ITBO20110288A1 - Apparato per rimuovere automaticamente gli eccessi di vernice dalle estremità dei bordi con diverso profilo, di pannelli od altri manufatti a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

“Apparato per rimuovere automaticamente gli eccessi di vernice dalle estremità dei bordi con diverso profilo, di pannelli od altri manufatti a prevalente estensione piana, in legno od altri materialiâ€

TESTO DELLA DESCRIZIONE

II trovato concerne un apparato per rimuovere dinamicamente ed automaticamente gli eccessi di vernice dalle estremità dei bordi con diverso profilo di pannelli, listelli od altri manufatti a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, particolarmente nella verniciatura con teste di tipo vacuum o con altre tecniche note di verniciatura che tendono a depositare sulle dette estremità dei bordi dei pannelli, delle quantità eccedenti di vernice per le quali à ̈ attualmente necessario eseguire costose e difficili operazioni di finitura dopo il ciclo di indurimento della vernice. Resta inteso che il termine “vernice†viene qui usato in modo semplificato e generico per intendere un qualsiasi prodotto fluido di trattamento superficiale dei detti pannelli o manufatti. Il trovato intende risolvere il problema tecnico detto in precedenza, con un apparato automatico come dalla rivendicazione 1) e successive rivendicazioni dipendenti, basato sulla seguente idea di soluzione. In giusta fase con l’avanzamento del pannello verniciato, dapprima sull’estremità anteriore e poi sull’estremità posteriore del bordo verniciato dello stesso pannello, vengono portati a contatto temporaneo con la loro superficie laterale, dei rispettivi rulli che con la loro generatrice toccano in modo distribuito la zona d’angolo dell’estremità del pannello e che ruotano in direzione utile ad asportare la sola eccedenza di vernice la quale viene poi allontanata da tali rulli dall’azione di rasatura di appositi mezzi, in modo che gli stessi rulli si presentino sempre puliti nel contatto con la superficie da pulire. Secondo una forma preferita di realizzazione, nella zona di contatto col pannello, il rullo di pulizia a monte ruota in direzione contraria al senso d’avanzamento del pannello, mentre il rullo a valle ruota in direzione concorde allo stesso senso d’avanzamento lineare del pannello. Buoni risultati sono stati ottenuti con l’uso di rulli di pulizia rivestiti con un adatto materiale elastomerico, diversamente orientabili per l’adattamento al diverso profilo dei pannelli da pulire ed aventi una lunghezza assiale tale da poter operare su pannelli di diverso spessore.

Maggiori caratteristiche del trovato ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle due tavole allegate di disegni, in cui:

- La fig. 1 illustra l’apparato in prospettiva e col rullo a valle nella posizione di lavoro;

- Le figg. 2 e 3 illustrano l’apparato in pianta dall’alto e rispettivamente col rullo a monte e col rullo a valle nella posizione attiva di lavoro;

- La fig. 4 illustra l’apparato in elevazione laterale e nella condizione di cui alle figure 1 e 3.

Nelle figure 1 e 2, con P à ̈ indicato il pannello che marcia nella direzione della freccia F ad opera di mezzi noti, non illustrati e che da parte di mezzi anch’essi noti e non illustrati à ̈ stato verniciato sul bordo B che nell’esempio di cui trattasi si à ̈ supposto avere un profilo piano ed a squadro rispetto alle superfici maggiori dello stesso pannello (vedi oltre). Lateralmente al percorso del bordo verniciato B, à ̈ prevista l’unità di pulizia di cui trattasi che comprende una struttura di basamento 1 dotata superiormente di un piano 101 parallelo al piano ideale d’appoggio e d’avanzamento dei pannelli P, dotato di guide 2 ortogonali alla detta direzione d’avanzamento F degli stessi pannelli e sulle quali scorre con proprie slitte 3 la parete di fondo di una struttura scatolare 4, aperta sul fianco rivolto verso i pannelli P e che tramite mezzi di registro a vite e madrevite 5 può essere regolata nella distanza dagli stessi pannelli P. La parete di fondo e quella superiore della detta struttura 4 sostengono le estremità di un asse verticale 6 sul quale sono fulcrati per mezzo di rispettive boccole con cuscinetti 107, 108, dei bracci 7 ed 8 perpendicolari al detto asse 6, rivolti verso il percorso dei pannelli P e di giusta lunghezza. I bracci 7 ed 8 possono essere spostati da una posizione di allontanamento ad una di avvicinamento ai pannelli P e viceversa, da rispettivi attuatori 9 e 10 costituti ad esempio da gruppi a cilindro e pistone a pressione di fluido, preferibilmente di tipo pneumatico, articolati con lo stelo a perni 109, 110 prossimi all’estremità distale dei bracci e che col corpo sono articolati a supporti 11 e 12 fissi alla struttura 4. In fase di installazione sulla macchina, in funzione della posizione in quota della struttura di basamento 1 relativamente al piano di trasporto dei pannelli P, e viceversa, sono previsti dei mezzi per far si che le boccole 107, 108 dei bracci 7, 8 possano essere regolate nella posizione in quota sull’asse 6 e che conseguentemente anche i supporti 11 e 12 possono essere registrati nella posizione in quota sulla struttura 4 che allo scopo porta sulla propria parete di fondo delle asole verticali 111, 112 di altezza adeguata. Quando l’apparato à ̈ a riposo, i cilindri 9 e 10 sono con gli steli in posizione arretrata come dalle figure 2 e 3, in modo che le unità operative a rulli 13 e 14 poste sulle estremità distali dei bracci 7 ed 8 siano nelle posizioni indicate con A ed A’, lontane dal bordo B dei pannelli. Con riferimento alle figure 1, 2 e 4 si rileva che i rulli 13 e 14 sono rulli cilindrici, di diametro uguale ed adatto allo scopo, sono in tutto od in parte rivestiti con un materiale elastomerico di adatta durezza, adeguatamente elastico, cedevole e raclabile ed hanno una estensione assiale od altezza uguale e tale da poter cooperare su pannelli di un’ampia gamma di spessori, rispetto alla cui faccia inferiore PI gli stessi rulli godono di un posizionamento fisso. Dalla figura 4 si rileva infatti che i rulli 13 e 14 sono posizionati con la loro estremità inferiore poco al di sotto del piano di riferimento zero sul quale giace la faccia inferiore PI dei pannelli P, per cui i pannelli di spessore maggiore di quello illustrato nei disegni risulteranno a contatto con porzioni più alte ed ampie della superficie laterale degli stessi rulli. I rulli 13 e 14 sono calettati con possibilità di sostituzione rapida, sull’albero sporgente verso l’alto di rispettivi mandrini 15, 16 i cui corpi sono montati tra rispettivi supporti forcuti 17, 18 con la possibilità d’essere regolati nell’assetto con rotazione su di un asse reale o virtuale 19, 20, ortogonale ai rispettivi bracci 7 ed 8, essendo concentricamente al detto asse previste nelle fiancate dei detti supporti 17, 18, delle asole 21, 22 (figg, 1, 4) attraversate da viti 23, 24 che bloccano i mandrini con l’assetto voluto, ossia col loro asse disposto verticalmente o con una adeguata inclinazione rispetto alla verticale, in funzione del profilo e dell’ orientamento nello spazio del bordo B dei pannelli e della porzione d’angolo delle sue estremità. Sempre dalle figure 1 e 4 si rileva che la parete posteriore dei supporti forcuti 17, 18 e regolabile nella posizione rispetto alle fiancate degli stessi supporti, grazie alla presenza di asole rettilinee e trasversali 25, 26 attraversate dalle viti che fissano tali fiancate alla stessa parete posteriore la quale à ̈ vincolata a rispettive piastre d’estremità 27, 28 dei bracci 7 ed 8, con mezzi che consentono la regolazione dell’asse dei mandrini e dei rispettivi rulli, su assi reali o virtuali coincidenti o paralleli all’asse longitudinale dei bracci 7 ed 8 e ciò sempre in funzione dell’ orientamento nello spazio degli spigoli delle estremità dei bordi B dei pannelli verniciati. Per questo scopo le piastre 27, 28 sono associate alle pareti posteriori dei supporti 17, 18 con mezzi indicati nell’insieme con 29 e 30, che comprendono asole, viti ed eventuali perni di rotazione, similmente ai mezzi 19 a 24 detti in precedenza per la congiunzione ad assetto variabile tra i mandrini 15, 16 ed i rispettivi supporti forcuti 17, 18. Scopo delle regolazioni dianzi dette dell’assetto dei rulli 13, 14 su assi ortogonali tra loro e nei confronti della direzione F d’avanzamento dei pannelli, à ̈ far si che la generatrice degli stessi rulli possa risultare il più possibile in contatto distribuito con gli spigoli delle estremità dei bordi B dei pannelli verniciati. A questa condizione potrà contribuire anche l’elasticità e la cedevolezza del materiale che riveste gli stessi rulli 13 e 14. Dalle figure 1 e 4 appare evidente che, essendo i bracci 7, 8 posti a quote diverse, il braccio 8 che à ̈ alla quota più alta à ̈ collegato con la propria piastra d’estremità 28 all’estremità superiore di una idonea estensione verso l’alto della parete posteriore del supporto 18, così che i mandrini coi rulli 13 e 14 possono risultare collocati alla stessa quota.

Sempre dalle figure 1 e 4 si rileva che l’albero dei mandrini 15, 16 sul quale sono calettati i rulli 13, 14, sporge per un piccolo tratto anche dall’estremità inferiore degli stessi mandrini per il calettamento all’albero di rispettivi piccoli motori elettrici 31, 32 preferibilmente del tipo a regolazione elettronica della velocità, ad esempio motori brushless, che col loro corpo sono fissati direttamente od indirettamente ai corpi di detti mandrini, per mezzo di distanziali 33, 34 e di piccole incarterature 35, 36 utilizzabili anche come impugnature per sostenere gli stessi mandrini durante le regolazioni d’assetto dei rulli 13, 14 coi mezzi di registro detti in precedenza. Queste stesse incarterature possono essere usate anche come scatole di derivazione per contenere i cavi di alimentazione elettrica e di controllo dei motori 31, 32. Nell’ambito del trovato rientra anche la variante che prevede la sostituzione dei motori elettrici 31 e 32 con motori pneumatici o di altro adatto tipo. A fronte di un avanzamento dei pannelli nel senso della freccia F, i rulli 13 e 14 ruotano il primo nel senso della freccia FI di figura 2 ed il secondo nel senso contrario indicato dalla freccia F2 nella figura 3 e sulla porzione degli stessi rulli 13, 14 che à ̈ a valle della zona di contatto con le estremità del bordo dei pannelli (vedi oltre) operano delle rispettive racle 37, 38 montate in modo rapido, amovibile e regolabile, su supporti 39, 40 fissi ai corpi dei mandrini 15, 16 e sotto le stesse racle sono previste delle vaschette 41, 41' per raccogliere la vernice che cola dalle stesse racle e per allontanarla per gravità o per aspirazione verso mezzi di recupero, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.

Per il corretto funzionamento del dispositivo, à ̈ necessario che la distanza che intercorre tra l’asse di fulcro 6 e l’asse di rotazione dei rulli 13, 14 (figg. 2 e 3) sia uguale o poco inferiore alla distanza che intercorre tra lo stesso asse 6 ed il piano ideale verticale sul quale transita il bordo verniciato B. Sono anche necessari dei mezzi di finecorsa, eventualmente registrabili, per arrestare i bracci 7 ed 8 in una posizione di massimo avvicinamento al bordo B del pannello, ad esempio nella posizione di perpendicolarità allo stesso bordo B. Questi mezzi di finecorsa non sono stati illustrati nei disegni in quanto diversamente realizzabili, vuoi ad esempio attraverso i cilindri 9 e 10 (potrebbero essere costituiti da mezzi di fine corsa in estensione degli steli di tali cilindri), vuoi per intervento diretto sui detti bracci (potrebbero essere costituiti da fine corsa associati al perno 6 od alla struttura 4 e tali da operare selettivamente sui detti bracci 7, 8). Sono anche previsti dei mezzi per controllare e governare il funzionamento dei cilindri 9 e 10 in giusta fase con la posizione nello spazio del bordo anteriore e di quello posteriore del pannello, quindi in relazione di fase coi mezzi che promuovono l’avanzamento del pannello nella direzione F e/o di mezzi che rilevano la presenza presso l’apparato dapprima del bordo anteriore e poi di quello posteriore.

Il dispositivo come descritto funziona nel modo seguente. Quando il bordo B del pannello esce dall’unità di verniciatura, il braccio 7 col rullo anteriore 13 si dispone in giusto anticipo nella posizione attiva illustrata nella figura 3, corrispondente ad esempio al massimo grado di estensione del cilindro 9. Il rullo 13 inizia a ruotare nel senso della freccia FI, con una velocità compresa ad esempio tra 2-5 m/min’ in funzione delle caratteristiche della vernice da asportare, mentre il pannello P avanza usualmente ad una velocità di circa 15-20 m/min’. Quando l’estremità anteriore del bordo B del pannello sta per giungere a contatto con la porzione posta circa sulle ore quattro del rullo 13, per evitare un dannoso impatto tra le due parti, il cilindro 9 può essere in giusta fase azionato in retrazione con una velocità tale da garantire un sufficiente contatto tra il pannello ed il rullo 13 che ruotando nel senso della freccia FI si carica della vernice eccedente che trova sull’estremità del bordo B e la allontana da questa, essendo poi tale vernice rimossa dalla racla 37, così che lo stesso rullo 13 si presenta sempre in condizioni operative ottimali nella cooperazione col pannello. La vernice che cade dalla racla 37 viene raccolta ed evacuata dai mezzi sottostanti 41. In questa fase, il cilindro 9 à ̈ in condizioni di scarico controllato in modo da garantire il detto contatto tra il rullo 13 e l’estremità del bordo B del pannello, anche per spinta di quest’ultimo sul rullo 13. Prima, quando od appena dopo che la traiettoria curva di oscillazione H della zona di contatto del rullo 13 con l’estremità del pannello, abbandona la condizione di sostanziale tangenza con la traiettoria lineare K di avanzamento del bordo B dello stesso pannello, quando sostanzialmente il pannello P giunge col proprio fronte anteriore nella posizione indicata in figura 2 con segno a trattini e con P’, il cilindro 9 viene alimentato per la retrazione rapida del proprio stelo, per allontanare rapidamente il rullo 13 dal pannello e per disporsi nella condizione di riposo indicata con A nella figura 3. Il ciclo di lavoro del rullo posteriore 14 à ̈ invece il seguente. Quando il bordo posteriore del pannello P sta per giungere nella posizione indicata con P†e con segno a trattini nella figura 3, ossia quando la traiettoria curva di oscillazione H’ della zona ideale di contatto del rullo 14 con l’estremità posteriore del bordo B del pannello, inizia a disporsi in una condizione di sostanziale tangenza con la traiettoria K’ di avanzamento del bordo B del pannello, il cilindro 10 viene attivato in estensione per far oscillare il braccio 8 in senso orario e per portare la porzione posta circa alle ore otto del rullo 14, a contatto con l’estremità posteriore del bordo B e questo contatto viene mantenuto fintanto che il bordo del pannello giunge nella posizione indicata con segno continuo nella figura 3, nella quale l’oscillazione del braccio 8 viene arrestata da mezzi di finecorsa ad esempio insiti nel cilindro 10 il quale viene poi in giusta fase arretrato nella posizione di riposo come indicata con A’ nella figura 2, per predisporsi alla ripetizione di un successivo ciclo di lavoro. La vernice eccedente raccolta dal rullo 14 che ruota nel senso della freccia F2, viene da questo asportata dalla racla 38 e cade alla base dello stesso rullo 14 dove viene raccolta ed allontanata dai mezzi schematicamente indicati con 41’. Grazie alle varie possibilità di regolazione dell’assetto dei rulli 13, 14, questi possono operare sia su bordi piani che su bordi profilati, sia con disposizione della loro generatrice verticale, come nell’esempio illustrato nei disegni, sia inclinata.

Resta inteso che la descrizione si à ̈ riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, con l’omissione dei dettagli costruttivi relativi ai circuiti di alimentazione dei cilindri 9, 10 ed al collegamento operativo di questi ai mezzi che controllano l’avanzamento dei pannelli, in quanto intuibili e facilmente realizzabili dai tecnici del ramo. Resta infine inteso che al trovato possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’invenzione come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per rimuovere automaticamente gli eccessi di vernice dalle estremità dei bordi con diverso profilo, di pannelli od altri manufatti a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, caratterizzato dal comprendere lateralmente al percorso (F) del bordo verniciato (B) dei pannelli (P), almeno una coppia di rulli (13, 14) aventi una generatrice di forma correlata al profilo delle estremità del bordo profilato sul quale devono intervenire, per poter operare su tali estremità con un contatto sufficientemente distribuito, sostenuti girevolmente da rispettivi mezzi di movimentazione che a comando possono portare gli stessi rulli da una posizione di riposo e lontana dal bordo da pulire (B) ad una posizione di cooperazione con le zone d’angolo delle opposte estremità dello stesso bordo e di temporaneo avanzamento e di contatto con queste, essendo previsti dei mezzi per ruotare tali rulli in direzioni (FI, F2) diverse ed utili ad asportare dalle dette estremità dei bordi la sola eccedenza di vernice la quale viene poi rimossa dagli stessi rulli dall’azione di appositi mezzi di rasatura (37, 38), in modo che i rulli si presentino sempre puliti nel contatto con la superficie da pulire.
2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui nella zona di contatto con l’estremità del bordo da pulire (B) del pannello, il rullo di pulizia a monte (13) ruota in una direzione (FI) contraria al senso d’avanzamento (F) del pannello, mentre il rullo a valle (14) ruota in una direzione (F2) concorde allo stesso senso d’avanzamento lineare (F) del pannello, il tutto in modo che in entrambi i rulli, la loro zona di contatto con l’estremità del bordo del pannello, si allontani poi dal bordo da pulire (B) per asportare da questo la vernice eccedente.
3. 3. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i rulli di pulizia (13, 14) sono montati sulle estremità distali di rispettivi bracci (7, 8) a loro volta oscillanti con la loro estremità prossimale su un asse di fulcro (6) ortogonale al piano d’appoggio e d’avanzamento dei pannelli (P) e sostenuto da una struttura (4) che sostiene anche le estremità di attuatori lineari ad esempio sotto forma di cilindri pneumatici (9, 10) che provvedono ad impartire ai detti bracci il necessario movimento di oscillazione, essendo i bracci (7, 8) coi relativi attuatori (9, 10) regolabili nella posizione in quota sulla detta struttura (4) la quale à ̈ a sua volta montata su di un basamento (1) con interposti mezzi a guida e slitta (2, 3) e mezzi di registro (5) per regolare la distanza dei detti rulli (13, 14) dal percorso dei bordi (B) da pulire dei panelli (P) verniciati.
4. 4. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti rulli di pulizia (13, 14) sono montati sull’albero sporgente verso l’alto di rispettivi mandrini (15, 16) il cui albero sporge anche verso il basso per il calettamento all’albero di rispettivi motori (31, 32), di tipo elettrico o pneumatico o d’altro adatto tipo, fissi col loro corpo a quello del soprastante mandrino (15, 16), essendo ogni detto mandrino fissato sull’estremità distale dei rispettivi bracci (7, 8) con interposti mezzi (17-30) che consentono di regolare l’assetto dei rulli (13, 14) su due assi ortogonali tra loro e nei confronti dell’asse degli stessi rulli, affinché questi possano essere posizionati con l’orientamento necessario per toccare in modo distribuito gli angoli d’estremità del bordo (B) da pulire dei pannelli, qualunque sia l’orientamento di tali angoli e la conseguente profilatura del detto bordo (B).
5. 5. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui sulla parte superiore dei detti mandrini (15, 16), sotto ai rispettivi rulli (13, 14) sono previste delle vaschette (41, 41' ) con relativi condotti di scarico, per raccogliere la vernice asportata dagli stessi rulli dalle relative racle (37, 38) e per allontanare tale vernice verso mezzi di recupero.
6. 6. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti rulli di pulizia (13, 14) sono preferibilmente di un adatto materiale elastomerico, di durezza adeguata, sufficientemente elastico, cedevole e raclabile ed hanno un’altezza od estensione assiale tale da poter operare sui bordi di pannelli di un’ampia gamma di spessori.
7. 7. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la distanza che intercorre tra il detto asse di fulcro (6) e l’asse di rotazione dei detti rulli di pulizia (13, 14) à ̈ uguale o poco inferiore alla distanza che intercorre tra lo stesso asse di fulcro (6) ed il piano ideale verticale sul quale transita il bordo verniciato (B) del pannello, dalle cui estremità i detti rulli devono asportare gli eccessi di vernice.
8. 8. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui sono previsti dei mezzi di finecorsa, eventualmente registrabili, per arrestare i detti bracci (7, 8) in una posizione di massimo avvicinamento dei relativi rulli (13, 14) nei confronti del bordo (B) del pannello, ad esempio nella posizione di perpendicolarità rispetto allo stesso bordo (B).
9. 9. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere dei mezzi per far si che in giusta fase il braccio (7) col rullo di pulizia anteriore (13) si disponga nella posizione di fine corsa attiva e di massimo avvicinamento al percorso del bordo da pulire (B) del pannello, davanti all’estremità anteriore di tale bordo, essendo tale rullo (13) in giusta fase portato in rotazione nel giusto verso (FI) e con la giusta velocità, ed essendo previsto che quando l’estremità anteriore del bordo (B) del pannello sta per giungere a contatto col detto rullo (13), il cilindro (9) che aziona il braccio (7) si predisponga in qualsiasi condizione attiva e/o passiva tale da mantenere il contatto tra il pannello ed il rullo (13) per il tempo necessario a quest’ultimo per asportare l’eccedenza di vernice dall’estremità anteriore del suo bordo (B), dopo di che lo stesso cilindro (9) viene comandato per la retrazione rapida del proprio stelo, per allontanare il rullo (13) dal pannello e per disporlo nella condizione (A) di inizio ciclo e di riposo.
10. 10. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere dei mezzi per far si che quando il bordo posteriore del pannello (P) sta per giungere in corrispondenza dello stesso apparato, il cilindro (10) venga attivato in estensione per far oscillare il braccio (8) verso il pannello e per portare il relativo rullo di pulizia posteriore (14) a contatto con l’estremità posteriore del bordo (B) dello stesso pannello e per mantenere tale contatto fino a che tale braccio (8) ha compiuto tutta la propria corsa di oscillazione ed à ̈ giunto in una posizione di finecorsa, dopo di che appositi mezzi invertono l attivazione del detto cilindro (10) per riportare il braccio col rullo posteriore (14) nella posizione (A’) di inizio ciclo e di riposo.