ITBL20120005A1 - Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica - Google Patents

Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “OCCHIALE CON ASTE E/O SPEZZONI DI PONTE AD UNIONE ED ARTICOLAZIONE MAGNETICA”
Forma oggetto della presente innovazione una nuovo tipo di occhiale che consente di essere assemblato ed usato senza necessità di usare viti o peni di unione e di articolazione.
Caratteristica principale della presente innovazione è quella di prevedere una possibile unione ed articolazione delle estremità delle astine alle estremità del frontale di occhiale, così come prevede anche la possibile unione di due lenti, particolarmente per montature del tipo così detto “a tre pezzi”, per mezzo di rispettivi elementi magnetici atti ad unire dette estremità di astine a dette estremità di frontale come ad unire due spezzoni di ponte già associati alla rispettiva lente.
La generalità degli occhiali prevede che l’unione e la movimentazione delle astine alle estremità laterali del frontale o elemento di supporto delle lenti e del nasello, avvenga per allineamento degli occhielli ricavati alle estremità delle stesse astine con gli occhielli ricavati alle estremità del medesimo frontale, in modo da potervi infilare un perno o una vite che così unisce stabilmente ed in modo articolato dette estremità, consentendo l’apertura e la chiusura delle astine degli occhiali da indossare. Rispetto a questa soluzione di base, anche Γ introduzione delle cerniere elasticizzate, aventi la funzione di rendere più agevole e confortevole l’uso degli occhiali, prevede innumerevoli variazioni costruttive degli elementi di cerniera delle astine e del musetto degli occhiali, comunque rimanendo tutte sostanzialmente basate sulla presenza di una vite o di un perno di incernieramento dei rispettivi occhielli, ad esempio secondo i brevetti COMET n. EP0096928 - SAFILO π. EP0262099 - OBE WERK n. EP0395939 o IRIDE n. EP1556729.
Una tecnica più recente prevede l’introduzione degli occhiali cosi detti “a tre pezzi”, cioè privi del frontale con cerchielli di contenimento delle lenti e quindi con le lenti unite tra loro solo da un ponte, gli elementi di incercnieramento delle astine, che sono applicati direttamente sui bordi esterni delle lenti, presentano occhielli allineati con gli occhielli delle astine, mentre uno degli occhielli può presentare anche una estremità che prosegue e clic funziona da perno, ad esempio secondo i brevetto LINDBERG n. US5.073.020 oppure BOTTEGA ARTE n. W09743683. Anche in questo caso e comunque in tutte le soluzioni note, per l’incerieramento delle astine alle lenti di qualsiasi tipo di occhiale, è attualmente prevista la presenza di una vite o perno che sia atto ad unire e rendere girevoli gli occhielli delle astine con gli occhielli del frontale di occhiale.
Questa consolidata tecnica comporta per l’operatore Γ inconveniente di dover applicare la piccola vite o il piccolo perno in condizioni di lavoro disagevoli e con frequenti errori di centraggio, quindi con perdite di tempo e di costi notevoli, in fase di assemblaggio dell’occhiale, così come in fase di normale manutenzione.
Un altro inconveniente della tecnica attuale è dato dal fatto che frequentemente, con l’uso dell’occhiale, le viti si allentano e Pastina si stacca, rendendo inutilizzabile l’occhiale, senza l’intervento, comunque disagevole e non sempre tempestivo, di un ottico.
Ulteriore inconveniente dell’attuale tecnica di incenieramento a perno o a vite è quello di rendere estremamente difficoltosa fintercambiabilità reciproca tra frontale ed astine, ad esempio per una loro sostituzione parziale oppure per adattarne il colore o la forma all’abbigliamento della persona che indossa l’occhiale.
Una ulteriore tecnica di incenieramento delle astine al frontale è stata proposta con la domanda di brevetto SUNATORI n. CA 2.321.318, per la quale tecnica un elemento ferro magnetico cilindrico è stato posto all’estremità di un’astina, per essere alloggiato in un vano cilindrico del musetto di frontale. Anche questa soluzione si è rivelata carente di funzionalità a causa della scarsa trazione raggiungibile dal magnete ferrico usato, oppure ad una sua sproporzionata grandezza per una nonnaie cerniera di occhiale. La mancanza di un riscontro ortogonale, rispetto all’asse del magnete cilindrico, che ne impedica lo sfilamento, costituisce poi un ulteriore inconveniente, per una guida e sostegno anche meccanico delPastina sul frontale.
Analogamente, una tecnica attuale prevede l’uso di occhiali, particolarmente del tipo per presbiti, che presentano i cerchielli delle due lenti prive di astine ed uniti esternamente tra di loro da un cavetto semirigido, da indossare attorno la collo, dette estremità di cavetto essendo direttamente unite alle estremità esterne dei corrispondenti cerchielli, mentre le loro estremità interne possono essere tra loro unite o sganciate da un ponte intermedio che è dotato di opportuni spezzoni magnetici, secondo il brevetto CLIC PRODUCTS n. ESI.054.274.
Anche questa soluzione di occhiale appeso al collo, seppure vantaggiosa per chi deve indossare saltuariamente gli occhiali senza doverli cercare ogni volta, presenta però in grosso inconveniente dato daH’ingombro di un occhiale portato come una collana.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente innovazione è quello di poter realizzare una montatura di occhiale che consenta la più agevole, rapida e semplice unione delle astine al loro frontale di occhiale, sia in fase di fabbricazione che in fase d’uso, senza prevedere P interposizione di viti o perni tra i loro rispettivi elementi di cerniera.
Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo della presente innovazione è quello di poter realizzare una montatura di occhiale che disponga di astine atte ad essere amovibilmente applicate al rispettivo frontale assicurando la massima sicurezza della unione in fase d’uso.
Altro scopo dell’innovazione è quello di poter realizzare una montatura di occhiale che possa essere dotata di più astine per ogni tipo di frontale, le stesse astine potendo essere ad esempio di forme o colori diversi ma sempre facilmente intercambiabili tra loro, anche senza l’intervento di un ottico. Un altro scopo ancora della presente innovazione è quello di poter dissociare ed unire tra loro anche le due singole lenti, oltre che le rispettive astine, eventualmente unite tra loro da un semplice cordoncino, per consentirne la loro custodia in un astuccio o contenitore di minimo ingombro.
Una più completa comprensione della soluzione proposta e la verifica della sua rispondenza agli scopi specificati è meglio evidenziata dalla descrizione di una sua forma costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, di seguito illustrata anche con l’ausilio di n. 19 figure schematiche riprodotte nelle sei tavole allegate e delle quali:
La fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista longitudinale e sostanzialmente in sezione assiale, di una estremità di astina secondo una soluzione costrittiva della presente innovazione;
La fig. 2 di tav. 1 rappresenta una vista verticale di un supporto per l’alloggiamento e la movimentazione deU’estremità di astina della fig. 1;
La fig. 3 di tav. 1 rappresenta una vista laterale ed in sezione assiale dello stesso supporto di fig. 2;
La fig. 4 di tav. 1 rappresenta una vista in pianta del medesimo supporto di fig. 2;
La fig. 5 di tav. 2 rappresenta una vista in pianta di una parte di un occhiale, del tipo così detto “a tre pezzi”, alla quale è applicata la cerniera delle figg. da 1 a 4, tale cerniera essendo raffigurata nella sua condizione di normale apertura dell’astina;
La fig. 6 di tav. 2 rappresenta una vista in pianta della medesima parte di occhiale di fig. 5, essendo la medesima cerniera raffigurata nella sua condizione di normale chiusura delfastina; La fig. 7 di tav. 3 rappresenta una vista frontale ed in esploso di due spezzoni di ponte e di un loro elemento magnetico intermedio, per l’unione di una coppia di lenti, ad esempio per occhiali a tre pezzi del tipo delle figg. 5 e 6;
La fig. 8 di tav. 3 rappresenta una vista in pianta degli stessi elementi di ponte della fig. 7, essendo parzialmente assemblati;
La fig. 9 di tav. 3 rappresenta una coppia di lenti, ad esempio del tipo a tre pezzi di cui alle figg. 5 e 6, unite dagli elementi di ponte magnetico delle figg. 7 ed 8;
Le figg. da 10 a 19 rappresentano una prima variazione costruttiva per fapplicazione di cerniere magnetiche di occhiali, rispetto alla soluzione delle figg. da 1 a 6, ed in particolare:
La fig. 10 di tav. 4 rappresenta una vista verticale, secondo il piano di sezione X - X delfastina di fig. I 1, realizzata ad esempio in acetato;
La fig. 11 di tav. 4 rappresenta una vista in pianta, dal lato interno, della stessa astina in acetato di fig. 10;
La fig. 12 di tav. 3 rappresenta una vista prospettica di un corpo in materiale magnetico, realizzato ad esempio in una forma cubica o di altro parallelogramma;
La fig. 13 di tav. 4 rappresenta la vista in pianta della stessa astina di fig. 10, associata stabilmente al magnete di fig. 12;
La fig. 14 di tav. 4 rappresenta una vista verticale, dal lato interno, della stessa astina di Fig. 1 1, stabilmente associata al magnate di fig. 12;
La fig. 15 di tav. 5 rappresenta una vista in sezione verticale di una estremità di frontale o musetto per occhiali, indicativamente lungo il piano di innesto del supporto per Pastina di fig.
14;
La fig. 16 di tav. 5 rappresenta una vista prospettica, dalPinterno dell’occhiale, del musetto con il supporto di fig. 15 in fase di unione con l’estremità di astina di figg. 13 e 14;
La fig. 17 di tav. 5 rappresenta una vista prospettica, analoga alla vista di fig. 16, con Pastina già alloggiata nel supporto del musetto;
La fig. 18 di tav. 6 rappresenta una vista prospettica, dall’alto, di una estremità di astina associata all’estremità di frontale, come in fig. 17, detta astina essendo raffigurata nella posizione di normale apertura dell’occhiale;
La fig. 19 di tav. 6 rappresenta un vista prospettica, dall’alto, delle stesse estremità di astina e di frontale di fig. 18, essendo Pastina raffigurata nella posizione di normale chiusura dell’occhiale.
In tutte le figure, gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con il medesimo numero di riferimento.
Secondo la soluzione esemplificata di occhiale a tre pezzi delle figg. da 1 a 6, un’estremità (1 1) di astina (10) di occhiale è dotata di un vano di testa (12), preferibilmente cilindrico, nel quale vano (12) è alloggiata una estremità (13a) di un elemento magnetico (13), indicativamente cilindrico. Detta estremità (13a) è destinata ad essere solidalmente unita all’astina (10), ad esempio per interposizione di una pellicola di adeguato collante da applicare sul fondo e sulle pareti del vano (12).
Un supporto (20) è realizzato in acciaio, con un vano cicco (21 ), indicativamente cilindrico ed assiale, il quale presenta una apertura longitudinale (22) a tegolo, oltre che una rastremazione (23) in prossimità del fondo cieco (2 la) del medesimo vano (21 ).
Sempre conforme alla soluzione delle varie figure citate, detto supporto (20) è associato, ad esempio, con una vite (24) ad una piastrina di testa (25), avente la funzione di musetto, per il solido fissaggio della stesso supporto (20) all’esterno di una lente (L) di un occhiale del tipo così detto a tre pezzi.
Deta piastrina (25) può naturalmente essere realizzata in un corpo unico con il supporto (20) o comunque stabilmente fissata in altro modo a detto supporto (20). La stessa piastrina (25) è dotata di una coppia di fori passanti (25a - 25b) che sono ati al fissaggio stabile delle lenti (L), per mezzo di spine (26) e viti (27), secondo una delle tecniche note di fissaggio di lenti (L) al museto o elemento di cerniera in occhiali a tre pezzi.
Con riferimento alle fìgg. 5 e 6, una lente (L) è solidalmente associata ad un supporto (20) per interposizione della sua piastra (25), la quale è fissata a detta lente (L) da una spina (26) e da una vite (27) con dado di chiusura (28). Naturalmente, anche l’altra lente (L) non illustrata del medesimo occhiale a tre pezzi è solidalmente associata ad un altro identico e contrapposto supporto (20), per interposizione di una corrispondente piastra (25), la quale è fissata a tale lente (L) da una corrispondente spina (26) e da una vite (27) con dado di chiusura (28).
Con riferimento particolare alla fig. 5, l’elemento magnetico (13) di un’astina (10) già assemblata viene coassialmente avvicinato alla sede (21 ) del supporto (20), ad esempio in posizione sostanzialmente ortogonale rispetto alla lente (L), inducendo la sua estremità (13b) ad alloggiarsi entro lo stesso vano (21) del medesimo supporto (20). Per effetto della sua forza magnetica, l’elemento (13) tende a rimanere stabilmente unito entro il vano (21) del supporto (20), con la sua testa ( 13 b) alloggiata nella sede (2 la), consentendo all’astina (10) di disporsi e rimanere in posizione di apertura, rispeto alla lente (L) dell’occhiale a tre pezzi da indossare.
Una analoga applicazione di altra astina (10) sul secondo supporto (20) del medesimo occhiale a tre pezzi, comporta la disposizione aperta delle astine (10), con la possibilità di indossare ed usare normalmente lo stesso paio di occhiali a tre pezzi.
Con riferimento particolare alla fig. 6, si evince il fatto che, ruotando di circa 90° Pastina (10), oppure avvicinando la sua estremità (13b) in modo sostanzialmente ortogonale al vano (21), la stessa estremità ( 13 b) si alloggia sul fondo dello stesso vano (21 ), appoggiandosi alla rastremazione (23) e disponendosi in posizione sostanzialmente parallela alla lente (L), quindi in condizione di chiusura dell’occhiale a tre pezzi.
Appare evidente che, in caso di non uso dell’occhiale, le astine (10) non solo possono essere fatte ruotare per portarsi nella posizione chiusa di fig. 6, partendo dalla posizione aperta di fig. 5, ma possono essere staccate dal rispettivo supporto ( 10), per essere alloggiate entro un astuccio o custodia che, in forza di questo accorgimento, può assumere uno spessore e quindi un ingombro estremamente ridotto, rispetto agli attuali astucci, conforme ad uno degli scopi specificati.
Naturalmente, il maggiore vantaggio della presente innovazione è dato dal fatto che viene eliminata la presenza di ogni vite o perno di incernieramento delfastina (10) rispetto al suo supporto (20), migliorando e semplificando le condizioni di fabbricazione ed uso dell’occhiale, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Altro grande vantaggio della presente innovazione è quello di poter disporre di una pluralità di astine (10) da abbinare in modo intercambiabile ad uno o più frontali di occhiale, agendo con estrema facilità e semplicità, senza necessità di ricorrere a strumenti speciali o apersone specializzate, conforme ad altri scopi specificati.
Non ultimo vantaggio della presente innovazione è quello di poter sfruttare la forza magnetica dell’elemento (13) per una divaricazione forzata delfastina (10) dal suo supporto (20), realizzando una adeguata reazione elastica, ad esempio in caso di urti o forzature sugli occhiali indossati che, anche nel caso estremo di distacco dalla sede (21) del supporto (20) può essere agevolmente riposizionato, anche da un bambino, nella posizione di normale apertura della fìg. 5, oppure nella posizione di chiusura della fìg. 6.
Con riferimento alle figg. 7 - 8 e 9, si evince il fatto che, sempre nell’ambito degli occhiali così detti a tre pezzi, sul Iato interno, opposto a quello esterno di incernieramento di ogni una delle medesime lenti (LI - L2) alle rispettive astine, possono essere applicati due spezzoni (31 - 32) di un ponte (30. Ognu uno di detti spezzoni (31 - 32) è sostanzialmente costituito da un elemento a forma di “C” (3 la - 32a) e da una rispettiva aletta (31 b - 32b), da unire alle lenti (LI - L2) per mezzo ad esempio di viti (34) passanti per i fori (3 le - 32c) e per corrispondenti fori realizzati sulle stesse lenti (LI - L2). Gli elementi a “C” (3 la - 32a) sono dotati di una rispettiva cavità (31 d - 32d) che è atta ad alloggiare un elemento magnetico (33), indicativamente di forma cubica o comunque di parallelepipedo. Le medesime viti (34) possono essere utilizzate anche per associare a dette lenti (LI - L2) un nasello di tipo noto.
Con riferimento particolare alle figg. 8 e 9, appare evidente il fatto che, accostando l’elemento magnetico (33), ad esempio al semi-ponte (31 ) ed alla sua lente (LI), lo stesso magnete (33) si alloggerà nel vano (3 Id) e, quindi, accostando l’altra lente (L2), il vano (32d) del suo semi-ponte (32) alloggerà il lato opposto del medesimo magnete (33), determinando così la formazione di un frontale (F) di occhiale del tipo così detto a tre pezzi.
Allo stesso frontale (F) di fig. 9 si possono aggiungere le astine (10) con il loro elemento magnetico (13) alloggiato nei musetti (20), come sopra descritto, per realizzare un occhiale completo del tipo citato, che sia sempre scomponibile e ricomponibile in tutte le sue parti, con la massima semplicità e precisione, oltre che potendo essere ridotto ad un minimo ingombro, sia da appendere al collo oppure da custodire in un minuscolo astuccio, conforme ad alcuni degli scopi specificati.
Secondo una soluzione costruttiva preferenziale, l’elemento magnetico (33) può essere stabilmente fissato ad uno dei due supporti, ad esempio per mezzo di un opportuno collante o latro mezzo meccanico che lo unisce al supporto (31 ), il quale così può essere realizzato anche in materiale non ferroso, in particolare per evitare una improbabile perdita di detto minuscolo magnete (33), in fase di dissociazione delle due lenti (LI - L2).
Per comodità di esposizione, si c fino ad ora descritta la soluzione di cerniere e ponti magnetici riferiti ad un occhiale del tipo così detto a tre pezzi. Naturalmente la medesima soluzione, con opportuni accorgimenti di seguito esemplificati, si intende realizzabile anche per occhiali normali, ad esempio completamente o parzialmente in acetato cellulosico o in metallo.
Con riferimento alle figg. da 1 1 a 19, come già citato, è proposta una ulteriore variazione costruttiva della soluzione di cerniera magnetica da applicare ad esempio ad una montatura di occhiale con astine e frontale in acetato cellulosico o altro materiale plastico.
Una estremità (1 1 ’) di un’astina (10’), ad esempio in acetato cellulosico, è dotata di una cavità (12’) che presenta una profondità assiale corrispondente al lato di un magnete (33), un profondità trasversale indicativamente corrispondente alla metà del valore del lato di detto magnete (33) ed una larghezza sull’asta che è più ampia del lato di detto magnete (33), come di seguito meglio specificato. Con riferimento alle figg. 13 e 14, appare evidente il fatto che il magnete (33) è solidalmente applicato nella cavità (12’) dell’asta (10’), ad esempio per mezzo di opportuno collante o altro sistema di fissaggio meccanico, in modo tale da essere allineato con l’estremità (1 Γ) dell’astina (10’), oltre che sporgente dall’astina (10’) per circa metà del suo lato, e disposto in asse con detta estremità (1 Γ), in modo tale da determinare un sufficiente spazio laterale libero ed equivalente del medesimo vano (12’), come esemplificato in fig. 14.
Con riferimento alla fig. 15, sui musetti o estremità laterali (M’) di un frontale di occhiale (F’) in materiale plastico, viene annegato il codolo (25’) di un supporto (20’) che è costituito sostanzialmente da un aggetto in acciaio a forma di “C”, la cui sede interna (2Γ) è atta ad alloggiare la parte libera del magnete (33) che sporge dall’estremità ( 1 Γ) dell’asta (10’).
Come già descritto per la soluzione delle figg. da 1 a 6, è sufficiente allineare ed accostare al supporto (20’) la parte di magnete (33) sporgente dall’estremità (11 ’) dell’asta (10’) per indurre lo stesso magnete (33) ad alloggiarsi entro il vano (2Γ) di detto supporto (20’), determinando l’unione della stessa astina (10’) al musetto (M’) o estremità di frontale (F’), posizionandola in condizione di normale apertura della montatura di occhiale ad esempio in acetato cellulosico, come esemplificato nelle figg. 17 e 18.
Appare poi altrettanto evidente il fatto che, ruotando Pastina (10’) verso il frontale (F’) si ottiene la rotazione anche del magnete (33), ad esso solidale, entro la sua sede (2Γ), con conseguente scatto di posizionamento della stessa astina (10’) nella sua condizione di chiusura dell’occhiale, come esemplificato in fig. 19.
Secondo una soluzione preferenziale, la base (20”) del supporto (20’) presenta un adeguato spessore, generalmente corrispondente allo spessore delle attigue pareti ortogonali, per consentire anche una sufficiente divaricazione dell’astina (10’), in senso opposto al senso di chiusura, favorendo il suo rientro elasticizzato alla posizione di apertura normale, rispetto al frontale (F’) di occhiale. Un analogo risultato di divaricazione si rende possibile comunque anche maggiorando ad esempio l’altezza della parte sporgente del magnete (33).
Anche per le montature di occhiale realizzate completamente o parzialmente in acetato o altri materiali plastici o metallici, sui rispettivi cerchielli di contenimento delle lenti (LI - L2), si rende possibile l’applicazione dei semi ponti (31 - 32) e del loro magnete (33) che consentono la suddivisione del frontale (F) in due spezzoni, da appendere al collo per mezzo si un filo avente le sue estremità allacciate alle due astine (10’), quando l’occhiale non debba essere utilizzato dalla persona. Naturalmente, come già citato, la soluzione fino ad ora descritta ed illustrata, in riferimento ad una montatura di occhiale in acetato o altro materiale plastico si deve intendere estesa a montature di occhiale realizzate in ogni altro materiale noto, così come deve intendersi riferibile anche a montature realizzate, ad esempio per foto tranciatura di laminati metallici o di ogni tipo di lega anche con fibre al carbonio, ovviamente adattando le sedi di alloggiamento dei corpi magnetici (13 o 33) per le astine (10 - 10’), per i loro supporti (20 o 20’) e/o per i semi ponti (31 - 32) come fino ad ora descritto ed illustrato.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti si intendono comunque rientranti nell’originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “OCCHIALE CON ASTE E/O SPEZZONI DI PONTE AD UNIONE ED ARTICOLAZIONE MAGNETICA 1.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica che consente di essere assemblato, usato e riposto senza necessità di usare viti o perni di unione e di articolazione, caratterizzato dal fatto di prevedere una possibile unione ed articolazione delle estremità di incernieramento delle astine alle estremità del suo frontale, cosi come di prevedere la possibile unione di due lenti o loro eventuali rispettivi cerchielli di contenimento, per mezzo di rispettivi elementi magnetici che sono atti ad unire dette estremità di astine a dette estremità di frontale come ad unire due spezzoni di ponte già associati alla rispettiva lente o cerchiello di contenimento; 2.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che un’estremità di incemieramento (1 1) di astina (10) di occhiale è dotata di un vano di testa (12) nel quale vano (12) è alloggiata una estremità ( 13 a) di un elemento magnetico (13), la quale estremità (13a) è destinata ad essere solidalmente unita all’astina (10), ad esempio per interposizione di una pellicola di adeguato collante da applicare sul fondo e sulle pareti del vano (12); 3.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che un supporto (20), per Talloggiamento di un elemento magnetico (13), è realizzato in acciaio, con un vano peferibilmente cieco (21) ed indicativamente assiale, il quale presenta una apertura longitudinale (22) a tegolo, oltre che una rastremazione (23) in prossimità del fondo cieco (21 a) del medesimo vano (21), detto supporto (20) essendo munito di piastrina di testa (25), avente la funzione di musetto, per il solido fissaggio della stesso supporto (20) ad una lente (L) di un occhiale del tipo così detto a tre pezzi; 4.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alla rivendicazione I , caratterizzato dal fatto che un’estremità di incernieramento (1 1 ’) di un’astina (10’) è dotata di un vano di testa (12’) in cui si alloggia una parte di un elemento magnetico (33) con forma di parallelepipedo, mentre la parte sporgente si alloggia nel vano (21 ’) di un supporto in acciaio (20), il quale è dotato di una base (20”) con un possibile codolo (25’) che ne consente il solido fissaggio, ad esempio per annegamento o per saldatura, al musetto (M’) di un frontale (F’) che sia realizzato in acetato cellulosico o in qualsiasi materiale normalmente usato per la formazione della montatura di occhiale; 5.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che, nell’ambito degli occhiali così detti a tre pezzi, sul lato interno opposto a quello esterno di incernieramento di ogni una delle lenti (LI - L2) alle rispettive astine, sono applicati due spezzoni (31 - 32) di un ponte (30), ogni uno di detti spezzoni (31 - 32) essendo sostanzialmente costituito da un elemento a forma di “C” (3 la - 32a) e da una rispettiva aletta (31 b — 32b), da unire alle lenti (LI - L2) per mezzo ad esempio di viti (34) passanti per i fori (3 1 c - 32c) e per corrispondenti fori realizzati sulle stesse lenti (LI - L2), detti elementi a “C” (31 a -32a) essendo dotati di una rispettiva cavità (31 d — 32d) che è atta ad alloggiare un elemento magnetico (33), indicativamente di forma di parallelepipedo; 6.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che analoghi spezzoni (31 - 32) di un ponte (30) sono applicabili ai cerchielli di supporto delle lenti (LI - L2) di frontali (F’) che siano realizzati in acetato cellulosico o altro materiale normalmente usato nella fabbricazione di montature di occhiale; 7.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad articolazione magnetica, come alle rivendicazioni 2, 4 e 5, caratterizzato dal fatto che gli elementi magnetici (13) e (33) delle aste (10 e 10’) e degli spezzoni (31 - 32) del ponte (30) sono vantaggiosamente fissati, ad esempio con una pellicola di collante, rispettivamente alle estremità ( 1 1 e 1 Γ) delle aste (10 e 10’) e ad uno degli spezzoni (31 - 32) del ponte (30); 8.- Occhiale con aste e/o spezzoni di ponte ad unione ed articolazione magnetica, come alle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto di poter essere realizzato con l’articolazione magnetica delle sole astine (10 - 10’) sul frontale (F - F’) oppure con la sola applicazione di spezzoni (31 - 32) per realizzare un ponte ad unione magnetica (30), sia per montature di occhiali così detti a tre pezzi che per normali montature in acetato o altro materiale;
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