ITBO20100561A1 - Dispositivo e metodo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo

"DISPOSITIVO E METODO DI ALIMENTAZIONE DI DOSI DI MATERIALE DISOMOGENEO DA INFUSIONE AD UNA MACCHINA CONFEZIONATRICE "

La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo ed un metodo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice .

In particolare, la presente invenzione, si inserisce nel campo tecnico del quale fanno parte i cosiddetti gruppi di alimentazione di prodotti da infusione ad una macchina confezionatrice di buste di una determinata dose di materiale disomogeneo, costituito, ad esempio, da fiori, da foglie intere, da erbe o da frutti e loro composizioni, senza per questo perdere in generalità.

Tale materiale à ̈ estremamente fragile ed à ̈ composto da elementi che presentano caratteristiche fisiche, come forma, peso specifico e dimensioni, sensibilmente diversi tra loro.

Vi sono diversi modi di preparazione della dose dopo che il materiale à ̈ stato preparato secondo ricette specifiche. Le dosi possono essere realizzate, ad esempio, con sistemi di pesatura che garantiscono un determinato peso di ciascuna dose, oppure con sistemi volumetrici che provvedono a definire per ciascuna dose una quantità di materiale predefinito, così come descritto nel brevetto EP584213 a nome Bonomelli s.r.l.

Nel citato brevetto EP584213 si descrive un dosatore volumetrico del tipo a cassetto atto a dosare fiori interi di camomilla, tale dosatore à ̈ posto a valle di un contenitore entro il quale vengono convogliati i fiori interi di camomilla per mezzo di un nastro trasportatore, fintanto che nel contenitore si raggiunge un livello di riempimento prestabilito. In particolare, sul fondo di tale contenitore à ̈ posta in posizione sostanzialmente orizzontale, una coclea che risulta essere completamente immersa nei fiori di camomilla. La coclea à ̈ mossa da un motore indipendente e convoglia i fiori di camomilla attraverso un condotto orizzontale verso un condotto verticale comunicante con il condotto orizzontale stesso. Il condotto verticale alimenta una camera di dosaggio del dosatore a cassetto per mezzo di un tampone che agisce longitudinalmente all'interno del condotto verticale. II dosatore a cassetto à ̈ costituito da tre piastre posizionate l'una sull'altra, una piastra superiore e una piastra inferiore entrambe fisse, ed una piastra mobile, posta fra le due piastre fisse. In particolare la camera di dosaggio à ̈ ricavata nella piastra mobile, in questo modo la piastra superiore agisce da rasatore, per formare la giusta dose all'interno della camera di dosaggio, ed insieme alla piastra inferiore, agisce da parete di contenimento della dose formata, evitando la fuoriuscita di materiale. La camera di dosaggio viene quindi riempita dai fiori di camomilla attraverso la piastra superiore tramite un primo foro, coassiale al condotto verticale, entro il quale agisce il tampone. Una volta che la camera di dosaggio viene completamente riempita, la piastra mobile si sposta assialmente, portando in comunicazione la camera stessa con secondi fori, entrambi coassiali fra loro, ricavati rispettivamente su entrambe le piastre stazionarie, superiore ed inferiore. A questo punto per mezzo di un pistone, scorrevole attraverso i secondi fori, la dose formata viene espulsa dalla camera di dosaggio ed inviata ad una macchina confezionatrice che nel frattempo ha preparato le buste di materiale filtrante atte a ricevere le dosi. In questa forma realizzativa, i fiori di camomilla vengono più o meno compressi sia all'interno del condotto orizzontale, per azione della coclea che convoglia i fiori verso il condotto verticale, che all'interno del condotto verticale stesso per azione del tampone.

Una ulteriore soluzione nota, per realizzare dosi di materiale incoerente ed alimentarle su un nastro continuo di materiale filtrante destinato alla realizzazione di buste, comprende un tamburo dosatore cilindrico ad asse di rotazione orizzontale avente una pluralità di cavità radiali aperte sulla superficie cilindrica esterna. Il tamburo à ̈ interposto fra una tramoggia di alimentazione di materiale incoerente da dosare e il nastro di materiale filtrante sul quale vengono scaricate le dosi formate da confezionare.

In particolare la tramoggia del materiale incoerente presenta una bocca d'uscita che si affaccia sul tamburo dosatore e che à ̈ definita da un lato da una parete di contenimento del materiale stesso e dall'altro da un rasatore.

In questa soluzione sono previsti dei pistoni, scorrevoli nelle cavità radiali del tamburo dosatore, che definiscono le camere di dosaggio del tamburo stesso. I pistoni sono trascinati dalla rotazione continua del tamburo e sono mobili radialmente mediante relativi mezzi a camma, fra una distanza massima rispetto alla periferia del tamburo dosatore, definente il punto morto inferiore, ed una distanza minima dalla medesima periferia del tamburo dosatore, definente il punto morto superiore. In corrispondenza del punto morto inferiore l'elemento a pistone si inserisce gradualmente al di sotto della tramoggia di alimentazione dal lato della parete di contenimento, consentendo al materiale incoerente di introdursi all'interno della camera di dosaggio. Con la rotazione continua del tamburo il pistone viene portato in corrispondenza del punto morto superiore mentre à ̈ affacciato alla bocca di uscita della tramoggia e per effetto del rasatore viene definita la dose del materiale incoerente. Fintanto che il pistone si mantiene in corrispondenza del punto morto superiore la dose formata viene trattenuta nella camera di dosaggio da un elemento di riscontro disposto a valle del rasatore. In uscita dall'elemento di riscontro la dose formata viene scaricata dalla camera di dosaggio adagiandosi su un tratto orizzontale del nastro filtrante sostanzialmente tangente al tamburo dosatore. Contemporaneamente il pistone inizia a riportarsi in corrispondenza del punto morto inferiore che raggiunge prima di inserirsi nella zona di prelievo del materiale incoerente al di sotto della tramoggia.

Tali dispositivi come descritti, chiamati anche dispositivi di dosatura volumetrici, presentano numerosi svantaggi per effetto della rasatura che compiono sul materiale con conseguente taglio e deterioramento del materiale stesso e ne pregiudicandone la sua integrità. Inoltre, tali dispositivi, presentano elementi che esercitano sul materiale una compressione, che non presenta alcun inconveniente se il materiale à ̈ di tipo omogeneo, ma per il materiale disomogeneo, che necessita di mantenere l'integrità degli elementi, la compressione ne deteriora alcune parti che vengono così rovinate. L'integrità del materiale da infusione à ̈ un elemento qualitativo indispensabile per garantire la qualità del prodotto al consumatore ed à ̈ pertanto necessario preservarla per quanto possibile.

Scopo della presente invenzione à ̈ proporre un dispositivo ed un metodo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.

In particolare, à ̈ scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione che sia in grado di ricevere dosi predefinite ed uniformi in composizione e peso ed alimentarle in continuo ad una macchina confezionatrice senza alterarne l'integrità dei singoli elementi che compongono la dose stessa.

Lo scopo della presente invenzione ed il superamento degli inconvenienti della tecnica nota sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice, come rivendicato nella Rivendicazione 1 e in ciascuna delle seguenti rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla Rivendicazione 1.

Lo scopo della presente invenzione ed il superamento degli inconvenienti della tecnica nota sono sostanzialmente raggiunti, inoltre, da un metodo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice, come rivendicato nella Rivendicazione 14 e in ciascuna delle seguenti rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla Rivendicazione 14.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita, di un dispositivo di alimentazione di dosi di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice come illustrato nel disegno allegato in cui à ̈ rappresentata una vista schematica frontale di una sua forma realizzativa con alcune parti in sezione .

Con riferimento alla figura allegata, con 1 viene indicato un dispositivo di alimentazione di dosi 2 di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice 3.

Il materiale cui si fa riferimento comprende elementi quali, ad esempio, fiori, foglie intere, erbe o frutti e loro composizioni.

Il dispositivo 1 comprende mezzi dosatori 4 delle dosi 2 che provvedono a definire, per ciascuna dose 2, una quantità di materiale predefinito. Tali mezzi dosatori 4 sono essenzialmente composti da dispositivi di tipo noto, ad esempio del tipo "a peso".

A valle dei mezzi dosatori 4 delle dosi 2 sono presenti dei mezzi trasferitori 5 atti ad alimentare le dosi 2 a detta macchina confezionatrice 3.

Detti mezzi trasferitori 5 comprendono una stazione 6 di ingresso e mezzi di assestamento 7 delle dosi 2 posti a valle di detta stazione 6 di ingresso secondo il senso di avanzamento della dose 2.

I mezzi di assestamento 7 (in lingua inglese adjustments i.e. thà ̈ raeans of thà ̈ bringing into proper, exact, or conforming position or condition -cioà ̈ mezzi per portare in una propria, esatta o conforme posizione o condizione), così definiti perché, come meglio sarà spiegato in seguito, sono in grado di sistemare, regolare e adattare con precisione gli elementi contenuti nelle dosi 2 all'interno di un volume variabile tra un massimo ed un minimo, ed inoltre sono in grado di evitare una compressione violenta e distruttiva degli elementi stessi che compongono la dose 2.

La stazione 6 di ingresso comprende mezzi di trattenimento e rilascio 8 della dose 2 e almeno un condotto 9 posto in uscita dei mezzi di trattenimento e rilascio 8 presentante una sezione 10 di ingresso e una sezione 11 di uscita. Secondo questa forma realizzativa il condotto 9 presenta una sezione variabile fra detta sezione 10 di ingresso e detta sezione 11 uscita, in particolare la sezione 10 di ingresso à ̈ la maggiore.

I mezzi di trattenimento e rilascio 8 comprendono almeno una parete 12 basculante. In particolare, secondo quanto raffigurato in figura, i mezzi di trattenimento e rilascio 8 presentano due pareti 12 basculanti.

Ciascuna parete 12 basculante presenta due estremità, una superiore 13a e una inferiore 13b.

Tali pareti 12 basculanti sono fulcrate all'estremità superiore 13a e sono atte a disporsi, tramite mezzi attuatori noti e non illustrati, in una prima posizione di trattenimento, in cui le estremità inferiori 13b di una coppia di pareti sono fra loro a contatto in maniera da trattenere la dose 2, e in una seconda posizione di rilascio, in cui le estremità inferiori 13b sono distanziate per rilasciare la dose 2.

I mezzi di assestamento 7 delle dosi 2 comprendono un tamburo 14 girevole attorno un proprio asse A orizzontale e almeno un rullo 15, posto a monte di detto tamburo 14, girevole attorno un proprio asse B orizzontale. In particolare, secondo quanto raffigurato in figura, i rulli 15 sono due, uno girevole attorno un proprio asse B e uno girevole attorno un ulteriore asse C, entrambi paralleli all'asse A. I rulli 15 sono inoltre alloggiati all'interno di un corpo scatolare 16.

II tamburo 14 presenta almeno una camera 22 per il ricevimento delle dosi 2 dai rulli 15.

Ciascun rullo 15 presenta almeno una sede 17 per il ricevimento delle dosi 2 in uscita dalla stazione 6 di ingresso. In particolare in figura i rulli 15 sono rappresentati comprendenti due sedi 17.

Il corpo scatolare 16 comprende almeno una prima bocca ad imbuto 23 che mette in collegamento la sezione 11 di uscita del condotto 9 e la sede 17 del rullo 15 ed almeno una seconda bocca ad imbuto 24 che mette in collegamento la sede 17 con la camera 22.

I mezzi di assestamento 7 comprendono un tegolo fisso 25, posizionato a valle della seconda bocca ad imbuto 24 secondo il senso di rotazione del tamburo 14.

II tamburo 14 Ã ̈ posizionato al di sotto dei rulli 15 e presenta una superficie cilindrica esterna 14a contraffacciata ad una superficie inferiore 16a ricavata nel corpo scatolare 16 e ad una superficie curvilinea 25a del tegolo fisso 25 contigua alla superficie inferiore 16a stessa.

Inoltre il tamburo 14 presenta almeno un foro 18 radiale, avente una parete laterale 18a. Detto foro 18 à ̈ aperto sulla superficie cilindrica esterna 14a di detto tamburo 14. In particolare all'interno del foro 18 à ̈ montato un pistone 19 scorrevolmente mobile e presentante una superficie superiore 20. In particolare tale superficie superiore 20 comprende una cavità 21 presentante una propria superficie interna 21a .

Tale pistone 19 à ̈ in grado di muoversi assialmente all'interno del foro 18, tra una prima posizione non operativa, in cui la distanza fra detta superficie superiore 20 e detta superficie cilindrica esterna 14a à ̈ massima, ed una seconda posizione operativa, in cui detta distanza à ̈ minima.

In particolare la parete 18a del foro 18 e detta superficie superiore 20 del pistone 19 definiscono la camera 22.

Il volume della camera 22 à ̈ variabile tra un valore massimo, in corrispondenza della prima posizione non operativa del pistone 19, in cui la camera 22 à ̈ delimitata ulteriormente dalla superficie inferiore 16a del corpo scatolare 16, e un valore minimo, in corrispondenza della seconda posizione operativa, in cui la camera 22 à ̈ sostanzialmente delimitata, anziché dalla superficie inferiore 16a, dalla superficie curvilinea 25a del tegolo fisso 25.

Nella forma illustrata il tamburo 14 presenta una pluralità di camere 22, uniformemente distribuite lungo la superficie cilindrica esterna 14a del tamburo 14 stesso.

I mezzi trasferitori 5 comprendono un'unità di controllo e comando 26 in grado di ricevere un segnale indicativo del posizionamento angolare del rullo 15 e di comandare i mezzi di trattenimento e rilascio 8. In particolare l'unità 26 comanda i detti mezzi attuatori delle pareti 12 basculanti dei mezzi di trattenimento e rilascio 8, per portare tali pareti 12 dalla prima posizione di trattenimento alla seconda posizione di rilascio, e viceversa. In particolare, quanto detto avviene in sincronismo di fase con i rulli 15.

La macchina confezionatrice 3 comprende mezzi convogliatori 27 delle dosi 2, mezzi svolgitori 28 di nastro filtrante 29, posti a monte di detti mezzi convogliatori 27 e rappresentati in figura da una bobina, e mezzi confezionatori 30 posti a valle di detti mezzi convogliatori 27. Più precisamente i mezzi confezionatori 30, schematizzati con un blocco in figura, sono atti a piegare, saldare e tagliare il nastro filtrante 29 per la realizzazione della confezione finita.

In particolare i mezzi convogliatori 27 sono posti a valle del tamburo 14 in corrispondenza di una stazione di scarico Z e sono costituiti, secondo la forma realizzativa illustrata, da un nastro trasportatore 31.

Secondo una forma realizzativa non illustrata, detti mezzi convogliatori 27 possono essere costituiti da un nastro trasportatore 31 dotato di fori aspiranti e da mezzi di generazione del vuoto per incrementare l'aderenza della dose 2 al nastro filtrante 29.

In uso i mezzi dosatori 4 realizzano la dose 2 secondo la quantità di materiale da infusione predefinita e la inviano in ingresso ai mezzi trasferitori 5.

In ingresso ai mezzi trasferitori 5 la dose 2 viene rilasciata nella stazione 6 di ingresso, quando le pareti 12 basculanti dei mezzi di trattenimento e rilascio 8 si trovano nella prima posizione di trattenimento .

Per opera di un comando inviato dall'unità di controllo e comando 26 ai mezzi attuatori (non illustrati) le pareti 12 basculanti si portano successivamente nella seconda posizione di rilascio, rilasciando la dose 2 all'interno del condotto 9 attraverso la prima sezione 10 di ingresso.

L'unità 26 riceve un segnale indicativo della posizione angolare del rullo 15 e, dopo che la sede 17 con la precedente dose 2 à ̈ uscita dalla zona delimitata dalla prima bocca ad imbuto 23, invia un comando a detti mezzi attuatori delle pareti 12 basculanti che si portano nella seconda posizione di rilascio e rilasciano la dose 2.

In uscita dalla sezione 11 del condotto 9, la dose 2 attraversa la prima bocca ad imbuto 23 del corpo scatolare 16 e si deposita all'interno della sede 17 del rullo 15.

Il rullo 15, ruotando in senso orario, porta la sede 17, e quindi la dose 2, ad affacciarsi alla seconda bocca ad imbuto 24 del corpo scatolare 16; contemporaneamente il tamburo 14, ruotando con verso opposto a quello del rullo 15, e in sincronismo di fase con esso, porta la camera 22 ad affacciarsi anch'essa alla seconda bocca ad imbuto 24, in modo che la dose 2 si trasferisca dalla sede 17 alla camera 22. La camera 22, quando à ̈ affacciata alla seconda bocca ad imbuto 24, ha raggiunto il suo volume massimo per poter meglio accogliere la dose 2, senza che il materiale da infusione subisca dei deterioramenti, trovandosi il pistone 19 in corrispondenza della prima posizione non operativa.

Tale pistone 19 si mantiene nella prima posizione non operativa fintanto che non termina il trasferimento della dose 2.

Dopo che la dose 2 à ̈ stata trasferita all'interno della camera 22 e prima che essa raggiunga la stazione di scarico Z, il pistone 19 raggiunge la seconda posizione operativa e la dose 2 stessa viene assestata durante la riduzione del volume della camera 22. In particolare quando quest'ultima à ̈ parzialmente definita dalla superficie curvilinea 25a del tegolo fisso 25.

Durante il trasferimento dai mezzi di trattenimento e rilascio 8 alla camera 22, la dose 2 transita sempre all'interno di spazi aventi un volume maggiore rispetto al volume occupato dalla dose 2 stessa. In questo modo la dose 2 non incontra alcun tipo di ostacolo fisico che possa in qualche modo danneggiarla .

Durante la riduzione del volume della camera 22, gli elementi che compongono la dose 2, venendo a contatto con la superficie curvilinea 25a del tegolo fisso 25, si distribuiscono in maniera sostanzialmente uniforme all'interno della camera 22 stessa occupando il volume minimo. In questo modo il pistone 19 e il tegolo fisso 25 cooperano tra loro per l'assestamento della dose 2. Inoltre, in questo modo, la dose 2 subisce un assestamento che consente di mantenere 1'integrità del prodotto prima di raggiungere la stazione di scarico Z.

Terminato l'assestamento, la dose 2 viene portata a contatto con il nastro filtrante 29 in prossimità della stazione di scarico Z. Nella stazione di scarico Z il nastro filtrante 29 mantiene sostanzialmente il contatto con il tamburo 14 lungo un tratto compreso fra la parte terminale del tegolo fisso 25 e un punto di sostanziale tangenza con il nastro trasportatore 31. Inoltre nella stazione di scarico Z la dose 2 assestata viene rilasciata sul nastro filtrante 29 liberando la camera 22. Infine la dose 2, insieme al nastro filtrante 29, viene inviata ai mezzi confezionatori 30 della macchina confezionatrice 3 tramite il nastro trasportatore 31.

L'invenzione descritta consegue gli scopi prefissati con importanti vantaggi. Il dispositivo di alimentazione di dosi 2, come descritto ed illustrato, limita il più possibile il deterioramento degli elementi che compongono la dose di materiale disomogeneo, perché, durante il trasferimento dalla stazione 6 di ingresso ai mezzi di assestamento 7, la dose transita sempre all'interno di spazi aventi un volume maggiore rispetto al volume occupato dalla dose stessa. Inoltre, durante l'assestamento, gli elementi che compongono la dose si distribuiscono in maniera sostanzialmente uniforme all'interno delle camere 22 del tamburo 14, occupando il volume minimo delle camere stesse.

Un ulteriore vantaggio del presente dispositivo di alimentazione à ̈ quello di realizzare una dose 2 perfettamente assestata consentendo la realizzazione di una corretta saldatura del materiale filtrante attorno alla dose stessa. Infatti in una dose non correttamente assestata alcuni elementi che la compongono potrebbero disporsi nelle zone del nastro filtrante destinate alla saldatura, provocando una non corretta sigillatura della confezione finale.

Un ulteriore vantaggio del dispositivo di alimentazione sopra descritto à ̈ quello di ridurre sensibilmente il tempo di attraversamento delle dosi 2 dalla loro formazione al loro confezionamento, dal momento che i due rulli 15 cooperano in sincronismo di fase con il tamburo 14 ed assicurano il coordinato trasferimento delle dosi dalle sedi 7 dei rulli alle camere 22 del tamburo 14. Inoltre, la riduzione dei tempi di attraversamento della dose 2 permette di raggiungere elevate velocità produttive della macchina confezionatrice .

Claims (16)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di alimentazione di dosi 2 di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice 3 comprendente mezzi dosatori 4 delle dosi 2, mezzi trasferitori 5 delle dosi 2 disposti a valle dei mezzi dosatori 4 per alimentare le dosi 2 alla macchina confezionatrice 3, caratterizzato dal fatto che i mezzi trasferitori 5 comprendono mezzi di assestamento 7 delle dosi 2.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i mezzi trasferitori 5 comprendono una stazione 6 di ingresso, e dal fatto che i mezzi di assestamento 7 sono posti a monte di detta stazione 6 di ingresso.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che la stazione 6 di ingresso comprende mezzi di trattenimento e rilascio 8 della dose 2.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3 aaratterizzato dal fatto che i mezzi,di assestamento 7 delle dosi 2 comprendono un tamburo 14 girevole attorno un proprio asse A.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che i mezzi di assestamento 7 comprendono almeno un rullo 15, posto a monte del tamburo 14, girevole attorno un proprio asse B.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che detto almeno un rullo 15 presenta almeno una sede 17 per il ricevimento della dose 2 dalla stazione 6 di ingresso.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che il tamburo 14 presenta almeno una camera 22, per il ricevimento della dose 2 dal rullo 15.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che il tamburo 14 presenta almeno un foro 18 radiale, avente una parete laterale 18a, e dal fatto che all'interno di detto almeno un foro 18 Ã ̈ montato un pistone 19 scorrevolmente mobile e presentante una superficie superiore 20.
9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto che detto pistone 19 à ̈ mobile assialmente all'interno del foro 18 tra una prima posizione non operativa, in cui la distanza fra detta superficie superiore 20 e la superficie cilindrica esterna 14a del tamburo 14 à ̈ massima, ed una seconda posizione operativa, in cui detta distanza à ̈ minima.
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto che tra la parete laterale 18a del foro 18 e detta superficie superiore 20 del pistone 19 Ã ̈ definita la camera 22.
11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto che i mezzi di assestamento 7 comprendono un tegolo fisso 25 posizionato, secondo il senso di rotazione del tamburo 14, a valle di una seconda bocca ad imbuto 24 collegante detto almeno una sede 17 con la camera 22.
12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11 caratterizzato dal fatto che il volume della camera 22 à ̈ variabile tra un valore massimo in corrispondenza della prima posizione non operativa del pistone 19, in cui la camera 22 à ̈ delimitata ulteriormente da una superficie inferiore 16a di un corpo scatolare 16, e un valore minimo in corrispondenza della seconda posizione operativa, in cui la camera 22 à ̈ sostanzialmente delimitata, anziché dalla superficie inferiore 16a, da una superficie curvilinea 25a del tegolo fisso 25.
13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i mezzi trasferitori 5 comprendono un'unità di controllo e comando 26 in grado di ricevere un segnale di posizionamento angolare di detto almeno un rullo 15 e di comandare detti mezzi di trattenimento e rilascio 8.
14. 14. Metodo per l'alimentazione di dosi 2 di materiale disomogeneo da infusione ad una macchina confezionatrice 3 comprendente le fasi di realizzare la dose 2 tramite dei mezzi dosatori 4; trasferire la dose 2 dai mezzi dosatori 4 alla macchina confezionatrice 3; il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di assestare la dose 2, tramite mezzi di assestamento 7, durante la fase di trasferire la dose 2 a detta macchina confezionatrice 3.
15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 14 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di inserire la dose 2 in una stazione 6 di ingresso dai mezzi dosatori 4 ai mezzi di assestamento 7.
16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto che la fase di assestamento delle dosi 2 prevede di accogliere ciascuna dose 2 all'interno di una rispettiva camera 22 presentante un volume variabile tra un valore massimo coincidente con la fase di accoglimento ed un valore minimo di assestamento della dose 2.