ITBL20040009U1 - Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell'angolo di chiusura sul frontale - Google Patents

Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell'angolo di chiusura sul frontale Download PDF

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Descrizione del MODELLO INDUSTRIALE DI UTILITÀ’ avente per titolo: “CERNIERA PER ASTINA DI OCCHIALE, CON LIMITAZIONE DELL’ANGOLO DI CHIUSURA SUL FRONTALE”
Forma oggetto della presente innovazione una nuova conformazione degli elementi di una cerniera che sia atta a delimitare l’angolo di chiusura della sua astina sul frontale, per evitare ogni contatto della parte libera della stessa astina contro la superficie interna delle lenti di occhiale.
Caratteristica principale del presente trovato è quella di prevedere la realizzazione degli occhielli di uno dei due elementi di cerniera, per l’articolazione delle astine al frontale di occhiale, che abbiano una superficie piana e tangente alla loro superficie circolare esterna, realizzata con una adeguata forma allungata degli stessi occhielli, mentre l’altro elemento di cerniera sia dotato di almeno un occhiello centrale, da interporre ed incemierare con i precedenti occhielli, essendo dotato di una base o superficie di fondo piana, con angolo di inclinazione che è complementare all’angolo di inclinazione delle superfici piane degli occhielli precedenti, per formare indicativamente un angolo retto o comunque il voluto angolo di normale chiusura dell 'astina sul frontale di occhiale.
L’articolazione delle astine alle due estremità di un frontale di occhiale è generalmente assicurata da una coppia di elementi metallici di cerniera, aventi la rispettiva base solidale all’estremità di astina ed all’estremità di frontale, l’elemento del frontale avendo generalmente una coppia di occhielli tra i quali innestare ed allineare l’occhiello dell’elemento di astina, per poi vincolare detti occhielli con un perno o una vite.
In altre soluzioni il doppio occhiello è reso solidale all’estremità di astina e l’occhiello singolo è applicato all’estremità del frontale, conseguendo comunque il risultato di assicurare il movimento di apertura e chiusura dell’astina sul frontale di occhiale.
Innumerevoli dispositivi di elasticizzazione sono stati realizzati per regolare il movimento delle astine sul loro frontale di occhiale, con lo scopo di assicurare una minima pressione delle astine sulle tempie della persona, per garantirgli la migliore e più stabile posizione dell’occhiale sul viso, essendo questi dispositivi generalmente basati sull’uso di mezzi elastici e di opportuni cursori, ad esempio una sfera da interporre tra l’occhiello e l’estremità di astina, come descritto nel brevetto Villani n. US 3,644,023 del 21.01.1970, oppure dotando gli occhielli contrapposti all’estremità di astina di una conformazione squadrata, per assicurare la sua stabilità nelle posizioni di normale apertura e di normale chiusura sul frontale.
In alternativa, una coppia di occhielli circolari sono associati all’estremità di astina, sempre per interposizione di un mezzo elastico e di un cursore, ed un occhiello squadrato è fissato all’estremità di frontale, assicurando comunque la voluta pressione sulle tempie, oltre che lo scatto di apertura e chiusura deH’astina, come ad esempio nel brevetto Safilo EP 0262.099 del 26.05.1987.
La recente disponibilità di nuovi materiali atti ad assicurare comunque una buona elasticità dell’ astina, ha indotto una più attuale tecnica ad abbandonare gli elaborati e delicati dispositivi di elasticizzazione esemplificati, per ritornare alla massima semplificazione delle cerniere e dell’intero occhiale.
Sia in questa rinnovata tecnica semplificata, che nelle più o meno complesse cerniere elasticizzate di tipo noto, oltre al problema di delimitare la divaricazione massima dell’ astina, si pone molto spesso il problema di delimitare l’angolo di chiusura della stessa astina, affinché la sua estremità libera non finisca contro la superficie interna della lente, provocandone la rigatura.
Il problema della massima divaricazione è stato facilmente risolto, sia nelle cerniere semplici che in quelle dotate di uno qualsiasi dei dispositivi di elasticizzazione noti, prevedendo sempre un riscontro esterno di battuta, in particolare tra estremità di astina ed estremità di frontale. Il problema della regolazione dell’angolo di chiusura dell’ astina è stato risolto solo in parte dai vari dispositivi di elasticizzazione noti, i quali pure prevedono un riscontro interno della cerniera ma, proprio poiché detta cerniera è elasticizzata, è sufficiente una minima pressione sull 'astina chiusa, per causate il contatto della sua parte libera finale contro la superficie interna della lente e determinarne la rigatura.
Con la riproposizione delle nuove cerniere semplificate, il problema della regolazione dell’angolo di chiusura dell 'astina si è riproposto in modo insoluto, così come lo era nelle cerniere semplici iniziali.
A questo problema si è cercato di porre rimedio dotando gli occhielli della cerniera di guide radiali che ne delimitino l’angolo di rotazione, tra un punto di massima divaricazione ed uno di massima chiusura, come proposto nel brevetto Rodenstockn. EP 1.424.588 del 31.10.2003. Un’altra soluzione proposta è stata quella di realizzare l’occhiello intermedio della cerniera con un piccolo dentino, il quale sia posizionato in modo da urtare il fondo della coppia di occhielli dell’altro elemento di cerniera, quando Pastina viene chiusa, delimitandone così la corsa.
Entrambe queste soluzioni si sono rivelate poco efficaci poiché, date le minuscole dimensioni di una cerniera di occhiali, sia le guide radiali che il dentino di battuta si usurano rapidamente, lasciando ben presto inalterato il problema della regolazione dell’angolo di chiusura delle astine sul frontale di occhiale.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente innovazione è quello di poter disporre di una cerniera di tipo semplificato e non dotato di dispositivi di elasticizzazione, per Γ articolazione delle astine alle estremità del frontale di occhiali, la quale cerniera sia al massimo solida e duratura nel tempo, seppure realizzata nelle minuscole dimensioni di una normale cerniera di occhiale.
Nell’ ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo della presente innovazione è quello di poter essere realizzata nella forma più semplice ed agevole.
Un altro scopo del trovato in esame è quello di realizzare una cerniera che, pur assolvendo alla funzione di regolazione dell’apertura e della chiusura dell’astina di occhiale, possa assicurare la sua massima semplicità di assemblaggio e di funzionamento.
Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con il presente trovato, come si desume dalla seguente descrizione di una sua forma costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, proposta anche con l’ausilio di n. 4 figure schematiche riprodotte nella tavola allegata e delle quali:
la fig. 1 rappresenta una vista prospettica ed in esploso di una coppia di elementi di incemieramento, da applicare alle estremità di un frontale e di astina di occhiale, per una loro articolazione regolata, secondo l’innovazione;
- la fig. 2 rappresenta una vista prospettica degli stessi elementi di cerniera di fig. 1, tra loro assemblati ed applicati alle rispettive estremità di frontale ed astina, essendo raffigurati nella voluta posizione di massima divaricazione dell 'astina;
la fig. 3 rappresenta una vista prospettica ed in esploso degli stessi elementi di cerniera di fig. 1, però con uno dei due elementi girato indicativamente di 90°, essendo raffigurati già applicati alle rispettive estremità di astina e di frontale di occhiale; la flg. 4 rappresenta una vista prospettica degli stessi elementi di cerniera di fig. 3, essendo raffigurati tra loro uniti nella voluta posizione di regolazione della chiusura massima dell’astina sul suo frontale.
In tutte le figure gli stessi elementi sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Secondo la soluzione costruttiva proposta nella soluzione delle figure allegate, un elemento di cerniera K), da applicare all’astina l è costituito da una base il, di fissaggio all’estremità di astina !, la quale base ϋ presenta una superficie di testa 12 che è inclinata e con un ortogonale e centrale occhiello 13, il quale é dotato di foro indicativamente centrale 14.
Un secondo elemento di cerniera 20 è pure costituito da una base 21, di fissaggio all’ estremità 2 del musetto o parte esterna del frontale di occhiali, essendo dotato di due occhielli 22 e 23 distanziati da un vano intermedio 25.
L’innesto degli occhielli 22 e 23 alla base 21 è costituito da uno spallamento 26 che è atto ad alloggiare la parte finale della superficie inclinata 12 della base H dell’elemento di cerniera 10, quando questi sia girato in posizione di apertura, come evidenziato in fig. 2.
Una caratteristica degli occhielli 22 e 23 è quella di presentare una superficie piana di testa 22B e 23B che è tangente alla forma circolare di detti occhielli 22 e 23, ed è determinata dalla maggiorazione di spessore di testa 22A e 23A degli stessi occhielli 22 e 23.
Con riferimento particolare alla fig. 3, si evince che le superfici piane 22B e 23B dell’elemento di cerniera 20 possono presentare un determinato angolo fi di inclinazione, rispetto al piano d’appoggio della sua base 21 sul frontale 2, che corrisponde allo stesso angolo di inclinazione della superficie di testa 12 sulla base JJ. dell’elemento di cerniera 10.
L’ampiezza dell’angolo fi d’inclinazione delle superfici piane 22B e 23B può variare, anche in relazione alla conformazione dell’elemento 20 , fino a poter essere anche azzerata, nel caso che l’occhiello L3 presenti una base 12 che sia parallela alla base il dell’elemento 10.
Naturalmente gli elementi di cerniera 10 e 20 possono essere fissati alle rispettive estremità di astina I e di frontale o musetto 2, secondo una qualsiasi delle tecniche note per il fissaggio degli elementi di cerniera, sia per montature di occhiali in metallo che in altro materiale.
La descrizione della cerniera in esame è completata dalla presenza di una vite 30 avente la funzione di perno tra gli elementi di cerniera 10 e 20 e che, secondo una qualsiasi tecnica nota, può essere anche direttamente avvitata all’occhiello filettato 24A dell’elemento di cerniera 20. Descritte così le poche e semplici parti della cerniera in esame, se ne riassume di seguito il loro evidente funzionamento, anche in riferimento al conseguimento degli scopi specificati. Ovviamente, l’unione dei due elementi di cerniera 10 e 20, già solidali alle rispettive estremità di astina 1 e di frontale 2, si consegue per un loro semplice accostamento, con inserimento dell’occhiello 13 dell’elemento H) nel vano 25 che è intermedio agli occhielli 22 e 23, fintanto che il suo foro 14 sia assialmente allineato con i fori 24 e 24A dell’elemento 20. Si procede quindi all’ introduzione del gambo della vite 30 nel foro 24 e nel successivo foro 14, per poi procedere al suo avvitamento sul foro filettato 24A, fino alla completa e normale chiusura dei due elementi di cerniera 10 e 20, per rendere così l’astina impegnata con l’estremità di frontale 2 ma libera di ruotare sul perno 30.
Secondo la soluzione costruttiva fino ad ora descritta, con particolare riferimento alla fig. 2, l’apertura e divaricazione massima dell’ astina 1 sull’ estremità di frontale 2, oltre che dal loro tradizionale contatto di testa, è definita anche dall’ insinuazione dell’estremità di piano inclinato 12 dell’elemento di cerniera H) nel vano 26 sottostante agli occhielli 22 e 23 dell’elemento 20, rendendo impossibile una ulteriore rotazione di apertura dei due elementi di cerniera 10 e 20. Secondo la stessa soluzione costruttiva in esame, Γ astina 1 è libera di ruotare sul perno 30, spostandosi dalla posizione di massima apertura della citata fig. 2, alla sua posizione di massima chiusura esemplificata in fig. 4, in quanto la superficie inclinata 12 è libera di girare all’estemo della parte iniziale cilindrica degli occhielli 22 e 23.
Quando detta superficie inclinata e piana 12 dell’elemento di cerniera 10 incontra le superfici piane 22B e 23B dell’elemento 20, si ha un loro completo impatto che inibisce ogni ulteriore rotazione dell’astina I sul frontale 2, assicurandone la voluta regolazione di chiusura.
La buona estensione delle superfici 12 - 22B e 23B che sono poste tra loro a contatto e la non gradualità di tale contatto, impediscono ogni forma di usura, assicurando anche nel tempo la perfetta azione di bloccaggio intemo dell’astina 1 sul frontale 2, conforme ad uno degli scopi specificati.
La semplicità costruttiva dei due elementi di cerniera 10 e 20 ed il loro facile assemblaggio, consentono una loro produzione ed unione estremamente agevole e sicura, conforme ad altri scopi specificati.
Naturalmente, come già specificato, la soluzione costruttiva fino ad ora descritta ed illustrata è da intendersi puramente descrittiva e non limitativa.
È possibile infatti, ad esempio, variare o anche eliminare completamente l’angolo di inclinazione β, sia dei piani 22B e 23B dell’elemento 20 che del piano di base 12 dell’occhiello 13, il quale, in questo caso, potrebbe essere disposto ortogonalmente ad una base 1_1 che sia piana e parallela al piano di appoggio dell’astina I. In questo caso, varierà conseguentemente anche la conformazione degli occhielli 22 e 23, pur assicurando la presenza di spessoramenti 22A e 23A che garantiscano una adeguata estensione delle superfici piane 22B e 23B. tangenti agli stessi occhielli 22 e 23. E possibile poi prevedere la realizzazione di un elemento di cerniera 20 che sia dotata di un solo occhiello 22 o 23, da associare ad un elemento di cerniera 10, il quale sia dotato di un occhiello 13 laterale e non centrale, sulla sua base 12- E inoltre possibile prevedere di invertire la posizione degli elementi di cerniera 10 e 20, rispetto all’astina 1 ed al musetto o estremità 2 di frontale a cui fissarli.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti si intendono comunque rientranti nell’ originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI. 1.- Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, caratterizzata dal fatto di prevedere la realizzazione degli occhielli di uno dei due elementi di cerniera, per l’articolazione delle astine al frontale di occhiale, che abbiano una superficie piana e tangente alla loro superficie circolare esterna, per l’appoggio piatto della base di almeno un occhiello dell’altro elemento di cerniera, quando detti elementi di cerniera siano in posizione di chiusura delle rispettive estremità di astina e di frontale di occhiale, potendo così limitare l’angolo di tale chiusura; 2.- Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di prevedere la realizzazione di uno dei due elementi 20 di cerniera che sia costituito da una base 21 con almeno un occhiello 22 e/o 23 che, sul lato opposto al lato di innesto alla base 21, presenti uno spessoramento 22A e/o 23A. il quale spessoramento sia atto a definire una superficie piana 22B e/o 23B. tangente alla superficie esterna dello stesso anello 22 e/o 23; 3.- Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di prevedere la realizzazione di uno dei due elementi 10 di cerniera che sia costituito da una base H, con una superficie di testa 12 supportante ortogonalmente almeno un occhiello 13, il quale occhiello 13 sia atto ad incemierarsi con gli occhielli 22 e/o 23 dell’elemento 20, risultando la sua superficie di base 12 atta a traslare radialmente e previo applicazione di un perno 30, sulla superficie circolare degli stessi occhielli 22 e/o 23, in fase di movimentazione del! astina 1 sul frontale 2, ed impattando sull’intera superficie piana 22B e/o 23B dell’elemento di cerniera 20, per determinare il bloccaggio del movimento di chiusura della stessa cerniera; 4.- Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la zona d’innesto degli occhielli 22 e/o 23 alla loro base 21 dell’elemento di cerniera 20, è dotata di un vano 26, il quale é atto ad alloggiare l’estremità della base JJ_ e della superficie piana 12 dell’altro elemento di cerniera 10, per assicurare la delimitazione del movimento di apertura o divaricazione massima degli stessi elementi di cerniera 10 e 20 e quindi dell’astina 1 sull’estremità di frontale 2; 5.- Cerniera per astina di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, come alle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che i piani 22B e 23B degli occhielli 22 e 23 dell’elemento di cerniera 20, sempre tangenti ai rispettivi occhielli 22 e 23, possono essere realizzati con una inclinazione β che deve corrispondere all’inclinazione β del piano 12 di base per l’occhiello 13 dell’elemento di cerniera 10; 6.- Cerniera per astine di occhiale, come alla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che l’ampiezza dell’inclinazione β può variare ed avere anche un valore pari a zero, nel caso che il piano 12 di base per l’occhiello 13 sia parallelo alla superficie interna dell’astina 1 o comunque di fissaggio dell’elemento di cerniera 10, essendo tale angolo di inclinazione β complementare all’angolo complessivo di chiusura dell’astina 1 sul frontale 2; 7.- Cerniera per astine di occhiale, con limitazione dell’angolo di chiusura sul frontale, come alle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che l’estremità di incemieramento di un’ astina 1 è dotata di un elemento 10 di cerniera, il quale è incemierabile, con perno o vite 30, ad un elemento 20 di cerniera che è fissato all’estremità 2 di un frontale di occhiali, assicurando così una regolazione di massima divaricazione e di massima chiusura dell’ astina 1 sul frontale 2.
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