ITMI20081387A1 - Meccanismo di azionamento di piedi, in particolare per divano o poltrona con seduta scorrevole - Google Patents

Meccanismo di azionamento di piedi, in particolare per divano o poltrona con seduta scorrevole

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ITMI20081387A1
ITMI20081387A1 IT001387A ITMI20081387A ITMI20081387A1 IT MI20081387 A1 ITMI20081387 A1 IT MI20081387A1 IT 001387 A IT001387 A IT 001387A IT MI20081387 A ITMI20081387 A IT MI20081387A IT MI20081387 A1 ITMI20081387 A1 IT MI20081387A1
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IT
Italy
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lever
tube
foot
slot
frame
Prior art date
Application number
IT001387A
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English (en)
Inventor
Donato Moramarco
Original Assignee
Gruppo Ind Styling Meccanis Mi Brevettati
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C17/00Sofas; Couches; Beds
    • A47C17/04Seating furniture, e.g. sofas, couches, settees, or the like, with movable parts changeable to beds; Chair beds
    • A47C17/13Seating furniture having non-movable backrest changeable to beds by increasing the available seat part, e.g. by drawing seat cushion forward
    • A47C17/136Seating furniture having non-movable backrest changeable to beds by increasing the available seat part, e.g. by drawing seat cushion forward with a single seat cushion
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B1/00Extensible tables
    • A47B1/08Extensible tables with extensible frames or with additional legs
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
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Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo:
“MECCANISMO DI AZIONAMENTO DI PIEDI, IN PARTICOLARE PER DIVANO O POLTRONA CON SEDUTA SCORREVOLEâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un meccanismo di azionamento dei piedi, in particolare per divano o poltrona con seduta scorrevole, come pure per divano o poltrona letto.
Anche se in seguito verrà fatto specifico riferimento ad un divano, appare evidente che l'invenzione si può estendere a qualsiasi mobile provvisto di piedi, in cui bisogna prevedere uno scorrimento in avanti dei piedi, come ad esempio un tavolo allungabile, una mensola estraibile e simili.
Come à ̈ noto, un divano comune, al quale non viene associato alcun movimento, grazie al suo peso ed alla sua stabilità generata dai piedi sui quali poggia, non rischia alcun ribaltamento.
Sono noti divani dotati di seduta scorrevole che comprendono un telaio di seduta scorrevole rispetto ad un telaio di supporto fìsso. Il telaio di seduta viene estratto dal lato anteriore del telaio fisso del divano. Se il telaio di seduta dista dal pavimento pochi centimetri (da 1 a 4 cm), procedendo nella sua apertura, il divano rischia di incorrere in un ribaltamento verso il basso, soprattutto se si considerano ulteriori pesi esterni, come persone o oggetti, posti sulla seduta.
In questo caso il problema à ̈ facilmente risolvibile con l' ausilio di accessori di comune utilizzo, quali ad esempio ruote disposte nella parte inferiore del telaio scorrevole, che poggiando costantemente sul pavimento, scorrono con il telaio sorreggendolo. Questi accessori saranno facilmente nascosti e non visibili dall'esterno, grazie ai loro ingombri ridotti ed alla vicinanza del telaio scorrevole al suolo.
Tuttavia risulta difficile utilizzare tali accessori nel caso di divani con una seduta rialzata, in cui tra il telaio di seduta ed il pavimento viene lasciato uno spazio aperto elevato. Infatti in questo caso le rotelle o altri accessori dovrebbero essere di dimensioni molto elevate e quindi non possono essere nascosti, con il risultato di un pessimo impatto estetico. Allo stesso tempo, i movimenti della seduta verso il basso saranno maggiori, dato che à ̈ aumentata la sua distanza dal suolo.
Sono altresì note soluzioni di divani che prevedono piedi collegati al telaio scorrevole di seduta. Quando il telaio scorrevole à ̈ in posizione retratta i piedi sono disposti in una configurazione di minimo ingombro sostanzialmente paralleli al telaio. Solo quando il telaio scorrevole arriva a fine corsa di estrazione, i piedi vengono ruotati manualmente per essere disposti in posizione di appoggio sul terreno. Appare evidente che tale sistema non garantisce alcuna stabilità in fase di apertura. Infatti il divano si può facilmente ribaltare durante la prima fase della corsa di estrazione del telaio mobile.
Per risolvere almeno in parte tali inconvenienti à ̈ noto utilizzare dei pesi con funzioni di zavorra all'altezza dello schienale del divano, per garantire l'equilibrio necessario, senza utilizzare ulteriori sostegni sotto il telaio mobile. Tuttavia l'introduzione dei pesi di zavorra comporta nuovi inconvenienti. Infatti basti pensare che se una seduta di un divano viene fatta scorrere totalmente per assolvere la funzione di letto, la struttura sarà sottoposta a sforzi elevati per lunghi tempi, con conseguenti deformazioni e pieghe dovute alla sua flessione.
Scopo della presente invenzione à ̈ di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota fornendo un meccanismo di azionamento dei piedi, in particolare per divano con seduta scorrevole, che sia sicuro per l'utilizzatore ed in grado di garantire stabilità del divano durante tutta la fase di apertura.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un tale meccanismo di azionamento dei piedi che sia in grado di nascondere automaticamente i piedi in fase di chiusura.
Ancora un altro scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un tale meccanismo di azionamento dei piedi che sia versatile e applicabile, in modo semplice, su un'ampia gamma di prodotti.
Altro scopo ancora della presente invenzione à ̈ di fornire un tale meccanismo di azionamento dei piedi che sia economico e di semplice progettazione e realizzazione.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all'invenzione con le caratteristiche elencate nell'annessa rivendicazione indipendente 1.
Realizzazioni vantaggiose dell'invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Il meccanismo secondo l'invenzione consente l'azionamento di piedi per il supporto di un telaio mobile montato scorrevole rispetto ad un telaio fìsso sollevato da terra. Tale meccanismo comprende:
- un tubo provvisto di un'asola ed atto ad essere collegato a detto telaio fisso,
- una prima leva provvista di un'asola, montata scorrevole rispetto al tubo e atta ad essere collegata a detto telaio mobile,
- una seconda leva provvista di un perno di scorrimento che si impegna nelle asole del tubo e della prima leva, e
- un piede imperniato a detta seconda leva e ad una forcella atta ad essere collegata al telaio mobile.
Le asole del tubo e della prima leva sono conformate in modo che, durante lo scorrimento del telaio mobile, il piede percorre:
- un tratto iniziale in cui si mantiene in una configurazione chiusa in posizione orizzontale,
- un tratto intermedio in cui viene ruotato per portarsi in una configurazione di apertura in posizione sostanzialmente verticale, ed
- un tratto finale in cui si mantiene in una configurazione aperto in posizione sostanzialmente verticale.
Appaiono evidenti i vantaggi del meccanismo secondo l'invenzione che controlla uno specifico movimento del piede che si apre per poggiare sul terreno, durante lo scorrimento del telaio mobile, in modo da evitare il ribaltamento del telaio mobile.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma di realizzazione puramente esemplificativa e quindi non limitativa, illustrata nei disegni annessi in cui:
la Fig. 1 Ã ̈ una vista in prospettiva, illustrante il meccanismo di azionamento dei piedi secondo l'invenzione;
la Fig. 2 Ã ̈ una vista laterale di un tubo del meccanismo di Fig. 1 ;
la Fig. 3 Ã ̈ una vista laterale di una leva piana del meccanismo di Fig. 1 ; la Fig. 4 Ã ̈ una vista in prospettiva di un pattino destinato ad essere applicato alla leva piana di Fig. 3;
la Fig. 5 Ã ̈ una vista in prospettiva di un tappo destinato ad essere applicato al tubo di Fig. 2;
la Fig. 6 Ã ̈ una vista in prospettiva di una leva di collegamento di un piede; la Fig. 7 Ã ̈ una vista in sezione assiale della leva di collegamento di Fig. 6; la Fig. 8 Ã ̈ una vista in prospettiva di un piede del meccanismo di Fig. 1; la Fig. 9 Ã ̈ una vista laterale del piede di Fig. 8;
le Figg. 10, 11, e 12 sono tre viste in prospettiva di una struttura di telaio secondo l'invenzione, in cui il telaio scorrevole di seduta à ̈ illustrato rispettivamente in posizione retratta, in posizione intermedia durante lo scorrimento in avanti, e in posizione avanzata di fine corsa.
La Fig. 13 Ã ̈ una vista schematica ingrandita mostrante tre diverse posizioni della leva piana di Fig. 3 nel tubo di Fig. 1, durante lo scorrimento della seduta.
Con l'ausilio delle Figure viene descrito il meccanismo di azionamento dei piedi, in particolare per divano o poltrona con seduta scorrevole, secondo l'invenzione, indicato complessivamente con il numero di riferimento 100.
Per ora con riferimento a Fig. 1, il meccanismo 100 comprende un tubo principale 1, una prima leva 2 montata scorrevole entro il tubo principale 1 ed una seconda leva 3 collegata ad un piede mobile 4.
Il tubo principale 1 ha una sezione trasversale sostanzialmente rettangolare ed à ̈ internamente cavo, in modo da definire un canale entro il quale può scorrere la prima leva 2 che ha la forma di un'asta appiattita e quindi in seguito verrà chiamata leva piana.
Ad un'estremità del tubo 1 à ̈ ricavato un foro 10 (Fig. 2) per accogliere un perno 11 (Fig. 1) per il fissaggio di un gancio 12 avente una forma a gradini. Il gancio 12 à ̈ destinato ad essere agganciato ad un telaio fisso (Fig. 10), come sarà descritto in seguito.
Con riferimento anche a Fig. 2, il tubo 1 comprende un'asola longitudinale 13 ricavata sui due lati maggiori opposti del tubo 1. L'asola longitudinale 13 si estende per circa 2/3 della lunghezza del tubo, da una battuta di finecorsa posteriore 13a ad una battuta di finecorsa anteriore 13b. La distanza tra la battuta di finecorsa posteriore 13a e l'estremità posteriore del tubo 1 à ̈ maggiore rispeto alla distanza tra la battuta di finecorsa anteriore 13b e l'estremità anteriore del tubo 1.
L'asola 13 definisce un percorso specifico comprendente tre tratti opportunamente sagomati 14, 15 e 16; vale adire un tratto posteriore retilineo 14, un trato anteriore rettilineo 16 ed un trato intermedio obliquo 15 che collega il tratto posteriore 14 al trato anteriore 16.
Il trato posteriore 14 ed il tratto anteriore 16 sono retilinei, paralleli all'asse del tubo 1 e disposti su due livelli diversi. Il trato posteriore 14 à ̈ disposto vicino all'estremità superiore del tubo 1; invece il trato anteriore 16 à ̈ disposto vicino all'estremità inferiore del tubo 1. Il tratto posteriore 14 à ̈ leggermente più lungo del trato anteriore 16.
Il tratto intermedio 15 ha una lunghezza di circa 1/3 rispetto al tratto anteriore 16 ed à ̈ inclinato rispetto all'asse del tubo 1 di un angolo compreso tra 20° e 60°, preferibilmente 45°. Nella figura à ̈ mostrato un angolo di 30°, per cui viene definita una prima curva 17 di circa 150° tra il tratto posteriore 14 ed il tratto intermedio 15 ed una seconda curva 18 sempre di circa 150° tra il tratto intermedio 15 ed il tratto anteriore 16.
Chiaramente le misure dell'asola 13 e dei suoi tratti 14, 15 e 16 si riferiscono all'applicazione illustrata in Fig. 2 e possono cambiare in base alle specifiche applicazioni.
Anche se nella figura à ̈ stato illustrato un unico tratto intermedio obliquo 15, possono essere previsti più tratti intermedi obliqui con diverse inclinazioni. In alternativa, in modo del tutto equivalente, il tratto intermedio obliquo 15 può essere sostituito da uno o più tratti curvi, con diversi raggi di curvatura.
Con riferimento a Fig. 3, la leva piana 2 presenta un'asola obliqua 20 disposta vicino alla sua estremità posteriore. L'asola 20 si estende da una battuta di finecorsa posteriore 20a ad una battuta di finecorsa anteriore 20b. La battuta di finecorsa posteriore 20a à ̈ ad un livello più basso rispetto alla battuta di finecorsa anteriore 20b. L'asola obliqua 20 à ̈ inclinata rispetto all'asse della leva piana 2 di un angolo compreso tra 20° e 60°, preferibilmente 45°. L'inclinazione dell'asola obliqua 20 à ̈ opposta rispetto all'inclinazione del tratto intermedio 15 dell'asola 13 del tubo. Pertanto, quando la leva piana 2 à ̈ inserita nel tubo 1, l'asola obliqua 20 della leva piana, e il tratto intermedio 15 dell'asola 13 del tubo si incrociano in modo da formare una croce di Sant' Andrea, preferibilmente con un angolo di 90° tra gli assi direttici delle asole 15 e 20 come sarà spiegato in seguito.
Poiché la leva piana 2 ha altezza e spessore ridotti rispetto al canale del tubo 1, un pattino 21 (Fig. 4) viene fissato all'estremità posteriore della leva piana 2 per consentire un scorrimento centrato della leva piana 2 entro il tubo 1 e minimizzare gli attriti di scorrimento. Il pattino 21 ha la forma di un blocchetto parallelepipedo con una sezione trasversale sostanzialmente ad U, in modo da definire un' intercapedine 22 entro la quale si incastra l'estremità posteriore della leva piana 2.
Dopo aver inserito il pattino 21 entro il tubo 1, l' estremità anteriore del tubo 1 viene chiusa mediante un tappo 5 (Fig. 5) avente la forma di una piastra rettangolare, provvista di un'asola 50 atta a consentire lo scorrimento della leva piana 2.
Sia il tappo 5 che il pattino 21 contribuiscono ad evitare l'impuntamento tra tubo 1 e leva piana 2 durante lo scorrimento della leva piana 2 entro il tubo 1, riducendo al minimo gli attriti.
All'estremità anteriore della leva piana 2 à ̈ ricavato un foro 23 (Fig. 3) destinato ad accogliere un perno 24 (Fig. 1) per il montaggio di una forcella ad U 25 atta ad essere ancorata ad un telaio mobile come sarà descritto in seguito.
Con riferimento alle Figg. 6 e 7, la seconda leva 3, in seguito chiamata leva di collegamento à ̈ ottenuta da una piastra appiattita che presenta una porzione posteriore diritta 30, una porzione anteriore diritta 32 ed una porzione intermedia obliqua 31 che collega la porzione anteriore 32 alla porzione posteriore 30.
La leva di collegamento 3 ha una lunghezza leggermente inferiore rispetto alla leva piana 2. La porzione diritta posteriore 30 à ̈ circa cinque volte più lunga rispetto alla porzione diritta anteriore 32 e la porzione obliqua 21 à ̈ lunga circa quanto la porzione anteriore 31. Alle estremità posteriore ed anteriore della leva di collegamento 3 sono ricavati rispettivi fori 33 e 34.
Chiaramente le misure della leva di collegamento 3 si riferiscono all'applicazione illustrata nelle figure e possono cambiare in base alle specifiche applicazioni.
Con riferimento a Fig. 1, un perno di scorrimento 35 viene inserito nel foro posteriore 33 della leva di collegamento 3. Il perno di scorrimento 35 passa attraverso l'asola 13 del tubo 1 e attraverso l'asola obliqua 20 della leva piana 2. Un secondo perno 36 viene inserito nel foro anteriore 34 della leva di collegamento 3 per imperniarsi all'estremità superiore del piede 4. In questo modo la leva di collegamento 3 si mantiene sostanzialmente parallela alla leva piana 2 (in vista dall'alto) e si dispone all' esterno del tubo 1.
Con riferimento alle Figg. 8 e 9, il piede 4 à ̈ costituito da una lamiera avente una sezione trasversale sostanzialmente ad U, in modo da definire un'intercapedine 40. Il piede 4 presenta un foro 41 nella sua estremità superiore per accogliere il perno 36 (Fig. 1) dell'estremità anteriore della leva di collegamento 3 che viene disposta nell'intercapedine 40 del piede.
Il piede 4 presenta una secondo foro 42 nella sua estremità inferiore per accogliere un perno 45 (Fig. 1) al quale à ̈ imperniata una rotella 46 che può ruotare nell'intercapedine 40 del piede.
Nella parte centrale del piede 4 Ã ̈ prevista una sfinestratura rettangolare 43 che accoglie la porzione obliqua 31 della leva di collegamento 3, quando il piede 4 Ã ̈ disposto parallelo alla leva di collegamento 3, in una configurazione di minimo ingombro.
Leggermente al di sopra della sfinestratura 43 Ã ̈ previsto un terzo foro 44 atto ad accogliere un perno 47 (Fig. 1) per il fissaggio di una forcella ad U 48 destinata ad essere collegata ad un telaio mobile.
Come mostrato in Fig. 9, la parte superiore del piede 4, racchiusa nel rettangolo tratteggiato A, ha dimensioni fisse che dovranno essere rispettate per garantire il funzionamento del meccanismo 100. Invece, la parte inferiore del piede 4, racchiusa nel rettangolo tratteggiato B, può avere dimensioni di lunghezza variabile, in conformità alla distanza del telaio mobile da terra. Questa caratteristica di variabilità delle dimensioni inferiori del piede 4 consente di gestire l'altezza del piede 4 e conseguentemente di tutto il sistema di cinematismo.
La struttura del piede 4 può essere semplificata rispetto a quella illustrata nelle figure, in particolare può essere omessa la sfinestratura 43, qualora la leva di collegamento 3 abbia un andamento completamente rettilineo, priva del tratto obliquo 31, nel qual caso l'estremità della leva 3 viene imperniata esternamente alla parete del piede 4.
Con riferimento alle Figg. 10, 11 e 12, viene illustrata una struttura di telaio indicata complessivamente con il numero di riferimento 200. La struttura di telaio 200 comprende un telaio fisso di supporto 6 ed un telaio mobile di seduta 7 montato scorrevole sul telaio fisso 6. Il telaio mobile 7 Ã ̈ costituito da una cornice rettangolare comprendente due longheroni 72 collegati da una traversa anteriore 70 e una traversa posteriore 73.
Il telaio fisso 6 comprende due staffe 60 a forma di “L†in sezione trasversale. Le staffe 60 sono provviste di rotelle che si impegnano dall'interno in scanalature a “C†formate nei longheroni 72 del telaio mobile 7 per consentire lo scorrimento del telaio mobile 7. I longheroni 72 sono preferibilmente a profilo semi-ovale per ridurre gli attriti di scorrimento della seduta.
Le staffe 60 sono collegate tra loro mediante doghe 62, 63 a forma di tubi a sezione rettangolare, disposti paralleli tra loro. Negli esempi delle figure sono illustrate una doga posteriore 62 e una doga anteriore 63.
Nelle figure à ̈ stata schematizzata la seduta sinistra di un divano (rispetto ad un utente seduto), a tale scopo sono illustrati due piedi 61 che supportano una fiancata sinistra 80 che presenta una sponda 65 per il montaggio di un bracciolo. Tale fiancata 80 può fungere anche da supporto laterale del telaio fisso 6 al quale à ̈ vincolata.
Tuttavia, una struttura di telaio 200, come quella mostrata nelle figure, à ̈ di tipo modulare e può essere affiancata ad altre strutture di telaio simili per realizzare un divano con più sedute.
Ad esempio, se si vuole comporre un divano con due sedute, la seduta sinistra può essere affiancata ad una seduta destra che presenta una fiancata destra con la rispettiva sponda per il montaggio del bracciolo. Invece se si vuole comporre un divano con tre o più sedute, tra la seduta sinistra e la seduta destra possono essere disposte una o più sedute intermedie, sprovviste di fiancate con braccioli. In tal caso il telaio fisso 6 sarà supportato direttamente sul suolo, mediante appositi piedi non visibili nelle figure.
Sulla parte centrale della doga 62 del telaio fisso à ̈ incernierato un cilindro 64 entro il quale scorre telescopicamente un pistone 71. L'estremità del pistone 71 à ̈ fissata alla parte centrale della traversa anteriore 70 del telaio mobile 7.
Sempre sulla doga 62 dei telaio fìsso sono incernierati due meccanismi 100 secondo l' invenzione, disposti simmetricamente rispetto al cilindro centrale 64, vicini alle rispettive staffe 60 del telaio fìsso. È da notare che il gancio posteriore 12 di ciascun tubo 1 si aggancia alla doga posteriore 62 del telaio fisso. Invece la forcella 25 della leva piana 2 e la forcella 48 del piede 4 di ciascun meccanismo 100 vengono fissate alla traversa anteriore 70 del telaio mobile 7.
In seguito viene descritto il funzionamento del meccanismo 100 secondo l'invenzione.
Come mostrato in Fig. 10, in una situazione iniziale il telaio mobile 7 si trova in una posizione retratta sul telaio fisso 6. Il pistone 71 Ã ̈ retratto entro il cilindro 64 e la leva piana 2 di ciascun meccanismo 100 Ã ̈ retratta entro il rispettivo tubo 1; quindi il perno di scorrimento 35 si trova in battuta contro la battuta di finecorsa posteriore 13a dell'asola 13 del tubo 1 e contro la battuta anteriore 20b dell'asola inclinata 20 della leva piana 2. In questa situazione, i piedi 4 sono disposti nella loro configurazione chiusa di minimo ingombro, in posizione orizzontale, paralleli al tubo 1. La parte obliqua 31 della leva di collegamento 3 si dispone entro la sfinestratura rettangolare 43 del rispettivo piede 4.
Con riferimento a Fig. 11, quando il telaio mobile 7 viene fatto traslare in avanti, nella direzione della freccia F, il pistone 7 1 sì estrae telescopicamente dal cilindro 64 e contemporaneamente le leve piane 2 si estraggono dai rispettivi tubi 1. Il perno di scorrimento 35 percorre il primo tratto rettilineo posteriore 14 dell'asola del tubo 1, impartendo una corsa rettilinea anche alla leva di collegamento 3 che avanza in sincronismo con la leva piana 2. Come risultato, i piedi 4 si mantengono solidali alla leva di collegamento 3 nella loro configurazione chiusa di minimo ingombro, con asse sostanzialmente orizzontale.
Quando il perno di scorrimento 35 supera la prima curva 17 dell'asola 13, inizia a percorrere il tratto obliquo 15 dell'asola 13. Per consentire lo scorrimento rettilineo dell'asta piana 2 entro il tubo 1, durante il percorso del tratto obliquo 15 dell'asola 13 del tubo, il perno di scorrimento 35 Ã ̈ forzato a spostarsi lungo la fessura obliqua 20 della leva piana 2 dal punto di finecorsa posteriore 20b al punto di finecorsa anteriore 20a.
Come risultato la leva di collegamento 3 si retrae rispetto alla leva piana 2, quindi il piede 4 viene tirato dalla leva di collegamento 3, inizia a ruotare attorno al perno centrale 47 (Fig. 1) della forcella 48 solidale alla traversa anteriore 70 del telaio mobile. Conseguentemente il piede 4 esegue una rotazione nella direzione della freccia Î ̃ (Fig. 11) e si dispone in una direzione sostanzialmente verticale o leggermente inclinata in avanti e la rotella 46 tocca con il terreno evitando il ribaltamento del telaio mobile 7.
Come mostrato in Fig. 13, preferibilmente tra l'asse del tratto intermedio 15 dell'asola 13 del tubo e l'asse dell'asola 20 della leva piana si forma un angolo a di 90°, poiché la leva piana 2 viaggiando in direzione di apertura della seduta imprime al perno di scorrimento 35 una forza P che lo direziona perfettamente lungo la direttrice del tratto intermedio 15 dell'asola 13 del tubo, evitando qualsiasi bloccaggio del meccanismo.
Per mantenere l'ortogonalità tra gli assi delle asole 13 e 20 oltre che nel tratto obliquo 15 anche nella seconda curva 16 e nel successivo tratto rettilineo anteriore 16 dell'asola 13, la battuta di fine corsa posteriore 20a dell'asola 20 à ̈ costituita da un prolungamento verticale dell'asola stessa. In tal modo, vengono eliminati o ridotti al minimo i giochi del perno 35 nelle asole 13, 20 che provocherebbero movimenti indesiderati del piede 4 quando questo à ̈ in posizione aperta e scorre sul pavimento (tratto rettilineo 16 dell'asta 13).
La seconda curva 18 dell'asola 13 ha altresì un raggio maggiore della prima curva 17, in modo da riportare dolcemente in fase di ritorno il perno 35 dell'estremità verticale 20 al tratto obliquo dell'asola 20.
Inoltre il tratto intermedio 15 dell'asola 13 del tubo può comprendere più tratti inclinati con diverse angolazioni, per ottenere l'apertura del piede 4 in più fasi.
Quando il perno di scorrimento 35 supera la seconda curva 18 del tratto obliquo 15 dell'asola 13, inizia a percorre il tratto rettilineo anteriore 16 in cui il piede 4 si mantiene in posizione verticale e la rotella 46 rotola sul terreno sorreggendo il telaio mobile 7 durante l'avanzamento.
Pertanto l'asola 13 del tubo e l'asola obliqua 20 della leva piana sono dimensionate in modo da avere uno scorrimento del piede 4 chiuso solidale all'asta di collegamento 3 ed allo stesso tempo un'apertura del piede 4 rispetto all'asta di collegamento 3, suddividendo la corsa in tre fasi:
Fase 1: il piede 4 non subisce alcuna variazione di posizione viaggiando in modo solidale con il telaio di seduta 7 (il piede si mantiene in posizione orizzontale);
Fase 2: il piede 4 continua a traslare solidale al telaio di seduta 7 ed allo stesso tempo ruota passando dalla posizione di partenza a quella di apertura completa.
Fase 3: il piede 4 trasla in modo solidale al telaio di seduta 7 in posizione aperta fino a completare la corsa.
Le tre fasi si ripetono a ritroso, facendo scorrere il telaio di seduta 7 dalla posizione avanzata a quella retratta.
La lunghezza complessiva dell'asola 13 presente sul tubo 1 (lunghezza dell'asola proiettata su un asse) à ̈ dettata dalla corsa totale del telaio di seduta 7. Infatti il perno di scorrimento 35 viaggerà all'interno dell'asola 13 per tutta la corsa del telaio di seduta 7.
Variando la lunghezza del tratto rettilineo posteriore 14 dell'asola 13 si agisce sulla fase 1 impostando il punto di inizio rotazione del piede 4. Invece variando la lunghezza del tratto obliquo 15 dell'asola 13 si agisce sulla fase 2, impostando i gradi di rotazione del piede 4 che potranno essere cambiati in base alle esigenze specifiche. La lunghezza del tratto rettilineo anteriore 16 regola la fase 3 ed à ̈ impostata in base allo scorrimento mancante alla seduta per raggiungere il fine corsa di traslazione in avanti.
Il meccanismo 100 à ̈ stato specificatamente studiato per azionare i piedi 4 per il sostegno di sedute scorrevoli 7 di divani sollevate da terra e per porre rimedio al ribaltamento del divano durante lo scorrimento della seduta 7. Tale meccanismo può essere applicato a telai di seduta scorrevoli 7 sia con corse limitate sia con corse elevate, nel caso di divani-letto.
Tuttavia il meccanismo 100 risulta essere un sostegno ideale per qualsiasi sistema allungabile costituito da un telaio scorrevole, sottoposto a carichi elevati che non potrà essere sorretto da piedi fissi, eliminando pieghe e flessioni dell'intera struttura in fase di apertura.
Inoltre la versatilità del meccanismo 100 à ̈ apprezzata anche in fase di progettazione e dimensionamento di sistemi che necessitano sostegni in posizione di apertura di un telaio mobile ed in cui tali sostegni devono nascondersi automaticamente nella posizione di chiusura del telaio mobile.
La possibilità di avere una percentuale di corsa del piede in posizione orizzontale (chiuso) ed allo stesso tempo di variarla, consente di poter oltrepassare degli ostacoli, come ad esempio la fascia anteriore del telaio fisso di un divano posta sotto la seduta e subito dopo aver oltrepassato Tostacolo, portare il piede in posizione di apertura.
Grazie alla struttura del meccanismo 100, il suo dimensionamento risulta abbastanza schematico. Infatti modificando semplicemente la lunghezza dei rispettivi tratti di asola 14, 15 e 16 che corrispondono al moto correlato si possono variare i seguenti parametri:
- scorrimento iniziale del piede chiuso, prima della sua apertura,
- apertura del piede, dall'inizio alla fine della rotazione, e
- restante parte di corsa con il piede aperto.
Un altro vantaggio del meccanismo 100 secondo Tinvenzione à ̈ rappresentato dal fatto che modificando la lunghezza del piede 4 nella sua parte inferiore, il meccanismo 100 potrà essere adattato ad ogni altezza di telaio scorrevole richiesta.
Alla presente forma di realizzazione dell'invenzione possono essere apportate numerose variazioni e modifiche di dettaglio, alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l'ambito dell'invenzione, espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Meccanismo (100) di azionamento di piedi per il supporto di un telaio mobile (7) montato scorrevole rispetto ad un telaio fisso (6), il meccanismo (100) comprendendo: - un tubo (1) provvisto di un'asola (13) ed atto ad essere collegato a detto telaio fisso (6), - una prima leva (2) provvista di un'asola (20), montata scorrevole rispetto al tubo (1) e atta ad essere collegata a detto telaio mobile (7), - una seconda leva (3) provvista di un perno di scorrimento (35) che si impegna nelle asole (13, 20) del tubo (1) e della prima leva (2), e - un piede (4) imperniato a detta seconda leva (3) e ad una forcella (48) atta ad essere collegata al telaio mobile (7), le asole (13, 20) del tubo e della prima leva (2) essendo conformate in modo che, durante lo scorrimento del telaio mobile (7), il piede (4) percorre: - un tratto iniziale in cui si mantiene in una configurazione chiusa in posizione orizzontale, - un tratto intermedio in cui viene ruotato per portarsi in una configurazione di apertura in posizione sostanzialmente verticale, ed - un tratto finale in cui si mantiene in detta configurazione aperta in posizione sostanzialmente verticale.
  2. 2. Meccanismo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima leva (2) à ̈ piana ed à ̈ montata scorrevole entro il tubo (1).
  3. 3. Meccanismo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta seconda leva (3) presenta una porzione posteriore (30) ed una porzione anteriore (32) rettilinee e parallele tra loro ed una porzione intermedia (31) inclinata rispetto alle porzioni anteriore e posteriore, e dal fatto che detto piede (4) comprende una sfinestratura (43) che à ̈ impegnata dalla parte intermedia obliqua (31) della seconda leva, quando il piede (4) à ̈ nella configurazione chiusa.
  4. 4. Meccanismo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detta seconda leva (3) ha un andamento rettilineo ed à ̈ imperniata esternamente a detto piede (4).
  5. 5. Meccanismo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta asola (13) del tubo (1) comprende un tratto posteriore rettilineo (14) disposto ad un livello diverso rispetto ad un tratto anteriore rettilineo (16) ed un tratto intermedio (15) che collega il tratto posteriore (14) al tratto anteriore (16).
  6. 6. Meccanismo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che i tratti anteriore e posteriore (14, 16) dell'asola (13) sono paralleli all'asse del tubo (1) e detto tratto intermedio (15) comprende almeno un tratto inclinato rispetto all'asse del tubo (1).
  7. 7. Meccanismo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto tratto intermedio (15) comprende più tratti inclinati con diverse angolazioni, per ottenere l'apertura del piede (4) in più fasi.
  8. 8. Meccanismo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto tratto intermedio (15) Ã ̈ inclinato di un angolo compreso tra 20° e 60°, preferibilmente 45° rispetto all'asse del tubo (1).
  9. 9. Meccanismo secondo la rivendicazione 6 o 8, caratterizzato dal fatto che detta asola (20) della prima leva (2) Ã ̈ inclinata rispetto all'asse della leva (2) con un'inclinazione opposta rispetto all 'inclinazione del tratto intermedio (15) dell'asola (13) del tubo (1) e presenta un prolungamento posteriore verticale (20a),
  10. 10. Meccanismo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che tra l'asse dell'asola (20) della prima leva (2) e l'asse del tratto intermedio (15) dell'asola (13) del tubo (1) Ã ̈ formato un angolo (a) di circa 90°.
  11. 11. Meccanismo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 10, caratterizzato dal fatto di comprendere un pattino (21) solidale a detta prima leva (2) e scorrevole entro detto tubo (1).
  12. 12. Meccanismo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto piede (4) comprende alla sua estremità inferiore un rotella (46).
  13. 13. Meccanismo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto telaio mobile (7) Ã ̈ il telaio di una seduta di un divano o poltrona con seduta scorrevole.
  14. 14. Struttura di telai (200) comprendente un telaio mobile (7) montato scorrevole rispetto ad un telaio fisso (6), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un meccanismo (100) di azionamento dei piedi, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  15. 15. Divano o poltrona con seduta scorrevole, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un meccanismo (100) di azionamento dei piedi, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13.
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