ITBL20010021A1 - Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale - Google Patents
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Description
Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: “ASTINA PER OCCHIALE A DOPPIO SNODO ORTOGONALE”
La presente innovazione attiene ad un tipo particolare di astina per occhiale che è realizzata in modo tale da presentare la massima possibilità di flessione su due assi tra loro ortogonali, per meglio resistere ad ogni imprevedibile urto o sforzo di provenienza e direzione anche casuale.
Caratteristica principale del presente trovato è quella di prevedere, tra l’estremità di un’astina e il musetto di occhiale da unire ed incemierare, l’interposizione di un giunto snodabile a due assi tra loro ortogonali, essendo tale giunto sagomato con le sue estremità a camma tradizionale, per lo scorrimento ed il posizionamento di una coppia di sfere o altro elemento di contatto, associate ad un rispettivo mezzo elastico che le pone in adeguata compressione contro le due estremità del giunto stesso, associando così elasticamente l’estremità del musetto e l’estremità dell’astina da incemierare.
L’applicazione di dispositivi di elasticizzazione, interposti tra estremità di astina ed estremità di frontale di occhiali, ha migliorato notevolmente le condizioni d’uso degli stessi occhiali, consentendo alla persona di indossarli più facilmente e di sostenerli meglio nella loro giusta posizione sulla testa, oltre che favorirne la posizione di chiusura, quando gli stessi occhiali non siano indossati.
La presenza di dispositivi di elasticizzazione sulle cerniere degli occhiali ha consentito anche di ridurre notevolmente i rischi di rottura della montatura, in quanto l’elasticità delle astine permette di assorbire eventuali urti trasversali, con una possibile extra-divaricazione dell’astina urtata che, cessato lo sforzo divaricante, ritorna alla sua posizione di normale apertura.
Sono note innumerevoli soluzioni di dispositivi di elasticizzazione delle cerniere degli occhiali, tanto da ritenere la loro tecnica sufficientemente nota per non essere dettagliatamente descritta, salvo fornire l’indicazione generica della presenza in tali dispositivi di un mezzo elastico, generalmente una molla elicoidale, agente per compressione o per trazione, avente la funzione di assorbire un certo sforzo di movimentazione dell’astina, per reagire al cessare dell’azione di movimento.
Tutti i dispositivi di elasticizzazione delle astine attualmente noti consentono, come già citato, di reagire elasticamente ad uno sforzo anche irregolare o urto trasversale, non straordinariamente forte, senza che si abbia la rottura del perno di incernieramento o delle connesse estremità di astina e di frontale tra loro incernierate, come succedeva nei tradizionali occhiali privi di tale dispositivo.
Tuttavia, è frequente il caso che un urto o uno strappo alla montatura di occhiale non sia di provenienza orizzontale ma sia ad esempio verticale oppure, più spesso, provenga da una direzione inclinata, come ad esempio una pallonata sul campo di gioco o l’urto degli occhiali su di un mezzo pubblico in un’ora di punta.
Contro questi inconvenienti, la tecnica attuale non ha ancora presentato una soluzione atta ad evitare la rottura del perno di incemieramento o delle estremità di astina o di frontale tra loro incernierate, poiché il dispositivo di elasticizzazione non è posto in condizione di reagire ad uno sforzo di direzione irregolare, rispetto all’asse verticale del dispositivo di incemieramento elasticizzato, con conseguente frequente rottura della montatura di occhiale.
Scopo della presente innovazione è quello di poter realizzare una montatura di occhiale che assicuri una deformazione elastica dell ’astina degli occhiali, anche in caso di urti o sforzi irregolari, a prescindere dalla loro direzione di provenienza rispetto all’asse del perno di incemieramento elasticizzato dell’astina all’ estremità di frontale.
Altro scopo dell’ innovazione è quello di poter realizzare montature per occhiali che possano adattarsi alla diversa conformazione morfologica di ogni viso, assicurando comunque la migliore condizione di appoggio delle astine sulle orecchie della persona e garantendo la perfetta posizionatura del fuoco delle lenti rispetto al centro visivo di ogni persona.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di poter conseguire i vantaggi di una buona resistenza della montatura di occhiali agli urti e sforzi di ogni provenienza, pur prevedendo una soluzione costruttiva estremamente semplice da realizzare e da assemblare.
Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con il presente trovato, come si desume dalla seguente descrizione di una sua soluzione costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, proposta anche con l’ausilio di n. 10 figure schematiche riprodotte nelle due tavole allegate e delle quali:
- la flg. 1 di tav. 1 rappresenta una vista in pianta e parzialmente in sezione secondo il piano I - I di fig. 2, di un musetto o estremità laterale di un frontale per un qualsiasi modello di occhiale;
- la fig. 2 rappresenta una vista verticale e parzialmente in sezione, secondo il no Π - Π dello stesso musetto di fi . 1
- la fig. 3 rappresenta una vista verticale di un giunto a crociera o snodo intermedio a pareti e fori ortogonali, da interporre tra l’estremità del musetto di figg. 1 - 2 e l’estremità di astina da incemierare;
- la fig. 4 rappresenta una vista in pianta dello stesso giunto a crociera di fig. 3; - la fig. 5 rappresenta una vista in pianta e parzialmente in sezione, secondo il piano V - V di fig. 6, di una estremità di astina da incemierare al musetto di fig.1 , previa interposizione del giunto di fig. 3;
la fig. 6 rappresenta una vista verticale e parzialmente in sezione, secondo il piano VI - VI dell’estremità di astina di fig. 5;
- la fig. 7 di tav. 2 rappresenta una vista in pianta e parzialmente in sezione assiale delle parti di figg. 1 - 3 e 5, tra loro assemblate e raffigurate in posizione di normale apertura dell’ astina sul frontale di occhiale;
- la fig. 8 rappresenta una vista verticale ed parzialmente in sezione assiale delle stesse parti di fig. 7, parimenti disposte in posizione di apertura;
la fig. 9 rappresenta una vista in pianta e parzialmente in sezione assiale delle stesse parti di fig. 7, essendo raffigurate con l’estremità di astina divaricata sul piano orizzontale;
la fig. 10 rappresenta una vista verticale e parzialmente in sezione assiale delle stesse parti di fig. 8, essendo raffigurate con l’estremità di astina divaricata sul piano verticale.
In tutte le figure gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Come intuibile dalle varie figure citate, una doppia ed ortogonale flessibilità dell’ astina A sul musetto M, per effetto di urti o sforzi di provenienza ortogonale o ’ i un iunto o snodo a crociera C le cui due teste di unione siano associate ad altrettanti sistemi di elasticizzazione ricavati nelle due parti da unire ed incemierare.
Sempre con riferimento alle varie figure citate, un musetto M è costituito da una estremità 1 di unione al cerchiello 2 oppure direttamente alle lente da sostenere, secondo una nota tecnica che prevede l’eliminazione degli stessi cerchielli 2, mentre la sua estremità opposta 3 è associata a due rebbi 4a e 4b, separati da un intaglio 4c ed uniti sul lato esterno da un segmento sferico 4d, preferenzialmente sagomati da una sfera 4 di bordatura all’estremità 3.
La stessa estremità 3 è dotata poi di un foro cieco 5 di adeguata profondità, essendo il suo diametro indicativamente uguale alla larghezza dell’intaglio 4c.
Un foro passante 6 con testa svasata 7 è ricavato trasversalmente al rebbio 4b mentre un foro filettato 8, preferenzialmente cieco è ricavato sul rebbio 4a ed è in asse con il foro 6 del rebbio 4b.
Con riferimento alle fig. 3 e 4, uno snodo a crociera C è costituito da una coppia di piatti ortogonali 11 e 12 con rastremature 13 e 14 di unione tra loro e con fori passanti 15 e 16 disposti sulle rispettive superfici piane.
Il piano 11 del giunto C è poi dotato di profilo a camma con sedi Ila e llb, secondo una tecnica nota di realizzazione dei profili a camma per cerniere di occhiali dotati di dispositivo elastico, per il quale si ottiene lo scatto di posizionamento dell’astina in fase di chiusura e di normale apertura sul frontale.
Il piano 12 dello stesso giunto C è dotato soltanto di una sede 12a in asse con il suo foro passante 16.
Con riferimento alle figg. 5 e 6, l’estremità di incemieramento 21 dell’astina A è dotata di una bordatura sferica 24 avente una apertura o vano di testa rettangolare 25 del vano 25 indicativamente uguale al diametro del foro 26, mentre il lato maggiore di detto vano 25 è leggermente più ampio della larghezza del piano 12 del giunto C.
Il lato ristretto del vano 25 determina sul bordo sferico 24 la formazione di due pareti 24a e 24b sulle quali sono ricavati rispettivamente un foro filettato preferenzialmente cieco 28 ed un foro passante 27 con svasatura di testa 29.
Descritte così le parti principali del trovato se ne riassume di seguito il loro assembramento e la loro funzionalità, particolarmente con l’ausilio delle varie figure di tav. 2, anche con riferimento al conseguimento degli scopi specificati.
Nel vano 5 del musetto M si introduce un adeguato mezzo elastico 30 che viene posto in opportuna precompressione da una sfera 31, la quale è premuta contro il mezzo elastico 30 dal bordo del profilo a camma 11 del giunto C.
Tale profilo a camma 11 viene inserito nelTintaglio 4c compreso tra le pareti o rebbi 4a e 4b del musetto M, fintato che l’asse del suo foro 15 si dispone in linea con Tasse del foro passante 6 e del foro cieco 8, potendovi così introdurre la vite o perno 32 che, avvitandosi alla filettatura 8, blocca ed incenderà il giunto C al musetto M. Il piano opposto 12 dello stesso giunto C viene alloggiato nel vano 25 della bordatura sferica 24 posta in testa all’estremità 23 dellastina A, in modo che il suo spessore sia compreso tra le pareti 24a e 24b della stessa bordatura sferica 24.
Prima di introdurre il piano 12 nel vano 25, si provvede ad inserire un mezzo elastico 33 nel vano cieco 26 dellastina A, premuto da una sfera 34 che, a sua volta, è spinta dal bordo del piano 12 del giunto C.
Quando Tasse del foro 16 è disposto in linea con lasse dei fori 27 e 28 delle pareti 24a e 24b, si provvede ad inserire la vite o perno 35, in modo da bloccare il giunto C all’estremità di astina A, assicurandogli anche una sufficiente oscillazione, determinata dal lasco tra le pareti del piano 12 del giunto C e la distanza tra le pareti 24a e 24b della bordatura 24.
Con riferimento alle figg. 7 e 9, si evince come l’estremità di astina A possa disporre di una normale apertura, oltre che di una divaricazione massima (alfa), rispetto al musetto M di occhiale, così come la stessa astina A può essere agevolmente chiusa, a scatto, portando il giunto C a contattare la sfera 31 con la sua tacca di riscontro llb, realizzando una normale e comune azione di chiusura elasticizzata di astina, secondo la tecnica nota.
Con riferimento alle figg. 8 e 10, si evince come l’estremità di astina A possa rimanere normalmente allineata con il musetto M anche sul piano veticale, a prescindere dalle posizione di una sua normale apertura o di una sua massima divaricazione o ancora di una sua chiusura sul frontale di occhiale, così come la stessa astina A può oscillare di una angolo B, sul suo piano verticale, per reazione ad esempio a qualche urto verticale o inclinato, oppure per adattarsi alla malformazione della testa della persona che porta l’occhiale, secondo l’aspetto innovativo del trovato e conforme alla deformazione elastica indicata, secondo alcuni degli scopi sopra indicati.
L’applicazione del giunto o snodo a crociera C consente poi di realizzare una montatura di occhiali che alle normali funzioni di incemieramento elastico associ anche le previste funzioni di elasticizzazione verticale, pur realizzandola ed assemblandola in modo semplice, rapido e funzionale, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Naturalmente, la soluzione costruttiva fino ad ora esemplificata può essere realizzata anche in altre forme costruttive.
A titolo di esempio si vuole indicare la possibilità di modificare la forma sferica delle due bordature 4 e 24 conferendo alle estremità 3 e 23 del musetto M e dell’astina A una conformazione cilindrica o di altro tipo, così come si possono sostituire le sfere 31 e 34 con cilindretti o altri corpi che si adattino alle sedi a camma Ila e llb del piano Il o alla sede 12a del piano 12 del giunto C che, a loro volta, possono essere sagomate diversamente.
È ancora possibile invertire le posizioni di innesto del giunto C, prevedendo una conformazione a vano 25 nella bordatura 4 del musetto M, mentre una cavità di incemieramento 4c può essere ricavata nella bordatura 24 dell’astina A.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti si intendono comunque rientranti neH’originalità del trovato che si vuole proteggere.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI. 1.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, caratterizzata dal fatto di prevedere, tra l’estremità di un’astina A e il musetto M del frontale di occhiale da unire ed incemierare, l’interposizione di un giunto o snodo C a due piani assialmente tra loro ortogonali, essendo tale giunto C sagomato con le sue estremità 11 e 12 a forma di camma, per lo scorrimento ed il posizionamento di una contrapposta coppia di sfere 31 e 34 o altri corpi di rotolamento o di scorrimento, le quali sfere 31 e 34 sono spinte da rispettivi mezzi elastici 30 e 33 alloggiati in vani S e 26 ricavati rispettivamente all’estremità del musetto M e dell’astina A; 2 Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di prevedere la realizzazione di musetti M aventi una estremità 1 da associare a cerchielli 2 di occhiali oppure direttamente alle lenti di occhiali, mentre una estremità opposta 3 è dotata una bordatura 4, preferenzialmente sferica, sulla quale bordatura 4 è ricavato un intaglio 4c atto a determinare due lati o rebbi 4a e 4b, sui quali sono ricavati rispettivamente un foro filettato 8 ed un foro passante 6, tra loro assiali, per il passaggio e l’avvitamento di una vite o perno 32, essendo tale intaglio 4c esternamente delimitato da un riscontro 4d; 3.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di prevedere un vano 5 ricavato lungo l’estremità 3 del musetto M e destinato ad alloggiare un mezzo elastico 30 che viene adeguatamente precaricato da una sfera o corpo di contatto 31, in fase di assemblaggio del musetto M all’ astina A; 4.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alla rivendicazione I-, caratterizzata dal fatto di prevedere l’interposizione, tra musetto M ed astina A, di un giunto C dotato di un piano 11 avente una superficie laterale munita di adeguato riscontro 11a, oltre che la sua superficie laterale interna munita di analogo riscontro 11b, per assolvere alla tradizionale funzione di incemieramento a camma rispetto alla sfera o mezzo di contatto 31 agente sul mezzo elastico 30 inserito nel vano 5 del musetto M; 5.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alla rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che lo snodo C prevede la presenza di un piano 12 che è assialmente ortogonale, rispetto al suo piano 11, essendo tale piano 12 dotato di un riscontro laterale 12a atto ad alloggiare la sfera o altro mezzo di contatto 34 agente sul mezzo elastico 33 inserito nel vano 26 dell’ astina A; 6.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che una estremità 23 di astina A è munita di bordatura sferica 24 con un vano rettangolare 25 comunicante con un foro cieco 26 che è destinato ad alloggiare un mezzo elastico 33 posto in adeguato prevaricamento da una sfera 34 che viene spinta nel foro 26 dal riscontro 12a presente sul lato esterno del piano 12 dello snodo C; 7.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzata dal fatto che l’unione incernierata del giunto C al musetto M è assicurata dal perno o vite 32 che ne vincola il piano 11, per mezzo del suo foro passante 15, al foro passante 6 ed al foro filettato 8 della sua bordatura 4, mentre l’unione incernierata del giunto C all’astina A è assicurata dal perno o vite 35 che ne vincola il piano 12, per mezzo del suo foro passante 16, al foro passante 27 ed al foro filettato 28 della sua bordatura 24; 8.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alle rivendicazioni da 1 a 7, ’ A sul musetto M di occhiale è delimitata dal riscontro 4d del musetto M, mentre la stessa astina A può richiudersi orizzontalmente sul musetto M, conforme al funzionamento delle tradizionali cerniere elastiche, a prescindere dalla presenza del giunto a doppio snodo C ed alla sua possibilità di contemporanea flessione verticale; 9.- Astina per occhiale a doppio snodo ortogonale, come alle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzata dal fatto che una oscillazione β, in più e in meno, è possibile sul piano verticale dell’ astina A, rispetto al musetto M, a prescindere dalla possibilità di contemporanea divaricazione orizzontale (alfa) o chiusura dell’ astina A sul musetto M, assicurando la doppia contemporanea flessibilità in caso di urti o sforzi irregolari sulla montatura di occhiale.
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