ITMI20010803A1 - Dispostivo antinfortunistico per l'edilizia per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edi - Google Patents

Dispostivo antinfortunistico per l'edilizia per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edi Download PDF

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ITMI20010803A1
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Description

D E S C R I Z IO N E
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo antinfortunistico per l'edilizia, per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione.
Sono noti dispositivi antinfortunistici per edifici finalizzati alla protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione.
Generalmente, tali dispositivi comprendono una pluralità di pali metallici, distanziati tra loro, che sono connessi, in corrispondenza della loro base, ad una superficie orizzontale della costruzione, definita ad esempio da una trave, e che presentano, in corrispondenza della loro sommità o in una zona intermedia del loro sviluppo verticale, un passaggio per una fune che viene fissata alla costruzione in corrispondenza delle sue estremità e che viene tensionata mediante appositi organi tendi-fune in modo da definire un parapetto di sicurezza.
In questi dispositivi, i pali hanno semplicemente la funzione di mantenere la fune ad un'altezza prefissata in modo tale da essere agevolmente impegnata dai moschettoni dei quali sono dotate le cinture o le imbracature di sicurezza indossate dagli operatori.
Nella domanda di brevetto n. MI99A-001900, degli stessi Richiedenti, che si intende inclusa per riferimento, è illustrato un dispositivo antinfortunistico che riduce sensibilmente le sollecitazioni che si trasmettono dalla fune al palo lungo una direzione trasversale all'asse del palo e che consente di ripartire su più pali le sollecitazioni che si trasmettono lungo la fune riducendo così le sollecitazioni che si scaricano su ciascun palo.
Tale dispositivo, benché assicuri prestazioni superiori rispetto ai dispositivi antinfortunistici tradizionali, denota limiti applicativi quando l'interasse tra i pali diventa notevole. Infatti, questo dispositivo offre adeguate garanzie di sicurezza, con un dimensionamento accettabile del palo e del sistema di connessione alla superficie dell'edificio, con interassi tra i pali fino a circa 10 m. Quando vengono richiesti interassi maggiori, per operare in sicurezza, sarebbe necessario sovradimensionare notevolmente sia il palo che 1<1 >inserto annegato nel manufatto in calcestruzzo al quale viene vincolato il palo. Questo comporterebbe inevitabilmente un incremento di peso e di costo del dispositivo. Inoltre, con tale dispositivo è sconsigliabile tecnicamente avere interassi tra i pali superiori ai 10 m in quanto, oltre tale limite, in condizioni di impiego, subentrano forze differenti, non solo in termini di carico, ma anche per le molteplici componenti di tiro: il palo potrebbe ribaltare non solo nel senso della fune, ma anche perpendicolarmente, poiché la fune sbanderebbe lateralmente. Potrebbero inoltre verificarsi i cosiddetti "colpi di frusta", cioè sollecitazioni dinamiche che si amplificano enormemente e che sono composte da forze parallele e perpendicolari alla linea della fune che causano ribaltamenti o sbandamenti dei pali.
Un altro limite riscontrabile nei dispositivi di tipo noto è costituito dal fatto che tali dispositivi sono stati concepiti principalmente per essere installati su travi prefabbricate e cioè su componenti che presentano un ridotto ingombro trasversale. A causa di questo fatto, la caduta accidentale dell'operatore risulta essere molto vicina alla linea di tensionamento ideale della fune e quindi produce sulla fune una forza che ha una componente laterale ridotta, facilmente padroneggiabile, sia per merito della fune che per la base di incastro e di appoggio del palo nella e sulla trave.
Se tali dispositivi di sicurezza venissero installati su elementi strutturali più larghi, come ad esempio i tegoli di solaio o di copertura prefabbricati in calcestruzzo, le componenti di tiro laterali alla fune aumenterebbero notevolmente poiché 1'eventuale caduta dell<1 >operatore sarebbe molto distanziata lateralmente dalla linea di tensionamento ideale della fune. Infatti, la fune toccando il bordo laterale del manufatto cementizio, innescherebbe un ulteriore braccio di leva significativo e subentrerebbero un moménto torcente e/o flettente difficili da ricentrare sul palo.
E' da notare, inoltre, che i tegoli prefabbricati (solitamente lunghi 10-20 m, ma a volte anche 30 m) vengono spesso trasportati già pre-impermeabilizzati con guaine bituminose, ad eccezione delle estremità dove sono alloggiati gli inserti per agevolare il loro sollevamento.
In questi casi, è improponibile mantenere un interasse tra i pali limitato poiché occorrerebbe bucare la guaina in corrispondenza dell'inserto per la connessione della base dei pali.
Particolarmente per questi tipi di manufatti, è sentita l'esigenza di poter disporre di un dispositivo antinfortunistico, per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione, che offra adeguate garanzie di sicurezza pur con interassi tra i pali elevati.
Compito precipuo del presente trovato è appunto quello di realizzare un dispositivo antinfortunistico per l'edilizia, per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione, in grado di padroneggiare forze, anche di elevata entità, orientate trasversalmente alla linea della fune in presenza di interassi elevati tra i pali.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che si possa adattare, senza problemi, a diverse condizioni operative e a diverse tipologie di manufatti prefabbricati.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che risulti di semplice impiego e che offra le massime garanzie di sicurezza.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo antinfortunistico per l'edilizia, per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione, comprendente almeno un palo e mezzi di connessione amovibile della base di detto palo alla superficie di una costruzione; detto palo presentando, in prossimità della sua sommità, mezzi di impegno per un elemento a fune atto a definire un parapetto di sicurezza, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una gamba connessa lateralmente a detto palo ed appoggiabile con la sua estremità inferiore a detta superficie della costruzione, lateralmente alla zona impegnata dalla base di detto palo, per definire, per detto palo, un appoggio ausiliario di controspinta su detta superficie della costruzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il dispositivo secondo il trovato in vista prospettica;
la figura 2 illustra il dispositivo in alzato laterale, applicato ad un manufatto in calcestruzzo, parzialmente sezionato;
la figura 3 illustra il dispositivo in alzato frontale, applicato ad un manufatto in calcestruzzo, parzialmente sezionato;
la figura 4 illustra il dispositivo visto in pianta dall'alto;
la figura 5 illustra una gamba del dispositivo secondo il trovato in vista prospettica in esploso;
la figura 6 illustra la sommità del palo del dispositivo secondo il trovato sezionata assialmente;
le figure 7 e 8 illustrano schematicamente l'impiego del dispositivo con due tipi di manufatti prefabbricati in calcestruzzo;
la figura 9 illustra schematicamente 1 'impiego del dispositivo con un altro tipo di manufatto prefabbricato in calcestruzzo, in vista prospettica .
Con riferimento alle figure citate, il dispositivo secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende almeno un palo 2 e mezzi di connessione 3 per associare, in modo amovibile, la base del palo 2 alla superficie 4 di una costruzione, in particolare per associare la base del palo 2 ad un manufatto prefabbricato in calcestruzzo che costituisce parte della costruzione. Il palo 2 presenta, in prossimità della sua sommità, mezzi di impegno 5 per un elemento a fune 6 che è atto a definire un parapetto di sicurezza.
Secondo il trovato, il dispositivo comprende almeno una gamba 7 che è connessa lateralmente al palo 2 e che è appoggiabile, con la sua estremità inferiore, alla superficie 4 della costruzione sulla quale viene disposto il palo 2, lateralmente alla zona di tale superficie che è impegnata dalla base del palo 2 in modo tale da definire, per il palo 2, un appoggio ausiliario di controspinta sulla superficie 4 della costruzione.
Anziché un sola gamba 7, potranno essere previste anche due gambe 7 connesse lateralmente al palo 2 ed angolarmente distanziate tra loro attorno all'asse 2a del palo 2 e ciascuna di queste gambe 7 è appoggiabile con la sua estremità inferiore alla superficie 4 della costruzione lateralmente alla zona impegnata dalla base del palo 2 in modo tale da definire, per il palo 2, due appoggi ausiliari di controspinta sulla superficie 4 della costruzione.
Preferibilmente, il dispositivo comprende tre gambe 7 che sono connesse lateralmente al palo 2 ed angolarmente distanziate tra loro attorno all'asse 2a del palo in modo tale da definire tre appoggi ausiliari per il palo 2, sulla superficie 4, lateralmente alla zona impegnata dal palo 2. In questo caso, una gamba 7 è disposta in un primo piano verticale che passa per l'elemento a fune 6 e le altre due sono disposte in un piano verticale sostanzialmente perpendicolare al primo piano citato. In particolare, la gamba 7, che è situata nel primo piano, viene preferibilmente disposta sul lato del palo 2 che è rivolto nella direzione nella quale si estende l'elemento a fune 6, dal palo 2 considerato, in direzione di un analogo palo 2 opposto al quale viene fissata l'altra estremità dell'elemento a fune 6.
Ciascuna delle gambe 7 è incernierata, in prossimità della sua estremità superiore, al palo 2, attorno ad un asse 7a, sostanzialmente perpendicolare all'asse 2a del palo 2 ed è apribile a compasso lateralmente al palo 2. L'asse di incernieramento 7a è preferibilmente disposto in prossimità della sommità del palo 2.
Opportunamente, ciascuna gamba 7 presenta un lunghezza utile variabile, ottenuta preferibilmente realizzando ciascuna gamba 7 con una struttura telescopica.
Più particolarmente, come illustrato, ciascuna gamba 7 comprende due elementi accoppiati telescopicamente tra loro, rispettivamente un primo elemento 8, conformato a cilindro cavo, nel quale è parzialmente alloggiato coassialmente un secondo elemento 9 sostanzialmente cilindrico. Il secondo elemento 9 presenta, sulla sua estremità assiale che è alloggiata internamente al primo elemento 8, un albero filettato 10 il quale si accoppia con una madrevite 11 passante definita all'interno del primo elemento 8. Il secondo elemento 9 è girevole attorno al suo asse relativamente al primo elemento 8 in modo tale da conseguire, a seguito dell'accoppiamento filettato esistente tra l'albero 9 e la madrevite 11, uno spostamento assiale del primo elemento 8 relativamente al secondo elemento 9, ottenendo così una variazione della lunghezza complessiva della gamba 7. Per rendere più agevole la rotazione del secondo elemento 9 relativamente al primo elemento 8, sulla porzione del mantello del secondo elemento 9 che risulta esterna rispetto al primo elemento 8, sono previsti fori 12, angolarmente distanziati tra loro attorno all'asse della gamba 7, nei quali è inseribile una leva o spina per eseguire la rotazione del secondo elemento 9. Sempre per questo motivo, un porzione 13 del mantello del secondo elemento 9, che è esterna rispetto al primo elemento 8, può essere opportunamente sagomata a prisma esagonale per consentire di eseguire la sua rotazione mediante una chiave.
L'estremità superiore del secondo elemento 9, che fuoriesce superiormente dal primo elemento 8, presenta un perno 14 il cui asse coincide con l'asse comune del primo elemento 8 e del secondo elemento 9. Tale perno 14 si accoppia, in modo girevole attorno al suo asse, all'interno di una sede 15 che è definita in un blocchetto 16. Il perno 14 è bloccato assialmente all'interno della sede 15, ad esempio mediante un anello elastico, ed il blocchetto 16 è incernierato al palo 2 attorno all'asse di incernieramento 7a .
Alla sommità del palo 2 è connesso un telaietto 17 al quale sono incernierate le estremità superiori delle gambe 7 attorno ai relativi assi di incernieramento 7a.
Vantaggiosamente, ciascuna gamba 7 presenta, in corrispondenza della sua estremità inferiore, un piede di appoggio 18 che è articolato alla restante parte della gamba 7 in modo tale da consentire di orientare il piede di appoggio 18 per adattare la sua superficie di appoggio all'inclinazione della superficie 4 della costruzione. In particolare, il piede di appoggio 18 è incernierato alla restante parte della gamba 7 attorno ad un asse di incernieramento 18a sostanzialmente parallelo all'asse di incernieramento 7a.
E<1 >da notare che l'impegno del piede o dei piedi 18 sulla superficie 4 è di semplice appoggio e quindi non è richiesta la preinstallazione di elementi di ancoraggio per i piedi 18 nella superficie 4 e si ha, inoltre, la massima libertà di posizionamento dei piedi 18.
Opportunamente, sono previsti mezzi di delimitazione dell'angolo di apertura a compasso di ciascuna gamba 7 relativamente al palo 2. Tali mezzi di delimitazione, nella forma di esecuzione illustrata, sono costituiti da catene 19 che sono connesse, con una loro estremità, alla relativa gamba 7 e che sono agganciabili ad appositi ganci 20 fissati al palo 2 in prossimità della sua base.
Il palo 2 potrà essere costituito da un palo di tipo noto utilizzato per ancorare un elemento a fune antinfortunistico alla superficie di una costruzione.
Preferibilmente, il palo 2 è costituito dal palo che è descritto nella domanda di brevetto MI99A-001900, più sopra citata.
Come descritto in tale domanda di brevetto, il palo 2 è provvisto di mezzi di impegno 5 per l'elemento a fune 6 e tali mezzi di impegno comprendono mezzi di guida per l'elemento a fune 6 che sono atti a deviare, lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse 2a del palo 2, almeno parte delle sollecitazioni che si trasmettono dall'elemento a fune 6 al palo 2. Il palo 2 è inoltre provvisto di mezzi ammortizzatori delle sollecitazioni che vengono trasmesse dall'elemento a fune 6 al palo 2 lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse 2a del palo 2.
Il palo 2 comprende una struttura principale che è fissabile, in modo amovibile, mediante i mezzi di connessione 3 sopra citati, alla superficie 4 della costruzione.
Più particolarmente, la struttura principale del palo 2 è costituita da una struttura scatolare tralicciata, rastremata dal basso verso l'alto.
I mezzi di connessione 3 comprendono un elemento di ancoraggio 21 che è fissabile alla superficie 4 dell'edificio, o meglio annegabile nel manufatto prefabbricato in calcestruzzo che definisce tale superficie 4, e nel quale è definita una sede femmina 22 che si sviluppa lungo un asse sostanzialmente perpendicolare alla superficie 4 con apertura di accesso definita nella stessa superficie 4 della costruzione.
Sulla base del palo 2, è previsto un elemento maschio 23, realizzato in modo analogo a quanto descritto nella sopra citata domanda di brevetto, che è inseribile e bloccabile assialmente all'interno della sede femmina 22 definita dall'elemento di ancoraggio 21.
I mezzi di guida per l'elemento a fune 6 comprendono organi di rinvio dell'elemento a fune 6 che definiscono, per lo stesso elemento a fune 6, in prossimità della sommità del palo 2, un tratto di percorso con componente parallela all'asse 2a del palo 2.
Almeno uno di questi organi di rinvio è montato su un elemento di supporto 24 il quale è mobile rispetto al palo 2, lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse 2a. I mezzi ammortizzatori sopra citati sono interposti tra la struttura principale del palo 2 e l'elemento di supporto 24.
Opportunamente, gli organi di rinvio sopra citati comprendono una coppia di pulegge laterali 25a e 25b che sono associate al telaietto 17, connesso alla struttura principale del palo 2, e che sono disposte con i loro assi 26a e 26b, paralleli tra loro, sostanzialmente perpendicolarmente all'asse 2a. Gli assi 26a, 26b sono distanziati lateralmente, da parti opposte tra loro, rispetto all'asse 2a.
Preferibilmente, le pulegge 25a e 25b sono supportate, in modo girevole attorno ai rispettivi assi 26a e 26b, da due coppie di ali 27a e 27b del telaietto 17. Più particolarmente, sono previste due ali 27a che sono affiancate e che sorreggono la puleggia 25a e due ali 27b anch'esse affiancate, che sorreggono la puleggia 25b.
Gli organi di rinvio sopra citati, oltre alle pulegge 25a e 25b, comprendono una puleggia intermedia 28 che è disposta con il suo asse 28a parallelamente agli assi 26a e 26b della coppia di pulegge 25a e 25b e che è posizionata tra le pulegge 25a e 25b. La puleggia intermedia 28 è inoltre distanziata dalla coppia di pulegge 25a e 25b lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse 2a per provocare un rinvio dell'elemento a fune 6 dalla coppia di pulegge 25a e 25b alla puleggia intermedia 28 lungo due tratti di percorso, indicati dalle frecce 30 e 31, che hanno una componente parallela all'asse 2a del palo.
L'elemento di supporto 24, sul quale è montata la puleggia intermedia 28, è supportato dalla struttura principale del palo 2 in modo mobile lungo l'asse 2a del palo 2.
I mezzi ammortizzatori possono essere costituiti, come illustrato, da una molla 32, ad esempio una molla elicoidale orientata con il suo asse parallelamente all'asse 2a, oppure potranno essere costituiti da un ammortizzatore fluidodinamico interposto tra la struttura principale del palo 2 e l'elemento di supporto 24.
L'elemento di supporto 24 è provvisto di un cannotto 33, con asse preferibilmente coincidente con l'asse 2a del palo, che è accoppiato, in modo scorrevole lungo il suo asse, con una sede di scorrimento 34 coassiale definita nella sommità del palo 2.
La molla 32 è montata attorno al cannotto 33 e si impegna con una sua estremità contro uno spallamento 35a definito dall'elemento di supporto 24 e con l'altra sua estremità contro uno spallamento 35b definito nella struttura principale del palo 2 attorno all'imbocco della sede di scorrimento 34.
E <' >da notare che, nell'estremità del cannotto 33 che attraversa la sede di scorrimento 34, è definita una madrevite 36 con la quale si impegna una vite 37 la quale fuoriesce superiormente da un foro passante appositamente previsto nel telaietto 17 coassialmente alla sede di scorrimento 34. Mediante la rotazione della vite 37 è possibile variare la distanza a riposo tra gli spallamenti 35a e 35b e quindi variare il precarico della molla 32.
Il funzionamento del dispositivo secondo il trovato è il seguente. Almeno due pali 2 del dispositivo secondo il trovato vengono fissati, in due zone distanziate tra loro, lungo la superficie 4 della costruzione, utilizzando i mezzi di connessione 3 e le sedi femmina 22 degli elementi di ancoraggio 21 appositamente predisposti all'interno del manufatto prefabbricato che definisce la superficie 4 della costruzione. Successivamente al fissaggio del palo 2 al manufatto prefabbricato che definisce la superficie 4, la gamba o le gambe 7 vengono appoggiate, in zone distanziate lateralmente dalla zona di appoggio della base del palo 2, sulla superficie 4 sfruttando la possibilità di variare la lunghezza delle gambe 7 e l'orientamento del piede di appoggio 18. In questo modo, è possibile conseguire un appoggio corretto dei piedi 18 delle gambe 7 su superfici piane orizzontali o variamente inclinate, come evidenziato nelle figure da 7 a 9, nelle quali è illustrata l'applicazione del dispositivo secondo il trovato a diverse tipologie di tegoli o coperture prefabbricati. In pratica è possibile ottenere un corretto appoggio delle gambe 7 per qualsiasi tipologia di manufatto prefabbricato attualmente in uso.
Successivamente, un elemento a fune 3 viene sotteso tra i due pali 2 fissandolo ai pali 2, ad esempio mediante un morsetto a bulloni 40 e facendolo passare sulle pulegge 25a, 25b, 28, in modo tale da definire un parapetto di sicurezza al quale possono essere ancorati i moschettoni delle cinture o delle imbracature di sicurezza degli operatori.
In caso di caduta accidentale degli operatori, le forze che si scaricano sull'elemento a fune 6 e da questo sui pali 2, grazie alla presenza della gamba o delle gambe 7, vengono ricentrate lungo l'asse 2a del palo 2 e vengono scaricate sul manufatto al quale i pali 2 sono ancorati senza il pericolo di uno strappamento o di un ribaltamento dei pali anche in presenza di forze elevate ed orientate trasversalmente all'elemento a fune 6.
Grazie a questo fatto, è possibile avere un interasse tra i pali 2 notevolmente più lungo di quello consentito dai dispositi antinfortunistici di tipo tradizionale.
E' da notare, inoltre, che le forze trasmesse dall'elemento a fune 6 al palo 2 vengono ricentrate lungo l'asse 2a del palo anche per effetto del particolare percorso dell'elemento a fune 6 imposto dalle pulegge 25a, 25b, 28 ed anche ammortizzate dall'azione della molla 32.
Si è in pratica constatato come il dispositivo secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto, grazie all'appoggio aggiuntivo fornito dalla gamba o dalle gambe al palo, è in grado di sopportare forze elevate, generate dalla caduta accidentale degli operatori collegati all'elemento a fune, anche se applicate in zone notevolmente distanziate lateralmente dalla linea ideale di tensione dell'elemento a fune ed anche qualora la distanza tra i pali che sorreggono l'elemento a fune risultasse, per necessità contingenti, notevolmente superiore rispetto a quella compatibile con l'uso di dispositivi antinfortunistici di tipo tradizionale. Grazie a questo fatto, il dispositivo secondo il trovato puo utilizzare due soli pali connessi in prossimità delle estremità longitudinali di manufatti prefabbricati di lunghezza rilevante che non consentono 1<1 >installazione di un numero maggiore di pali e presentano una larghezza anch'essa rilevante, come ad esempio gran parte dei tegoli prefabbricati attualmente in uso.
Il dispositivo così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica

Claims (15)

  1. R IV E N D I C A Z IO N I 1. Dispositivo antinfortunistico per l'edilizia, per la protezione individuale anticaduta degli operatori addetti al camminamento in quota su edifici in costruzione, comprendente almeno un palo e mezzi di connessione amovibile della base di detto palo alla superficie di una costruzione; detto palo presentando, in prossimità della sua sommità, mezzi di impegno per un elemento a fune atto a definire un parapetto di sicurezza, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una gamba connessa lateralmente a detto palo ed appoggiabile con la sua estremità inferiore a detta superficie della costruzione, lateralmente alla zona impegnata dalla base di detto palo, per definire, per detto palo, un appoggio ausiliario di controspinta su detta superficie della costruzione.
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno due gambe connesse lateralmente a detto palo ed angolarmente distanziate tra loro attorno all'asse del palo, ciascuna di dette gambe essendo appoggiabile con la sua estremità inferiore a detta superficie della costruzione lateralmente alla zona impegnata dalla base di detto palo per definire, per detto palo, almeno due appoggi ausiliari di controspinta su detta superficie della costruzione.
  3. 3. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di comprendere tre gambe connesse lateralmente a detto palo ed angolarmente distanziate tra loro attorno all'asse del palo, ciascuna di dette gambe essendo appoggiabile con la sua estremità inferiore a detta superficie della costruzione lateralmente alla zona impegnata dalla base di detto palo per definire, per detto palo, tre appoggi ausiliari di controspinta su detta superficie della costruzione.
  4. 4. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette tre gambe sono disposte: una in un primo piano verticale passante per l <' >elemento a fune e le altre due in un piano verticale sostanzialmente perpendicolare a detto primo piano.
  5. 5. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una gamba è incernierata, in prossimità della sua estremità superiore, a detto palo attorno ad un asse sostanzialmente perpendicolare all'asse del palo ed è apribile a compasso lateralmente a detto palo.
  6. 6. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una gamba è incernierata a detto palo in prossimità dell'estremità superiore di detto palo.
  7. 7. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una gamba presenta una lunghezza utile variabile .
  8. 8. Dispositivo, 'secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una gamba presenta una struttura telescopica .
  9. 9. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una gamba comprende almeno due elementi sostanzialmente cilindrici coassiali, collegati reciprocamente mediante un accoppiamento filettato.
  10. 10. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di delimitazione dell'angolo di apertura a compasso dì detta almeno una gamba relativamente a detto palo .
  11. 11. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una gamba presenta, in corrispondenza della sua estremità inferiore, un piede di appoggio articolato alla restante parte della gamba.
  12. 12. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno per l'elemento a fune comprendono mezzi di guida per l'elemento a fune atti a deviare, lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse di detto palo, almeno parte delle sollecitazioni che si trasmettono da detto elemento a fune a detto palo e dal fatto che detto palo è provvisto di mezzi ammortizzatori delle sollecitazioni trasmesse da detto elemento a fune a detto palo lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse del palo.
  13. 13. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto palo comprende una struttura principale fissabile amovibilmente, mediante detti mezzi di connessione, alla superficie della costruzione; detti mezzi di guida comprendendo organi di rinvio di detto elemento a fune associati a detta struttura principale del palo e definenti, per detto elemento a fune in prossimità della sommità del palo, un tratto di percorso con componente parallela all'asse del palo; almeno uno di detti organi di rinvio essendo montato su un elemento di supporto mobile rispetto alla struttura principale del palo lungo una direzione sostanzialmente parallela all'asse del palo; detti mezzi ammortizzatori essendo interposti tra detta struttura principale del palo e detto elemento di supporto.
  14. 14. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto palo è del tipo illustrato nella domanda di brevetto MI99A-001900.
  15. 15. Dispositivo antinfortunistico per l'edilizia, caratterizzato dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descritte e/o illustrate.
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