ITMI20110024U1 - Apparecchio da lavoro guidato a mano - Google Patents
Apparecchio da lavoro guidato a manoInfo
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Description
Descrizione
“Apparecchio da lavoro guidato a mano”
L’invenzione riguarda un apparecchio da lavoro guidato a mano, come una motozappa o similari del genere indicato nella definizione introduttiva della rivendicazione 1.
Dal documento DE 1 082 443 è nota una mietitrice frontale monoassiale guidata a mano, i cui longheroni di guida in corrispondenza di un perno di articolazione sono collegati con il congegno di mietitura e con il motore di azionamento. Nella zona del perno di articolazione sono previsti ammortizzatori di gomma per ammortizzare le vibrazioni delle impugnature.
L’invenzione si pone il compito di indicare un apparecchio da lavoro guidato a mano del genere in questione, con cui in maniera semplice si ottiene un buon smorzamento delle vibrazioni del manubrio.
Questo problema viene risolto per mezzo di un apparecchio da lavoro guidato a mano con le caratteristiche della rivendicazione 1.
La disposizione di una piastra ammortizzatrice accoppiata funzionalmente fra il manubrio e lo chassis porta ad una semplice struttura costruttiva e ad una buona azione ammortizzatrice.
Vantaggiosamente il manubrio è sostenuto in modo amovibile sullo chassis. Di conseguenza il manubrio può essere smontato per trasportare l’apparecchio da lavoro, cosicché è modesto lo spazio costruttivo necessario per trasportare l’apparecchio da lavoro, vantaggiosamente il manubrio comprende un elemento portante fissato in modo amovibile allo chassis. È possibile consentire differenti posizioni del manubrio in maniera semplice in quanto l’elemento portante è fissabile in almeno due posizioni preassegnate sullo chassis. Tuttavia si può anche prevedere che sia possibile regolare in modo continuo la posizione dell’elemento portante sullo chassis e che non siano preassegnate posizioni per fissare l’elemento portante. Si ottiene una struttura semplice e robusta quando l’elemento portante poggia sullo chassis e tramite una chiusura rapida è fissato allo chassis. Con l’appoggio dell’elemento portante sullo chassis è possibile ridurre le forze da trasmettere tramite la chiusura rapida. Poiché l’elemento portante è fissato tramite una chiusura rapida è possibile un libero e un fissaggio semplici e veloci dell’elemento portante con il manubrio sullo chassis.
Si ottiene una struttura semplice quando la chiusura rapida comprende una leva eccentrica orientabile. In particolare la leva eccentrica agisce su una spina filettata che attraversa l’elemento portante ed è avvitata in una filettatura collegata con lo chassis. La filettatura consente una possibilità di impostazione della chiusura eccentrica, cosicché la forza di accostamento a pressione è variabile tramite la profondità di avvitamento della spinta filettata. Tramite la filettatura inoltre la leva eccentrica può essere liberata completamente dallo chassis. Per liberare l’elemento portante si può prevedere che la spina filettata debba essere completamente svitata. Per consentire un rapido libero tuttavia si può anche prevedere che l'elemento portante, essendo liberata la leva eccentrica, possa essere orientato lateralmente in fuori e quindi staccato dallo chassis.
Vantaggiosamente la piastra ammortizzatrice è disposta fra la piastra di raccordo del manubrio e l’elemento portante realizzato come piastra portante. La piastra ammortizzatrice quindi forma una parte del manubrio e insieme a questo può essere staccata dallo chassis. Asportando il manubrio di conseguenza non è necessario togliere anche la piastra ammortizzatrice. Asportando il manubrio di conseguenza non si hanno parti sciolte supplementari che potrebbero andare perse. Vantaggiosamente la piastra di raccordo del manubrio è collegata con la piastra portante tramite almeno un elemento di fissaggio. Si ottiene una conformazione semplice quando almeno un elemento di fissaggio e una vite di fissaggio è avvitata in una madrevite. Scegliendo un’adatta profondità di avvitamento è possibile impostare un’azione ammortizzatrice desiderata. Poiché la piastra di raccordo del manubrio e la piastra portante formano parti del manubrio e possono essere asportate con queste dallo chassis, rimane conservata un’azione ammortizzatrice a suo tempo impostata, anche togliendo il manubrio.
Per ottenere un completo disaccoppiamento delle vibrazioni fra il manubrio e lo chassis è previsto che fra l'elemento di fissaggio e la piastra di raccordo del manubrio e/oppure la piastra portante sia disposto almeno un elemento ammortizzatore. Al riguardo sia al disotto della testa della vite di fissaggio sia anche sulla superficie di appoggio della madrevite può essere previsto un elemento ammortizzatore, cosicché l’elemento di fissaggio è supportato con ammortizzamento delle vibrazioni sia rispetto alla piastra di raccordo del manubrio sia anche rispetto alla piastra portante. Per ottenere una semplice costruzione è prevista opportunamente che o fra l’elemento di fissaggio e la piastra di raccordo del manubrio oppure fra l’elemento di fissaggio e a piastra portante sia disposto un elemento ammortizzatore. Vantaggiosamente la posizione della piastra portante sulla piastra ammortizzatrice è fissata con vincolo geometrico. Di conseguenza si semplifica il posizionamento per il montaggio. Anche quando gli elementi di fissaggio vengono ampiamente liberati per impostare l’effetto ammortizzatore è ancora definita la posizione della piastra portante sulla piastra ammortizzatrice, cosicché si evita un inavvertito slittamento della piastra ammortizzatrice rispetto alla piastra portante.
Vantaggiosamente il manubrio presenta un manico del manubrio e almeno un manico di afferramento, laddove il manico di afferramento è sostenuto in particolare regolabile sul manico del manubrio e vantaggiosamente ribaltabile rispetto allo chassis. Di conseguenza, in primo luogo, è possibile impostare l'altezza di afferramento e, in secondo luogo, è possibile chiudere a ribaltamento il manico di afferramento per il trasporto. Si ottiene una struttura stabile e semplice quando la piastra di raccordo del manubrio è saldata al manico del manubrio. L’attrezzo in particolare è un attrezzo per la lavorazione del terreno, vantaggiosamente almeno una fresa di zappatura. L'apparecchio da lavoro durante il funzionamento opportunamente tramite l’attrezzo e almeno uno sperone di frenatura poggia sul terreno.
Esempi di realizzazione dell’invenzione vengono illustrati in seguito in base al disegno.
In particolare:
la figura 1 mostra una motozappa in vista laterale;
la figura 2 mostra una rappresentazione prospettica della motozappa della figura 1 ;
la figura 3 mostra una rappresentazione ingrandita della zona di fissaggio del manubrio sullo chassis della motozappa della figura 2;
la figura 4 mostra la zona di fissaggio della figura 3 in vista laterale;
la figura 5 mostra una sezione attraverso la zona di fissaggio della figura 4;
la figura 6 mostra una rappresentazione in sezione di un esempio di realizzazione della zona di fissaggio.
Le figure 1 e 2 mostrano come esempio di realizzazione per un apparecchio da lavoro guidato a mano una motozappa 1. L’invenzione vantaggiosamente può essere impiegata anche per altri apparecchi da lavoro guidati a mano, come tosaerba o similari. La motozappa 1 possiede uno chassis 51 sul quale è fissato un motore di azionamento 2. Il motore di azionamento 2 nell'esempio di realizzazione è realizzato come motore endotermico. Il motore di azionamento 2 tuttavia può essere anche un motore elettrico. Il motore di azionamento 2 è coperto verso l’alto da una calotta di copertura 3. Tuttavia può essere anche previsto che il motore di azionamento 2 sia disposto in una cassa ampiamente chiusa. Come mostrano le figure, il motore di azionamento 2 è disposto su un supporto 14 del motore servente contemporaneamente da copertura per le frese di zappatura 12 formanti l’attrezzo della motozappatrice 1. Le fresa di zappatura 12 vengono azionate rotativamente attorno ad un asse di rotazione 52 dal motore di azionamento 2. Sullo chassis 51 inoltre sono disposte due ruote 13, tramite le quali la motozappa 1 durante il trasporto poggia sul terreno. Le frese di zappatura 12 durante il funzionamento penetrano nel terreno. In seguito alle ruote 13 è disposto uno sperone di frenatura 15 che è sostenuto regolabile in altezza sullo chassis 51 e durante il funzionamento penetra nel terreno impedendo che le frese di zappatura 12 avanzino sul terreno invece di penetrare in questo. Durante il funzionamento la motozappa 1 poggia sul terreno tramite le frese di zappatura 12 e lo sperone di frenatura 15.
Per guidare la motozappa 1 serve un manubrio 5 sostenuto su una parte di telaio 4 dello chassis 51. Il manubrio 5 comprende un manico 18 sul quale un manico di afferramento 16 circa a forma di U è sostenuta orientabile tramite un asse di orientamento 28. Per orientare il manico di afferramento 16 è necessario azionare una leva di azionamento 11 di un dispositivo di regolazione 19. Tramite il dispositivo di regolazione 19 il manico di afferramento 16 è sostenuto sul manico 18 del manubrio. Come mostrato in figura 1 il manico 16 di afferramento quando è libero il dispositivo di regolazione 19 può essere ribaltato in direzione della freccia 29 verso il motore di azionamento 2 nella posizione 16’ indicata tratteggiata. Sulle due ali del manico di afferramento 16 sono disposte una prima impugnatura 6 e una seconda impugnatura 7. Vicino alla prima impugnatura 6 sono previste due leve di servizio 8 e 9. Le leva di servizio 8 e 9 servono vantaggiosamente ad azionare la frizione tramite la quale un motore di azionamento 2 è accoppiato funzionalmente con le frese di zappatura 12. Le leve di servizio 8 e 9 al riguardo vantaggiosamente non dovranno essere azionate contemporaneamente per innestare la frizione. Sul secondo manico di afferramento 17 è disposta una terza leva di servizio 10 realizzata vantaggiosamente come leva del gas.
Nella figura 3 è mostrata in dettaglio la zona di fissaggio del manico 12 del manubrio sulla parte di telaio 4. Sull’estremità del manico 18 del manubrio, rivolta verso la parte di telaio 4, è saldata una piastra di raccordo 20 del manubrio, che in vista dall’alto ha una conformazione circa a forma di U. Il manico 18 del manubrio è saldato alla piastra di raccordo 20 del manubrio tramite un cordone di saldatura 37 mostrato nella figura 4. Il manico 18 del manubrio al riguardo è disposto in una zona centrale della piastra di raccordo 20 del manubrio. La piastra di raccordo 20 del manubrio poggia su una piastra ammortizzatrice 21 poggiante da parte sua su una piastra portante 22. Nella zona delle estremità, sporgente in avanti, la piastra di raccordo 20 del manubrio è collegata con la piastra ammortizzatrice 21 e con la piastra portante 22 tramite viti di fissaggio 30, 32. Un’ulteriore vite di fissaggio 31 sporge dal basso nella zona di raccordo del manico 18 del manubrio. La vite di fissaggio 31 è mostrata nella figura 5.
Come mostra la figura 4 la testa della vite di fissaggio 30 è disposta rivolta verso la piastra di raccordo 20 del manubrio. Fra la testa della vite di fissaggio 30 e la piastra di raccordo 20 del manubrio è disposto un elemento ammortizzatore 36, che è realizzato come disco e provoca un disaccoppiamento delle vibrazioni fra la vite di fissaggio 30 e la piastra di raccordo 20 del manubrio. Sulla piastra portante 22 è disposta una madrevite 33 in cui è avvitata la vite di fissaggio 30. La vite di fissaggio 32, non mostrata nella figura 4, è avvitata in una madrevite corrispondente. Di conseguenza la piastra di raccordo 20 del manubrio, la piastra ammortizzatrice 21 e la piastra portante 22 sono accoppiate rigidamente fra di loro. Tramite la profondità di avvitamento delle viti di fissaggio 30 e 32 è possibile impostare l’intensità con cui è precaricata la piastra ammortizzatrice 21. Di conseguenza è possibile impostare l’azione di ammortizzamento.
Il manubrio 5 con la piastra portante 22 poggia sulla parte di telaio 4 dello chassis 51. Per fissare il manubrio 5 sulla parte di telaio 4 è prevista una chiusura rapida comprendente una leva eccentrica 24. La leva eccentrica 24 è sostenuta orientabile attorno ad un asse di orientamento 27. Di conseguenza la leva eccentrica 24 per il fissaggio con una prima superficie di appoggio 25 può spingere contro il disco 39 mostrato in figura 4. Questa posizione della leva eccentrica 24 è mostrata nelle figure. Il disco 39 poggia sulla piastra portante 22. Si può anche prevedere che la leva eccentrica 24 agisca direttamente sulla piastra portante 22. Per liberare il manubrio 5 la leva eccentrica 24 viene orientata verso l’alto attorno all’asse di orientamento 27, ossia in figura 3 in senso antiorario. Di conseguenza una seconda superficie di appoggio 26 viene a poggiare contro il disco 39. Come mostra la figura 4 la prima superficie di appoggio 25 presenta rispetto all’asse di orientamento 27 una distanza a che è superiore alla distanza b della seconda superficie di appoggio 26 dall’asse di orientamento 27. Di conseguenza l’asse di orientamento 27 rispetto al disco 39, nella posizione azionata, mostrata nelle figure, della leva eccentrica 24, presenta una distanza maggiore che nella posizione liberata in cui la superficie di appoggio 26 poggia sul disco 39.
Come mostra la figura 3, la piastra portante 22 possiede una cava 23 estendentesi trasversalmente in una zona della piastra portante 22 disposta lateralmente al disotto della piastra ammortizzatrice 21.
Come mostra la rappresentazione in sezione in figura 5, la piastra portante 22 possiede un bordo 55 sporgente in avanti. Il bordo 55 sporge in una cava 54 della parte di telaio 4. Di conseguenza la piastra portante 22 è assicurata con vincolo geometrico nella sua posizione perpendicolarmente al piano della piastra di raccordo 20 del manubrio, della piastra ammortizzatrice 21 e il piano principale della piastra portante 22. La figura 5 mostra anche in dettaglio la conformazione della chiusura rapida. La leva eccentrica 24 tramite una spina di supporto 47 è collegata in modo orientabile con una spina filettata 44. La spina filettata 44 attraversa una flangia 45 della parte di telaio 4 ed è avvitata in una madrevite 46 disposta sul lato inferiore della flangia 45 non rivolto verso la piastra portante. Tramite la profondità di avvitamento della spina filettata 44 nella madrevite 46 è possibile impostare la forza di accostamento a pressione della piastra portante 22 alla flangia 45.
Come mostra anche la figura 5, il disco 39 possiede un collare 50 che si impegna in uno smusso 42 della cava 23. Come mostra la figura 3, è previsto un ulteriore smusso 49 su una zona terminale della cava 23. Di conseguenza sono preassegnate diverse posizioni del manico di afferramento 5. Le differenti posizioni possono essere impostate mediante rotazione della piastra portante 22 e il fissaggio del disco 39 con la leva eccentrica 24 nei diversi smussi 49. Orientando la leva eccentrica 24 attorno all’asse di orientamento 27 verso l’alto viene allentato il collegamento fra piastra portante 22 e flangia 45 ed è possibile orientare la piastra portante 22 con il manubrio 5. Per liberare il manubrio 5 la cava 23 può essere aperta verso un lato, cosicché è possibile orientare lateralmente in fuori la piastra portante 22. Tuttavia si può anche prevedere che si debba svitare la spina filettata 44 per staccare la piastra portante 22 verso l’alto dallo chassis 51. La figura 5 mostra la posizione della seconda vite di fissaggio 31. Nella zona di raccordo del manico 28 del manubrio, saldato a ridosso della piastra di raccordo 20 del manubrio, la piastra ammortizzatrice 21 sul lato rivolto verso la piastra portante 22 possiede un incavo 35. In questo incavo sporge un risalto 43 della piastra portante 22. Il risalto 43 realizzato mediante deformazione della piastra portante 22, in corrispondenza del suo lato non rivolto verso la piastra ammortizzatrice 21 forma un incavo in cui è disposta la testa della vite di fissaggio 31. Fra la testa della vite di fissaggio 31 e la piastra portante 22 è disposto un elemento ammortizzare 36 realizzato come disco. La vite di fissaggio 31 è avvitata in una madrevite 34 che è disposta all’interno del manico 18 del manubrio ed è collegata rigidamente con la piastra di raccordo 22 del manubrio. Serrando o allentando la vite di fissaggio 31 è possibile impostare l’azione di ammortizzamento della piastra ammortizzatrice 21.
Le leve di servizio 8, 9, 10 del manubrio 5 sono collegate funzionalmente con il motore di azionamento 2, rispettivamente con la frizione della motozappa 1 , ad esempio tramite cavetti bowden o similari. Asportando il manubrio 5 è necessario conservare questi collegamenti.
Negli esempi di realizzazioni mostrati nelle figure da 1 fino a 5 ogni vite di fissaggio 30, 31, 32 è disaccoppiata dalle vibrazioni o rispetto alla piastra di raccordo 20 del manubrio oppure rispetto alla piastra portante 22 mediante interposizione di un elemento ammortizzatore 36.
La figura 6 mostra un ulteriore esempio di realizzazione, in cui le viti di fissaggio 30, 31, 32 sono collegate direttamente con la piastra di raccordo 20 del manubrio, rispettivamente con la piastra portante 22. La testa della vite di fissaggio 31 nell’incavo formato all’interno del risalto 43 poggia direttamente sulla piastra portante 22. La testa della vite di fissaggio 32 poggia sulla piastra di raccordo 22 del manubrio. La testa della vite di fissaggio 30, che in figura 6 è disposta davanti al piano di sezione e pertanto non è mostrata, poggia corrispondentemente direttamente sulla piastra di raccordo 20 del manubrio. Anche le madreviti 33, 34 poggiano direttamente e senza l'interposizione di un elemento ammortizzatore sulla piastra portante 22, rispettivamente sulla piastra 20 del manubrio. Eliminando gli elementi ammortizzatori 36 la struttura viene semplificata. Può essere accettabile l'ammortizzamento delle vibrazioni risultante e leggermente peggiore.
La disposizione di un elemento ammortizzatore sul manubrio 5 e il fissaggio amovibile del manubrio 5 con l’elemento ammortizzatore sullo chassis 51 può essere opportuno indipendentemente dalla conformazione dell’elemento ammortizzatore come piastra ammortizzatrice 21 e rappresenta un concetto inventivo indipendente.
Legenda
1 Motozappa
2 Motore di azionamento
3 Calotta di copertura
4 Parte di telaio
5 Manubrio
6 Prima impugnatura
7 Seconda impugnatura
8 Prima leva di servizio
9 Seconda leva di servizio
10 Terza leva di servizio
1 1 Leva di azionamento
12 Fresa zappatrice
13 Ruota
14 Supporto motore
1 5 Sperone di frenatura
16 Manico di afferramento
17
18 Manico del manubrio
19 Dispositivi di regolazione
20 Piastra di racco del manubrio
21 Piastra ammortizzatrice
Piastra portante
Cava in 22
Leva eccentrica
Prima superficie di appoggio di 24 Seconda superficie di appoggio di 24 Asse di orientamento di 24
Asse di orientamento di 16, 17 Freccia
Prima vite di fissaggio
Seconda vite di fissaggio
Terza vite di fissaggio
Prima madrevite
Terza madrevite
Incavo in 21
Elemento ammortizzatore Cordone di saldatura
Disco
Risalto su 22
Spina filettata su 24
Flangia su 4
Madrevite su 45
47 Spina di supporto di 44 48
49 Smusso su 23
50 Collare su 39
51 Chassis
52 Asse di rotazione di 12 53
54 Cava su 4
55 Bordo di 22
a Distanza 25 - 27
b Distanza 26 - 27
Claims (16)
- Rivendicazioni 1. Apparecchio da lavoro guidato a mano come motozappa o similari, con un motore di azionamento (2) per azionare un attrezzo, sostenuto su uno chassis (51) e con un manubrio (5) accoppiato funzionalmente con lo chassis (51) tramite almeno un elemento antivibrazioni, caraterizzato dal fatto che il manubrio (5) presenta almeno una piastra di raccordo (20), che, con l'interposizione di una piastra ammortizzatrice elastica (21), è collegata con lo chassis (51).
- 2. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 1, caraterizzato dal fatto che il manubrio (5) è sostenuto in modo amovibile sullo chassis (51).
- 3. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 2, caraterizzato dal fatto che il manubrio (5) comprende un elemento portante fissato in modo amovibile allo chassis (51).
- 4. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 3, caraterizzato dal fatto che l’elemento portante è fissabile allo chassis (51) in almeno due posizioni preassegnate.
- 5. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 3 oppure 4, caraterizzato dal fatto che l’elemento portante poggia sullo chassis (51) e, tramite una chiusura rapida, è fissato allo chassis (51).
- 6. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la chiusura rapida comprende una leva eccentrica orientabile (24).
- 7. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la leva eccentrica (24) agisce su una spina filettata (44), che attraversa l'elemento portante ed è avvitata in una filettatura collegata con lo chassis (51).
- 8. Apparecchio da lavoro, secondo una delle rivendicazioni da 3 fino a 7, caratterizzato dal fatto che la piastra ammortizzatrice (21) è disposta fra la piastra di raccordo (20) del manubrio e l’elemento portante è realizzato come piastra portante (22).
- 9. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 8, caraterizzato dal fatto che la piastra di raccordo (20) del manubrio è collegata con la piastra portante (22) tramite almeno un elemento di fissaggio.
- 10. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 9, caraterizzato dal fatto che almeno un elemento di fissaggio è una vite di fissaggio (30, 31, 32) avvitata in una madrevite (33, 34).
- 11. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 9 oppure 10, caraterizzato dal fatto che fra l'elemento di fissaggio e la piastra di raccordo (20) del manubrio e/oppure la piastra portante (22) è disposto un elemento ammortizzatore (36).
- 12. Apparecchio da lavoro, secondo una delle rivendicazioni da 8 fino a 11, caratterizzato dal fatto che la posizione della piastra portante (22) sulla piastra ammortizzatrice (21) è fissata con vincolo geometrico.
- 13. Apparecchio da lavoro, secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 12, caratterizzato dal fatto che il manubrio (5) comprende un manico (18) del manubrio e almeno un manico di afferramento (16).
- 14. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il manico di afferramento (16) è sostenuto regolabile sul manico (18) del manubrio ed è sostenuto ribaltabile verso lo chassis (51).
- 15. Apparecchio da lavoro, secondo la rivendicazione 13 oppure 14, caratterizzato dal fatto che la piastra di raccordo (20) del manubrio è saldata al manico (18) del manubrio (5).
- 16. Apparecchio da lavoro, secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 15, caratterizzato dal fatto che l'attrezzo è un attrezzo per la lavorazione del terreno e che l'apparecchio da lavoro durante il funzionamento tramite l’attrezzo e tramite almeno uno sperone di frenatura (15) poggia sul terreno.
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