di intervento di un commutatore direzionale, che ammonta attualmente a valori dell'ordine di qualche millisecondo nei commutatori di tipo acusto-ottico o magnetoottico e di qualche decina di millisecondi nei commutatori di tipo meccanico.
Una rete ottica ad anello autoprotetto è descritta inoltre nell’articolo "A uni-directional self-healing ring using WDM technique", di E. Almstrom et al., Atti della Conferenza ECOC ‘94, Firenze, 25-29 settembre 1994, voi. 2, pag. 873-875. La rete ottica prevede nei nodi l'impiego di commutatori ottici con più di un ingresso e più di una uscita. La rete è configurata in modo che i nodi richiudano l'anello sulla fibra di protezione, non appena riscontrano un'interruzione su almeno una delle fibre.
Secondo un primo aspetto la presente invenzione riguarda una rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto comprendente:
una prima linea di comunicazione ottica, formante un primo cammino ottico chiuso; almeno due nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, connessi otticamente lungo detta linea di comunicazione ottica;
una seconda linea di comunicazione ottica, formante un secondo cammino ottico chiuso e connessa otticamente a detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici;
nella quale almeno uno di detti nodi comprende mezzi di selezione controllati, per l'estrazione selettiva di detti segnali ottici da una di dette prima e seconda linea di comunicazione,
in cui almeno uno di detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici comprende inoltre mezzi per l'immissione contemporanea di almeno un segnale ottico in detta prima linea di comunicazione e in detta seconda linea di comunicazione.
In particolare, nella rete di comunicazione ottica ad anello sono definite una prima ed una seconda direzione di percorrenza di detti segnali ottici rispetto alla posizione di detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, dette prima e seconda direzione essendo fra loro opposte, e che comprende mezzi per l'immissione contemporanea di almeno un segnale ottico in detta prima direzione lungo detta prima linea di comunicazione e in detta seconda direzione lungo detta seconda linea di comunicazione.
Preferibilmente, la rete di comunicazione ottica ad anello comprende una prima coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici otticamente collegati tra loro, in cui i segnali trasmessi tra i nodi di detta prima coppia hanno una prima lunghezza d’onda, e almeno uno di detti primo e secondo cammino ottico comprende una seconda coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, otticamente collegati tra loro, i segnali trasmessi tra i nodi di detta seconda coppia avendo una seconda lunghezza d’onda, diversa da detta prima lunghezza d'onda.
In particolare, nella rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la presente invenzione almeno uno di detti nodi di estrazione ed inserimento di segnali ottici comprende:
— una prima unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, serialmente collegata con rispettive porte di ingresso ed uscita di linea a detto primo cammino ottico, avente inoltre rispettive porte di estrazione e di immissione di segnale;
- una seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, serialmente collegata con rispettive porte di ingresso ed uscita di linea a detto secondo cammino ottico, avente inoltre rispettive porte di estrazione e di immissione di segnale;
— un commutatore ottico comandabile avente un primo ed un secondo ingresso selezionabili, rispettivamente collegati alle porte di estrazione di segnale di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, ed una uscita;
— una unità terminale di linea, avente un ingresso ottico collegato a detta uscita di detto commutatore ottico ed avente due uscite ottiche collegate alle porte di immissione di segnale di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici;
- mezzi di rilevamento della presenza di segnale ottico a dette porte di estrazione di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, operativamente collegati a detto commutatore ottico comandabile per la selezione di uno dei rispettivi primo e secondo ingresso.
Preferibilmente dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici comprendono ciascuna un’unità di demultiplazione di detti segnali ottici ricevuti in corrispondenza alle rispettive lunghezze d’onda ed un’unità di multiplazione di segnali ottici in corrispondenza alle rispettive lunghezze d’onda, e dove le uscite di dette unità di demultiplazione corrispondenti alle lunghezze d'onda comprese in detta banda di bypass sono selettivamente collegate a corrispondenti entrate di dette unità di multiplazione.
In un secondo aspetto, la rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo I presente invenzione comprende una prima ed una seconda rete di telecomunicazione ottica ad anello autoprotetto, come in precedenza definite in cui almeno un nodo ottico di detta prima rete è connesso otticamente con almeno un nodo ottico di detta seconda rete.
In un altro suo aspetto, la presente invenzione riguarda un metodo di telecomunicazione ottica ad anello autoprotetto in una rete di telecomunicazione ottica, che comprende alimentare almeno un segnale ottico da un primo nodo di inserimento ed estrazione in un primo cammino ottico chiuso, compreso in detta rete, verso un secondo nodo di inserimento ed estrazione, collegato serialmente in detto primo cammino ottico chiuso, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre le fasi di:
contemporaneamente alimentare detto segnale ottico da detto primo nodo di inserimento ed estrazione in detto primo cammino ottico chiuso ed in un secondo cammino ottico chiuso compreso in detta rete, detto secondo cammino ottico comprendendo detto secondo nodo di inserimento ed estrazione, collegato serialmente in esso e
selettivamente ricevere detto almeno un segnale ottico in detto secondo nodo di inserimento ed estrazione da uno di detti primo e secondo cammino ottico chiuso. In particolare, detto metodo di telecomunicazione ottica è caratterizzato dal fatto che detta fase di alimentare un segnale ottico in detti primo e secondo cammino ottico chiuso comprende alimentare detto segnale in due direzioni contrapposte rispetto a detto primo nodo di inserimento ed estrazione.
In particolare, detta fase di ricevere selettivamente detto segnale ottico in detto secondo nodo di inserimento ed estrazione comprende:
rilevare la presenza di detto segnale in detto primo cammino ottico chiuso in detto secondo nodo e
operativamente commutare la ricezione da detto primo cammino ottico chiuso a detto secondo cammino ottico chiuso in assenza di segnale in detto primo cammino ottico chiuso.
in una sua forma preferita, il metodo di telecomunicazione ottica secondo la presente invenzione è caratterizzato dal fatto che detto primo e secondo nodo di inserimento ed estrazione di segnali ottici formano una prima coppia di nodi otticamente collegati tra loro, in cui i segnali trasmessi tra i nodi di detta prima coppia hanno una prima lunghezza d'onda, e almeno uno di detti primo e secondo cammino ottico comprende una seconda coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, otticamente collegati tra loro, i segnali trasmessi tra i nodi di detta seconda coppia avendo una seconda lunghezza d’onda, diversa da detta prima lunghezza d’onda.
In particolare, il metodo di telecomunicazione ottica comprende estrarre ed inserire segnali ottici aventi lunghezza d’onda compresa in una banda di comunicazione in una prima ed una seconda unità di inserimento ed estrazione, dove dette prima e seconda unità comprendono delle uscite di estrazione di segnali ottici e degli ingressi di inserimento di segnali ottici e detta fase di estrarre ed inserire segnali ottici comprende:
ricevere dei segnali ottici rispettivamente da detta primo e secondo cammino ottico chiuso;
inviare a dette uscite di estrazione i segnali otlici ricevuti aventi lunghezza d'onda compresa in una prefissata banda di estrazione, inclusa nella banda di comunicazione; inviare rispettivamente a detti primo e secondo cammino ottico chiuso i segnali ottici ricevuti aventi lunghezza d’onda compresa in una prefissata banda di bypass, inclusa nella banda di comunicazione e priva di sovrapposizioni con detta banda di estrazione;
inviare rispettivamente a detti primo e secondo cammino ottico chiuso i segnali ottici presenti a detti ingressi di inserimento, aventi lunghezza d'onda compresa in detta banda di estrazione.
Maggiori dettagli potranno essere rilevati dalla seguente descrizione, con riferimento ai disegni allegati in cui si mostra:
in figura 1 uno schema di una rete di comunicazione ottica secondo la presente invenzione; in figura 2 uno schema di un nodo ottico secondo la presente invenzione per l'inserimento / estrazione di segnali ottici lungo una rete di comunicazione ottica;
in figura 3 uno schema di un accoppiatore direzionale;
in figura 4 un grafico della banda passante di un accoppiatore direzionale;
in figura 5 uno schema di un nodo ottico secondo la presente invenzione per l'inserimento / estrazione di segnali a due diverse lunghezze d'onda lungo una rete di comunicazione ottica;
in figura 6 uno schema di un nodo riconfìgurabile secondo la presente invenzione per l'inserimento / estrazione di segnali a diverse lunghezze d'onda lungo una rete di comunicazione ottica.
Nella figura 1 è rappresentata schematicamente una rete di comunicazione ottica secondo la presente invenzione, atta alla trasmissione di segnali ottici con lunghezza d'onda compresa in una banda prefissata, denominata banda di comunicazione. Nella figura sono indicati con 1, 2, 3, 4 rispettivi nodi ottici di inserimento ed estrazione di segnali ottici.
Con 5, 6, 7, 8 sono indicate porzioni di linea di trasmissione principale, atte alla trasmissione di segnali ottici dai nodi 1, 2, 3, 4 rispettivamente ai nodi 2, 3, 4, 1, nella direzione indicata dalla freccia 13, detta direzione principiale, e costituenti nel loro insieme un anello di trasmissione chiuso detto anello principale.
Con 9, 10, 11, 12 sono indicate porzioni di linea di trasmissione secondaria atte alla trasmissione di segnali ottici dai nodi 2, 3, 4, 1 rispettivamente ai nodi 1, 2, 3, 4, nella direzione indicata dalla freccia, detta direzione secondaria, e costituenti nel loro insieme un anello di trasmissione chiuso detto anello secondario.
I nodi di inserimento / estrazione di segnali ottici verranno descritti in dettaglio nel seguito; le porzioni di linea di trasmissione sono preferibilmente costituite da tratte di fibra ottica monomodale. Le coppie di fibre ottiche (rispettivamente dell'anello principale e secondario) che connettono i medesimi nodi ottici possono essere alloggiate in un medesimo cavo.
Sebbene nel seguito della descrizione verrà fatto riferimento al caso, illustrato in figura, di quattro nodi di inserimento / estrazione di segnali ottici, la presente invenzione non è limitata a questo numero particolare e si intende estesa a numeri differenti di nodi. In particolare una rete di comunicazione ottica secondo la presente invenzione può comprendere un numero di nodi correlato al numero eli lunghezze d’onda utilizzate per la trasmissione dei segnali. Preferibilmente una lunghezza d’onda collega una sola coppia di nodi ottici, nei quali viene fatto l'inserimento e l'estrazione dei segnali a quella lunghezza d’onda.
Nella figura 2 è rappresentato schematicamente un nodo ottico per l'inserimento / estrazione di segnali ottici verso / da una rete di comunicazione, atto ad esempio per l’uso nella rete di comunicazione descritta con riferimento alla figura 1.
il nodo impiega due unità di inserimento / estrazione di segnali ottici, rispettivamente verso / da una porzione di linea di trasmissione principale e verso / da una porzione di linea di trasmissione secondaria. Le due unità, dette anche OADM (Optical Add-Drop Multiplexer), sono indicate nella figura 2 rispettivamente con 21 e 22.
L’OADM 21 riceve ad un suo ingresso 23 i segnali ottici provenienti da una porzione di linea di trasmissione principale, circolanti nell’anello principale nella direzione principale.
L’OADM 22 riceve ad un suo ingresso 24 i segnali ottici provenienti da una porzione di linea di trasmissione secondaria, circolanti nell'anello secondario nella direzione secondaria.
Gli OADM 21 e 22 sono dispositivi ottici atti a separare i segnali ottici entranti sulla base delle rispettive lunghezze d’onda, in modo da inviare rispettivamente verso delle uscite 25 e 26, denominate uscite di estrazione, i segnali con lunghezza d’onda compresa in una banda prefissata (inclusa nella banda di comunicazione) diversa per ciascuno dei nodi, denominata banda di estrazione, e di inviare verso delle uscite dette di bypass, rispettivamente 27 e 28, i segnali ottici con lunghezza d’onda compresa in una banda prefissata (inclusa nella banda di comunicazione) diversa per ciascuno dei nodi e priva di sovrapposizioni con la banda di estrazione, denominata banda di bypass. Gli OADM 21 e 22 sono inoltre atti a inviare segnali ottici con lunghezza d’onda compresa nella banda di estrazione, presenti rispettivamente a degli ingressi 29 e 30, denominati ingressi di inserimento, rispettivamente verso le uscite di bypass 27, 28.
Nella seguente descrizione faremo riferimento al nodo ottico 1 della rete di comunicazioni della figura 1 , la descrizione essendo analoga per i rimanenti nodi ottici.
La rete di comunicazione può prevedere la trasmissione fra i nodi ottici di canali di telemetria o di servizio. A questo scopo è possibile impiegare segnali ottici con lunghezza d’onda in una banda diversa dalla banda di comunicazione. Per esempio, nel caso in cui la banda di comunicazione corrisponde alla terza finestra ottica di telecomunicazione, intorno alla lunghezza d’onda di 1550 nm, è possibile impiegare, per la trasmissione dei canali di telemetria, segnali ottici con lunghezza d’onda compresa nella seconda finestra ottica di telecomunicazione, intorno alla lunghezza d'onda di 1300 nm.
in caso siano presenti canali di telemetria, i segnali ottici provenienti al nodo ottico dalla porzione di linea di trasmissione principale 8 possono essere alimentati ad un accoppiatore ottico 31, mentre i segnali ottici provenienti al nodo dalla porzione di linea di trasmissione secondaria 9 sono alimentati ad un accoppiatore ottico 32. Gli accoppiatori ottici 31 e 32 sono accoppiatori selettivi in lunghezza d’onda atti a separare verso rispettive uscite 31 a, 32a, entrambe collegate ad un ricevitore di telemetrìa 50, segnali di telemetrìa ad una prefissata lunghezza d'onda di telemetria, esterna alla banda di telecomunicazione, e verso le altre uscite 31 b, 32b, collegate rispettivamente agli ingressi 23 e 24 degli OADM 21 e 22, i segnali alle lunghezze d'onda interne alla banda di telecomunicazione.
Come si è detto, gli OADM 21 e 22 inviano i segnali con lunghezze d'onda comprese nella banda di estrazione verso rispettive uscite di estrazione 25 e 26. Queste uscite sono collegate otticamente a dei dispositivi di segnalazione di presenza di segnale 33 e 34, per esempio comprendenti dei fotodiodi, otticamente collegati alle rispettive uscite di estrazione 25, 26 attraverso relativi accoppiatori ottici, e da qui rispettivamente a degli ingressi 35 e 36 di un commutatore ottico 37 di tipo 2x1 , ovvero dotato di due ingressi ed una uscita.
In particolare, il commutatore ottico 37 dispone di una uscita 38, che viene posta in collegamento ottico con uno o l’altro dei due ingressi 35 e 36 in dipendenza da un segnale proveniente da una unità di controllo 51 , che riceve in ingresso le segnalazioni di presenza di segnale provenienti dai dispositivi di segnalazione 33 e 34.
L'unità di controllo 51 comprende mezzi di elaborazione, ad esempio a microprocessore, atti a generare i segnali di controllo del commutatore 37 in rispondenza a condizioni predeterminate; tale unità può essere di tipo noto nel settore e non è quindi ulteriormente descritta.
L’uscita 38 del commutatore ottico 37 è collegata ad un terminale di linea 39. Il terminale di linea comprende un’interfaccia tra la rete di comunicazione ottica e le utenze ad essa collegate. In particolare esso comprende uno o più ricevitori ottici per i segnali di comunicazione estratti dalla rete e uno o più trasmettitori, atti a generare segnali ottici da inserire nella rete, con lunghezze d’onda corrispondenti a quelle dei segnali estratti dalla rete. Il terminale di linea 39 può essere di tipo noto, e non viene ulteriormente descritto.
I segnali ottici generati dal terminale di linea 39 vengono inviati, eventualmente tramite un attenuatore variabile 49 (atto ad equalizzare la potenza dei segnali emessi dal terminale di linea con la potenza dei segnali bypassati dall'unità OADM e reimmessi nella rete) ad un accoppiatore ottico 40, atto a dividere la radiazione ottica in modo uguale verso due uscite, rispettivamente collegate agli ingressi di inserimento 29 e 30 degli OADM 21 e 22.
In alternativa al singolo terminale di linea 39 ed all'accoppiatore ottico 40 ad esso collegato per la suddivisione dei segnali nelle due uscite 29, 30, è possibile impiegare una coppia di trasmettitori ottici identici, uno per generare i segnali da inviare nell'anello principale ed uno per generare i gli stessi segnali da inviare nell’anello secondario; in questo caso sarà possibile impiegare trasmettitori con potenza di uscita inferiore e i trasmettitori potranno essere collegati direttamente agli ingressi di inserimento 29 e 30 degli OADM 21 e 22, mentre l'accoppiatore ottico 40 potrà essere omesso.
Nel seguito, il terminale di linea 39, l'eventuale attenuatore variabile 49 e l’accoppiatore ottico 40, ovvero la forma alternativa comprendente due trasmettitori dello stesso segnale verranno per semplicità definiti come unilà terminale di linea 39’.
Le uscite di bypass 27 e 28 degli OADM 21 e 22 sono collegate rispettivamente con degli amplificatori ottici, 41 e 42, eventualmente terminanti in ingresso a degli accoppiatori selettivi in lunghezza d’onda 43 e 44. Questi ultimi sono atti a combinare i segnali con lunghezza d'onda interna alla banda di telecomunicazione, provenienti dagli amplificatori ottici, con rispettivi segnali di telemetria alla lunghezza d'onda di telemetria, provenienti da un trasmettitore di telemetria 52.
L'accoppiatore selettivo in lunghezza d'onda 43 è collegato alla porzione di linea di trasmissione principale 5.
L'accoppiatore selettivo in lunghezza d'onda 44 è collegato alla porzione di linea di trasmissione secondaria 12.
La rete di comunicazione descritta con riferimento alle figure 1 e 2 consente la comunicazione fra coppie di nodi ottici tramite la tecnica della multiplazione a divisione di lunghezza d'onda: i segnali ottici (aventi una o più lunghezze d'onda comprese nella banda di comunicazione) prodotti in uno dei nodi, che chiameremo nodo di partenza, avente la configurazione di fig. 2, vengono immessi nella rete in corrispondenza nel nodo stesso, lungo l'anello principale nella direzione principale e lungo l'anello secondario in direzione secondaria. Eventuali nodi ottici intermedi possono essere configurati in modo da garantire la sostanziale trasparenza ai segnali, senza prelevare dall’anello o inserire in esso segnali alle medesime lunghezze d'onda, ed eventualmente compensano l’attenuazione subita dai segnali per effetto dei componenti passivi tramite una opportuna amplificazione ottica.
Giunti ad un nodo di destinazione, anch’esso avente la configurazione di fig. 2, i segnali vengono estratti dalla rete, da parte delle relative unità OADM presenti nel nodo. In condizioni di funzionamento normale della rete, i segnali provenienti dal nodo di partenza sono presenti alle uscite di estrazione di entrambe le unità OADM presenti nel nodo, dopo aver percorso i relativi anelli in direzioni opposte; in questo caso l'unità di controllo presente nel nodo comanda il commutatore ottico in modo da collegare al ricevitore l’uscita dell’OADM relativo all’anello principale (uscita 25 di fig. 2).
In caso di guasto (o anche di più guasti contempo ranei) lungo la rete, nel tratto tra i nodi di partenza e di destinazione nella direzione principale, dovuto per esempio ad una fibra ottica interrotta nell’anello principale o ad un nodo ottico intermedio fuori uso, l’unità di controllo 51 nel nodo di destinazione riconosce l'assenza di segnale ottico in arrivo dallOADM relativo all'anello principale e comanda il commutatore ottico a ricevere dall'unità OADM relativa all'anello secondario, dove sono presenti i segnali inviati dalla stazione di partenza che hanno percorso la rete in direzione opposta, cioè nella porzione non interessata dal guasto.
II riprìstino della funzionalità della rete in caso di guasto può essere quindi effettuato autonomamente da parte del nodo stesso, modificando lo stato di commutazione del commutatore ottico, senza la necessità di ricevere comandi da parte di una unità centrale remota e senza che sia necessario predisporre una rete di collegamento fra detta unità centrale e i nodi. Il tempo necessario al ripristino della funzionalità della rete coincide sostanzialmente con il tempo di commutazione di un singolo commutatore ottico, essendo generalmente trascurabile rispetto a questo il tempo necessario per la rilevazione dell'assenza di segnale in arrivo dall’anello principale, e non essendo richiesta nessuna comunicazione tra unità remote.
Le lunghezze d’onda relative ai segnali estratti nel nodo di destinazione possono essere riutilizzate a valle del nodo, inserendo nella rete in corrispondenza del nodo stesso nuovi segnali alle medesime lunghezze d’onda. Anche questi segnali vengono immessi contemporaneamente lungo l'anello principale nella direzione principale e lungo l'anello secondario nella direzione secondaria. I nodi intermedi, nella direzione principale, fra il nodo di destinazione ed il nodo di partenza, devono essere configurati in modo da non estrarre né immettere nella rete segnali a quelle lunghezze d'onda. Si realizza così una comunicazione fra il nodo di destinazione ed il nodo di partenza che, in modo completamente simmetrico a quanto esposto in precedenza, viene mantenuta attiva automaticamente anche in caso di guasto lungo la rete; complessivamente si ha dunque comunicazione bidirezionale fra nodo di partenza e nodo di destinazione, riservando una sola lunghezza d’onda della banda di comunicazione della rete per ciascun canale bidirezionale.
E’ possibile inoltre impiegare lunghezze d'onda diverse da quelle utilizzate per la comunicazione fra i nodi di partenza e di destinazione per realizzare ulteriori comunicazioni bidirezionali fra diverse coppie di nodi.
Le possibili configurazione operative descritte sono date solo a titolo di esempio, essendo possibile nella rete effettuare trasmissioni di segnali fra nodi diversi, con il solo vincolo che non è possibile inserire in un nodo sulla rete segnali con lunghezza d'onda corrispondente ad un segnale già presente sulla rete alle uscite (principale e secondaria) di quel nodo, ed è perciò necessario che i segnali alla lunghezza d’onda in oggetto siano stati estratti dalla rete dal nodo stesso.
II commutatore ottico 37 può essere, a seconda dei tempi di intervento richiesti, ad esempio il modello YS-111 prodotto dalla FDK, con un tempo di commutazione massimo di 1 ms, oppure il modello S-12-L-9, prodotto dalla DiCon, con un tempo di commutazione massimo di 20 ms.
Gli amplificatori ottici 41 e 42, atti ad amplificare la radiazione alle lunghezze d'onda dei segnali e a compensare l'attenuazione subita dagli stessi lungo le fibre ottiche dell'anello e nei nodi ottici, senza conversioni intermedie in forma elettrica, sono preferibilmente del tipo a fibra ottica con drogante fluorescente, per esempio del tipo descritto nella domanda di brevetto EP677902, a nome della Richiedente, pubblicata il 18/10/95.
Adatti all'Impiego nella presente invenzione sono ad esempio gli amplificatori ottici modello OLA/E-MW, prodotti dalla Richiedente, operanti nella banda di lunghezze d’onda 1534 - 1560 nm, con potenza di uscita compresa fra 12: dBm e 14 dBm in presenza di una potenza complessiva dei segnali in ingresso compresa fra -20 dBm e -9 dBm.
Il numero e le caratteristiche degli amplificatori ottici, sia lungo l'anello principale, sia lungo l'anello secondario, potranno essere scelti, secondo tecniche note, per esempio in funzione della lunghezze delle varie porzioni di linea ottica costituenti i due anelli, dell'attenuazione della fibra impiegata per realizzarle e elei componenti ottici attraversati dai segnali nei nodi di inserimento / estrazione, e in modo da evitare l'insorgere di oscillazioni dovute alla radiazione circolante nei percorso ottici chiusi di ciascuno degli anelli. Filtri ottici, atti a bloccare la radiazione alle lunghezze d'onda diverse dalle lunghezze d'onda dei segnali, potranno essere disposti in corrispondenza agli amplificatori ottici allo scopo di attenuare l'emissione spontanea circolante.
Le unità OADM possono essere ad esempio realizzate impiegando ciascuna una coppia di accoppiatori selettivi in lunghezza d'onda. Nella figura 2 gli accoppiatori selettivi facenti parte dell'OADM 21 sono indicati con 45 e 46, quelli facenti parte dell'OADM 22 sono indicati con 47 e 48.
Per accoppiatori accoppiatori selettivi in lunghezza d’onda si intendono componenti ottici atti a convogliare su una unica fibra in uscita segnali ottici a diverse lunghezze d'onda presenti su due fibre di ingresso e, rispettivamente, a separare su due fibre ottiche in uscita segnali sovrapposti in una unica fibra di ingresso, in dipendenza delle lunghezze d'onda rispettive. A detti accoppiatori selettivi è richiesta una larghezza di banda passante adatta a consentire una separazione dei segnali nelle due direzioni, in assenza di diafonia.
Gli accoppiatori selettivi 45, 46, 47, 48 possono preferibilmente essere del tipo schematizzato in dettaglio in figura 3, con quattro fibre ottiche di accesso (porte di ingresso o uscita) designate rispettivamente con 101, 102, 103, 104 e contenenti nella parte centrale un componente riflettente selettivo 105 che si comporta come passa-banda in trasmissione e come elimina-banda in riflessione, è cioè atto a lasciar passare i segnali con lunghezze d'onda all'interno di una banda prefissata ed a riflettere i segnali con lunghezze d'onda esterne a tale banda. Un segnale in ingresso alla fibra 101 dell'accoppiatore selettivo con lunghezza d'onda λρ interna alla banda passante del componente 105, per esempio, viene trasmesso senza attenuazione rilevante verso la fibra 103 e, analogamente, segnali a λρ vengono trasmessi dalla fibra 104 verso la fibra 102 o, simmetricamente, dalla fibra 103 verso la fibra 101 e dalla fibra 102 verso la fibra 104. Un segnale in ingresso alla fibra 101 con lunghezza d'onda λΓ esterna a tale banda, invece, viene riflesso verso la fibra 104 e analogamente segnali a λ,- procedono dalla fibra 102 verso la fibra 103 e simmetricamente dalla fibra 104 verso la fibra 101 e dalla fibra 103 verso la fibra 102.
Con riferimento alla figura 4, nel seguito verrà indicata come banda passante del componente riflettente selettivo 105 o, per estensione, come banda passante dell'accoppiatore selettivo, la banda di lunghezze d'onda, vicine ad una lunghezza d'onda di attenuazione minima in trasmissione, cui corrisponde, nella trasmissione attraverso il componente riflettente selettivo 105, un'attenuazione di non più di 0,5 dB in aggiunta all'attenuazione minima. La larghezza di tale banda passante è indicata nella figura 4 come "-0.5 dB BW".
Analogamente verrà indicata nel seguito come banda riflessa del componente riflettente selettivo 105 o, per estensione, come banda riflessa dell'accoppiatore selettivo, la banda di lunghezze d'onda, vicine ad una lunghezza d'onda di attenuazione minima in riflessione, cui corrisponde, nella riflessione da parte del componente riflettente selettivo 105, un'attenuazione di non più di 0,5 dB in aggiunta all'attenuazione minima.
Verrà ora descritta, a titolo di esempio, una configurazione di un unità OADM relativa ad un nodo di estrazione / inserimento di un segnale con lunghezza d’onda In una rete di comunicazione prevista per segnali alle quattro lunghezze d'onda λ2, λ3, λ4.
Gli accoppiatori selettivi sono scelti in modo tale che la lunghezza d'onda λ1 sia inclusa nella banda passante e le lunghezze d’onda λ2, λ3, λ* siano comprese nella banda riflessa.
Benché descritti con quattro fibre di accesso, gli accoppiatori selettivi adatti all'uso sopra indicato possono avere solo tre fibre di accesso, la quarta (per esempio quella indicata con 104) restando inutilizzata.
Con riferimento alla figura 2, descriveremo ora il funzionamento di un’unità OADM quale l'unità 21 rappresentata, che comprende due accoppiatori selettivi 45 e 46 collegati in modo che una fibra di accesso del primo sia connessa otticamente con una fibra di accesso del secondo. La struttura e il funzionamento della corrispondente unità OADM 22 sono del tutto analoghi.
Tra i segnali alle lunghezze d’onda λ-ι, λ2, λ3, λ^, presenti all’ingresso 23 dell’accoppiatore selettivo 45, il segnale a lunghezza d’onda λί viene trasmesso all'uscita 25 dell’accoppiatore selettivo stesso, che coincide con l’uscita 25 dell’OADM 21. I segnali alle rimanenti lunghezze d'onda λ2, λ3, λ^, vengono riflessi verso l’uscita 53 dell’accoppiatore selettivo 45, collegata otticamente all’ingresso 54 dell’accoppiatore selettivo 46; i medesimi segnali vengono quindi riflessi verso l’uscita 27 dello stesso accoppiatore, coincidente con l'uscita 27 dellOADM 21. Un segnale alla lunghezza d’onda presente all’ingresso 29 dell'accoppiatore selettivo 46 (e dell’OADM 21) viene riflesso verso l’uscita 27, e portato a sovrapporsi ai segnali alle altre lunghezze d'onda provenienti dalla rete di comunicazione.
Se due nodi posti lungo la rete contengono unità OADM come quella descritta, aventi accoppiatori selettivi corrispondenti alla medesima lunghezza d’onda, la rete secondo la presente invenzione consente la comunicazione bidirezionale fra questi nodi per mezzo di segnali a quella lunghezza d'onda, comunicazione che viene rapidamente riattivata in caso di un guasto lungo la rete. Le altre lunghezze d'onda sono a disposizione per altri collegamenti bidirezionali fra diversi nodi della rete, anch’essi autoprotetti in caso di guasto.
A titolo di esempio, un accoppiatore selettivo adatto è il modello BWDM xTF1, posto in commercio da E-TEK DYNAMICS Ine., 1885 Lundy Ave., San Jose, CA (US), la cui struttura corrisponde a quanto descritto con riferimento alla figura 3, con la variante di disporre solo delle tre fibre di accesso 101, 102, 103. Per l'accoppiatore selettivo del modello indicato la larghezza della banda passante, prima definita, è di circa 4 nm.
Sebbene descritta con riferimento ad una forma preferita di realizzazione, che comprende accoppiatori selettivi in lunghezza d’onda operanti in riflessione, nell’ambito della presente invenzione è anche possibile realizzare le unità OADM impiegando dispositivi acusto-ottici planari, altri dispositivi in ottica planare o altri dispositivi ad essi equivalenti, per esempio facenti uso di filtri ottici.
E’ possibile estendere la struttura di nodo descritta per permettere l'immissione e l’estrazione di due (o più) segnali a diverse lunghezze d’onda in uno stesso nodo. Per questo è sufficiente, secondo quanto illustrato nella figura 5, modificare la struttura di nodo ottico fino a qui descritta con l'aggiunta di uno (o più) dispositivi 60', analoghi alla porzione della figura 2 racchiusa all'interno del riquadro 60, in cui le unità OADM sono opportunamente scelte in funzione delle lunghezze d’onda da estrarre / immettere.
Utilizzeremo numeri con apice per indicare i componenti del dispositivo aggiuntivo 60' corrispondenti ai rispettivi componenti indicati con lo stesso numero, senza apice, nel corso della descrizione relativa alla figura 2.
Le uscite 53, 55 degli accoppiatori selettivi 45, 47 vengono collegate otticamente con gli ingressi 23’, 24’ degli accoppiatori selettivi 45’, 47’ e gli ingressi 54, 56 degli accoppiatori selettivi 46, 48 vengono collegati otticamente alle uscite 27’, 28’ degli accoppiatori selettivi 46’, 48’. In tale dispositivo, un segnale a lunghezza d’onda presente all'uscita 53 dell’accoppiatore selettivo 53, viene trasmessa dall'accoppiatore selettivo 45' all’uscita 25’, e quindi elaborata in modo analogo a quanto descritto nei caso del dispositivo di figura 2. Un segnale alla medesima lunghezza d’onda λ2, generato dal terminale di linea 39’ e presente all'ingresso 29' dell'accoppiatore selettivo 46', viene a sua volta trasmesso, attraverso l’uscita 27’ dello stesso, all'ingresso 54 dell’accoppiatore selettivo 54. I segnali alle rimanenti lunghezze d'onda λ3, λ4 seguono invece un percorso ottico che comprende l’uscita 53 dell’accoppiatore selettivo 53, l'ingresso 23 dell’accoppiatore selettivo 23', l’uscita 53' dello stesso, collegata all’ingresso 54' dell'accoppiatore selettivo 46’, e quindi l'uscita 27' dello stesso e l’ingresso 54 dell'accoppiatore selettivo 46, nel quale avviene la sovrapposizione con i segnali alle altre lunghezze d’onda. Il percorso dei segnali nelle corrispondenti unità OADM 22, 22’ connesse all’anello secondario è perfettamente simmetrico a quello descritto.
li caso dell'immissione / estrazione in un solo nodo di segnali a due diverse lunghezze d'onda può essere generalizzato ad un numero più elevato di segnali a lunghezze d’onda diverse, aggiungendo corrispondenti dispositivi 60”, 60"’, ecc... .
Un ulteriore nodo ottico, rìconfigurabile, per l'inserimento e l'estrazione di segnali lungo una rete ottica secondo la presente invenzione, verrà ora descritto con riferimento alla figura 6 che illustra la porzione di nodo ottico corrispondente al blocco 60 della figura 2; per la descrizione della restante parte del nodo ottico si fa riferimento alla descrizione già fatta in quel caso.
Il dispositivo illustrato, indicato globalmente con 160, comprende due unità OADM riconfìgurabili 121 e 122.
Ciascuna di queste unità include una unità di demultiplazione, rispettivamente indicata con 145 e 147, atta a dividere i segnali in ingresso, in corrispondenza delle relative lunghezze d’onda, su delle uscite in numero pari al numero delle lunghezze d'onda utilizzate per la trasmissione lungo la rete.
Le unità OADM 121 e 122 comprendono inoltre ciascuna una unità di multiplazione, 146, 148, atta a combinare in una unica uscita i segnali alle diverse lunghezze d'onda alimentati a dei relativi ingressi, in numero pari al numero delle lunghezze d’onda utilizzate per la trasmissione lungo la rete.
Le uscite delle unità di demultiplazione 145, 147 corrispondenti a lunghezze d’onda che non devono essere estratte dal nodo ottico vengono collegate otticamente, per esempio tramite le fibre ottiche 150, ai corrispondenti ingressi delle unità di multiplazione 146, 148.
Le rimanenti uscite delle unità di demultiplazione 145, 147, corrispondenti ai segnali estratti dalla rete nel nodo ottico, vengono invece collegate a rispettivi commutatori ottici 37a, 37b, 37c, ciascuno collegato ad un terminale di linea 39a, 39b, 39c, a sua volta atto ad emettere segnali ottici alle lunghezze d’onda dei segnali estratti, immessi mediante gli accoppiatori 40a, 40b, 40c in rispettivi ingressi delle unità di multiplazione 146, 147.
Un nodo ottico di questo tipo può essere riconfigurato, senza interromperne il funzionamento, modificando il collegamento di una o più coppie di uscite delle unità di demultiplazione 145, 147 con gli ingressi corrispondenti delle unità di multiplazione 146, 148.
In questo modo è possibile trasformare il nodo ottico in unità di inserimento ed estrazione di una specifica lunghezza d'onda, inserendo fra le corrispondenti uscite delle unità di demultiplazione 145, 147 e le corrispondenti entrate delle unità di multiplazione 146, 148 un commutatore 37, un terminale di linea 39 ed un accoppiatore 40.
Analogamente, è possibile trasformare il nodo ottico in unità di bypass per una specifica lunghezza d'onda, collegando otticamente le corrispondenti uscite delle unità di demultiplazione 145, 147 e le corrispondenti entrate delle unità di multiplazione 146.
Una rete che disponga di nodi ottici di questo tipo può essere riconfigurata senza interrompere il funzionamento dei nodi stessi.
E' possibile inoltre impiegare i nodi ottici descritti con riferimento alle figure 2, 5 o 6 per operare l’inserimento / estrazione di uno o più segnali verso e da una seconda rete di comunicazione ad anello, secondo la presente invenzione, indipendente da una prima rete, del tipo fino a qui descritto. La seconda rete può disporre in questo caso di nodi ottici analoghi a quelli di cui dispone la prima rete di comunicazione.
Una o più lunghezze d’onda sono riservate, su ciascuna delle due reti, per i segnali scambiati fra le due reti; uno o più segnali ottici, estratti da un nodo lungo la prima rete, vengono inseriti nella seconda rete in corrispondenza di un nodo di questa e, tramite gli stessi nodi ottici, segnali alle medesime lunghezze d’onda vengono estratti dalla seconda rete ottica ed inseriti nella prima rete ottica.
Lo scambio dei segnali fra i due nodi ottici delle due reti può avvenire tramite connessioni ottiche fra le corrispondenti unità OADM; l’uscita e l’ingresso dell’OADM posto lungo l'anello principale della prima rete vengono collegati rispettivamente con l’ingresso e l’uscita dellOADM posto lungo l’anello principale della seconda rete, mentre l’uscita e l'ingresso dellOADM posto lungo l’anello secondario della prima rete vengono collegati rispettivamente con l'ingresso e l’uscita dellOADM posto lungo l'anello secondario della seconda rete.
In questo modo si costituisce, alle lunghezze d'onda dei segnali scambiati fra le due reti coilegate, una super-rete ottica ad anello che comprende entrambe le reti collegate, ed è possibile stabilire una comunicazione bidirezionale, mediante segnali ad opportune lunghezze d’onda che circolano in entrambe le reti, fra un nodo qualsiasi della prima rete ed un nodo qualsiasi della seconda rete. Alle rimanenti lunghezze d’onda non messe in comune fra le due reti, ciascuna delle reti opera, come descritto, n modo indipendente dall’altra.
Anche la super-rete formata tramite il collegamento è autoprotetta in caso di guasto in una qualsiasi delle due reti collegate, ed anche in questo caso il recupero dalla situazione di guasto avviene senza necessità di controllo da parte di un'unità centrale.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto comprendente: una prima linea di comunicazione ottica, formante un primo cammino ottico chiuso; almeno due nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, connessi otticamente lungo detta linea di comunicazione ottica; una seconda linea di comunicazione ottica, formante un secondo cammino ottico chiuso e connessa otticamente a detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici; nella quale almeno uno di detti nodi comprende mezzi di selezione controllati, per l’estrazione selettiva di detti segnali ottici da una di dette prima e seconda linea di comunicazione, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici comprende inoltre mezzi per l'immissione contemporanea di almeno un segnale ottico in detta prima linea di comunicazione e in detta seconda linea di comunicazione.
  2. 2. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che in essa sono definite una prima ed una seconda direzione di percorrenza di detti segnali ottici rispetto alla posizione di detti nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, dette prima e seconda direzione essendo fra loro opposte, e che comprende mezzi per l'immissione contemporanea di almeno un segnale ottico in detta prima direzione lungo detta prima linea di comunicazione e in detta seconda direzione lungo detta seconda linea di comunicazione.
  3. 3. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende una prima coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici otticamente collegati tra loro, in cui i segnali trasmessi tra i nodi di detta prima coppia hanno una prima lunghezza d’onda, e almeno uno di detti primo e secondo cammino ottico comprende una seconda coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, otticamente collegati tra loro, i segnali trasmessi tra i nodi di detta seconda coppia avendo una seconda lunghezza d'onda, diversa da detta prima lunghezza d'onda.
  4. 4. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti nodi di estrazione ed inserimento di segnali ottici comprende: — una prima unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, serialmente collegata con rispettive porte di ingresso ed uscita di linea a detto primo cammino ottico, avente inoltre rispettive porte di estrazione e di immissione di segnale; - una seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, serialmente collegata con rispettive porte di ingresso ed uscita di linea a detto secondo cammino ottico, avente inoltre rispettive porte di estrazione e di immissione di segnale; — un commutatore ottico comandabile avente un primo ed un secondo ingresso selezionabili, rispettivamente collegati alle porte di estrazione di segnale di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, ed una uscita; — una unità terminale di linea, avente un ingresso ottico collegato a detta uscita di detto commutatore ottico ed avente due uscite ottiche collegate alle porte di immissione di segnale di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici; — mezzi di rilevamento della presenza di segnale ottico a dette porte di estrazione di dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici, operativamente collegati a detto commutatore ottico comandabile per la selezione di uno dei rispettivi primo e secondo ingresso.
  5. 5. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che dette prima e seconda unità di inserimento ed estrazione di segnali ottici comprendono ciascuna un'unità di demultiplazione di detti segnali ottici ricevuti in corrispondenza alle rispettive lunghezze d’onda ed un’unità di multiplazione di segnali ottici in corrispondenza alle rispettive lunghezze d’onda, e dove le uscite di dette unità di demultiplazione corrispondenti alle lunghezze d'onda comprese in detta banda di bypass sono selettivamente collegate a corrispondenti entrate di dette unità di multiplazione.
  6. 6. Rete di comunicazione ottica ad anello autoprotetto, comprendente una prima ed una seconda rete di telecomunicazione ottica ad anello autoprotetto secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che almeno un nodo ottico di detta prima rete è connesso otticamente con almeno un nodo ottico di detta seconda rete.
  7. 7. Metodo di telecomunicazione ottica ad anello autoprotetto in una rete di telecomunicazione ottica, che comprende alimentare almeno un segnale ottico da un primo nodo di inserimento ed estrazione in un primo cammino ottico chiuso, compreso in detta rete, verso un secondo nodo di inserimento ed estrazione, collegato serialmente in detto primo cammino ottico chiuso, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre le fasi di: - contemporaneamente alimentare detto segnale ottico da detto primo nodo di inserimento ed estrazione in detto primo cammino ottico chiuso ed in un secondo cammino ottico chiuso compreso in detta rete, detto secondo cammino ottico comprendendo detto secondo nodo di inserimento ed estrazione, collegato serialmente in esso e - selettivamente ricevere detto almeno un segnale ottico in detto secondo nodo di inserimento ed estrazione da uno di detti primo e secondo cammino ottico chiuso.
  8. 8. Metodo di telecomunicazione ottica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta fase di alimentare un segnale ottico in detti primo e secondo cammino ottico chiuso comprende alimentare detto segnale in due direzioni contrapposte rispetto a detto primo nodo di inserimento ed estrazione.
  9. 9. Metodo di telecomunicazione ottica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta fase di ricevere selettivamente detto segnale ottico in detto secondo nodo di inserimento ed estrazione comprende: rilevare la presenza di detto segnale in detto primo cammino ottico chiuso in detto secondo nodo e operativamente commutare la ricezione da detto primo cammino ottico chiuso a detto secondo cammino ottico chiuso in assenza di segnale in detto primo cammino ottico chiuso.
  10. 10. Metodo di telecomunicazione ottica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto primo e secondo nodo di inserimento ed estrazione di segnali ottici formano una prima coppia di nodi otticamente collegati tra loro, in cui i segnali trasmessi tra i nodi di detta prima coppia hanno una prima lunghezza d’onda, e almeno uno di detti primo e secondo cammino ottico comprende una seconda coppia di nodi di inserimento ed estrazione di segnali ottici, otticamente collegati tra loro, i segnali trasmessi tra i nodi di detta seconda coppia avendo una seconda lunghezza d'onda, diversa da detta prima lunghezza d'onda.
  11. 11. Metodo di telecomunicazione ottica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che comprende estrarre ed inserire segnali ottici aventi lunghezza d’onda compresa in una banda di comunicazione in una prima ed una seconda unità di inserimento ed estrazione, dove dette prima e seconda unità comprendono delle uscite di estrazione di segnali ottici e degli ingressi di inserimento di segnali ottici e detta fase di estrarre ed inserire segnali ottici comprende: ricevere dei segnali ottici rispettivamente da detta primo e secondo cammino ottico chiuso; inviare a dette uscite di estrazione i segnali ottici ricevuti aventi lunghezza d’onda compresa in una prefissata banda di estrazione, inclusa nella banda di comunicazione; inviare rispettivamente a detti primo e secondo cammino ottico chiuso i segnali ottici ricevuti aventi lunghezza d’onda compresa in una prefissata banda di bypass, inclusa nella banda di comunicazione e priva di sovrapposizioni con detta banda di estrazione; inviare rispettivamente a detti primo e secondo cammino ottico chiuso i segnali ottici presenti a detti ingressi di inserimento, aventi lunghezza d’onda compresa in detta banda di estrazione.
IT95MI002154A 1995-10-19 1995-10-19 Rete di comunicazione ottica trasparente ad anello autoprotetto IT1277204B1 (it)

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