ITMI20090997A1 - Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di grandi dimensioni. - Google Patents

Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di grandi dimensioni. Download PDF

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ITMI20090997A1
ITMI20090997A1 IT000997A ITMI20090997A ITMI20090997A1 IT MI20090997 A1 ITMI20090997 A1 IT MI20090997A1 IT 000997 A IT000997 A IT 000997A IT MI20090997 A ITMI20090997 A IT MI20090997A IT MI20090997 A1 ITMI20090997 A1 IT MI20090997A1
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IT
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IT000997A
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Matteo Aldegheri
Marco Mistrello
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Mistrello S R L Off
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Description

Titolo: “Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di grandi dimensioniâ€
La presente invenzione riguarda una apparecchiatura per la manipolazione di lastre, in particolare lastre di vetro piane di grandi dimensioni.
Tali apparecchiature possono convenientemente essere impiegate all’interno di magazzini o impianti industriali per manipolare le lastre di vetro, vale a dire per caricare e/o scaricare, selezionare e trasportare da una zona all’altra le lastre di vetro, così come per organizzare le lastre di vetro in classificatori.
Sebbene le lastre di vetro abbiano dimensioni variabili in base al tipo di utilizzo previsto, esse presentano dimensioni generalmente standard di 6000x3210 mm con spessori compresi tra 2 e 22 mm.
In conseguenza delle suddette grandi dimensioni, le lastre possono raggiungere pesi rilevanti. A puro titolo di esempio, una lastra di 18 m2 con spessore di 22 mm pesa all’incirca 1 tonnellata. Inoltre, nel caso in cui due o più lastre siano unite fra loro con del collante (PVB) per formare un'unica lastra stratificata, à ̈ evidente che il peso della lastra risulta essere ancora maggiore.
Alla luce di quanto sopra, à ̈ evidente come sia sentita l’esigenza di poter manipolare le suddette lastre di vetro in modo rapido e sicuro, nonostante l’ingombro elevato e il peso rilevante delle stesse. Oltretutto, la manipolazione delle lastre di vetro deve essere effettuata con estrema cura senza che l’integrità delle stesse venga in alcun modo ad essere compromessa.
In considerazione delle suddette esigenze, la manipolazione delle lastre di vetro all’interno di magazzini o impianti industriali à ̈ bene che sia effettuata non in modo manuale, bensì con apposite apparecchiature, seguendo opportuni metodi di movimentazione con i quali prelevare le lastre da una zona di produzione o carico per portarle verso una zona di scarico o lavoro e/o viceversa. In particolare, a causa dell’enorme peso delle lastre di vetro à ̈ necessario che le lastre di vetro vengano manipolate di taglio, cioà ̈ secondo un orientamento sostanzialmente verticale rispetto al pavimento, per evitare che inflessioni della lastra dovute al peso proprio possano portare alla rottura delle lastre stesse.
Tipicamente, le lastre da prelevare sono organizzate in pacchi stoccati di taglio su cavalletti o classificatori leggermente inclinati rispetto alla verticale. In ciascun pacco à ̈ individuabile almeno una prima lastra accessibile frontalmente per essere prelevata dall’apparecchiatura di manipolazione.
All’interno di un pacco di lastre à ̈ altresì noto interporre uno o più distanziatori atti a distanziare e separare due lastre contigue o, in alternativa, inserire tali distanziatori per separare due pacchi di lastre di vetro tra loro. Tali distanziatori sono associati alle lastre mediante adesivi e simili o in modo da realizzare un accoppiamento di forma con il bordo delle lastre di vetro stesse, così da essere facilmente rimovibili dalle lastre.
Al riguardo, si evidenzia come, generalmente, ogniqualvolta si procede a manipolare una lastra di vetro, si presenta l’esigenza di rimuovere gli eventuali distanziatori ad essa associati. Infatti, la presenza dei distanziatori ostacola le operazioni di manipolazione delle lastre di vetro, sia nel caso in cui le lastre di vetro debbano essere movimentate verso un mezzo di supporto che nel caso in cui le lastre di vetro debbano essere avviate ad una stazione di lavoro.
Con riguardo alle apparecchiatura per la manipolazione di lastre di vetro attualmente note à ̈ evidente che la presenza dei distanziatori interposti fra le lastre di vetro determina una interruzione del funzionamento di tali apparecchiature, per permettere l’intervento manuale di un operatore nell’area di lavoro al fine di rimuovere i distanziatori man mano che gli stessi si presentano a vista sul lato esterno del pacco di lastre di vetro, con conseguenti sprechi di tempo che si concretizzano in aumenti dei costi in termini di perdita di produttività. Peraltro, la movimentazione delle lastre di vetro risulta poco automatizzabile in quanto richiede la presenza di un operatore.
È noto nella tecnica realizzare apparecchiature per la manipolazione di lastre dotate di mezzi di rimozione dei distanziatori, come quella descritta in US 5,256,030.
Secondo questa tecnica anteriore, l’apparecchiatura comprende un telaio reticolare sul quale sono montate ventose per afferrare la lastra di vetro. Inoltre, sul telaio sono montati anche dei supporti elettromagnetici provvisti di avvolgimenti elettromagnetici alimentabili per attrarre i distanziatori applicati sulla lastra di vetro da manipolare. Tali distanziatori si estendono orizzontalmente per tutta l’estensione della lastra di vetro.
I supporti elettromagnetici che formano i mezzi di rimozione sono disposti su lati opposti del telaio dell’apparecchiatura.
Questa tecnica nota presentava una serie di inconvenienti.
Di fatto, i mezzi di rimozione potevano agire soltanto su appositi distanziatori ferromagnetici posizionati in modo prestabilito rispetto alla lastra da manipolare, in particolare per tutta l’estensione della lastra. Nel caso in cui sia utilizzato un diverso tipo di distanziatore con posizione non nota sulla lastra, i mezzi di rimozione dei distanziatori risultano essere del tutto inefficaci.
La macchina secondo la tecnica nota presenta pertanto una scarsa adattabilità delle diverse possibili situazioni di stoccaggio delle lastre di vetro in pacchi, che possono prevedere ad esempio distanziatori in cartone allungati disposti verticalmente con posizione non sempre conoscibile a priori.
Inoltre, la tecnica nota secondo US 5,256,030 presenta un telaio reticolare, che non permette di trattare lastre di vetro che devono essere manipolate soltanto in corrispondenza di una delle due facce, come ad esempio le lastre di vetro basso-emissivo.
Data la struttura del telaio di supporto delle ventose, di fatto, la lastra trattenuta dall’apparecchiatura deve essere necessariamente posata/trasferita ad ulteriori mezzi di lavorazione/stoccaggio della lastra in corrispondenza della faccia opposta a quella trattenuta dalle ventose, rendendo così impossibile la manipolazione della lastra sempre dallo stesso lato.
In vista dello stato della tecnica descritto, scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire una apparecchiatura in grado di manipolare lastre di vetro di grandi dimensioni rimuovendo eventuali elementi distanziatori disposti tra le lastre di un pacco di lastre in modo rapido e agevole, anche quando questi distanziatori sono applicati con posizione non nota sulla lastra.
Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ fornire una apparecchiatura che permetta di manipolare anche lastre manipolabili soltanto su una faccia, come ad esempio i vetri bassi-emissivi.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ fornire una apparecchiatura che consenta di rimuovere in modo affidabile e completo gli elementi distanziatori incollati sulla lastra.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ fornire una apparecchiatura per la manipolazione delle lastre che sia economica e di struttura semplice.
In accordo con la presente invenzione, tale scopo viene raggiunto mediante un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre di grandi dimensioni, adatta a prelevare una lastra supportata da un mezzo di supporto, l’apparecchiatura comprendendo:
-un telaio mobile tra almeno una posizione di presa di una lastra in prossimità del detto mezzo di supporto e una posizione allontanata dal mezzo di supporto,
-mezzi di presa della lastra comprendenti una pluralità di ventose che individuano una superficie di presa in corrispondenza della quale i mezzi di presa possono impegnarsi con una faccia di detta lastra quando il telaio à ̈ nella posizione di presa,
-mezzi di rimozione adatti ad agire su distanziatori eventualmente disposti su una faccia della lastra da manipolare per rimuoverli dalla lastra, detti mezzi di presa della lastra e detti mezzi di rimozione dei distanziatori essendo supportati da detto telaio dell’apparecchiatura, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione si estendono per una lunghezza (L) sostanzialmente maggiore o uguale alla larghezza (d) della detta superficie di presa.
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di due forme di realizzazione pratica, data a titolo di esempio non limitativo con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
-la figura 1 mostra una vista frontale di una apparecchiatura secondo l’invenzione in prossimità di una lastra di vetro ancora provvista dei distanziatori,
-la figura 2 mostra una vista laterale dell’apparecchiatura secondo l’invenzione in prossimità di una pacco di lastre stoccate su un magazzino, -la figura 3 mostra una vista laterale dell’apparecchiatura, nella quale sono mostrati i mezzi di rimozione dei distanziatori in condizione di riposo, -la figura 4 mostra una vista analoga alla precedente dove i mezzi di rimozione sono portati in corrispondenza del distanziatore,
-la figura 5 mostra una vista analoga alla precedente, dove i mezzi di rimozione sono impegnati sul distanziatore,
-la figura 5a mostra una vista analoga alla precedente, nella quale il distanziatore à ̈ rimosso dalla rispettiva lastra di vetro,
-la figura 6 mostra una vista laterale di una seconda realizzazione di una apparecchiatura secondo l’invenzione, con i mezzi di rimozione dei distanziatori in una condizione di riposo,
-la figura 7 mostra una vista laterale analoga alla precedente, con in mezzi di rimozione dei distanziatori in una condizione operativa di impegno sul distanziatore,
-la figura 8 mostra una vista frontale dei ganci che formano i mezzi di rimozione nella seconda realizzazione dell’apparecchiatura, in condizione di riposo,
-la figura 9 mostra una vista analoga alla precedente con i ganci in condizione operativa di impegno sul distanziatore.
In figura 1 Ã ̈ mostrata una apparecchiatura 11 per la manipolazione di lastre di grandi dimensioni, preferibilmente lastre di vetro di grandi dimensioni, in particolare lastre piane.
Nell’ambito della presente invenzione, con “lastre di grandi dimensioni†si intende una lastra avente una superficie di almeno 5 metri quadrati.
Le lastre di vetro possono essere normalmente stoccate in pacchi supportati da appositi mezzi di supporto, prima di essere avviati a successive stazioni di lavorazioni (ad esempio di taglio della lastra) all’interno di uno stabilimento industriale.
Tali mezzi di supporto possono comprendere noti magazzini impiegati nel settore, detti anche classificatori. I mezzi di supporto potrebbero tuttavia anche essere realizzati da un camion che ha trasportato le lastre allo stabilimento.
In figura 2 à ̈ mostrato un tradizionale magazzino di lastre, provvisto di uno schienale 52 leggermente inclinato rispetto alla verticale e di un carrello 53 scorrevole lungo rotaie 54 (mostrate in tratteggio). Questi componenti non sono qui ulteriormente descritti, essendo di per se già noti nell’arte. Il pacco 51 à ̈ supportato dal magazzino 52-53 e reca uno più distanziatori 13 sulla sua lastra esterna da manipolare.
L’apparecchiatura 11 comprende un telaio 15-20 mobile tra una posizione di presa di una lastra in prossimità dei mezzi di supporto del pacco di lastre, ed una posizione allontanata dal magazzino, ad esempio per rilasciare la lastra ad una successiva stazione di lavorazione.
Il telaio 15-20 reca mezzi di presa 21-37 adatti ad impegnarsi su una faccia della lastra quando il telaio à ̈ nella posizione di presa in prossimità del magazzino.
I mezzi di presa comprendono una pluralità di ventose 21-37 che individuano una superficie di presa 38, in corrispondenza del quale i mezzi di presa si possono impegnare su una faccia della lastra.
In particolare, la superficie di presa 38 à ̈ individuata dall’inviluppo delle ventose 21-37. La superficie di presa 38 presenta come vertici le ventose 21, 23, 34 e 37 più esterne rispetto alle altre.
In una realizzazione dell’invenzione, il telaio 15-20 dell’apparecchiatura comprende una traversa 15, vantaggiosamente sostanzialmente orizzontale.
Vantaggiosamente, il telaio 15-20 comprende una pluralità di montanti 16-20, ciascuno dei quali reca almeno una ventosa 21-37.
In una realizzazione dell’invenzione, i montanti 16-20 si protendono trasversalmente dalla traversa 15.
Preferibilmente, i montanti 16-20 e la traversa 15 formano una struttura a pettine, più preferibilmente una struttura a pettine aperta verso il basso. Questa configurazione permette all’apparecchiatura 11 di cooperare con dispositivi di supporto di tecnica nota che presentano una complementare forma a pettine aperta verso l’alto, come ad esempio un noto tavolo basculante a pettine. Intersecando il tavolo basculante ed il telaio a pettine 15-20, à ̈ possibile trasferire la lastra di vetro manipolandola sempre dallo stesso lato. Ciò à ̈ particolarmente importante quando si stanno trattando vetri, ad esempio del tipo basso-emissivi, i quali presentano una faccia che non deve essere interessata dalle operazioni di manipolazione della lastra.
Preferibilmente, il telaio dell’apparecchiatura comprende cinque montanti. Vantaggiosamente, i montanti 16-20 sono sostanzialmente paralleli tra loro e verticali. Vantaggiosamente, ciascun montante 16-20 reca una pluralità di ventose, preferibilmente da tre a cinque ventose.
Secondo l’invenzione, il telaio 15-20 supporta anche mezzi di rimozione 46, 47 dei distanziatori che presentano una estensione “L†sostanzialmente maggiore o uguale alla larghezza “d†della superficie di presa 38 dell’apparecchiatura 11. Ciò permette di agire con i mezzi di rimozione in corrispondenza di una ampia zona in larghezza della lastra di vetro da manipolare, in modo da rimuovere i distanziatori in modo rapido ed efficace indipendentemente dalla loro posizione lungo la direzione orizzontale sulla lastra.
In figura 1 à ̈ mostrata una lastra 12 in prossimità della apparecchiatura 11, sulla quale sono applicati distanziatori 13, ad estensione sostanzialmente verticale. Ad esempio, possono essere presenti quattro distanziatori 13, ma il numero e la loro posizione rispetto alla lastra potrebbe anche essere differente. I distanziatori possono essere ad esempio realizzati in cartone ed essere incollati su una faccia della lastra 12.
Il telaio 15-20 à ̈ supportato da mezzi di movimentazione 39, adatti a muoverlo almeno tra la posizione di presa in prossimità del supporto del pacco di lastre ed una posizione allontanata dal magazzino delle lastre.
In una forma di realizzazione, i mezzi di movimentazione 39 comprendono una slitta 40 montata scorrevolmente su rotaie 14, che possono essere aeree o fissate al pavimento.
L’apparecchiatura comprende mezzi di motorizzazione per muovere la slitta 40, realizzati di per sé secondo note tecniche del settore.
La slitta 40 supporta in modo girevole attorno all’asse 42 un sottotelaio 41-41a, con forma ad U rovesciata. Sul sottotelaio 41-41a può scorrere verticalmente il sottotelaio 43-43a. In particolare, le porzioni verticali 43 del sottotelaio 43-43a possono scorrere sulle porzioni verticali 41 del sottotelaio 4141a.
Ciò permette di muovere in verticale il telaio 15-20 che reca i mezzi di presa della lastra.
La traversa 15 Ã ̈ infatti incernierata con incernieramento 44 ad asse sostanzialmente orizzontale al sottotelaio 43-43a. I bracci 50 collegano la traversa 15 agli incernieramenti 44.
In una forma di realizzazione, i mezzi di rimozione dei distanziatori comprendono due barre di presa 46, 47.
Le barre 46, 47 sono mobili reciprocamente tra una posizione di riposo in cui sono tra loro allontanate ed una posizione operativa tra loro ravvicinate per afferrare il distanziatore.
Le barre 46, 47 sono anche mobili rispetto al telaio 15-20 dell’apparecchiatura; in particolare esse, in una posizione di riposo, sono disposte ritratte avvicinate alla traversa 15, mentre nella posizione operativa per impegnare i distanziatori sono in posizione sporgente dal telaio 15-20.
Le barre 46, 47 sono disposte sostanzialmente orizzontali rispetto al piano di installazione dell’apparecchiatura. Vantaggiosamente, le barre 46, 47 sono disposte in prossimità della traversa 15. Sul telaio 15-20 sono montati mezzi motorizzati rispettivamente 48 e 49 per muovere le barre di presa 46 e 47. Preferibilmente, i mezzi di rimozione della apparecchiatura si estendono al di sopra della superficie di presa 38 delle lastre.
In figura 2 sono indicati con 70 i mezzi motorizzati che permettono al telaio di essere ruotato attorno ad un asse orizzontale 44. In figura 2 à ̈ anche mostrato una possibile ventosa addizionale 55 che può essere posiziona in prossimità della traversa 15 del telaio.
In figura 2, il telaio 15-20 Ã ̈ ruotato in modo da avvicinare il pacco di lastre dal lato opposto rispetto alle ventose 21-37.
I mezzi di rimozione dei distanziatori, vantaggiosamente, sono disposti su una faccia del telaio 15-20 opposta rispetto a quella che reca i mezzi di presa 21-37. Si noti, ad ogni modo, che in una realizzazione alternativa, potrebbero anche essere presenti ventose sul lato del telaio dal quale operano i mezzi di rimozione.
Nelle figure da 3 a 6 sono mostrate quattro posizioni successive dei mezzi di presa agenti sul distanziatore.
Alla traversa 15 sono fissati sei supporti 78, destinati a supportare i mezzi di rimozione 46, 47 dei distanziatori.
La barra superiore 46 si estende per tutta la lunghezza della traversa 15 del telaio dell’apparecchiatura. La barra 46 à ̈ incernierata ai bracci 45 tramite incernieramenti 71 paralleli alla traversa 15. Vantaggiosamente, sono presenti sei bracci 45, spaziati regolarmente lungo la traversa 15.
Ogni braccio 45 à ̈ fissato all’albero rotante di trasmissione 73, disposto parallelamente alla traversa e comandabile in rotazione tramite opportuni mezzi motori. L’albero 73 à ̈ montato sui supporti 78 solidali alla traversa 15. La barra 46 ha forma sostanzialmente a C, con due denti alle due estremità opposte.
La barra di presa inferiore 47 à ̈ supportata da una pluralità di bracci a L 74, i quali sono preferibilmente disposti spaziati regolarmente lungo l’estensione della traversa 15.
Ciascun braccio a L supporta ad una estremità anteriore la barra di presa 47 e ad una estremità opposta posteriore à ̈ incernierato alla leva 76 con incernieramento 75 parallelo alla traversa 15. La leva 76 à ̈ fissata all’albero motorizzato 77, che à ̈ supportato dai supporti 78.
Il braccio a L 74 à ̈ vincolato al telaio dell’apparecchiatura in modo da mantenersi con il lato lungo sostanzialmente orizzontale durante la movimentazione della barra di presa 47 verso la posizione di operativa di impegno sul distanziatore 13.
Si descrive ora il funzionamento dei mezzi di rimozione con riferimento alle figure da 3 a 6.
In una prima posizione (fig. 3), il telaio 15-20 della apparecchiatura à ̈ portato in prossimità del pacco 51 di lastre di vetro, nel quale l’ultima lastra del pacco reca uno o più distanziatori 13 disposti verticalmente.
Il telaio 15-20 Ã ̈ accostato al pacco di lastre 51 con la sua faccia posteriore, opposta a quella che reca le ventose 21-37.
I mezzi di rimozione 46-47 sono portati in prossimità dell’estremità superiore del pacco 51 e dei distanziatori 13.
Vantaggiosamente, l’apparecchiatura à ̈ dotata di mezzi sensori di posizione, che rilevano la posizione del pacco di lastre e dei distanziatori, e consentono ai mezzi di movimentazione 39 di portare il telaio 15-20 nella corretta posizione per agire sul pacco di lastre con i mezzi di rimozione 46-47.
In figura 4 à ̈ mostrata una fase in cui i mezzi motori 48, 49 sono azionati per ruotare gli alberi 73 e 77, facendo muovere le barre di presa 46-47 verso la posizione di impegno con il distanziatore 13. In particolare, la barra 47 à ̈ portata in contatto con la superficie frontale del distanziatore 13, e la barra superiore 46 à ̈ avvicinata all’estremo superiore del distanziatore 13. Il braccio a L 74 à ̈ mantenuto con il suo lato lungo in posizione sostanzialmente orizzontale.
In figura 5 à ̈ mostrata la posizione di impegno delle barre di presa 46 e 47 sul distanziatore 13. Gli alberi motorizzati spingono la barra 47 all’interno del distanziatore 13. La barra 47, preferibilmente, comprende una serie di ganci adatti a perforare il cartone, sulla sua superficie frontale. Il distanziatore à ̈ realizzato in cartone e può essere perforato in parte dalla barra 47. La barra 46 si impegna con i suoi due denti in corrispondenza dell’estremità superiore del distanziatore 13, vantaggiosamente con un dente sulla superficie superiore del distanziatore e con un dente sulla superficie frontale.
A questo punto i mezzi di movimentazione 39 dell’apparecchiature sono azionati in modo da muovere il telaio 15-20 in allontanamento dal pacco di lastre 51, come indicato dalla freccia indicata in figura 5a. Il distanziatore 13 à ̈ così strappato dal pacco di lastre, lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare al piano della lastra. Alternativamente, i mezzi di rimozione potrebbero essere fatti ruotare ulteriormente tramite gli alberi motorizzati 73, 77 per rimuovere il distanziatore dalla lastra di vetro.
Vantaggiosamente, i mezzi di rimozione 46-47 agiscono sulla parte superiore del distanziatore 13. E’ stato trovato che agendo in questo punto del distanziatore con direzione ortogonale al piano della lastra, il distanziatore si distacca dal vetro in modo rapido ed ottimale, senza distruggersi ed in modo netto.
Dopo aver afferrato e rimosso il distanziatore 13, i mezzi di rimozione 46-47 sono aperti in modo da rilasciare i distanziatori. In seguito, i mezzi di rimozione sono portati nella posizione di riposo ritratta in prossimità della traversa 15.
Quindi il telaio 15-20 può essere ruotato attorno all’asse verticale 42, in modo da portare le ventose 21-37 rivolte verso il pacco di lastre 51. Quindi, azionando i mezzi di movimentazione 39, il telaio 15-20 e le relative ventose 21-37 sono portate in posizione di presa, e si impegnano in corrispondenza della superficie di presa 38 su una faccia della prima lastra del pacco 51.
A questo punto, sono azionati i mezzi di movimentazione 39 per muovere la lastra trattenuta dalle ventose (libera dai distanziatori), ad esempio per portare la lastra verso una successiva stazione di lavorazione o ad un altro magazzino.
Secondo una variante della prima realizzazione sopra descritta, i mezzi di rimozione potrebbero anche comprendere soltanto una tra la barra superiore 46 e la barra inferiore 47 di presa del distanziatore.
Nelle figure da 6 a 9, à ̈ rappresentata una realizzazione alternativa dell’apparecchiatura secondo l’invenzione, che differisce dalla prima realizzazione esclusivamente per i mezzi di rimozione dei distanziatori.
Secondo questa variante, i mezzi di rimozione comprendono una barra 94 che si estende parallelamente alla traversa 15 in prossimità di questa. La barra 94 supporta una pluralità di aste 90, disposte ortogonalmente rispetto alla superficie di presa dell’apparecchiatura. Le aste 90 sono scorrevoli lungo il loro asse rispetto alla barra 94, ed ad una estremità anteriore rivolta verso l’esterno dell’apparecchiatura recano un pattino tastatore 96. I pattini tastatori 96 si susseguono in fila adiacenti uno all’altro parallelamente alla barra 94, per una lunghezza sostanzialmente uguale o superiore alla larghezza della superficie di presa definita dalle ventose di presa dell’apparecchiatura.
Tra il pattino tastatore 96 e la barra 94 à ̈ disposta una molla di ritorno 91, calzata coassialmente su ciascuna asta 90, per spingere verso l’esterno il rispettivo pattino tastatore in allontanamento dalla barra 94. Su ciascun pattino 96 sono poi montati due ganci di presa 92, 93, destinati a ruotare in direzioni opposte per afferrare con una loro estremità libera il distanziatore in una posizione operativa. Si realizzano così due file di ganci 92 e 93 che si estendono per tutta la lunghezza della barra di presa 94, che corrisponde vantaggiosamente alla lunghezza della traversa 15 del telaio.
Vantaggiosamente, ciascun gancio 92, 93 presenta una forma genericamente a U rovesciata, in particolare con una gamba più corta dell’altra. Preferibilmente, la gamba più lunga della U forma con la sua estremità libera la porzione di afferramento del gancio, mentre l’estremità della gamba più corta à ̈ destinata ad impegnarsi con una rispettiva barra 97, 98 di comando della rotazione del gancio.
In particolare, i ganci destri 92 hanno una estremità posteriore che si impegna in corrispondenti fessure 150 formate sulla barra di comando 97, mentre i ganci sinistri 93 hanno l’estremità posteriore che si impegna in fessure 151 della barra di comando 98 (fig.9).
Le barre di comando 97 e 98 si estendono parallelamente alla traversa 15 per tutta la sua estensione, e sono scorrevoli assialmente lungo una guida 95 che à ̈ solidale alla barra 94. Facendo scorrere le barre 97, 98 in direzioni opposte, tramite opportuni mezzi attuatori (non mostrati in figura), i ganci 92, 93 sono fatti ruotare con rotazioni discordi per afferrare i distanziatori 13.
La barra 94 à ̈ mobile tra una posizione di riposo ritratta in prossimità del telaio 15-20 dell’apparecchiatura (ed in particolare della traversa 15) ed una posizione protratta in allontanamento dal telaio della apparecchiatura per impegnarsi con i distanziatori 13 di una lastra.
La barra 94 à ̈ a tal scopo montata sull’estremità anteriore di un braccio a L 174, montato e movimentato rispetto al telaio dell’apparecchiatura in modo del tutto analogo al braccio 74 della prima realizzazione.
Si descrive ora brevemente il funzionamento dei mezzi di presa della seconda realizzazione.
In figura 6 sono mostrati i mezzi di rimozione dei distanziatori in posizione di riposo, in prossimità di un pacco di lastre 51 che reca un distanziatore 13 sulla lastra più esterna del pacco.
La barra 94 à ̈ in posizione di riposo in prossimità della traversa 15. I ganci 92, 93 sono nella posizione di riposo rappresentata in figura 8, orientati verticalmente. I pattini tastatori 96 sono nella posizione più avanzata, spinti a molla verso l’esterno per l’azione della molla 91.
In figura 7 à ̈ mostrata la posizione con la barra di presa 94 in posizione operativa in prossimità del distanziatore, mossa azionando il braccio 174 ed il relativo cinematismo motorizzato 175-177.
I pattini tastatori 96 in corrispondenza del distanziatore 13 vengono spinti verso il telaio 15-20, ed in particolare verso la barra di presa 94, contro la spinta della molla 91, cosicché anche i ganci 92a e 93a arretrano rispetto agli altri ganci 92, 93 supportati dalla barra 94. In questo modo, le estremità posteriori 103 dei ganci 92a, 93a si disimpegnano dalle barre di comando 97, 98. Al contrario, gli altri ganci 92, 93 adiacenti al distanziatore 13 rimangono impegnati con le loro porzioni posteriori 101, 102 alle barre di comando 97, 98 (fig. 7).
Dopo aver raggiunto questa condizione, vengono azionate le barre 97, 98, in modo da far ruotare i ganci 92, 93 disposti adiacenti al distanziatore, mentre i ganci 92a, 93a montati sui pattini tastatori spinti contro l’azione della molla dal distanziatore sono disinteressati dal movimento delle barre di comando 97, 98 e rimangono in posizione verticale (si veda la figura 9), o comunque non entrano in gioco nella fase di afferramento del distanziatore.
A questo punto, il distanziatore à ̈ preso tra i ganci destri ed i ganci sinistri ad esso adiacenti che sono mossi in reciproco avvicinamento per il movimento rotatorio loro imposto dalle barre 97, 98 di comando. Quindi il telaio 15-20 dell’apparecchiatura à ̈ mosso in allentamento dal pacco di lastre 51 secondo una direzione ortogonale alle lastre stesse. Vantaggiosamente, l’afferramento avviene in prossimità dell’estremità superiore dei distanziatori, per ottenere un rapido ed efficace distaccamento del distanziatore, senza che questo possa rompersi o lacerarsi in qualche suo punto.
Dopo aver strappato il distanziatore dal pacco di lastre, esso à ̈ rilasciato dai mezzi di rimozione, riportando le barre di comando 97, 98 nella loro posizione iniziale. I pattini tastatore che erano stati spinti verso la barra di presa 94 sono spinti a molla nella posizione iniziale e sono pronti per una successiva operazione di rimozione. La barra di presa 94 à ̈ quindi riportata nella posizione di riposo in prossimità della traversa 15, e l’apparecchiatura può dedicarsi ad effettuare le tradizionali operazioni di presa, portando le ventose 21-37 nella posizione di presa sulla lastra più esterna del pacco, effettuando le operazioni già descritte con riferimento alla prima realizzazione.
Questa realizzazione consente di afferrare i distanziatori in qualunque posizione essi siano lungo la larghezza della lastra, poiché i ganci sono disposti con continuità per una larghezza maggiore alla superficie di presa dei mezzi di presa dell’apparecchiatura, ed in particolare per tutta l’estensione del telaio 15-20.
I mezzi di movimentazione 39, i mezzi di aspirazione associati alle ventose, e gli attuatori che comandano l’azionamento dei mezzi di rimozione dei distanziatori sono controllati da opportuni mezzi di controllo, ad esempio mezzi di controllo elettronici. Tali mezzi sono di per sé realizzati secondo tecniche note e non vengono pertanto qui descritti nel dettaglio.
L’apparecchiatura può anche comprendere mezzi di rilevamento adatti a rilevare la presenza dei distanziatori sulla lastra più esterna del pacco da manipolare, in modo da evitare l’azionamento dei mezzi di rimozione nel caso in cui i distanziatori non siano presenti.
I mezzi di rimozione dei distanziatori, nelle varie realizzazioni, si estendono con continuità per una lunghezza pressoché uguale o superiore alla larghezza della superficie di presa dell’apparecchiatura. I mezzi di rimozione sono adatti ad agire contemporaneamente lungo tutta la loro estensione “L†per rimuovere eventuali distanziatori presenti sulla lastra.
A questo punto, risulta evidente come si sono raggiunti gli scopi della presente invenzione.
In particolare, l’apparecchiatura di manipolazione delle lastre permette di rimuovere i distanziatori in modo rapido ed affidabile. Di fatto, grazie al fatto che i mezzi di rimozione si estendono per una larghezza maggiore o uguale alla larghezza della superficie di presa, possono agire contemporaneamente su una ampia superficie della lastra per la rimozione dei distanziatori.
Inoltre, i mezzi di rimozione possono agire indistintamente per tutta la larghezza della superficie di presa, e possono quindi afferrare i distanziatori a prescindere dalla loro posizione rispetto alla lastra. Ciò consente un efficace rimozione con diversi tipi di imballaggio.
Inoltre, l’apparecchiatura à ̈ in grado di manipolare vetri manipolabili solo su un fianco, come i vetri bassi-emissivi, potendo cooperare con tavoli a pettine di tecnica nota. Ciò à ̈ reso possibile dalla struttura a pettine aperta inferiormente del telaio 15-20 che reca le ventose di presa della lastra.
Inoltre, la rimozione avviene in modo ottimale, senza distruggere il distanziatore o lasciare parti di esso incollati alla lastra, grazie al fatto che i distanziatori sono impegnati dai mezzi di rimozione in prossimità dell’estremità superiore e sono distaccati dalla lastra applicando una forza ortogonale al piano della lastra.
Ovviamente un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti alle configurazioni sopra descritte, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di grandi dimensioni, adatta a prelevare una lastra supportata da un mezzo di supporto, l’apparecchiatura comprendendo: -un telaio (15-20) mobile tra almeno una posizione di presa di una lastra in prossimità del detto mezzo di supporto e una posizione allontanata dal mezzo di supporto, -mezzi di presa (21-37) della lastra comprendenti una pluralità di ventose che individuano una superficie di presa (38) in corrispondenza della quale i mezzi di presa possono impegnarsi con una faccia di detta lastra quando il telaio à ̈ nella posizione di presa, -mezzi di rimozione (46, 47, 94) adatti ad agire su distanziatori (13) eventualmente disposti su una faccia della lastra da manipolare per rimuoverli dalla lastra, detti mezzi di presa della lastra e detti mezzi di rimozione dei distanziatori essendo supportati da detto telaio (15-20) dell’ apparecchiatura, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione (46, 47, 94) si estendono per una lunghezza (L) sostanzialmente maggiore o uguale alla larghezza (d) della detta superfìcie di presa.
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto telaio (15-20) comprende una pluralità di montanti (16-20), ciascuno dei quali reca almeno una ventosa (21, 37) di presa della lastra.
  3. 3. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i detti montanti (16-20) si protendono da una traversa (15) del telaio per definire una struttura a pettine.
  4. 4. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione (46, 47, 94) si estendono in prossimità della detta traversa (15) e parallelamente ad essa.
  5. 5. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione comprendono due barre di presa (46, 47) tra loro parallele, mobili reciprocamente tra una posizione allontanata di riposo ed una posizione ravvicinata per afferrare uno o più distanziatori (13).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione comprendono, lungo la loro estensione (L), due file di ganci (92, 93) aventi porzioni di presa mobili in direzioni opposte per impegnare a comando i detti distanziatori, detti ganci (92, 93) essendo montati su pattini tastatori (96) che possono arretrare quanto sono spinti contro il distanziatore (13).
  7. 7. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la superficie di presa (38) à ̈ sostanzialmente verticale.
  8. 8. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione (46, 47, 94) sono disposti su una faccia del telaio (15-20) opposta rispetto a quella su cui sono montate le ventose (21-37).
  9. 9. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione (46, 47, 94) sono mobili tra una posizione di riposo ritratta in prossimità della traversa (15) ed una posizione operativa per l’impegno con il distanziatore (13) allontanata dalla traversa (15).
  10. 10. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rimozione (46, 47, 94) si estendono per una lunghezza (L) sostanzialmente pari alla lunghezza della traversa (15).
  11. 1 1. Metodo per la manipolazione di lastre di grosse dimensioni, nel quale à ̈ impiegata una apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 1 a 10 per rimuovere eventuali distanziatori applicati alle lastre e per manipolare le lastre di grandi dimensioni.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 10, nel quale i mezzi di rimozione (46, 47, 94) dei distanziatori agiscono in corrispondenza di una estremità superiore dei distanziatori (13).
  13. 13. Metodo secondo una delle rivendicazioni 11 o 12, nel quale i mezzi di rimozione (46, 47, 94) agiscono sui distanziatori (13) per rimuoverli in una direzione ortogonale alla lastra in allontanamento da questa.
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