ITMI951958A1 - Dispositivo per determinare la velocita' di un prodotto tessile mosso in direzione della sua estensione longitudinale, in particolare - Google Patents

Dispositivo per determinare la velocita' di un prodotto tessile mosso in direzione della sua estensione longitudinale, in particolare Download PDF

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ITMI951958A1
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Abstract

Un dispositivo per la determinazione della velocità di un prodotto tessile mosso in direzione della sua estensione longitudinale, in particolare di un filo tessile.L'invenzione ha il compito di sviluppare un siffatto dispositivo, il quale si serve della correlazione closed - loop, ovvero a circuito chiuso, di un correlatore del tempo di corsa o transito, in modo tale per cui viene migliorata la sua affidabilità.Secondo l'invenzione questo compito viene risolto per il fatto che per lo meno un sensore g1 è costituito di due rilevatori di segnali disposti, nella direzione di movimento del filo, l'uno dopo l'altro. Questo sensore possiede una linea caratteristica di sensore con punto di intersezione dell'ascissa nell'asse centrale efficace del

Description

Riassunto del trovato
Un dispositivo per la determinazione della velocità di un prodotto tessile mosso in direzione della sua estensione longitudinale, in particolare di un filo tessile.
L'invenzione ha il compito di sviluppare un siffatto dispositivo, il quale si serve della correlazione closed-loop, ovvero a circuito chiuso, di un correlatore del tempo di corsa o transito, in modo tale per cui viene migliorata la sua affidabilità.
Secondo l'invenzione questo compito viene risolto per il fatto che per lo meno un sensore g^ è costituito di due rilevatori di segnali disposti, nella direzione di movimento del filo, l'uno.'dopo l'altro. Questo sensore possiede una linea caratteristica di sensore con punto di intersezione dell'ascissa nell'asse centrale efficace del sensore, laddove la linea caratteristica si comporta simmetricamente rispetto al punto, per lo meno nelle vicinanze del punto di intersezione dell'ascissa. Un secondo sensore g2 possiede, nella zona del suo asse centrale efficace di sensore, un andamento della linea caratteristica costante. Il circuito di regolazione del correlatore di tempo di transito è formato in modo tale che come segnale di ingresso del regolatore serve la funzione di correlazione a croce, non differenziata, per la determinazione e la regolazione successiva del punto di compensazione per il tempo morto di modello r.
Vantaggiosamente le linee caratteristiche dei sensori possiedono potenziali compensati.- Mediante l'impiego di un terzo sensore con linea caratteristica corrispondente a quella del secondo sensore, come pure di un quarto sensore per l'indicazione di campo per un integratore di accoppiamento reattivo del correlatore del tempo di transito si possono migliorare ulteriormente la determinazione del punto di compensazione e la stabilità del circuito di regolazione.
(Figura le)
Descrizione del trovato
L'invenzione si riferisce ad un dispositivo per la determinazione della velocità di un prodotto tessile mosso in direzione,della .sua.estensione, lqngitudinale, con le caratteristiche della definizione introduttiva della rivendicazione 1.
Le macchine tessili, nelle quali fili tessili vengono mossi in direzione del loro asse longitudinale e successivamente vengono incannati o avvolti, necessitano in molti casi anche di un dispositivo di sorveglianza per la velocità, rispettivamente per la lunghezza del filo tessile trasportato e poi avvolto. Il risultato viene impiegato, a titolo di esempio, per correggere scostamenti della velocità, oppure anche per ottenere la conoscenza più precisa possibile circa la lunghezza del filo fino al momento avvolto o incannato.
Per esempio in incannatrici che producono bobine incrociate sussiste frequentemente l'esigenza che tutte le bobine incrociate finite presentino, nel modo più esatto possibile, la stessa lunghezza di filo. Ciò è necessario soprattutto se le bobine incrociate vengono successivamente inserite su una cantra o rastrelliera, vengono asportate in comune e vengono raggruppate o ordite. In un siffatto caso lunghezze diverse dei fili portano alla rimanenza di residui di filo di diversa entità sui tubetti delle bobine incrociate. Ciò porta, nel caso di materiale di filato pregiato, a delle perdite non accettabili.
Per la determinazione della lunghezza del filo in siffatte .macchine per bobine..incrociate è..molto diffuso il fatto di contare le rotazioni della bobina incrociata, oppure anche del rullo di azionamento per la bobina incrociata, e di determinare la quantità del filo incannato tramite la circonferenza della bobina incrociata, rispettivamente del rullo di azionamento. Poiché la circonferenza del rullo di azionamento è costante, il rilevamento della velocità periferica non presenta problemi. Invero lo scorrimento verificantesi tra il rullo o cilindro di azionamento e la bobina incrociata costituisce una rilevante grandezza di errore o difetto. Poiché per evitare cosiddetti avvolgimenti ad immagine durante l'intero ciclo di incannatura, per lo meno per nelle cosiddette zone di immagine; nelle quali il diametro delle bobine ed il diametro del rullo di azionamento si trovano reciprocamente in un determinato rapporto, viene prodotto coscientemente uno slittamento tra il rullo di azionamento e la bobina, il risultato della determinazione della velocità, rispettivamente della lunghezza del filo, viene fortemente falsato.
La misurazione delle rotazioni della bobina è relativamente priva di problemi. Problematica è tuttavia la determinazione precisa del diametro, il quale varia durante il ciclo di incannatura, e quindi della circonferenza della bobina incrociata. Se come misura per il raggio della bobina viene impiegato. angolo di rotazione, del télaio della bobina, si verificano anche in tal caso errori considerevoli in seguito a scostamenti nella pressione di appoggio della bobina sul rullo di azionamento.
È nota anche una pluralità di procedimenti, i quali rilevano la velocità del filo mediante contatto con il filo. Un siffatto procedimento aumenta la tensione del filo e, in seguito all'inerzia della parte mossa concomitantemente, risulta inadatto per velocità di ribobinatura piuttosto elevate.
Per evitare gli svantaggi menzionati, nella domanda di brevetto europeo EP 0000 721 Al venne proposto di rilevare la velocità del filo tramite due sensori lavoranti senza contatto e disposti ad uria distanza fissa tra loro. A tale scopo vengono presi in considerazione ad esempio sensori lavoranti otticamente oppure capacitivamente. Questi sensori rilevano segnali stocastici del filo in forma di segnali di rumore analogici, i quali risultano da irregolarità della superficie del filo oppure della massa del filo nella direzione longitudinale del filo. Il segnale stocastico rilevato a monte rispetto alla direzione di movimento del filo viene spostato nel tempo in misura tale sinché esso ha un'analogia massimale con il segnale stocastico rilevato con il sensore disposto a valle. Il ritardo, in tal caso rilevato, del primo segnale corrisponde .all'intervallo di tempo che il.filo, necessita dal primo al secondo sensore. Poiché la distanza dei due sensori è nota, in questo modo si può rilevare senz'altro la velocità del filo. Tuttavia le operazioni matematiche, le quali vengono definite abitualmente come procedimento di correlazione a croce, sono connesse ad un certo dispendio di tempo. Ciò non è problematico se il filo non subisce accelerazioni, oppure solamente accelerazioni molto piccole. Variazioni di velocità più rapide, come esse si originano nell'operazione di incannatura per esempio mediante il disturbo dell'immagine, non possono essere dominate in modo tale che possa avvenire una misurazione precisa. Mediante la differenziazione di questa funzione, nécessaria per il rilevamento del màssimo principale della funzione di correlazione a croce, aumenta la dispersione del valore di misura, nel caso di un piccolo segnale, in rapporto al rumore agente come grandezza di disturbo.
È pertanto compito dell'invenzione sviluppare ulteriormente un siffatto procedimento, in modo tale che viene raggiunta un'elevata precisione di misurazione per la velocità del prodotto o materiale tessile.
Questo compito viene risolto, secondo l'invenzione, mediante le peculiarità caratterizzanti della rivendicazione 1.
Rispetto al correlatore di tempo di corsa o transito noto e basantssi su una-correlazione di closèd-loop, ovvero di circuito chiuso, mediante la presente invenzione non è più necessaria la differenziazione della funzione di correlazione a croce. In relazione a ciò viene sfruttato il vantaggio della correlazione di closed-loop rispetto alla correlazione di open-loop, ovvero a circuito aperto, il quale vantaggio consiste nel fatto che per il rilevamento del punto di compensazione viene impiegata una funzione simmetrica rispetto al punto (per lo meno in prossimità del punto di compensazione). Il punto di compensazione, il quale risulta nel caso di uno spostamento di tempo in ragione di un tempo morto di modello T, che corrisponde al tempo di corsa o transito effettivo T di una parte di filo stilla distanza L esistènte tra due sensori, si trova sul punto di intersezione della funzione di correlazione a croce con l'ascissa.
Venendo a mancare la differenziazione rispetto ad un correlatore del tempo di transito sulla base della nota correlazione closed-loop, si riduce il dispendio di calcolo e la dispersione del valore di misurazione nel caso di un piccolo segnale, con riferimento ai rapporti di rumore, rispettivamente complessivamente la sensibilità rispetto ai segnali di disturbo. Inoltre da ciò risulta il fatto che la valutazione del tempo di transito, rispettivamente la determinazione del punto di compensazione, può avere luogo in ampia misura.attraverso una comunicazione lineare su un...
collettivo di velocità.
Se si parte dal fatto che la funzione di correlazione a croce temporale *(r) viene formata mediante piegatura della funzione di correlazione dei sensori R _ _ con la funzione di autocorrelazione locale delle inomogeneità del materiale da misurare, si ottiene, provocato dalla struttura del materiale da misurare, un arrotondamento degli angoli della funzione di correlazione a croce Φ(τ) rispetto alla funzione di correlazione dei sensori Rg1g2* A frequenza limite crescente della struttura aumenta complessivamente la pendenza della funzione di correlazione a croce, tuttavia anche nel campo del punto di compensazione. Questa dipendenza della pendenza della funzione di correlazione a croce è tuttavia sostanzialmente più piccola che nel caso della nota correlazione a closed-loop. Ciò si estrinseca molto vantaggiosamente sulla robustezza del circuito di regolazione rispetto a strutture variabili, poiché variazioni della pendenza della funzione di correlazione a croce hanno come conseguenza direttamente una variazione proporzionale dell'amplificazione circuitale del circuito di regolazione di compensazione.
L'invenzione è vantaggiosamente sviluppata ulteriormente mediante le caratteristiche delle rivendicazioni da 2 fino a 11.
L'impiego .di un primo sensore g^ con linea caratteristica simmetrica rispetto al punto, come pure del secondo sensore g con linea caratteristica simmetrica relativamente al suo asse centrale del sensore, fornisce una funzione di correlazione di sensori Rg^g2 simmetrica rispetto al punto, come pure di conseguenza anche una funzione di correlazione a croce Φ(τ), simmetrica rispetto al punto, del suo intero sviluppo. In questo modo si può sopprimere un errore sistematico anche in presenza di scostamenti di velocità piuttosto grandi.
Impiegando sensori con linee caratteristiche che possiedono un potenziale compensato si ottengono segnali di sensore S1(t) e S2(t) privi di valore medio, cosicché può essere -evitato un passa alto generalmente necessario nel-campo dei segnali. Ciò si verifica in particolare se il segnale deve essere trattato prima dell'ulteriore elaborazione.
Il comportamento delle linee caratteristiche dei sensori come funzioni periodiche sfalsate tra loro in ragione di 90 gradi, fornisce una funzione di correlazione dei sensori da ciò risultante con comportamento periodico, il quale, rispetto al punto di compensazione, è simmetrico rispetto al punto.
Le -linee caratteristiche dei sensori con andamento -a forma di salto possono essere realizzate facilmente con una riga di diodi. Inoltre risultano pertanto funzioni di correlazione di sensori. con . andamento lineare rispettivamente tra punti di estremo adiacenti, per lo meno tuttavia tra i punti di intersezione con l'ascissa e con i punti estremi adiacenti. In tal modo viene semplificata addizionalmente la valutazione.
L'impiego di un terzo sensore g3 , la cui linea caratteristica coincide con quella del secondo sensore g2, riduce la dispersione dei valori di valutazione del tempo di transito. Così il segnale di ingresso del regolatore diviene zero, quando τ = T. Conseguentemente a ciò la dispersione della valutazione o stima del tempo di transito scompare se non sono presenti segnali di disturbo.
Per evitare nel caso di scostamenti di velocità relativamente grandi che il regolatore si arresti su un altro punto di intersezione con l'ascissa, è vantaggioso dimensionare la distanza L tra il primo ed il secondo sensore g,l, g_2, in modo tale che il punto di estremo adiacente della funzione di correlazione di sensori Rglg2 si trovi sull'ordinata. In tal modo all'inizio, partendo da questo punto estremo, il circuito di regolazione può essere "percorso" direttamente sul punto di intersezione con l'ascissa, il quale corrisponde al punto di compensazione. Una ulteriore possibilità di evitare, anche nel caso di scostamenti di velocità piuttosto grandi, che il correlatore del tempo di transito si arresti su un punto di intersezione "erroneo*.' della funzione di correlazione a croce Φ(τ), consiste nel fatto di impiegare un ulteriore trasduttore o generatore di segnali g4, mediante il quale il regolatore riceve una indicazione di campo o zona per la zona, nella quale si trova il punto di compensazione.
L'invenzione verrà spiegata più dettagliatamente nel seguito in base ad esempi di esecuzione. Nei relativi disegni mostrano:
le figure da la fino a e diverse linee caratteristiche di sensori con sensori gl e g2 con relativa funzione di correlazione di sensori Rgl,g2_,
le figure da 2a fino a e mostrano i relativi sensori con inserimento circuitale delle righe di diodi,
la figùta 3à mostra linee caratteristiche di sensore dei sensori g1 fino a g3,
la figura 3b mostra un circuito a blocchi per un correlatore del tempo di transito per la valutazione dei segnali s^ (t) fino a s3(t), prodotti dai sensori da g^ fino a g3 secondo la figura 3a,
la figura 4 mostra uno schema circuitale a blocchi per un correlatore del tempo di transito con sensore addizionale
*4' β
la figura 5 mostra la rappresentazione di funzioni di correlazione a croce in funzione della struttura del filo. Nelle figure la fino a le sono rappresentati alcuni esempi per linee caratteristiche di sensori con relativa funzione di correlazione di sensori glg2’ Un esempio particolarmente semplice è mostrato nella figura la. I sensori g1 e g2 possono essere formati in tal caso, come è rilevato dalla relativa figura 2a, dal corrispondente collegamento di solamente due fotodiodi 1 e 2. In relazione a ciò il segnale s2(t) sensore 92 viene derivato direttamente dal fotodiodo 1, laddove guesto è disposto a monte di corrente, come riferimento alla direzione di movimento del filo. Il segnale s^(t) del sensore g^ viene formato attraverso un punto di addizione 3, laddove il segnale proveniente dal fotodiodo 1 viene valutato negativo ed il segnale proveniente dal fotodiodo 2 viene valutato positivo. b/2 rappresenta solamente una grandezza di riferimento per la larghezza di un fotodiodo. La funzione di correlazione di sensori Rg,lg2- viene formata dal prodotto delle linee caratteristiche dei sensori g1 e g2· La distanza dei sensori risulta dalla distanza degli assi mediani efficaci dei sensori. Con riferimento alla disposizione di sensori in figura 2a guesto asse mediano efficace del sensore g2 si trova nel centro del fotodiodo 1, mentre l'asse centrale efficace del sensore g^ si trova sulla linea di separazione tra i fotodiodi 1 e 2. La distanza L è pertanto b/4.
Alla distanza L dall'ordinata si ottiene, come ciò è rilevabile in figura la, il punto di intersezione della funzione di correlazione di sensori Rglg2_ con l'ascissa. La posizione di questo punto di intersezione coincide con il punto di intersezione della linea caratteristica del sensore Rg!g2 con l'ascissa. La posizione di questo punto di intersezione coincide con il punto di intersezione della linea caratteristica del sensore g^ con l'ascissa. Per ottenere una siffatta linea caratteristica del sensore g^, quest'ultimo deve essere formato da due rilevatori di segnali disposti consecutivamente in direzione di movimento del filo, in questo caso dei fotodiodi 1 e 2.
Poiché l'asse centrale efficace dei sensori forma la base per la definizione della distanza dei sensori tra loro, la quale distanza da parte sua è posta alla base del calcolo del tempo morto di modello T, come pure della velocità, il punto di intersezione della linea caratteristica del sensore g1 con l'ascissa nell'asse centrale efficace del sensore è un presupposto per il punto di intersezione della funzione di correlazione di sensori come pure della funzione di correlazione a croce Φ(τ) con l'ascissa. In tal modo questo punto di intersezione può servire direttamente, vale a dire senza differenziazione preliminare, per il rilevamento del punto di compensazione per il tempo morto di modello τ .
Mediante il comportamento, simmetrico rispetto al punto, della linea caratteristica del sensore g^, e 1'andamento costante della linea caratteristica del sensore g2 nella zona dell'asse centrale rispettivamente efficace del sensore si consegue il fatto che in questo campo anche la funzione di correlazione di sensori Rg^g2' rispettivamente la funzione di correlazione a croce Φ(τ), si comporta simmetricamente rispetto al punto. Ciò è un presupposto affinché al rilevamento del punto di compensazione vengano soppressi errori in seguito alla natura della superficie del filo.
In figura lb è rappresentata una variante rispetto alla figura la, la quale variante si differenzia dalla prima variante per il fatto che la distanza L è chiaramente ingrandita. A ciò è tuttavia connesso un dispendio aggiuntivo, in quanto qui devono essere impiegati tre fotodiodi da 4 fino a 6.
Nelle varianti illustrate nelle figure le e d vennero impiegate parimenti uguali linee caratteristiche dei sensori, laddove tuttavia anche qui venne scelta una distanza L differente degli assi centrali efficaci dei sensori. Corrispondentemente a ciò varia anche il numero di volta in volta necessario di fotodiodi da 8 fino a 10 e da 14 fino a 18 nelle relative figure 2c e 2d.
Va evidenziato il fatto che qui anche la linea caratteristica del sensore g2 possiede un potenziale compensato. Ciò viene realizzato, come è rilevabile dalle figure 2c e 2d, mediante amplificatori 12 e 21, i quali raddoppiano l'intensità di segnale. In tal modo viene conseguito il fatto che anche il segnale del sensore g2 è esente da valore medio. In tal modo si può rinunciare ad un passa alto nel percorso dei segnali. Un siffatto passa alto dovrebbe in particolare essere impiegato quando il segnale deve essere trattato prima dell'ulteriore elaborazione.
A prescindere dal fatto che nella variante illustrata in figura le e nella rispettiva figura 2c è necessario solamente una riga di diodi con tre fotodiodi da 8 fino a 10, il minimo, adiacente al punto di intersezione della funzione di correlazione di sensori R , „ con l'ascissa, della stessa si trova sull'ordinata. Di conseguenza il circuito di regolazione all'avviamento può essere "percorso" a partire da questo minimo fino a questo punto di intersezione, per cui ha luogo un arresto della funzione di correlazione a croce Φ(τ) nel punto di intersezione, corrispondente al punto di compensazione, con l'ascissa. Nella variante illustrata nelle figure le, rispettivamente 2e, si ottiene una funzione di correlazione di sensori più larga che negli esempi precedenti. Mentre una funzione di correlazione di sensori R -, » più stretta è più favorevole relativamente alla dispersione del tempo di transito stimato, nella funzione di correlazione di sensori più larga secondo la figura le la zona di introduzione del punto di compensazione è più grande, la qual cosa presenta vantaggi relativamente alla stabilità del circuito di regolazione. In particolare risulta vantaggiosa una funzione di correlazione di sensori più larga quando la velocità si scosta fortemente durante il tempo di misurazione ed interessa la velocità media.
con la fila di diodi dei fotodiodi da 22 fino a 28 in figura 2e si possono ottenere le linee caratteristiche dei sensori g^ e g2 secondo la figura le. In relazione a ciò viene utilizzato solamente il fotodiodo 25 per i due sensori g1 e g2· È tuttavia anche possibile scegliere la distanza L uguale b/2, laddove per la fila di diodi sarebbero necessari solamente cinque fotodiodi, dei quali i quattro fotodiodi a valle, nella direzione di movimento del filo, verrebbero impiegati di volta in volta per i due sensori g^ e g2 in modo analogo. Del resto anche qui, in seguito a potenziali compensati delle linee caratteristiche di sensore, i segnali s_L e s2 di sensore sono senza valore medio.
In figura 3a è illustrata una ulteriore variante in base alle linee caratteristiche di sensori g^ fino a g3· La figura 3b mostra il relativo schema circuitale a blocchi per un correlatore del tempo di transito.
Il terzo sensore g3 è indicato in modo che la sua linea caratteristica coincide con quella del secondo sensore g2, laddove questo sensore g3 è tuttavia disposto in modo tale per cui il suo asse centrale efficace di sensore si trova in copertura con quello del primo sensore. In tal modo la linea caratteristica del sensore g3 è sfalsata in ragione dell'importo L rispetto alla linea caratteristica del sensore g2.
Da ciò risulta che il segnale s2(t)# sfalsato in ragione del tempo morto di modello τ = T del sensore g2 è identico al segnale s3(t), non spostato nel tempo, del sensore g3. Mediante differente valutazione del segno algebrico in un punto di addizione 32 pertanto, nel caso di τ = T risulta il valore di uscita zero. In tal modo viene eliminato un segnale di rumore, eventualmente addotto con il segnale s^it) del sensore g^, come grandezza di ingresso dell'integratore 34. In tal modo scompare la dispersione della stima o valutazione del tempo di transito. Il segnale di uscita Δτ dell'integratore 34, il quale agisce come integratore di accoppiamento reattivo, è di conseguenza parimenti zero. In tal modo in un elemento ritardante 31 in caso di velocità costante il tempo di ritardo τ non viene inutilmente spostato.
Il segnale di uscita A r del regolatore viene trasmesso anche ad un divisore 35, per cui anche ivi viene regolato successivamente, se necessario, il valore per r, per il quale viene divisa la grandezza costante L. Sull'uscita del divisore 35 si trova il rispettivo valore istantaneo della velocità.
Nello schema circuitale a blocchi della figura 4 è rappresentata una variante dell'invenzione, nella quale viene impiegato un sensore g4 che produce segnali s4(t). Un sensore g3 non è qui invero compreso, potrebbe però essere parimenti impiegato. Il sensore g4 viene formato sostanzialmente da un rilevatore di impulsi 40, laddove gli impulsi vengono prelevati da un tamburo di azionamento 41 per una bobina incrociata 43. Questo tamburo di azionamento può presentare, per esempio, una ruota polare, alla quale sono associati sensori Hall fissi, per cui durante una rotazione del rullo di azionamento 41 viene prodotta una pluralità di impulsi che corrisponde al numero di poli della ruota polare. Questa sequenza di segnali s4 (t) viene contata da un contatore o counter 44. Il risultato di conteggio, dipendente dal tempo, viene fornito ad un comparatore digitale di zona 45, il quale viene alimentato dall'uscita dell'integratore 46 con il segnale di uscita Δτ del regolatore. L'uscita del comparatore di zona 45 è collegata con l'integratore 46, nel quale ha luogo una preassegnazione o indicazione di zona per la posizione del punto di compensazione. In tal modo si può impedire in modo efficace che il circuito di regolazione si arresti su un punto di intersezione della funzione di correlazione a croce Φ(τ) con l'ascissa, il quale punto di intersezione non corrisponde con il punto di compensazione cercato. Questo comparatore di zona 45 può essere munito addizionalmente di una possibilità di immissione offset, qui non illustrata, mediante la quale può essere fissata la larghezza della zona.
Il segnale del sensore g4 è invero non molto preciso, in seguito allo slittamento verificantesi tra il tamburo di azionamento 41 e la bobina incrociata 43, tuttavia è sufficiente per una indicazione di zona all'integratore del correlatore del tempo di transito. In tal modo si consegue il fatto che viene subito trovato il corretto punto di compensazione, praticamente senza un grande dispendio calcolatorio, anche nel caso di variazioni di velocità piuttosto grandi.
Nell'esempio secondo la figura 4 i segnali analogici s^ e s1 vengono digitalizzati mediante trigger 36 e 38. Essi vengono quantificati su un bit. Il dispendio calcolatorio è modesto, cosicché per regolare successivamente il tempo di transito di modello τ è sufficiente un microcontroller di 8 bit. L'integratore 46, il comparatore di zona 45, l'elemento ritardante 37 e il moltiplicatore 39 sono pertanto sostituiti da componenti lavoranti su base digitale. L'elemento ritardante 37 può essere sostituito per esempio da un registro a scorrimento, mentre il moltiplicatore 39 è formato da un rivelatore di fase. Parimenti un divisore 47, come pure un ulteriore integratore 48, lavorano su base digitale.
Nell'integratore 48 viene rilevata cumulativamente, a partire dall'inizio dell'avvolgimento o incannatura di una bobina incrociata, la lunghezza di filo avvolta sul tubetto della bobina, sulla base della velocità e del tempo di incannatura. In tal modo si può determinare in modo molto preciso la lunghezza di filo avvolta sulle bobine incrociate.
La figura 5 mostra funzioni di correlazione a croce, le quali vengono prodotte corrispondentemente alle linee caratteristiche di sensori e alla disposizione di sensori secondo la presente invenzione. In relazione a ciò è riconoscibile il fatto che con la larghezza di banda della struttura del filo (frequenza limite f1<f2<f3) varia la pendenza della funzione di correlazione a croce. Questa dipendenza della pendenza della funzione di correlazione a croce è tuttavia sostanzialmente minore rispetto al caso della correlazione del tempo di transito sulla base della funzione di correlazione differenziata. Ciò si estrinseca molto favorevolmente sulla robustezza del circuito di regolazione rispetto a strutture variabili, poiché variazioni della pendenza della funzione di correlazione a croce hanno direttamente come conseguenza una variazione proporzionale dell'amplificazione circuitale del circuito di regolazione di compensazione.

Claims (11)

  1. Rivendicazioni 1. Dispositivo per la determinazione della velocità di un prodotto tessile mosso in direzione della sua estensione longitudinale, in particolare di un filo tessile (42), nel quale dispositivo due sensori g^, g2 sono disposti ad una distanza L prefissata nella direzione di movimento del filo tessile, laddove i valori di misurazione vengono valutati tramite un correlatore del tempo di transito, il cui circuito di regolazione si compensa su un tempo morto di modello τ che corrisponde al tempo di corsa o transito T effettivo di una parte di filo sul tratto L, e per il calcolo della velocità v al circuito di regolazione del correlatore del tempo di transito è collegato un elemento divisore (35; 47), il quale forma il quoziente da L e r, caratterizzato dal fatto che: * per lo meno un sensore g1 è formato da due rilevatori di segnali (1, 2; 5, 6; 9, 10; 17, 18; da 25 fino a 28) disposti l'uno dietro all'altro nella direzione di movimento del filo, • dal fatto che questo sensore g^ possiede una linea caratteristica di sensore con punto di intersezione dell'ascissa nell'asse centrale efficace del sensore, laddove la linea caratteristica si comporta simmetricamente rispetto al punto, per lo meno nelle vicinanze del punto di intersezione con l'ascissa, ■ dal fatto che il secondo sensore g2 nella zona del suo asse centrale efficace di sensore possiede un andamento di linea caratteristica stabile, e • dal fatto che il circuito di regolazione del correlatore del tempo di transito è formato in modo tale che come segnale di ingresso del regolatore serve la funzione di correlazione a croce non differenziata per la determinazione e la regolazione successiva del punto di compensazione per il tempo morto di modello r.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo sensore g_L possiede una linea caratteristica simmetrica rispetto al punto.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che il secondo sensore g2 possiede una linea caratteristica simmetrica rispetto al suo asse centrale di sensore.
  4. 4- Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 3, caratterizzato dal fatto che la linea caratteristica del secondo sensore g2 possiede un potenziale compensato.
  5. 5. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 4, caratterizzato dal fatto che la linea caratteristica del primo sensore g.^ possiede un potenziale compensato.
  6. 6. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 5, caratterizzato dal fatto che i due sensori g^, g2 sono eseguiti in modo tale che, nel caso di uno spostamento fittizio di uno dei sensori in ragione dell'importo L in direzione dell'altro sensore, le loro linee caratteristiche di sensore si comportano come funzioni periodiche sfalsate reciprocamente in ragione di 90 gradi.
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 6, caratterizzato dal fatto che i sensori g^, g2 presentano linee caratteristiche con andamento a salto.
  8. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 7, caratterizzato dal fatto che viene impiegato un terzo sensore g3, la cui linea caratteristica coincide con quella del secondo sensore g2 ed il quale è disposto in modo tale per cui il suo asse centrale efficace di sensore si copre, ovvero coincide, con quello del primo sensore.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che è previsto un punto di addizione (32) per la formazione della differenza tra il segnale s2, spostato in ragione del tempo morto di modello τ, del secondo sensore g2 e il segnale S3 del terzo sensore g3, laddove il segnale di differenza serve, insieme con il segnale s^^ del primo sensore g , alla formazione della funzione di correlazione a croce impiegata come segnale di ingresso del regolatore.
  10. 10. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 9, caratterizzato dal fatto che la distanza L tra il primo ed il secondo sensore g , g2 è dimensionata in modo tale per cui il punto estremo della funzione di correlazione di sensori, il quale punto estremo è adiacente al punto di intersezione della funzione di correlazione di sensori Rg1g2, formata dal prodotto delle linee caratteristiche di sensore, con l'ascissa, si trova sull'ordinata.
  11. 11. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 10, caratterizzato dal fatto che è previsto un ulteriore trasduttore o generatore di segnali g^, il quale fornisce segnali all'incirca proporzionalmente alla velocità del filo, e dal fatto che i segnali s4 del generatore di segnali g4 sono adducibili al correlatore del tempo di transito per l'indicazione di zona per l'arresto o impegno del circuito di regolazione sul corretto punto di intersezione della funzione di correlazione a croce Φ(τ) con l'ascissa. Si dichiara che la presente traduzione è conforme al testo del documento di priorità a cui si riferisce.
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