ITBL20000003A1 - Dispositivo di bloccaggio delle lenti per innesto alle estremita' delfrontale di occhiali - Google Patents

Dispositivo di bloccaggio delle lenti per innesto alle estremita' delfrontale di occhiali Download PDF

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ITBL20000003A1
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IT2000BL000003A
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Inventor
Silvano Frare
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Tecnostyle S R L
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Descrizione dell’ Invenzione Industriale avente per titolo: “DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DELLE LENTI, PER INNESTO ALLE ESTREMITÀ’ DEL FRONTALE DI OCCHIALE
La presente innovazione attiene ad un nuovo dispositivo di chiusura delle estremità dei cerchielli di contenimento delle lenti, particolarmente per frontali di occhiale realizzati per tranciatura o fresatura da laminato in leghe di alluminio o di leghe al titanio, in modo da assicurare la stabilità della lente e la solidità della montatura, senza dover ricorrere alla saldatura di elementi di unione.
Caratteristica principale della presente innovazione é quella di associare le estremità aperte dei cerchielli di frontale ad un elemento di contenimento, avente anche la funzione di collegamento e sostegno per la rispettiva astina di occhiale, essendo tale elemento dotato di una vite di chiusura e bloccaggio di dette estremità entro il suo vano di alloggiamento.
Nel settore di produzione degli occhiali, la tecnica più recente prevede la possibilità di realizzare l’intero frontale di occhiali direttamente da una lamiera, per foto-tranciatura, foto-incisione, tranciatura in generale o fresatura..
Questi nuovi procedimenti di lavorazione sono particolarmente seguiti per la produzione di occhiali in leghe al titanio o in leghe di alluminio, le quali leghe associano l’estrema semplicità costruttiva con la massima leggerezza, oltre che una loro adeguata solidità con le migliori caratteristiche anallergiche, rispetto alle attuali procedure di produzione di occhiali metallici con i tradizionali materiali e con la tradizionale tecnica di saldatura dei suoi vari elementi.
Anche questi nuovi procedimenti per la produzione di occhiali prevede comunque una apertura laterale dei loro cerchielli, al fine di consentire l’ introduzione delle lenti di uso normale, come avviene nei cerchielli metallici realizzati con le tecniche tradizionali.
Mentre però negli occhiali metallici realizzati con le tecniche tradizionali é possibile saldare delle staffe, ai bordi delle aperture laterali, al fine di poter richiudere ogni cerchiello con la sua lente, l’ e strema difficoltà di saldatura delle leghe al titanio o di alluminio rende praticamente impossibile la saldatura di ogni elemento di unione, oltre che la saldatura dell’elemento di incemieramento della astina di occhiale.
Questo grosso inconveniente, che ha limitato fino ad ora l’uso dei citati nuovi procedimenti, particolarmente per la lavorazione da laminati di leghe di alluminio o di leghe al titanio, viene generalmente risolto con la foratura delle estremità di apertura dei due cerchielli, per l’ applicazione a vite o comunque meccanica di un elemento di supporto della cerniera per le astine, oltre che di una parte di chiusura e bloccaggio della apertura del cerchiello sull’elemento precedente.
La complessità costruttiva di questa realizzazione e un risultato estetico indubbiamente scadente di fatto, hanno vanificato i vantaggi di fabbricazione di frontali di occhiale con le leghe ed i procedimenti sopra citati.
Scopo della presente innovazione è quello di poter realizzare un frontale di occhiali che, seppure conseguito per tranciatura o fresatura da una lamina di lega al titanio o di alluminio, sfruttandone tutte le positive caratteristiche, possa agevolmente chiudere le lenti sui suoi cerchielli, senza ricorrere ad alcuna saldatura o foratura delle estremità di apertura, per consentire l’applicazione di elementi di chiusura della lente e di incemieramento aU’astina di occhiale.
Altro scopo del presente trovato é quello di rendere estremamente semplice e rapida l’operazione di applicazione e chiusura della lente ad ogni cerchiello, così come la sua eventuale apertura per sostituzione della stessa lente.
Altro scopo ancora della presente innovazione è quello poter essere realizzato in piccole dimensioni e nella massima semplicità costruttiva, senza spigolature e connotazioni particolari che possano incidere negativamente nell'adattare lo stesso dispositivo ad ogni forma costruttiva di occhiale.
Ulteriore scopo dell’innovazione é quello di realizzare un innesto dei bordi o estremità di apertura dei cerchielli al rispettivo dispositivo di chiusura che sia quanto sicuro e stabile, per la massima solidità dell’occhiale.
Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con il presente trovato, come si desume da una sua soluzione costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, di seguito descritta anche con l’ausilio di n. 4 figure schematiche riprodotte nella tavola allegata e delle quali:
- la fig. 1 rappresenta una vista verticale e dall’esterno di un cerchiello o parte di frontale di occhiali, realizzato secondo un modello casuale e dotato di estremità con apertura e bordi di apertura realizzati secondo l’innovazione;
- la fig. 2 rappresenta una vista ingrandita e dettagliata della stessa estremità del cerchiello rappresentato in fig. 1;
- la fig. 3 rappresenta una vista in sezione verticale della stessa estremità di fig. 2, essendo raffigurata in associazione con l’elemento di innesto e di chiusura, secondo l’innovazione;
- la fig. 4 rappresenta una vista prospettica e parzialmente in sezione verticale del dispositivo di bloccaggio, per innesto alle estremità del frontale di occhiali, secondo la soluzione costruttiva già parzialmente rappresentata in fig. 3.
In tutte le figure gli stessi elementi sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Il dispositivo di bloccaggio in oggetto si realizza per una forma particolare delle estremità dell’arco C e per l’uso di un elemento di bloccaggio E delle lenti, secondo la soluzione costruttiva proposta nelle varie figure di tavola allegata.
Conforme a tale soluzione, si realizza un forma particolare delle estremità 3 e 13 degli archi 1 e 2, costituenti il cerchiello C, e una loro separazione per mezzo dell’apertura A, la quale ne consente una adeguata divaricazione, per l’introduzione della rispettiva lente di occhiale.
Detto elemento di bloccaggio E, che sfrutta la forma particolare delle estremità 3 e 13 del cerchiello C, può essere realizzato con lo stesso materiale o con materiale assolutamente diverso e può essere preventivamente piegato, come indicato in fig. 4, per allinearsi all’astina di occhiale che vi viene associata per mezzo di un suo normale elemento di incemieramento B.
Con riferimento particolare alla fig. 2, si evidenzia la forma particolare che le estremità o appendici 3 e 13 degli archi 1 e 2 assumono, per poter essere alloggiate e bloccate dal citato elemento di bloccaggio E.
L’appendice 3 dell’arco 1 presenta il suo bordo sull’ apertura A che é dotato di una cavità 4, seguita da un tratto leggermente inclinato 5 e da una testa arrotondata 6, mentre il suo bordo esterno presenta una sporgenza 7.
L’appendice 13 dell’arco 2, in corrispondenza della cavità 4, presenta una sporgenza 14 che é seguita da un piano leggermente inclinato 15, il quale é parallelo al piano 5 dell’appendice 3, seguito da un tratto finale smussato e piano 16.
Il bordo esterno dell’appendice 13 é dotato di una cavità 17 che é in asse con la sua sporgenza 14, oltre che con la cavità 4 e la sporgenza 7 dell’appendice 3, mentre la stessa appendice 13 é vantaggiosamente dotata di uno smusso o invito finale 18.
Appare evidente che la conformazione delle appendici 3 e 13 si rende realizzabile in modo particolarmente favorevole con gli innovativi procedimenti di lavorazione del frontale per tranciatura e/o per fresatura sopra citati, rispetto alle tecniche tradizionali esemplificate.
L’elemento di bloccaggio E é dotato di un gambo o musetto 20 che é rappresentato adeguatamente piegato, per essere unito ed allineato all’astina di occhiale, per mezzo di tradizionali cerniere B.
Lo stesso elemento E presenta poi un corpo d’innesto 21, con un foro di testa 22 realizzato in sezione indicativamente rettangolare a lato maggiore verticale ed un foro di fondo o di scarico 23, avente identica larghezza del foro 22 ed una altezza inferiore allo stesso foro 22, in modo da contenere appena le altezze delle estremità 6 e 16 delle appendici 3 e 13, premute tra loro per essere ridotte nella loro apertura A.
Naturalmente la larghezza dei fori 22 e 23 sarà appena superiore agli spessori delle appendici 3 e 13 che vi devono essere contenute, quindi tale larghezza è di poco superiore allo spessore della lamiera dalla quale é stato tranciato o fresato il cerchiello C.
Sul lato inferiore dell’elemento di bloccaggio E é ricavato un foro filettato passante 24 che è allineato con una tacca o foro cieco 25 realizzata sulla parete opposta del foro 22.
Il dispositivo in oggetto é completato dalla presenza di una vite ad intaglio 30 che viene avvitata sul foro filettato 24.
Descritte così le parti, se ne riassume di seguito il loro evidente funzionamento, anche in riscontro al conseguimento degli scopi specificati.
In una prima fase, si procede ad allargare l apertura A, quanto serve per poter applicare una lente L nel vano del cerchiello C, in modo che la Insellatura L’ della stessa lente L venga a contenere il bordo interno degli archi 1 e 2 del cerchiello C.
Con riferimento alla fig. 3, si evince poi come le estremità 6 e 16 delle appendici 3 e 13 degli archi 1 e 2, che già contengono la lente L, siano inizialmente alloggiate nel vano allargato 22 dell’elemento di bloccaggio E.
Quando dette estremità 6 e 16 siano arrivate nella sezione più ristretta del vano 23, anche con la facilitazione dell’invito o smusso 18, le stesse estremità si avvicinano tra loro e riducono al minimo l’apertura A che le dividono, assicurando così un restringimento dei rispettivi archi 1 e 2 attorno alla lente L che ne rimane imprigionata.
In detta fase di introduzione delle estremità 6 e 16 nei vani 22 e 23, un adeguamento del movimento é richiesto per indurre la sporgenza 7 ad inserirsi nel vano 25, in modo da presentare un primo fattore di ostacolo all’uscita delle appendici 6 e 16 dal vano di bloccaggio 23.
Per evitare che in questa fase di movimentazione le due estremità 6 e 16 possano sfasarsi e impedire il voluto adattamento entro la sede 22, si conferisce ad una appendice 3 o 13 un adeguato arrotondamento, ad esempio 6, che favorisce lo scorrimento provvisorio delle stesse appendici 3 e 13..
Con il restringimento dell’apertura A, dovuta all’inserimento delle estremità 6 e 16 nel vano ristretto 23, si ha l’evidente combaciamento della sporgenza 14 e del piano inclinato 15 dell’appendice 13, rispettivamente nel vano 4 e sul piano 5 dell’appendice 3, conseguendo una perfetta guida alla migliore tenuta della lente L.
La chiusura della vite 30 sul foro 24 dell’elemento E determina un inserimento della sua punta entro il vano 17 dell’appendice 13, con conseguente allineamento e bloccaggio delle stesse appendici 3 e 13, contro ogni possibile loro disinserimento dall’elemento di bloccaggio E.
Da quanto fino ad ora descritto ed illustrato si desume come, con il dispositivo in esame si possano realizzare montature di occhiali i cui frontali siano realizzati per tranciatura o fresatura da laminati, in particolare di leghe di alluminio o di leghe al titanio e, comunque, senza dover ricorrere ad alcuna saldatura o foratura delle sottili estremità di cerchiello, per poter assicurare l’applicazione delle lenti L e il loro sicuro e facile contenimento, oltre che il collegamento di incemieramento delle astine al frontale, conforme ad alcuni degli scopi specificati.
Appare evidente poi la rapidità e semplicità con le quali é possibile applicare e sostituire la lente L, conforme ad un altro degli scopi specificati.
La realizzazione dell’elemento di bloccaggio E, con identico o diverso materiale, rispetto al materiale del frontale e delle astine, assicura la possibilità di un suo adattamento ad ogni linea o modello di occhiale, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Come già citato, la soluzione costruttiva proposta nelle figure della tavola allegata é da intendersi puramente indicativa e non limitativa. É possibile infatti ad esempio invertire la conformazione delle appendici 3 e 13, invertendo anche la posizione della vite 30 che potrebbe essere disposta sul lato superiore del corpo 21, così come é possibile una sua semplificazione ad esempio con leliminazione dei piani inclinati 5 e 15, seppure a scapito della funzionalità dell’innesto.
É possibile inoltre posizionare il foro 24 e conseguentemente applicare la vite 30 sulla parete interna o esterna verticale del corpo 21, ad esempio in modo che la punta della vite si innesti comunque nel vano 17 dell’appendice 13, oppure che applicare una vite a base piatta che spinga e blocchi entrambe le appendici 3 e 13 contro la parete dei fori 22 e 23.
É possibile ancora applicare lo stesso dispositivo anche per associare eventuali estremità interne degli archi 1 e 2 al un ponte o nasello di unione dell’attiguo cerchiello C, così come è possibile conferire alle cavità 4 e 17, oltre che alle rispettive sporgenze 7 e 14 una qualsiasi forma regolare o irregolare, oppure come è possibile dotare i fori 22 e 23 di adeguate inclinazioni di invito.
Queste ed altre analoghe modifiche ed adattamenti si intendono comunque rientranti nell originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI. 1.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, per innesto alle estremità del frontale di occhiale, caratterizzato dal fatto di prevedere il conferimento di ima conformazione particolare alle appendici 3 e 13 di apertura A degli archi 1 e 2 di entrambi i cerchielli C di un frontale di occhiale, per consentire il loro innesto entro un vano di invito 22 e di serraggio 23 di un corpo di bloccaggio 21, il quale é dotato anche di gambo o musetto 20, e che é così realizzato per cooperare con le appendici 3 e 13 nel racchiudere le lenti L e per incemierare le rispettive astine per mezzo di un elemento di incemieramento B; 2.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, per innesto alle estremità del frontale di occhiale, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che un arco superiore i di un cerchiello C é dotato di una appendice 3 con un profilo particolare avente una cavità 4 seguita da un piano inclinato 3 e da una estremità arrotondata 6, per formare il suo lato dell’ apertura A del cerchiello C; 3.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che un arco inferiore 2 di un cerchiello C é dotato di appendice 13 con un profilo particolare avente una sporgenza 14 seguita da un piano inclinato 15 e da una estremità piana 16, per formare il suo lato dell’apertura A del cerchiello C; 4.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, come alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che le appendici 3 e 13 presentano rispettivamente una sporgenza 7 ed una rientranza 14, essendo queste preferenzialmente allineate con la cavità 4 e con la sporgenza 14 delle stesse appendici 3 e 13; 5.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, per innesto alle estremità del frontale di occhiale, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto di prevedere la presenza di un elemento di bloccaggio E da innestare alle appendici sagomate 3 e 13 degli archi 1 e 2, essendo dotato di una testa con un foro di invito 22 e di un foro di serraggio 23, oltre che di una parte 20 dotata di elemento B per rincemieramento di ogni adeguata astina di occhiale; 6.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che i fori di testa 22 e 23 sono sostanzialmente rettangolari e dimensionati in modo da contenere appena le appendici 3 e 13, nella loro posizione congiunta e di azzeramento dell’apertura A, oltre che dal fatto di prevedere un foro filettato 24, sul quale si inserisce una vite 30 di sicurezza contro ogni sfilamento delle stesse appendici 3 e 13; 7.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, come alle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto di prevedere la presenza di una cavità 25, all’interno del foro 22 dell’elemento E, per consentire l’alloggiamento della sporgenza 7 dell’appendice 3, in modo da assicurare un primo arresto contro lo sfilamento dell’elemento di bloccaggio E dalle appendici 3 e 13; 8.- Dispositivo di bloccaggio delle lenti, per innesto alle estremità del frontale di occhiale, come alle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che la conformazione dell’apertura A sui bordi delle appendici 3 e 14, così come le sporgenze 7 e 17 dei loro lati esterni, possono essere invertite oppure adattate ad altre forme di chiusura ad incastro della stessa apertura di divaricazione A.
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